Roma, 1972. Una donna chiamata Maria Silvia Spolato rivendica la propria omosessualità durante una manifestazione di piazza. È la prima a farlo, in Italia, e questa scelta, coraggiosa e necessaria, avrà conseguenze drammatiche sulla sua vita. Sara Poma ricostruisce e racconta la storia di Maria Silvia Spolato, a partire dall’infanzia a Padova, i legami familiari, il primo amore di cui resta traccia in alcune poesie, la laurea in matematica, la carriera da insegnante e le discriminazioni subite a scuola, gli anni vissuti come clochard, senza mai smettere di amare i libri, i numeri e la musica, l’incontro tardivo con persone che hanno saputo volerle bene. Ma cercando i segni dell’esistenza di Spolato, Poma ripercorre anche la propria vita, mettendosi a confronto come davanti a uno specchio ineguale, ricordando i primi turbamenti e la scoperta della propria omosessualità, ripensando a gioie e rimpianti, provando gratitudine se, grazie alla forza di Spolato, alla sua dolente speranza, per lei era stato tutto più facile e forse lo sarà ancora di più per chi sarà giovane domani. Il coraggio verrà, titolo tratto da un verso di Spolato, è l’esordio letterario di Sara Poma, già autrice di podcast di grande successo. Ed è molto più di una biografia o di un memoir, è entrambe le cose insieme e al tempo stesso tanto altro, è il racconto di un amore e di più amori, un libro che restituisce a chi legge la figura di una grande donna del Novecento, le cui azioni hanno aperto una strada alle generazioni successive, è una meditazione personale e appassionata su tutto quello per cui vale la pena vivere
Sapete chi era Maria Silvia Spolato? E’ stata la prima donna in Italia nel 1972 a rivendicare la propria omosessualità durante la manifestazione dell’8 marzo a Roma. È stata la prima a farlo e questa scelta, coraggiosa e allo stesso tempo necessaria, avrà conseguenze drammatiche sulla sua vita, motivo per il quale verrà discriminata e perseguitata. Sono sincera, non la conoscevo e non sapevo questo fatto. Proprio per questo è stato bello leggere questo romanzo, una sorta di romanzo autobiografico in cui la scrittrice ricostruisce e racconta la vita della Spolato, mescolandola alla sua: una sorta di confronta faccia a faccia davanti allo specchio, ricordando i primi turbamenti e la scoperta della propria omosessualità, ripensando a gioie e rimpianti, provando gratitudine se, grazie alla forza di Spolato, alla sua dolente speranza, per lei era stato tutto più facile e forse lo sarà ancora di più per chi sarà giovane domani. Una storia forte e di insegnamento quella della Spolato, insegnante di matematica, costretta col tempo a lasciare la professione per l’orientamento sessuale, costretta a nascondersi per vivere, costretta a questo e a tanto altro. Una storia che fa riflettere perché leggendo queste pagine si nota proprio la sofferenza della Spolato a vivere la sua vita serena con l’amore che meglio preferiva, di qualsiasi orientamento sessuale. Questo libro restituisce a chi legge la figura di una grande donna del Novecento, le cui azioni hanno aperto una strada alle generazioni successive.
Cinque stelle sono anche poche per questo volume delicato, poetico e necessario che fa rivivere Maria Silvia Spolato. Attivista, matematica, donna colta e determinata, Spolato fu la prima donna italiana a fare coming out pubblicamente nei primi anni 70. La sua vita fu travolta dai pregiudizi, dalle discriminazioni e dalla disattenzione delle persone che ne avevano incrociato il cammino. Sara Poma, in questo suo primo sorprendente romanzo, tratteggia la vita di Maria Silvia Spolato, riempiendone spesso le lacune con momenti immaginati. La riscoperta di una donna che non avrebbe dovuto essere dimenticata, eccezionale nella sua tenacia e capacità di ribellione, così come nel suo essersi resa invisibile. Una lunga dichiarazione di affetto e rispetto che non può che commuovere. Grazie Sara per averci ridato Maria Silvia.
