La sposa americana

by Mario Soldati, Domenico Scarpa (Editor)

Uscito nel 1977, La sposa americana rimane uno dei romanzi più celebri e amati di Mario Soldati, apprezzatissimo anche da un lettore esigente come Italo Calvino che ha parlato di una "perfezione di costruzione più unica che rara". Al centro del racconto la passione adulterina di Edoardo, un italiano che insegna letteratura americana in California, per la sensuale cognata di origini siciliane, Anna, grande amica della moglie Edith. Come già venticinque anni prima nelle Lettere da Capri, Soldati torna a raccontare di matrimonio e di amore annodati tra due culture diverse, toccando uno dei vertici della sua narrativa in un romanzo dove l'introspezione psicologica si fonde in modo perfetto con un intreccio ricco di suspense. La grande scrittura di Soldati dà anima e corpo a due indimenticabili figure di donna - la bellissima, seducente, passionale Anna e l'energica, inquieta, inafferrabile Edith -, e indaga con elegante finezza i più sottili moti della psiche umana.

Genres: Fiction, Italian Literature

168 pages, Paperback

First published January 1, 1977

About the author

Nato a Torino nel 1906, spentosi a Tellaro (La Spezia) nel 1999, studia in un collegio di gesuiti e si laurea in lettere nella città natale con una tesi di storia dell’arte. Esordisce nella scrittura con la commedia “Pilato” (1924), ma s’impone all’ attenzione della critica soltanto con i racconti di “Salmace” (1929): non mancano, tuttavia, riserve da parte di prestigiosi recensori - quali Giuseppe A. Borgese ed Eugenio Montale - sui temi affrontati in almeno un paio di occasioni (la novella che dà il titolo alla raccolta e “Scenario”, ambedue di argomento omosessuale). Nel 1929, su invito di Prezzolini, si reca a New York, ove resta sino al ‘31; dal suo soggiorno come insegnante alla Columbia University nasce “America primo amore” (1935), diario narrativo di straordinaria felicità, all’inizio pubblicato su "Il Lavoro" di Genova. Frattanto, inizia ad accostarsi al cinematografo, l’altra passione della sua esistenza, collaborando a varie sceneggiature, segnatamente per pellicole del suo amico Mario Camerini (da “Gli uomini, che mascalzoni!” a “Il signor Max”). Nel 1937 licenzia, con “La verità sul caso Motta”, uno dei suoi libri migliori, muovendosi con abilità tra i registri del mistero e del grottesco; nel 1940 dirige, adattando per lo schermo “Piccolo mondo antico” di Fogazzaro, uno tra i suoifilm più suggestivi, che lo conferma anche nel cinema come “un romanziere dell’Ottocento con l’anima d’uno scrittore del Novecento” (C.Garboli). Le sue pellicole maggiormente significative - con l’eccezione di “Fuga in Francia” (1948), tra impegno sociale e neorealismo - sono trasposizioni di romanzi (“Malombra”, 1942, da Fogazzaro; “La provinciale”, 1952, da Moravia). E’ tuttavia l’attività di scrittore quella cui si dedica con continuità, avendo abbandonato nel ‘59 la regia. Ad interessarlo è il tema del peccato: derivante dalla sua formazione cattolica, è affrontato tuttavia con levità in virtù di un’intelligenza puntuta, vigile, ironica, che gli consente di descrivere i propri personaggi senza gravarli d’un giudizio moralistico. Così è, ad esempio, in due tra i suoi lavori più celebrati, “Le lettere da Capri” (1953) e “La sposa americana” (1978), storie d’adulterio scritte ad un quarto di secolo di distanza l’una dall’altra e contraddistinte da un talento narrativo inossidabile. Ma c’è, per soprammercato, un Soldati amante del “giallo” e propenso alla bonomia, quello de “I racconti del maresciallo” (1967), intrighi polizieschi - che sono innanzitutto ritratti della “più quotidiana provincia italiana, opaca e furba nella sua domestica banalità” (S.S.Nigro) - resi popolari dalla bella serie televisiva diretta da Mario Landi nel 1968. Cos’altro? Bisogna ricordare almeno i tre romanzi brevi di “A cena col commendatore” (1950) ove spicca “La giacca verde”, capolavoro che ha pochi uguali nell’ambito del nostro Novecento letterario; e le inchieste per la Rai "Viaggio nella Valle del Po" (1957) e "Chi legge?" (1960), reportage eccelsi, anticipatori del miglior giornalismo televisivo futuro. Il pianeta Soldati è immenso, quasi quanto la sottovalutazione che - colpevolmente e in tanti - hanno riservato al nostro.

