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El arte de resistir: Lo que la Eneida nos enseña sobre cómo superar una crisis

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AndreaMarcolongovuelve a tenderhilos entreelmundoclásico yelnuestro.

«AndreaMarcolongo es la Montaigne delsigloXXI.Sabiduría yencanto araudales».
ANDRÉ ACIMAN

La Eneida no es un poema para tiempos de paz. Sus versos no son apropiados cuando todo va sobre ruedas, son ideales cuando sentimos la urgencia de encontrar nuestro camino hacia un después que nos asombra por su diferencia con el antes en el que siempre hemos vivido. Por decirlo con otras la lectura de la Eneida es muy recomendable en medio del huracán, y a ser posible sin paraguas. Eneas es el hombre vencido, el héroe sin patria a la que volver. Se aleja de las ruinas de Troya con su padre a cuestas y en busca de un nuevo comienzo, armado con sus posesiones más preciadas, en un barco sin timonel a la búsqueda de una tierra prometida en la que volver a empezar.

A su más puro estilo, Marcolongo nos muestra en este maravilloso ensayo cómo el poema épico de Virgilio resuena en el mundo contemporáneo y cómo sus temáticas y sus protagonistas nos pueden seguir emocionando aún hoy. De Eneas solemos recordar su huida de Troya o su trágica historia de amor con Dido, pero tendemos a olvidar el relato épico de los orígenes míticos de Roma y su imperio. Su resiliencia y la fuerza de su esperanza son ejemplares y constituyen una lección de sorprendente actualidad.

La crítica ha

«Marcolongo vuelve sobre aquello que mejor leer el mundo con ojos nuevos y sabios».

Karina Sainz

«Según Marcolongo, en la Eneida reconocemos una esperanza que nos concierne a la de encontrar un lugar donde podamos parar, dejar atrás el dolor y volver a empezar».
Elle

«Libro a libro, explorando las grandes obras de la Antigüedad, Marcolongo ha creado un estilo muy personal, que combina una erudición infalible con un enfoque sensible. Su nuevo ilumina La Eneida bajo una luz contemporánea».
Le Monde

«¡Qué gran libro para el futuro, que al mismo tiempo nos lleva a echar la vista atrás!».
Tutto Libri, La Stampa

«Una lección muy actual que todos en la escuela han estudiado e inmediatamente olvidado».
La Repubblica

250 pages, Kindle Edition

First published September 24, 2020

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353 people want to read

About the author

Andrea Marcolongo

36 books128 followers
Andrea Marcolongo, nata nel 1987 e laureata in Lettere classiche presso l'Università degli Studi di Milano, è una scrittrice italiana attualmente tradotta in 27 Paesi. Autrice de La lingua geniale. 9 ragioni per amare il greco (Laterza, 2016) e de La misura eroica (Mondadori, 2018), scrive per TuttoLibri de «La Stampa». Traduttrice dal greco, visiting professor presso l'Universidad de Los Andes di Bogotá e l'UNAM di Città del Messico e presidente 2019 del Festival de l'histoire di Blois, è stata finalista in Francia al Prix des Lecteurs. Ora vive a Parigi.

