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Il conto delle minne

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Ogni anno nonna Agata vuole accanto a sé la nipote Agatina per insegnarle i segreti dei dolci in onore della Santa di cui entrambe portano il nome. Mentre impastano le cassatene a forma di seno, le minne, la nonna racconta il martirio della Santuzza, cui il crudele console Quinziano, non sopportando di sentirsi respinto, fece tagliare le mammelle. La drammatica vicenda rivela una delle regole del mondo maschile: "... devi sapere che gli uomini, se non ci provi piacere quando ti toccano, si sentono mezzi masculi, ma guai a te se ci provi piacere, perché allora ti collocano tra le buttane". Parte da qui il cuntu, il racconto, della storia di una famiglia siciliana e delle sue donne straordinarie. Per ciascuna di loro, fino alla piccola Agatina che dovrà diventare grande, le minne hanno un significato speciale: grandi o minuscole, aride o feconde, amate senza pudore o trascurate da uomini disattenti, sane o malate, diventano la chiave per svelare i più intimi segreti della femminilità e dell'orgoglio di generazioni di donne e di una in particolare, forse la più coraggiosa.

320 pages, Hardcover

First published May 12, 2009

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About the author

Giuseppina Torregrossa

28 books39 followers

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Community Reviews

5 stars
99 (17%)
4 stars
182 (32%)
3 stars
195 (34%)
2 stars
70 (12%)
1 star
22 (3%)
Displaying 1 - 30 of 56 reviews
Profile Image for Cynnamon.
784 reviews130 followers
November 27, 2020
The protagonist Agata tells us here as a first-person narrator about her childhood and youth in Sicily. In this context, she also talks about her relatives and parts of her family history. In the last third of the book she returns as an adult from the mainland to Sicily.
The book reads very much like an autobiography, but is explicitly described by the author as non-autobiographical.

During her childhood, the protagonist spends a lot of time with her grandparents in the village, but part of it in Palermo with her parents, where she also has a very loving grandmother.
The short chapters pound down on the reader in staccato, without achieving a consistent narrative flow.
Nevertheless, the reader gets a very good impression of how massive a macho culture and religiosity in the sense of an overwhelming worship of saints were present on the island. The author also clearly points out the existing mafia structures.

I found this part of the book quite legible, if not really convincing.

In the last third of the book, the protagonist returns to Sicily as a grown woman and a trained doctor and is evidently experiencing a relapse into Sicilian customs. She attaches less and less importance to her job and becomes entangled in numerous love affairs, one of which expands into an obesession in which Agata takes on the submissive part.
What bothered me about this part was that I found the development of the story absurd and not very credible and that a large part of the text deals with the detailed description of a variety of sexual practices. If I want that, I read an erotic novel, but not a family story.

Overall from my point of view 2 stars.
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Im vorliegenden Roman berichtet uns die Protagonistin Agata als Ich-Erzählerin von ihrer Kindheit und Jugend in Sizilien. In diesem Rahmen erzählt sie auch von ihren Verwandten und von Teilen ihrer Familiengeschichte. Im letzten Drittel des Buches ist die dann erwachsen und kehrt vom Festland nach Sizilien zurück.
Das Buch liest sich sehr stark wie eine Autobiographie, wird von der Autorin aber explizit als nicht autobiographisch bezeichnet.

In der Kindheit verbringt die Protagonistin sehr viel Zeit bei ihren Großeltern auf dem Dorf, einen Teil jedoch in Palermo bei ihren Eltern, wo sie ebenfalls eine ihr sehr zugewandte Großmutter hat.
Die kurzen Kapitel prasseln im Stakkato auf den Leser nieder, ohne dass ein einheitlicher Erzählfluss erreicht wird.
Dennoch bekommt man als Leser einen ganz guten Eindruck, wie massiv Machokultur und Religiosität im Sinne einer überwältigenden Heiligenanbetung ausgeprägt sind. Die Autorin weist auch deutlich auf die vorhandenen Mafiastrukturen hin.

Diesen Teil des Buches fand ich ganz gut lesbar, wenn auch nicht wirklich überzeugend.

Im letzten Drittel des Buches kehrt die Protagonistin als erwachsene Frau und ausgebildete Ärztin nach Sizilien zurück und erlebt offenbar einen Rückfall in sizilianische Gepflogenheiten. Sie misst ihrem Beruf immer weniger Wert bei und verstrickt sich in zahlreiche Liebesaffären, wovon eine sich zu einer Obesession ausweitet, in der Agata den unterwürfigen Part übernimmt.
Mich hat an diesem Teil gestört, dass ich die Entwicklung der Geschichte absurd und wenig glaubwürdig fand und dass ein großer Teil des Textes sich mich der ausführlichen Beschreibung aller möglicher Sexualpraktiken beschäftigt. Wenn ich so etwas möchte, lese ich einen Erotikroman, aber keine Familiengeschichte.

Insgesamt aus meiner Sicht 2 Sterne.
Profile Image for Roberto.
627 reviews1 follower
August 25, 2017
Il conto delle minne è un romanzo che racconta la storia di un paesino del Sud, vista attraverso le ricette e gli occhi di nonna Agata che insegna alla nipote tutti i segreti della cucina e della vita.

“Perché devi sapere che gli uomini, se non ci provi piacere quando ti toccano, si sentono mezzi masculi, ma guai a te se ci provi piacere, perché allora ti collocano tra le buttane”

La voce narrante è quella della nipote Agatina, trascurata dai genitori che passano il loro tempo a litigare, ma confortata dalla nonna, che coglie sempre l’occasione per metterla in guardia contro gli uomini.

