Queer rappresenta la prima storia completa delle sessualità e delle identità LGBT+ in Occidente dal XVIII secolo al tempo presente. Intrecciando nell’analisi una varietà di fonti, dalle memorie alla letteratura, dalla trattatistica alla cronaca, offre una lettura inedita della storia contemporanea: dal ruolo della sessualità nella formazione degli stati-nazione alle guerre mondiali, dal giro di vite del dopoguerra alla rivolta di Stonewall, dalla crisi dell’Hiv alla rivoluzione queer degli anni Novanta, fino alle nuove sfide degli anni Duemila con la loro apertura verso il futuro.
Ovviamente, riconosco il valore e il bisogno di questo saggio. Però, lo capisco poco. Non per i suoi contenuti - ché alla fine ad essere narrata è una "storia", quindi un mero susseguirsi di fatti, nulla di oscuro o da interpretare - ma proprio come prodotto. A chi è rivolto? Già la premessa me lo ha fatto quasi posare: scritta in quell'accademichese stucchevole, tutta volute di fumo vane e panegirici e prosopopee a cui tanto sono affezionati i detentori di cattedra delle facoltà umanistiche italiane. Proposizioni strascicate con lessico rigorosamente altisonante, per cui personalmente non ho più tempo e non ho più voglia di sprecare energie [perché, ripetiamolo tutti assieme, iper-complicare concetti semplici a causa del modo con cui li si trasmette è una forma di classismo ed elitismo, cosa che stona in particolare in un volume sulla "storia culturale della comunità LGBT+"]. Ma mi sono fatto coraggio. Con questo presupposto, penso che chiunque si sarebbe atteso un testo "per specialisti" - perché non lo scrivi in aramaico se vuoi che lo capiscano tutti, anche quelli che una laurea *alza la mano* non ce l'hanno -, ma a riguardo le idee sono confuse. Incoerentemente, per esempio, l'autrice passa da questa non-chiarezza [che, soprattutto all'inizio, ti colpisce in faccia come un pugno e tu sei lì che... non è che ti avanza una Stele di Rosetta?] ad avvertire il bisogno di aggiungere una nota alla parola "intersex" per chiarirne il significato. A chi è rivolto questo libro? Viene da pensare, visto la sua origine nelle lezioni tenute da De Leo per il corso di Storia dell'omosessualità all'Università di Torino, che esso sia pensato per degli studenti universitari. Davvero qualcuno arriva a questo livello d'istruzione senza la nozione di "intersex"? La questione stilistica, ovviamente, migliora con le pagine. Un po' ci si fa l'abitudine, un po' si arriva alla ciccia del volume. Non mi sento di dire che diventi gradevole. Tutto è ridimensionato per assumere le scomode vesta del vademecum, con il risultato che su eventi fondanti della storia queer si sorvola rapidamente, spesso a scapito proprio dell'elemento "culturale". Il risultato è da manuale scolastico, nel bene e nel male: la disamina è completa, ma il più delle volte ha l'aspetto di un elenco di eventi striminzito. Date, nomi, breve intervento riportato da un altro saggio, e via andare. Buono, insomma, solo per essere imparato a memoria e poi ripetuto al docente. Insegna qualcosa? Ovviamente sì. Però, il modo in cui è scritto, con questi due grossi difetti, non aiuta a far sì che i concetti ti restino addosso. E una volta sostenuto l'esame, tutto verrà rapidamente dimenticato per fare spazio a nuove nozioni. La parte più deludente, per me, è stato il poco spazio dato alla sub-cultura queer, che, al di là di orientamenti, magagne e lotte comuni, è l'elemento fondante della comunità LGBT+. Altri media, fortunatamente, sopperiscono. E senza spocchia. Insomma, carino ma non imprescindibile, fatene quello che volete.
