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Lettere a un giovane poeta/Lettere a una giovane signora/Su Dio

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Le Lettere a un giovane poeta furono realmente indirizzate da Rilke al giovane scrittore Kappus fra il 1903 e il 1908. Pubblicate postume nel 1929, si diffusero in breve tempo nei paesi di lingua tedesca come una specie di breviario – non tanto d’arte quanto di vita. Oggi, nella generale riscoperta di Rilke, ormai sfrondato di quegli omaggi sensibilistici che per molti avevano a lungo impedito l’accesso alla sua grande poesia, queste pagine tornano a essere una guida preziosa. Fin dalle prime righe, esse ci danno l’accordo che poi sentiremo risuonare in ogni parola di Rilke: «La maggior parte degli avvenimenti sono indicibili, si compiono in uno spazio che mai parola ha varcato, e più indicibili di tutto sono le opere d’arte, misteriose esistenze, la cui vita, accanto alla nostra che svanisce, perdura». Scrivere, per Rilke, era al tempo stesso un atto che poneva esigenze assolute, mutando la vita intera, e un oscuro processo biologico, una fermentazione delicata dove alla coscienza spettava soprattutto di stare in ascolto, esercitando un’ardua «passività attiva». E proprio in queste lettere Rilke ha saputo illustrare la sua «via» alla letteratura con le parole più precise e più dense. Unite a due altri brevi testi di carattere affine (le Lettere a una giovane signora e Su Dio), le Lettere a un giovane poeta vengono qui proposte nella celebrata versione di Leone Traverso, che fu uno dei primi e più felici interpreti di Rilke in Italia.

141 pages, Paperback

Published November 1, 1980

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About the author

Rainer Maria Rilke

1,799 books6,934 followers
A mystic lyricism and precise imagery often marked verse of German poet Rainer Maria Rilke, whose collections profoundly influenced 20th-century German literature and include The Book of Hours (1905) and The Duino Elegies (1923).

People consider him of the greatest 20th century users of the language.

His haunting images tend to focus on the difficulty of communion with the ineffable in an age of disbelief, solitude, and profound anxiety — themes that tend to position him as a transitional figure between the traditional and the modernist poets.

His two most famous sequences include the Sonnets to Orpheus , and his most famous prose works include the Letters to a Young Poet and the semi-autobiographical The Notebooks of Malte Laurids Brigge .

He also wrote more than four hundred poems in French, dedicated to the canton of Valais in Switzerland, his homeland of choice.

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13 (1%)
Displaying 1 - 30 of 77 reviews
Profile Image for Vittorio Ducoli.
580 reviews83 followers
March 9, 2013
Da leggere nelle scuole