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4 reviews
October 14, 2020
Verboso, la qualità dell’opera non corrisponde alla pubblicizzazione che se n’è fatta.
Dopo aver tradotto "Palamede" per Alessandro Baricco, suo ex-compagno e professore della Scuola Holden (dove, ricordiamo, Marcolongo si è diplomata ed insegna), l’autrice torna a dedicarsi ad un altro eroe secondo lei cancellato: Enea.
Marcolongo vuole convincerci della necessità di restituire memoria e giustizia alla figura di un eroe epico, minimizzando il fatto che l’Eneide fa parte dei programmi scolastici delle medie, dei licei e delle facoltà umanistiche di settore. Dove sta quindi questa smemoratezza, questa ingratitudine? Nella mancanza di piazze o aeroporti a lui intitolati. Ok. Tutto qui? No, sta anche nel fatto che non l’abbiamo capito davvero così come lei stessa non lo aveva capito, ma ora che ha riletto l’Eneide durante il lockdown sì e quindi ce lo spiega. Ah ecco, il teaser.
Mi adeguo all'assunto del libro. Il fulcro è la rilettura in chiave moderna delle peripezie del pio fatta da una penna moderna che ha una conoscenza delle parole certamente non comune. Questo stile ridondante tutto aggettivi e che strizza l’occhio alle frasi nominali, risulta però essere una maschera per propinarci precetti di vita, consigli di saggezza (che spesso sono delle pure banalità) e soprattutto il vissuto dell’autrice, utilizzando come storia e filo conduttore l’opera di Virgilio. Tutto bene, fintanto che parliamo ad un pubblico delle scuole medie o una platea di lettori in cerca di manuali di crescita personale.
Saper portare sulla carta la propria vita non è da tutti, non in modo automatico, non ora, non così. Questo, quindi, è un libro benintenzionato ma discontinuo che a un certo punto arriva ad accostare il personaggio di Didone alle rivendicazioni femministe attuali, travisando completamente il significato di “carico mentale” e vagheggiando di una solidarietà di popolo che avrebbe potuto aiutare la regina a superare il suo malessere psichico (allusione tremendamente posticcia).
Per scrivere di sentimenti ed emozioni intessendoli di letteratura classica, insomma, bisogna ancora vivere qualche anno, meglio se a contatto col mondo, sporcandosi le mani col reale, forse non “china e distante sugli elementi del disastro” dispensando massime da un salotto parigino.
Profile Image for Giorgia.
Author 4 books804 followers
April 13, 2021
L'assunto da cui parte il libro è, a mio avviso, fallace. Marcolongo infatti decide che, solo perché lei stessa ha svalutato l'Eneide nel corso della sua formazione classica, allora la totalità della popolazione italiana ha vissuto la sua medesima dimenticanza. Cosa non affatto vera.
Sia all'inizio che alla fine del libro si perde in excursus piuttosto noiosi sulla vita di Virgilio, argomento che, se avessi voluto approfondire, avrei ricercato in un saggio sulla sua biografia... ma di certo non era mio interesse farlo in un libro dedicato a Enea.
Figura su cui non viene fatta una trattazione particolarmente brillante, con frasi molto pop e molti riferimenti alla vita dell'autrice stessa (soprattutto all'inizio del libro) di cui me ne importava ben poco: tutto ciò che ho trovato è stato un rimaneggiamento di concetti per me già triti e ritriti dai tempi del liceo. E non mi sono laureata in Lettere, eppure l'Eneide si è sedimentata nella mia memoria con estrema precisione. Pazzesco vero, che qualcuno abbia considerato l'opera di Virgilio?
L'unica nota di merito la voglio indirizzare al capitolo dedicato alle donne, perché in effetti ha tirato fuori riflessioni che mi trovo a condividere.
Se dunque avete già studiato l'Eneide e non avete la memoria di un formaggio groviera, allora questo libro potrebbe non fare per voi; se invece non ne sapete nulla, potrebbe essere carino partire da qui.
Profile Image for clara ✧・゚.
269 reviews492 followers
May 29, 2022
"Certes, il n'y a pas de meilleur moyen de faire éclater une guerre que de faire intervenir les femmes — ce n'est valable que dans l'épopée, dans la vie, la vraie, il s'agit toujours d'argent."


lecture très intéressante !! j'ai suivi plusieurs cours sur l'Énéide durant ma licence ; il s'agit d'une oeuvre avec laquelle je me suis, pour mon plus grand plaisir, beaucoup familiarisée, et j'ai donc été très attirée par L'art de résister, essai qui entend créer un lien direct entre cette épopée que nous connaissons bien, et la pandémie mondiale que nous avons subie ces dernières années.

dans un langage précis mais clair — nous sommes heureusement bien loin du niveau de langue inutilement complexe et, admettons-le, arrogant de la plupart des essais académiques qu'il est possible de lire —, Andrea Marcolongo m'a beaucoup appris sur le contexte d'écriture de l'oeuvre et sur la vie de Virgile. cependant, je dirais que ce que j'ai le plus apprécié est le fait de pouvoir re-découvrir l'Énéide sous un nouveau jour, et plus précisément sous un angle actuel auquel je pouvais aisément m'identifier.

le cinquième chapitre, qui traite la question de la femme dans notre épopée, m'a énormément plu, et j'irai même jusqu'à affirmer qu'il s'agit du chapitre le plus intéressant. j'ai été étonnée, cependant, de l'absence quasi-totale de références à Junon ! il s'agit certes d'une déesse et non d'une véritable femme, mais elle joue un rôle considérable dans l'oeuvre et n'est pourtant mentionnée qu'une seule fois en passant?
d'autres chapitres ont moins retenu mon attention, mais dans l'ensemble, tous les sujets traités par l'autrice sont enrichissants et permettent de mieux comprendre l'oeuvre de Virgile, ainsi que les motivations et/ou inspirations de ce dernier.

