Liv lavora in una piccola libreria, beve tanto caffè per non cedere al sonno, perché un incubo ricorrente l’affligge. Una figura misteriosa la insegue, la raggiunge, le dilania la carne fino a spezzare la sua vita. Liv ormai confonde sogno e realtà. Anche quando è sveglia, è convinta di sentire l’odore del suo corpo in decomposizione. Lesath è un illusionista, carte da gioco e monete sono estensioni della sua essenza ingannevole. Un incubo lo tormenta ogni notte. Una giovane dall’aria angelica lo perseguita e sente il bisogno di ucciderla per liberarsi dal limbo onirico. Ma lei torna, torna ogni notte. Quando il circo delle ombre arriva in città, tutto è destinato a cambiare. Liv lo riconosce, sente l’odore di zucchero filato e pop-corn, vede quegli occhi neri: è lui, è l’assassino dei suoi incubi. Allora comprende che è tutto reale, il suo torturatore esiste e lei deve ucciderlo.
Naenia Miele nasce nell’Aprile 1999. Inizia a scrivere romanzi dark all’età di dodici anni. Oltre alla lettura e alla scrittura, le sue passioni principali sono la musica metal e l’apicoltura. Nel tempo libero si prende cura di due arnie e diverse migliaia di api. Nel 2018 scopre la piattaforma di Wattpad e inizia a condividere i suoi libri, che riscuotono un buon seguito online. Nel 2020 vince il primo premio Wattys con Gli incubi di chi non dorme. Nel 2021 vince il secondo premio Wattys con Effetto Lucifero. Nel 2022 vince il terzo premio Wattys con Fame di male. Gli incubi di chi non dorme arriva alla pubblicazione con la casa editrice Spirito Libero il 20 gennaio 2023. Segue nel 2024 La morte ci farà a pezzi, edito sempre da Spirito Libero Edizioni. Nel 2025 esce La ballata dei veleni, primo romanzo in self-publishing.
Horror gotico contemporaneo che, attraverso lo stile graffiante dell' autrice, tiene il lettore incollato dalla prima all' ultima pagina. Gli odori e i profumi bucano le pagine, li senti nella testa e si appiccicano ai vestiti. Inizia frullandoti nel delirio onirico dei due protagonisti che richiama al primo Nightmare. Prosegue con una ricerca che riporta alla profondità di Dracula. L' ultima parte trasuda di rabbia che richiama Frankenstein. Esperienza di lettura da provare!
Non so il perché, ma il fatto di aver terminato la lettura di questo libro proprio oggi che è il giorno di Halloween mi ha fatto provare delle sensazioni particolarmente intense, e questo credo sia dovuto al finale, per niente scontato e che mi ha lasciata a bocca aperta. E forse anche perché oggi è il giorno in cui il confine tra vita e morte si fa molto labile e non posso fare a meno di domandarmi cosa stiano facendo ora Liv e Lesath, che per tutto il romanzo sono stati vita e morte al tempo stesso, purezza e peccato, acqua santa e fiamme dell'inferno.
Iniziai questa storia anni fa, su EFP addirittura. Ritrovarla tra le pagine di un libro è stata proprio una bellissima esperienza e non posso che fare i miei più sentiti complimenti a Naenia Miele per tutto ciò che ha costruito in questo romanzo: affronta delle tematiche delicatissime in maniera molto matura e, al contempo, la follia dei personaggi ci accompagna per tutta la storia, facendoci sprofondare insieme a loro. Perché Liv e Lesath non ti prendono per mano, ti strattonano proprio, in questo circolo vizioso di sangue, accoltellamenti e morte. Alcune scene, poi, le ho adorate, in particolare una in cui si vede che l'autrice ci ha messo proprio il cuore — e penso di aver detto a sufficienza.
Lo stile è molto maturo, in alcuni tratti anche aulico, ma mai una volta l'ho trovato pesante o poco scorrevole, anzi. Se non avessi deciso io di leggere pian piano il romanzo e centellinarlo il più possibile leggendo un capitolo al giorno, l'avrei sicuramente divorato, e ammetto che resistere alla tentazione è stato difficile. Ma volevo godermelo il più possibile e infatti mi ero ormai talmente abituata alla sua compagnia quotidiana che ora che l'ho terminato mi sento un po' vuota, ma comunque soddisfatta di essere arrivata alla fine di questa storia.
