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Il contagio

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Un angolo di borgata, una casa popolare, tre piani di cemento a vista e, all'imbocco della scala A, la scritta "l'invidia è la forza dei cornuti". Dentro abitano Chiara e suo marito Marcello, ex culturista dalla sessualità incerta, Francesca, la paraplegica combattiva militante di sinistra, Bruno, ultrà romanista in affidamento diurno. E poi Gianfranco, lo spacciatore che prova a entrare nel giro grosso, Eugenio detto "er Trottola", che lavora in un'officina e si scopre innamorato della prostituta con cui convive...
In questo paesaggio fatto di pezzi di campagna, villaggi e lembi di metropoli, le loro storie s'intrecciano, unendosi a quelle di personaggi che la borgata l'hanno scelta, per ribellione, per fascinazione. Come Flaminia che s'è sposata Bruno rompendo con la famiglia, o come il professore, che ama Marcello e lo mantiene.
Frastornati dal rumore di fondo - il chiacchiericcio delle donne sulle panchine, gli strilli comici o intimidatori a ogni ora del giorno e della notte, le "pinne" fatte con i motorini -, li seguiamo in un percorso dove non ci sono più alibi, niente o nessuno da salvare. Non la leggendaria vitalità popolare, esaltata in tanti libri e film, non il professore che in questa vitalità presunta ha provato a rigenerarsi, non le ideologie contemporanee, troppo impegnate a simulare paradisi inesistenti.
È il romanzo della corruzione e della cocaina diffuse, del sesso venduto e negato. La periferia di Roma, quelle borgate ridotte a indifferenziata poltiglia si fanno metafora e i borgatari, "antesignani dell'insignificanza", conquistano terreno, diventano avanguardia. Perché mentre le borgate si adeguano ai valori borghesi, come scriveva Pasolini, la borghesia si sta "imborgatando": legge della jungla, sogni di lusso impossibile, indifferenza morale, assenza di futuro - "vivere alla grande fin che si può e crollare quando capita". I due strati si sono contagiati a vicenda, ormai. "Il segreto di una civiltà al tracollo è la consistenza fluida: una geografia collosa, una storia evaporante, un'identità fondente e una criminalità liquida."
In una lingua "presa dal vero" ma non per questo meno letteraria, che contamina il romanesco dei personaggi con l'italiano e piega l'italiano dell'autore verso il dialetto, Siti costruisce un romanzo dove la realtà, confusa e inintelligibile, viene soppiantata dalla rappresentazione, a sua volta imprendibile, illusionistica. Un romanzo che cancella se stesso in un brulicare di mille storie violente e grottesche, la cui somma, alla fine, dà zero.

344 pages, Hardcover

First published March 1, 2008

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Walter Siti

68 books76 followers

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Displaying 1 - 22 of 22 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,458 reviews2,430 followers
April 29, 2025
GRUPPO DI FAMIGLIA IN UN INTERNO, E IN ESTERNO


Sandro Chia: Couple rouge, 1990.

Il mondo in queste pagine è quello delle borgate, delle periferie, c’è sentore di Suburra (ma il libro di Siti è uscito cinque anni prima di quello di Bonini).
E immagino che se avessi letto Pasolini, direi che c’è tanto anche del PPP nazionale.
Ma l’approccio di Siti è tutto suo, ed è una meraviglia: metà saggio e metà romanzo, mescola finzione a presunta intervista. E alla fine nella nota che chiude il libro ci informa che è tutto inventato.

Il suo narratore in terza – identificabile col Professore, che condivide alcune passioni coi borgatari e i reietti, vuoi le strisce, vuoi gli incontri omo – sembra sapere e conoscere e vedere tutto, come se tutti i vari personaggi lo invitassero a entrare a casa loro o a sedere al tavolino del bar in loro compagnia, e dopo, giù racconti, confessioni, riflessioni.
Squarci di vita, di quella vera – come sono umani gli umani di Siti! – di filosofia e saggezza, di quella spicciola e da poveracci ma anche di quella profonda e vissuta sulla pelle.
Gente che va a mignotte, con le quali spende senza pentimento e senza rimorso, perché con le puttane non si prova dolore. Gente che de carattere, ‘sta soglia così netta tra il bene e il male nun la vede.
La povertà è una colpa. La ricchezza l’unica morale.


