Chi ha letto Nudi e crudi, La cerimonia del massaggio o La signora nel furgone sa già che la sulfurea comicità di Alan Bennett si sprigiona perlopiù da situazioni in apparenza dimesse: un appartamento svaligiato, una commemorazione funebre, i rapsodici contatti con una barbona invadente e non troppo amabile. Ma nei celeberrimi monologhi per la televisione – trasmessi dalla BBC nel 1987 e affidati all’interpretazione delle più grandi attrici inglesi, da Julie Walters a Maggie Smith, oltreché dell’autore stesso – Bennett è andato molto oltre, strappando il massimo di ilarità a un pretesto, anche scenico, ridotto al minimo. E pur essendo, di fatto, una forma a sé – un po’ commedie per voce sola, un po’ «versioni rudimentali di un racconto» – questi monologhi costituiscono la migliore introduzione possibile al mondo di Bennett, dove le leggi della logica prima o poi si incagliano su un dettaglio incongruo, finendo per ritorcersi contro chi cercava di applicarle. Come accade al Graham di Una patatina nello zucchero, costretto prima a dibattere serissimamente con la madre se l’anziano – ma decisamente vitale – spasimante di lei sia o non sia «un tipo da copriteiera», e poi a prendere atto che «abbiamo già superato la fase copriteiera». O a Lesley, l’agguerrita attrice della Sua grande occasione, che, avendo fatto notare a un attrezzista di essere stata scelta perché qualcuno si era accorto delle sue idee molto precise sulla parte, si sente seraficamente rispondere: «Più che altro si sono accorti che hai un giropetto di novantacinque centimetri».
Librarian Note: There is more than one author in the GoodReads database with this name.
Alan Bennett is an English author and Tony Award-winning playwright. Bennett's first stage play, Forty Years On, was produced in 1968. Many television, stage and radio plays followed, along with screenplays, short stories, novellas, a large body of non-fictional prose and broadcasting, and many appearances as an actor. Bennett's lugubrious yet expressive voice (which still bears a slight Leeds accent) and the sharp humour and evident humanity of his writing have made his readings of his own work (especially his autobiographical writing) very popular. His readings of the Winnie the Pooh stories are also widely enjoyed.
Una raccolta di sette monologhi, corredati di manuale d'uso. Tutti molto intensi, ognuno vale un libro intero, anche se si leggono velocemente. Meglio ascoltarli, meglio ancora vederli in scena, il massimo sarebbe in lingua originale. Una patatina nello zucchero è un capolavoro, di risate.
I did vaguely remember these being on television a long long time ago, but couldn't remember much about them (was too young, and not very interested in watching what my parents were watching on television).
But now I am old enough to appreciate them properly. Vintage Bennett and utterly wonderful, but have left me feeling rather sombre. Maybe a little too much listening to them over two days. Will take a break for something more cheerful before listening to the next set.
In questa prima raccolta di monologhi della serie Talking Heads gni personaggio, con sguardo tra il candido e l'alieno, parla di sé ma anche di un mondo da cui, a un certo punto, ha deciso di estromettersi.
Non si ride, si sorride a denti stretti. Non si piange, ma nel cuore ogni tanto si sente un tonfo.
Bennett scrive frasi traboccanti sfumature. Se a Teatro molte di esse rischiano di andare perdute, su carta non si può che rimanere incantati da questa sua mirabile dote.
Each of these pieces is emotionally intense and poignant; not without humor but it is the slightly painful humor we find in the recognition of the human condition. They're all little masterpieces of understated writing. In the case of the audio edition, which I highly recommend, they're also beautifully narrated. I'll listen to these again, I'm sure.
A whole lifetime, told in half an hour each, for 6 people who are so alive, it's painful. Alan Bennett has a gift few possess. He sees courage in the face of challenges, and can paint that portrait in such a short form. As brilliant as the "Lady in the Van." I savored them, one at a time. That's all I could take.
