Come si può vedere dalle etichette questo libro cade in diverse categorie mentali e sociali. Pensiamo di poterci difendere dagli attacchi che quotidianamente siamo costretti ad affrontare con persone che sono realmente difficili, tanto per usare una parola che è un eufemismo. Una guerra continua, suddivisa in tante battaglie che porta poi alla certa sconfitta. Mentre scrivo questa breve recensione sono le quattro del mattino. Sveglio perchè il cane dei signori del piano di sotto, improvvisamente sì è messo ad abbaiare. Lui è rinchiuso in un minuscolo giardinetto, davanti al loro appartamento. Quando vede passare un gatto, un uccello, un qualsiasi nessuno, comincia ad abbaiare senza una ragione. Ho trovato il modo per farlo smettere: Apro la finestra e gli lancio dei secchi di acqua. Lui, obbediente al messaggio smette, pronto a ricominciare quando gli pare. Io, intanto, sono sveglio. Domani notte ricomincia daccapo e la battaglia, continua. Ecco, voi cosa fareste con questi tipi di persone difficili? Le soluzioni che propone l'autrice di questo libro lasciano il tempo che trovano. Un modo di dire che poi, tutto sommato, non dice nulla. Ogni persona difficile è destinata, purtroppo, a fare diventare un'altra persona anch'essa difficile. Una sorta di "loop" inarrestabile, imprevedibile dalla quale sembra non ci sia una via di uscita. Ci si deve convincere, facile a dirsi, difficile a farsi. Come questo libro. Sostanzialmente inutile ...
This condones the behaviours of the difficult people. Suggesting it is our reaction and choices we make that is the cause of difficult people behaving ng the way they do. Bottom line people shouldn't be such bullies and behave badly towards others. Yes we can choose not to get upset by them, but they should not behave that way in the first place.