Ci ho messo un pochino a finire questo saggio ma WOW ✨ l'ho trovato molto molto interessante! Conoscevo già alcune tappe della storia LGBT+ in Europa e USA ma altri aspetti più vecchi no ed è stato bello scoprirli! De Leo parte da metà '700 fino ai giorni nostri e ci racconta come è sopravvissuta la comunità occidentale LGBT+ nel tempo, come è stata percepita e le tante difficoltà che ha affrontato. (Sarebbe poi interessante un libro che parli anche del resto del mondo 👀) Il capitolo che mi ha affascinato di più penso sia quello sugli anni 50, anche per il piccolo excursus sui fumetti ❤️ una lettura importante, non troppo pesante, per capire come si è arrivati alla situazione di oggi 🏳️🌈🏳️⚧️
Questo libro è perfetto, sono anni che aspettavo di leggerne uno che ripercorresse la storia della comunità LGBT+ in occidente. Parte dal XVIII secolo fino ai giorni nostri analizzando come si nato il concetto stesso di omosessualità, come si è passati dal considerare la sodomia semplicemente come un reato a capire che si tratta invece di una caratteristica innata di alcune persone passando quindi ad una patologiazzazione della stessa. Dalla nascita di una vera e propria comunità LGBT+ alle progressive e sempre più pesanti discriminazione subite nella prima meta del XX secolo si passa alla battaglia per la conquista dei diritti civili fino alla tragedia collettiva dell'AIDS. Un libro estremamente interessante e utile per capire la nostra storia, per cosa hanno combattuto prima di noi e per cosa continueremo a lottare noi oggi.
Ero interessato a leggere questo libro sin dall'annuncio della sua pubblicazione. Avevo aspettative molte alte, essendo un grande appassionato di storia culturale e di genere. Girata l'ultima pagina, posso dire che quest'opera non solo non le ha tradite, ma le ha superate.
È un meraviglioso viaggio nella storia della comunità LGBT+, che si concentra principalmente sugli ultimi due secoli (XIX-XX). La narrazione è naturalmente saggistica, ma ugualmente capace di infondere emozioni molto forti, oltre a stimolare riflessioni storiche e tanta curiosità sul tema. Ciò non sarebbe possibile senza un grande pregio di questo libro: la chiarezza espositiva, che permette anche a chi ha una visione confusa delle categorie dell'analisi di genere di cogliere le vicende (culturali e non) delle identità e delle sessualità queer. In particolare, credo che la bravura dell'autrice in questo emerga splendidamente nella terza parte, cioè quella che descrive le teorie e le pratiche che animano i conflitti e le trasformazioni della comunità LGBT+ negli ultimi decenni.
Condivido appieno quanto scritto in quarta di copertina: finalmente un'opera di sintesi che racconti la costruzione del genere e le sessualità fuori dalla cosiddetta norma nella società contemporanea! Una sintesi, a mio avviso, riuscita con successo, grazie all'equilibrio fra quantità e qualità.
Un saggio estremamente interessante, che consiglio a tutti e tutte, anche solo per capire le ragioni storiche dietro le idee che dominano il dibattito sulla sessualità, il rapporto fra i generi e il suo significato.
Non c'é molto da dire, é un libro fatto davvero bene. La scrittura é molto scorrevole e sempre chiara, le svariate citazioni fatte a documenti o saggi sono gestite sempre bene e funzionano perfettamente nel discorso. Porta alla luce un lato della storia che i libri di scuola ignorano completamente, e già solo per questo motivo vale la pena leggerlo.
Oggi ho terminato la lettura di questo saggio che contiene in sé la storia moderna e contemporanea della comunità LGBTQ+ in Europa e negli Stati Uniti, tra movimenti, letteratura, studi scientifici e conflitti mondiali. Abbiamo una grande fortuna: avere a disposizione un saggio del genere in Italia è fondamentale. Riuscire a vedere la storia da una diversa prospettiva, lontana dal filtro bianco, cisgender ed eteronormativo è essenziale per comprendere il mondo in tutte le sue realtà. Io sono semplicemente innamorato, conquistato dal modo in cui questo piccolo libro racchiude anni e anni di lotte, di intersezioni, di speranza. Una speranza che si trova in una cultura aperta a tutte le persone. Inutile dire che questo titolo rientra pienamente tra i miei preferiti nell’ambito della saggistica.
