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Les italiens #1
Les Italiens
Una gragnuola di proiettili sparati attraverso la finestra devasta un ufficio della Brigata Criminale di Parigi straziando le persone che si trovano all'interno. Tre agenti e una donna rimangono sul pavimento in un lago di sangue. La squadra de «les italiens» viene decimata prima ancora di cominciare le indagini. Il commissario che la dirige, poliziotto disincantato e un po' indolente, assieme ai suoi flic di origine italiana si trova ben presto coinvolto in una feroce caccia all'uomo. È costretto a fuggire attraverso una Parigi assolata braccato da un gruppo di sicari senza scrupoli che non si fermano davanti a nulla pur di eliminare lui e la bellissima pittrice transessuale che si trova tra i piedi. Suo malgrado, tra litigi e malumori, deve proteggere e salvare quella giovane donna piena di sorprese. Un viaggio infernale che li porta lentamente a scoprirsi spingendoli l'uno verso l'altra, cambiando la loro prospettiva e rimettendo in gioco le loro convinzioni.
264 pages, Paperback
First published January 1, 2009
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Community Reviews
Displaying 1 - 21 of 21 reviews
January 26, 2015
Beh, finalmente. Dopo una serie di libri brutti o deludenti, si torna in carreggiata.
Finalmente, inoltre, c’è anche un poliziotto che fa il suo dovere di “buono”. Siamo a Parigi, città che l’autore, torinese, deve amare moltissimo, per come indugia sulle sue strade, sulle sue vie, sui suoi quartieri, sul suo fascino. “Les italiens” è il nomignolo dato a una squadra della polizia investigativa, composta tutta da francesi di origini italiane, compreso il protagonista (senza nome?) e voce narrante del romanzo. Neanche il tempo di leggere l’intestazione del primo capitolo, però, e già mezza squadra è decimata da un cecchino che spara da una finestra dell’appartamento vicino dentro l’ufficio. Sembra però che i bersagli non fossero tanto i poliziotti, quanto una bellissima pittrice transessuale che per qualche motivo qualcuno vuole morta, e che ora il nostro eroe deve proteggere, in una fuga senza respiro, da una schiera di killer. Cercando anche all’inizio di vincere un bel po’ di suoi pregiudizi, quindi di tenere a bada la fortissima attrazione fisica, e forse qualcosa di più, che, suo malgrado, si scopre a provare per la sua protetta.
La chiave della vicenda si intuisce abbastanza presto e si basa su una premessa che è un tantino tirata per i capelli (se avete intenzione di leggere il romanzo, fareste bene a NON leggere questo spoiler: ), ma alla fine non è che ciò disturbi più di tanto. L’azione c’è (morti ammazzati come se piovesse), lo humor nero pure (c’è anche una lieve tendenza a far parlare i personaggi come i protagonisti di un blockbuster hollywoodiano, ma quella pare aver contagiato tutti gli scrittori di questo genere, ormai), ci sono soprattutto due bei personaggi, il cui rapporto, giocato continuamente sul filo di un will they/won’t they che riesce a non annoiare, si sviluppa forse in modo un po’ troppo rapido (pochi giorni, anche se di certo vissuti in modo molto intenso, bastano a cambiare completamente il modo di vedere le cose?), per esigenze di trama.
Ho avuto qualche incertezza sul voto: 3,5 o 4? Le donne sono sempre “bellissime”, i cattivi perdono tempo a raccontarti tutti i loro piani invece di ammazzarti subito, i poliziotti, sotto choc per l’uccisione dei loro colleghi, trovano comunque lo spirito per fare battute, lui e lei escono quasi sempre incolumi dall’iradiddio di pallottole, il personaggio che cita di continuo Dante è un dettaglio “di colore” di cui non si sentiva il bisogno, e altri particolari incongrui. Però, di contro, anche tanta umanità e scene autentiche (specialmente le “pause” dall’azione, con i due fuggitivi sporchi e stanchi e affamati). Alla fine, ha prevalso la bontà, anche per tirarmi su dalla media scarsa che stava venendo fuori dalle ultime deludenti letture, ma soprattutto perché il finale è straordinariamente coinvolgente. Arrivati a un certo punto, si crederebbe che non ci sia più nulla da dire, e invece l’autore ci stupisce costruendo una lunga scena “in più” ma per nulla posticcia, forzata, appiccicaticcia o non “necessaria”, ma che anzi fa fare un deciso salto di qualità a questo romanzo “di genere”. Se infatti la sequenza di fughe e sparatorie rischiava alla lunga di annoiare, le ultime pagine, così diverse, così improvvisamente lente e malinconiche, così intense anche senza più gli eccessi alla Tarantino, dimostrano che Pandiani non si è accontentato di scrivere un pulp con tanto sangue, ma ha cercato, con successo, di scrivere una storia su due persone diverse che si incontrano e, forse, si innamorano. È chiaro che una fine così spalanca le porte all’inevitabile seguito, e infatti, dopo questo primo romanzo del 2009, già ci sono altri 3 libri della serie degli “italiens”: mi incuriosiscono, ma ho quasi paura a leggerli, a me anche le conclusioni amaramente “sospese” come questa non dispiacciono affatto.
