Jump to ratings and reviews
Rate this book

La malora

Rate this book
Pubblicato per la prima volta nel 1954 nella collana dei «Gettoni», due anni dopo I ventitré giorni della città di Alba , La malora fu presentato da Vittorini come un libro «per molti aspetti più bello», in cui i rapporti umani sono «ridotti alla nuda spietatezza (anche tra marito e moglie, e anche tra padre e figli)».Una storia elementare di fatica e di silenzi, di dolore e di violenza che ci riporta al dramma della miseria contadina delle Langhe e che trova il suo linguaggio nello stile scarno e partecipe di Fenoglio, lo stesso stile antiretorico e «barbarico» che procurò allo scrittore l'accusa di aver tradito i valori della Resistenza. Proprio questa asprezza e la continua invenzione linguistica fanno di Fenoglio uno dei massimi scrittori italiani del Novecento.

84 pages, Audio CD

First published January 1, 1954

27 people are currently reading
697 people want to read

About the author

Beppe Fenoglio

57 books145 followers
Beppe Fenoglio (born Giuseppe Fenoglio) was an Italian writer. His work was published in a critical edition after his death, but controversy remains about his book Johnny the Partisan, often considered his best work, which was published posthumously and incomplete in 1968.
The works of Fenoglio have two main themes: the rural world of the Langhe and the partisan war; equally, the writer has two styles: the chronicle and the epos. His first work was in the neorealist style: La paga del sabato (this was published posthumously too in 1969).
The novel was turned down by Elio Vittorini who advised Fenoglio to carve out stories and then incorporate them into the The twenty-three days of the city of Alba (1952). These stories were a chronicle of the Italian Partisans or of rural life. One of such works was La malora (1954), a long story in the style of Giovanni Verga.

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
326 (21%)
4 stars
605 (39%)
3 stars
442 (28%)
2 stars
114 (7%)
1 star
38 (2%)
Displaying 1 - 30 of 105 reviews
Profile Image for Dagio_maya .
1,107 reviews350 followers
February 8, 2019
"...la vita ti dà addosso con dei castighi" (pag. 28)

Pubblicato nel 1954, "La malora" si colloca in un periodo in cui la letteratura abbandona l'impegno politico e dà, invece, voce ad un diffuso senso di frustrazione.
Il neorealismo si è nutrito di uno spirito di partecipazione politica che l'esperienza della lotta al nazifascismo aveva sollecitato anche negli animi più spenti.
Pian piano, tuttavia, il fervore si assopisce in una quotidianità che vuole piuttosto costruire un benessere personale ed abbandona ogni velleità di far nascere una nuova società.
Questo spirito è ben rappresentato ad esempio ne "Gli anni del giudizio" di Giovanni Arpino.
Fenoglio,da una parte rappresenta questa fase di rassegnazione, dall'altra rimane a se stante quasi rifuggendo ad inserirsi in un genere letterario preciso.

"La malora" ad esempio sembra quasi fare un passo indietro (in senso temporale) in quanto ha delle caratteristiche tipiche del romanzo verista:
il tema della terra e della sua asprezza; il pensiero fisso ai marenghi (come non pensare a "la roba" di Verga); un linguaggio nuovo che si nutre delle forme dialettali; una narrazione che descrive senza nascondere gli aspetti scomodi ma semplicemente registrando la vita di un mondo contadino che fa trapelare solo emozioni primordiali perchè di più non può permettersi.

Agostino Braida, voce narrante, racconta la dura vita della sua famiglia nelle Langhe.
Parla di un passato quasi idilliaco in cui il padre aveva dei possedimenti ma poi tutto si guasta, tutto va in malora.
Agostino viene mandato a fare il servitore, il fratello Emilio andrà in seminario e Stefano, il maggiore dopo un periodo nell'esercito si occuperà della famiglia.
Il romanzo si apre con la sepoltura del padre di Agostino e si chiude con una disperata preghiera quando " nel pieno della malora la vita m'era diventata insopportabile .

Fame, miseria e violenza.

Chi ha la terra mangia.
Chi ha la terra domina.

Una realtà che non muta il suo corso:
a chi va bene va bene, a chi va male va male.

