"Queste memorie sono in qualche modo la ricostruzione di una vicenda personale e sociale nelle insanguinate vicende del mio tempo. Ma - anche per il memorialista - non è proprio certo che le cose siano andate così, e con tale "ordine" sotteso. L'accaduto forse diverrà più sicuro, quando saranno appurati nessi ed eventi che a tutt'oggi, almeno per chi scrive, risultano ambigui o ancora nel farsi, o ancora troppo personali e segreti. Quell'evento fu cosi, come sta aggrappato nella mia dolce, dolorosa memoria? O si è consumata la chiave, ammesso che ci sia in campo una chiave, sia pure per una raccolta di frammenti? Essendo incerta la lingua, come si dà e si legittima la memoria? E perché temiamo tanto che la memoria si perda? E la vanità di stare ancora e per sempre sulla scena o un tentativo di salvezza? O forse è la memoria di una soggezione ad altri, tale che non può reggere il silenzio."
Pietro Ingrao (Lenola, 30 marzo 1915) è un politico, giornalista e partigiano italiano. Storico esponente dell'ala sinistra del Partito Comunista Italiano, fu direttore de l'Unità dal 1947 al 1957 e Presidente della Camera dei deputati dal 1976 al 1979.
e su questo pietro hanno edificato un partito. partigiano, giornalista, parlamentare per quarantadue anni ininterrotti. ingrao ha avuto una macchia non da poco nel curriculum (aver condannato i fatti di ungheria stando dalla parte sbagliata) ma anche la capacità e l’umiltà di ammettere gli errori (come la propria posizione filosovietica oltranzista, appunto). e questo è un bel libro documentato, sofferto, illuminante per capire un pezzo della nostra storia politica fuori dai manuali.
La storia di quest'uomo è un'emozione semplice... l'ho visto poi delle volte seduto, circondato d'attenzione ai congressi e credevo di aver perso poi per sempre l'occasione di sentirlo parlare. Invece il 20 ottobre ha parlato, dopo la manifestazione di Roma, e poi a dicembre del 2007, in Fiera a Roma. Che uomo! Semplice e chiaro, come la favola della sua storia.