l'unique chose que je pourrais reprocher à cet ouvrage est que, par moments, il m'était difficile de percevoir clairement le lien entre ce que le sous-titre nous annonce, "Comment l'Énéide nous apprend à traverser une crise", et ce que nous dit l'essai en réalité. certains chapitres m'ont semblé être davantage une leçon d'histoire qu'une réponse à cette problématique. hormis cela, je suis très satisfaite de cette lecture !
Profile Image for Bismarck Izquierdo.
35 reviews4 followers
March 28, 2023
Extraordinaria ensayista. Actualizar la visión sobre los clásicos es una tarea genial. Andrea Marcolongo es una gran maestra. Nunca decepciona.
Profile Image for Valerie Campo Tranchida.
63 reviews4 followers
January 6, 2021
Non lo valuto con una stella semplicemente perché sono riuscita a terminarlo, al contrario de "La misura eroica", lanciato dalla finestra a pagina 27.
Fino alla fine mi sono detta di non poter giudicare troppo aspramente Marcolongo fintanto che non l'avessi conosciuta meglio; ma ora, avendo letto 3 libri su 4 pubblicati, posso finalmente darmi pace ed esimermi dal continuare con la lettura dei suoi scritti.
Se leggete tutte le recensioni negative le troverete estremamente coerenti. Quello che svilisce di questa autrice è l'impiego dei classici come mezzo per divulgare i suoi messaggini da bacio perugina, sinceramente sembra di leggere Fabio Volo.
Lo stile è davvero detestabile, rimpinzato di continue banalissime similitudini che solo lei coglie:
Prlando degli studenti che passano da Omero a Virgilio: "credevano di avere tra le mani i biglietti per uno spettacolo heavy metal, si sono ritrovati davanti una filarmonica classica".
Ovviamente non possiamo farci mancare il paragone con Trump, giusto? Make Roma great again!
Il tono prevalente è quello della supponenza: Virgilio non se l'è mai cacato nessuno, spiega. E perché afferma ciò? Perché prima della quarantena LEI non se l'era mai cacato, nonostante il liceo classico e, come lei stessa ammette, svariati esami universitari. Beh, non ci fa una bellissima figura.
Infine, la letteratura classica, in questo come in ogni altro suo libro, sembra un pretesto per narrare di lei, sempre e solo di LEI.
Che passi dalla divulgazione mal fatta alla stesura di una bella autobiografia, così lei sarà felice, e noi potremo concentrarci su autori validi.
Non credo che Marcolongo sia una sprovveduta; conosce bene il suo campo, ma sapere una cosa non vuol dire saperla trasmettere, e i metodi da lei utilizzati sinceramente, sviliscono la disciplina, facendole più male che bene.