Reviews

[arcobaleno · Rating 4 out of 5]

We split it
L’avevo letto, un paio di mesi fa, in un momento, diciamo così…, di ”distrazioni”. L’ho voluto dunque rileggere a mente più leggera, perché mi era rimasta una impressione di pacatezza e sobrietà che desideravo riprendere ed approfondire…
E sono stata soddisfatta. Mario Soldati ha una scrittura calma ed essenziale; eppure i suoi personaggi appaiono sempre ricchi di dettagli e molto ben caratterizzati. La lettura procede dunque tranquilla e sintonizzata in una piacevole (almeno per il mio orecchio) frequenza di malinconia. Il protagonista sviluppa, in ogni aspetto, le gelosie e le incertezze relative ad un doppio amore; ricorda con misura e lucidità gli avvenimenti e sembra giustificare, egli stesso, la compostezza della narrazione, attraverso la difficoltà di ricostruire gli stati d’animo così lungo tempo dopo. Il racconto dei fatti è fedele alla realtà, e intanto le riflessioni […] slittano sul senno di poi, nella logica di chi osserva il gioco a bocce ferme, rimanendo perciò viva la coscienza, ma senza più coinvolgimento nella confusione vitale del “gioco” di allora. E il susseguirsi di tradimenti e condivisioni, di menzogne e verità, di certezze e sospetti non risulta mai forzato o banale; anche il finale, non scontato e così incerto, risulta, a ben vedere, armonizzato con la storia, che si svolge sempre su un doppio livello un po’ schizofrenico, in una dicotomia continua di atteggiamenti e pensieri.
”We split it”. Ci pensavo continuamente. To split significa: dividere a metà, dividere in parti uguali. Menzogna sarcastica e infernale!

[Lautaro · Rating 2 out of 5]

La narración es ágil y directa, lo cual hace que se lea rápido, pero la historia en sí está lejos de resultar memorable: hombre recién casado (italiano, docente universitario viviendo en Estados Unidos) pierde la cabeza por su sensual concuñada, que a su vez es la mejor amiga de su querida esposa, la esposa americana a la que alude el título. Se podría decir que es otra historia más de amor, celos e infidelidades, algo demodé.
Por otra parte, el autor cae en un par de lugares comunes que suelen molestarme bastante cuando leo un libro, a saber: generalizaciones tontas del tipo “los americanos son así, los italianos son asá”, o el (ab)uso de palabras y frases en inglés en las descripciones y los diálogos, las cuales, para colmo, son traducidas en la línea siguiente:

—May I shake hands with you, Anna? —le dije tan pronto como terminó de quitarse los guantes: ¿puedo estrecharte las manos, Anna?, y de inmediato, volviéndome hacia mi esposa, pregunté—: ¿Puedo, Edith?
—You must! —Debes hacerlo, me respondió Edith—. Anna’s hands are the most wonderful hands in the world! —Anna tiene las manos más bonitas del mundo.

🙄. Para pasar el rato estuvo bien, no más. No lo recomiendo.

[Alfonso D'agostino · Rating 4 out of 5]

De La sposa americana Calvino scrisse che ci si trovava davanti a una “perfezione di costruzione più unica che rara”. Nell’edizione datata 1977 che ho tra le mani, i risvolti di terza e quarta di copertina sono a firma Attilio Bertolucci (poeta, padre del regista Bernardo) e scomodano Roland Barthes e Ford Madox Ford, di cui è ricordato “Il buon soldato”. E “Il buon soldato” è in “da leggere” da un po’, anche perché presente nella mitologica lista dei 1001 libri da leggere dove troviamo, guarda un po’, anche La sposa americana (e il cerchio si chiude).