Così è: nudo e crudo.
Profile Image for Cosimo.
443 reviews
January 2, 2018
La vita ti dà addosso

Fenoglio si muove tra vocazione e testimonianza descrivendo il mondo contadino novecentesco delle Langhe e si è scritto di quanto sia a rischio il parlare di cose non sperimentate personalmente; Vittorini ne richiamò la nuda spietatezza sul piano umano, una storia che narra una trasformazione reale che è possibilità di sottrarsi alle condizioni storiche e sociali determinandosi in una trascendenza imperativamente vicina al tempo presente: precisamente quando si percorre una strada di ritorno, dalla servitù alla terra, dalla necessità al lavoro libero, dall'indistinto apolide alla casa familiare. Elementare e semplice vita di fatica e stanchezza e silenzi, la malora barbarica che si affronta con resistenza e asprezza è un castigo inevitabile. Inventivo nella lingua, malinconico nella voce esistenziale, Fenoglio mescola con sapienza oggettività e metafora, in una dispersione angosciosa di concretezza antiepica e antiretorica; nella sua Alba si intrecciano destini individuali e racconti corali, con un realismo potente che scava dentro un paesaggio sedimentato e tempestoso, nel quale è prigioniera una parola disintegrata e itinerante.
Profile Image for Sandra.
964 reviews333 followers
May 12, 2013
Si può riassumere il senso del libro in una frase che troviamo nelle prima pagina, che ho letto come un pugno nello stomaco.
“Avevo appena sotterrato mio padre e già andavo a ripigliare in tutto e per tutto la mia vita grama, neanche la morte di mio padre valeva a cambiarmi il destino. “
In questa frase c’è tutto: la miseria della vita dei contadini delle Langhe, il dolore e la rassegnazione a vivere una vita che è solo un patire, l’ineluttabilità della sofferenza come destino cui non si può sfuggire: la malora è il destino di chi, come Agostino Braida, il protagonista, è nato in una terra aspra e dura, in una casa dove si lotta con la fame e con la fatica per sopravvivere, dove i rapporti umani consistono nel solo rispetto della necessità del denaro per mangiare e la violenza, quasi animalesca, regola le relazioni familiari sulla base della dominanza gerarchica del più forte ed adatto a lavorare. Eppure Agostino, nel momento in cui deve tornare a casa dopo anni trascorsi a fare il servitore al Pavaglione, per andare a lavorare la terra al posto di suo fratello maggiore Stefano, è contento, fa quel ritorno “come la cosa più bella” della sua vita, perché la terra è matrigna ma lui è libero, non lavora più sotto padrone.
C’è una speranza che la malora si sia fermata? Solo la protezione di Dio, la sua mano tesa a proteggere il capo del povero Agostino, costituisce riparo, nella fede semplice di sua madre malata, contro la malora che colpisce chi nelle Langhe ci è nato e ci creperà.
Profile Image for Sergio.
1,345 reviews134 followers
July 12, 2025
- Libro acquistato a Marzo 2024 -
Ambientato nelle langhe nei dintorni di Alba racconta la problematica adolescenza di Agostino, costretto dalle difficili condizioni finanziarie della sua famiglia ad andar a lavorare sotto padrone fino a che una serie di circostanze favorevoli gli permetteranno di tornare a casa: con una scrittura essenziale ed efficace, Fenoglio trascina il lettore nelle sue amate langhe raccontando una storia di quotidiane difficoltà, di accettazione e sopportazione dei rovesci della fortuna nella lontana speranza di un futuro migliore.
Racconto dalla trama non particolarmente originale ma Fenoglio con una prosa immediata e sincera ne innalza la qualità letteraria.
Profile Image for Pavel Nedelcu.
484 reviews117 followers
March 25, 2024
LA RESILIENZA LANGAROLA

Ne LA MALORA ci troviamo immersi nelle solite Langhe, ambientazione caratteristica di Fenoglio, terre aride e aspre che fungono da sfondo alla storia di Agostino Braida, un ragazzo povero ma determinato a resistere alla sfortuna che lo circonda.

Il romanzo si apre con l'immagine struggente del cimitero di San Benedetto Belbo, dove è sepolto il padre di Agostino. Da qui, attraverso la voce del giovane protagonista, ci viene narrata la storia di una famiglia contadina colpita dalla miseria e dalla malasorte, la "malora" del titolo, appunto.

Agostino, costretto dalle circostanze a lavorare come servitore presso la famiglia Rabino, descrive la durezza della vita contadina nei primi anni del Novecento. Fenoglio dipinge un quadro crudo della fatica, della disperazione e delle ingiustizie sociali che permeano la vita quotidiana nelle Langhe.

Il protagonista si trova ad affrontare una serie di prove, dal duro lavoro nei campi alla perdita degli affetti più cari. Tuttavia, nonostante le avversità, Agostino conserva una spruzzata di speranza e determinazione, soprattutto quando si innamora perdutamente di Fede, un'altra servente della famiglia Rabino.

