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Signori bambini

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Recuperando la verve deliziosa e stralunata delle sue storie per l'infanzia, senza rinunciare al senso dell'intreccio narrativo, Pennac riemerge dal turbinante mondo della tribù Malaussène trasferendone tutta la vivacità e la tenerezza in questo nuovo romanzo. Durante una delle sue lezioni Monsieur Craistang, professore di francese, dà ai suoi allievi per punizione un tema per il giorno seguente: "una mattina ti svegli e ti accorgi di essere diventato adulto. Vai in camera dei tuoi genitori e scopri che sono tornati bambini. Racconta il seguito". Da questo spunto decolla un'avventura quasi disneyana in piena Belleville, intrappolata in tutte le contraddizioni della nostra difficile contemporaneità.

182 pages, Paperback

First published January 1, 1997

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871 people want to read

About the author

Daniel Pennac

159 books1,423 followers
Daniel Pennac (real name Daniel Pennacchioni) is a French writer. He received the Prix Renaudot in 2007 for his essay Chagrin d'école.

After studying in Nice he became a teacher. He began to write for children and then wrote his book series "La Saga Malaussène", that tells the story of Benjamin Malaussène, a scapegoat, and his family in Belleville, Paris.

His writing style can be humorous and imaginative like in "La Saga Malaussène", but he has also written essays, such as "Comme un roman", a pedagogic essay."La Débauche", written jointly with Jacques Tardi, treats the topic of unemployment, revealing his social preoccupations.

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Community Reviews

5 stars
726 (25%)
4 stars
1,075 (37%)
3 stars
771 (27%)
2 stars
228 (8%)
1 star
39 (1%)
Displaying 1 - 30 of 139 reviews
Profile Image for Gabriela Pistol.
645 reviews247 followers
July 28, 2023
Ceea ce complică lucrurile, zice un personaj la un moment dat, e că doar ne prefacem că suntem adulți. Sau copii. Ei fac pe copiii, noi ne jucăm de-a adulții. Nu ne ascultăm sentimentele și nu ne lăsăm deloc imaginația să-și facă treaba, cei mai mulți dintre noi. "Greu lucru de evaluat, vârsta".
Un schimb de roluri între adulți și copii ajută la desțelenire, cel puțin în povestea lui Pennac.
Profile Image for Eva Luna.
26 reviews31 followers
December 20, 2014
Fatemi riemergere un attimo dal mio brodo di giuggiole, però se dovessi scegliere un sapore per descriverlo, direi agrodolce.
Questo è stato il primo libro di Pennac che ho letto e lo stile mi ha incuriosita parecchio. Ti rapisce dalla prima parola e non puoi fare a meno di finirlo tutto d'un fiato. Dovrò rileggerlo quando sarò genitore e farlo scoprire ai miei figli. È un libro che abbraccia più generazioni e ti trasporta da una prospettiva all'altra con una sensibilità unica.
Pungola tutte le corde dell'animo con un linguaggio diretto, attuale e senza fronzoli.
Profile Image for Utti.
511 reviews35 followers
September 3, 2018
Strano dimenticare di aver letto un libro, e leggerlo, per caso, di nuovo nel momento in cui lo senti più vicino a te.
Non potrò mai negare il mio amore totale e viscerale per Daniel, come scrive lui, con la sua leggiadria e la sua grazia non ci riesce nessuno.
E questi signori bambini hanno davvero tanto da insegnarci.
Profile Image for Vio.
252 reviews126 followers
December 22, 2020
I suspect it's rather me, not him. I tend to dislike pretty much everything and struggle like crazy this time of the curious year 2020.
Well, anyways, contrary to most opinions here, not my favourite Pennac. I liked the first third of the book best. After that I was like: how long?

3-3,5*
Profile Image for Georgiana.
158 reviews46 followers
March 2, 2020
"Imaginatia nu inseamna minciuna"

"Majoritatea copiilor fac pe copiii si aproape toti adultii se joaca de-a adultii".

" Exista in viata clipe cand ai da orice numai sa stii ce chestii esentiale ai inteles".

"Pana la urma toate amintirile ajung la gunoi. Ceva mai devreme sau mai tarziu"...

"Somniferul este un sertar cu amintiri care se deschide imediat ce te-ai trezit, o casa automata de inregistrare-click-si amintirile iti navalesc intacte in cap, ca si cand nu ai fi dormit."

