"La crisi vera, l'osso del nichilismo, viene messa a nudo in Ciandala, con le sue contraddizioni inestricabili, con le sue asprezze stilistiche, con le analisi ossessive del protagonista che cos realizza il risultato consueto della vivisezione lo sfibrarsi del soggetto, il suo diluirsi in termini di inconscio, il suo strozzarsi in nodi nevrotici. [...] L'osso del nichilismo , ancora, la scena di devastazione rurale che Strindberg traccia in Ciandala, voluta antitesi e sovvertimento del settecentesco culto del giardino che magnificava la panteistica fusione fra uomo e natura. [...] Il paradiso sentimentale, il sogno rousseauiano, sono sfumati, la caduta dell'angelo romantico ribelle e maledetto vede il soggetto confitto in un inferno schopenhaueriano, popolato di dannati, di demoni umani caricaturalmente distorti. [...] Ciandala, libro nero per eccellenza, il febbrile laboratorio nel quale si trattano sperimentalmente questi fermenti, in cui la scrittura pura comincia a morire per trapassare in quella aperta a una ricerca senza limiti, aperta all'eccesso." (dallo scritto di Franco Perrelli)
Johan August Strindberg, a Swede, wrote psychological realism of noted novels and plays, including Miss Julie (1888) and The Dance of Death (1901).
Johan August Strindberg painted. He alongside Henrik Ibsen, Søren Kierkegaard, Selma Lagerlöf, Hans Christian Andersen, and Snorri Sturluson arguably most influenced of all famous Scandinavian authors. People know this father of modern theatre. His work falls into major literary movements of naturalism and expressionism. People widely read him internationally to this day.
Che romanzo strano. Un maestro svedese con la passione per la natura cerca una casa in cui trascorrere l'estate. Si ritrova in una casa trascurata governata da una nobildonna decaduta e dal suo intendente/amante zingaro, un luogo sporco, trascurato, pieno di animali scheletrici lasciati liberi di vagare ovunque e il cui giardino viene lasciato incolto, con la natura che prende il sopravvento sull'agricoltura. In quest'atmosfera torbida, morbosa, matura il delitto perfetto. Come, contro chi e perchè è una scoperta che lascerò a chi avrà voglia di leggerlo. E' una lettura non semplice, soprattutto nella prima parte, poi con l'approssimarsi della fine e il progressivo avanzare della storia, ha qualcosa di spiazzante e folgorante. Credo che leggerò altro di Strindberg, mi ha lasciato un'impressione molto forte.
Voto: 3,5 Strindberg è un autore che ho scoperto attraverso l’enigmatico Inferno e se già lì di nichilismo ce n’era in abbondanza… In “Ciandala” arriviamo quasi agli stessi livelli, a cominciare dal titolo che riprende proprio un termine della filosofia nietzschiana. Dopo una prima parte che, ammetto, mi ha annoiata e dove sembrava accadere ben poco, finalmente le cose cominciano a prendere una piega più oscura. Diventa sempre più lampante uno scontro tra due menti geniali - in modo differente l’una dall’altra - a suon di astuzia. Nero su bianco leggiamo i pensieri razzisti e discriminatori del protagonista, Törner, maestro di professione, nei confronti di Jensen, un intendente zingaro che ritiene, pertanto, inferiore a lui tanto a livello sociale quanto culturale. Ma quando si renderà conto di aver trovato un degno avversario … Beh la questione sarà più complicata del previsto e si convergerà in un finale SCONVOLGENTE. Quello che, per me, ha risollevato decisamente le sorti del libro visto che inizialmente pensavo di bocciarlo! L’autore è riuscito a condensare in poche pagine la bestialità insita nell’uomo e l’atavica paura del diverso che va a minacciare le nostre rassicuranti certezze.
Pubblicato nel 1888, un anno cardine per Strindberg, inizio della sua produzione migliore e allo stesso tempo inizio del suo vero e proprio tracollo psicologico le cui opere risentiranno profondamente nella struttura, nella forma e nei contenuti iniziando a mostrare chiaramente segni di forte disagio psichico. ma anche di una propria lucidità. Questo romanzo, di genere indefinibile, ma con molte suggestioni provenienti dal gotico inglese e dal romanzo nero francese è stato definito non del tutto esageratamente proto-celiniano per il suo caos interno, una rabbia che permea la carta scritta e il rappresentare la turpitudine morale, fisica e ambientale con un naturalismo che nonostante ciò lo rende quasi grottesco come un quadro di Goya. Strindberg cura poco la forma (volontariamente o no non ha importanza) per imprimere le sensazioni più che gli avvenimenti, spesso criptici e oscuri, con riferimenti esoterici (la sua produzione da questo periodo in poi né mostrerà influenze sempre più palesi all'occultismo e all'esoterismo).
"Han måste alltså förgås, därför att han var den civiliserade, den till högre samhällsliv utväxta människan, som måste se sig drabbad av samma öde, som drabbat forntidens civiliserade folk, vilka hade fallit offer för barbaren, därför att de ej kunde mörda som barbarerna, icke stjäla som barbaren, icke bedraga som barbaren. Detta var alltså frukterna av upplysning, av sedlighet, av rättsmedvetande, att den upplyste, sedlige och kunskapsrike med nödvändighet skulle falla i självförsvarets stund, därför att han icke ägde den erforderliga råheten!"