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Bambini nel bosco

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C'è un campo, la Base, dove crescono i Bambini senza ricordi o memoria. Tra loro c'è un gruppo più vivace, composto da Hana, capo del Guscio, dura e metodica, Dudu, sempre attento e guardingo, Glor, grande e goffo, Cranach, il più lento di tutti, Orla, la più piccola, e infine ZeroSette, l'ultimo arrivato. C'è anche Tom, ma lui appare diverso: si perde in mille pensieri e a volte sente riaffiorare un Coccio, un frammento di vita passata. Un giorno convince i ragazzi a spingersi nel bosco per esplorare il mondo di fuori. Porta con sé un libro di fiabe appena ritrovato, che comincia a leggere ad alta voce suscitando emozioni e curiosità. Ma ben presto nel gruppo si alterneranno rivalità e gelosie, scoperte e amori: tutto seguito da lontano da Jonas, addetto al sistema di controllo del campo, che in realtà ha programmato la fuga. Così, quasi per incanto, quel libro e quella lettura doneranno a ognuno un filo di speranza e gioia.

Bambini nel bosco è una storia commovente, sospesa in un limbo spaziale e temporale; è un romanzo poetico, dolente, che scava negli animi dei ragazzi, esplorandone i sentimenti. È un libro per loro, ma anche per gli adulti che li circondano.

200 pages, Hardcover

First published February 25, 2010

4 people are currently reading
104 people want to read

About the author

Beatrice Masini

390 books46 followers
Beatrice Masini è una giornalista, traduttrice e scrittrice italiana.

Ha vinto il Premio Pippi con Signore e Signorine - Elsa Morante Ragazzi per La spada e il cuore - Donne della Bibbia e il Premio Andersen - Il mondo dell'infanzia come miglior autore.

È anche conosciuta per aver tradotto i libri della saga di Harry Potter della scrittrice britannica J. K. Rowling per la versione italiana distribuita dall' Adriano Salani.

Wikipedia

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6 (2%)
Displaying 1 - 30 of 31 reviews
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,265 reviews153 followers
November 7, 2017
Quanto è strano questo libro. Di fatto, uno dei libri più strani che io abbia mai letto. Dove e in che epoca siamo? Non si sa. Il racconto è sospeso in un limbo spaziale e temporale dove delle colonie di bambini molto particolari, senza ricordi e senza memoria, crescono in un campo, divisi in gruppi detti “Grumi”: tra di loro si distinguono gli “Avanzi”, ovvero gli orfani, abbandonati o dimenticati dai genitori, e senza alcun ricordo della loro vita precedente, e i “Dischiusi”, prodotti di esperimenti scientifici. In entrambi i casi bambini senza alcun passato, se non, ogni tanto, per gli “Avanzi”, qualche frammento di ricordo che pare improvvisamente invaderli sotto forma di una parola, un concetto o un’immagine, ma che non sanno spiegare. Il campo è sorvegliato da un sistema di controllo che mira a osservare e studiare la crescita isolata dei bambini per uno scopo finale non precisato. Poi, ecco l’irrompere di un aspetto sano, normale, naturale, in questo quadro atipico e impensabile: un "grumo" di bambini riesce a fuggire nel bosco circostante, per esplorare il mondo di fuori. Con se’ portano un oggetto ritrovato per caso, e del quale alcuni “Avanzi” hanno vaghi ricordi: un libro. E ascoltando le storie di questo tesoro, che Tom, uno di essi, legge loro ad alta voce, essi imparano a poco a poco così è l’affetto, l’amore materno, il mondo della natura, e i valori come la fratellanza e la libertà. “Bambini nel bosco” mi aveva incuriosita per la trama e per quella meravigliosa copertina raffigurante un bambino seduto su un ramo e con un libro in mano, al chiaro di luna. Uno dei tanti romanzi classificati per bambini, ma che in realtà parlano anche e soprattutto agli adulti, perché sono più complessi di quanto si possa immaginare. Alcuni passaggi in cui i bambino ascoltano Tom leggere trasudano delicatezza e poesia, ma la storia in sé resta poco chiara e poco sviluppata in molti punti, e anche il finale risulta frettoloso e confuso. In qualsiasi caso è una stranezza che, fra i soliti romanzi di narrativa e thriller scritti con lo stampino, stupisce e piace. Decisamente fuori da ogni canone.
Profile Image for Muriomu.
201 reviews14 followers
December 17, 2015
Recensione completa su Café Littéraire