"Cea mai parsiva chestie pe care ti-o poate face un cosmar este sa iti dea iluzia propriei sale cinstiente 'fara panica, e doar un cosmar' si sa continue sa se manifeste ca atare".

"Sa stii ca sunt multi in situatia asta: amputati de copilaria lor, impinsi prea devreme in trenul ambitiei, programati inca din faza de ovul, operationali chiar din start, profesionisti inca din leagan, ii vedem in fruntea guvernelor, ale intreprinderilor gigantice, ale laboratoarelor monumentale, ale bancilor mondiale, ale fondurilor monetare, grangurii care administreaza resursele umane, fara scrupule si stari sufletesti, si se mai lauda si cu asta. Fiinte reci calibrate in eprubeta, splendide animale sociale, nu au viata personala, ci destin. Repetenti la compunere, dar premianti la disertatie. Nu sunt decat propria lor aparenta, au profilul ambitiilor lor, poza impusa de rolul pe care il joaca.".
Profile Image for flaams.
693 reviews51 followers
June 24, 2018
Arriverà una giorno in cui capirò il motivo del successo planetario di Pennac, ma non è questo il giorno...

Pennac ha questo potere di confondere il lettore, metà del tempo non si capisce di chi <\b> si sta parlando, l’altra metà non si capisce chi <\b> è che sta parlando. È un peccato però, perché l’idea era buona, molto buona.
sembra sempre che i suoi pensieri abbiano un inizio, ma mai una fine.
Profile Image for Veronica DreamDjinn.
78 reviews
June 23, 2019
I liked this book. It's fun, it's well written (um... well-translated, as I read it in Romanian), and although the subject isn't new (children turning into adults and vice-versa), the way it was handled was much more interesting than (let's say) the well-known Hollywood movies.

It's not just the fact that it happens, there was a whole philosophical purpose behind it, as we find out in the end what was that drove the children's teacher (Mr. Crastaing) to impose, on all the generations of pupils that he taught the art of writing, the subject of family and childhood, over and over again, always shouting above their heads: Imagination does not mean lies!

Somewhere in the book there is a passage on people who have lost their childhood and people who have never been children because the rigours of society have stripped them of what was rightfully theirs: childhood. We also find out what adults do when they discover they're back to being children again. Quite understandable, really :)

On a technical note, the characters are well-developed, diverse and lovable, dialogues are good and everything is constructed so that it seems very believable. The author touches on the subject of multi-culturalism and racism, mocks a bit the cultural "integration" that immigrants have to face and not only that, as we have a motley range of characters that allows many issues: a half-Jewish boy whose father is not accepted by his father-in-law on account of being Jewish, a half-Moroccan boy and his desperate-to-integrate sister, and a half-Italian, half-Russian boy whose dead father speaks to him in spirit form, although he himself never believed in ghosts, afterlife or the supernatural, while he was alive.

The whole story is beautifully told, there are hints here and there and the author allows the readers the pleasure to guess and discover themselves certain developments and secrets, such as why is the teacher regularly visiting the prostitutes and why are they afraid of him :p I also liked that sometimes dialogue is replaced by theatre-like replies, just as James Joyce did in his "Ulysses" (read it, loved it, absolutely have to read it again, but this time in English ;) ).

I also liked the fact that it ends on a happy and luminous note, all this extreme experience leading to new beginnings.

I think you should read it, if you haven't already.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Simona.
975 reviews228 followers
September 22, 2013
Cosa accadrebbe se un giorno vi svegliaste e vi ritrovaste bambini, mentre i vostri bambini adulti??