Un romanzo che considero un ottimo esordio e che sono felice di aver acquistato di persona alla Noctis Domini di Ferrara, sicuramente una tra le letture migliori di quest'anno 🖤
Comprato in una fiera del fumetto nelle mie vicinanze e divorato in pochissimo tempo. La scrittrice nella dedica sulle prime pagine, ha scritto "una fiaba malsana spero che ti piaccia buona lettura" E la mia risposta a questa dedica è, "Sì questa fiaba malsana mi è piaciuta veramente tanto!" Così tanto da essermela portata dietro ovunque andassi per 10 giorni. Per me leggere un libro in così pochi giorni è una rarità, perché sono straordinariamente lenta, ma la lettura (seguendo il mood del racconto) si era fatta un po' morbosa e non riuscivo a staccarmi dalle pagine. I colpi di scena sono veramente riusciti a sorprendermi, specialmente man mano che ci si avvicina al finale. L'unica pecca che personalmente ci ho trovato è che in alcune descrizioni si fa un po' ripetitivo, ma non so se sia una scelta per accentuare la situazione di loop in cui i personaggi sono immersi, una conseguenza del fatto che il libro fosse stato originariamente (da quel che so io, se sbaglio correggetemi) pubblicato su wattpad e una pubblicazione di quel tipo, porta a dover fare delle scelte diverse in fatto di scrittura, perché potrebbe essere passato diverso tempo da un aggiornamento ad un altro, oppure ancora una conseguenza di una scrittura non ancora del tutto matura, data la giovane età della scrittrice. Nonostante questo dettaglio, i libro mi è piaciuto molto. Mi sono piaciuti i personaggi e la loro morbosità. Leggerò sicuramente altro di questa scrittrice in futuro per vederne l'evoluzione.
⭐️4,5/5 📖𝕽𝖊𝖈𝖊𝖓𝖘𝖎𝖔𝖓𝖊:🎪🔪𝕲𝖑𝖎 𝖎𝖓𝖈𝖚𝖇𝖎 𝖉𝖎 𝖈𝖍𝖎 𝖓𝖔𝖓 𝖉𝖔𝖗𝖒𝖊🎩🪄𝖉𝖎 𝕹𝖆𝖊𝖓𝖎𝖆 𝕸𝖎𝖊𝖑𝖊✒️ Edito: Spirito libero edizioni 🎪🎩 Hanno finto di non aver sentito la terra tremare. Hanno finto di non avvertire quel peso sullo stomaco, quello che schiaccia le viscere, ribalta gli organi, li stritola in una morsa. Troppo presi dai sentimenti per capire che il mondo non vuole vederli stare bene, il mondo non vuole vederli donarsi piacere a vicenda, non vuole i loro sorrisi. Qualcuno, in alto, vuole che si facciano male. Vuole vederli soffrire. Vuole sentire il rumore delle lame che affondano nella pelle, che lacerano i muscoli e tormentano il cuore. Vuole le lacrime pallide, il sangue vermiglio, il dolore incessante. Vuole la follia, perché amarsi è fragile. Amarsi è delicato, è corretto, è sano. È piacevole. Sulla Terra non c’è spazio per l’amore, la sofferenza ha bisogno di prendersi tutto, ogni singola foglia sugli alberi secchi per la stagione, ogni fiore morto fra la neve. In quell’universo non c’è spazio per il benessere, perché se si lasciano cullare dai sentimenti tutto il resto si rompe. 🎪🃏 ℑ𝔩 𝔠𝔦𝔯𝔠𝔬 𝔡𝔢𝔩𝔩𝔢 𝔬𝔪𝔟𝔯𝔢 𝔢̀ 𝔞𝔯𝔯𝔦𝔳𝔞𝔱𝔬 𝔦𝔫 𝔠𝔦𝔱𝔱𝔞̀. Non aspettatevi il solito circo, qui sembra che siano arrivati demoni e vampiri, e tra di loro c'è Lesath. Liv lo riconoscerebbe tra milioni di persone, perché lui, ogni notte, nei suoi incubi peggiori, la uccide. Due personaggi disturbanti, che celano oscurità, segreti inconfessabili, si ritrovano ogni notte nei sogni, per poi scoprire che esistono entrambi nella realtà, e il destino crudele li fa incontrare, complice il circo. Liv e Lesath mi sono entrati dentro, con le loro paure, le loro ossessioni, le loro menti che sono al limite della sanità mentale. Liv è un personaggio tosto, anche se inizialmente può sembrare fragile, succube del suo assassino, ma sfogliando, andando avanti, vi ricrederete. Non c'è spazio per l'amore, anche se sono compatibili, nonostante i due si identifichino in morte e vita. Non c'è spazio per una relazione sana, no, non per loro che godono nell'infliggersi dolore e morte, perché tanto, bastano 60 secondi per tornare in vita. Sono esseri speciali, ma non si capacitano di questo dono, tanto che rasentano la follia per scoprire che cosa li accomuna, che cosa li renda speciale dagli altri esseri umani che ruotano intorno alla loro vita quotidiana. La scrittura dell'autrice è poesia macabra, si insinua dentro, volteggiando armoniosa come una melodia lugubre, che ti entra nella pelle e ti scuote. Scorrevole, tinta di ombre e oscurità, si lascia leggere senza intoppi. La curiosità si fa sempre più incalzante, ti invoglia a voltare pagina su pagina per scoprire il mistero che li avvolge come un'aura infernale. La storia mi ha colpito molto, sono felice di aver scoperto un'autrice horror che merita davvero. Alla faccia di chi dice, e purtroppo l'ho letto in alcuni gruppi del genere horror, che le donne non sanno scrivere horror, che le donne non possono essere pari agli uomini. Be', Naenia rompe questo pensiero retrogrado, mostrandoci di cosa è in grado di partorire tra le pagine. Amanti dell'horror non lasciatevi sfuggire questo gioiellino. Lasciatevi cullare dalla sua scrittura ombrosa e macabra. Lasciatevi ingannare da Lesath è Liv. Vi invito a entrare nel loro mondo onirico, dove gli incubi prendono posto e si impadroniscono della vita reale, lasciando striature di fumo nero. Lo consiglio agli amanti del genere e a chi vuole approcciarsi all'horror. Non ve ne pentirete. Spero di leggere altro di questa autrice, che è riuscita a impressionarmi con le sua scrittura fantastica.