4/5
http://moloch981.wordpress.com/2012/0...
Finalmente, inoltre, c’è anche un poliziotto che fa il suo dovere di “buono”. Siamo a Parigi, città che l’autore, torinese, deve amare moltissimo, per come indugia sulle sue strade, sulle sue vie, sui suoi quartieri, sul suo fascino. “Les italiens” è il nomignolo dato a una squadra della polizia investigativa, composta tutta da francesi di origini italiane, compreso il protagonista (senza nome?) e voce narrante del romanzo. Neanche il tempo di leggere l’intestazione del primo capitolo, però, e già mezza squadra è decimata da un cecchino che spara da una finestra dell’appartamento vicino dentro l’ufficio. Sembra però che i bersagli non fossero tanto i poliziotti, quanto una bellissima pittrice transessuale che per qualche motivo qualcuno vuole morta, e che ora il nostro eroe deve proteggere, in una fuga senza respiro, da una schiera di killer. Cercando anche all’inizio di vincere un bel po’ di suoi pregiudizi, quindi di tenere a bada la fortissima attrazione fisica, e forse qualcosa di più, che, suo malgrado, si scopre a provare per la sua protetta.
La chiave della vicenda si intuisce abbastanza presto e si basa su una premessa che è un tantino tirata per i capelli (se avete intenzione di leggere il romanzo, fareste bene a NON leggere questo spoiler: ), ma alla fine non è che ciò disturbi più di tanto. L’azione c’è (morti ammazzati come se piovesse), lo humor nero pure (c’è anche una lieve tendenza a far parlare i personaggi come i protagonisti di un blockbuster hollywoodiano, ma quella pare aver contagiato tutti gli scrittori di questo genere, ormai), ci sono soprattutto due bei personaggi, il cui rapporto, giocato continuamente sul filo di un will they/won’t they che riesce a non annoiare, si sviluppa forse in modo un po’ troppo rapido (pochi giorni, anche se di certo vissuti in modo molto intenso, bastano a cambiare completamente il modo di vedere le cose?), per esigenze di trama.
Ho avuto qualche incertezza sul voto: 3,5 o 4? Le donne sono sempre “bellissime”, i cattivi perdono tempo a raccontarti tutti i loro piani invece di ammazzarti subito, i poliziotti, sotto choc per l’uccisione dei loro colleghi, trovano comunque lo spirito per fare battute, lui e lei escono quasi sempre incolumi dall’iradiddio di pallottole, il personaggio che cita di continuo Dante è un dettaglio “di colore” di cui non si sentiva il bisogno, e altri particolari incongrui. Però, di contro, anche tanta umanità e scene autentiche (specialmente le “pause” dall’azione, con i due fuggitivi sporchi e stanchi e affamati). Alla fine, ha prevalso la bontà, anche per tirarmi su dalla media scarsa che stava venendo fuori dalle ultime deludenti letture, ma soprattutto perché il finale è straordinariamente coinvolgente. Arrivati a un certo punto, si crederebbe che non ci sia più nulla da dire, e invece l’autore ci stupisce costruendo una lunga scena “in più” ma per nulla posticcia, forzata, appiccicaticcia o non “necessaria”, ma che anzi fa fare un deciso salto di qualità a questo romanzo “di genere”. Se infatti la sequenza di fughe e sparatorie rischiava alla lunga di annoiare, le ultime pagine, così diverse, così improvvisamente lente e malinconiche, così intense anche senza più gli eccessi alla Tarantino, dimostrano che Pandiani non si è accontentato di scrivere un pulp con tanto sangue, ma ha cercato, con successo, di scrivere una storia su due persone diverse che si incontrano e, forse, si innamorano. È chiaro che una fine così spalanca le porte all’inevitabile seguito, e infatti, dopo questo primo romanzo del 2009, già ci sono altri 3 libri della serie degli “italiens”: mi incuriosiscono, ma ho quasi paura a leggerli, a me anche le conclusioni amaramente “sospese” come questa non dispiacciono affatto.