In un luogo imprecisato, nel tempo e nello spazio, Beatrice Masini ambienta la sua favola distopica e melanconica.
Protagonisti sono un gruppo di otto bambini che, più o meno coscientemente, si ribellano ad un sistema che non dà speranze né vie d'uscita.
Quelli che impariamo a conoscere, pagina dopo pagina, sono i residui di una civiltà evoluta, quello che resta dopo un grande disastro mondiale (che nel romanzo viene sempre definito con il nome di "bomba"), e i meccanismi messi in pratica per cercare di riportare una sottospecie di ordine al marasma generale.
La Base è uno dei luoghi che ospitano i bambini e i ragazzi rimasti soli dopo la tragedia. Tra loro c'è chi ha perso entrambi i genitori perché morti o dispersi e anche chi non li ha mai conosciuti.
La Base, infatti, ospita due tipologie di bambini, in eterna attesa che arrivi qualcuno a reclamarli: gli avanzi e i dischiusi. I primi sono in netta minoranza e rappresentano i pochi scampati alla bomba, i secondi sono i bambini provetta, senza passato e senza ricordi, fatti nascere e cresciuti per dare una nuova speranza ad un mondo in rovina.
Tom è uno dei pochi avanzi del suo grumo, e già questo lo rende abbastanza speciale rispetto alla norma ma, quello che rende Tom unico e che, a differenza degli altri, egli ricorda più cose del mondo passato.
I ricordi - i cocci - riemergono nella mente improvvisi e altrettanto improvvisamente svaniscono lasciando un doloroso senso di vuoto.
Parole e sensazioni inafferrabili e presumibilmente sconosciute, tornano a galla e con loro il senso di colpa per qualcosa che non si riesce a ricordare, per qualcosa che si crede perso per sempre.

"Era il suo segreto. La parola segreto - un Coccio - gli era riaffiorata in testa, o forse nel cuore, non appena l'aveva trovato. Al Campo i segreti non esistevano. Ma lì gli era bastato sfiorarlo per riconoscerlo come tale. Una cosa da non dire e non dare. Una cosa da tenere per sé, preziosa fino allo spasmo, fino al dolore.
E così quella volta Tom era tornato al Grumo senza niente in mano, ma con un segreto tutto per sé."

Un libro di fiabe, ritrovato nel bosco, offre a Tom e ai bambini del suo grumo l'opportunità di scoprire, conoscere, e in alcuni casi rammentare, frammenti di un tempo ormai lontano.
Le storie lette e assimilate si rivelano la spinta necessaria per muoversi alla ricerca di qualcos'altro, qualcosa che la Base non può offrire loro.
È così che inizia la straordinaria avventura dei Bambini del grumo tredici, ora diventati i "Bambini nel bosco".
Soli con se stessi, indifesi in un mondo sconosciuto, i ragazzini si incamminano alla ricerca di una storia tutta loro, dove non serve un castello per vivere felici, basta una casa di pietre e legna costruita tutti assieme. Dove non si aspetta l'arrivo del principe azzurro, ma si spera nella comparsa di quegli adulti che, nelle fiabe del libro, vengono chiamati con i nomi di "mamma" e "papà"...