Questo volume è composto di tre parti distinte. Le prime due contengono le lettere che Rilke ha scritto, rispettivamente, al giovane poeta Kappus nel primo decennio del '900 e a una giovane signora non meglio identificata circa 10 anni dopo. Le lettere a Kappus permettono di delineare la personalità nietzschiana del nostro autore, che intende l'artista come il solitario che con pazienza e costanza, immerso nella semplice grandezza della natura, costruisce la sua personalità e la sua capacità di comprensione del mondo e di narrarlo. Le Lettere alla giovane signora sono a mio avviso meno significative, e principalmente mettono in evidenza il disagio del poeta di fronte agli sconvolgimenti provocati dalla guerra e dalle sue conseguenze anche sulle vite sua e della sua interlocutrice. Un dato buffo è il fatto che praticamente ogni lettera di queste due raccolte si apre con le scuse di Rilke per il ritardo nella risposta: la salute, il lavoro, l'aver cambiato casa vengono addotti come motivi per giustificarsi, ma l'impressione, al di là delle cortesie di rito, è che Rilke ritenesse di avere di meglio da fare che rispondere ai suoi interlocutori, e che li trovasse un po' pedanti....
Molto più importanti, per capire il pensiero di Rilke, sono le ultime due lettere, raccolte nella sezione intitolata Su dio, ed in particolare l'ultimo brano, finta lettera dal titolo Se io fossi un giovane lavoratore vi avrei scritto a un di presso così:. Qui Rilke si scaglia, pacatamente ma con grande fermezza e lucidità, contro il cristianesimo e la chiesa che mortificano l'uomo nella sua umanità e nel suo essere parte della natura, in particolare mortificando e colpevolizzando il sesso. Questo brano va secondo me annoverato tra i grandi manifesti dell'umanesimo, ed andrebbe letto ad alta voce in tutte le scuole, per fare riflettere rispetto ad atteggiamenti repressivi ed ipocriti ancora ben lungi dall'essere abbandonati da parte della morale e delle gerarchie cattoliche.
Profile Image for Elena.
12 reviews6 followers
February 5, 2025
Amare anzitutto non vuol dire schiudersi, donare, unirsi con un altro (che sarebbe infatti l'unione di un elemento indistinto, immaturo, non ancora libero?), amare è un'angusta occasione per il singolo di maturare, di diventare in sé qualche cosa, diventare mondo, un mondo per sé in grazia d'un altro, è una grande immodesta istanzia che gli vien posta, qualcosa che lo elegge, e lo chiama a un'ampia distesa.
Profile Image for Matteo Bosco.
43 reviews1 follower
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June 9, 2023
Dalla raccolta epistolare edita Adelphi, spiccano le toccanti e significative lettere, che Rilke indirizza al giovane e aspirante poeta Kappus. Lo scambio epistolare trascende il semplice manuale di istruzioni per la buona poesia, dimostrandosi un vero e proprio condensato di riflessioni sull'esistenza di sapore sapieziale. I punti chiave della riflessione rilkiana sono la solitudine e l'introspezione. Eccheggiando il socratico "conosci te stesso", Rilke spinge il giovane poeta a trovare dentro di sé il proprio destino e la ragione della propria attività artistica, avendo sempre presente che "la vita ha ragione, in tutti i casi", fondando in questo modo l'esperienza poetica sulla penetrazione totale e franca nell'accadere dell'esistenza quotidiana.

Si deve segnalare la difficoltà nella lettura dovuta ad una non semplice traduzione di Leone Traverso.
Profile Image for Chiara.
87 reviews1 follower
November 13, 2024
"Pensate, caro signore, al mondo che portate in voi, e chiamate questo pensare come volete; sia ricordo della propria infanzia o desiderio del proprio futuro, - solo ponete attenzione a quello che sorge in voi, e levatelo sopra tutto quello che osservate intorno a voi. Il vostro più intimo accadere è degno di tutto il vostro amore, a esso voi dovete in qualche maniera lavorare e non perdere troppo tempo e animo a chiarire la vostra posizione di fronte agli uomini. Chi vi dice del resto che abbiate una posizione?"

Avrei voluto leggerlo prima.
Profile Image for Vanessa Mirabile.
9 reviews1 follower
June 10, 2022
Leggevo, trascritte, intere pagine di questo libricino nel Diario di Etty Hillesum. Mi colpiva la riconoscenza solerte che Etty nutriva per questo universo interiore.
Ho sempre avuto qualche riserva nei confronti dei libri troppo citati, ma qui ho dovuto fare un'eccezione : mi ritrovavo a trascrivere, io medesima, da una trascrizione, squarci di indicibile bellezza e chiarezza di significati che risuonavano in me.

Solitudine come unico spazio di creazione, solitudine "con la cosa straniera ch'è entrata in noi", solitudine come singolarità attraverso la quale avviene ogni maturazione, come cosa difficile e dunque desiderabile, intimità con il sé, sostegno di sé, casa di sé, vicinanza e vastità, accoglienza del sentire, libertà, "infinita coscienza del Tutto".
Solitudine in cui avviene ogni accadimento e lo si ama, non passivamente ma generosamente. Spazio di autodeterminazione nell'accettazione paziente e nella generatività della creazione artistica. Vivere da artisti, ovvero amare ogni dettaglio della Vita e contemplarlo come opera d'arte, restituirlo in Arte, vivendolo
Profile Image for I Am Vertical.
44 reviews8 followers
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April 8, 2013
Non so che darei per avere il suo equilibrio dolce. Non so che darei per ricevere lettere così attente