Roma, Pietralata, il Colosseo.

Il narratore in terza, che è il professore, che è lo stesso Siti, diventa ogni tanto io-narrante, e a quel punto va col nome di Walter, che è il professore, che è presumibilmente Siti – anche se è tutto inventato – come nel capitolo in corsivo, che è capace di schiantarti, ma anche farti una doccia di vita.
Prima di iniziare la storia, Siti inserisce una planimetria della scala A di Via Vermeer. Sotto scrive:
In alto gli abitanti della casa nella prima parte del libro, in basso quelli che abitano successivamente.
E quindi, Siti, autore e narratore, non fa altro che raccontare questa cartografia minima, così completata e perfezionata:
Nella scala A ci sono nove appartamenti ma ci abitano solo sette famiglie, dato che il secondo piano è occupato per intero da Fiorella col bambino.
Ma non è certo un intento antropologico, o geografico, o sociologico, o urbanistico, o topografico, che lo anima e spinge: inanella dati, volti, persone, ritratti, appartamenti, discorsi, dicerie, e ogni pagina gronda vita, gioia e dolore. Non giudica, mette in posa i suoi personaggi, li fotografa, e spesso mette in autoscatto e corre ad aggiungersi al gruppo, entra a far parte del ritratto di famiglia.


Roma, Laurentino 38.

Birra, sigarette, cocomero, parmigiana, cocaina, sesso, culi, pettorali, gelatina, palestra, pesi, anabolizzanti, prati bruciati, raccordi, quattro e due ruote, centri commerciali, supermercati… Una lingua che sembra inventata, e sembra registrata per strada, in presa diretta… Storie, e storielle, fatti e aneddoti, riportati e condivisi, vissuti direttamente… Sono vivi, ma qualcuno muore, e tutto e tutti ricordano Spoon River. Sono quarant’anni che vivo a Roma e non l’ho mai conosciuta così bene, come se la scoprissi adesso.


Robert Mapplethorpe, Orchid and Hand.

PS
Era una dozzina d’anni che questo libro m’aspettava: nascosto dentro la madia, covava in attesa. Quanto ancora ci sarebbe rimasto se Laura non m’avesse convinto a tirarlo fuori e leggerlo? Grazie L.: ho scoperto uno scrittore, ho incontrato una meraviglia.
Profile Image for piperitapitta.
1,050 reviews464 followers
May 9, 2019
...e 1/2

Allo zoo

Artificioso, voyeristico, cinicamente compiaciuto nel cercare il massimo del degrado nel degrado sociale più bieco.
Come se tutto lo schifo della città in cui viviamo - Roma, nella fattispecie - dovesse essere appannaggio delle borgate per fare da contraltare alla metropoli linda e pinta dei quartieri alti. Ma per favore, mandiamocelo a vivere veramente per qualche mese, Siti, a Pietralata o ad Acilia, o nei palazzoni di Laurentino 38. E cominciamo poi a distinguere cos'è borgata da cos'è periferia.
Sul presunto romanesco depurato utilizzato dai personaggi del romanzo stendiamo un pietoso velo, che se quello è romanesco io scrivo come Dante Alighieri.
Che dire poi di questa omossessualità latente, subìta desiderata repressa, caratteristica di tutti, dico TUTTI i personaggi maschili del romanzo? Talmente lampante, e smaccatamente ridicola, da avermi portata a pensare, parafrasandolo, al testo della canzone di Fabrizio De André «Carlo Martello» quando dice È mai possibile porco di un cane che le avventure in codesto reame debban risolversi tutte con grandi puttane.