Ma anche l'amore è messo alla prova dalla "malora", che si manifesta nel destino crudele che separa i due giovani amanti. Fenoglio ci porta così a riflettere sull'accettazione fatalistica del destino e sull'importanza della resilienza di fronte alle avversità.
Profile Image for Marc Lamot.
3,463 reviews1,976 followers
October 29, 2022
This was a short, but a tough one. Not only because I read it in the original Italian (and Fenoglio uses a vocabulary I'm not that familiar with), but mainly because of the distant tone and the sad, even depressing content. What else could one expect with such a title: 'la malora', which literally means (the nonexistent) 'unfortune', and so 'The misery' seems like the correct translation (correct me if I’m wrong). You can see this novelette as a social document that outlines the poor peasant life in the Northern Italian Langhe region, before the Second World War (the time period is actually not clear at all). It immediately starts with a death, and the ensuing monologue by the young Agostino is anything but uplifting. It was all very reminiscent of the naturalistic peasant novels of the early 20th century, with the difference that Fenoglio wrote this in 1954. It’s very short, but it didn't really appeal to me; I don't like excessive emotion, but I didn't like this too withheld detachment.
Profile Image for zumurruddu.
139 reviews151 followers
August 2, 2017
In un linguaggio intessuto di espressioni dialettali, ma anche di grande lirismo, da solo in grado di creare l’atmosfera e di definire le condizioni sociali e spirituali dei personaggi, Fenoglio racconta una storia (un pezzo della vita di un ragazzo) che si svolge in una dimensione quasi atemporale, dominata dalla povertà, dalla fatica, dalla sofferenza, una realtà in cui uomini e donne sono dominati dagli istinti primordiali e gli stessi rapporti tra loro sono ridotti all’osso.
Le storie di questi uomini e queste donne non sono che una metafora della condizione umana, dominata dalla malasorte e dal dolore: la vita colpisce duramente negli affetti, nelle ambizioni, negli aspetti più materiali… si prende la salute fisica, si fa beffe dell’amore, “ti dà addosso con dei castighi”.
Un destino che pare immutabile:
“Avevo appena sotterrato mio padre e già andavo a ripigliare in tutto e per tutto la mia vita grama, neanche la morte di mio padre valeva a cambiarmi il destino”.

Secondo testo che leggo di Fenoglio, dopo Una questione privata, e di nuovo resto ammirata, stupita e spiazzata, innanzitutto dalla modernità di questo autore, che sembra porsi obliquamente rispetto alle mie aspettative - è vero che purtroppo non ho una grande conoscenza degli autori italiani di questo periodo, bene quindi che mi abbia messo voglia di approfondire.

Questo romanzo breve mi pare comunque perfetto e compiuto, quanto meno nel linguaggio e nel ritmo narrativo. Ancora, di Fenoglio ne voglio ancora.
Profile Image for Steven Godin.
2,782 reviews3,384 followers
May 10, 2023

You know you're in an older book when a man poses the question of marriage to a woman he hasn't even courted. This short novel, set in the range of hills known as Le Langhe in the Piedmont region of north-western Italy, reminded me in some ways of Cesare Pavese, who also wrote novels about Piedmont life. The narrator, Agostino, recalls his time as a bond servant for an avaricious farmer; the time he was called back home along with his two brothers - one a soldier the other studying to become a priest, after the death of their father; and his warming but brief affection for a young bondmaid. There is a flashback to when Agostino's parents first met - his mother's parents owning a cheese-making business, but it's the working relationship with the farmer, Tobia, and his younger brother, Emilio, whom he often visits at the seminary, where most of the narrative lies. It's mostly a harsh tale of hard times, where finances are stretched to the limit and where typhus and tuberculosis is rife - the bondmaid, Fede, has siblings who are either dead or dying from both illnesses. It's a moving account of peasant life, and through all of Agostino's struggles, he had a dogged determination that was truly admirable. Second time reading Fenoglio, with The Twenty-Three Days of the City of Alba being slightly the better book for me.
Profile Image for The Frahorus.
993 reviews99 followers
January 3, 2025
Prima opera di Beppe Fenoglio che leggo. La malora è la narrazione in prima persona dell'ormai adulto contadino Agostino Braida il quale ricorda un tratto della sua giovinezza nelle langhe piemontesi, precisamente di quando suo padre aveva tanti possedimenti ma il caso, il destino, sconvolse tutto quanto e mandò tutto alla malora fino alla morte, in un incidente al pozzo, del padre, costringendo Agostino ad andare a lavorare "a servizio" in un'altra cascina. Suo fratello Emilio entrerà in seminario dove soffrirà la fame e Stefano, il fratello più grande, dopo essere stato nell'esercito ritornerà in famiglia.

Questo tipo di narrazione risulta avere delle caratteristiche del romanzo verista (come ad esempio La roba di Verga) dove i dialoghi spesso vengono riportati nel dialetto locale e dove si narra la situazione di povertà dei ceti più bassi. E dove c'è fame e povertà, purtroppo, facilmente esce fuori anche la violenza. Fenoglio descrive benissimo la "vita grama" che facevano questi poveri diavoli, sempre sfruttati dai più ricchi e potenti.

