The voice on the radio. The writing, red as blood. I kill . . . A detective and an FBI agent embark upon the most harrowing case of their careers as they attempt to track down an enigmatic killer in this relentlessly suspenseful thriller. The killer announces his heinous acts in advance with desperate phone calls and ties his crimes together with songs that point to his victims; he then mutilates them and removes their faces. Set in Monte Carlo and featuring an international cast of intriguing characters, the hunt for the deranged perpetrator remains gripping and unsettling, possibly even more so, after the killer's identity is revealed and the detectives must close in on their target before he strikes again.
Artista poliedrico non ha mai smesso di dare prova della sua capacità di spaziare da un campo artistico all’altro. Come comico ha lasciato una forte impronta nel panorama della comicità creando una serie di personaggi indimenticabili protagonisti di alcune fortunate serie televisive come Drive In, Emilio e Fantastico 90.
Anche come musicista Giorgio Faletti ha ottenuto negli anni numerosi consensi. Ha cominciato pubblicando in proprio diversi album di successo. Nel 1994, con la canzone Signor Tenente, si è aggiudicato il secondo posto e il Premio della Critica al Festival di San Remo. Sono nate in seguito le collaborazioni con alcuni grandi artisti della musica leggera italiana: ha scritto canzoni per Mina, Milva, Gigliola Cinquetti e i versi di due album di Angelo Branduardi, Camminando Camminando e Il dito e la luna.
Il 2002 segna l’esordio in campo letterario. Il romanzo Io uccido balza immediatamente al vertice delle classifiche italiane e con oltre 3.500.000 di copie vendute diventa uno dei più clamorosi successi editoriali degli ultimi anni. Nel 2004 esce Niente di vero tranne gli occhi che conferma il talento letterario di Giorgio Faletti con oltre tre milioni di copie vendute. I suoi libri sono tradotti in 25 lingue e pubblicati con grande successo, oltre che in tutti gli stati d’Europa, anche in Sud America, in Cina, in Giappone, in Russia e a partire dal mese di marzo 2007 negli Stati Uniti e nei paesi di lingua anglosassone.
Nel novembre del 2005 Giorgio Faletti ha ricevuto dal Presidente della Repubblica il Premio De Sica per la Letteratura.
Nel frattempo non dimentica di essere un attore. Nel 2006 interpreta il prof. Martinelli in Notte prima degli esami, film campione di incassi con oltre 20 milioni di euro al botteghino. La sua interpretazione è stata premiata dalla critica con la nomination al David di Donatello come migliore attore non protagonista.
Il suo terzo romanzo, Fuori da un evidente destino ha venduto 1.500.000 copie.
Inspiegabilmente snobbato da molti, sottoposto a continui pregiudizi sull'autore e sul suo passato di non scrittore, Io uccido trova invece tutta la mia approvazione. Splendio giallo, uno dei migliori che io abbia mai letto. Mentre lo leggevo mi sembrava di entrare in uno dei PRIMI films di Dario Argento (mio regista preferito ) nell'affannosa quanto angosciante ricerca dell'assassino. Avvincente la trama, ben costruiti i personaggi, suspense in crescendo (fino alla scena del cimitero, la ricordate?) e un assassino che non ho scoperto. Bello, bello, bello. Unica pecca forse: l'inizio un po'troppo descrittivo e pesante: diciamo che snellito di un centinaio di paginette il libro sarebbe perfetto. Ma superato l'inizio la lettura scorre via che è un piacere!
Ja ubijam... debitantski roman koji sam najpre kupila za Lagunu a kasnije i za Evro Giunti... Sjajan je... čita se u dahu... Spletom nesrećnih okolnosti, žurbe pred sajam i zlosrećnog tehničkog urednika, Lagunino izdanje ima neke greške koje su ispravljenje u EG izdanju... Knjiga je prodata u nekoliko miliona primeraka u Italiji, što je neverovatan uspeh za italijanskog autora... Obratite pažnju na ovog autora ljubitelji krimića... Na moj nagovor, i dobar sluh hrvatskih kolega tamo ga je objavilo Znanje...