Ecco, mi dico io, ma è mai possibile che in codesto condominio di Via Vermeer gli uomini siano tutti omosessuali, per vocazione o per convenienza, e che nemmeno uno sia eterosessuale o che non ci sia, a questo punto per par condicio, una sola donna omosessuale? Eh no, in borgata, al massimo, le donne sono le stesse che incontrava Carlo Martello di ritorno dalla battaglia di Poitiers.
Questo il mio commento scritto fino alla lettura di pagina 158 di 339, quando, imprevedibilmente, Siti abbandona quasi completamente la struttura del romanzo per riflettere sulle borgate romane e la loro genesi (anche se devo dire che a questo proposito sia Wikipedia, per quanto riguarda l'aspetto storico, che alcuni siti dedicati sono altrettanto ben scritti) assumendo più che altro l'aspetto di un saggio.
E il saggio, che però saggio tradizionale non è, visto che alcuni dei personaggi del romanzo continuano a prestare le loro vicende alle analisi di Siti, è di tutt'altro tenore e di tutt'altro valore, a partire dal capitolo che dedica alla cocaina e alla sua diffusione popolare e alla descrizione di quello strano contagio che ormai, sostiene, porta a ribaltare l'appassionata analisi di Pasolini, «vecchia di oltre trent'anni [in cui] non sono le borgate che si stanno imborghesendo, ma è la borghesia che si sta (se così si può dire) "imborgatando“».

Difficilissimo, quindi valutarlo nella sua interezza.
Personalmente ritengo la prima parte indegna, iperbolica e per certi versi offensiva, mentre la seconda scritta molto bene e di indubbio valore; il che mi porta a domandarmi: ma egregio Walter Siti, quando uno ha il dono della chiarezza e una capacità di scrittura come la sua, quando può analizzare situazioni così complesse come quelle che determinano dinamiche sociali come quelle da lei descritte, che bisogno c'è di farne un romanzo, se la capacità di trasformare in narrativa quello che invece sa scrivere tanto bene sotto forma di saggio non è la stessa?

E non mi bastano le commoventi parole del professore, a chiusura del romanzo, amare e disilluse, per ridare senso e valore a tutto, mi dispiace, non mi lascerò commuovere leggendo Ho teorizzato che tutto il mondo stava diventando gay; ora teorizzo che il mondo sta diventando un'immensa borgata; non sarà perché mi è mancato il coraggio di ammettere che per me un borgataro gay era diventato tutto il mondo?, così come non mi accontenterò di leggere in calce, in una nota finale che il romanesco non è quello filologico dei puristi ma quello, non uniforme e contaminato con l'italiano, che oggi si parla in borgata.
Eh no, Siti caro, non so come si dice nella borgata tua, ma nella mia si dice mettece 'nartra pezza.
Profile Image for Gerardo.
489 reviews33 followers
August 14, 2016
Quinto romanzo di Siti che leggo, si confermo un autore di alta qualità. Questo è il suo romanzo più godibile, quello di più facile lettura. Forse perché quello meno lirico, la presenza del doppio di Siti è labile, presente in un solo capitolo. Questo è un elemento che differenzia "Il contagio" dagli altri romanzi di Siti, dove la presenza del narratore-Siti è predominante.

Il vero protagonista di questo romanzo sono la borgata romana, di cui si tratteggiano le vite di alcuni abitanti. E' un romanzo corale che analizza tutte le forme esistenziali che si possono incontrare in borgata: delinquenti da quattro soldi, gigolò, prostitute, prestanome, proletari, disabili, violenti e drogati. Primeggia tra tutti Marcello, personaggio presente in altri romanzi di Siti: amore carnale del Siti narratore, intorno a lui vengono scritte le pagine di apologia della bellezza statuaria dei corpi gonfiati dagli steroidi (e della sessualità omosessuale).

I personaggi sono delle maschere che si consumano in vicende rapide e intense, tutti sono caratterizzati da buoni sentimenti macchiati da tic violenti e autodistruttivi. Saranno proprio questi tic a inchiodare i vari personaggi alla borgata, intesa come un microcosmo nichilista in cui l'unico scopo e sopravvivere, portando a casa quanto più godimento possibile. Non c'è progettualità in queste vite, ma un caotico affannarsi per tirare avanti ancora un po'. La droga e la violenza sono un triste leitmotiv.

La bellezza di questo romanzo sta nell'accumulo di dettagli, nella bulimia di storie di periferia. Gli stereotipi si mescolano a brillanti analisi dell'animo umano, il tutto velato da una sottile e amara ironia. Non ci sono giudizi, solo una snobistica rassegnazione allo stato di cose. E' difficile, però, parlare di realismo: Siti svia il lettore, dichiara che molte delle storie narrate sono in realtà racconti, pezzi di narrazione pubblicate su riviste. La realtà diventa sfondo di una finzione che si compiace di essere macchiettistica e feroce.