L’Arte sa farsi terapia molto più di quanto si possa credere. Pur per quanto molti scrittori si trovino costretti a incanalare il proprio estro attraverso una categorizzazione continua del proprio processo creativo, un tentativo dunque di razionalizzare e disporre un’idea, ogni atto immaginativo risponde ad un impulso. Siamo su questa terra senza sapere chi ci ha mandati, senza sapere il perché siamo qui e dove andremo. Di certo abbiamo solo la Morte, ed è ciò che di categorico ci è concesso di conoscere. Tutto inizia e finisce. From the cradle to the grave, dice un vecchio adagio inglese. Dalla culla alla tomba. Ecco i due estremi della vita. Innanzi a questa realtà in molti, come noi due, cercano di trovare un modo per sfuggire all’inevitabilità dell’esistenza umana e del suo crepuscolo. È una spinta, una necessità, come il sonno e la sete. E quindi scaviamo a fondo nella nostra mente, ne cogliamo i neri frutti in trame che respirano affamati d’aria nella loro brama d’essere raccontati. Ma non esiste luce senza ombra. Non v’è armonia senza caos. E non v’è coraggio senza la paura. Certi e fiduciosi d’esserci fatti capire, vogliamo presentarvi oggi Gli Incubi Di Chi Non Dorme, di Naenia Miele. È difficile catalogare queste duecento ventidue pagine in un unico genere che possa accontentare le percezioni che voi lettori avrete sfogliando questo romanzo. Questo perché non ci troviamo innanzi ad un’opera che ricalca stilemi del passato affascinanti, sì, popolari altrettanto, limitandosi all’esecuzione d’un compito quasi che fosse un tema con una traccia da seguire, oh no. Tutto il contrario. Incubi, maledizioni, il tormento del cuore che si fa riflesso d’una inquietudine che è da un lato personale e dall’altro generazionale. Una storia d’amore, sì, ma non scontata e inquadrata su binari predefiniti. V’è quella profondità necessaria per donare cura e spessore alla scrittura di Naenia Miele e questo Gli Incubi Di Chi Non Dorme s’impone già come eccellente prova autoriale. Il bello di presentare al proprio interno una commistione di generi e influenze diverse risiede nella capacità di slegarsi dall’etichetta per giungere ad una più profonda coscienza artistica e autoriale. Eros e Thanatos, Amore e Morte; i pilastri su cui si regge la letteratura gotica di fine Ottocento, col suo gusto decadente e macabro, con il suo distillato di ragione e follia, genio e irrazionalità, è qui incarnato per farsi imago d’una sublime conoscenza della materia trattata. Un gotico/drammatico/romance per le quali nessuno dei tre generi emerge con prepotenza, ma si amalgama incastrandosi con gusto l’uno con l’altro. Da evidenziare la ricerca, ancora acerba ma non per questo di bassa categoria, d’uno stile personale e gelosamente autoriale con la costruzione di scene e dialoghi il cui linguaggio va oltre la rappresentazione della scena e la descrizione di ambienti o di azioni. V’è quel “di più” che troverete assai piacevole e che getta le basi per una carriera autoriale della quale, siamo certi, non avremo altro che gioirne in futuro
Una favola malsana, raccontata con una voce unica e da una coppia di protagonisti fuori dagli schemi. Ho adorato la struttura dei PoV di questo libro, tutta giocata sulla percezione vicendevole e intercambiabile dei protagonisti. Non segue i singoli, segue il duo senza preoccuparsi di distinguere continuamente le sensazioni dei due. Se pensate che la narrazione risulti confusa, siete fuori strada: l'artificio funziona e fa appassionare alla psicologia distorta tanto di Liv quanto di Lestath
Ho amato le descrizioni crude, le scene sanguinolente e il sadismo esplicito. Non è solo esibizione, è sopratutto psicologia e sentimento. Una passione descritta nelle viscere, capace di tenere vivo l'interesse anche di chi (come me) non ama troppo le digressioni sentimentali.
Volendo trovare una pecca, mi sarebbe piaciuto nel finale che fosse dedicato più tempo ad alcuni retroscena dei protagonisti che vengono rivelati, ma credo avessero un potenziale inespresso.
