Il nuovo romanzo di Fabio Stassi è la storia di José Raúl Capablanca, il più grande scacchista cubano di tutti i tempi, che fu bambino prodigio e conquistò il titolo di campione del mondo nel 1921. Amato dalle donne e rispettato dagli avversari, almeno fino a quando non fu scaraventato giù dal trono troppo presto per mano di un suo ex amico, Aleksandr Aljechin, il miglior giocatore di uno disposto a tutto per gli scacchi, fuggito dalla rivoluzione d’ottobre e approdato in seguito alla corte dei gerarchi nazisti. La storia di Capablanca è la storia del loro duello. L’offesa di una seconda occasione sempre rinviata, come spesso è la vita. Perché Aljechin non concederà mai una rivincita al suo nemico.
Josè Raul Capablanca y Graupera è stato uno dei più grandi campioni di scacchi di tutti i tempi. Impara a giocare in tre giorni all’età di quattro anni dopo aver solamente osservato il padre giocare. Da ragazzino i genitori tentano di tutto per tenerlo lontano dalla scacchiera, ma invano, il gioco gli è entrato nel sangue e si è trasformato in un’ossessione. A 13 anni è campione morale di Cuba, a 32 conquista il titolo mondiale contro Lasker. A 39 perde contro un amico, il russo Aleksandr Aljechin. Da allora l’amicizia si trasforma in odio e la sua vita in un’angosciosa ricerca della rivincita.
Mentre Capablanca sta giocando una partita a scacchi con un americano, ripercorre mentalmente gli eventi cruciali della sua vita con continui flash-back. Capablanca ripensa a tutte le grandi sfide personali e scacchistiche, le storie d’amore, gli scontri famigliari, i dialoghi, le delusioni, la preparazione degli incontri, i pensieri reconditi, le paure, le fragilità. E l’odio irragionevole verso Aljechin.
L’autore, parlando di Capablanca, personaggio certamente affascinante, tormentato, ossessionato dall’eleganza e dalle donne oltre che dagli scacchi, riesce a raccontare una storia interessante anche per i non amanti degli scacchi. E scrive un bel romanzo, molto intenso, profondo, coinvolgente e che tocca temi universali come la sconfitta e la voglia di rivalsa, la passione, l’amore e l’odio. Un romanzo dove continuamente s’insinua la metafora tra il gioco degli scacchi e i comportamenti umani.
“Cosa sogna un pedone? Cambiare natura. Raggiungere l’ottava traversa. Non rassegnarsi all’infelicità del proprio stato. La chiave di tutto era nell’ansia di una metamorfosi, nel sogno dei pedoni di diventare regine.”
Il libro si sviluppa esattamente come una partita di scacchi. 64 capitoli, come le case. Un’apertura folgorante, che descrive gli esordi di Capablanca, la sua gioventù e i suoi primi successi. Un mediogioco, con la vittoria del titolo mondiale e la successiva perdita. E poi il finale.
“Il finale. Questo è un gioco che si impara dal finale. Una ossessione. Se non sai come stringere la presa e portare avanti la tua azione sino all’ultima inchiodatura, in modo sicuro e logico, legnoso, non vale la pena sedersi al tavolo”
Capablanca non riuscirà mai ad avere la sua rivincita, non direttamente almeno. Ma il finale d’effetto con scacco matto ci sarà lo stesso, in modo totalmente inaspettato e sorprendente. In perfetto stile Capablanca.
Quanto mi piacciono questi libri che si basano sul gioco degli scacchi. Lineari, logici, densi, incalzanti, ma anche profondi e appassionati.
Un romanzo sul campione di scacchi Capablanca e sull'antagonismo con il russo Alechin. La lettura è scorrevole e molto piacevole, adatta a tutti. Certo, chi conosce il mondo degli scacchi potrà apprezzarlo in tutte le sue sfumature...
"Il tempo e la posizione. Per lui questi erano gli elementi primordiali, il fuoco e l'acqua, la terra e l'aria degli scacchi." (cit.)