Come sempre, non posso che concludere con l'unico invito di sempre: LEGGETE MAURIZIO BETTINI!
Profile Image for Elisabetta Buonavolontà.
Author 1 book32 followers
February 21, 2023
Provo dei sentimenti contrastanti per questo libro: se da un lato lo ritrovo abbastanza superficiale – non per una colpa dell’autrice, che sicuramente ne sa di più sull’argomento, ma per colpa mia, che su Enea e l’Eneide mi aspetto sempre di sapere qualcosa di nuovo e sconosciuto ai più – dall’altro è il libro che avrei voluto scrivere io.
“La lezione di Enea”, oltre a introdurre l’Eneide anche per i neofiti, è una difesa spassionata dell’eroe della mitologia che più amo e ho amato nel corso della mia vita. Un eroe svalutato, bistrattato e mai amato come un Achille o un Odisseo, causa l’ingenerosità che gli ha serbato la letteratura successiva, specie quella romantica. Mi risulta difficile pensare che nel Medioevo fosse lui l’eroe che andava per la maggiore, forse dovuto al fatto che Virgilio era molto più popolare che adesso, e che i testi omerici erano quasi del tutto scomparsi – per poi ritornare il 9 dicembre del 1498 complice “san” Demetrio Calcondila, come lo chiamo io. “La Lezione di Enea” si articola in due filoni diversi: il primo biografico/tecnico, in cui viene illuminata la figura di Virgilio e viene messa in risalto la genialità dei suoi esametri e della sua poetica; il secondo, invece, è quello maggiormente “narrativo-descrittivo”, in cui la storia dell’eroe epico si segue sia a livello di trama che a livello di tematiche e significati nascosti (l’amore, la catabasis e nekyia, ovvero la discesa agli inferi e la consultazione dei morti, il viaggio e la guerra nel Lazio).
Enea si segue sin dal principio, con Omero, e si spiega come l’intento di Virgilio non sia stato solo propagandistico, ma anche puramente letterario, oltre che a fare chiarezza su quello che molti chiamano “copyright violato” da parte del genio mantovano. Mi fa sempre ridere l’espressione di coloro che, volendo difendere l’Iliade e l’Odissea, asseriscono che Virgilio ha “copiato” Omero. E no, perché il mito di Enea in Italia era già diffuso in epoca etrusca agli albori della fondazione di Roma, ed è stato celebrato, prima di Virgilio, da poeti arcaici: Gneo Nevio nel suo “Bellum Poenicum”, poema celebrativo della prima guerra punica, e da Ennio nei suoi “Annales”, che, prima dell’Eneide, erano il poema nazionale dello Stato romano. Si può dire che Virgilio ha usufruito di quel patrimonio collettivo e lo ha reso nel miglior modo possibile condensandolo nel suo capolavoro, l’Eneide, la cui bellezza ed eleganza sono innegabili. Sono due le parti che ho preferito: la prima, in relazione al mio discorso, è quella che descrive la bellezza degli esametri virgiliani. Ho adorato la metafora che contrappone Iliade e Odissea all’Eneide: i primi due poemi sono un concerto rock, il cui ritmo è dato dalla kunstsprache omerica, la lingua d’arte, mai parlata in nessun luogo e in nessun tempo; l’Eneide, invece, è una serata indimenticabile allietata dalla musica classica, da gustare nella raffinatezza dei versi virgiliani e del lessico utilizzato dal poeta. La seconda parte che ha avuto tutto il mio apprezzamento è quella dedicata all’amore all’interno dell’Eneide. Sembra che l’Eneide sia un poema in cui l’amore non ha spazio, e invece sprizza da tutti i pori e in mille forme diverse. L’amore passionale di Didone, raccontato nel IV libro dell’Eneide, sottolinea come la necessità alle volte si trovi sopra il desiderio, che sottostà senza pronunciarsi; l’amore degli Italici per la loro patria, che difendono a spada tratta, è ugualmente ammirevole, così come l’amore silenzioso tra Turno e Lavinia. L’amore puro di Eurialo e Niso è uno dei momenti più commoventi del poema: che i due fossero amici o amanti non ci è dato saperlo per certo, ma la filia, l’amore fraterno e forse più, che si sviluppa fra di loro è una delle forze motrici del poema, che l’ha reso indimenticabile – e qui citerei gli stessi versi di Virgilio, un Virgilio consapevole dell’impatto futuro che la vicenda dei due giovani eroi troiani avrebbe avuto: “Fortunati entrambi! Se possono qualcosa i miei versi/mai nessun giorno vi sottrarrà alla memoria del tempo/finché la casa di Enea abiti l'immobile rupe/del Campidoglio, e il padre romano abbia l'impero.” Qui faccio una sottolineatura da pignola bacchettona quale sono, dicendo che l’autrice attribuisce una frase di Niso a Eurialo “amò troppo l’infelice amico”, invertendo l’ordine delle due morti. Vabbè.
Arrivata al capolinea della questione amorosa, sono due le parti che mi hanno rapita più di tutte: quelle in cui si sottolinea l’amore di Enea per suo figlio Ascanio e in cui si evidenzia quello di Creusa, dedicandole una pagina – che la mia adorata si merita tutta. In particolare, ho amato due passaggi: il primo è quello in cui si mette in luce che Enea non può piangere non perché soffra di meno dei tragici eroi omerici, ma perché soffre di più, e lo nasconde perché ha un mondo sulle spalle, il mondo che deve lasciare a suo figlio. L’altro, invece, mi piacerebbe proporlo con le parole dell’autrice, che scrive, a proposito di Creusa: “Più di tutto, nell’Eneide Creusa vince la prova d’amore suprema: quella di lasciare andare chi si dice di amare con la stessa vita”. E non potrei che condividere, ma forse sono di parte, amando smisuratamente la sua figura.