Nel complesso, ho divorato questa storia e la consiglio a tutti gli amanti delle scene forti e del romance tormentato. Se volete affondare nelle turbe di personaggi iconici e disturbati, non potete fare altro che addormentarvi accanto a Liv e Lestath!
Un thriller molto ben scritto. Trama originale. Finalmente pochi personaggi ma molto ben descritti. Alcuni capitoli li ho trovati un po' telegrafici, avrei inserito qualche descrizione in più. Consigliato soprattutto per la stagione estiva
Folle, meraviglioso, visionario, sorprendente fino all'ultima pagina. Ho avuto la fortuna di assistere alla genesi di questo romanzo sin dagli inizi ed è stato un piacere tornare ad amarlo per una seconda volta. Lo consiglio tantissimo agli amanti del genere!
Comincio col dire che questo libro mi ha sorpresa. Mi aspetto spesso che i romanzi prendano una strada specifica, che sia facile catalogarli in romantici oppure d’avventura o dell’orrore. Questo libro invece ha una sua strada personale, mentre lo leggevo mi sono chiesta se fosse più una storia d’amore controverso o una storia dark o riguardante un momento di crisi e credo siano un po’ tutte le cose mischiate. Questo significa che è stata scritta con una motivazione personale da parte dell’autrice, dettaglio che per me è il punto più pregevole della storia. QUESTA PARTE CONTIENE SPOILER (scorrete fino al secondo fuocherello per ritrovarvi nella zona spoiler free) 🔥Il tema più importante della storia per me è l’incontro con il proprio incubo. Questi personaggi condividono un momento di angoscia ricorrente, ma per la mia analisi personale si tratta di un pezzo del loro cammino (o almeno questo è auspicabile), il percorso di ciascun personaggio resta proprio, anche se lo vivono in due. Sembra quasi che questa maledizione serva a capire il proprio caos interiore e affrontarlo, malgrado spesso la risoluzione appaia lontanissima. In questo i protagonisti si incontrano e sono alleati e nemici insieme, un rapporto tumultuoso, ma di cui non riescono a fare a meno. Mi ha fatto un po’ pensare alle atmosfere del film “Noi, i ragazzi dello Zoo di Berlino”. 🔥fine spoiler! ________________________
Malgrado le tematiche impegnative resta molto scorrevole, l’ho letto infatti in brevissimo tempo. Mi sento di consigliarlo a lettori giovani e non solo, amanti delle storie cupe che parlano di disagi senza sconti, né facili lieti fini.
Liv e Lesath. La loro reciproca ossessione diventerà anche la vostra e non potrete farne a meno. Inizierete addirittura a pensare che una pugnalata non sia male come dichiarazione d'amore dopotutto (nei LIBRI ovviamente!). Un romanzo gotico, scuro, psicotico che vi darà la sensazione di perdere la ragione anche voi insieme ai protagonisti. Vi inquieterà e vi attrarrà. Lo odierete e lo amerete subito dopo. Così come Lesath e Liv, amanti e reciproci carnefici, in un limbo eterno che non dà pace né a loro, e non la darà nemmeno a voi.
Ho apprezzato davvero molto vedere le competenze dell'autrice su alcune pratiche descritte all'interno del romanzo, così come l'accuratezza delle sindromi citate. Sembra scontato ma non lo è, dato che sempre più spesso si tende a scrivere di cose di cui non si conosce nulla e nemmeno ci si informa. Una chicca di un genere che sembrava morto e del quale trovo difficile trovare libri che sappiano prendermi e rigirarmi come ha fatto "Gli Incubi di chi non dorme". Il finale non l'avevo minimamente visto neanche da lontano e non so se amare Naenia per la sua genialità oppure odiarla per averlo concluso in questo modo, facendomi soffrire ancora di più.
Un esordio davvero notevole da parte di un'autrice emergente che SA scrivere e si vede. Non vedo l'ora di leggere altro scritto da Naenia Miele, dalla quale mi aspetto grandi cose🖤
Iniziato e finito senza posarlo, anche se non è proprio il mio genere. L'idea di base è originale e intrigante, e, beh, lo stile è davvero maturo. Complimenti!
Ho finito di leggere "Gli incubi di chi non dorme" in meno di due giorni: totalmente ossessivo, e ossessiona anche chi legge, quindi obiettivo raggiunto!
Liv e Lesath sono contemporaneamente vittime e carnefici, vivi e morti, folli e risanati. Mi é piaciuta molto questa contrapposizione, e anche il fatto che lo spirito del carnefice non sia mai scomparso, neppure quando Liv e Lesath si sono affezionati l'uno all'altro: la dinamica della loro relazione non mi sarebbe parsa "naturale", se all'improvviso avessero accantonato del tutto i desideri di vendetta. Inquietante al punto giusto.
Sullo stile di scrittura: belle le immagini (ad esempio, per Liv, il sangue che é come inchiostro e gli onnipresenti crisantemi) e anche l'atmosfera da visione. Personalmente, come unico difetto, col passare dei capitoli ho iniziato a trovare un po' troppo ripetute certe espressioni e paragoni (come il "rancido" e lo "strappare" le vene), ma capisco anche che arrivati al decimo accoltellamento sia difficile trovare altri modi di descrivere la scena.