E' il compito che il prof. Craistang assegna come punizione a tre dei suoi alunni: Igor, Joseph e Nouredine, che deve imparare a integrarsi in una scuola e in una città diversa.
Attraverso lo scambio di ruoli, bambini/adulti e adulti/bambini impariamo a conoscere i vari personaggi, a vedere un mondo dolce, fantasioso, particolare con i loro occhi.
Una storia semplice nella sua essenzialità in cui Pennac ci invita a conservare il nostro lato più infantile, candido e giocoso attraverso quelle piccolezze che danno sapore alla vita.
Profile Image for Marlén Carrillo Hernández-Ferman.
31 reviews39 followers
April 27, 2008
C'est superbe! Pennac donne un air ironique des rélations adultes-enfants, et la question fréquent sur la dispparition de l'innocence, autant que montre également la puissance des enfants d'aujord'hui, avides de tout classe de domination, en rigolant des aspects faibles de ses parents...et le monde adulte entière.
Profile Image for Marianna.
356 reviews20 followers
February 27, 2022
Premetto che lo stile di Pennac non mi è mai piaciuto, neanche quando ero piccolina e lo leggevo per piacere personale, però ho sempre trovato le sue storie interessanti.
L'idea di base non è niente di che, ma è gestita in maniera sia divertente sia intelligente, con tanti spunti di riflessione e un sapore quasi surrealista che ti fa chiedere in continuazione che cosa stai leggendo. Quando poi però capisci, ti strappa un sorriso, in alcuni casi ammirazione, anche se a volte arzigogola troppo secondo me.
Fra l'ironia ci sono nascosti molti temi importanti, come il razzismo (Nourdine è il mio bambino preferito), la disparità fra i sessi, la felicità personale e i traumi dell'infanzia.
Finale veramente bello e commovente.
165 reviews1 follower
January 6, 2021
Divertido y tierno. Uno de esos libros que cierras con pena porque tienes que despedirte de los personajes.

El punto de partida, una redacción escolar, ni es original ni resulta particularmente atractivo, pero el desarrollo de la historia y algunos diálogos hacen que merezca la pena.

A medida que avanza sabes perfectamente hacia dónde te lleva, lo ves venir, pero da igual. Los niños, los padres, todos son tan majos que te da igual saber lo que va a pasar.

Mención especial para la reunión final con el director del colegio.
Profile Image for matilde49.
6 reviews
January 2, 2022
In questo libro si denota lo stile narrativo di Pennac: fantasioso, con un continuo cambio di narratore, passaggio da descrizione a dialogo teatrale.
Per quanto riguarda la trama, essa fa riflettere sul ruolo dei genitori e dei figli, anche se personalmente non mi ha coinvolto come credevo dopo aver letto la trama.
Lo consiglio, anche se ho delle riserve a riguardo.
Profile Image for Léon .
43 reviews
June 28, 2025
Absolument cute comme sujet de bouquin, le brouillage du mode de discours est hyper intéressant et la mise en abyme finit de parfaire le tout. Bravo les reflexions de domination des adultes sur les enfants, c'est rondement mené et ca fait bien plaisir.
Profile Image for Perrine Rouel.
19 reviews1 follower
January 23, 2021
L'idée de depart est intéressante mais roman manque de rythme, seule la chute m'a plu.
41 reviews
December 31, 2021
4,5 would be a more accurate rating. I enjoyed the premise of this book, the idea that the kids and parents would switch places, and the way the author included comical aspects throughout the story.
2 reviews
January 17, 2025
Solito stile di Pennac (strambo, tanti dialoghi e salti tra un personaggio all' altro poco definiti), non scontato e con una sorta di morale finale. Ho preferito comunque la saga dei Malaussenè.
Profile Image for Mascha.
167 reviews
June 28, 2020
(Cette critique à été publié à l'origine sur un blogue littéraire en 2012)

Je dois avouer que j'ai beaucoup hésité avant de poster ce message. J'ai dû le réécrire deux ou trois fois au moins, toujours insatisfaite de ce billet. C'est que je ne sais pas trop quoi penser de ce roman, que j'ai à la fois détesté et aimé. Un livre avec un tas de manques et de qualités, difficile à bien saisir à cause de ces inégalités. J'ai donc tenté de mettre des mots sur mes pensées, mais ce ne fut pas évident. Je vous demande donc votre indulgence pour les maladresses ou les pensées confuses qui ont pu s'y glisser.

Déjà, dans un autre message, je classais ce livre dans la catégorie jeunesse. Le titre et le résumé, à s'y méprendre, m'induisaient en erreur. Voici donc mon commentaire sur un roman très adulte sur l'enfance et la famille, deux thèmes principaux explorés d'une curieuse manière par Daniel Pennac.