Ho terminato ieri, dopo una full immersion nei momenti liberi, le ultime 40 pagine di "Io uccido". A libro chiuso mi sono sentita persa perché la storia che mi sono trovata davanti mi ha travolta e coinvolta come solo i libri scritti perfettamente sanno fare. Son d'accordo con uno dei commenti di Il-Venerdì-la Repubblica che ha definito Faletti: "larger than life: uno da leggenda" e quasi ho desiderato che resuscitasse per un attimo solo per potergli stringere la mano. Questo libro in realtà ha atteso pazientemente per quasi due anni sulla mensola, lo prendevo in mano ogni volta che terminavo un qualsiasi libro, ma finiva sempre per tornare al suo posto, qualcosa non mi convinceva, temevo sempre una delusione, finalmente questo autunno son riuscita ad affrontarlo. La storia è sconvolgente e travolgente. Sconvolgente perché, come sapete i gialli sono imprevedibili e ogni volta che mi dico: "I personaggi della storia sono quelli, l'assassino non è mai un soggetto estraneo alla storia, non può essere qualcuno che entra per caso e urla:" sono l'assassino!" quindi attenta a ciò che leggi perché magari lo scopri prima che lo scrittore te lo faccia identificare!", nulla, mi devo disilludere, ci sarà sempre il colpo di scena che ti farà restare a bocca aperta e ti farà esclamare: "davvero?? Stai scherzando!! Facciamo i seri, chi è l'assassino?". Travolgente perché sono davvero pochi i libri che ti accompagnano pagina dopo pagina senza intoppi, dove le parole scendono lisce come l'olio, e tu lettore inconsapevole sfogli pagina dopo pagina ritrovandoti così, in un batter d'occhio a metà libro! Credo proprio che leggerò qualche altra cosa di Faletti, uno così sarebbe da stupidi farselo sfuggire!
Dopo le mie ultime deludenti letture, ecco 5 stelle piene per la prima fatica letteraria (è del 2002) di Giorgio Faletti. Un deejay della monegasca Radio Monte Carlo riceve in diretta la telefonata di uno squilibrato che annuncia di voler commettere un omicidio e, quasi a voler prendere in giro chi si occuperà del caso, fornisce anche un indizio musicale sulla sua vittima. Tutti penseranno ad uno scherzo telefonico di cattivo gusto… ma, il giorno dopo, si scoprirà davvero un cadavere orrendamente mutilato: gli è stata asportata l'intera faccia! Questo sarà solo il primo di una lunga serie di spaventosi omicidi, tutti rivendicati in diretta radiofonica con le stesse modalità. Al pool che si occupa delle indagini viene affiancato un giovane agente dell'FBI attualmente residente nel Principato di Monaco in congedo provvisorio (si sta riprendendo da un attentato che gli ha lasciato traumi e cicatrici sul corpo e nello spirito e dal conseguente suicidio della moglie). E sarà lui, contro tutto e contro tutti, a trovare la chiave di volta che porterà all'identificazione del serial killer ed alla sua successiva e spettacolare cattura. Trama davvero ben costruita: intrigante, articolata ed ingarbugliata al punto giusto… anche se, ad essere onesti, forse peccando di inesperienza, Faletti lascia capire chi sia l'assassino già dal secondo omicidio. Quello che mi ha favorevolmente colpito è stato il bellissimo mix tra suspense, thriller ed azione… tutti ben dosati in una specie di doppia corsa: nella prima parte, infatti, c'è la caccia all'identità del colpevole e, nella seconda, quella all'uomo (dopo che si è capito chi sia l'artefice dei delitti). Forse l'unico punto debole di tutta la struttura narrativa è la parte finale dopo la cattura del serial killer: da qui in poi, ma ormai siamo alle battute finali del libro, si assiste solo a situazioni scontate e banali che nulla hanno a che fare con il resto del libro. [https://lastanzadiantonio.blogspot.co...]