"«Ma noi di chi siamo?» Ecco l'aveva detto.
«Come di chi siamo?» ripeté Tom, fissandola.
«Insomma, dentro le storie succedono delle cose. Ci sono dei bambini, e sono sempre di qualcuno.
Della loro mamma, del papà. Magari del re e della regina. O dell'Orco che li tiene come schiavi e li vuole mangiare. Perché noi non siamo di nessuno?»
Tom sospirò. «Noi non siamo dentro una storia. Noi siamo dentro un bosco. Noi siamo i bambini nel bosco.»"

"Bambini nel bosco" è un'avventura commovente, ricca di malinconia.
Si passa dalla tristezza, al senso di ingiustizia, alla speranza e a quella gioia che, solo dei bambini che scoprono le piccole cose semplici della vita, possono regalare.
Triste, dolce ed intenso.
Un libro per ragazzi, ma che anche gli adulti sapranno apprezzare.
Profile Image for Sonia.
569 reviews98 followers
November 14, 2010
Dopo questa lettura mi sono resa conto che sempre più spesso i libri che fanno male, quei libri che colpiscono al cuore, colpiscono alla mente e non diventano immediatamente ricordi ma pensieri insistenti che non se ne vogliono andare... insomma queli libri di cui non ti liberi facilmente una volta finiti, sono i libri per ragazzi.
Forse perchè i ragazzi hanno una sensibilità maggiore rispetto agli adulti? Forse perchè i ragazzi non hanno bisogno di pensare troppo ma riescono a cogliere immediatamente il senso di ciò che gli si vuole far capire?
Forse perchè i ragazzi non hanno mai paura di vivere?
Mi sono posta mille domande, non riesco a darmi altrettante risposte.
So che la stessa storia con protagonisti degli adulti non sarebbe mai riuscita, gli adulti avrebbero rovinato tutto.

Ma in quel bosco, in quel bosco che è il mondo dei bambini, ritroviamo la voglia di fare, di scoprire, di vivere, la voglia di sapere e di ricordare...
I bambini iniziano a crescere attraverso i ricordi di alcuni di loro, che poco alla volta diventano i loro stessi ricordi...
E' una storia delicata e forte.


Profile Image for Cristiano Pala.
146 reviews4 followers
January 13, 2021
un libro per ragazzi scritto in Italia che non tratta i propri giovani lettori come dei minus habens?(da leggere con un tono sopra la normale parlata) Un libro per ragazzi scritto in italia che non parla dei soliti amori tra bulli e pupe? (due toni sopra)un libro per ragazzi scritto in italia che ha elementi di fantascienza non banali e non annacquati? (tre toni sopra)un libro per ragazzi scritto in italia con molteplici livelli di lettura e che fa riflettere e crescere? (quattro toni sopra)Un libro per ragazzi scritto in italia che può essere letto e apprezzato anche da un adulto??(ormai con un tono di voce supersonico...)Ebbene si, tutto questo è "i bambini nel Bosco" di Beatrice Masini: una perla tra tanta cacca narrativa. Non posso che fare le mie lodi alla bravissima autrice e all'editore che non solo l'ha pubblicato, ma l'ha anche sostenuto come finalista al premio strega...
Profile Image for Tanabrus.
1,980 reviews196 followers
November 7, 2017
In un posto misterioso, centinaia di bambini vivono allo stato brado, quasi senza regole, senza un passato o senza la sua memoria, senza educazione.
Riuniti in Grumi, conoscono solo la legge della violenza fisica, della ricerca quotidiana del cibo, dei giochi elementari.

Gli adulti sono solo le creature strane che intravedono ogni tanto, e che alla sera li radunano per dargli la medicina.

La storia impiega un poco a ingranare, dopo averci mostrato quaso scenario raccapricciante.
Poco a poco, mentre veniamo a conoscere il segreto di Tom e come questo cambi poco a poco il suo Grumo, raccogliamo avidi gli indizi che l'autrice dissemina per tentare di contestualizzare il racconto.