A questo punto la domanda sorge spontanea: “cosa ti fa storcere il naso su questo libro?” e la risposta in realtà è duplice. Nei primi capitoli perlopiù, ho visto un atteggiamento un po’ egoriferito nell’introduzione del romanzo, come se l’autrice, che dichiara di non aver apprezzato l’Eneide in prima istanza, potesse omologarsi a tutti gli altri. Il secondo motivo, invece, è lo stile e il modo esplicativo adottato, facendo riferimenti continui alla cultura pop: se da un lato ciò rende il saggio “vivo” e fruibile, mai barboso, scorrevole, dall’altro risulta stancante e quasi stucchevole, come se l’Eneide fosse una barzelletta e non il magnifico capolavoro che è – e che la Marcolongo sa essere.
Mi fermo qui perché sennò divento io l’autrice del poema barzelletta e questa si aggiunge al catalogo delle recensioni-fiume che sono solita scrivere. Che dire: consiglierò sempre la lezione di Enea, soprattutto a chi all’Eneide si sta approcciando, e supporto Andrea Marcolongo nel suo intento di dare risalto a questo eroe a lungo bistrattato. Enea è stato politicizzato, nel corso dei secoli, esaltato e poi infangato, ma la Marcolongo ci pone subito in risalto ciò che è: un uomo, forse l’uomo, complesso e complicato come tutti gli uomini. In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, nulla ci tornerebbe più utile che spogliarci dei panni degli sfacciati eroi omerici e vestirci di quelli di Enea, comprendendo a fondo il significato della sofferenza.
Profile Image for Κατερίνα Τοράκη.
119 reviews7 followers
August 1, 2023
Ενδιαφέρον, κατατοπιστικό και απολαυστικό. Έχοντας μάλιστα στο πλάι το κείμενο της Αινειάδας στην ωραία μετάφραση του Θ. Παπαγγελή, και στο οποίο ανέτρεχα σε κάθε παραπομπή της Marcolongo, η ανάγνωση και των δύο ήταν μια αναγνωστική απόλαυση.
Profile Image for Beatriz.
501 reviews212 followers
April 14, 2024
nunca hubiera pensado que ese perfil bajo, ese personaje secundario, muy secundario, esa persona con la que te cruzas a diario pero que no eres capaz de describirla podría ser un heroe grecolatino. Y resulta que sí . Que #eneas somos tú, yo, nosotros, todos. todos los que salimos cada día de casa para cumplir nuestras obligaciones. porque esas obligaciones, esos deberes impuestos, es nuestro #Hado, es decir, nuestro destino. Y ese padre, Anquises, y el hijo, Ascanio, son nuestra mochila de piedra, con lo que nos vestimos y #Dido... Dido es todo lo que queremos pero que, aún queriéndolo, no nos queda más remedio que rechazar, porque nuestras circunstancias nos llevan a otros puertos. E igual que Dido se arrojó a la espada de Eneas, nosotros vamos perdiendo sueños e ilusiones en aras de ese Hado que no nos deja desviarnos ni un milímetro de lo que está escrito que deba ser.
Pero más allá de extrapolar el rigor de Eneas para con la fundación de Roma y su posible vinculación cual holograma con el Siglo XXI, es ese rigor del Hado lo que viene a marcar una gran diferencia con la historia homérica donde todo tenía cabida y todo era posible. El rigor temporal en Virgilio es clave para dar veracidad a los hechos de Eneas. De ahí que #Dante tome a La Eneida como referencia para su Comedia. Y si se habla de que Dante creó ese narrador a pie de calle, a la misma altura del lector, es gracias al virtuosismo de Virgilio que creó a un personaje humilde, quizás un pelin insulso, pero valeroso y tenaz. Eneas era pietas, que no piadoso. Pietas como aquel que es responsable de los hechos que le acontecen y no se deja avasallar. Eneas es, sin duda, el mejor ejemplo, de que tras caer no queda otra que levantarse. No cabe para Eneas otro fin que llegar al Lacio para fundar Roma.
Y aunque en #laeneida la algarabía de los dioses no es tan recurrente como en los poemas homéricos, si que hubo algo de profético en las palabras de Eneas a Dido al decirle que él nunca se quedaría en Cartago pues su Hado era otro, y a pesar de ello Dido se cree con poder suficiente para variar el rumbo de una historia condenada a ser como el destino aciago de Romeo y Julieta o hasta de Jon Nieve y Daeneris Targarien. Alguien de antemano, antes de que todo se enredase más de la cuenta, ya había advertido que esos amores no comerían perdices... Roma esperaba a su fundador que puede que no supiese eso de que #Roma al revés es #Amor.
Hace #andreamarcolongo un espectacular recorrido por #LaEneida de #Virgilio como estudiante y luego ya como académica para desentrañar porqué Eneas es ese personaje tan poco recordado a pesar de estar en las guías de estudios de institutos y universidades. Y esto se debe a ese deber al que se ciñe Eneas a su vida, sin desviarse jamás de su objetivo. Tanto es así que este personaje, tan importante en la historia de Roma, nos pueda parecer un aburrido, un soso. Pero solo cuando te adentras realmente en los versos de Virgilio descubres tanto al poeta como al personaje, y casi sin querer nos demos cuenta de que Eneas podría ser un alter ego de Virgilio y que puesto que el poeta era un hombre cauto, poco dado a las grandes alabanzas, parco en sentimientos, no pudo dotar a Eneas de cualidades que ni el poeta sabía que podían existir y lo más importante, ¡con las que se podía vivir!. Son las palabras con las que cuenta Eneas, gracias a Virgilio, sus armas y sus dioses para alcanzar el desiginio marcado por su estrella. Así hexámetro dactílico tras hexámetro dactílico, Eneas se convertirá en el héroe anónimo del siglo XXI pues cada día, cada uno de nosotros se enfrentará a su "fatum ab urbe condita" .
Profile Image for María Engracia.
Author 16 books28 followers
September 16, 2023