4/5
http://moloch981.wordpress.com/2012/0...
December 30, 2020
Nel sentir parlare il protagonista mi si è accesa nella mente una parola come un'insegna lampeggiante al neon: americanata!
Comunque la trama è avvincente e la roccambolesca storia, nel suo complesso, ha avuto l'upgrade: noir.
Comunque la trama è avvincente e la roccambolesca storia, nel suo complesso, ha avuto l'upgrade: noir.
October 22, 2012
Les Italiens… sont des français de bonne humeur (Jean Cocteau)
Un bel polar ambientato a Parigi ma scritto da un italiano, con protagonista di origini italiane (benchè mai citato con nome e cognome) e titolo "Les italiens"!...e assicuro a chi non l'ha letto che questo non è il maggior elemento di ambiguità di questo divertente thriller che presenta un bel po' di sorprese, anche all'interno delle convenzioni stesse del giallo d'azione (e qui mi fermo per non spoilerare).
Comunque sia Enrico Pandiani, che gli amici da tempo consigliavano ma che come sempre mi capita con gli italiani... mi suscitava qualche diffidenza, invece è un buon talento e lo dimostra fin dalle prime righe introducendo il racconto con una carica dirompente (alla lettera...) e un piglio molto originale.
Poi la storia procede; inizialmente entro canoni più tradizionali pur mantenendo un buon ritmo, ma poi i suddetti canoni li disintegra con invenzioni sovversive portate avanti con disinvoltura e capacità di fare evolvere i personaggi in modo credibile, laddove era facile sbandare e scadere nel grottesco.
Annotiamo quindi questo autore sulla lavagna dalla parte dei buoni, con Baldini, De Giovanni, Carlotto e nonno Camilleri (rispetto ai quali beninteso presenta uno stile completamente diverso [forse un zinzino del Carlotto dell'Alligatore, ma proprio un'ombra...] avendo in comune una personalità originale) e prepariamoci al successivo "Troppo piombo" che mi dicono sia anche superiore, ma per ora non ci credo...
Un bel polar ambientato a Parigi ma scritto da un italiano, con protagonista di origini italiane (benchè mai citato con nome e cognome) e titolo "Les italiens"!...e assicuro a chi non l'ha letto che questo non è il maggior elemento di ambiguità di questo divertente thriller che presenta un bel po' di sorprese, anche all'interno delle convenzioni stesse del giallo d'azione (e qui mi fermo per non spoilerare).
Comunque sia Enrico Pandiani, che gli amici da tempo consigliavano ma che come sempre mi capita con gli italiani... mi suscitava qualche diffidenza, invece è un buon talento e lo dimostra fin dalle prime righe introducendo il racconto con una carica dirompente (alla lettera...) e un piglio molto originale.
Poi la storia procede; inizialmente entro canoni più tradizionali pur mantenendo un buon ritmo, ma poi i suddetti canoni li disintegra con invenzioni sovversive portate avanti con disinvoltura e capacità di fare evolvere i personaggi in modo credibile, laddove era facile sbandare e scadere nel grottesco.
Annotiamo quindi questo autore sulla lavagna dalla parte dei buoni, con Baldini, De Giovanni, Carlotto e nonno Camilleri (rispetto ai quali beninteso presenta uno stile completamente diverso [forse un zinzino del Carlotto dell'Alligatore, ma proprio un'ombra...] avendo in comune una personalità originale) e prepariamoci al successivo "Troppo piombo" che mi dicono sia anche superiore, ma per ora non ci credo...
September 20, 2017
Giallo (noir) ambientato a Parigi, ricco d'azione, morti a volontà, humour nero, dialoghi un po' cliché (ma qui ci vuole), personaggi ben delineati. Insomma, viene voglia di leggere i successivi!
Mentre leggevo questo romanzo sono stato alla presentazione dell'ultimo uscito, Pandiani è un signore simpatico e arguto che ha in serbo ancora molte storie per noi.
Mentre leggevo questo romanzo sono stato alla presentazione dell'ultimo uscito, Pandiani è un signore simpatico e arguto che ha in serbo ancora molte storie per noi.