Una civiltà un tempo enormemente progredita, viaggi spaziali, una catastrofe inimmaginabile.
Guerra, morte e distruzione.
E questi bambini, i sopravvissuti, allevati in questo centro come bestiame in attesa di trovargli una ricollocazione, una sorta di orfanatrofio enorme gestito così per noncuranza e mancanza di mezzi.


Il tutto seguito dal punto di vista di Tom, ragazzino tredicenne con parecchi ricordi del passato, e in seguito dal punto di vista di Jonas, riluttante addetto alla sorveglianza del campo.


Una storia a tinte deprimenti, ma comunque delicata e pervasa di ottimismo.
E' la prima volta che leggo qualcosa di questa autrice, devo dire che mi è davvero piaciuto.
Profile Image for Padmin.
991 reviews57 followers
January 31, 2018
Non è un libro per bambini. Vedo che è consigliato dai dodici anni in poi, ma temo che siano pochi anche dodici anni.
Per capire l'antefatto (che si svela piano piano) occorrono diverse pagine ed il finale è poco chiaro, forse -se ho ben capito- persino banale.
E dire che ci sono buoni spunti (sul potere delle parole e delle storie, sul significato del presente privo di passato, sulla perdita dei ricordi), ma non vengono dovutamente approfonditi. Tutto rimane in superficie, sospeso... manca lo scavo. Manca cioè quel che invece si trova in Harry Potter, di cui la Masini è (ottima) traduttrice.
Il libro rimanda ad altri libri del genere distopico, su tutti "Farenheit 451" e "Il mondo nuovo", ma anche "Il signore delle mosche" occhieggia spesso tra le pagine. Non sono andata a controllare, eppure la scena topica del ragazzino che precipita dall'albero altissimo su cui è salito mi ha riportato proprio alla foresta dell'isola di William Golding. In Tom ho rivisto Ralph, un Ralph in questo caso privo di un autentico antagonista.
S'incontrano tuttavia alcune belle pagine, belle riflessioni e profonde, belle immagini: su tutte l'Aster, il neosole.
Nel complesso è un discreto libro per adolescenti -almeno a metà dei teen-e adulti.
Profile Image for Tatyana Naumova.
1,557 reviews180 followers
May 5, 2016
У книги средняя оценка 3,42 и почти нет читателей, но это хорошая антиутопия про важность детей, семьи и чтения; немного однообразна с точки зрения сюжета, но в целом отличное чтение о живых героях.
Profile Image for Floriana Amoruso.
1,343 reviews11 followers
May 11, 2020
https://labibliotecadellibraio.blogsp...
In un epoca non ben capibile, ma quasi sicuramente post al nostro millennio e lontanta dal nostro mondo, c'è un luogo dove vengono raccolti diversi bambini che hanno subito il cambiamento avvenuto al di fuori della Base. Qui i nostri protagonisti vivono alla giornata, senza regole, devono procurarsi da mangiare, devono vivere cercando di sopravvivere, dove vige la legge il più forte va avanti, una sola regola devono seguire, al suono della sirena tutti devono allinearsi per prendere la medicina.
A cosa serve quella pillola?
Tom è uno dei bambini che fa parte del Guscio 13, luogo dove si viene inseriti quando si giunge al campo base, ce ne sono diversi, ma questo è particolare.
Il piccolo Tom ha un segreto che custodisce gelosamente, una scoperta che se venisse alla luce potrebbe portare guai, ma se nascosta bene potrebbe portarlo in un luogo lontano dall'odierno.
Nel Guscio con lui ci sono altri ragazzini, c'è Hana, il capo, ZeroSette, un bimbo taciturno e tanti altri con le loro caratteristiche.
Tom è da diverso tempo che riesce a nascondere agli adulti che la pillola che riceve la sputa, questo sta cominciando a provocare in lui dei cambiamenti, infatti il ragazzino pensa molto e comincia ad associare diverse situazioni che sono i suoi ricordi, Cocci di vita che pian pian lo aiutano a capire che è necessario allontanarsi da quel luogo.