Aunque no comparto algunas de sus ideas, hipótesis y análisis, me encantan los libros que me hacen pensar y replantearme lo que ya sé. Los que me hacen releer lecturas con otros ojos y otros puntos de vista. Con los que descubro nuevas perspectivas.
Profile Image for Simone Luca.
20 reviews
January 25, 2021
Quale lezione lascia l'Eneide? Resistere. Andare avanti con le spalle cariche del passato e per mano un futuro incerto. Che in tempi come questi è già tantissimo.
Profile Image for Caterina Brusca.
7 reviews
December 31, 2020
È un saggio atipico, che alterna la lucidità e l'oggettività della ricerca e dell'analisi a riferimenti autobiografici. Affascinante la tesi dell'Eneide come "testo-guida" nei momenti di difficoltà (quale quello che stiamo vivendo) e di Enea come modello pronto da sempre a insegnarci la sua lezione: resistere, andare avanti.
Trovo invece troppo cristallizzata la posizione di partenza: Enea è colui che ci ricorda il dovere, la responsabilità che ci portiamo addosso nel nostro agire, pertanto non si può che detestarlo (soprattutto a scuola e da giovani) e preferirgli le omeriche avventure narrate nell'Iliade e nell'Odissea.
Un assunto che non mi trova pienamente d'accordo, perché se è vero che Enea è il "pius" che porta a compimento la "pietas" latinamente intesa, non è altrettanto vero (almeno per la mia personale esperienza scolastica prima, universitaria poi) che nel suo accettare e compiere il destino prescritto dal Fato, Enea mi sia apparso un "rammollito" e mi abbia fatto sbadigliare. O almeno non più di tanti passaggi dell'Iliade e dell'Odissea che hanno per protagonisti gli stessi Achille e Ulisse.
Per il resto è un testo godibile, che consente di riflettere su quanto, in effetti, sia debole nella nostra cultura il sentimento identitario nazionale che dovrebbe rintracciare nell'Eneide IL NOSTRO TESTO, la nostra epopea nazionale. Ma di questo apparente cortocircuito, le ragioni storiche sono più che evidenti, e ne è ulteriore conferma il tentativo compiuto (e fallito!) da parte del Fascismo di porre l'Eneide (manipolandola) quale testo fondante e celebrativo della gloriosa storia nazionale, dell'identità italiana fatta discendere direttamente da quella romana, cancellando più di mille anni di storia.
Ho apprezzato molto anche le note stilistiche che hanno posto l'accento sullo stile soggettivo di Virgilio, che da sempre sento molto più vicino e umano del distante e cristallizzato stile omerico, ma qui in effetti l'autrice è consapevole di non propone nulla di nuovo.
Profile Image for Valentina Parisi.
84 reviews2 followers
October 6, 2023
Τίτλος: Το δίδαγμα της Αινειάδας
Συγγραφέας: Andrea Marcolongo
Μετάφραση: Άννα Παπασταύρου
Εκδόσεις: Πατάκη
Για την Andrea πρωτοάκουσα σε μια βιβλιοπαρουσίαση που έκαναν οι εκδόσεις Πατάκη για το δεύτερο βιβλίο της. Δεν είχα διαβάσει κανέναν από τα δυο αλλά διέκρινα ένα πάθος που είχε για την Ελλάδα και την ιστορία μας που αποφάσισα να την διαβάσω.
Η Υπέροχη γλώσσα και Το μέτρο του ηρωισμού είναι δυο καταπληκτικα βιβλία σε μετάφραση Άννα Παπασταύρου.
Το δίδαγμα της Αινειάδας με δυσκόλεψε πάρα πολύ. Ένιωσα σα να πήγα σε ένα αγώνα και όχι απλά να μην γνώριζα τις ομάδες αλλά να μην ήξερα ούτε καν σε ποιά χώρα παίζεται αυτός ο αγώνας.
Η Αινειάδα διδάσκεται στα σχολεία της Ιταλίας όπως εμείς διδασκόμαστε εδώ την Οδύσσεια και την Ιλιάδα.
Δεν είναι φυσικά το κείμενο εδώ στο βιβλίο αλλά μέσα από την αινειάδα κάνει αναφορές στον Βιργίλιο και στο έργο του τον Αινεία. Από τις αναφορές της δεν λείπει και η Κόλαση του Δάντη.
Ενδιαφέρον βιβλίο αλλά χωρίς να έχουμε διαβάσει οι έλληνες την Αινειάδα και τον Βιργίλιο είναι αρκετά δυσνόητο.
Υπάρχουν βέβαια πολλές σημειώσεις της μεταφράστριας αλλά σίγουρα μπορεί να το καταλάβει κάποιος που έχει σπουδάσει φιλολογία και το έχει διδαχτεί.
Ωστόσο είναι μια καλή ευκαιρία να γνωρίσουμε και εμείς την Αινειάδα όπως και εκείνοι διαβάζουν την Οδύσσεια.
Profile Image for Rossana.
4 reviews
February 20, 2022
La lezione di Enea
Di Andrea Marcolongo
“Enea è l'eroe che vaga nel mondo portandosi sulle spalle anziani e bambini. È colui che viaggia su una nave senza nocchiero alla ricerca di un nuovo inizio, di una terra promessa in cui ricominciare. È l'uomo sconfitto, colui che non ha più niente tranne la capacità di resistere e di sperare. Un personaggio quanto mai attuale.”
Questo libro è stato un regalo di Natale, un piccolo tesoro che ha attirato la mia attenzione dalla prima all’ultima pagina!
L’autrice scrive in modo coinvolgente ed
ha un approccio originale ed interessante nel descrivere il personaggio di Enea. Arriva a spiegarne il destino ineluttabile, la sua resilienza di fronte agli eventi e i suoi limiti come uomo. Molto interessante la spiegazione della “pietas” virgiliana: non fede, non misericordia, ma avere uno scopo e fare ciò che si deve con senso del dovere e dignità. Bellissimo il capitolo in cui si analizza la figura di Didone invitando il lettore a riflettere sulla questione femminile nel mito classico.
Emozionate anche il richiamo all’amato Dante ed istruttivo il capitolo sulla rivisitazione fascista dell’Eneide.
Consiglio questo libro? Assolutamente sì! Perché è semplicemente stupendo.
Voto ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️/5
Tempo di lettura: 2 settimane
Profile Image for Francesca Paleari.
210 reviews
November 20, 2020
Bello, soprattutto l'inizio e l'intento.
Dubbi sul capitolo sul Fato e un po' pretenzioso nella seconda metà.
Però lettura senz'altro interessante e una rispolverata al vecchio Virgilio non ha fatto sicuramente male!