L'intento narrativo prevale su tutto, per questo è il romanzo di Siti stilisticamente più omogeneo: brevi sono i suoi soliti interventi saggistici (un capitolo sulla cocaina) e lirici (una riflessione di addio all'amato Marcello sul finire del romanzo).
Profile Image for La Central .
609 reviews2,654 followers
May 30, 2020
"Parece ser que todos los caminos llevan a Roma. La de Walter Siti es diferente, desconocida pero infinitamente humana. Sin florituras, sin turistas, sin grandeza histórica.

En el corazón de uno de los borgate de la capital italiana, el autor entremezcla los destinos de los habitantes de un bloque de vecinos, en el que conviven con droga, sexo, gritos, dinero, abandono y desprecio total de los demás y de sí mismos. Es el retrato de una sociedad actual que se desliza hacia la decadencia moral, sin que nadie ni nada pueda frenarla.

El contagio no trata de analizar, desde un punto de vista sociológico, la vida de los habitantes de estos edificios construidos en la época fascista para alojar a los más pobres lejos del centro de la ciudad, que se quería bella y burguesa. No generaliza, solo describe, a través de sus personajes, el comportamiento hierático y excesivamente ruidoso de los inquilinos de uno de los portales. Seguimos a Gianfranco, el traficante, Francesca, la minusválida, Marcello, Simona, Valeria, etc.

El estilo de Siti, propio a las grandes obras realistas, lleva la verdad hasta los límites de la náusea y la aversión, pero en un ambiente exageradamente colorido y ruidoso. Contagiándonos. Como la vida misma." Clo Vautherin
Profile Image for Alberto.
243 reviews10 followers
November 19, 2017
In realtà due stelle e 4/5. Perchè è sempre lo stesso libro dalla prima all'ultima pagina. Realtà che esiste per carità, quella narrata da Siti. Che può anche affascinare ma troppo caricata ad effetto. Almeno per i miei gusti.
Profile Image for GONZA.
7,428 reviews124 followers
July 8, 2013
L'agghiacciante vita della borgata, raccontata da un outsider di lusso.
Profile Image for Daniela.
113 reviews26 followers
Read
March 12, 2015
BOH!
Sto pensando alle stelline da assegnare. In alcune parti il libro sarebbe da 4 stelline, in altre gliene darei mezza :(
Profile Image for Enrico.
9 reviews
July 27, 2025
Il processo di scrittura di questo libro deve essere stato un’avventura.

Personaggi, dialoghi, luoghi sono descritti con una precisione rara. Ho apprezzato particolarmente i discorsi che ho trovato coerenti, illuminanti e carichi di quella simpatia romana che ritrovi al bar.

È un libro perfetto per guardare un angolo di città, per conoscere nuove persone e ossessioni.