Mi-Figue
Premier livre de Pennac que je lis à l'âge adulte, je ne savais pas ce qui m'attendait. Je dois dire que dans l'ensemble, je fus plutôt surprise, mais pas que dans le bon sens du terme. Toutefois, je n'ai pas pu lâché ce livre, et ce, malgré le fait qu'il possède beaucoup de défauts. Un paradoxe qui en fit donc une lecture mi-figue mi-raisin. Parmi les bons points, parlons tout de suite des thèmes. Je parlais ci-haut de la famille et de l'enfance, mais le moteur de l'histoire est la transformation. En effet, ici, les enfants deviennent des adultes et vice-versa. Dans la première partie du livre, cela demeure théorique. Les personnages s'imaginent une telle situation uniquement à cause d'un exercice pédagogique imposé. Lors de la deuxième partie, ce devoir devient la réalité. Une magie opère, et l'impossible se crée. Un fantôme est derrière tout cela, peut-être... Il s'agit du narrateur plus ou moins invisible de l'histoire, qui, par son cynisme, tente de donner une certaine réalité psychologique à tout cela. Oui, oui, un fantôme... mais dans cet univers, cela demeure crédible. C'est même une bonne idée d'imposer un tel personnage aux lecteurs. Bref, les thèmes offrent un univers et une panoplie de personnages intéressants ; le narrateur est mort et omniscient, une idée avantageuse.

Mi-Raisin
Une de mes professeures à l'université avait développé une théorie, certes surprenante, mais assez révélatrice d'une certaine littérature. Selon elle, dans 95% des romans écrits par des Français (et non des Françaises), l'homme possède une maîtresse ou, par défaut, fréquente des péripatéticiennes (ou encore les deux à la fois). Reflet culturel disait-elle. Rien ni personne n'a démenti ce propos à mes yeux jusqu'à ce jour. Et Messieurs les enfants est loin de me faire voir la littérature française d'une manière différente. Dès le début du livre, je fus très gênée par l'image féminine représentée dans ce récit. Tantôt prostituées, tantôt mères, tantôt vierges, les femmes sont confinées à une vision masculine très précise de « la femme », qui, malgré le thème de la transformation plus que présent dans le bouquin, demeure constant et inchangeable. Un stéréotype patriarcal inconscient qui m'a gâché la lecture. J'aurais voulu un roman autre, avec des personnages plus profond et moins soumis à une vision aussi archaïque et sexiste. Et avec moins de références à la prostitution, qui me mirent mal à l'aise tout au long de ma lecture.

Parlons du dénouement aussi. Il manquant de crédibilité, et même le surnaturel rend la fin peu plausible. Niais, digne des bisounours, il ne manquait plus qu'un morale pour m'achever... J'ai été déçu par la conclusion, alors que l'auteur aurait pu faire tellement plus avec tous ces éléments en main...

En résumé, Messieurs les enfants fut une lecture intéressante qui entraîna plusieurs réactions différentes dans mon esprit, des bonnes et des mauvaises. Je ne regrette pas du tout de l'avoir lu, car j'ai passé un bon moment en compagnie de ce livre. Toutefois, je ne le relirais pas, et le conseil comme une lecture de divertissement, uniquement. Ou alors lisez L'Oeil du loup, qui restera toujours mon Pennac préféré.
Profile Image for Leticia Cantero Cano.
183 reviews20 followers
May 2, 2019
Lo que más me ha gustado del libro es sin duda el estilo narrativo del autor, original y fluido. El uso de los paréntesis para introducir los pensamientos o incluso las palabras que pronuncian los personajes permite elaborar largos guiones que nos ayudan a conocerlos mejor y a meternos de lleno en la lectura.
La idea en torno a la cual gira la historia me parece a su vez brillante, sin embargo creo que el autor no profundiza lo suficiente en ella. De poder haber sido un libro altamente recomendable para leer y aprender a empatizar con los problemas de la niñez y la etapa adulta por igual, se pasa tan Iigeramente por algunos aspectos que la obra tan solo queda, para mi gusto, en la narración de unas divertidas aventuras.
Por otra parte, el papel de la mujer queda realmente denostado, especialmente por dos motivos, la normalización del consumo de la prostitución y por el hecho de que todos los personajes femeninos son secundarios y rescatados de vidas insatisfactorias mediante el amor de un hombre.
Profile Image for David Torres.
201 reviews
February 16, 2022
Nuestros protagonistas, tres chicos de doce años, despiertan un día para encontrar que han crecido casi treinta años y que sus padres, por el contrario, ahora son unos pequeñines. ¿Qué sucederá? El padre fantasma de uno de nuestros protagonistas nos ayudará a saberlo.
Una especie de versión alternativa de La Metamorfosis de Kafka, repleta de momentos divertidos que utilizan la fantasía, la ironía y el humor negro para exponer a estos señores niños a la vida adulta, a la pérdida repentina de la infancia y al desesperado intento por traerla de vuelta.
Ha sido una lectura genial, no solo por la historia sino por su estructura narrativa, con cambios de narrador que en un inicio pueden confundir un poco, pero que recompensan gratamente el esfuerzo y la concentración del lector y lo bombardea con situaciones hilarantes y tiernas.
Una gran lectura, ampliamente recomendada.
Profile Image for Eleclyah.
340 reviews41 followers
November 25, 2012