E’ in qualche modo inevitabile che di fronte a questi nomi le mani tremino un pochino quando si appoggiano sulla tastiera per vergar due pensieri. Tra l’altro, nell’infinità a volte terrorizzante del mio “non letto” Soldati troneggiava, prima che La sposa americana mi capitasse sotto le pupille, e un minimo di deferenza è dovuta.

tanto vale allora appoggiarsi a un altro Grande, in questo caso Pier Paolo Pasolini: «L’assoluta leggerezza della scrittura di Soldati significa fraternità. Il suo rapporto col lettore non è autoritario, ma mitemente fraterno»

Ecco, ora ci sono arrivato: in questa storia di amore e tradimenti, di passione e introspezione, di un protagonista che in alcuni passaggi può sembrare orribile, si coglie il racconto di un fratello che sbaglia, che non si accontenta di dirsi che ormai è andata ma che cerca di domandarsi perché, e che risulta in fondo – proprio nelle ultime, memorabili pagine del romanzo – pronto ad affrontarne le conseguenze.

Una lettura bruciante, interrogativa.

[Arwen56 · Rating 3 out of 5]

Mi è sempre molto piaciuto questo romanzo di Mario Soldati, sin dalla prima volta che l’ho letto nel lontano 1980. Praticamente è una confessione di “immaturità affettiva” da parte del protagonista, Edoardo, che, certamente, è giovane, ma non tanto da essere giustificato o giustificabile per il suo comportamento.

Il punto di vista proposto è solo il suo, dunque il lettore non avrà mai la certezza che i fatti esposti siano effettivamente andati come lui ce li racconta. Tuttavia, in generale, la sua voce sembra sincera. Il continuo scavare dentro se stessi, l’incessante interrogarsi mentre mentalmente rivive il suo recente passato fanno pensare che davvero stia cercando le cause e i motivi di un fallimento interiore che continua, dolorosamente, a pesargli. Non ci è dato sapere se, in futuro, questa esperienza amara gli servirà per “crescere”, perché giunge a un punto oltre al quale ancora non riesce a spingersi con la sua indagine e la storia, quindi, si interrompe.

Con un linguaggio sobrio e un narrare altrettanto privo di colpi di scena, Soldati ci offre un piccolo, piccolissimo, ma estremamente minuzioso ritratto di un uomo qualsiasi.

[Xenja · Rating 2 out of 5]

Sordida storia di adulterio. Lui ama la giovane moglie, ma andare a letto con la migliore amica della moglie, si sa, è molto più eccitante. A un certo punto l'amante va addirittura a vivere insieme agli sposini, e lui pensa letteralmente: che bello sarebbe vivere sempre così, in tre, di giorno con la mia cara mogliettina e di notte con la mia focosa amante! Io, invece, ho pensato: che brutto sarebbe essere un uomo, sempre diviso a metà, con la testa e il cuore che vanno da una parte e il sesso da un'altra! A quanto mi risulta, a noi donne non succede: molto meglio così.

[Andrea · Rating 4 out of 5]

Una storia ben costruita di amore e tradimenti, una bella scrittura pulita.

[Tex-49 · Rating 4 out of 5]

Romanzo di Soldati di bella e fine scrittura; la trama è avvincente, anche se il tema, quello del tradimento, non è nuovo. Da leggere!

[Giuseppe Barba · Rating 4 out of 5]

Che piacere la prosa di Soldati, così elegante e austera; non delude mai. La vicenda è un illuminante lente d'ingrandimento sulla complessità delle relazioni amorose. Autore sottovalutato, libro da riscoprire.

[Jukka Häkkinen · Rating 2 out of 5]

Tartuin tähän kirjaan haasteena, se on ollut lapsuudenkotini hyllyssä ja halusin huvikseni tutustua 1980-luvun romanttiseen kirjaan. Jo kirjan kirjakerhokansi ohjaa ajatuksia kolmiodraamaan Ja sitähän tässä tuleekin, päähenkilönä on amerikkalainen professori, joka on naimisissa, mutta on rakastunut vaimonsa parhaaseen ystävään. Rakenne oli kiinnostava, sillä kirja etenee eräänlaisten emotionaalisten koettelemusten sykleissä., jossa pariskunnalla menee hyvin, jonka jälkeen he riitelevät ja eroavat, minkä jälkeen he palaavat yheen romanttisen illallisen merkeissä, ja sykli käynnistyy uudestaan. Kirjan rasittavana piirteenä on vaihtelu kahden aikatason välillä niin, että lukijalle ei vihjata aikatason vaihdoksesta mitenkään, aikataso yksinkertaisesti vaihtuu kappaleiden välillä ja lukija huomaa jossain vaiheessa, että paikka ja henkilöt ovat muuttuneet. Kirjan tarina tai kerronta eivät ole millään tavalla mielenkiintoisia, mutta oli silti kiinnostavaa tutustua tähän tyylilajiin.

