La via per la saggezza, secondo Buddha, passa attraverso un lungo cammino di ascesi e di meditazione, attraverso il quale l'uomo deve liberare la propria coscienza dal male e dagli inutili fardelli della vita materiale, per innalzare il proprio spirito e vivere felice. Attraverso un'omogenea raccolta degli aforismi e dei discorsi di Buddha, questo volume ci introduce nel cuore della dottrina buddhista, aprendoci le porte verso la concezione indiana del mondo e dell'uomo.
Gautama Buddha (Sanskrit: गौतम बुद्ध) born as Prince Siddhārtha (Sanskrit: सिद्धार्थ) was a spiritual teacher from the Indian subcontinent, on whose teachings Buddhism was founded.
Gautama is the primary figure in Buddhism, and accounts of his life, discourses, and monastic rules are believed by Buddhists to have been summarized after his death and memorized by his followers. Various collections of teachings attributed to him were passed down by oral tradition, and first committed to writing about 400 years later.
The time of Gautama's birth and death is uncertain: most historians in the early 20th century dated his lifetime as circa 563 BCE to 483 BCE, but more recent opinion dates his death to between 486 and 483 BCE or, according to some, between 411 and 400 BCE. However, at a specialist symposium on this question held in 1988 in Göttingen, the majority of those scholars who presented definite opinions gave dates within 20 years either side of 400 BCE for the Buddha's death, with others supporting earlier or later dates. These alternative chronologies, however, have not yet been accepted by all other historians.
I read this in college as part of a class studying Buddhism. I remember it took the shine off the idea of Buddhism. I think in particular I didn't care for the parts that had superstitions because I thought Buddhism was free of superstition before I took the class.
On a more than 20-years-later reread, I notice passages that are frequently referenced in my yoga classes, particularly the breathing and other parts about the physical body.
The eight-fold path is surprisingly moral by modern standards.
As my jammed dishwasher drips water into my basement I'm wondering what I should stop desiring to avoid this suffering. Sigh.
La cosa peggiore di questo libro è che continua a ripetere le stesse frasi cambiandone solo il soggetto, si può dire che dopo le prime 50 pagine l'avevo quasi imparato a memoria .-. La cosa che ho trovato interessante però è scoprire il modo di pensare dei monaci buddisti e il loro approccio alla morte. Mi è rimasta impressa una frase in particolare del libro: "Facile a scorgere è l'errore altrui, difficile è, invece, il proprio. Gli errori altrui si vagliano come [si avventano] le spighe di grano: il proprio errore lo si nasconde come il baro nasconde il cattivo punto ai dadi al[l'altro] giocatore."
«"La dritta via, o monaci, che mena alla purificazione degli esseri, al superamento del dolore e della miseria, alla distruzione della sofferenza e della pena, all'acquisto del giusto, al realizzamento dell'estinzione, è data dai quattro pilastri del sapere": se questo fu detto, perciò fu detto».
Non riuscirò mai a rinunciare ai piaceri e ai desideri, ma vero è che, da sole, le parole racchiuse in queste poche pagine sembrano trasmettere pace e far scorgere una piccola luce di quella che più avanti diverrebbe la grande illuminazione.
Piccola scelta di alcuni discorsi di Siddhartha Gautama Buddha, pilastri fondamentali della religione Buddhista. Queste è la traduzione italiana dal canone in lingua pali, costituito dalla trascrizione dei discorsi tramandati oralmente fino al I sec. a. C.
Un bel testo, ricco di riflessioni interessanti e utilissimo per capire la religione Buddhista. Dal ritmo che ne esce sembra quasi di leggere una cantilena che ripete gli stessi concetti come un mantra.
Non sono riuscito neppure a portarlo a termine. La noia s'è impossessata di me! Primi due capitoli un cumulo di ripetizioni e ripetizioni...poi dei precetti a mo' di dieci comandamenti che ne sono però 300 o giù di lì. Anche se un po' simili a quelle cartucce per GameBoy di tanti anni fa, che titolavano "81 giochi in 1", per poi dimostrare che i giochi in realtà erano 5 o 6 che si ripetevano 81 volte. ...fa quasi venir voglia di leggere la Bibbia.
Leggo commenti negativi perché "non concordo, non capisco". Ok, non convertitevi al buddhismo. Io sono atea, eppure ho apprezzato. Cosa c'è da capire? I passi sono belli, apprezzabili e interessanti. Sono ricchi. Ma comunque, procuriamoci un'edizione migliore.
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Io e le religioni abbiamo un grosso problema: la stragrande maggioranza dei testi religiosi mi annoia a morte (e non sono l’unica, secondo me, il che spiegherebbe almeno in parte perché un sacco di credenti non ha idea di cosa dicano davvero i testi della propria religione). Il fatto che I quattro pilastri della saggezza sia pieno delle ripetizioni tipiche di un testo nato per essere tramandato oralmente, non mi ha affatto aiutato.
Poi il mio cervello entra in automatico in modalità trova l’eccezione alla regola e a qualunque affermazione ribatte con situazioni non contemplate dal testo. So che la genericità è la linfa vitale dei libri che raccolgono precetti religiosi e/o morali, ma è più forte di me: sono una rompicoglioni.
Non so quindi perché continuo a comprare testi religiosi ben sapendo di finire per trovarli noiosi, ripetitivi e incapaci di darmi risposte soddisfacenti (qualche credente solerte direbbe che sto cercando il divino, ma io direi – più prosaicamente – che sto cercando buone risposte per scaricare chi prova a convertirmi). Almeno mi sono comprata questa scarsissima edizione Newton Compton a novantanove centesimi e le mie finanze non hanno pianto troppo…
Se però voi volete leggervelo seriamente, rivolgetevi altrove: Newton Compton ci propone l’edizione tradotta da K.E. Neumann e G. De Lorenzo (subentrato dopo l’improvvisa morte del primo) e risalente ai primi del Novecento. Pure io che non so nulla di Buddhismo e compagnia bella ho trovato il loro approccio al testo datato.
Poca ispirazione L'edizione mi ispira davvero poco. Come seconda cosa trovo incredibile che queste siano le parole di Buddha stesso, fondatore del buddhismo. Più che altro mi sembra l'eresia catara. Non è possibile che si proponga il disinteresse per la vita al punto di preferire l'estinzione della specie. Grossomodo comunque, in tutto questo si vedono le premesse del taoismo.
Un buon punto di partenza per avvicinarsi alla filosofia Buddhista e in generale per prendere in considerazione certi meccanismi mentali, in generale l'ho trovato anche piuttosto attuale. Sicuramente per chi è digiuno non è un libro che esaurisca l'argomento, anzi necessita di contestualizzazione e di un'interpretazione però mi sembra l'opera migliore da cui iniziare.
Controllo del flusso di pensiero, distacco dal superfluo, gestione emozionale, rifiuto del dannoso, spirituale o corporeo che sia... Vi ho riassunto il testo! Vale la pena leggerlo per i versetti da pagina 73
Es un libro simple. Corto y efectivo, para conocer lo basico de la filosofia budista, por la cual me siento interesado. Siwndo agnostico, encuentro en sus palabras, cierta profundidad que me hace replantearme las cosas. Seguire investigando.
Immagino che sia stata una dottrina estremamente popolare nell'epoca e nel luogo in cui si è sviluppata, ma io mi sono solo annoiata a leggere questo libro.