Bambini nel bosco è un libro adatto ai ragazzini di una fascia d'età compresa tra i dieci e i dodici, a me sinceramente questo libro non è piaicuto per nulla, l'ho trovato ostico, confusionario e poco adatto, non ho capito nulla di quello che c'è dietro ai ragazzini, non ho capito cosa sia successo perché questi venissero portati in questo campo base per sopravvivere e imparare a essere selvaggi, senza regole solo quelle che potremmo definire il più forte sopravvive al più debole.
La fuga del Guscio 13 l'ho trovata bizzarra ma poco conclusiva, non mi ha soddisfatta per nulla, anche la conclusione mi ha lasciata perplessa, per questo non è un romanzo che consiglierei!!!
Profile Image for Alessandro Proglio.
32 reviews21 followers
October 27, 2021
È molto bello da leggere ad alta voce, non è diviso in capitoli ma in parti brevi di una due o tre pagine circa, e ognuna ha spunti per la riflessione e discussione in gruppo, è proprio denso di tematiche e l'ambientazione fantascientifica raccontata a sprazzi ma non spiegata è anche un modo per incuriosire il lettore.
8 reviews
March 15, 2024
Ci sono tutti gli archetipi del bosco, della fiaba e dell’infanzia. Risuona la morte, la selvatichezza, l’abbandono, ma soprattutto l’amore per la lettura e la narrazione, nella sua dimensione più salvifica. Rimango perplessa del ruolo adulto. Mi sarebbe piaciuto conoscere di più il mondo nel quale la narrazione è ambientata.
Profile Image for Fran.
62 reviews1 follower
February 1, 2023
Un distopico per ragazzi davvero ben fatto, anche se non potevo aspettarmi di meglio da Beatrice Masini. Il potere salvifico delle storie, ultima scintilla di speranza per un futuro che sembra perduto, per i bambini ma anche per gli adulti. Assolutamente da recuperare!
Profile Image for Sasha.
181 reviews2 followers
May 10, 2018
Простая история о важности чтения и культуры, объятий и семьи.
Profile Image for Orma.
672 reviews15 followers
November 10, 2018
Iniziato benino, continuato meglio, finito proprio malaccio. Ci sono molti echi di altri libri, altre storie.
60 reviews2 followers
June 27, 2023
Re-reading this to check if it is still my favorite book. And it is. It is.
Profile Image for Ele.landia.
24 reviews3 followers
December 23, 2023
Distopico per bambini/ragazzi ma bello bello in modo assurdo. Stile asciutto, e senza una riga superfluea, per me è un grande amore!
Profile Image for Andrea Stella.
69 reviews
February 3, 2025
Bellissimo!
Semplice ma intenso. Un libro di grande impatto emotivo, scorrevole e molto coinvolgente
Profile Image for Soobie is expired.
7,169 reviews133 followers
February 10, 2014
Perché sono andata a pescare Bambini nel bosco? Beh, l'autrice stava passando dalle mie parti per una serie di incontri e ne ho parlato in biblioteca. La bibliotecaria, dal canto, disse di aver già assistito ad alcune presentazioni della Masini e che, purtroppo, lei è una persona parecchio algida e il ruolo di oratrice non le riesce molto bene. Poi, mi diede il libro: "Leggi e dimmi!"

Lessi.

Non gradii.

Allora. Il romanzo si presente come una storia ambientata in un mondo distopico. Di solito, apprezzo il genere, specialmente se il world-building che c'è dietro è convincente. Altre volte, per quanto la storia sia interessante e i personaggi abbiano delle personalità ben definite, se il world-building è scarso, mi passa anche la voglia di leggere il libro. Facciamo un esempio. The Darkest Minds è un libro distopico, il cui world-building non funziona per niente. Negli Stati Uniti all'improvviso tutti i bambini si ammalano e sviluppano poteri speciali. Gli adulti si spaventano e decidono di rinchiuderli tutti e non fare più figli. Anche da lontano un miglio la cosa puzza. Difatti, sono ancora qui a riflettere se devo andare avanti con la serie o no.

