[IT] Nato a Cagliari nel 1938, si laurea in filosofia all’Università di Pisa. Attualmente insegna presso l’Università di California a Los Angeles (dal 1992) e ricopre la cattedra di Storia all’Università di Pisa. Oltre a numerosi articoli e traduzioni, tra le pubblicazioni più recenti figurano, tra gli altri, Le forme del bello (Il Mulino, 1995), La filosofia nel Novecento (Donzelli, 1997), Una scintilla di fuoco. Invito alla filosofia (Zanichelli, 2005) e Paesaggi sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia (Bompiani, 2008). Più recentemente la sua ricerca filosofica si è orientata sul tema del desiderio, ovvero sulla funzione delle passioni volte al conseguimento di migliori condizioni di vita.
"La brevedad de la vida y la casualidad del nacer, que nos encierran a cada uno en un tiempo y un espacio limitados, nos permite tomar contacto solo con una cierta cantidad de cosas. La decisión de conocer y cuidar a algunas, sin pedirnos la comprensión de las otras, implica no sólo una actitud de constante atención al mundo y a las personas, una voluntad de saber y un deseo de "
«La brevità della vita e la casualità del nascere, che racchiudono ciascuno in un tempo e uno spazio limitati, ci consentono di venire a contatto solo con un certo numero di cose. La decisione di conoscere e aver cura di alcune, senza precludersi la comprensione delle altre, implica non solo un atteggiamento di costante attenzione al mondo e alle persone, una volontà di sapere e un desiderio di 'amare', ma anche un ethos (e perfino una presa di posizione politica) per contribuire a fare una respublica della società toccataci in sorte.»
Un libro davvero interessante e a tratti anche molto poetico, che offre una visione mai banale sulle innumerevoli sfumature di significato che le cose assumono nelle nostre vite e sui nostri atteggiamenti nei loro confronti. Essendo però un libro che fa tanto uso delle citazioni, ho trovato molto confusionaria la scelta di inserire i rimandi alle fonti in delle parentesi quadre direttamente all'interno del testo che rimandano a loro volta, tramite il solo cognome dell'autore, alla bibliografia scritta per esteso in fondo al libro. Sarebbe stato più comodo per i lettori inserire le fonti in delle normali note a piè di pagina e seguendo uno standard di citazione.
Decisamente non male (soprattutto per gli spunti per chi si occupa di beni culturali), anche se a tratti paga un po' l'impianto (in fondo concettualmente ridondante e, come annunciato in introduzione, molto basato sulle citazioni). Ottima bibliografia.