La storiografia ufficiale italiana, specie quella risorgimentale, ha spesso sottovalutato l’importanza della storia dei Longobardi. Eppure questo popolo dimostrò una spiccata duttilità nell’integrarsi nel complesso scacchiere italico tanto da regnarvi per quasi duecento anni. Secondo molti storici, il regno longobardo fu foriero di importanti cambiamenti, perché furono proprio le Völkerwanderungen a portare la penisola nel Medioevo. Con l’arrivo dei Longobardi si spense ogni velleità bizantina riguardo al mantenimento della provincia italica e, allo stesso tempo, con l’istituzione dell'esarcato si tentò di contenere l’espansione barbarica.La lotta tra Longobardi e Bizantini fu aspra, specialmente all’inizio della migrazione, e portò a violenti scontri, spesso a favore dei primi, ma quando il regno longobardo riuscì a radicarsi, istituì una solida realtà istituzionale e un saldo organismo territoriale attraverso un lungo ma costante percorso di riunificazione di tutte le tribù che avevano partecipato alla conquista della penisola.
Nicola Bergamo was born in Venice in 1977, and graduated in Byzantine history with honors from the University of Venice. He earned a Master of Arts with commendation from Queen’s University of Belfast and had research experiences in American colleges (University of Notre Dame and Fordham); he is currently a Ph.D. student at the EHESS in Paris with a thesis on the game in the Byzantine world. He has published three books, Constantine V (2007), The Lombards (2012) and Irene of Byzantium (2015), Carlo Zen, l'eroe di Chioggia (2018), Venezia Bizantina (2018), I Bizantini in Italia (2021). He founded and directs Porphyra, the international journal in Byzantine studies.
Sintesi buona della storia dei Longobardi, ma per qualche strano motivo manca la bibliografia finale. Ci sono le note, ma non la bibliografia. Ci sono anche, purtroppo, molti refusi.