4.75 ⭐️ Un saggio chiaro, ricco di argomenti tutti trattati nel modo più completo possibile (per un libro di 300 pagine) e pieno di note e rimandi per chi volesse ulteriori approfondimenti o chiarimenti, che ripercorre la storia della comunità LGBT+ dalla fine del 1700 ai primissimi anni 2000 attraverso date cardine, testimonianze ed estratti da libri sia di narrativa sia trattati medici del passato che mostrano come la visione dell'omosessualità e dell'identità di genere sia cambiata nel corso dei secoli e dei decenni e di come si è arrivati alle conquiste in materia di diritti civili e alle battaglie dei nostri giorni. Un libro importante, informativo e perfetto per chi vuole approfondire la storia della comunità LGBT+ e di come i movimenti e le persone queer si siano intrecciate agli avvenimenti storici degli ultimi 200 anni. Non lo consiglio particolarmente per iniziare da zero perché potreste fare fatica a seguire alcuni passaggi, soprattutto all'inizio, e parte pur sempre dal presupposto che si conoscano nozioni base (ma purtroppo non così tanto base nella nostro società), quali il concetto di intersessualità o di cross-dressing, ma tolto questo davvero una lettura promossa al 100%.
molto bello: scritto bene, rigoroso e preciso dal punto di vista storico e scientifico, ricco di riferimenti bibliografici, nomi e spunti, piuttosto completo e generalmente non superficiale. e che belli gli asterischi nei passaggi in traduzione. il mio unico appunto è che avrei preferito, specie in alcune parti, uno sguardo effettivamente più inclusivo, che ad esempio trattasse più approfonditamente l'esperienza queer nera, riguardo cui si dice ben poco (= se ne cita la marginalizzazione all'interno della comunità lgbtq+ stessa e poco altro)
Una guida impegnativa ma essenziale per comprendere di più sulla comunità inclusiva LGBTQ+ attraverso i decenni degli ultimi due secoli. Le sfumature della sessualità e la lotta per la loro accettazione, la guerra, il gender, le dittature, l’odio e la strumentalizzazione - raccolti e analizzati in un solo saggio che aiuta tutti ad aprire gli occhi e la comunità queer a conoscersi meglio. Leggendolo non sarà più difficile capire il motivo per cui - anche all’interno del mondo queer - gli scontri e la non accettazione non siano mai mancati. Un libro rivelatore ed estremamente interessante.
Prima fa venir voglia di vivere "insieme" alle nostre fratelle e sorelli queer nei vari periodi storici, poi fa venir voglia di spaccare il mondo. Interessante vedere, traslati, i discorsi che si fanno ancora oggi sulla rispettabilità, ma che qualche decennio fa erano tipo "questa cosa che le donne lesbiche portano i pantaloni e i capelli corti ci fa una pessima pubblicità, così non saremo mai accettate, stanno esagerando, bisogna essere più rispettabili e far vedere che siamo normali".
Importante anche vedere man mano cosa succedeva per esempio nella Germania nazista, in URSS, nell'Italia fascista, negli USA, in Inghilterra, in Francia e in Spagna negli anni '30 - dove in ognuno di questi luoghi, con intensità e modalità diverse, le soggettività LGBT+ erano oppresse, represse, mandate in campi di concentramento, castrate, censurate, rinchiuse in manicomi, sottoposte a elettroshock ecc; e in ognuno di questi luoghi, le varie fazioni politiche associavano il nemico all'omosessualità (nazismo omosessuale, comunismo omosessuale, borghesi omosessuali ... a seconda).
Vedendo anche l'evoluzione storica successiva, peraltro, è una delle tante cose che aiuta a smettere di immaginarsi una differenza qualitativa radicale tra dittature e democrazie liberali che invece rispettano i cittadini (ancora nel 1986-7 negli USA ci fu una condanna con tanto di carcere per rapporti omosessuali consenzienti nella propria casa, con tanto di approvazione della Corte Suprema - Bowers v. Hardwick).