Invece la Masini non si preoccupa di presentare ciò che sta fuori del libro. E presentare una situazione distopica, senza spiegare perché si è arrivati a quel punto, sembra una specie di scorciatoia troppo comoda. Ci sono bambini che sono rinchiusi in una Base e abbandonati a se stessi. A nessuno importa di loro e ogni giorno prendono una speciale medicina affinché dimentichino ciò che è successo.

Perché? Chi ha detonato la bomba? Perché almeno l'autrice dice che è scoppiata una bomba. Cosa è successo al mondo, tanto da costringerlo a rinchiudere i bambini da qualche parte? Nessuno sa. Nessuno dice.

Inoltre l'autrice ha messo in campo un gruppetto di otto bambini. Ma le riesce difficile dare ad ognuno una propria personalità. I bambini sono praticamente intercambiabili tra di loro. Probabilmente un gruppo più ristretto avrebbe avuto più successo.

Ci sono anche degli adulti ma, boh, non sembrano lasciare il segno. A parte Jonas, ovviamente. Intanto, è questo un riferimento a The Giver. Il donatore? Son lì, guardano, osservano e poi vanno alla ricerca. Però il buonismo finale, nuoce parecchio al libro. E anche alla personalità degli adulti.

La trama... beh, non succede praticamente nulla. E quando succede, beh, passa via senza lasciare traccia. Tom, il narratore, riflette tanto sulle parole e sulla loro forza. Ma ho spesso saltato le sue riflessioni.

Il finale non è molto convincente. Insomma avrei preferito che le azioni dei bambini avessero avuto un loro peso nel cambiare la situazione della Base, ma ciò non avviene. C'è una specie di deus ex machine che dice che, . Come direbbe Homer: "Duh!" E .

Ecco. Forse il nocciolo del libro, la forza delle parole è talmente nascosto da tutte le altre chiacchiere che si perde.

Giusto per spiegare perché le due stelline. Le pagine 90 e 91 valgono da sole cinque stelline.

È il mio secondo esperimento con i libri della Masini, oltre a Sono tossica di te. E direi che non insisterò oltre con lei.
Profile Image for Arheldyn.
34 reviews
June 28, 2022
** Non sono di madrelingua Italiana, quindi perdonatemi se trovate qualche errore nella sintassi, ortografia e/o grammatica. Vi ringrazio! **


Per riassumere:
<< L'inizio non era coinvolgente, e il finale era abbastanza deludente.>>

Anche se l'intero romanzo è scritto poeticamente bene con un pizzico di originalità e musicalità letteraria, testi scritti in un modo che tu non possa più fermarti e distoglierti la vista, tantissimi elementi non ti lasciano immaginare bene come sono quei poveri bambini e, soprattutto, in quale luogo e tempo siamo.

L'unica cosa che ho percepito e che tutto è ambientato come se fossimo in un film extra delle "Guerre Stellari" (Star Wars): umani che vivono in un'altra pianeta, in alta tecnologia, lontani dalla terra.
Tutto qui.

Ma ho sempre tante altre domande, domande che sembrano essere create implicitamente dall'autrice per tutti i suoi lettori poiché ti fanno riflettere:

Perché c'era stata la bomba che lasciò migliaia di bambini in situazioni esasperanti?
In quale anno siamo?
Come mai, oltre alla medicina che prendono alla Base, i bambini non ricordano niente o decidono di non ricordare?
Come mai ZeroSette ha deciso di salire su un albero e poi cadere? Era un atto di suicidio? Come mai lo farebbe un bambino di sette anni?
Come si sono salutati Tom e Hana siccome loro due, senza dubbio, si amavano reciprocamente? Oppure come si sono salutati tutti quanti?
Come mai i bambini venivano creati nei laboratori, quei cosiddetti "dischiusi"? E chi era la piccola Lu? Perché si è apparsa dal nulla?
Cosa vuole comunicarci l'autrice?

