Si può viaggiare in tanti c’è chi viaggia sempre e non parte mai; c’è chi parte e va lontano senza bisogno di viaggiare; c’è chi parte e viaggia e c’è chi non parte e non viaggia. Viaggiare e non partire è dedicato a tutti coloro che viaggiano, fisicamente o solo con la fantasia. Un libro in cui si trovano consigli, riflessioni, massime, esperienze dei viaggi più disparati. Ma anche una bibliografia – poco ragionata, tutta di cuore – del viaggio. E inoltre interviste ad antropologi, esploratori, mitici viaggiatori come Fosco Maraini. E infine, un manuale sul dove, come, con chi viaggiare (o non viaggiare). Andrea Bocconi non ci conduce solo nel mondo del ci trasmette una passione vera e profonda, lui che si definisce «un viaggiatore per niente pentito».
Che poi ognuno viaggia o non viaggia come gli pare. Non gli servono pseudo-manuali pronti all’uso per sapere dove andare, ma soprattutto con quale disposizione d’animo. Per questo, non ho ben compreso lo scopo del libro. Che assomiglia più a una raccolta casuale di impressioni di viaggio, inframmezzata a brandelli di interviste a famosi giramondo. Con una tendenza evidente a privilegiare le mete asiatiche o comunque quelle dove l’esperienza mistica trasforma il viaggio in una ricerca di sé. Meglio affidarsi alle Rough Guide.
The book is mainly a collection of subjective thoughts of the author around the topic travelling and I’m afraid the title – travelling and never leaving – is more an intriguing appeal than a demonstrated thesis. Nonetheless it offers several considerations or episodes to start from for further thinking – the need for being elsewhere, the discover of diversity, the search for the other, the urge to return, the luggage of preconceptions we (almost) always carry with us.
I simply loved this book. It is a lovely collection to the subject travelling with heaps of little anecdotes and quotations from famous travellers, authors or philosophs. A hymn and declaration of love to travelling and for everybody who also loves it.