"Agata, è inutile che studi perché ti devi sposare, sei femmina e al destino non si scappa"

Bellissima tutta la prima parte del romanzo, ricca di ricordi, di leggende, di storie, di proverbi, di profumi e di costumi.

L’ultima parte del libro, quasi un romanzo erotico abbastanza inconcepibile a mio parere, vede Agatina ritornare in Sicilia dopo un lungo allontanamento. Nonostante l'emancipazione di cui si vanta, si umilia ancora di più delle donne che l’hanno preceduta sottomettendosi ad un uomo che non vale nulla e perdendo quasi completamente la propria individualità.

Il libro è certamente scorrevole e di facile lettura. Ma ho faticato a capirne la morale; troppi temi senza connessione tra loro. E poi mi viene una considerazione: ma come mai queste donne intelligenti, colte ed emancipate sono spesso vittime consenzienti di uomini indegni che le umiliano e le schiavizzano?
Profile Image for Martina ⭐.
158 reviews44 followers
March 2, 2024
Scorrevole e abbastanza piacevole. A tratti. Infatti mi ha dato l'impressione di avere dei punti slegati tra di loro, come se mancassero dei pezzi fondamentali alla storia, tenuti nascosti o non fatti fuoriuscire chiaramente. Una storia di initimità, amore, screzi, possesso che risulta inizialmente un dolce ricordo di una bambina, Agata, e della sua variegata famiglia, all'interno della quale troviamo molte peripezie in fatto di "amore", e che successivamente diventa una morbosa ricerca di colmare vuoti, di violenza, di perdita di ragione. Quest'ultima parte un pò forzata ed esagerata, a mio avviso.
Profile Image for Monica. A.
421 reviews37 followers
September 2, 2024
Libro scorrevole, storia interessante.
La parte dedicata all'infanzia di Agata è molto carina, così come tutto il filo conduttore che parte dalla ricetta della nonna per poi estendersi alla storia della famiglia materna e paterna di lei.
Poi la seconda parte,  quella del periodo adulto di Agata, totalmente slegata dalla precedente,  rovina tutto. 
Se non ci fosse stata questa svolta erotica dove sarebbe andata a finire la storia? Ma non è che questo escamotage abbia risolto la situazione, anzi. 
È stata comunque una fortuna che Agata abbia abbandonato la professione medica visto lo scarso intuito nei confronti della sua famiglia!  Non voglio spoilerare quindi mi fermo qui,  ma credo che questa sia la vera pecca del libro, che abbia reso ridicola e inverosimile la storia ancora di più della sottomisione ad un uomo buttata lì tanto per.
Profile Image for Fede La Lettrice.
833 reviews86 followers
April 1, 2021
Avrei dato 2/5 se il romanzo si fosse fermato alle prime due parti in cui si racconta l'infanzia della voce narrante, una sorta di saga famigliare. Ma poi è arrivata la parte conclusiva con la protagonista ormai adulta che torna nei luoghi della sua giovinezza e non ho proprio potuto.
I capitoli sono brevissimi, spezzano in modo disturbante la lettura di questa storia che avrebbe bisogno invece di fluidità. I luoghi comuni si sprecano. La terza parte del libro poteva essere del tutto eliminata: appendice inutile se non deleteria, pare tutto un altro romanzo attaccato lì per errore.
Le tematiche sono così tante, presentate in modo così freddo e sconnesso e per nulla approfondite, la prosa è così elementare che a fine lettura non resta nulla se non la noia.
Profile Image for Maria Emanuela.
34 reviews1 follower
August 4, 2020
Ho letto svariate recensioni negative su questo libro. Io l'ho amato profondamente. Cosí sensuale e folle da sembrare un romanzo sudamericano. Ho adorato questo parterre di donne determinate e forti, che corrono imperterrite verso l'autodistruzione. É impossibile poter evitare il tema machismo in realtá come il Sud d'Italia, tanto nel dopoguerra come nell'attualitá. É ridicolo pensare che crescere su un terreno irrigato da una cultura profondamente maschilista non supponga degli sventurati risvolti per le donne che in queste realtá maturano, per la loro autostima e per i loro desideri. Quindi complimenti alla Torregrossa, per l'onestá intellettuale, per la scrittura colorata e colorita e per ricordarci che la battaglia contro il machismo prima che essere combattuta all'esterno, va combattuta all'interno, contro la nostra stessa forma mentis.
Profile Image for Lavecchiastrega.
74 reviews
November 14, 2010
Delusione è la parola che associo alla lettura del libro di Giuseppina Torregrossa.
Passi la prima e la seconda parte, ben farcite di luoghi comuni sulla sicilianità, passi il mancato approfondimento di alcune tematiche presenti nel libro, ma la terza parte sembra essere stata scritta non dalla stessa autrice.
La protagonista, Agatina, svende la sua vita e la sua professione di ginecologa sull'altare di un amore malato, riducendosi a schiava infelice.
Lo sviluppo ulteriore della trama pare altrettanto sopra le righe!
Insomma una vera delusione!
Profile Image for Callie S..
309 reviews95 followers
July 10, 2012
Lo confesso: ho inaugurato la lettura così ben disposta che quando mi sono trovata davanti la chiusa inconsistente avrei pianto.
Avvolgente e documentario nella sua prima metà, il romanzo si scolla in modo brutale quando dalla cronaca familiare si passa all'autobiografia (fittizia).
Poteva essere un buon prodotto da inserire nel filone delle storie femminili, ma il dissesto progressivo della trama tradisce le aspettative.
Profile Image for Grazia.
503 reviews219 followers
August 21, 2017

Perplessa

Prima parte -> deliziosa.