September 23, 2013
Ho adorato questo libro per il linguaggio diretto e per i dialoghi serrati ed esagerati; con un'ironia apparantemente forzata ma che è il vero valore aggiunto di questo noir.
May 21, 2014
Se è sesso chiamiamolo onestamente sesso
Scrittura sbrigliata, protagonista ruvido, uno degli attacchi più avvincenti letti negli ultimi tempi: tiro al piccione direttamente nelle stanze della polizia e les italiens che cadono come birilli. Purtroppo tutto il rodimento sentimental erotico del protagonista non mi ha divertito e questo fatalmente ha richiamato l'attenzione su difetti che altrimenti non avrei notato: poco amore nello sbozzare i personaggi sopratutto.
Ma vengo al nocciolo del problema. Troppe pagine e mal travestite da tormento amletico per espremere l'indecisione - che nella realtà durerebbe un momento :-) - di un uomo davanti a un trans: me lo trombo o non me lo trombo?
Cigliegina sulla torta alla fine il lei/lui fa il favore di togliere il disturbo nella migliore tradizione B-Novel in cui l'oggetto del desiderio alla fine provvidenzialmente, muore, parte, si ravvede, o abbandona. Troppo scoperto il sogno per nulla segreto del maschio latino conteso tra responsabilità, passione e desiderio di libertà :-)
Scrittura sbrigliata, protagonista ruvido, uno degli attacchi più avvincenti letti negli ultimi tempi: tiro al piccione direttamente nelle stanze della polizia e les italiens che cadono come birilli. Purtroppo tutto il rodimento sentimental erotico del protagonista non mi ha divertito e questo fatalmente ha richiamato l'attenzione su difetti che altrimenti non avrei notato: poco amore nello sbozzare i personaggi sopratutto.
Ma vengo al nocciolo del problema. Troppe pagine e mal travestite da tormento amletico per espremere l'indecisione - che nella realtà durerebbe un momento :-) - di un uomo davanti a un trans: me lo trombo o non me lo trombo?
Cigliegina sulla torta alla fine il lei/lui fa il favore di togliere il disturbo nella migliore tradizione B-Novel in cui l'oggetto del desiderio alla fine provvidenzialmente, muore, parte, si ravvede, o abbandona. Troppo scoperto il sogno per nulla segreto del maschio latino conteso tra responsabilità, passione e desiderio di libertà :-)
May 25, 2013
storia nera, secca, incalzante- piena di sparatorie e ammazzatine- in una parigi sorniona e ben descritta. ritmo rapido e dialoghi fulminei per un bel noir italiano che si legge tutto d'un fiato.
May 14, 2018
Un giallo d’evasione e intrattenimento, con un incipit magistrale “Il primo proiettile ha attraversato la finestra con un colpo secco, è entrato nella pancia di Gaston, ha fatto il Tour de france fra le sue trippe ed è uscito poco sotto la scapola sinistra.
Il secondo e il terzo hanno polverizzato una pila di compact disc e la Tour Eiffel di cristallo poggiata sul computer di Servandoni. Due vibrazioni sul vetro mentre Gaston si accasciava per terra.
Il quarto ha trapassato con un tonfo sordo il torace della tipa seduta davanti a me e il quinto le ha attraversato la testa portandosi via frammenti di osso, sangue, idee e cose varie.
Il sesto e il settimo non hanno fatto altri danni all’infuori del distributore d’acqua alle spalle di Servandoni; il boccione, colpito in pieno, è scoppiato inondando lui e il pavimento dell’ufficio.
La ragazza davanti a me è scivolata giù dalla sedia guardandomi fisso negli occhi mentre l’ottavo proiettile frantumava l’avanbraccio di Martini e il nono faceva scoppiare il suo monitor in una nuvola di fumo e vapore informatico.
Il decimo e l’undicesimo sono passati sopra la mia testa perché a quel punto mi sono buttato per terra come già avevano fatto gli altri.
mani sui fianchi. «Che cazzo succede qui dentro?» ha domandato guardandosi attorno. Si è beccato il dodicesimo proiettile dritto nello sterno. È volato fuori dalla porta come se lo avessero tirato per le spalle con un filo invisibile.
Durata dello show: sì e no una decina di secondi.
Strisciando sul pavimento mi sono avvicinato alla tipa. Cominciava a esserci sangue dappertutto, dalla sua testa zampillava una fontanella. Sangue e acqua su tutto il pavimento. Ho sentito la camicia che se ne impregnava. La donna era morta stecchita.