Davvero bello e divertente, ma anche triste. Le donne di Alan Bennett sono delle strane macchiette dall'ottimismo inossidabile. Non capisco se è incoscienza e irresponsabilità o cosa. Devo cercare di vedere qualcosa di suo in tv o teatro: con gli attori giusti sarà sicuramente interessante
Finally read the printed version of these six monologues after seeing three of the Talking Heads at Cambridge Arts Theatre featuring Stephanie Cole, Siobhan Redmond and Karl Theobald.
Se non fosse stato per il penultimo racconto un po' sottotono, probabilmente gli avrei dato cinque stelle. Ottima raccolta di sketch teatrali! Bennett colpisce ancora ^*^
Una raccolta di monologhi dal sapore dolceamaro. Alcuni è impossibile scinderli dall'interpretazione di Anna Marchesini, che ne ha portato in scena la versione italiana. amo il fatto che ogni monologo abbia al centro un personaggio fragile, non capito da chi ha intorno, che nell' intimo è una persona sola. Nonostante questo possa fare pensare a qualcosa di triste molti di questi monologhi sono spassosissimi.
Finely observed portraits of people and their little quirks and huge moral failings alike. Some things felt timeless, some felt a little dated. Particularly liked this quote which rings true for me (although in light of all the troubled women in this collection, I hate to say that.)
From ‘Her Big Chance’: “My hobby is people; I collect people.”
Bennett traccia mirabilmente (e come poteva essere diversamente!) la sua galleria di perdenti. Sono molto contenta della scelta di aver letto "Una vita come le altre" prima di affrontare la lettura sistematica delle opere di Bennett, e questo è vero soprattutto per questi monologhi dai quali emergono continuamente riferimenti al vissuto di Bennett che ha chiaramente attinto a piene mani alle sue vicende personali. E' sicuramente per questo che i suoi ritratti sono cosi' realistici e di conseguenza estremamente toccanti. Doveroso menzionare la traduzione: ottima!
Sto leggendolo. Bennett, per me, è da leggere ogni giorno. Qualche pagina... mi mette subito di buon umore... Ecco, finito in poche ore: irresistibile, capace di descrivere persone "normali" che sotto la sua penna diventano personaggi, spremuti nella loro misera semplicità e assurda complessità. Sono monologhi scritti per la televisione (BBC), storie semplici, ma la bravura di Bennett sta proprio nell'imprigionare il lettore che divora le pagine chiedendosi chissà come andrà a finire...
Sette monologhi evidentemente già pensati per la scena e da questo punto di vista sono tecnicamente perfetti. Spaccati di vita quotidiana raccontata e impersonata da sette grandi personaggi. Tuttavia l'humor nero e britannico di Bennett lascia l'amaro in bocca, così amaro che spegne ogni accenno di divertimento. Grande opera ma, probabilmente, letta in un momento sbagliato. Proverò a rileggerla tra qualche anno.
Listened to this as a series of radio plays, featuring Julie Walters, Alan Bennett and other well known actors. Alan Bennett writes very closely observed pieces on the loneliness of everyday life. Brilliant, quirky, poignant and ultimately highlighting how we all live lonely lives in the midst of our crowded neighborhoods.
Ho letto molto della produzione di Alan Bennett, ho amato moltissimo La sovrana lettrice o La signora nel furgone, questa serie di monologhi mi è piaciuta meno, ma di poso, rispetto ai libri citati. Ho trovato uno humor amaro e senza speranza, situazioni tristissime e solitarie. Sicuramente interpretate e sentite alla radio hanno avuto un altro sapore.
30-odd years after first seeing these on TV, I still see and hear each of those performances as I re-read the monologues. If you've not watched them, please do. Bennett's enviable talent, honed to perfection, brings these characters to completely credible, tangible life with his trademark economy.
This is the book version of the one person monologues that were featured on TV a few years ago. Nice short easy read with some very funny and poignant moments
Una raccolta di brevi e paradossali racconti narrati come monologhi. Personaggi diversi ma tutti accomunati da una visione del mondo distorta. Divertente e commovente al tempo stesso.
I love the feel of these pieces, the sense you get of being given access to people’s inner lives makes them compelling and confessional. I know this is a book I’ll re-read every five years.