Seconda parte -> tediosa.

Terza parte -> morbosa.

Sembra quasi che le tre parti non siano opera della stessa mano.
L'inizio proprio carino (solo per questo metto le tre stelline, ma son proprio scarse), viene rovinato completamente dall'accozzaglia e dal gusto, per me un po' dubbio, della terza parte, in cui si mischia sesso, malattia, amore lesbico e di tutto un po', in maniera inverosimile e irritante.

Mah!
Profile Image for Roberta.
4 reviews
July 31, 2011
bel libro peccato sul finale diventi un po' come un film di ozpetek...
Profile Image for Alessandra.
1 review
July 27, 2021
Particolare,intenso e chi nasce tunnu non po morire pesce spada!
Profile Image for Leonie.
24 reviews
February 1, 2023
Verhaal over de Italiaanse Agatha en haar volledige familiehistorie met als rode draad de speciale verbinding die zij hebben met vrouwelijke borsten.
Waar het boek drie passages heeft, waarvan de eerste en laatste mooi geschreven zijn en prettig weglezen, lijkt de tweede bijna van de hand van een andere schrijver te zijn waarbij ik meermaals het getwijfeld het boek niet verder te lezen.

Zou het niet per se aanraden. Ben wel benieuwd naar de booby gebakjes.
Leuk feitje voor mij persoonlijk: uit de laatste pagina’s betreffende de auteur bleek het boek door een gynaecologe te zijn geschreven
Profile Image for Mariateresa.
866 reviews17 followers
June 24, 2024
*** 3 e 3/4 ****

“ prima o poi te ne accorgerai anche tu che qui in Sicilia, isola di cruzzuni, i desideri delle donne non contano niente, mentre quello che vogliono gli uomini diventa destino.”
Lo dice nonna Agata alla nipote che porta il suo stesso nome, glielo dice mentre impasta gli ingredienti per quei dolci speciali dedicata alla santa protettrice delle minne ;mescola, dosa e racconta la storia di come Sant’Agata viene mutilata e torturata per essersi negata a Quinziano.
Glielo dice per intrattenerla, ma anche per farle arrivare insegnamenti preziosi, importanti e per prepararla alla vita che non è facile mai…figuriamoci per una giovane che vive su un’isola dalla quale si può solo “provenire”.
E la piccola Agata guarda, ascolta, si fa contenitore di storie e quella che c’è in questo romanzo è la sua, che è indistricabile da quella delle sue antenate, delle sue zie, delle donne che le gravitano intorno.
Agata parte dalla cucina della nonna, da gesti che sanno di sacralità e quotidianità insieme, dai rituali che danno sollievo e senso a un vivere “ridimensionato” o comunque assoggettato ad un maschile spesso ottuso, prepotente, arrogante e cieco.
Parte da un’infanzia piena d’amore – quello dei nonni, quello delle zie e della donna di servizio- e pieno di rabbia e odio – verso i genitori da cui si è sentita abbandonata- : lo dice lei stessa che si è sentita come Pollicino, senza più i sassolini per tornare a casa. Un brutale rifiuto.
Ad abbandonarla non nel bosco, ma a Malavacata da nonna Margherita e nonno Alfonso, sono stati loro, quelli che avrebbero dovuto amarla e tenerla, quei i genitori che, gravati dal peso di una nuova gravidanza, pensano sia meglio mandarla via da Palermo, in campagna.
Per fortuna per Agata inizia un periodo sereno, di scoperte, di osservazione: le zie gemelle, lo zio, la Calabresa – per citarne alcuni- ognuno le insegnerà qualcosa.
Il tempo passa in fretta e quando i genitori tornano a prenderla e per lei sarà un nuovo trauma, un nuovo sradicamento – questa volta dai nonni, in particolare dal nonno che la adora- e il rapporto con loro sarà sempre teso e difficile, soprattutto con la madre che non riesce a capire la figlia e il suo disagio.
Racconta gli anni dell’adolescenza, in una Palermo che cambia, e poi della “fuga” nel Continente, a raggiungere il padre che ha vinto il concorso da magistrato, dove studia per diventare dottoressa, a dispetto della madre che l’avrebbe voluta maritata e con prole.
Agata- che da quando la nonna omonima non c’è più- ha smesso di raccomandarsi alla Santa “delle minne”, e forse per questo si trova a vivere un periodo difficile e buio.
Torna a Palermo, trova lavoro in ospedale e riesce a prendere in affitto l’appartamento che era stato della nonna. In quello stabile incontra Santino Abbasta, l’uomo per cui perde la testa, il cuore, il lavoro, la dignità, tutto.
Quello che sembrava un uomo capace di amarla e di riempire l’immenso vuoto che abita Agata, si rivela un minchia qualunque, possessivo, geloso, egoista. E lei, invece di scappare, si lega ancora di più a lui perché – come dirà con lucida consapevolezza- per esserci un carnefice, deve esserci anche qualcuno che sia vittima. E nel suo caso una vittima consenziente, che si offre come schiava.
Santino le toglie tutto e per non pensare Agata torna con le mani in pasta, in cucina. Solo quando si dedica al cibo si sente quasi bene. e quando è in pace si rende conto di dover mettere fine a quella relazione che è una vera e propria dipendenza.
Soltanto, non ci riesce mai. Vorrebbe, ma ogni volta cambia idea. O lui gliela fa cambiare. Solo un tumore al seno- piaga che già aveva afflitto le sue zie e la bisnonna- le dà la forza di chiuderla.
O meglio, il disgusto di Santino di fronte alla sua donna con un senso solo- come se fosse meno femmina, meno bella- fa sì che i due si separino.
Piano piano, e con molta fatica, Agata torna a vivere e apre un forno dove prepara le cassatelle dedicate alla Santa, con la ricetta speciale della nonna.
Torna la serenità, e un giorno sulla porta arriva Maria, una donna che insegna ad Agata un nuovo modo di amare. E di amarsi.
Maria è di poche parole, ma affilate, precise e chirurgiche. Come un laser va dritta al punto e mette Agata di fronte ai grandi nodi della sua vita: è irrisolta e finché non imparerà a volersi bene e a cauterizzare la ferita originaria- quella che fa più male, quella dell’abbandono della madre, non quella del seno che non c’è più- non potrà mai sentirsi bene, in pace.
E alla fine il racconto si chiude com’è iniziato, in una cucina, con due persone che impastano dolci e una racconta all’altra la storia di una santa a cui vennero strappati i seni, e del miracolo che in una notte glieli fece ricrescere più belli di prima.