In Italia si è fatto, si fa è si farà sicuramente tanta fatica a conquistare alcuni diritti civili: sono necessarie lunghe battaglie e tanto, tanto coraggio. È il caso dei diritti civili rivendicati da decenni dagli omosessuali. Questo libro racconta la vicenda, tra invenzione e fatti storici, di Maria Silvia Spolato, la prima donna lesbica che abbia avuto il coraggio di dichiarare il suo orientamento sessuale in pubblico durante una manifestazione nel 1972. Quel gesto le cambiò la vita: da attivista per i diritti delle donne, e in particolare per le donne lesbiche, si ritrovò senza più un lavoro perché licenziata, senza più sostentamento e estromessa dalla società civile. Da brillante matematica, donna di scienza, amante della musica e con una vastissima cultura, Maria Silvia si ritrovò messa in un angolo dalla maggior parte della gente. È chiaro che per sopravvivere la mente deve trovare qualche scappatoia e Maria Silvia si ingegnò in questo, senza mai perdere la propria libertà e identità. Sara Poma, autrice anche di un podcast sullo stesso tema molto bello, con questo libro riesce a raccontare alle generazioni successive a Maria Silvia, il coraggio, la dedizione, la fatica e il pizzico di "follia" nell'essere stati i "primi". Solo grazie a questi "primi" che oggi in Italia si sono conquistati alcuni diritti civili fondamentali. Ma a che prezzo? Ai tempi non c'era nulla di scontato e parecchi "primi" hanno pagato sulla propria pelle. Un libro molto intenso, tenero e commovente che riesce a disegnare una donna unica, coraggiosa, indomita e bizzarra che ha vissuto una vita dura e solitaria, senza mai scendere a patti, che mi ha messo tanta malinconia addosso ma anche tanta rabbia. Grazie!
Una lettura meravigliosa, tra le migliori di quest’anno. A metà tra biografia, autobiografia e inchiesta giornalistica. Lo stile scorre liscio e di facile lettura, sempre chiaro e ordinato; appare evidente la cura dell’editing di ogni riga.
Di Maria Silvia Spolato mi rimarrà per sempre, dopo questa lettura, la sensazione di aver assistito ad una grande figura ignorata. Nessuno si ricorda di lei in vita, di dove era, cosa facesse, degli eventi cui partecipava. Evanescente come fumo, come diverrà da un certo punto della sua vita in poi. In questa storia le mancanze parlano chiaro quasi quanto gli eventi documentati.
Non riesco a dire di più senza risultare banale, ma questo libro è una gemma, una perla meravigliosa. Non perdetevela.
«Il coraggio verrà» è il libro che nasce dal podcast di Sara Poma «Prima». In entrambi i casi la protagonista del racconto è Maria Silvia Spolato, prima donna italiana a fare un pubblico coming out. Il podcast mi era piaciuto molto, perché la ricerca delle tracce di vita di Maria Silvia - in giro per l’Italia - portavano a una ricerca più ampia, di un’epoca lontana ma molto vicina e delle radici di un movimento che oggi per fortuna è molto più ampio. Il libro, invece, mi ha lasciata piuttosto freddina perché l’intrecciato tra la vita di Maria Silvia e quella di Sara, l’autrice, non li ho trovati narrativamente efficaci. Sono due storie che vengono intrecciate insieme molto forzatamente. Forse avrei apprezzato di più il podcast (così com’è stato prodotto) e un memoir di Sara Poma.
Lettura molto interessante,la vita di Mariasilvia Spolato, figura di spicco del movimento omosessuale negli anni 70,discriminata per il suo orientamento sessuale è una storia che non conoscevo
Premetto subito che ho adorato il podcast Prima che racconta questa storia e che precede il libro. Proprio perché l'ho adorato mi sono buttata piena di entusiasmo e aspettative su questo libro. Mi è spiaciuto davvero non trovare nel romanzo ciò che ho amato nel podcast. Sono due mezzi espressivi sicuramente diversi e forse l'autrice non è riuscita trasmettere per scritto la stessa profondità che ho ritrovato nel podcast. In Prima avevo apprezzato soprattutto il modo in cui l'autrice ha connesso la sua vita con quella di Maria Silvia Spolato. Nel romanzo questo è stato l'aspetto più debole. Peccato