LETTERE A UN GIOVANE POETA *****

Noi dobbiamo accogliere la nostra esistenza quanto più ampiamente ci riesca; tutto, anche l’inaudito, deve essere ivi possibile.
E’ questo in fondo il suo coraggio, che a noi si richieda: il coraggio di fronte all’esperienza più strana, più prodigiosa e inesplicabile, che si possa incontrare.
Che gli uomini fossero in questo senso vili, ha recato un danno infinito alla vita.
I più imparano a conoscere soltanto un angolo del loro spazio, un posto alla finestra, una striscia, su cui vanno su e giù.
Così hanno essi una certa sicurezza. E pure è quella incertezza piena di pericoli tanto più umana, che spinge i prigionieri nelle storie di Poe a palpare le forme del loro pauroso carcere e a non estraniarsi agli indicibili terrori del loro soggiorno.
Ma noi non siamo prigionieri.
Non reti e trappole sono tese intorno a noi, e non vi è nulla che ci debba angosciare o tormentare.
Noi siamo posti nella vita come nell’elemento più conforme a noi. Noi non abbiamo alcuna ragione di diffidare del nostro mondo, ché non è esso contro di noi.
E se ha terrori, sono i nostri terrori; se ha abissi, appartengono a noi questi abissi, se vi sono pericoli, dobbiamo tentare di amarli.

LETTERE A UNA GIOVANE SIGNORA ***

E se s’aggiunge la distrazione, la svagatezza e l’impazienza dell’uomo, e che la donna dà profondamente e solo nelle rare circostanze della felicità, e accanto a esseri così divisi e scossi incalza già sempre il figlio, a superarli, pure a sua volta altrettanto sgomento, - sì, allora con modestia si ammette che vivere è molto difficile. Continuiamo tra noi amichevolmente di volta in volta.

SU DIO ****

Dateci maestri, che celebrino il terrestre.
Profile Image for lee ✮⋆˙.
160 reviews8 followers
February 24, 2024
Mi è successo di appassionarmi alla scrittura di Rilke anni fa, quando frequentavo il liceo e la mia professoressa di italiano decise di assegnare a me e alcune mie compagne un progetto di scrittura sulla figura di Orfeo nella letteratura. Così mi ritrovai inaspettatamente a scoprire questo autore, leggendo i suoi “Sonetti a Orfeo”. Fui colpita dalla profondità dei suoi versi e dalla lucidità e delicatezza con cui abbracciava tematiche sicuramente dense e spesso anche cupe, per qualcuno controverse.

E se all’oblio il mondo t’abbandona,
all’immobile terra di’: Io scorro,
e all’acqua fuggevole: Io sono.
- Sonetti a Orfeo (1923)


Le Lettere mostrano un Rilke più pragmatico, che a tratti mi ha fatta anche sorridere per alcuni commenti, precisazioni o sottintesi, che me l’hanno fatto percepire più umano, meno altero (me lo sono figurato a Roma, curvo sulla pagina e con le dita macchiate d’inchiostro, ad augurarsi tra sé e sé che il pacco da lui spedito a Kappus non fosse "andato perduto”, dato che “non sarebbe un’eccezione con le poste italiane, purtroppo” -è passato un secolo e ancora stiamo a maledire le poste, Rilke, nun ce pensà). Le prime lettere, quelle indirizzate al giovane poeta Kappus, sono un insieme di riflessioni, per lo più sulla scrittura, l’arte e il lavoro creativo, con un’enfasi notevole sulla possibilità di trovare nella solitudine e nell’introspezione il mezzo artistico per eccellenza: per Rilke il poeta, come l’artista, deve pazientare nella propria solitudine, così come nella propria tristezza, affinché essa possa trasformarsi in bellezza.

Se la vostra vita quotidiana vi sembra povera, non l’accusate; accusate voi stesso, che non siete assai poeta da evocarne la ricchezza; ché per un creatore non esiste povertà né luoghi poveri e indifferenti.