Oh, beh, questa poi... Pennac mi scrive un libro in cui l'inizio è sensato?
Dopo la saga di Malaussène non me lo aspettavo, ma è vero: l'inizio di questo romanzo è sensato, ed è fantastico. Probabilmente Signori bambini è uno dei pochi libri che letto in cui l'inizio e la fine sono migliori della parte centrale, che risulta un po' frammentaria e dispersiva: i nodi giungono al pettine troppo lentamente, lo sviluppo delle vicende parallele tarda a riunire le fila...

Ciò nonostante, il libro è ironico, spesso sottile, soprattutto originale, e quasi sempre divertente. Come sa fare Pennac. Non è al livello di Malausséne&Co... ma secondo me quello è irraggiungibile.
Profile Image for Valeria Nicoletti.
236 reviews16 followers
September 9, 2021
Pennac per me è la lingua di Parigi, è il primo autore che ho letto quando sono arrivata in Francia in lingua originale, è la voce dei quartieri popolari, dei parigini, della loro anima sfuggente e delle loro infinite generazioni.
Questo libro è una piccola perla dedicata all'infanzia, che ho letto con una nostalgia immensa degli anni a Parigi e con una sete di francese difficile da spegnere. Splendido.
Profile Image for Sopf.
46 reviews
March 25, 2014
"Oh, ragazzi, quelli sanno? O fanno come se non fosse successo niente?".
IGOR (categorico): Sanno, ma non lo ammetteranno mai.
JOSEPH: Perché?
"Perché sono felici", rispose Nourdine, con la strana sensazione di aver già pronunciato quella frase.
Profile Image for The Reading Bibliophile.
938 reviews56 followers
May 31, 2016
Mon premier Pennac. Je me souviens avoir beaucoup aimé ce roman décalé. Il faudrait que je le relise ayant à présent des enfants du même âge que ceux dans le livre :-)
Profile Image for Cecilia.
42 reviews
November 29, 2024
"Cos'è l'inferno?"
[...] "L'inferno, mio piccolo Joseph, è, per i goym, dopo la morte, per l'eternità, un dettaglio cui i cattivi non si abituano".
"Che tipo di dettaglio?"
"Non è il dettaglio che conta, è l'eternità."
"La voglia di starnutire, per esempio. (Questo intervento era mio, il mio contributo al dibattito sull'inferno.) Immagina un pò Joseph. Sei stato cattivissimo, hai starnutito addosso a tutti per una vita intera, senza mettere la mano davanti, perché adoravi vedere la faccia che gli altri facevano quando gli starnutivi addosso, ed ecco che muori con una deliziosa voglia di starnutire. Hai l'eternità di fronte a te, quella magnifica voglia di starnutire, un mucchio di gente da innaffiare intorno... e non puoi... Capisci? Sei contentissimo, ti dico potrò finalmente starnutire quanto mi pare, su chi mi pare, nei secoli dei secoli, e invece... vuoi, vuoi e non puoi... L'inferno!"
"Il mio inferno, se fossi goy" rincarò Pope Pritsky mentre le bottiglie giravano, "sarebbe festeggiare il compleanno di Nonnino Joncheville tutti i minuti di tutti i giorni fino alla fine dei tempi."
Moune l'aveva subito rassicurato:
"Non c'é pericolo, Nonnino non accetterà mai un ebreo nel suo inferno. Si limita a bere il suo champagne."
"E il paradiso?" aveva chiesto Igor, tirato su da me e Tatiana nello maggese religioso.
"Il paradiso è il contrario," aveva risposto Tatiana.
Come esempio di quel "contrario" aveva indicato con un cenno del mento Igor e me:
"il paradiso è adorare per l'eternità due cretini che ti rendono la vita un inferno".
"Un giorno ho sognato che la mia vita non finiva mai," disse tutt'a un tratto Joseph.
E la tavolata tacque.
"La mia vita non finiva, ricominciava, ricominciava ..."
Silenzio generale.
"La mia vita ricominciava sempre uguale, non c'erano più sorprese..."
Tutti gli sguardi si erano immobilizzati nell'ansia della sua conclusione:
"E allora?" chiese alla fine Igor.
"Allora? Era l'inferno."
Ci tengo a ricordare che tutto ciò avveniva intorno a un ragazzino di cui festeggiavamo il decimo compleanno. Fu Rabbi Razon a scongelare l'atmosfera:
"Se non tengo d'occhio le tue letture, mio piccolo Joseph, finirai rabbino".
Tornando a casa (Igor era rimasto a dormire da Pritsky) Tatiana si era stupita dell'apprensione degli adulti di fronte al racconto di Joseph. Lei non trovava nulla di allarmante in quel sogno.
"Ah si?" dissi. "Un marmocchio di dieci anni che ha paura di non morire mai non ti sembra un pò..."
"Per niente. Assolutamente normale. I bambini cominciano tutti con la metafisica, gli adolescenti continuano con la morale, e noi adulti finiamo con la logica e la contabilità."
"Allora io devo essere un uomo fatto alla rovescia," dissi, "perché io ho cominciato con la contabilità."
"Tu? Un bambino contabile? Ma se non sei nemmeno capace di compilare un assegno!"
"Perché ho smesso di contare la mattina in cui ho compiuto dieci anni."
"Racconta! Pierre, racconta, dio santo! Smettila di cincischiare, stronzo!"
Quando era impaziente, Tatiana mi menava. Come mi piaceva...
"La mattina in cui ho compiuto dieci anni," dissi immobilizzandola, "ho fatto un piccolo conto. Il giorno prima avevo 9 anni, quella mattina 10,
ero passato da una a due cifre. E sai cosa mi sono detto? Che non avevo la minima possibilità di passare a tre cifre! E questo mi ha stroncato il morale per il resto dei miei giorni."
Silenzio lieve, dolce sciogliersi di Tatiana fra le mie braccia.
"Ipocondriaco da subito, mio piccolo Pierrot. Dai, che tanto con tutti i tuoi malanni finirai per seppellirci tutti"... ma oggi devo ammetterlo, c'era del vero in quello che diceva: morire significa seppellire tutti in una volta sola.
Profile Image for Marisolera.
894 reviews200 followers
February 21, 2017