Mi sono spinto verso Gaston e l’ho girato su un fianco. Morto pure lui. Martini stava accucciato in un angolo ed era coperto di sangue. Bianco come un cencio, si teneva il braccio ferito e tremava leggermente.
«Bernard» ho gridato, «tutto bene?»
Livi ha alzato una mano da dietro la scrivania e mi ha fatto segno che meglio di così non poteva andare. «Terroristi di merda» ha sbottato, «mi fate una sega.»
Anche Servandoni mi ha fatto un cenno. Sembrava appena uscito dalla doccia. Intanto ha cominciato ad arrivare gente, nei corridoi urlavano tutti e, siccome spari non se n’erano sentiti, nessuno là fuori riusciva a capire che cosa diavolo stesse succedendo.
Ho guardato verso la finestra. Dodici buchi frastagliati e fuori la Senna che scorreva sempre nella stessa direzione.”
Il secondo e il terzo hanno polverizzato una pila di compact disc e la Tour Eiffel di cristallo poggiata sul computer di Servandoni. Due vibrazioni sul vetro mentre Gaston si accasciava per terra.
Il quarto ha trapassato con un tonfo sordo il torace della tipa seduta davanti a me e il quinto le ha attraversato la testa portandosi via frammenti di osso, sangue, idee e cose varie.
Il sesto e il settimo non hanno fatto altri danni all’infuori del distributore d’acqua alle spalle di Servandoni; il boccione, colpito in pieno, è scoppiato inondando lui e il pavimento dell’ufficio.
La ragazza davanti a me è scivolata giù dalla sedia guardandomi fisso negli occhi mentre l’ottavo proiettile frantumava l’avanbraccio di Martini e il nono faceva scoppiare il suo monitor in una nuvola di fumo e vapore informatico.
Il decimo e l’undicesimo sono passati sopra la mia testa perché a quel punto mi sono buttato per terra come già avevano fatto gli altri.
mani sui fianchi. «Che cazzo succede qui dentro?» ha domandato guardandosi attorno. Si è beccato il dodicesimo proiettile dritto nello sterno. È volato fuori dalla porta come se lo avessero tirato per le spalle con un filo invisibile.
Durata dello show: sì e no una decina di secondi.
Strisciando sul pavimento mi sono avvicinato alla tipa. Cominciava a esserci sangue dappertutto, dalla sua testa zampillava una fontanella. Sangue e acqua su tutto il pavimento. Ho sentito la camicia che se ne impregnava. La donna era morta stecchita.
Mi sono spinto verso Gaston e l’ho girato su un fianco. Morto pure lui. Martini stava accucciato in un angolo ed era coperto di sangue. Bianco come un cencio, si teneva il braccio ferito e tremava leggermente.
«Bernard» ho gridato, «tutto bene?»
Livi ha alzato una mano da dietro la scrivania e mi ha fatto segno che meglio di così non poteva andare. «Terroristi di merda» ha sbottato, «mi fate una sega.»
Anche Servandoni mi ha fatto un cenno. Sembrava appena uscito dalla doccia. Intanto ha cominciato ad arrivare gente, nei corridoi urlavano tutti e, siccome spari non se n’erano sentiti, nessuno là fuori riusciva a capire che cosa diavolo stesse succedendo.
Ho guardato verso la finestra. Dodici buchi frastagliati e fuori la Senna che scorreva sempre nella stessa direzione.”
This entire review has been hidden because of spoilers.
December 17, 2017
Finalmente su suggerimento del maestro Stefano di Marino ho approcciato Pandiani, iniziando dal primo della sua serie "Les Italiens". Un ottimo libro, un noir d'altri tempi e di altre ambientazioni, che mi ha subito riportato alla mente Manchette o i film con Lino Ventura. Un testo scorrevolissimo, con una trama interessante e dei personaggi assia intriganti. Il rapporto tra il protagonista e la sua spalla è decisamente divertente e non banale. Una lettura che suggerisco agli amanti del noir d'azione.
February 13, 2018
"Les italiens" mi ha catturato con l'adrenalina delle sue sparatorie, il commissario duro dal cuore tenero, personaggi insoliti e una scrittura fluida che fa volare la storia verso un finale un po' amaro, ma forse necessario. Perché... "Si manda sempre giù tutto, in una maniera o nell'altra."
