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I luoghi del delitto

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Quasi il titolo di un giallo per questo nuovo libro di Luigi Pintor, il quale rivela: «Diventare un idiota era la mia aspirazione di adolescente, che per i greci voleva dire stare in disparte con innocenza. Se proprio dovevo crescere mi sembrava il miglior modo. Invece uno stupido si impiccia di tutto senza capire nulla e mio malgrado ho preso questa strada». La strada di chi cammina incredulo facendosi largo su «un arenile invaso da diecimila ombrelloni» in riva a un’acqua «torbida e paludosa come melma fluviale»; di chi pensa che non sia «serio chiamare santa una terra che più profana non ce n’è un’altra»; di chi vede in una città «famosa per aver dato i natali a un marinaio che scoprì un continente sbagliando rotta» una solenne cerimonia trasformarsi in una mattanza trasmessa in mondovisione; di chi si fa prendere alla sprovvista un martedì di settembre di fronte a quello che «non è l’incendio della città di san francisco visto al cinema un secolo fa ma una ripresa d’attualità della città di new york»; di chi osserva che «fa meraviglia e sgomento se la povera immagine di un bambino africano ischeletrito riappare in sovrastampa sull’armatura d’acciaio di un grattacielo che crolla in occidente»; di chi nel corso degli anni ha sepolto un gran numero di persone più anziane di lui, anziane come lui, più giovani di lui.Nel suo stile limpido, privo di retorica e ricco di ironia e di sarcasmo, l’autore ci conduce sugli scenari dei delitti – delitti che riguardano «l’umanità tutt’intera o pressapoco», delitti non commessi ma non impediti – nell’incessante tentativo di scoprire dove il vero il giusto il buono si nascondono, dove diavolo stanno, che cosa li distingue dal falso dall’ingiusto dal cattivo».

78 pages, Paperback

First published January 1, 2003

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About the author

Luigi Pintor

10 books2 followers
Luigi Pintor, nato a Roma nel 1925 ma di origine sarda, sin da giovanissimo milita nel partito comunista e partecipa alla Resistenza. Nel 1946 entra nella redazione dell’«Unità» e vi lavora fino al 1965 divenendone anche condirettore. Nel 1968 fonda «il manifesto», movimento e rivista mensile fortemente critici nei confronti della dirigenza del partito che lo radia insieme con altri dissidenti. Nel 1971 «il manifesto» diventa un quotidiano e Pintor ne assume la direzione che, con alcuni intervalli, manterrà fino al 1995. Nel 1987 viene rieletto deputato come indipendente nelle liste comuniste. Ha continuato a collaborare al "Manifesto" fino alla morte, avvenuta nel maggio 2003.

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Profile Image for Eli.
82 reviews1 follower
March 24, 2024
Una lunga riflessione sulla morte e sul senso di colpa, quasi un flusso di coscienza (ma con la punteggiatura, per mia fortuna) arrivato dopo una diagnosi terminale con tutte le riflessioni che ne conseguono. Si legge praticamente in mezz'ora, non un libro indimenticabile ma scorrevole e con spunti di riflessione interessanti.

"Ben che vada la più grande delle umane imprese sarà tramandata per cinquemila anni, minuscola frazione del tempo, una storiella tirata per le lunghe prima che le maree la cancellino come uno scarabocchio sulla sabbia."
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