La parte in cui lo stesso Agostino si innamora di una serva che prestava servizio alla cascina dove lavorava e alla quale si dichiara abbastanza impacciatamente e lei risponde positivamente alla sua corte e poi viene portata via dai suoi perché le avevano trovato un buon partito per farla maritare mi ha lasciato davvero rattristato, ho provato, come si suol dire, lo stesso dolore del cuore infranto di Agostino, impotente di fronte alle decisioni degli altri.



Profile Image for Irenelazia.
250 reviews28 followers
June 11, 2025
Storia di fame e miseria, storia di uomini che lavorano fino allo sfinimento e oltre per mangiare un pezzo di lardo a cena. Storia di donne che si spezzano la schiena e che considerano un buon partito un uomo che non le batta con la cinghia. Tutto raccontato con uno stile scarno e diretto, infarcito di termini dialettali che aggiungono durezza alle già difficili vicende narrate.
Profile Image for Cloudbuster.
301 reviews18 followers
November 11, 2017
In questo racconto lungo Fenoglio descrive il mondo rurale delle Langhe. Un mondo che non non esiste più ma che risale a meno di un secolo fa e che i nostri nonni e, forse, i nostri genitori hanno conosciuto. Lo fa con uno stile asciutto e senza fronzoli che descrive perfettamente la miseria, sia materiale che spirituale, che quelle generazioni hanno dovuto affrontare, la fame atavica e la fatica bestiale che hanno dovuto sopportare, la totale assenza di una qualsiasi prospettiva di miglioramento.
Profile Image for beesp.
386 reviews48 followers
January 14, 2016
Se potessi, dopo questo libro, prenderei tutti i libri di Fenoglio e mi chiuderei in casa per leggerli tutti, uno dopo l'altro. "La Malora" è un dipinto chiarissimo ed affascinante della vita di un contadino delle Langhe, ed in particolare del periodo più brutto della sua ancor breve vita.
Da leggere tutto d'un fiato. Sono rimasta sconvolta dalla brillantezza dello stile di Fenoglio.
Profile Image for Roman Helinski.
Author 4 books36 followers
September 16, 2017
Wat een boek. Ik heb niet eens zin na te denken waarom ik het zo mooi en zo goed vind.
Het is gewoon heel mooi en heel goed. En ik ga het tot vervelens toe aanraden aan mensen.
Profile Image for Laurent De Maertelaer.
804 reviews163 followers
November 5, 2017
Verschenen op De Reactor 5/11/17

DAGEN VAN VUUR EN VERDOEMENIS

Met de recente vertaling van 'Dag van vuur' en 'Doem' van Giuseppe ‘Beppe’ Fenoglio (1922-1963) zijn twee ijzersterke staaltjes literatuur uit de neorealistische stroming in het Italië van het midden van de jaren vijftig nu beschikbaar in het Nederlands. Fenoglio’s oeuvre kenmerkt zich door twee grote thema’s: enerzijds de onbarmhartige, landelijke wereld van zijn geboortestreek de Langhe en anderzijds de verzetsbeweging van de partizanen tijdens het Benito Mussolini-tijdperk.

Het laatste onderwerp kennen Nederlandstalige lezers al van de uitstekende romans 'Een privékwestie' en 'De laatste dag', vertaald in respectievelijk 2012 en 2015. 'Dag van vuur', postuum uitgegeven in 1963, en 'Doem', Fenoglio’s romandebuut uit 1954, leunen aan bij het eerste hoofdthema. Hier treden de natuurpracht, de eeuwenoude tradities en het harde boerenleven van de Piemontese heuvels op het voorplan. Fenoglio bezingt het heroïsche leven van een ongeletterde gemeenschap die zwoegend het schaarse land bewerkt in en rond Alba, aan de oevers van de Tanaro, in het achterland van Turijn. In dit onherbergzame noordwesten van Italië zwaaien pachters en grondeigenaars de plak, kent het noodlot geen genade en gaat armoede over van vader op zoon.

Fenoglio’s oeuvre is uitermate consistent wat vorm, stijl en inhoud betreft. De steeds weerkerende thema’s (sociaal onrecht, de natuur, religie, de dood, het noodlot, vaderlandsliefde) maken het tot een strak, samenhangend geheel. De microkosmos van de Langhe – de vaste uitvalsbasis – wordt door Fenoglio op een geheel eigen wijze geëvoceerd. Aan de basis van die uniciteit ligt een op het eerste gezicht eenvoudige, maar geraffineerde stijl.