Eppure queste lettere non rappresentano tanto -o non solo- una guida al lavoro poetico o artistico, quanto abbracciano a tutto tondo la visione dell’autore sulla vita stessa, arrivando egli a discorrere dei temi più disparati: di lavoro (Lo stato in cui ora siete […]non è più duramente aggravato di convenzioni, pregiudizi ed errori che tutti gli altri stati, e se ve ne sono che ostentano una maggiore libertà, non ve n’è alcuno che si offra per sé vasto e di ampio respiro e tocchi le grandi cose, in cui consiste la vera vita), di salute, di crescita intellettuale e spirituale([…]e tentare di aver care le domande stesse come stanze serrate e libri scritti in una lingua molto straniera. Non cercate ora risposte che non possono venirvi date perché non le potreste vivere), di genere ([…]un giorno esisterà la fanciulla e la donna, il cui nome non significherà più soltanto un contrapposto al maschile, ma qualcosa per sé, qualcosa per cui non si penserà a complemento e confine, ma solo a vita reale: l’umanità femminile.), amore (Questo più umano amore somiglierà a quello che noi con lotta faticosa prepariamo, all’amore che in questo consiste: che due solitudini si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda), Dio e sesso (E se invece di calore si potesse dire sesso, sesso nel grande, vasto, puro, senso, su cui alcun errore chiesastico non avesse gettato l’ombra del suo sospetto, la sua arte sarebbe molto grande e di enorme peso).

Le seconde lettere “a una giovane signora” costituiscono uno scambio forse meno ricco di contenuti, ma di cui ho apprezzato scorgere quel Rilke più “umano”, che già nelle precedenti faceva capolino tra una riga e l’altra. Sono lettere amichevoli e più personali, in cui l’autore esprime spesso contentezza e interessamento per la sua destinataria, e condivide con lei riflessioni tanto sulla propria quotidianità, quanto sullo stato dell'Europa (e si percepiscono nelle sue missive la preoccupazione e il senso di instabilità provocati dalla guerra). Ho letto con tenerezza le parti in cui si può scorgere anche il vivere "mondano" di Rilke, tra suggestioni botaniche, riferite alla volontà di dedicarsi al giardinaggio e la sua contentezza di aver ricevuto una lettera da parte della sua interlocutrice proprio la sera di Natale!

L’ultimo paio di testi, “Su Dio”, contiene i temi certamente più ricorrenti affrontati dall’autore, noto infatti soprattutto per le sue posizioni rispetto alla religione a alle istituzioni ecclesiastiche. Queste lettere espongono molto chiaramente l’insofferenza di Rilke nei confronti di una religione (nello specifico quella cristiana), che non solo non sembra ammettere l’umano nella sua naturalezza “terrestre”, ma anzi lo rinnega e mortifica, volendolo portare ad essere sempre “altro”, come “altro” è il divino. In queste, affrontato anche brevemente il tema della morte, non come minaccia da temere, ma come realtà da accogliere e significante della vita stessa.