[Luisa · Rating 3 out of 5]

3,5
Come trama potrebbe risultare ordinaria e priva di originalità, non è il primo libro che racconta di un adulterio in cui la moglie viene tradita con la sua migliore amica. Il punto forte di questo romanzo, infatti, è la sincerità del protagonista e lo stile di Soldati: pulito, elegante, sobrio e mai noioso. La caratterizzazione dei personaggi è molto precisa, ho immaginato chiaramente la seducente Anna contrapposta alla "pura" (per dire...) moglie. Mi aspettavo un po' di più a livello di colpi di scena, ma il finale inaspettato mi ha un po' presa in contropiede.

Lettura consigliata

[Guillermo · Rating 2 out of 5]

Una antigüedad. Un señor italiano se casa con una americana pero está enamorada de otra que a su vez se casó con uno que en realidad quería esconder su homosexualidad. Y viven en un secreto triángulo amoroso durante varios años. Hasta que el libro termina con dos o tres novedades que despacha en dos o tres renglones. Pésimo final.

[BAGNULO MARCELLO · Rating 4 out of 5]

Un grande romanzo d'amore.

[Elisa · Rating 3 out of 5]

一个特别简单的劈腿故事，叙述也没有花样，但是我居然直到最后一刻才猜到结局。写得很潇洒，而且好读，适合需要练习阅读的朋友们。

[Alessandra · Rating 3 out of 5]

Classici libro d'amore scritto da un uomo

[Paolo del ventoso Est · Rating 3 out of 5]

Che Mario Soldati fosse un grande scrittore l'avevo intuito dalla lettura di quella splendida raccolta intitolata La messa dei villeggianti, in cui sfoggiava una prosa pulita, raffinata, elegante. Anche questo romanzo non nasconde la gran dotazione artistica, ma si perde nella scelta di un soggetto usurato, tipicamente e fastidiosamente italiano; l'adulterio con marito fedifrago che pur amando la moglie cade nella trappola erotica (e ci cade ben volentieri, aggiungiamo pure) della miglior amica della moglie, vamp gattamorta seducente femminile e via dicendo.
Niente di nuovo, eccetto il finale raccoltissimo (ultime tre quattro righe) e ferale; l'effetto è quello di aver contemplato a lungo un vecchio polveroso lampadario di cristallo che, proprio nell'attimo in cui decidi di distogliere lo sguardo ormai annoiato, si stacca dal soffitto andando ad infrangersi fragorosamente sul pavimento.

[Riccardo Marchio · Rating 5 out of 5]

Un italiano, studioso di letteratura, si appassiona agli Stati Uniti e ai suoi poeti e sceglie di andarvi a vivere per un periodo. Conosce una donna e decide di sposarla. Come recita il titolo, "La sposa americana", il romanzo di Mario Soldati inizia nel giorno del matrimonio tra Edoardo ed Edith. Un giorno di nascita e di morte. Edoardo, proprio poco prima di dichiarare il suo "sì" nuziale, si volta verso gli invitati e rimane folgorato da Anna, sua cognata e migliore amica della sposa. Ne nasce un intreccio amoroso che, in un turbinio di emozioni, riflessioni e vita vissuta, condurrà Edoardo, Anna ed Edith in un insolito triangolo. Mai banale, mai volgare, Soldati riesce, con la sua scorrevole narrazione, a rendere la storia d'amore profonda, toccante, ben costruita. La riflessione si sposta sulla natura umana. Cosa che dà valore al racconto, che non risulta affatto stucchevole. Sentimenti a raggi X.

[Vito · Rating 5 out of 5]

Gran libro, gran libro.
I personaggi di Soldati sono caratterizzati benissimo, con le loro manie, i loro sospetti, le reazioni: tutto è vivo e si muove sulle pagine come dentro il lettore.
Nonostante duri appena centocinquanta pagine, poi, La sposa americana racchiude tutto un universo.

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[Lory · Rating 3 out of 5]

Good writing and good psycological introspection but it didn't convince me completely, especially the traumatic end.

[Giovanna · Rating 3 out of 5]

Un eccezionale triangolo amoroso che si svolge tra sesso e amicizia, tradimento e menzogne eppure rimane sempre nell'ambito di sentimenti veri e profondi. Finale tragico.