Prestato da un'amica ormai diversi anni fa, non avevo mai trovato il tempo (e la voglia) di leggere "un Faletti". Il libro si e' nel frattempo un po' ingiallito sullo scaffale, ma ora a conti fatti posso dire che la mia annosa ritrosia si e' rivelata in gran parte immotivata. Si badi bene, non siamo in presenza di niente di straordinario o di eclatante: un classico e onesto thriller all'americana con gli altrettanto classici incastri e colpi di scena. La scrittura non brilla per originalita' o ricercatezza, e del resto non sono queste le qualita' che si richiedono a un libro del genere, anzi di genere. A conti fatti una buona lettura di svago, tenendo conto soprattutto che le 700 pagine sono filate abbastanza agevolmente (e non e' un dettaglio da poco).
Esordio di Faletti come scrittore di thriller e più in generale come scrittore. Conosciuto ai più come comico e attore, è diventato in breve tempo un autore di best-seller con questa sua opera prima.
La prima domanda è: mi è piaciuto questo libro? La risposta è no, per nulla. E non voglio cadere nei cliché che citano i molti lettori che hanno stroncato questa opera prima, con un certo snobbismo letterario che non ha senso, molti scrittori prima facevano tutt'altro.
E' che questa storia rappresenta l'inutile, è inverosimile, noioso, scontato, scritto male, prolisso, lungo senza avere il senso di esserlo, pieno di frasi d'effetto a volte forzate, ripetitivo, pieno di deja vu a non finire, coacervo di luoghi comuni, di frasi fatte o a effetto, insomma è una cloaca senza fondo.
La seconda domanda è: Perchè leggere questo libro quando è una scopiazzatura da maestri del genere? Qui non c'è risposta, il mio consiglio è quello che se volete leggere thriller potete benissimo rivolgervi presso gli autori a cui Faletti si è "ispirato" (vogliamo dire copiato?), tipo Deaver. Il libro è irritante, il protagonista ha "illuminazioni" su dettagli essenziali che gli permetteranno di capire tutto. I dialoghi sono improbabili. I personaggi poco credibili, nessuno lontanamente appetibile al lettore, parlano e agiscono stereotipi di noir americani. La scrittura è da quarta elementare, da ripassarsi la sintassi e i tempi dei verbi.
La terza domanda è: perchè ho voluto leggerlo? La risposta è che sono stato catturato da un'abilissima campagna di lancio, degna di una missione spaziale della Nasa: avranno speso bene i propri quattrini quelli della Dalai? Dal ritorno di copie vendute, credo proprio di sì.
Quarta domanda è: perchè ho voluto finirlo? Difficile rispondere, visto che il mistero dell'assassino è chiaro da pagina due.
Quinta ed ultima domanda: perchè ha avuto tutto tanto successo questo libro mediocre? Probabilmente perchè è stato comperato da chi legge poco e per lo più non legge thriller, oppure perchè andava di moda l'acquisto, perchè è stato regalato da gente che non legge, o perchè un personaggio mediatico conosciuto che si mette a scrivere un libro cattura l'idea del lettore medio.
Insomma, statevene alla larga se siete ancora in tempo.