“La volontà di Cristo era certamente la stessa. Indicare. Ma qui gli uomini son stati come i cani, che non comprendono il cenno di alcun dito, e credono di dover agguantare la mano. Invece di proseguire oltre il crocevia, dov’era innalzato ormai un indicatore nella notte del sacrificio, la cristianità s’è accampata là sotto sostenendo di abitare ivi in Cristo, benché in esso non ci fosse alcuno spazio, neanche per sua madre, né per Maria Maddalena, come in ogni indicatore, ch’è un gesto e non un soggiorno[…] Questa crescente rapina della vita non è un effetto della svalutazione del terrestre continuata per secoli? Che delirio, deviarci verso un al di là, dove noi qui siamo assiepati di compiti e aspettazioni e futuri! Che truffa, sottrarre immagini di delizie di qui, per venderle alle nostre spalle al cielo!”
Profile Image for Davide.
65 reviews1 follower
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January 11, 2021
«La volontà di Cristo era certamente la stessa. Indicare. Ma qui gli uomini sono stati come i cani, che non comprendono il cenno di alcun dito, e credono di dover agguantare la mano.»
Profile Image for Andrea Giovanni Rossi.
157 reviews4 followers
April 7, 2025
Un invito sommesso ma potentissimo ad abbandonare le scorciatoie, la fretta e le risposte prefabbricate per imparare a vivere davvero
Profile Image for Jessica.
39 reviews
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November 25, 2022
Da rileggere in futuro perché sono troppo semplice e stupida per capire la grandiosa sensibilità di questo tipo
Profile Image for Laura Amicone.
109 reviews9 followers
January 27, 2021
Il volume che ho avuto la fortuna di ricevere in regalo si compone di tre distinte parti. La prima di queste raccoglie le lettere inviate dall’autore ad un giovane poeta, Kappus; dal carteggio emerge la fisionomia dello scrittore per Rilke, un’artista che immerso nella natura scrive perché la vita non ha riservato a lui altro destino. Di queste lettere ho amato particolarmente l’esaltazione offerta del sentimento della solitudine. Nella seconda raccolta, le lettere di Rilke sono invece indirizzate ad una giovane donna e da queste meglio si comprende il contesto storico nel quale l’autore ha vissuto ed in particolar modo le sofferenze provocate dalla guerra. L’ultima parte, raccoglie due scritti dell’autore su Dio dal quale emerge una certa distanza dell’autore rispetto al Cristianesimo. Il tema della religione non è tra i miei preferiti e perciò ho letto con maggior trasporto le prime due parti. Complessivamente, però, questo volume è più che consigliato. Buona lettura!
Profile Image for Anna.
205 reviews
January 5, 2020
[...] Questo progresso trasformerà l'esperienza dell'amore, che ora è piena di errore, la muterà dal fondo, la riplasmerà in una relazione da essere umano a essere umano, non più da maschio a femmina. E questo amore somiglierà a quello che noi faticosamente prepariamo, all'amore che in questo consiste, che due solitudini si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda.

Tanta verità
Profile Image for Valentina.
231 reviews
August 22, 2018
Non so se sia colpa dell'autore o di colui che l'ha tradotto, fatto sta che il libro è illeggibile, oltre che noiosissimo. I temi trattati sono interessanti, ma narrati in maniera "sontuosa" e troppo poco incisiva.
94 reviews
June 2, 2020
Pieno di belle e solitarie impressioni per riflettere.
Profile Image for pal:).
194 reviews
March 30, 2024
Troppo intricata la prosa intima di Rilke, no me gusta :/
107 reviews
May 12, 2024
Mettiamola così: mi aspettavo qualcosa di meglio. Mi viene da considerare che un'eccessiva sensibilità possa nuocere alla propria salute (psichica). Comunque non male.
Profile Image for Melissa Giannetta.
79 reviews2 followers
September 28, 2025
La raccolta delle Lettere di Rainer Maria Rilke - a un giovane poeta, a una giovane signora, su Dio - è un compendio di tutta la bellezza che la vita è in grado di ispirare… a un poeta.
Lo spazio, sacro, custodito dai tempi della scrittura epistolare - con quel suo continuo spiegare la necessità del silenzio e dell’interruzione per far scorrere intanto la vita - dà quasi l’impressione che il nostro più grande errore sia stato quello di cedere di fronte alla messaggistica istantanea.
Sembra quasi che Rilke sussurri ai suoi amici di penna e a chi legge quella via, la sola: “Penetrate in voi stesso”. A quelle domande che bisogna porsi “nell’ora più silenziosa della nostra notte”, Rilke risponde con la fiducia di chi ha fede nella vita nonostante la vita, nonostante la guerra, nonostante “l’eccessivo strepito di cui tremano le cose”. Chi legge, pagina dopo pagina, impara una grazia sconosciuta, e comincia a pensare di dover abitare le domande, di doverle “avere care”; così scopre l’abisso sotto la superficie usata delle cose (chi se non un poeta potrebbe fare questa magia?).
Persino l’assedio del lavoro, per ciascuno il peggiore possibile, assume una luce diversa: “Ora che s’è levato, io non lo posso placare, solo posso consigliarvi di riflettere se tali non siano tutte le professioni, piene di richieste, piene d’ostilità contro il singolo, impregnate per così dire dell’odio di quello che si sono acconciati muti e arcigni al nudo dovere”. E come il lavoro, l’amore: quel lavorio reciproco di due solitudini che si prendono le misure e le distanze (“si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda”). Sono così tanti i momenti in cui Rilke tocca con delicatezza e vigore le corde più profonde dell’animo umano che chi legge ha come l’impressione di sentirsi spogliato e sanato. Nel suo invito alla solitudine necessaria, alla pazienza di chi si schiude al divenire, io ho trovato parole capaci di salvare (“La sua vita reca molta fatica e tristezza e resta lontana dietro a loro. Ma, fosse altrimenti, egli non avrebbe potuto trovare quelle parole”).
Se dovessi regalare un libro che mi ha salvato a qualcuno a cui voglio veramente bene, non avrei alcun dubbio.
Profile Image for mirj.der.
30 reviews
June 30, 2022
Le parole di Rilke all’allievo Kappus sono un’analisi introspettiva del proprio io, e mi hanno permesso di soffermarmi, rileggere più volte e riflettere. L’autore parla dell’arte, dell’amore, e dell’importanza della solitudine, ciò che conduce l’uomo ad innalzarsi. Rilke cita anche la benevolenza della vita e della tristezza, che porta alla guarigione e alla rinascita.
Profile Image for Flavia .
265 reviews144 followers
January 8, 2023
all'amore che in questo consiste, che due solitudini si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda."