Daniel Pennac nos propone esta vez una historia casi de ciencia ficción. Crastaing, un profesor gruñón a más no poder, sorprende a dos de sus alumnos (Igor y Joseph) con un dibujo en el que no sale bien parado. Un tercer niño, Nourdine, se autoacusa del dibujo. Crastaing los castiga a los tres a que hagan una redacción. El tema de la misma es que un día se despiertan y se han convertido en adultos, y sus padres han vuelto a la niñez. Además, sus padres deberán acudir a una reunión con el profesor.
Los padres ya conocen a Crastaing. En algún caso, incluso fueron alumnos suyos. Y no quieren ir a la reunión porque saben que acabarán con las orejas gachas y abroncados de mala manera.

Los hijos se resisten a escribir una sola letra de la redacción. Las vidas de cada uno se nos presentan a retazos. Igor vive con su madre viuda. Su padre murió tras ser operado de amigdalitis. Su madre busca el amor en otros hombres y no encuentra más que desechos. Joseph vive con dos padres que se aman con locura. Nourdine vive con su padre y su hermana. Su padre ha decidido ser mudo. Su hermana hace lo posible por integrarse en la sociedad y olvidar sus orígenes.

Finalmente, deciden escribir las dichosas redacciones y caen rendidos. Al despertar, se encuentran con que se han convertido en adultos y que su padres se han convertido en niños. Y tratan de afrontar dicha circunstancia de la mejor forma que pueden. Que a veces no es la mejor.

El libro es la mar de entretenido y supone una vuelta de tuerca a los viajes en el tiempo muy original. Por no hablar de la manera de enfocar los problemas de la escuela, de los alumnos y de los maestros. Altamente recomendable.
Displaying 1 - 30 of 139 reviews

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