Nel riferirsi a Giorgio Faletti, Antonio D'Orrico dice: "il più grande scrittore italiano." Mah,un'affermazione davvero coraggiosa! Mi sono avvicinato a "Io Uccido" per due motivi: avevo voglia di leggere un thriller ed ero curioso di sapere se Faletti fosse una bufala mediatica, tipo i libri di ricette della Clerici, oppure un fenomeno della scrittura. Mi ero sforzato di non essere prevenuto nei confronti dell'autore, di non avere i classici preconcetti verso quei personaggi dello spettacolo che a un certo punto della loro carriera si trovano davanti a un bivio: andare a "L'Isola dei Famosi" oppure scrivere un romanzo. Faletti ha deciso di scrivere un romanzo... IO UCCIDO è un libro lungo, forse troppo: alcuni frangenti della storia li ho trovati inutili ai fini narrativi. Sono riuscito ad appassionarmi solo a pag. 400, quando inizia a essere svelata l'identità del serial killer. I personaggi sono discretamente caratterizzati, lo stile è abbastanza fluido, anche se mi sarei aspettato una cura del testo maggiore da parte di Baldini&Castoldi, soprattutto per quanto riguarda il punti di vista della narrazione. Come tutti gli esordienti, Faletti continua a saltare da un soggetto all'altro, anche nella stessa pagina, causando distrazione (in alcuni frangenti sono dovuto tornare indietro a rileggere per capire chi stava parlando ora). La storia è buona, si presta per un film, eppure non mi ha colpito come mi aspettavo. Una volta finito mi sono chiesto: se a scriverlo fosse stato un anonimo, IO UCCIDO sarebbe mai stato pubblicato? A voi la risposta. Minchia, signor tenente.
Un libro correcto, que cumple las expectativas de cualquier lector que guste de la novela negra y thrillers policíacos. Buenos diálogos y un desarrollo ágil de los acontecimientos, aunque éstos son bastante predecibles. A la mitad del libro la historia se empantana un poco, pero sale a flote.
Me llamó la atención la contextualización de cada personaje de la novela, por brevísima que fuera su aparición, lo que le da un toque de frescura al relato, pero, en general, nada especial. Recomendable si llega a tus manos, pero si tienes la posibilidad de escoger, hay libros mucho mejores en este género.
A good captivating thriller, with interesting twists and turns, a decently constructed plot and a few characters with well-defined and credible psychological traits (with the exception of a couple of instances where the characters appear a bit cartoonish and caricatural).
The first part is really quite compelling and riveting, delivering high-tension narrative and infused with a sense of foreboding, while the second part is, unfortunately, not on a par with the first half (but still OK). The main setting of the narrative (Monte Carlo) is represented quite nicely.
There are a couple of scenes that are too much on the cheesy side, and a couple of parts where the tension drops significantly, but it is not a bad book at all: not a masterpiece for sure, but quite a pleasant escapist fiction reading experience, actually. Recommended as light beachside reading (3.5 stars rounded up to 4).
Prima di recensire questo libro, una premessa è d'obbligo: nonostante io sia una vera a e propria divoratrice di gialli, il thriller non è una delle mie letture preferite. Per intenderci, preferisco mille volte un buon "vecchio" giallo alla Agatha Christie che un thriller più o meno noir alla Deaver o alla Lee Child, per cui chiedo preventivamente scusa agli appassionati e agli estimatori del genere se da questa recensione trasuderà ignoranza. Detto questo, passiamo alla recensione vera e propria e togliamoci subito il dente, per così dire. Via il dente, via il dolore, no? Questo libro non mi è piaciuto. Per niente. L'ho comprato in un impeto di curiosità (anche attirata dal prezzo super conveniente, 3 euro per quasi 700 pagine è un affare) ed ero anche piena di buone speranza, perché mi era stato caldamente consigliato in passato da persone che reputo abbastanza affidabili. Ma ahimè, devo confessare che arrivare quasi alla fine è stata una fatica immane; sì, quasi alla fine perché ho mollato il colpo a meno di 100 pagine dalla fine, irritata e delusa. Cosa mi ha deluso? Bhè, una delle principali fonti di delusione, ma non la più cocente, sta nella resa dei personaggi: li ho trovati, al meglio, finti e in alcuni casi persino irritanti. Il protagonista, il fantomatico G-man in vacanza-recupero a