Nota negativa: il primo capitolo parla della concezione binario-complementare del sesso come sviluppatasi nel corso del 18° e 19° secolo in contesto occidentale, laddove prima c'era una concezione gradualista del sesso e in cui la donna era la versione "mancante/difettosa" dell'uomo. Per come viene presentata, sembra quasi che l'idea che ci siano due sessi risalga al 18/19° secolo, ma tutta questa tesi l'ho incontrata come molto controversa in testi universitari di storia del genere e delle donne. La questione è più complicata, e in ogni caso trattandosi di una tesi così forte non ho gradito che sia enunciata con leggerezza e senza fonti e riferimenti, dandola come dato di fatto quando non lo è
Una storia completa e dettagliata del movimento LGBTQ+ nel mondo occidentale. Molto utile per capire come la storia queer si intrecci con la storia di tuttə
Scorrevole, ben documentato, approfondito, molto informativo e (per quanto ne so) abbastanza pionieristico nel suo genere. Solitamente si tratta la storia della comunità LGBT+ in modo frammentario ed episodico, come un aspetto marginale della nostra storia dei costumi. Invece quest'opera è molto organica e ripercorre la condizione delle persone queer all'interno del quadro medico, scientifico, legale e sociale delle varie epoche a partire dall'Età Moderna fino ai giorni nostri. Oltretutto, date le numerose fonti citate, mi ha dato l'input per cercare altri testi e approfondire ulteriormente. Lo consiglio a tuttə.
Lettura veramente illuminante e che permette una visione “dall’alto” dell’evoluzione e delle lotte della comunità LGBT+ nel corso dell’età moderna: questo è permesso dall’uso estensivo e certosino di varie fonti bibliografiche da parte dell’autrice per ricostruire, pezzo dopo pezzo, la storia queer in un modo finora inedito in Italia. Straconsiglio!
la mia è una recensione così giusto per la me del futuro sicuramente e purtroppo non è una lettura piacevole e soprattutto all'inizio non scorre molto bene secondo me però poi ha catturato il mio interesse (in questo momento molto basso per qualsiasi cosa ahimè) e mi è piaciuto molto nonostante tutta la rabbia e tristezza che mi ha naturalmente suscitato nonostante sapessi già molti fatti riportati nel libro, poterli leggere spiegati nel loro contesto storico più ampio è stato informativo e necessario unica cosa, dovendo studiare questo libro per un esame, devo dire che non è facile da studiare per i continui rimandi storici e salti culturali, però forse è normale e sono io che non sono più abituata a libri di storia
Penso che pochi libri sulla cultura lgbt siano così inclusivi e esaustivi in così poche pagine. L'unico difetto a mio parere è che in certe parti non si soffermi ma accenni soltanto di sfuggita; certo, l'autrice da vari riferimenti bibliografici per approfondire i vari argomenti, ma mi è dispiaciuto proprio sul finale l'accelerata fra anni 80-90 e 2000. Mi è sembrato mettere ul turbo e passare in rassegna velocemente alcuni eventi senza però soffermarsi come invece fatto in tutto il resto del libro. Questo è l'unico difetto che posso trovare a questo libro che reputo imprescindibile se si vuole avere un'infarinatura generale di tutto il movimento queer e la cultura queer.
"La nostra omosessualità è una parte cruciale della nostra identità, non perché in essa via sia alcunché di intrinseco ma perché l'oppressione sociale l'ha resa tale".
"Le implicazioni della riflessione queer sul corpo conducono quindi a ripensamenti sempre più radicali: genere, orientamento sessuale e abilità fisica (così come classe e "razza") non costituiscono infatti solo "attribuiti" della "normalità" ma rappresentano "le chiavi per accedere a quella cosa che chiamiamo 'umanità'". Interrogare questi attribuiti significa dunque "ripensare" lo stesso "concetto" di "umanità", ovvero assumere una prospettiva decentrata per indagare come sia stato costruito il concetto di "umano" e soprattutto "quali nuovi tipi di corpi siano in costruzione in questo momento storico", ovvero quali inediti processi di soggettivizzazione e quali nuovi rapporti di dominazione si stiano configurando nel presente".