Se avessi qualcuno come Rilke a cui scrivere e parlare in ogni momento di gioia e sconforto mi sentirei più in pace con me stessa e con la vita.
Profile Image for Simona.
18 reviews4 followers
January 14, 2022
Tra le tre parti ho preferito senza dubbio “Lettere a un giovane poeta”
Profile Image for Chiara Marcelli.
84 reviews3 followers
March 15, 2022
tutto quello che occorre sapere ad un poeta: "la vita ha ragione in tutti i casi"
Profile Image for Marti.
11 reviews1 follower
January 7, 2025
a very insightful dive into human feelings. additionally i appreciated getting a look into the general politics of the time through the author's words
Profile Image for Laura Corna.
209 reviews2 followers
June 22, 2025
Non so se è la traduzione vetusta (fatta negli anni 60 con un italiano desueto e ostico) oppure se sarebbe così anche con una traduzione più moderna.
Profile Image for Beatrice.
476 reviews219 followers
August 4, 2022
Austria, 1902.

Franz Xaver Kappus, un giovane cadetto dell’accademia militare di Wiener Neustadt, non ancora diciannovenne, sta decidendo cosa fare della sua vita. Più passano i mesi e più si rende conto di aver commesso un grave errore: la carriera nell’esercito austriaco non gli interessa più così tanto. Il suo sogno sarebbe quello di diventare poeta e vivere della forza delle proprie parole.

Un pomeriggio come tanti scopre che fra gli ex alunni della sua stessa accademia figura anche il grande Rainer Maria Rilke, autore di centinaia di poesie che hanno fatto la storia della letteratura in lingua tedesca. Un segno del destino forse, o magari solo una coincidenza: Franz non ha bisogno di chiederselo. Coglie al volo questo banale pretesto per provare a contattare il grande poeta boemo e domandargli un parere su alcuni dei suoi versi.
Passano le settimane, i mesi. Nessuna risposta, o almeno così pare.

Franz Kappus ha ormai perso le speranze quando d’improvviso riceve una lettera dal suo eroe letterario: ancora non lo sa, ma è l’inizio di una fitta corrispondenza che lui e Rilke intratterranno per ben cinque anni e che diventerà uno dei maggiori capisaldi della letteratura di genere epistolare.

Voi siete ancora così giovane, così al di qua di ogni inizio, e io vi vorrei pregare quanto posso di avere pazienza verso quanto non è ancora risolto nel vostro cuore, e tentare di avere care le domande stesse come stanze serrate e libri scritti in una lingua molto straniera.