Il conto delle minne è un romanzo che trasporta in Sicilia, è la storia di una grande famiglia, o meglio è la storia delle donne di quella famiglia, dei suoi due rami, di come vivono la femminilità, i ruoli che ricoprono.
Donne diversissime tra loro, ognuna con una forza e una tenacia immense, quasi tutte devote a Sant’Agata, tutte consapevoli di essere donne in un mondo fatto da uomini.
In questa storia si vedono le cose attraverso gli occhi di una bambina che poi diventa donna, occhi a volte pieni di meraviglia, altri di vergogna, altri di dolore.
La prima parte- quella dell’Agata bambina- mi è piaciuta davvero tanto: la vita con i nonni, gli spaccati di vita raccontanti con la semplicità e lo stupore degli occhi di bambina, la vita cruda, le superstizioni, la fede, il modo di essere donne, figlie, mogli; tutto questo mi è sembrato di poterlo toccare con mano.
La seconda parte, quella di Agata adulta, mi ha lasciato l’amaro in bocca. Forse è stata una scelta voluta, un voler contrapporre la dolcezza delle cassatelle e dell’infanzia (seppur segnata dall’abbandono dei genitori, per il resto molto bella) all’amarezza del vivere una relazione claustrofobica e malata, dove lei cerca di saziare una fame d’amore che ha origini antiche.
Ci sono tanta rabbia e tristezza in lei, c’è un continuo auto sabotarsi. Anche se non sempre dipende da lei: dall’altra parte c’è un maschile vigliacco, meschino, incapace di farsi carico della malattia, della paura o incapace di andare oltre i condizionamenti culturali, i pregiudizi che vogliono le donne in un certo modo e basta.
Il finale, poi, si salva a metà: resta in sospeso la questione della madre, il resto l’ho trovato un po’ frettoloso e un po’ scontato e non so se sia un bene o un male.
Il cerchio si chiude alla perfezione, con il conto delle minne che diventa dispari: qualcuno potrebbe dire che è un male, qualcun altro potrebbe invece vederlo come un cambiamento purtroppo necessario e che però non porta solo cose brutte: ogni medaglia ha due facce e per tante “disgrazie” ci sono altrettante benedizioni.
Vi sfido a leggerlo per trovarle e per conoscere Agata e le sue donne.

3 stelle e ¾ , perché certe cose ancora non le ho digerite! 😉
Buone letture e alla prossima!
Profile Image for Sam.
103 reviews24 followers
January 24, 2022
Più leggo di questa scrittrice e più mi convinco che, nonostante nei suoi libri esistano molte donne potenzialmente forti, c'è una vena di misoginia che non mi piace affatto. C'è sempre un padre o un marito che la fanno da padrone, e seppure possa sembrare che la protagonista sia forte ed emancipata, finisce sempre col fare la schiava di qualche maschio, il più delle volte uomini inutili e privi di qualsiasi fascino, intelligenza, ma dotati di gran prepotenza.
Se amo il suo stile narrativo, odio profondamente questa piega che fa sempre prendere alla storia.
Profile Image for Francyy.
677 reviews72 followers
November 12, 2012
La prima metà avrebbe meritato un voto migliore, poi scade decisamente
Profile Image for Ffiamma.
1,319 reviews148 followers
June 4, 2013
molto bella la prima parte, fiabesca e realistica, sulla famiglia - tra nonne, nonni e antenati e intrecci. la seconda, volgarotta, sciocca e banale, rovina il libro come un dolcetto guasto.
Profile Image for GONZA.
7,428 reviews124 followers
August 3, 2016
Altra grossa saga familiare siciliana dove non si salva nessuno. Non mi ha fatto proprio impazzire....