Cercando di non essere troppo di parte direi che il libro si attesta sulle 3,5 stelle.
A carefully crafted fictionalized biography of chess champion Jose Raul Capablanca and his rivalry with another chess champion, Alexander Aljechin. Life and obsession and chess as metaphor for life’s struggles and fights. A bit long for a novella but in the light of the ingenious end an apt description. Translated from the Italian by Monika Köpfer
Ein Roman mit 64 Kapiteln (exakt so viele Felder hat ein Schachbrett). Im Mittelpunkt stehen die beiden Schachweltmeister Capablanca und Aljechin. Es geht um Schach, um Liebe und Freundschaft, um Rivalität. Das Ende ist überaus überraschend.
Risvolto II nuovo romanzo di Fabio Stassi è la storia di José Raùl Capablanca, che fu bambino prodigio e conquistò il titolo di campione del mondo nel 1921. Amato dalle donne e rispettato dagli avversari, almeno fino a quando non fu scaraventato giù dal trono troppo presto per mano di un suo ex amico, Aleksandr Aljechin, il miglior giocatore di Russia: uno disposto a tutto per gli scacchi, fuggito dalla rivoluzione d'ottobre e approdato in seguito alla corte dei gerarchi nazisti. La storia di Capablanca è la storia del loro duello. L'offesa di una seconda occasione sempre rinviata, come spesso è la vita. ------- Rispetto al libro di Maurensig "Teoria delle ombre" su Aleksandr Aljechin, il finale immaginato da Stassi è semplicemente geniale. Ma la vera domanda è: perché mi ostino a leggere periodicamente libri sugli scacchi, se non so giocare? Ovvio che mi sfugga gran parte delle metafore (tranne quella che tutti conoscono).
Il protagonista di questo libro è José Capablanca, grande scacchista cubano, che ha vinto il titolo mondiale. Capablanca imparò a giocare a scacchi guardando le partite condotte dal padre e da quel giorno, per lui, gli scacchi divennero un'ossessione. Nessuno è mai riuscito a distrarlo dalla sua passione, nemmeno i divieti imposti dai genitori. Pian piano divenne un piccolo campione imbattibile e la sua fama attraversò i confini della sua isola. Per molti anni imbattibile, perse il titolo mondiale scontrandosi con il russo Aljechin. Naturalmente non si rassegnò; cercò la sua rivincita, ma il russo era sfuggente. Promise a sé stesso che avrebbe avuto la sua rivincita e, in quell'occasione, avrebbe senz'altro vinto, anche da morto....e così è stato! Ho trovato questo libro noioso e frammentario. Avevo deciso di attribuirgli 2 stelline, ma il finale spiazzante gli ha permesso la conquista della terza.
Notevolissimo romanzo biografi a del grande scacchista cubano Capablanca. L'autore, a me sconosciuto, ha costurito un testo molto scorrevole e di assoluta interesse sulla figura di questo grande maestro. Una lettura molto interessante anche per chi, come me, non è un appassionato del gioco.
Senza tema di smentita, anche in questo libro, Fabio Stassi in maniera magistrale racconta la vita romanzata di un personaggio realmente esistito. Josè Capablanca era un campione di scacchi. Nato a Cuba era un vero e proprio prodigio visto che, già da bambino, impara a muovere le pedine sulla scacchiera e rimane affascinato. Batte già piccolissimo gli adulti che lo sfidano.
Ein kleines feines Buch - man muss auch nicht unbedingt Schachspielen können. In 64 Kapiteln erzählt der Autor das Leben eines Ex-Schachweltmeisters und die finale Finte, mit der er den Spieler, der ihm den Titel abgejagt hat, doch noch besiegt. Ein kleines Perlchen.
Molto meglio di quanto mi aspettassi. Scritto bene, ricco di personaggi interessanti e di riflessioni su giochi, competizione, e destini ineluttabili. Ci sono dei passaggi davvero belli. Si tende a capire quando gli episodi sono molto romanzati e quando no, ma la storia non ne risente affatto.