La prosa poi… ho imparato tantissime nuove parole. Non so come Siti sia in grado di comporre alcune frasi. Giocano un altro campionato.
Profile Image for Kozeroz.
74 reviews
May 13, 2025
Siti sfida il lettore. Lo costringe a seguirlo nelle sue peripezie letterarie. Ci gioca e gioca con la lingua, alta, bassa, con la sintassi, un libro pieno di parentesi. i personaggi, tanti, sono complessi, belli, affascinanti, dolorosi, mutevoli. La borgata, la cocaina, Roma, il presente, visti in modo lucido, voyeuristico, sensuali, freddo, intelligente.
Profile Image for Martina.
54 reviews
February 4, 2024
2,5⭐️⭐️/5
Non so bene cosa pensare di questo libro. A tratti divertente, a tratti estremamente noioso, la storia non mi ha lasciato granché.
Profile Image for Hex75.
986 reviews60 followers
August 17, 2017
un palazzo in una borgata romana, le storie delle persone che ci vivono e in parallelo il destino delle borgate: una sorta di "la vita: istruzioni per l'uso" a cui è stata tolta la leggerezza di perec per sostituirla con un mal di vivere continuo, da anestetizzare col sesso, la cocaina e il vivere alla grande. ed è la coca uno dei grandi protagonisti del libro: tutti pippano, per resistere, per sopravvivere, per scopare, o anche semplicemente perchè non c'è altro da fare. credo che siti in certe pagine del libro abbia probabilmente inquadrato meglio di tanti altri scrittori quella che è la sua diffusione nella società e il modo in cui sia percepita. certo, si può accusare l'autore di aver messo nel palazzo solo casi estremi (droga, prostituzione, furti, prepotenze, violenze, casi di pazzia...), ma è la premessa ad un crescendo di storie che travolgono il lettore ed è un viaggio in un'italia diversa da quella di gran parte della narrativa (e del cinema) attuale, niente coppie borghesi di sinistra in crisi che fanno lavori "culturali", anzi quando quel mondo appare (lucia e il suo giro) finisce per sembrare solo ipocrita in gran parte ridicolo. forse non tutto gira bene, ma ho divorato il libro (grazie anche alla bravura nello scrivere dell'autore) e alla fine non son riuscito a non provare simpatia con i suoi personaggi.
Profile Image for Adriano Pugno.
Author 2 books22 followers
August 20, 2016
Il contagio è il primo libro che leggo di Walter Siti e devo dire che mi ha convinto, mi ha fatto venire voglia di leggere altro.
Romanzo corale che ha come protagonista la borgata, più precisamente la casa di via Veermer: troppo facile ricondurre tutto a Pasolini. Ma Il contagio sfida il suo predecessore ribaltandone gli assunti: non è il borgataro ad essersi imborghesito ma il borghese a diventare sempre più simile a quel mondo, a quello stile di vita.

Molto interessanti gli interventi diretti dell'autore che svela come alcune cose siano in realtà dei racconti già pubblicati, che la realtà non è andata veramente così, e non sai più a cosa credere, la sospensione di incredulità diventa più problematica. Bellissimi gli elenchi che in poche righe si affacciano alla borgata e ai suoi abitanti. Mi ha un po' annoiato la "lettera" immaginaria dell'autore al suo Marcello (o forse a se stesso), un po' troppo ispirata.
Profile Image for Willy Wonka.
60 reviews2 followers
December 31, 2011
Veramente un bel libro. Un quadro desolante della borgata di Roma che diventa una sorta di quartiere globale. Un virus che si spande e che contagia tutti col suo squallore e allo stesso tempo col suo prepotente desiderio di vita. Ci sono alcune pagine verso la fine, la dichiarazione d'amore del professore a Marcello che mi resteranno sempre nella memoria. Un po' faticose tutte le parti in dialetto romano: si capiscono benissimo ma appesantiscono un pò. Capisco però che non se ne potesse fare a meno. Da leggere.
Profile Image for Booksinvasion.
287 reviews98 followers
January 14, 2020
Libro spiazzante che descrive senza peli sulla lingua una brigata. In particolare ci concentriamo sugli eventi che riguardano gli inquilini di un condomini, che impariamo a conoscere con i loro vizi e i loro desideri.
Un romanzo corale, fatto di voci che aspirano ad una vita di successo e che si aspettano di ottenerla per miracolo, senza impegno. Nell'attesa del miracolo vivono senza limiti.
Profile Image for Susanna Neri.
607 reviews21 followers
December 22, 2019
La fine della borgata romantica, mamma Roma e' morta strafatta di cocaina, non si lascia la borgata, non c e' aspirazione, ci si puo' illudere ma poi si torna, anzi si capisce di non essersi mai allontanati. Tutta la prima parte in un dialettl che non possiamo definire romanesco, poi la parte saggio scritta davvero bene
Profile Image for trovateOrtensia .
240 reviews269 followers
November 6, 2012
Libro non banale, interessante anche dal punto di vista dell'impianto narrativo. Ha il merito, tra l'altro, di non appiattirsi compulsivamente sui soliti temi triti e ritriti (a differenza di tanta narrativa italiana contemporanea), e di essere scritto molto - ma molto bene.
Profile Image for Ayrinne.
106 reviews30 followers
July 10, 2012
Ci sono diverse recensioni meritevoli, quindi mi risparmio la "fatica".
Ci tengo a dire che le 5 stelle gli vanno grazie a e/o nonostante le notevoli imperfezioni che presenta.
Displaying 1 - 22 of 22 reviews

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