February 27, 2019
Bello e adrenalinico. Il primo volume della serie che narra le vicende della squadra di poliziotti di origine italiana impegnata in Francia. Un susseguirsi di sparatorie e colpi di scena, un commissario duro in apparenza, ma dal cuore tenero, di cui ci si innamora dall'inizio. Una storia con un finale un pochino amaro ma ricca e intensa. Consigliato
October 18, 2022
Non avevo mai letti un libro di questo autore ma senza saperlo ne ho letti diversi di Torinonoir, di cui Pandiani è fondatore insieme ad altri scrittori. Les Italiens... Che ritmo, ragazzi! E che bello ritrovarsi in rue de Vaugirard. Da torinese che ora vive a Parigi, questo libro mi è entrato nel cuore. Ora mi tocca leggere gli altri della serie... mannaje à Enricò!
February 28, 2024
Non c’è preludio in questo racconto, si inizia subito col vivo di una sonata dal ritmo molto sostenuto. La storia ha del poco credibile, sia perché rocambolesca sia per alcune dinamiche che si creano tra i personaggi. Mi è piaciuto un po’ meno rispetto a Fuoco, dello stesso autore.
February 4, 2013
A leggere questo libro, la cui lettura è veloce e scorrevole, mi è venuto in mente solo una cosa per la recensione: "La moglie del soldato" in salsa noir francese scritto da un italiano.
Non male, ben scritto; esagerato come solo un libro del genere può essere; esagerato nel spingere un po' il pedale sul sesso/amore/sessualità.
Spero che gli altri romanzi su les italiens siano più incentrati sul gruppo che è veramente interessante.
Non male, ben scritto; esagerato come solo un libro del genere può essere; esagerato nel spingere un po' il pedale sul sesso/amore/sessualità.
Spero che gli altri romanzi su les italiens siano più incentrati sul gruppo che è veramente interessante.
October 7, 2022
Un noir ambientato in Francia scritto da un italiano, un poliziotto che si ritrova coinvolto in uno strano caso in cui i cadaveri si moltiplicano solo per coprire uno scandalo personale che potrebbe trasformarsi in uno scandalo politico. L'ultra destra nazionalista (a rappresentanza dell'intolleranza) ed un poliziotto abbastanza stereotipato alle prese con una affascinante transessuale. Interessante. Da leggere altro per un giudizio definitivo.
January 19, 2016
Uno dei migliori degli ultimi mesi
Questo libro mi aspettava da tempo. Lo avessi saputo, lo avrei raggiunto prima. Bello, divertente, scritto benissimo, ritmo sostenuto, scene cinematografiche, profondità dei personaggi. Leggete Pandiani, non ve ne pentirete. Unica controindicazione: se siete maschi e quel filino omofobi, astenetevi perché Moet Chamberat potrebbe farvi cambiare completamente prospettiva :)
Questo libro mi aspettava da tempo. Lo avessi saputo, lo avrei raggiunto prima. Bello, divertente, scritto benissimo, ritmo sostenuto, scene cinematografiche, profondità dei personaggi. Leggete Pandiani, non ve ne pentirete. Unica controindicazione: se siete maschi e quel filino omofobi, astenetevi perché Moet Chamberat potrebbe farvi cambiare completamente prospettiva :)
January 5, 2017
Lo so che i fan di Pandiani mi odieranno, ma mi aspettavo di più..E' da tanto che mi ripromettevo di leggerlo e i commenti che avevo letto mi avevano riempito di aspettative che devo dire sono state in parte deluse perché, anche se devo ammettere che è avvincente, ricco di colpi di scena e sicuramente con una trama inusuale, non si discosta molto da quelli successivi, che personalmente mi sono piaciuti anche di più..sorry
May 2, 2011
Scivola via liscio come un'anguilla nella maionese.
N.B. l'ardita metafora è tratta dalle pagine del libro di Pandiani.
Per dire.
(in verità sarebbero tre stelle e mezzo).
N.B. l'ardita metafora è tratta dalle pagine del libro di Pandiani.
Per dire.
(in verità sarebbero tre stelle e mezzo).
March 27, 2023
3s=bello - Un bel noir. Una piacevole lettura ESTIVA.
October 3, 2025
davvero un bel romanzo. Scoppiettante. Ritmo alto. Argomenti mai banali e sempre interessanti. Consigliato.
January 29, 2018
Così così. Lettura veloce e scorrevole ma l' intreccio risulta poco plausibile. La seconda parte un po' ripetitiva e noiosa... Boh, mi aspettavo di più.
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