"(Enea) passa oltre, e non smette di avanzare. Piange moltissimo, ma alla paura risponde sempre con l'audacia. ... Come noi non sa cosa fare, eppure lo fa. Come noi non sa da che parte cominciare, ma nel dubbio comincia. ... Avesse almeno un'arma, una ricetta magica, un superpotere che lo distingua da noi banali sopravvissuti - qualcosa che ci risparmi dal dover concludere che, se può lui, allora possiamo anche noi. Solo una cosa significa essere Enea. Alla distruzione rispondere costruzione. Questa è la sua lezione."
Profile Image for Eleonora.
30 reviews3 followers
December 4, 2020
Un'interpretazione personale e fuori dagli schemi del capolavoro di Virgilio, la scrittrice riesce a far apprezzare con uno stile unico e scorrevole la figura di Enea da sempre relegata nei manuali scolastici delle scuole medie come inferiore a Achille e Ulisse e considerata solo come personaggio debole.
Il libro è un vero e proprio viaggio alla scoperta della vera natura di Enea e dell'Eneide.
Consigliato a chi ha desiderio di riscoprire un classico più attuale che mai in un periodo di pandemia. Enea è colui che resiste, rimane saldo come una quercia, rappresenta quindi la condizione ideale dell'essere umano di fronte alle difficoltà e alle tempeste della vita.
260 reviews2 followers
February 13, 2021
Sinceramente apprezzo il tentativo di recuperare e riabilitare a sé stessa un opera che non ha mai considerato. Quello che mi ha lasciata perplessa è dare per scontato che l'Eneide sia un poema minore o da snobbare solo perché è la sua esperienza. Per cui parte da considerazioni molto egocentriche. È ripetitivo nel ribadire concetti espressi molte volte, quasi a voler convincere il lettore della validità del poema. Ma se leggo il suo libro forse ho un idea della validità dell'opera o no? Ci sono osservazioni interessanti e alcune sfaccettature che non avevo considerato. Per cui non ritengo sia stata una perdita di tempo. Però proprio perché ripetitivo alla lunga annoia.
Profile Image for Agnès.
507 reviews30 followers
August 1, 2022
Après nous avoir rappeler la beauté et l'essence du grec ancien, Andrea Marcolongo revient sur l'importance de l'Enéide comme mythe fondateur de notre civilisation européenne, et ce notamment en temps de crise.
La relecture de l'opus pendant la pandémie lui a inspiré cet ouvrage, qui replace l'œuvre dans son contexte historique et littéraire.