DAG VAN VUUR

In een interview verklaarde Fenogolio ooit: ‘Ik schrijf om talloze redenen maar zeker niet voor mijn plezier. Het kost me ontzettend veel moeite.’ Hij stond erom bekend eindeloos aan zijn teksten te schaven en de publicatie zo lang mogelijk uit te stellen. In 1961 overtuigde Italo Calvino Fenoglio ervan een reeks autobiografische verhalen waar hij al geruime tijd aan werkte eindelijk uit te brengen. De door de uitgever voorgestelde titel was ‘Racconti del parentado’ (‘Verhalen uit de familiekring’). Dit werd uiteindelijk de ondertitel van de zes verhalen die postuum als 'Giorno di fuoco' (1963) zouden verschijnen, amper twee maanden na Fenoglio’s dood. Voor 'Dag van vuur' – uitgegeven door Serena Libri, de kleine Amsterdamse uitgeverij die nu al twintig jaar lang Italiaanse literatuur in vertaling uitbrengt – namen drie vertalers (Frans Denissen, Karin van Ingen Schenau en Emilia Menkveld) ieder twee verhalen voor hun rekening.

'Dag van vuur' is onversneden Fenoglio en de ideale introductie voor wie nog niet bekend is met zijn werk. Bijzonder in deze bundel – zo blijkt uit enkele verklarende voetnoten van Fenoglio zelf – is het autobiografische aandeel: een aantal familieleden van de auteur treedt op als personages, onder meer een halfoom en een verre neef. Dat Fenoglio inspiratie haalde uit zijn eigen leven is niet zo uitzonderlijk (zijn gehele oeuvre is doorspekt met autobiografische elementen), maar wel dat hij zijn ‘bronnen’ aan de hand van voetnoten voor zijn lezers expliciet uit de doeken doet.

In het titelverhaal is de jonge Fenoglio zelf aan het woord. Hij is op zomervakantie in San Benedetto bij zijn tante en halfoom wanneer bij de gerespecteerde jonge boer Gallesio in een naburig dorp de stoppen doorslaan (‘maar onrecht met woeker is iets wat een mens vergiftigt’). ‘Dag van vuur’ opent met een krachtige paragraaf, in Fenoglio’s bij de lurven grijpende stijl:

Eind juni gaf Pietro Gallesio het woord aan zijn dubbelloops. Hij vermoordde zijn broer in de keuken, maakte op het erf zijn neef koud die op de knal kwam aangehold, zijn schoonzus stond op zijn lijst maar ze verscheen achter een traliehek met haar jongste kind op de arm en dus vuurde hij niet op haar maar stormde naar de pastorie van Gorzegno. De pastoor kwam net terug van een bezoek aan een stervende ergens aan de overkant van Bormida, en Gallesio schoot hem op straat dood met een kogel in zijn slaap. Het werd de belangrijkste gebeurtenis vóór de Abessijnse oorlog.

Na het bloedbad staat het dorp in rep en roer, want de moordenaar heeft zich verschanst in een schuur. De carabinieri omsingelen hem en openen het vuur, terwijl de bewoners van de naburige dorpen zich naar de plaats delict reppen om toch maar een glimp van de actie te zien. Dit verhaal is typerend voor Fenoglio’s manier van vertellen: korte maar krachtige zinnen, filmische scènes vanuit het perspectief van één verteller-getuige. Meesterlijk is hoe Fenoglio de spanning weet op te bouwen via een relaas waarbij de verteller zelf niet direct betrokken is. De slachting en de klopjacht gebeuren immers een paar heuvels verderop. Alles wat de verteller weet, heeft hij van horen zeggen. Hij luistert af door de spleten van de plankenvloer, vangt flarden dialogen van uitgelaten buren op en luistert vol verwondering naar de verhalen van zijn flegmatieke halfoom die het niet zo nauw neemt met de ware toedracht of enige vorm van feitelijkheid.

In ‘Bruidskindje’ werkt Fenoglio een van zijn belangrijkste thema’s uit: de ‘erfelijkheid’ van het noodlot. Dat thema komt nog sterker tot uiting in ‘Maar ik hou van Paco’. Fenoglio’s oom Paco is een gokverslaafde en een vrouwengek (‘Hij had er eentje per dorp, of beter eentje op elke hoek van elk dorp’), een rokkenjager die met zijn eigen vrouw, tante Giulia, geen kinderen kan krijgen (‘Het staat nog te bezien of het aan jou of aan mij ligt’). Op één nacht verliest Paco zijn ganse kapitaal tijdens een onverbiddelijk spel chemin de fer. Bij thuiskomst wil hij zich in een waterput werpen net zoals de opa van Giulia ooit deed. In Fenoglio’s wereld geldt onverbiddelijk de wet van de onontkoombaarheid: eens een vogel voor de kat, altijd een vogel voor de kat.