Eccetera, e così via...
Forse ho altre domande, così tante che non ricordo più, ma domande che sono rimaste da qualche parte dietro il cuore e i neuroni...

Mi aspettavo di più.
Non riuscivo a immaginare i protagonisti.
Di solito riesco a creare mondi interni dentro di me così vividi e chiari che sembrano reali... Come mai con questa storia vedevo quasi quasi solo sagome, ombre, oppure bambini un po' "sfocati" nella mia visione mentale?
Probabilmente ci servivano più aggettivi per intuire...

Nonostante tutto questo, è una storia dove, anche se non invoglia proprio il desiderio di essere letta in continuazione, è sempre e comunque piacevolmente commovente, ricche di figure retoriche nei dialoghi e nelle frasi che solo la scrittrice ci potrà spiegare.
Quindi secondo me c'erano tantissime cose mancanti che però la scrittrice è stata abile nel darti comunque una sensazione di qualcosa di "completo", qualcosa di originalmente nuovo... ☺️
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for VAle.
427 reviews15 followers
December 7, 2012
preso in biblioteca

Un'occasione sprecata

Mi aspettavo di meglio da un libro "per ragazzi" candidato al premio Strega (anche se non scelto tra i finalisti). L'utilizzo di un contesto distopico in sé si presta bene al romanzo di formazione (vedi La dichiarazione o The Giver), ma in questo caso viene svuotato da tutte le sue altre potenzialità per ridursi a mera ambientazione e pretesto.
La storia scorre (pittosto lentamente, tralaltro) senza grandi scossoni o colpi di scena e il tutto appare quasi scontato: il potere delle "storie", la fuga, il "dramma"... Nulla viene approfondito in maniera significativa, il ruolo degli "adulti" è ambiguo ma non intriga, i bambini vengono caratterizzati in modo troppo stereotipato, il rapporto tra i protagonisti non sviluppato. Rimane sempre la sensazione che manchi qualcosa e alla fine il tutto non risulta appassionante.
Sulla carta poteva essere una buona lettura, qualcosa di diverso in un panorama della letteratura per ragazzi che troppo spesso è ancorata ai generi di volta in volta di moda, ma alla fine rimane un'occasione sprecata.
Profile Image for Romina.
102 reviews4 followers
July 17, 2013
Stiamo per diventare una storia. La nostra.

Libro che sembrava promettere chissà quale sconvolgente storia ma che invece termina con un finale un pò inutile, quasi banale.
"Bambini nel bosco" parla di un gruppo di ragazzi orfani, scampati a non si sa quale tragedia, che convive in un campo Base orribile dove i piccoli vengono abbandonati a se stessi. Un gruppo decide di scappare nel bosco promettendo una storia che sembra avvincente ma che si conclude scemando nel nulla, o quasi.
Peccato, è scritto abbastanza bene, la scrittrice avrebbe potuto impegnarsi per un epilogo un pochino diverso, ma è questo che a volte succede quando si vuole per forza un lieto fine.
Profile Image for Ugo Salizzoni.
6 reviews1 follower
February 8, 2016
"Le Parole danno significato alle cose". Libro molto bello, ne vale la pena, una metafora affascinante che porta alla scoperta di un mondo, in cui i bambini sono al centro di tutto, molto speciale.
Profile Image for Laura Cornacchia Romero.
54 reviews
July 23, 2025
A me non interessa nulla, questo libro è un capolavoro ed è sottovalutatissimo. Suppongo che questo si debba alla sua natura estremamente distopica e critica. I bambini sono il centro della vita.
Displaying 1 - 30 of 31 reviews

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