Montecarlo, questo Frank Ottobre è uno stereotipo vivente, un americano preso da tante scadenti serie tv, il classico duro (?) dal cuore tenero e il passato tormentato. Mi è stato sulle scatole nel giro di poche pagine, lui e la sua inesistente quanto millantata ironia (insomma, per essere scritto da un ex-comico, mi sarei aspettata un filo di ironia sana e mordace in più, no quelle battute un po' squalliducce degne dei peggiori bar di Caracas). Lo stesso cattivo non ne esce meglio: ovviamente è un genio, ovviamente è imprendibile, ovviamente è super folle ma lucido. Insomma, una catasta di luoghi comuni sui serial killer alta così. Sul "rain man" di turno e della stucchevolezza con cui viene reso poi stendo un velo pietoso. Imbarazzante. Altra nota dolente: la lunghezza. Non sono una che si intimorisce davanti a dei bei tomi corposi, ma qui più di un centinaio di pagine potevamo pure evitarcele. Prima di tutto la storia d'amore tra il protagonista ed una bellona, che ovviamente ha una triste e drammatica storia tragica alle spalle, che nulla aggiunge e nulla toglie all'economia del romanzo. E anche alcune descrizioni, che si ripetono quasi ossessivamente qua e là, appesantimenti retorici che male fanno alla trama e a chi legge. Cioè, credo che anche il lettore più tardo la terza-quarta volta che legge (e rilegge) di quanto sia bella e brava la polizia monegasca lo afferri, perché ripeterlo fino allo spasimo. Per un momento ho creduto che il buon Faletti (pace all'anima sua) all'epoca fosse stato sponsorizzato dai poliziotti del principato... E' palese inoltre la prosa dilettantistica, barocca e troppo ricca in alcuni parti per colpire e ammaliare il lettore, che si vorrebbe conquistare con tante, troppe parole ad effetto, ma che finiscono per sfiancare, per lo meno "questa" lettrice. In alcuni punti ho sbadigliato vistosamente e non credo che questo sia un buon segno per un romanzo che ha le aspirazioni di un thriller. Altra nota dolente, forse quella che mi ha procurato più delusione: la scontatezza. Credo che molti lettori più smaliziati di me abbiano individuato il colpevole prima di quanto l'abbia fatto io e in ogni caso molto, molto, ma molto prima del buon Ottobre. Sigh. Aspetti positivi ne ho trovati pochi, al momento me ne sovviene uno solo: l'ambientazione. La patinata e vippeggiante Montecarlo che viene macchiata da crimini orrendi e sanguinolenti è un bello sfondo, o meglio, lo sarebbe stato in mani meno inesperte. Insomma, un libro che avrei potuto evitarmi alla grande e che non consiglio a nessuno, soprattutto agli amanti del thriller e dei gialli. Li attenderebbe una grossa delusione
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Que maravilhosa estreia do autor Giorgio Faletti!!
Em "Eu Mato" temos um agente do FBI, Frank Ottobre e um detective, Nicolas Hulot à caça de um Serial Killer em Monte Carlo, que anuncia os seus intentos através de telefonemas para um Programa de Rádio.
Em cada assassinato, o assassino deixa a sua marca, a frase "eu mato" escrita com sangue e em todas as vítimas o assassino raspa os seus rostos, deixando-as desfiguradas!!
Adorei este policial, no qual mesmo após a revelação da identidade do assassino, o autor nos continua a surpreender e nos mostra que é possível manter o suspense, mesmo sabendo quem é o assassino!!
extraordinarísimo libro. Tanto es así, que una vez lo inicias no puedes parar de leerlo, oh, por todos los cielos. Me alegro haber comenzado por esta obra, y diariamente me agradezco haber hecho caso a la recomendación que una amiga de panamá me hizo con este libro. Esta es su mayor obra y, para mí, la mejor de todos los demás libros que escribió. Ciertos meses llegué a tener una obsesión por ese libro, que lo he convertido en una recomendación masiva, y ha dado resultados. a quienes se los hice leerlo, quedaron encantados (sabía que les gustaría), hasta lo convertí en un libro mensual para un grupo de lectura. si me preguntasen cuáles son mis 5 mejores libros de thriller, éste sin duda va en esa lista. lo destacable de él es que inclusive cuando ya descubres quién es el asesino, Giorgio Faletti no nos lo deja ahí, como con otras novelas, sino que la acción continúa, y con más fuerza. 65 capítulos, 12 carnavales, más de 500 páginas que no nos decepcionan. tanto me gustó que recuerdo habérmelo terminado en un día; para una noche avancé casi 150 páginas. lo recomiendo muy amnpliamente.