In ‘Superino’ sluit Fenoglio vriendschap met ‘de slimste van het dorp’. Superino is ‘een tengere man met gloeiende konen, vaalblauwe ogen en haar zo rood als bloeiende gierst’ die de verteller aanvankelijk als een indringer ziet omdat hij van de stad komt, meer bepaald uit Alba. De eeuwenoude dichotomie tussen platteland en stad is een vaak terugkomend thema bij Fenoglio. Net als het thema ‘zelfmoord’, dat als een rode draad door het hele oeuvre loopt.

Zoals in de rest van zijn oeuvre is Fenoglio’s stijl in 'Dag van vuur' sober, onopgesmukt en kaal, maar altijd precies en direct. Er staat nooit een woord te veel. Niet voor niets wordt Fenoglio wel eens de ‘Italiaanse Hemingway’ genoemd, een auteur die hij bewonderde en wiens werk hij vertaalde.

Fenoglio’s taal is echter vooral bedrieglijk eenvoudig. Hij haalde uit het plaatselijke dialect de talige elementen die hij kon gebruiken en puurde er een origineel, vloeiend idioom uit. Voeg daar zijn scherp oor voor dialoog aan toe en je krijgt een indrukwekkend soepele en ‘natuurlijke’ taal.

DOEM

De korte roman 'La malora' (1954), vertaald als 'Doem', begint minstens even krachtig als 'Dag van vuur':

Het regende boven alle heuvels, daarboven in San Benedetto had mijn vader zijn eerste bui onder de grond te pakken. Hij was de donderdag daarvoor ’s nachts overleden en we begroeven hem op zondag, tussen de twee missen door. Gelukkig dat mijn baas me drie goudstukken voorschot had gegeven, anders hadden we bij ons thuis geen sou gehad om de priesters en de kist en het eten voor de familie te betalen. De steen zouden we later wel doen, als we er weer een beetje bovenop waren.

De jonge Agostino Braida, zoon van eenvoudige landarbeiders, begraaft zijn vader in de jaren net voor de Tweede Wereldoorlog. De begrafenis doet Agostino terugblikken op de belangrijkste momenten in zijn ‘miserabel bestaan’, voor en na de rouw. Agostino is in dienst als knecht op de boerderij de Pavaglione bij de despotische pachter Tobia Rabino, die op zijn beurt onder de knoet zit van een rijke landeigenaar, een vadsige apotheker uit Alba.

Op de Pavaglione zijn intermenselijke relaties zeldzaam, het is ieder voor zich. Er hangt een sfeer van agressie in de lucht. Geld en bezit bepalen de sociale hiërarchie. Alle personages ondergaan hun lot, als een noodzakelijke straf waaraan niemand kan verzaken (‘Maar het hielp niet, God was nooit met ons’). Het noodlot, in de vorm van ziektes, slaat hard toe. Zoals bij Tobia’s vrouw, die werkend en in stilte biddend bezwijkt zonder dat haar echtgenoot ook maar iets doorheeft.

Net als in 'Dag van vuur' beschrijft Fenoglio een keiharde wereld van uitgebuite arbeiders die zich krom en ziek werken. Het enige wat ze gemeen hebben is hun overlevingsdrang en hun liefde voor de Piemontese heuvels. Qua sfeer deed Doem mij meer dan eens denken aan Bernardo Bertolucci’s epische film 'Novecento' uit 1976, het verhaal van de klassenstrijd tussen een landheer en een lijfeigene op een Italiaans landgoed rond de eeuwwisseling, tegen de achtergrond van het opkomend fascisme. De prachtige natuurbeelden uit de film heeft Fenoglio weten te vangen in zijn spaarzame maar efficiënte taal. Je ruíkt het hooi, je hoort het gedaver van een boerenkar, je voelt het kloppen van de zon of het gestreel van een bries. Het grote verschil met de film is echter dat Fenoglio geen politiek standpunt inneemt. Zelfs in zijn partizanenboeken ('Een privékwestie' en 'De laatste dag') doet hij dat niet.

Tekenend voor Fenoglio is dat hij de partizanenstrijd of de ideologie erachter nooit benadrukt noch er een waardeoordeel over velt. Nee, hij vertelt het grotere verhaal altijd vanuit het persoonlijke perspectief van zijn personages. Ook in 'Doem' geeft de verteller de werkelijkheid weer zoals die zich aan de personages voordoet. Alsof de uiterlijke realiteit bijna uitsluitend binnendringt via hun innerlijke spiegel.