Profile Image for gaia arnone.
74 reviews5 followers
April 7, 2019
Questa è una recensione sofferta per me, perché mi sono appassionata alla bravissima autrice, tanto da decidermi a comprare a poco a poco , tutta la collezione dei suoi romanzi. Tra quelli letti, questo non è il migliore, purtroppo. La prima parte del romanzo è come sempre emotivamente e sensorialmente coinvolgente, la Torregrossa ci racconta infatti una storia familiare tipicamente siciliana, la storia di Agata e della sua famiglia che, originaria della provincia di Catania, in seguito trasferitasi a Palermo, mantiene vivo il culto in onore della santa protettrice dell’Etna e delle sue pendici: Sant’Agata. la Santa, a cui, leggenda narra, venne strappato il seno da un amante respinto, viene onorata tutti gli anni dalla nonna paterna di cui la protagonista porta il nome, con la preparazione delle “minne di Sant’agata” dolcetti a base di ricotta che ricordano i seni della giovane martire e che prevedono un’attenta preparazione che segue uno stesso rituale tutti gli anni. Agatina, cresce in effetti sotto le amorevoli cure della nonna Agata prima e dei nonni Margherita ed Alfonso in un secondo tempo e trascorre un’ infanzia felice e circondata d’amore. Un amore che non conoscerà mai, purtroppo, da parte dei suoi genitori che, rimasti a Palermo e sempre troppo impegnati a litigare tra loro, la ignorano provocandole una forte crisi depressiva che Agata riuscirà a superare solo crogiolandosi nei ricordi dei suoi momenti felici trascorsi con gli adorati nonni e impegnandosi a costruire una professione, quella del medico ( ginecologo), suscitando lo sgomento nella madre che la voleva pronta a maritarsi e a sfornare figli. La sua professione in parte la salva, la rende indipendente e libera lontana dalla sua Sicilia ma quando Agata torna a Palermo, fa una sorta di passo indietro, perdendo per strada tutto ciò che nella sua vita ha faticosamente costruito. Si scontra con una realtà malata, una Palermo in mano ai mafiosetti di quartiere che onorano i grandi boss, una città che ha un’anima bella e che la Torregrossa sa sempre “acchiappare” e trasferire al lettore meravigliosamente, ma che è sporca come i personaggi che la insozzano quotidianamente. Qui Agata si svende per un amore sbagliato: Santino Abbasta, marito della figlia di un boss di quartiere e non ultimo, villano e maschilista esemplare di “homo panormitanus”, intrappolato in una era geologica diversa dai giorni nostri, che avviluppa Agata in una spirale di dolore e sottomissione, ammalandola e svilendo la sua intelligenza senza che lei se ne renda conto.
La trama è come sempre originale, bellissima tutta la prima parte, dedicata al racconto di una famiglia come quelle di una volta, in cui si intrecciano amori e dolori al ritmo incalzante di una cucina che scandisce tempi e stagioni oltre che momenti di intensa religiosità. Un racconto che riporta ai ricordi dolci delle mani delle nonne, che, sapienti, generano prelibate delizie anche in tempi poveri. I sapori ed i profumi di una Sicilia arcaica quasi vengono fuori dalle pagine scritte con nostalgica destrezza dalla Torregrossa. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, segnano il ritmo della narrazione, evocando profumi di una cucina che non c’è più e che permea la lettura almeno fino ad un certo punto del romanzo, che sembra essere diviso in due parti nettamente diverse tra loro. E qui veniamo alla nota dolente: ad un certo punto la delicata evocatività lascia il posto ad un racconto quasi porno-soft, con tematiche che sembrano slegate tra loro. Non posso consigliare, stavolta, la lettura di questo libro. A malincuore, spero che chi decide di conoscere la Torregrossa non lo faccia con questo romanzo: potrebbe rimanerne deluso!! (Le due stellette sono per la prima parte del romanzo!!!)
10 reviews1 follower
August 7, 2019
Una ricetta che rinchiude in sé tutti i sapori della tradizione, estratta dal libro di Giuseppina Torregrossa : Il conto delle minne (Mondadori).


Ricetta per otto cassatine.

Pastafrolla

Farina di tipo 00, 600 grammi

Strutto, 120 grammi

Zucchero a velo, 150 grammi

Aroma di vaniglia

Uova, 2

Tagliare lo strutto a dadini e lavorarlo con la farina.

Quando i due ingredienti saranno ben amalgamati, aggiungere lo zucchero a velo, incorporare le uova e la vaniglia. Impastare velocemente.

Quando il composto avrà una consistenza soffice ed elastica, da poterci affondare le dita come in un seno voluttuoso, coprire con una mappina e lasciar riposare.

Glassa

Zucchero a velo, 350 grammi

Succo di limone, 2 cucchiai

Albumi, 2

Montare parzialmente gli albumi con un pizzico di sale. Aggiungere lo zucchero, il succo di limone e continuare a mescolare fino a ottenere una crema bianca, lucida e spumosa.

Ripieno

Ricotta di pecora, 500 grammi

Canditi (di zucca, cedro e arancia), 100 grammi

Scaglie di cioccolato fondente, 100 grammi

Zucchero, 80 grammi

Lavorare la ricotta e lo zucchero fino a farne una crema liscia, senza grumi. Unire i canditi e il cioccolato. Lasciare riposare in frigorifero per un’ora.

Imburrare e infarinare stampini rotondi, perché il dolce abbia la forma di un seno. Stendere la pastafrolla in uno strato sottile. Foderare il fondo degli stampini, farcirli con la crema e chiuderli con dischi di pastafrolla. Capovolgerli sulla piastra unta e infarinata. Cuocere nel forno a 180°C per 25-35 minuti. Sfornare e far freddare su una griglia.