Le ton de Marcolongo est toujours enjoué et elle s'adresse directement au lecteur, non pas de sa chaire d'hélleniste, mais comme une amie qui vous accompagnerait dans ce parcours à la fois original et nécessaire. Un plaisir de lecture, qui fourmille d'éléments philologiques, philosophiques, historiques ou poétiques.
Profile Image for Altea Gardini.
70 reviews2 followers
July 6, 2022
La lezione di Enea è la riscoperta di qualcosa di ancestrale, qualcosa che si è sempre saputo, qualcosa che è l’essenza di come vivere dovendo sopravvivere.
Un’opera come l’Eneide non può sopravvivere a tutto questo tempo passato tra noi e il suo autore senza che essa sia, più che il simbolo di ciò che siamo costretti a studiare a scuola o tradurre nelle lezioni di latino, la voce che ci suscita l’appartenenza.
“…ciò che mette in atto l’Eneide è quell’epico atto di accettazione cosciente dell’inevitabilità della rinuncia”
8 reviews
July 3, 2021
Della Marcolongo ho apprezzato di più La lingua geniale. Ad ogni buon conto, la lettura de La lezione di Enea è stata l’occasione per rivisitare un autore e un testo abbandonato tra gli scaffali dell’adolescenza di cui serbavo solo un vago ricordo.
Profile Image for Antonio Fanelli.
1,030 reviews203 followers
August 31, 2023
Certo ora guardo l'Eneide con altro occhio e presto la rileggerò.
Una esposizione chiara con un tono leggero, a volte spiritoso, e comunque molto ben documentato.
Anche la figura di Virgilio ne viene fuori diversa da come l'avevamo immaginata ai tempi della scuola.
Profile Image for Sebastián Valencia.
6 reviews
December 16, 2024
El libro tiene una estructura muy enredado y es difícil saber para donde va. Además, intuyo que la traducción es pésima. El texto posee varios errores de redacción y muchas de las frases tienen una estructura confusa.
Profile Image for Bastian.
11 reviews
August 28, 2025
Libro muy de nicho. El título por lo demás es engañoso, sobre “Resistir” las reflexiones se terminan en los primeros capítulos, para tomar otros rumbos no menos interesantes.
Leer a Marcolongo produce frescura en temas que suelen tratarse muy académicamente.
Profile Image for Ciomma.
98 reviews1 follower
June 25, 2022
Bello ed emozionante soprattutto per chi ha fatto il classico, non avevo mai visto Enea così
59 reviews1 follower
March 5, 2023
Da leggere se si ha ben presente il testo dell'Eneide, i suoi snodi e la sua storia. Solo così si può apprezzare a pieno
26 reviews
August 21, 2023
Enea è un personaggio che molti di noi considerano noioso e debole. Marcolongo ce lo presenta in un'ottica inconsueta e ne valorizza i tratti di modernità.
Profile Image for Antozat.
6 reviews
February 21, 2025
Per me interessante. Ci sono buoni spunti -e restani buoni che si condivida o meno l'opinione via via prospettata sui singoli temi- per una rilettura più consapevole di un'opera studiata a scuola.
Profile Image for Carlotta.
64 reviews3 followers
January 31, 2021
Sebbene le premesse fossero ottime, ho trovato questo libro molto prolisso e lontano da ciò che mi aspettavo. Ho conosciuto la Marcolongo grazie al libro dedicato alla lingua greca che mi è piaciuto davvero molto. Questo purtroppo non gli si avvicina nemmeno.
Rimane una lettura interessante per chi ama la letteratura classica, ma poco scorrevole e a tratti un po' difficile.
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