Nelle proprie lettere, il poeta non dispenserà soltanto consigli di scrittura, ma si abbandonerà anche a riflessioni sul tema della solitudine (secondo Rilke fondamentale per entrare in contatto con la propria interiorità), l’arte e la difficoltà di affrontare i propri dissidi interiori.

Lei domanda se i suoi versi siano buoni. Lo domanda a me. Prima lo ha domandato ad altri, li invia alle riviste, li confronta con altre poesie, e si allarma se certe redazioni rifiutano le sue prove.
Ora, poiché mi ha autorizzato a consigliarla, le chiedo di rinunciare a tutto questo.
Lei guarda all’esterno, ed è appunto questo che ora non dovrebbe fare. Nessuno può darle consiglio o aiuto, nessuno.
Non v’è che un mezzo. Guardi dentro di sé.


La poesia secondo Rilke non è valutabile con criteri oggettivi e quantificabili, perché trae la propria forza espressiva dal fatto di attingere direttamente dall’interiorità del suo autore. Unico valore a cui essa non potrà mai venire meno, pena la perdita di autenticità, è quello di essere vivamente sentita: si deve scrivere perché ne si sente il bisogno.

Con fermezza e schiettezza, il poeta arriva infatti a sostenere che “un opera d’arte è buona se nasce da necessità”. Deve nascere da un’urgenza, un bisogno insopprimibile.

Si interroghi sul motivo che le intima di scrivere; verifichi se esso protenda le radici nel punto più profondo del suo cuore; confessi a sé stesso: morirebbe, se le fosse negato di scrivere?
Questo soprattutto, si domandi, nell’ora più quieta della sua notte: devo scrivere?


Se non ricordo male anche Italo Calvino aveva scritto qualcosa di simile, sostenendo come un romanzo dovesse nascere da una necessità (e che in caso contrario ci si deve accontentare di scrivere un saggio o una poesia o una pagina di diario).

Resta il fatto che il libriccino Adelphi accorpa altre lettere di Rilke meno potenti di quelle rivolte al giovane Kappus, del quale tra l'altro espunge completamente la corrispondenza. Ora, anche Grossman in Che tu sia per me il coltello presenta solo un lato della corrispondenza, lasciando che sia il lettore a riempire i buchi, eppure in questo caso - trattandosi di un rapporto epistolare realmente intercorso - mi sarebbe piaciuto leggere la totalità del materiale di partenza, e non solo un suo 50%.
Profile Image for Wu Shih.
233 reviews29 followers
September 16, 2021
Lettere ad un giovane poeta: stupendo.
Gli altri un pochetto meno.
Profile Image for Arianna.
15 reviews3 followers
July 18, 2019
Lettere ad un giovane poeta

Se è vero che l'uomo vive la sua normalità nel rapporto con l'altro è altrettanto vero che questo rapporto non può essere completo o veritiero fintanto che il singolo non ha piena consapevolezza di sé stesso. E così bisogna prima riconoscere e accogliere la propria solitudine nel mondo, smettere di cercare conferme o consigli in altri se non sé stessi, vivere i propri dubbi come fonti di autocritica e di crescita, e solamente dopo si potrà occupare il proprio ruolo di persona facente parte di una collettività.

Lettere a una giovane signora

Vorrei poter leggere le lettere della donna! Mentre nella prima sezione immaginavo le lettere del poeta un po' monotone e trovavo infiniti spunti di riflessione nelle risposte di Rilke, qui mi sembra sia la giovane signora a proporre gli spunti più interessanti a Rilke, che troppo spesso incentra le sue lettere sui motivi che lo hanno portato a rispondere con molto ritardo.

Su Dio

Quest'ultima sezione è senza dubbio la più importante, un chiaro inno all'umanesimo e un manifesto del pensiero di Rilke. Resto convinta del fatto che ognuno trovi spunti diversi in queste pagine a seconda dello spirito con cui le legge.
Displaying 1 - 30 of 77 reviews

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