Sul finale: molto intrigante l'idea di un Inferno personalizzato per i peccati di Liv e Lesath. Forse si sarebbe potuto dedicare un po' più di tempo al passato di Lesath, che a questo punto sembra un po' trascurato e con scarse motivazioni rispetto alla vicenda di Liv e della sua gemella, che invece é ricorrente in tutto il libro e contribuisce a dare forma alla pazzia di Liv. Ad ogni modo, é un finale decisamente azzeccato: di nuovo, sarebbe suonato quasi innaturale tornare alla "normalità" per loro due.
In conclusione, la storia é una spirale di follia, disturbante quando necessario e affascinante proprio per il suo essere distorta, senza concessioni. Complimenti all'autrice per avere avuto il coraggio di andare fino in fondo, pure con un racconto così oscuro e, in fin dei conti, in cui niente e nessuno si salva o si redime mai del tutto.
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Pur essendo lonatno dalla mia "confort zone" mi ha completamente, coinvolta, ipnotizzata... È stato bello vedere l'evoluzione del due personaggi così simili eppure così diversi, il loro rapporto tossico... Mi è piaciuto veramente tanto e mi ha fatto anche un pó riflettere...
Primo di, speriamo, una lunga carriera in ascesa nel gotico italiano, ovvero un genere che meriterebbe più voci nel nostro Paese.
“Gli incubi di chi non dorme” ha tutti gli elementi che denotano il gotico: abbiamo uno scenario oscuro, una vicenda drammatica, un protagonista malsano, una protagonista dotata di una personale dolcezza e qualcosa che somiglia a una sentenza divina sulla testa di entrambi. E tanto s4ngue, certo, che è un orpello non indispensabile, ma i cultori apprezzeranno. In breve, un illusionista e una libraia condividono lo stesso sogno notte dopo notte, per settimane, in cui lui continua a ucc1derla tra atrocità variegate&creative. La libraia arriva a sviluppare una rarissima malattia mentale per la quale crede di essere m0rta. L’arrivo del circo in città segna il reale incontro tra i due: scoprono che l’altra persona non è frutto di un sogno ricorrente, ma un individuo in carne e ossa. La libraia approfitta dell’occasione per spezzare la maledizione e decide che, almeno per una volta, la volta definitiva, sarà lei a ucc1dere il suo ass4ssino. Nella vita reale, da sveglia, in modo da spezzare per sempre la maledizione. È qui che comincia la vera storia, ovvero dalle conseguenze di questo atto di “tentato om1cidio\vendetta” che metterà in luce un segreto sinistro, oltre alla catena di eventi che porterà i due ad avvicinarsi sempre più, in un rapporto oscuro e maledetto caratterizzato da insonnia, sadismo, sete di s4ngue, solitudine e un turpe passato che segna l’esistenza di entrambi.
I protagonisti giocano bene i propri ruoli. Sono l’uno il negativo dell’altra, ma non su un’asse morale convenzionata: entrambi oscuri, entrambi condannati e perduti. Attraverso le loro vicende, la realtà stessa è opacizzata e corrotta, “sporcata”, se vogliamo, dalla verità che si portano addosso e che è la chiave della maledizione che condividono. Ho scritto “condividono” non a caso, perché è bello che ad unirli sia qualcosa di diverso e profondo, ovvero una relazione in cui soltanto i corrotti possono riconoscersi, essere sé stessi e condividere il malessere di una condizione di colpevoli o di reietti. Questa particolarità è il punto di forza del romanzo… e anche il suo più grande punto debole. Sì, perché stiamo parlando di una storia che ha come target una categoria di lettrici giovanissime affascinate dai ragazzi tenebrosi. In questa cornice, la protagonista femminile è perfettamente delineata, è una persona che tra pregi e mancanze riesce a farti percepire il suo malessere. Ma il protagonista maschile, invece? Così cinico, distaccato, psicopatico, rende impossibile empatizzare con lui, almeno finché la disgrazia non lo schiaccia (e stiamo parlando del finale del romanzo, non aggiungo altro). Per quanto mi riguarda, considero un vero peccato non aver creato un protagonista capace di avvicinarsi di più al lettore, ma questo è un mio personalissimo parere e i gusti del pubblico, invece, stanno confermando che le lettrici in target hanno saputo gradirlo alla perfezione, perciò questo non è un difetto dell’opera.
Al netto di qualche incertezza stilistica, assolutamente fisiologica a causa della giovanissima età dell’autrice e che di sicuro vedremo diminuire sempre più nel corso della sua lunga carriera, mi sento di promuovere a pieni voti “Gli incubi di chi non dorme” per l’audacia, l’originalità e la capacità di trasformare in un ottimo romanzo una vicenda che, vista dall’esterno, aveva soltanto le potenzialità per essere un ricco e dignitoso racconto. Invece, come ci insegna la parabola insonne dell’illusionista e della libraia, c’è molto più di quanto appaia.