In 'Doem' ontbindt Fenoglio zijn gebruikelijke duivels. Uitzicht op een beter bestaan is er niet, strijden lijkt zinloos en het noodlot is én blijft almachtig. Agostino is gedoemd om ten onder te gaan, net als zijn voorouders. De elementen gaan verder tekeer, genadeloos en onophoudelijk.
Profile Image for Tyrone_Slothrop (ex-MB).
843 reviews113 followers
August 6, 2017

Non è un paese per vecchi

Più racconto lungo che romanzo breve, una rasoiata alle gambe di tutti i bucolici amanti dei bei tempi andati, dove nella civiltà contadini c'erano i "valori" che noi uomini-massa cittadini non abbiamo più. Fenoglio è asciutto e chirurgico nel mostrarci cosa era la vita nelle campagne delle Langhe neanche un secolo fa: malattie, violenza domestica, avidità ancestrale e fatica, fatica e ancora fatica.... Quando sei venduto come servo dalla tua stessa famiglia, quando una madre si augura che una figlia malata muoia al più presto per sollevarla dal peso del lavoro, quando si viene pestati solo per aver rubato un pollo, neanche l'amore può salvarci - la nostra Beatrice va in sposa in una casa con tre uomini (e già si sa che se la divideranno) e noi torniamo alla casa dove, finalmente, il fratello maggiore è sparito ed ora potremo faticare ancora dal'alba alla notte, ma almeno per cose nostre... Lo stile di Fenoglio è perfetto: parole che vengono dal profondo del mondo rurale, anacoluti e costruzioni sintattiche scomposte che comunicano una semplicità di parola in una complessità di vita...
Profile Image for lise.charmel.
524 reviews194 followers
November 12, 2019
Romanzo brevissimo (si legge in un pomeriggio), che comunica tutta la miseria di una vita contadina nei colli piemontesi. Freddo, fame, lavoro duro sembrano essere gli unici compagni di una vita. Invece, sembra dirci Fenoglio, i dolori non sono mai abbastanza e allora arrivano anche quelli che colpiscono gli affetti. Si legge ancora Fenoglio nelle scuole? Si dovrebbe, io l'ho trovato, oltre che bello, molto istruttivo.
Profile Image for Francyy.
677 reviews72 followers
December 31, 2018
Letto, anzi riletto, durante un soggiorno nelle Langhe. Scrittura dolente e cruda, purtroppo così lontana dalla opulenza attuale di questi luoghi. Fenoglio va letto la sera, fuori dai centri abitati, guardando le onde delle colline che scivolano verso la corona alpina.
Profile Image for Michele.
93 reviews4 followers
December 17, 2024
Beppe Fenoglio colpisce ancora, e durissimo. Secondo libro scritto di suo pugno, secondo libro ambientato nelle bellissime Langhe. Qui prende luogo la vicenda di Agostino, ragazzo retto e umile che parte per andare a lavorare presso un aguzzino pur di salvare i conti dei suoi genitori. Com'è suo solito, l'autore coglie l'occasione per raccontare la vita del tempo, questa volta soffermandosi su quella dei contadini in miseria. Scopriamo quindi i vari lavori dell'epoca, i pochi sollazzi nel tempo libero e i piani di rivalsa dei braccianti, che sperano in un futuro migliore.
La malora menzionata nel titolo indica la sfortuna che, spietata, può decidere di abbattersi su chiunque. In questo caso su Agostino e famiglia: è una lezione di vita leggere come il protagonista decide di affrontare la situazione prendendone in mano le redini.
Profile Image for YourFriendlyBard.
77 reviews
November 24, 2023
Avevo scelto questo racconto per riempire un weekend in cui non avevo troppo tempo per dedicarmi ad altre letture, ma mi ha preso così tanto che l'ho iniziato e finito nel giro di una giornata.
Forse sono di parte, visto che il romanzo è ambientato in una zona geografica in cui ho passato buona parte della mia infanzia, fatto sta che ho trovato nella Langa descritta da Fenoglio un microcosmo estremamente coinvolgente, tanto crudo, quanto affascinante.
I personaggi sono, dal primo all'ultimo, approfonditi nel modo in cui piace a me: senza troppi sproloqui e monologhi vari, ma mostrando i loro sentimenti attraverso azioni e scelte.
Anche il linguaggio usato è proprio quello che preferisco, diretto e senza fronzoli, arricchito da molte espressioni dialettali, che hanno fatto a mio avviso da ciliegina sulla torta.
C'è poco da dire in realtà: romanzo assolutamente consigliato, ma possibilmente non leggetelo in una giornata triste.
Già "Una questione privata" in passato mi aveva colpito, adesso non vedo l'ora di leggere le altre opere dell'autore.
Profile Image for Toni Padilla.
168 reviews21 followers
March 29, 2025
Un conte llarg, un llibre curt. Una visió de la vida dels camperols de la regió de le Langhe, aquella que Fenoglio coneixia prou bé. Una visió crua i valenta, amb lèxic del poble, dialecte i patiments. Un llibre que val la pena.
Profile Image for Lisa Kloosterziel.
107 reviews
December 22, 2022
Een mooi verhaal, maar ik denk dat de vertaling nogal gebrekkig was en dat het boek beter is in het Italiaans.
Profile Image for Daniele.
168 reviews
August 2, 2023
Tutta l'amarezza, la durezza, la realtà della vita di Langa di un secolo (e oltre) fa in un racconto lungo dove la lingua di Fenoglio è ancora acerba, ma già molto efficace.
Profile Image for Anaïs Laga.
26 reviews1 follower
October 28, 2025
Daar gaat mijn romantische kijk op het Italiaanse boerenleven
Profile Image for Frabe.
1,196 reviews56 followers
August 11, 2017
Nel racconto di Fenoglio, schietto e struggente, la miseria nera di tanti, senza speranza, nella provincia italiana di metà novecento, neanche troppi anni fa.
Profile Image for Alexa.
16 reviews20 followers
February 10, 2021
Avevo appena sotterrato mio padre e già andavo a ripigliare in tutto e per tutto la mia vita grama, neanche la morte di mio padre valeva a cambiarmi il destino.
Profile Image for Frederik.
118 reviews6 followers
July 3, 2017
Zware, deprimerende roman. Desondanks leest het heel vlot. Over het ellendige, uitzichtloze leven van een arme boerenknecht op het Italiaanse platteland. Elke sprankeltje hoop wordt er meteen de kop ingedrukt. Sober en gebald geschreven maar met een grote literaire vertelkracht. Deed me om een of andere reden aan Hugo Claus denken, dit werk kan zo naast Omtrent Deede of de Metsiers. Is pas dit jaar voor het eerst verschenen in een Nederlandse vertaling. Blij met deze ontdekking, van deze schrijver wil ik meer lezen.
Profile Image for Adriano Pugno.
Author 2 books22 followers
October 25, 2019
Continua questa mia lettura dell’opera di Fenoglio con La malora, un racconto lungo che riattualizza il verismo ambientandolo tra le Langhe. Molto strano tuffarsi in un Fenoglio che non parla di partigiani ma di temi cari a un Verga o simili, come la terra, la roba e i “marenghi”. Ma rispetto allo scrittore siciliano i moti dell’anima sono più forti e dichiarati, la speranza esiste in quanto contraddittoria e per questo più tragica, le piccole meschinità sono quasi giustificate dall’ineluttabile.
Profile Image for Gabriella P.
279 reviews11 followers
November 5, 2024
Questo romanzo, ambientato nelle Langhe, narra della vita sfortunata del giovane Agostino, che è protagonista e narratore.