This killer is unafraid. He phones his potential victims and lets them know he's coming. And when he shows up, it's very graphic and brutal.
A detective and an FBI Agent join forces to stop this killer.
I was a bit disappointed. The story premise is a good one, but I didn't get to the point that I was excitedly looking forward to what came next. The suspense kind of came and went ... I was looking for the suspense to maintain from start to finish.
it was an okay read for me, but it didn't hold my interest.
Hasta la primera mitad del libro no está mal; si pasamos por alto las frases innecesariamente grandilocuentes, las descripciones excesivas, los diálogos simplones y el ritmo irregular. Digo que hasta la mitad, el libro aunque no me estaba encantando, sí me estaba entreteniendo. Pero a partir de la mitad... Ay... Caer en picado es poco. Leeeeeeeeento, absurdo, repetitivo, y con un protagonista que es un mago del ilusionismo para sacar conclusiones y pistas de su sombrero de mago. Por no hablar de que aunque desde las primeras páginas se intuye quien es el "malo", en la mitad del libro ya nos lo descubren, y nos pasamos otras 300 páginas de persecución y ya sin intriga ninguna. El libro es un cliché tras otro de las típicas novelas. Quiere tener lo mejor de los autores nórdicos (al comienzo me recordó a Lars Kepler) junto con las novelas típicas que son americanadas. Total, que se queda en un batiburrillo entre una película de acción y una comedura de coco psicológica, pero sin llegar a ser nada decente. Podría haber pasado todas estas cosas por alto si el libro hubiera sido más corto. Habría sido un thriller del montón, sin más.. Pero es que creo que le sobran 200 páginas bien a gusto y eso me lo ha hecho insufrible. Pesado, pesado. ¿Recomendaría este libro? Bueno, si os digo que para ser un thriller, lo he leído a partir de la segunda mitad, saltando páginas y no me he perdido nada de la trama, ya os digo todo.
Tämä on aivan huikean hyvä trilleri: yhtä aikaa jännittävä, älykäs ja syvällinen. Giorgio Faletti on kirjoittanut rikosromaanin, jossa on kaikki vielä paremmin kuin pitää. Olen vielä niin häkeltynyt tämän kokemuksen jäljiltä, etten oikein saa puettua sitä sanoiksi. Sanottakoon kuitenkin, että Faletti pääsi yllättämään usealla eri tasolla ja että harvoin tulee vastaan trillereitä, jotka ovat temaattisesti näin älykkäitä. Tässä ei todellakaan mässäillä väkivallallla vain siksi, että se on muka hienoa, vaan todella pohditaan ihmismielen mahdollisia muotoja. Niin sairaita kuin terveitäkin. Lukekaa, lukekaa, lukekaa!
Everybody said it was a good read, Faletti is a very nice chap, and it sold a lot (at least in Italy) - but in the end I found it to be a poor thriller - the plot of the serial killer is so worn out, and the book is an anthology of cliches, from Frank the american cop to the general to almost every other character.. In the middle of the book the identity of the killer is revealed, and then the tension (already low) drops under your feet - it was so tiresome to get to the end.
Raccapricciante sarà una delle tante parole che userò per descrivere questo romanzo. Per la prima volta in vita mia, durate la lettura mi sono sentito le mani sporche e ho avuto l’impulso di togliere le mani dal libro. Le sensazioni che emana questo libro non le ho mai percepite al momento con nessun altro romanzo, panico, schifo (in positivo anche se fa ridere usare “schifo” in positivo) e ribrezzo.
Allora quello che ho scritto sopra (per non dimenticarmi niente l’ho scritto durante la lettura) basta per capire tutto no? Bisogna aggiungere altro? Si ma poca roba.