📚Gli Incubi di chi non dorme di Naenia Miele Edizione @spiritoliberoedizioni
Un romanzo gotico/horror da brivido. Inquietante,macabro, spettacolare nel suo genere. Vita e morte apparentemente in contrapposizione,in realtà così connessi tra loro, una linea sottile divide le due dimensioni, ci si interroga su come sia possibile che la morte possa rendere vivi, questo è quello che accade a Liv e Lesath.
Morire per poi risvegliarsi dopo 60 secondi, percepire il dolore , la sofferenza alla vista del sangue che scorre con il progressivo rallentamento del battito cardiaco; pregustare quell' immortalità che dovrebbe annullare ogni fragilità ma in realtà non è così.Per Liv e Lesath l' immortalità non è un dono, ma una condanna vissuta ogni giorno e ogni notte nella loro irrefrenabile voglia di uccidersi e distruggersi a vicenda, si " perché solo ricoperti di rosso si sentono se stessi"❣️
Questa loro follia e ossessione diventa una sorte di macabra passione; si ritrovano soli e vittime di un ciclo infinito dove amore e morte si alternano. ❓Ma sono veramente vittime❓❓❓ Cosa si cela dietro l' immortalità ❓ Cosa tormenta le loro anime ❓❓❓
Quanto può essere difficile passare da vittima a carnefice❓
Un libro fantastico ⭐⭐⭐⭐⭐
📌Liv lavora in una piccola libreria, beve tanto caffè per non cedere al sonno, perché un incubo ricorrente l’affligge. Una figura misteriosa la insegue, la raggiunge, le dilania la carne fino a spezzare la sua vita. Liv ormai confonde sogno e realtà. Anche quando è sveglia, è convinta di sentire l’odore del suo corpo in decomposizione. Lesath è un illusionista, carte da gioco e monete sono estensioni della sua essenza ingannevole. Un incubo lo tormenta ogni notte. Una giovane dall’aria angelica lo perseguita e sente il bisogno di ucciderla per liberarsi dal limbo onirico. Ma lei torna, torna ogni notte. Quando il circo delle ombre arriva in città, tutto è destinato a cambiare. Liv lo riconosce, sente l’odore di zucchero filato e pop-corn, vede quegli occhi neri: è lui, è l’assassino dei suoi incubi. Allora comprende che è tutto reale, il suo torturatore esiste e lei deve ucciderlo.
Inizio dicendo che apprezzo molto la letteratura gotica, in quanto mi affascina e mi stimola a riflettere.
Il libro di Naenia l'ho conosciuto per caso, ad una fiera del fumetto. Sono passata davanti a una bancarella su cui erano esposti dei libri, e come ogni volta che vedo i libri mi sono fermata a curiosare. Ho avuto l'opportunità di parlare con l'autrice de "Gli Incubi Di Chi Non Dorme", un libro davvero pieno di spunti per la riflessione, in cui è evidente il rapporto del mondo classico tra l'amore e la morte, Eros e Thanatos. Lei è stata davvero gentilissima e molto simpatica, posso dire di stimarla tantissimo, la vedo come un modello. Tornando al libro, come ho già detto presenta il rapporto amore/morte, ma in una maniera tutta sua: abbiamo Liv, che praticamente si droga di caffè perché non vuole dormire, o rischierà di venire uccisa nei propri incubi, e abbiamo Lesath, che invece la uccide ogni notte, nei suoi sogni. Ciò che prima era considerato follia diventa piano piano ossessione, per Liv l'ossessione è quella di trovare Lesath e ucciderlo prima che lui possa uccidere lei, per Lesath l'ossessione è uccidere, uccidere, uccidere. Sanno entrambi che non possono sfuggire al loro destino, e la loro follia accresce quando per qualche ragione non possono uccidersi nella dimensione onirica. Questo libro, però, non si limita all' onirico. No, anzi, i due passano dalla dimensione dei sogni alla dimensione della realtà, si rincorrono, si uccidono a vicenda, per tornare a esistere e vivere un minuto dopo la morte. Forse, Nietzsche intendeva proprio questo con "eterno ritorno". In molte scene assistiamo a squartamenti, uccisioni, violenza allo stato selvaggio, crudo, ed è questo che rende perfetto questo libro. Tanti complimenti all' autrice, appena mi capita tra le mani il prossimo libro mi assicurerò di leggerlo.
