Ferito a morte con tre colpi di rivoltella, Pablo si ritrova all'improvviso in una dimensione metafisica, un luogo dove gli uomini, dopo la fine, convergono. Lo stupore è enorme, ma presto il protagonista intuisce di non essere affatto solo. Un numero infinito di persone lo circonda: sono vissute in aree diverse del mondo, hanno avuto culture e religioni proprie e, ovviamente, hanno lasciato la vita in vari modi. Sembra che in molti, attraversando una vasta pianura e raccontando la propria storia umana, siano spinti da una forza suprema verso un unico luogo. Presto Pablo scopre la verità. Non solo è diretto, insieme agli altri, verso un tribunale presieduto da un'autorità ultraterrena, ma in quel tribunale sta per celebrarsi un processo all'umanità, incarnata dal primo uomo, Adamo, l'imputato per antonomasia. Pablo è smarrito, ma un'ulteriore notizia lo sconvolge del tutto. Non assisterà in silenzio al processo, dal momento che dovrà prendervi parte come difensore dell'imputato e, in fondo, come difensore di se stesso e di tutta la stirpe umana. Il rito ha inizio. Il peccato, prova a suggerire Pablo nella sua arringa, non è una scelta dell'uomo, è l'essenza stessa della vita: benché ognuno, a partire da Adamo, ambisca a un ritorno nell'Eden, il luogo dove gli opposti convergono e il dolore è sconosciuto, la sua stessa natura allontana l'uomo dalla perfezione e lo condanna alla sete, alla fame, al sonno e a ogni bisogno mediocre, nella prigione del tempo. Il processo è complesso e la sentenza finale spaventa tutti. Che sorte attende Adamo e, con lui, Pablo e ogni uomo? Che cosa ci aspetta dopo il giudizio universale?
Piero Scanziani è stato uno scrittore svizzero. Autore di molti libri tradotti in più lingue, ha ottenuto numerosi premi letterari, tra cui nel 1997 il Premio Schiller per l'insieme delle sue opere. È stato per due volte candidato al Premio Nobel per la letteratura negli anni 1986 e 1987.
Il processo al padre degli Uomini viene celebrato da una corte potentissima. Una scrittura non sempre semplice ma capace di passaggi davvero commoventi. Costruzione narrativa non lasciata al caso, finale perfetto per la storia. Utopia continua a non deludere i suoi lettori!
4/5 il romanzo è ELEGANTISSIMO non saprei come altro dirlo lo stile la scelta delle parole i suoni i temi gli intrecci è tutto estremamente elegante la reinterpretazione della cacciata dall’eden è interessante, originale, molto particolare nelle scelte le pagine concentrate sul protagonista non reggono molto il confronto con quelle concentrate sulle vicende bibliche, questa è l’unica pecca, per il resto un libro allucinante e super originale 🎀
Un libro elegante, un libro che pone infinite domande su cosa ci sia dopo la morte, un libro che accompagna il lettore in una dimensione primordiale con Adamo ed Eva dove tutto ha inizio e forse dove tutto finisce. Lo consiglio.
Si ragiona sull’aldilà e poiché l’aldilà non esiste (e non esisterà fino a quando non si dimostrerà il contrario) io trovo che, se da un lato domande e riflessioni siano legittime e interessanti, le storie invece sono delle assurdità immani, delle fantasie eroiche prive di fondamento. Per qualcuno è un capolavoro, per me è un genere che non so apprezzare. Buono lo stile, ma non è stato sufficiente per farmi continuare la lettura.