Estratta delicatamente ogni cassatina dal suo stampo, colarvi sopra la glassa, in modo uniforme perché tenderà a solidificare in poco tempo. Decorare con una ciliegina candita.

Con Il conto delle minne, Giuseppina Torregrossa ci fa viaggiare tra i sapori di una terra nota per la sua dolcezza : la Sicilia. Come evocare quei profumi di canditi, di glassa, di pastafrolla così cari alla tradizione nella preparazione delle minne di Sant’Agata? In un bianco e nero sbiadito, l’autore ci trasporta in un mondo tutto al femminile che nasconde dietro alla sua dolcezza e alla sua voluttà il segreto di una sensualità inaudita.
Profile Image for Rocio Laverde.
432 reviews8 followers
June 19, 2023
Un dulce par de Senos
Giuseppina Torregrossa

"Santa Agatina una hermosa mujer, descendiente de una familia muy rica decide dedicar su vida a Jesús. En esta época el Cristianismo era perseguido y era dificil para ella esta decisión.
El Senador Quintianus quiere casarse con ella, pero es rechazado y ante este desprecio la somete a muchas humillaciónes hasta el punto que le manda a cortar los senos.
Se dice que esa noche en la celda ella no muere sino que aparece un anciano y le da un unguento y esto cura este ultraje.
Pero Quintianus no para alli al saber que seguia viva la arrastra a carbones encendidos donde muere.
Catania y Palermo reclaman su nacimiento . El día de su fiesta es cinco de febrero , el pan de Santa Aguada y su agua son bendecidos en la iglesia.
En Roma esta su iglesia.".

Asi empieza la historia de una familia cuyas mujeres aprendieron a rendir homenaje cada cinco de febrero a Santa Aguada, además de llevar su nombre por generaciones y hacer un bello postre en forma de un seno cuya receta vino heredada de abuelas a madres e hijas.

Preparado con gran esmero y delicadeza para asi recibir de la santa un pedido.
"Las minne debian ser iguales : decia su abuela".
Pues simboliza lo delicado y fragil que pueden ser los senos femeninos.

Dos linajes de familias sicilianas que Ágata recibe de su abuela quien en estos tiempos le cuenta toda la historia de su familia y porque debe continuarla con esta bella tradición.

Es una historia narrada maravillosamente muy agradable y sexi , es un recorrido por el siglo XX donde cada época aunque muy remota nos muestra descripciones de costumbres en unas sociedades cerradas y divididas por conceptos de la época .

Donde las mujeres aunque estaban sometidas al hombre nunca dejaron de ser el eje de sus familias.

Este libro es un homenaje a las mujeres , a su lucha diaria y a un descubrir de esa enfermedad que hoy aqueja a millones de mujeres.

Una historia que me impactó, conoci esta bella historia de Santa Aguada, lo dificil que fue para ella y como en cierta forma se adelantó en el tiempo e inspiro a muchas mujeres en el mundo sobre ese cuidado ante una enfermedad que se avecina sobre muchas.
Profile Image for Mary.
297 reviews5 followers
June 18, 2020
In questo libro spicca molto la tipicità della regione Sicilia: il paesaggio, i personaggi, le tradizioni e la cultura. Descritti molto bene, così che il lettore riesce ad entrare in tutti i particolari. Si percepisce anche come la scrittrice ami questa terra. Anche la storia è piuttosto carina anche se ci sono dei pezzi non sempre all’altezza della situazione. Mi è piaciuto anche l’inserimento di alcune parole dialettali anche se non sempre ho compreso il significato.
La prima parte ti porta nei ricordi, in una Sicilia fatta di donne forti, ma dominate comunque da un maschilismo pressante .Poi la protagonista si stacca e cerca una propria identità, a dispetto di tradizioni, usi e tante superstizioni. Nella seconda parte la protagonista dimentica la sua identità entrando in una fase puramente erotica discostandosi dalla tradizione.
La parte della malattia sua e dei parenti viene trattata con grande rispetto, il cancro non diviene qui un grosso problema ma una parte della vita stessa.
Una storia tenera e crudele nello stesso tempo che si divide tra la vita quotidiana dei personaggi e la cucina, in particolar modo la preparazione delle minne di ricotta, ricetta che viene tramandata da una generazione all’altra. Purtroppo mi ha deluso la vicenda di Agatina tormentata da un fidanzato violento e geloso che la porta alla perdita di se stessa e del suo lavoro. E’ talmente succube di questo amore che le toglie la voglia di vivere e qui il romanzo si spegne un po’ perché alla fine diviene un poco noioso e scontato.
Profile Image for Chiara.
545 reviews25 followers
December 29, 2021
Questo romanzo ha come filo conduttore la minne, i dolci tipici siciliani ma anche il seno. Questa parte anatomica che ha in qualche modo segnato la vita di una famiglia siciliana.
Il romanzo è raccontato in prima persona dalla protagonista che inizia a ripercorrere la vita della sua famiglia e in particolare delle donne della sua famiglia, a partire dalla bisnonna. Famiglia e cucina si mescolano e mentre aiuta la nonna a preparare le minne di sant'Agata, la piccola Agata ascolta la storia della santa di cui porta il nome e insieme la storia delle donne della sua famiglia. Il romanzo prosegue nel tempo e si avvicina al presente raccontando la vita adulta della protagonista.