Consiglio particolarmente l'ascolto di "A Little Piece of Heaven" degli Avenged Sevenfold durante la lettura, mi dà esattamente le vibes di questa storia di amore macabro :)
Non so se avete mai visto Auguri per la tua morte ma immaginate di morire e di risvegliarvi dopo pochi minuti per: tre, cinquanta, cento volte. Liv riconoscerebbe il suo assassino anche tra milioni di persone: Lesath. Si ritrovano ogni notte nei loro incubi, ed ogni volta la voglia di uccidersi sarà alta, ma appena il loro cuore smetterà di battere si risveglieranno più vivi di prima. Dopo litri di caffè per restare sveglia Liv deciderà di cercare nella realtà Lesath, ed è proprio il destino che li farà incontrare. Ma quello che è nato nei loro peggiori incubi lo rivivranno anche nella realtà, uccidendosi senza scrupoli, tra soffocamenti, coltellate, fino a seppellirsi vivi a vicenda e a strapparsi il cuore dal petto, tutto pur di capire come liberarsi da questo incubo. Sono due personaggi disturbanti, che nascondono dietro segreti e oscurità, convinti di essere già morti, di essere dei cadaveri in putrefazione (sindrome Cotard). Liv inizialmente darà l'impressione di essere un personaggio succube del suo assassino, fragile di fronte alla freddezza sanguinosa di Lesath, eppure nel corso della storia tirerà fuori gli artigli. Gli ho amati entrambi tantissimo, ci sono stati dei momenti davvero forti dove ho provato un forte senso di tristezza nella crudeltà di Liv nei confronti di Lesath. In questo libro non c'è spazio per l'amore sano, perché anche se sono molto compatibili tra loro, tra vita e morte non troveranno pace di unione, si amano come due pazzi, ma si uccidono come due freddi assassini, quindi preferisco definirlo amore malato. Questo libro è un horror a parte che arriva al limite della sanità mentale, dove follia e scene sanguinose ti terrorizzano ma allo stesso tempo ti affascinano. Molte verità verranno fuori, molte domande troveranno risposta, lasciando il lettore letteralmente SCIOCCATO. Un finale che sicuramente non mi sarei mai aspettata di trovarmi, horror, suspance, colpi di scena.. ho amato questa storia sin dalla prima pagina, trovo paurosamente perfetta la penna di Naenia. ATTENZIONE non adatto ai deboli di stomaco.
Storia che riprende i concetti classici del gotico e li ripropone in chiave moderna. Liv e Lesath si ritrovano imprigionati in un circolo vizioso in cui si amano e si odiano, si uccidono a vicenda senza morire davvero, si baciano per disperazione e per angoscia, soli in un mondo in cui il gelo e la cenere dominano sui colori. Il lessico curato e ricco di descrizioni e metafore accompagna il lettore dentro ai meandri della dannazione dei protagonisti, lo ammalia con lo zucchero e il miele e poi subito dopo lo schiaffeggia con il sangue e i lividi, in un ciclo infinito, una spirale che scorre verso un abisso sempre più tetro e dolce al tempo stesso. È una storia d'amore malata ed eterna, delicata e violenta, soave e cruda, che non mancherà né di far scorrere un brivido lungo la schiena né di far bruciare il petto, quando si capirà il perché tutto ciò avviene, in un finale che è impossibile da indovinare in anticipo per quanto congeniale e coerente con tutta la narrazione. Leggere questo libro è una mazzata emotiva, di quelle che si possono provare rare volte nella vita, e che restano per sempre nel cuore.
Liv e Lesath non si conoscono, hanno due vite completamente diverse Ma tutte le notti negli ultimi mesi si incontrano nei loro sogni, anzi, nei loro incubi, soprattutto per Liv! Perché tutte le notti Lesath la uccide e lei sperimenta ogni volta una morte diversa, un dolore diverso: lui la insegue, la raggiunge, le dilania la carne fino a spezzare la sua vita e anche quando è sveglia è perseguitata dal puzzo di decomposizione del suo corpo
“La morte odora di acqua santa e crisantemi, di fumo rancido e nebbia inconsistente”
Liv lavora in una piccola libreria, cerca di non dormire bevendo tanto caffè ma ogni notte è sempre la stessa storia. Lesath è un illusionista, carte da gioco e monete sono la sua specialità. Nei suoi sogni l’impulso ad uccidere Liv è inarrestabile e prova un piacere immenso nel farlo
Quando il circo delle ombre arriva in città, e Liv lo riconosce comprende che è tutto reale, che il suo torturatore esiste e che l’unica salvezza per lei è quella di ucciderlo: nel mondo reale!
Ben presto scoprirà che nemmeno questa è la soluzione ai suoi incubi e, con difficoltà, i due ragazzi proveranno a trovare una soluzione comune, tra alti e bassi, avvicinamenti e improvvise uccisioni
Un horror che ti cattura e tiene incollato grazie allo stile di scrittura adrenalinico e evocativo di Naenia, che non omette nemmeno i dettagli più cruenti creando nella nostra mente immagini vivide, senza tralasciare la descrizione dell’aspetto psicologico che devasta i due ragazzi, in particolare modo Liv.
Mentre leggevo questo libro, riuscivo a visualizzare le immagini, quasi fossi al cinema a godermi un bel film horror! Per gli amanti del genere è senz’altro una lettura da non perdere!
Questo romanzo dalle atmosfere gotiche si regge su un'intuizione molto originale e precisa: una donna sogna tutte le notti di essere uccisa da un uomo; un uomo sogna tutte le notti di uccidere una donna; i due scoprono della loro reciproca esistenza nel mondo reale.