La scrittura è strabiliante mi ha tenuto incollato e ogni volta che finito un capitolo dovevo per forza leggere il prossimo.
La narrazione è una montagna russa, vedi che ti sta portando giù, sai per certo che poi andrai giù e sentirai la sensazione di vuoto alla bocca dello stomaco, è proprio questo che ho provato leggendo.
La storia appunto a parer mio perfetta, non voglio scrivere troppo perché non voglio fare spoiler, però io sono rimasto shokkato e diciamo pure che mi hanno anche semi spoilerato chi era chi, ma anche così io sono sbiancato.
I personaggi mi sono piaciuti tutti, TUTTI, quando c’è un cambio di prospettiva, si legge che la persona è diversa, questa cosa non tutti riescono a farla.
Esta novela tiene uno de los comienzos más intrigantes que he conocido. La premisa es interesante y adictiva y la trama me ha parecido maravillosa, de verdad que sí. Además, está muy bien escrita. Pero...
Pero hay varios peros. Le sobran páginas por todos los lados, unas 250 calculo. Entre escenas y diálogos enteros que no aportan nada, recapitulaciones constantes de la información, digresiones que no vienen a cuento... Al final, te va matando el entusiasmo pese a la genialidad de la historia.
También me ha llamado la atención lo artificial (o sin sentido) de algunos diálogos entre policías, o que varios personajes hablen igual (¿qué posibilidades hay de que cinco personas inserten latinismos en sus pensamientos o intervenciones, o digan algo "me importa un ardite", además de la voz narrativa?).
Otra pega que me ha acabado lastrando es esa constante búsqueda de lirismo rimbombante, que a veces solo me provocaba sonrojo. Igual que la trama amorosa: no es que sea irrelevante (que lo es) o difícil de creer (que también), es que da grimita de la buena.
La traducción es bastante correcta, aunque se nota que la primera lengua de la traductora es el italiano, no el castellano, porque traduce expresiones calcadas del primero (frutos de mar, me hace morir de risa...).
El final me ha cargado mucho, con tanta explicación y sobreexplicacion, a la que no le faltaba su correspondiente reflexión del prota. Y mejor no analizar la historia: motivaciones y posibilidades del asesino, agujeros de trama, sucesión imposible de casualidades para descubrir o capturar al tipo...
Lo dicho, comenzó siendo un sobresaliente; se ha quedado en un notable bajo.
Una historia muy inteligente así como extraordinaria que se plasma dentro de un poco más de 600 páginas, una historia que sin duda alguna te mantiene atrapado durante todo el libro.
Nos habla de un asesino serial que es muy meticuloso, que hace una especie de ritual al momento de matar a sus víctimas, donde reta a la policía a qué lo capturen, y hasta cierto punto logras comprender la razón de su patología pues el autor logra meterte en la cabeza del asesino; entiendes cuales son sus motivaciones.
Con personajes bien definidos y variados y si bien en muchos no se profundiza lo suficiente, su presencia se ve justificada para sostener el hilo conductor de la acción, la cual se ve incrementada sobre todo en la segunda mitad del libro, y aunque por momentos se siente un poco predecible la historia; todo el desarrollo en si es muy completo el cual no te defraudará pues también nos encontramos con giros en la trama muy bien planeados y certeros que te harán dudar de todo.
Un plus que tiene el libro es que está ambientado en Montecarlo, Francia. Pues es como una bocanada de aire fresco leer algo que no sea Americano eso permite que tenga un estilo y forma de narrar diferente, la cuál me gustó de sobremanera.