L'idea di una sorta di saga familiare al femminile non è nuova ma sempre affascinante. Lo stile e il linguaggio non mi sono piaciuti, troppo morbosi, una sorta di romanzo erotico in salsa siciliana senza il coraggio di esserlo esplicitamente.
Anche le figure principali non mi sono piaciute, prima fra tutte la protagonista. Una vita vissuta quasi per caso, mossa solo dalla volontà altrui mi irritata e l'ultima parte è di certo la più brutta.
La parte dedicata al tumore al seno e alle conseguenze fisiche e psicologiche che pprta con se è un po' più intensa ma anche qui si sarebbe forse potuta trattare meglio.

Il titolo è volutamente ambiguo ed è forse la parte più bella di tutto il libro. Il conto come enumerazione ma anche come racconto. Bella idea.

Ne avevo sentito parlare molto bene e ho colto l'occasione per leggerlo ma mi ha profondamente delusa. Come romanzo in se ma anche pensando alla tradizione del racconto siciliano non mi ha per niente appassionata.
Profile Image for Ladonnacheleggevatroppo.
31 reviews6 followers
May 21, 2016
la storia si sviluppa attorno ad Agatina, prima bambina, e poi adulta, e alla sua famiglia, prestando particolare attenzione alle donne di casa. Vengono raccontate le storie delle sue bisonne, delle nonne e della madre, fino a giungere alla sua vita.. ad un'Agata, adulta, che ricorda con affetto gli insegnamenti delle nonne ma che vive la sua vita, spesso, andando anche contro questi insegnamenti, perchè il cuore e la passione non badano a nulla, se non al soddisfacimento di se stessi.
Ma andiamo per ordine. Innanzitutto, ci troviamo in una magnifica Sicilia, la mia terra, e precisamente a Palermo, dove vive Agatina con la sua famiglia. Il nome, Agatina, lo prende dalla nonna paterna Agata, di origini Catanesi. Difatti, Sant'Agata è la Patrona della città di Catania e viene adorata dai Catanesi, ancora oggi, con feste e rituali da veri devoti, tra questi rituali, troviamo le famose Minne di Sant'Agata, le cassatelle a forma di seno, che richiamano il seno della Santa, che le fu strappato via dal Governatore Quirinziano, perchè ella si rifiutò di concedersi. Ogni anno nonna Agata, prepara questi dolci votivi, per compiacere la Santa e assicurarsi la cura del suo seno e lo stesso vuole che faccia anche Agatina, così le trasmette gli insegnamenti e i segreti di una ricetta perfetta da tramandare anche ai posteri. Agatina, cresce tra le cure e gli affetti delle sue nonne, prima nonna Agatina e poi nonna Margherita e nonno Alfonso, abbandonata dai genitori perchè questi dovevano occuparsi degli altri figli, Agatina passa la sua dolce infanzia con i nonni materni in uno sperduto paese di campagna. Ma lei, che inizialmente, sente con estremo dolore l'abbandono dei genitori, vivrà un'infanzia felice, accudita e protetta da nonno Alfonso, che ha una predilezione per lei. Ma purtroppo, ben presto tornerà a casa con i genitori e si troverà ad affrontare il gelo della sua famiglia, in particolare della madre che la ignora totalmente, e l'ambizione di un padre che considera la famiglia il suo ultimo pensiero. Agatina, non sarà più la bambina felice e spensierata che abbiamo finora conosciuto, ma andrà vicina a una specie di depressione che si placa, solo in quei giorni, in cui nonna Agata si reca a farle visita. Poi, Agata, cresce e decide, senza deciderlo veramente, che vuole fare il medico, quasi a fare un dispetto alla madre, che si scandalizza all'idea di una figlia che non mette al primo posto il matrimonio e il pensiero di avere figli, perchè nella Sicilia di quegli anni, le donne dovevano solo pensare alla casa, al marito, e ai figli, non si poteva ammettere il desiderio di pensare alla carriera. Ma Agata è caparbia e per non darla vinta alla madre, si trasferisce lontano da Palermo e diventa ginecologa, e con la madre cesserà ogni rapporto. Ma Agata si porta dietro il dolore e la sofferenza di questo abbandono da sempre e nonostante sia diventata una donna indipendente e forte, cade nella trappola più infida in cui una donna possa cadere.. l'amore!
Si, perchè Agata non riesce a stare lontana dalla sua terra e torna a Palermo, inizia a lavorare e incontra un uomo, un uomo sbagliato, un uomo sposato, un uomo dalla mentalità tipicamente siciliana, che sarà causa di privazioni, sofferenze, abbandono, malattie.. ma Agata, non riesce a dire di no. Perchè il buco che si porta dentro al cuore da quando è una bambina, non si margina facilmente e scambia la forza della passione e della possessione per amore, non riesce ad accettare un altro abbandono e preferisce la presenza di un amore malato, piuttosto che l'assenza.
Io ho amato tutto di questo libro, le protagoniste, tutte donne, tutte forti, le loro storie rievocate sono state ben collocate nei tempi e nei luoghi di una Sicilia meravigliosa, che vedremo cambiare con il corso delle generazioni, durante tutta la lettura. Da una Palermo definita la "Conca d'Oro", ci ritroveremo di fronte ad una Palermo capeggiata dai mafiosi e da coloro che ci vanno dietro. Leggeremo della mentalità ristretta degli uomini e delle donne, che l'hanno popolata, una mentalità estremamente maschilista, anche se le donne che conosceremo saranno tenere testa ai loro uomini, perchè portano dentro di sè, una forza potente, che appartiene a tutte le donne. Incontreremo, la malattia che può colpire le donne, proprio in ciò che le contraddistingue nella più profonda femminilità, il seno, il centro di questa storia, il centro di ogni donna, il centro dei desideri degli uomini. Il seno, in questo libro, viene venerato, adorato, maltrattato e nei casi peggiori, anche asportato.. Il dolore, la sofferenza, la malinconia, fanno da sfondo agli aspetti più tragici di una malattia, che a quei tempi, era ancora poco conosciuta, ma le donne della famiglia sono forti e sapranno trovare la forza per riemergere. Ho amato tantissimo, il rapporto nonna-nipote che viene descritto come una delle cose più dolci che possa esistere e la nostra protagonista ricorderà sempre con intensa tenerezza i momenti passati con le nonne, che sono delle seconde mamme, ma nel caso di Agata, le uniche mamme che abbia avuto.
Ho amato le descrizioni dei luoghi calpestati da Agata, la città di Palermo, con i venditori di pesce sempre fresco, l'odore di mare sempre sotto al naso, oppure le distese di aranceti e il profumo di mandorle e limone. Ho amato tutto questo, forse perchè è la mia terra, forse perchè l'autrice è stata davvero brava a descriverla e soprattutto ho amato i dialoghi, le battute e i termini tipicamente siciliani, hanno reso questa storia tipica di questa terra che viene tanto adorata. La penna dell'autrice mi è entrata dentro al cuore, il suo parlare di temi importanti come la mafia, la malattia, la violenza, l'abbandono, non risulta mai pesante, anzi tutto questo viene arricchito da espressioni colorite che strappano sempre un sorriso e io mi sono innamorata.. della storia, dello stile, delle protagoniste e di tutto il libro.....
Profile Image for Alessandra.
1,056 reviews16 followers
July 1, 2022
Il racconto di una vita, di diverse vite, tra tradizioni e modernità.
Scandite dalla preparazione di una ricetta amata: quella delle "minne" di S. Agata, dolcetti da preparare rigorosamente il 5 Febbraio, festa della santa.
Ma è anche il racconto di Palermo e delle sue trasformazioni, di una mentalità maschilista e quasi mafiosa, in cui le donne devono obbedire e gli uomini "futtiri e cumannari".
Infine, è il racconto di una singolare emancipazione.
La protagonista troverà il modo di affrancarsi solo lasciando la propria terra, rimanendo tuttavia ad essa legata, tramandando la ricetta dell'adorata nonna.
Profile Image for Francesca.
161 reviews
October 8, 2019
Un libro scorrevole e a tratti divertente . Il dialetto siciliano viene inserito brevemente ma con molta maestria da rendere facile la lettura anche a chi non lo comprende .
Bellissimo l'inserimento dei detti popolari e soprannomi .
La storia è molto avvincente , dà forza e coraggio a tutte le donne :
- quelle tristi;
- le torturate ;
- le evirate;
- le tradite ;
- le obese ...