Lo sviluppo della storia prende rapidamente una piega ossessiva e malsana, che affascina molto ma al tempo stesso può essere pericolosamente male interpretata da persone troppo giovani e dalla psicologia ancora troppo malleabile. Perciò lo sconsiglierei a lettori minorenni.
Al di là di qualche piccola ingenuità, dovuta sicuramente alla giovane età dell'autrice, e all'impostazione un po' vecchio stile col narratore onnisciente (per fortuna non troppo invasivo), è una storia che trascina pagina dopo pagina e che permette di esplorare psicologie al limite (forse anche un pelo oltre) della sanità mentale.
Un bel viaggio nell'oscurità, per tutti gli amanti delle narrazioni più cupe.
Liv, ogni notte, sogna di essere uccisa da un ragazzo. Lesath sogna sempre di uccidere la stessa ragazza. Quando i due si incontrano davvero, la realtà sarà ancora più assurda e atroce. Liv e Lesath si sono trovati, simili nella loro follia malata, lontani da tutto il resto. Naenia Miele riesce a catapultarci nella psiche contorta dei due protagonisti con una scrittura poetica ma scorrevole, sarebbe stato difficile, altrimenti, comprendere i delicati traumi e i desideri inconsci dei personaggi. Un horror psicologico pieno di morte e rinascita, da cui è difficile staccarsi anche dopo averlo finito. Mi ha, inoltre, fatto conoscere la sindrome di Cotard, una rara malattia della mente. Non particolarmente indicato a chi è suscettibile al sangue o per chi ha paura degli incubi.
Storia molto originale e particolare, di cui non voglio rivelare nulla sulla trama per farvi scoprire tutto man mano che leggerete. Si tratta di un horror sui generis, una sorta di gotico contemporaneo con diverse scene splatter. Lo stile dell'autrice è lirico quasi, ma non pensiate che per questo sia inaccessibile o non fili liscio. Al contrario, le descrizioni sono molto chiare, e le parti introspettive denotano una grande sensibilità. Si può essere poetici anche parlando di gente, ehm... Di gente che si ammazza a vicenda. Dategli una possibilità e leggetelo.
Ho fatto un po’ fatica ad approcciarmi a questa storia, all’inizio mi è sembrata un po’ noiosa ma da quando ho deciso che il libro dovevo finirlo sono passati solo 3 giorni e me lo sono mangiato. Storia surreale (o proprio irreale?) che abbatte qualsiasi senso di logica, in verità logica non ne ha affatto. Il colpo di scena quasi finale dà quel tocco di macabro in più a tutto il romanzo, sinceramente non lo avevo capito. Per chi cerca una lettura dalle note “malate” lo consiglio caldamente. Grazie Naenia per avermi convinto ad acquistarlo.
No, non mi è piaciuto per niente. Ho letto fino all'ultima pagina e ho appreso che "Gli incubi di chi non dorme" ha conquistato vari premi. Sicuramente la mia è una recensione soggettiva, ma ho trovato il romanzo abbastanza banale, sia a livello di storia sia a livello di scrittura e del lessico scelto. Non trovo errori, ma a mio parere è alquanto grossolano e ingenuo. Sembra il "compitino" ben fatto ma che non va oltre. Non lo consiglio.
Lettura scorrevole e veloce, poco chiara su alcuni punti. Mi sono totalmente persa con il continuo cambio pov, a mio avviso saltare di palo in frasca non aiuta il lettore a focalizzare bene sulla scena. Potrebbe essere una scelta di stile ben precisa che io non ho compreso, ma l’esperienza per me è stata notevolmente inficiata da questo
Gli incubi di chi non dorme è una storia dal sapore dark, fantastico, a tratti gotico, che scorre molto piacevolmente. È un miscuglio ben fatto di generi, tale per cui questo libro non può essere catalogato tra gli horror più classici, né può dirsi solo dark fantasy. È la storia di Liv e Lesath, con le sue regole e la sua consistenza interna. Ed è, in qualche modo, la storia di Naenia, come si evince dalle note dell'autrice. Ho particolarmente apprezzato come Gli incubi di chi non dorme mescoli il piano onirico con quello reale, al punto che risultano indistinguibili. Allo stesso modo, i personaggi si confondono con le loro paure, con i loro difetti e i loro segreti. Liv e Lesath sono quanto di più distante ci sia da dei protagonisti "bianchi", tutti luci. Hanno invece molti lati oscuri, che vengono analizzati in un modo che è sia crudo, sia poetico. Allo stesso modo si comporta lo stile di scrittura di Naenia: è sia stilettate, sia arte. Vengono descritte delle scene brutali, ma mai in modo scabroso, bensì sempre elegante, onirico, poetico. Attraverso la metafora di Liv e Lesath, l'autrice tratta temi importanti: la morte, l'abbandono, la solitudine, la difficoltà di riconoscersi e accettarsi. Tutti temi che si traducono in sentimenti forti, che arrivano direttamente al cuore del lettore.