Un libro con mucho suspenso, muy buenos diálogos con una muy buena ambientación y contexto donde siempre quieres saber que va a pasar más adelante, no se dejen engañar con el grosor del libro porque la verdad se va como agua, el autor tiene una pluma muy fluida y por momentos muy poéticos, me ha gustado mucho el trabajo de este escritor sin dudarlo seguiré leyendo sus demás obras. Considero que es un libro obligado para todos los que amamos el género del thriller/ Novela Negra.
non capisco. questo libro mi è stato caldamente consigliato con parole entusiastiche tipo sorpresa, capolavoro, libro incredibile, faletti scrive benissimo. invece ho trovato uno dei libri peggio scritti della mia esistenza. descrittivo in modo inutilmente minuzioso (a un certo punto si descrive un mobile "in legno di faggio curvato a vapore", roba che neanche un mobiliere), senza alcuna originalità, scontato, banale. speravo di non dover mai più leggere una frase come "i seni si indovinavano liberi sotto la maglietta leggera" (cito non a memoria). c'è poi il problema (CUBITALE, dal mio punto di vista) della consecutio temporum. la frase ipotetica al futuro non si può rendere con un condizionale passato. non si può, ripeto. auspico anzi la galera per questo reato.
4,5 stelle. La trama mi è piaciuta molto, soprattutto per essere stato il primo romanzo dell'autore. Tiene con il fiato sospeso fino alla fine, anche se a volte si perde in dettagli che ho trovato noiosi (ecco perché 4,5 e non 5).
La trama è di per sé interessante, complessa e ben costruita ma lo stile narrativo non mi ha catturata anzi, devo essere sincera mi ha annoiata, facendomi perdere interesse mano a mano nei confronti di una storia che aveva tutte le carte in regola per farsi amare.
Io uccido è il primo romanzo scritto da Faletti. Inutile dire che fin dalle prima pagine è ben chiaro che la sua scrittura non è assolutamente quella di un “novellino” ma di uno scrittore che ha già messo a fuoco ciò che vuole trasmettere al lettore e ci riesce alla perfezione. Non ho dato 5 stelle perché molte parti sembrano sconclusionate e scritte solo per “allungare il brodo”, ma nei capitoli in cui si torna al tema centrale, quello degli omicidi, tutto cambia. La scrittura è incalzante, le scene e i corpi sono descritti nei minimi dettagli. Alcuni capitoli sono ansia pura, tant’è che ogni tanto ho dovuto staccarmi dalla lettura e passare a qualcosa di più leggero per poter dormire sonni tranquilli. Ma un thriller deve suscitare proprio queste emozioni! È stata una bella scoperta.
Tempo fa, ho letto a breve distanza l’uno dall’altro, due romanzi di Giorgio Faletti, Niente di vero tranne gli occhi e Io uccido, in quest’ordine, sebbene il secondo sia cronologicamente precedente al primo che ho citato.
In realtà, non era non era mia intenzione leggerli, perché, lo confesso, ero prevenuta, ma il primo mi è stato regalato, e non sia mai che in questa casa un libro resti non letto, mentre Io uccido l’ho visto in edizione ultra-economica al supermercato e a queste tentazioni non so resistere.
Beh, onestamente, Niente di vero tranne gli occhi non è che mi sia molto piaciuto. L'idea delle cornee che "trattengono" i ricordi del donatore è francamente inutile e poco credibile. Si poteva benissimo trovare un'altra strada per indirizzare nel modo giusto le indagini. Esageratamente macchinosa anche la storia della "vendetta" e direi superfluo l'innamoramento tra Jordan/Lysa, oltre che abbastanza incredibile la rapidità con cui il protagonista supera qualsiasi remora riguardo al sesso di lei. In sintesi, un romanzo un po' troppo tirato per i capelli ed anche un po' troppo per le lunghe.
Io uccido, a parte la solita solfa dell'innamoramento del protagonista con la bella di turno, direi che è decisamente superiore alla seconda prova di Faletti. C'è ritmo, azione ed una certa logica. Ho trovato superflua la storia nella storia del generale americano, che nulla aggiunge all'economia del libro e poteva tranquillamente essere evitata.
Non male, nel suo genere, comunque. Non che lasci nulla dopo la lettura … ma non è neppure lo scopo di questi libri, in effetti.