" ...sono loro che possiedono il segreto della vita " cit : " il conto delle minne " ( 313)
Profile Image for Ario Escher.
21 reviews2 followers
November 19, 2019
La pagine sprigionano un intenso profumo di Sicilia, ci si lascia trasportare nei luoghi e nella vicende di Agata. La mentalità sicula traspare in ogni riga del racconto, qualche episodio puo' sembrare forzato, assurdo, ma non è cosi lontano dalla realtà. L'ho divorato in 2 giorni, mi sono appassionato molto alle vicende della Famiglia Badalamenti: che tenerezza la piccola Agatina, che triste la sua vita da adulta: vittima della passione, di un amore in parte ricambiato.
Profile Image for Giuseppe Castiglione.
60 reviews
February 13, 2021
Una storia che contiene più storie, quelle di una famiglia intera ed allargata con profonde radici ben salde all'amata isola, la Sicilia. Tra amori, dolci e malattie, seguiamo la crescita di Agata Badalamenti, una bambina e poi donna che ha sofferto, che ha amato, che ha imparato dalle nonne la capacità di plasmare la vita con le proprie mani, anche con qualche piccolo errore di percorso, e a produrre gli squisiti dolci devoti alla Santuzza, le minne di Sant'Agata.
4 reviews
December 17, 2021
Libro molto scorrevole che si fa leggere tutto d'un fiato.
Si parte con il racconto della storia dei nonni per arrivare alla storia della protagonista, a volte i troppi nomi e le frequenti parole siciliane tendono a confondere chi legge.
Gli argomenti trattati sono anche interessati (patriarcato, relazione tossiche etc) ma mancano gli approfondimenti psicologici: la protagonista fa delle scelte che spiazzono il lettore.
Profile Image for Francesco.
68 reviews1 follower
April 16, 2023
Una storia familiare entusiasmante, con al centro Agata e la sua Sicilia, terra di bellezza e di contraddizioni. Il racconto di come il nostro vissuto possa influenzare ineluttabilmente i nostri passi: ciò che viviamo da bambini riemerge quando diventiamo adulti, in un ritorno terrestre ed ancestrale. Un romanzo di passione, desiderio, e di malato amore.
26 reviews
January 19, 2019
Ho divorato la prima parte, provando a immaginare mia nonna in nonna Agata. La seconda parte... Scorrevole ma la volgarità stona con il tono fiabesco iniziale. Volevo farlo leggere a mia madre ma da siciliana quasi quasi mi vergogno 😂
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