Un testo fondamentale che racconta la vita delle persone LGBTQIA+ dal XXVIII secolo ad oggi. Bellissima la prima parte sulla medicalizzazione dei corpi femminili e la conseguente discriminazione degli uomini gay considerati "femminucce" (omofobia e misoginia strettamente correlate, chi lo avrebbe mai detto), ma anche tutta la spiegazione di come il nazismo venisse associato all'essere omosessuale nonostante quello che facevano alle persone omosessuali.
Credo che questo libro sia fondamentale per capire la società in cui viviamo oggi, soprattutto per riuscire a scorgere una complessità che non ci viene insegnata ne a scuola ne in altri contesti. Sono così felice che questo libro sia stato scritto perché lo trovo fondamentale sia come cittadina che come essere umano per poter vivere in maniera consapevole. Anche se è un saggio e ripercorre la storia (e quindi utilizza un linguaggio tecnico) vale la pena di fare uno sforzo e leggerlo e raccontarlo a chi si conosce.
Un libro estremamente importante sia per l'argomento sia per come è scritto. Essendo un argomento storico è facile tirare fuori un libro tedioso e aneddotico, De Leo invece riesce a farti entrare nella narrazione storica tenendo conto dei molteplici protagonisti che hanno fatto la storia dei movimenti queer.
lo considero un ottimo saggio per una conoscenza di base sulla comunità lgbt occidentale; analizza gli avvenimenti a partire dal diciottesimo secolo fino agli anni duemila. non capisco tuttavia perché non abbia parlato del rilevante aiuto da parte della comunità lesbica verso i malati di aids, accennando minimante al cambiamento della sigla a "lgbt".
Il titolo descrive esattamente ciò che il libro contiene (è concentrato sul mondo occidentale). Ovviamente non è *tutta* la storia ma un buon punto di partenza per le persone interessate all'argomento. Cita molte fonti quindi potenzialmente è un buon modo per orientarsi nell'ampliare ancora di più il proprio punto di vista.
<< Usare "queer" è un modo di ricordarci di come veniamo percepiti dal resto del mondo... Usiamo queer come uomini gay che amano lesbiche che amano essere queer.>>
Questo saggio della professoressa De Leo illumina e apre la mente sulla storia della comunità LGBT+, permettendo un irrigidimento della coscienza "queer" e comprendere meglio le microviolenze a cui l'ordine patriarcale e etero-normativo ci abitua ogni giorno.
A partire dal settecento, sempre di più la Comunità LGBT+ viene associata con la malattia, vive in spazi ristretti ma riesce comunque a resistere per poi essere completamente riposta in un cassetto durante gli anni 30 dai totalitarismi e dal sempre maggiore dilagante pensiero del buon costume.
Storie di persone, che ieri come oggi, combattono contro u sistema che le vuole.necessariamrnte incasellare in un sistema binario di genere che non lascia spazio a libertà di pensiero e di azione.
Dalle molly houses a Stonewall, passando per la patologizzazione forzata e i nuovi spettri della Comunità LGBT+, nonché la battaglia per i diritti, questo libro permette di costruirsi un'idea più compiuta sulla storia di questa comunità e sul perché è necessario combattere al suo fianco.
Un saggio fondamentale per comprendere l'importanza dei movimenti LGBTQ+ che ancora scuotono il nostro millennio. Citando tantissime fonti, l'autrice è in grado di dipingere perfettamente gli step che il movimento ha attraversato, dai suoi albori alle nuove frontiere, nell'ultimo decennio, riguardanti l'omogenitorialità, il concetto di genere, i percorsi di transizione... Numerosi sono i punti che aprono gli occhi al motivo per cui ancora oggi ai combattono queste discriminazioni, ad esempio le misure adottate contro le persone della comunità non solo durante la seconda guerra mondiale ma anche in seguito, lo stigma dell'epidemia AIDS, le difficoltà ulteriormente affrontatate dalle persone Trans+. L'unico difetto di questo saggio è a tratti il linguaggio: per quanto io sia ben consapevole che un lessico specifico sia necessario in un tipo di testo del genere, a volte risulta davvero difficoltoso seguire il filo del discorso, soprattutto quando intervallato da numerose citazioni.