L'ambientazione della storia è parte integrante del racconto, ed è mescolata sapientemente alla dura vita contadina. Sono luoghi che l'autore conosce bene, essendo quelli della sua giovinezza, di cui riesce a descriverne la ruvidità e l'asprezza, la miseria e i silenzi.

Una storia semplice, scarna, eppure così evocativa da trasmettere a chi legge la sensazione di trovarsi a contatto con i protagonisti e di sentire la loro miseria e il loro dolore come propri. Si apre e si chiude parlando di morte, la cui ineluttabilità aleggia per tutto il romanzo, ed è racconto nel racconto, a volte novella altre quasi fiaba (l'episodio del bosco sembra a tratti un intermezzo magico, nella sua drammaticità, quasi ti aspetti compaiano dei fauni), ma non si può incasellarla solo in un posto, perché il continuo richiamo al denaro, alla povertà, ai debiti, riporta anche alla mente il verismo di Verga ne "La roba" e più in generale al ciclo dei Vinti.

Le figure femminili sono altrettanto interessanti. In poche e ruvide parole, Fenoglio rende ampiamente l'idea di quanto fossero vittime di una società follemente patriarcale: oggetti, parte della "roba", serve o "bagasce", bene da investire in un matrimonio che possa fruttare il più possibile alla famiglia. Anche in questo frangente, il linguaggio è profondamente descrittivo nella sua semplice durezza: un pugno allo stomaco.

Brutale, vero, amaro.
Profile Image for Marco Svevo.
433 reviews21 followers
June 23, 2022
Sto libraccio della malora (eheheehhe) avrebbe bisogno delle note a piè di pagina: *azzo vuol dire "passata sul raspo"? E il rittano? Cos'è? Mah!!!
Displaying 1 - 30 of 105 reviews

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.