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Sentieri sotto la neve

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In cinque racconti caratterizzati da una sensibilità tipicamente mitteleuropea, una spietata riflessione sulla natura più autentica dei rapporti umani.

124 pages, Paperback

First published January 1, 1998

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About the author

Mario Rigoni Stern

72 books83 followers
Mario Rigoni Stern was an Italian author and World War II veteran.
His first novel Il sergente nella neve, published in 1953 (and the following year in English as The Sergeant in the Snow), draws on his own experience as a Sergeant Major in the Alpini corp during the disastrous retreat from Russia in the World War II. It is his only work to be translated into English and Spanish.
Other well-known works also include Le stagioni di Giacomo (Giacomo's Seasons), Storia di Tönle (The Story of Tönle), and the collection of short stories Sentieri sotto la neve (Paths Beneath the Snow).
He was awarded the Premio Campiello and the Premio Bagutta for Storia di Tönle, and the Italian PEN prize for Sentieri sotto la neve.

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1 star
1 (<1%)
Displaying 1 - 9 of 9 reviews
Profile Image for arcobaleno.
649 reviews163 followers
Read
July 5, 2013
Avevo portato con me questi sedici racconti, da leggere in qualche momento di… silenzio intorno. Storie di uomini tenaci e di situazioni difficili; di essenzialità onesta e genuina; di memorie e nostalgie.
Una raccolta di voci che si alzano contro il silenzio incombente da più parti sulla nostra storia e sulla nostra identità. Quelle voci raccontano gli eventi inauditi che appartengono al passato di tutti noi, compreso chi non c'era, ma narrano anche di luoghi dimenticati, di lingue antiche, di tutto quanto insomma occorre nominare e descrivere con cura affettuosa perché esista ancora, e per sempre.
Ho prestato il libro, e poi regalato, ad una coraggiosa e determinata nonna friulana che ho avuto il piacere di conoscere. Credo che la semplicità della scrittura di Rigoni Stern si sia avvolta con calore alla persona e alla circostanza. Mi piacerà associare il mio pensiero a Graziella e al suo nipotino Ryan, affetto da distrofia Duchenne.
14 reviews
December 26, 2020
Ho trovato questo piccolo libro di racconti in una libreria di libri usati in una strada laterale di Berna. Mi ha colpito perché era l'unico libro in italiano e di un autore che avevo già sentito nominare, senza però aver mai letto niente.

Questo libro è stata per me una bella introduzione a Mario Rigoni Stern. Sono pagine che parlano di guerra, di resistenza, di sopravvissuti, di partigiani, e di trincee. Ma non solo. In questi racconti vi si trova anche la montagna e i suoi boschi, malghe e taverne, caprioli e volpi, fantasmi e ammaliatrici, casari e cacciatori, e tanta, ma proprio tanta, polenta con formaggio.

Mario Rigoni Stern ha una bella scrittura, fresca come acqua di montagna, precisa ed onesta, che chiama le cose con il suo nome, siano queste strumenti, piante, animali, o sentimenti.

Una bella scoperta.
Profile Image for Martina Sartor.
1,231 reviews41 followers
April 14, 2025
In questo libro di racconti brevi Rigoni Stern propone ricordi, memorie, storie del passato, riflessioni sulla natura e su un mondo che va scomparendo.Il primo racconto è forse il più intenso, perché racconta il viaggio per tornare a casa di un fuoriuscito dal Lager dopo la fine della II^ Guerra Mondiale:
Ora sentiva solo che doveva camminare verso occidente dentro la fine di una guerra che aveva vissuto dal primo all’ultimo giorno e che da tempo, ormai, aveva rifiutato. […] ricordava le notti di bivacco sopra i ghiacciai in Val d’Aosta, le notti di tormenta sulle montagne dell’Albania nell’inverno del ‘40 e i compagni congelati nella neve, le tiepide notti nella steppa sulla grande ansa del Don nell’estate del ‘42.
Una scrittura scarna, eppure intensa e vivida, quella di Rigoni Stern che ci fa soffrire con quei ragazzi devastati dalla guerra, ci fa ritornare indietro a tempi lontani quando racconta delle usanze montanare, degli animali che popolavano le montagne, di come la vita fra uomo e natura fosse più semplice e più equilibrata. L’autore racconta anche di personaggi ormai scomparsi, ma per lui sempre vivi nella memoria, come Primo Levi nel racconto “L’altra mattina sugli sci con Primo Levi” e scrive:
Nel momento in cui li richiami alla mente li fai rivivere, almeno per un attimo, e non sono morti del tutto, non sono scomparsi completamente nel nulla…
Nel toccante racconto finale “I miei sentieri sotto la neve” Rigoni Stern, che morirà 10 anni dopo la pubblicazione di questo libro, sembra quasi presagire la fine:
Molte cose sono cambiate, non solo nel mio corpo ma anche nell’habitat montano e nel comportamento degli uomini. […] le volpi sono dilagate… A quando i lupi?
Quei lupi che, ora sì, arrivano fin nelle nostre valli a fare razzia di animali perché appunto l’ambiente montano probabilmente non fornisce più il loro necessario sostentamento.
E conclude l’autore:
La neve che in questi giorni è caduta abbondante ha cancellato i sentieri dei pastori, le aie dei carbonai, le trincee della Grande guerra, le avventure dei cacciatori. E sotto quella neve vivono i miei ricordi.
Libro breve, ma molto molto intenso e toccante.
Profile Image for Giada Nicoli.
31 reviews2 followers
November 13, 2025
" I tetti dei villaggi erano verdi e la guerra sembrava un drago gigantesco che da un momento all'altro ci dovesse divorare aggredendoci alle spalle. Da settimane e settimane sempre così.
Si andava con la testa bassa, i piedi dentro gli stracci. Si pensava a quel mostro che aveva divorato quasi tutti i nostri compagni. Fu allora che sentii il segnale, un fremito.
Veniva da uno slargo di terra bruna che si apriva nella neve che sgelava: al mio passo strascicato si era alzata un'altra allodola. Volò nel cielo che preannunciava primavera e quando fu in alto cantò e cantò facendo fuggire via il mostro. "
Profile Image for Clara Mazzi.
777 reviews46 followers
August 21, 2018
Sedici racconti, spiega la copertina. Tanti ricordi invece, narrati quasi in libera associazione quasi sorgenti dal paesaggio che emerge davanti agli occhi di Rigoni Stern. Tanti ricordi di guerra, di fame, di freddo, di camminate, di armi, di fuochi, di canti, di polenta (tanta polenta!) e di formaggio; di partigiani, di americani, di inglesi. Ricordi d’infanzia, ma troppo lontani ormai e soprattutto sconquassati anch’essi dalla guerra che ha distrutto insieme alle case anche tante abitudini. Ricordi che affiorano guardando gli animali selvatici, i caprioli, gli scoiattoli, le volpi, gli uccelli che vengono a mangiare le verdure del suo orto. Ricordi di persone, di uomini che hanno fatto la guerra con lui. Un libro di ricordi, suddivisi in racconti, scritto nel tramonto della vita di un uomo profondo che scrive molto bene e che riesce nel suo stile semplice ma ricercato a toccarci profondamente.
Profile Image for Svalbard.
1,137 reviews66 followers
July 27, 2025
Qualcuno si ricorda di Donatella Colasanti?

Si tratta della vittima, assieme alla sua amica Rosaria Lopez, del cosiddetto massacro del Circeo (altrimenti detto, dai media dell’epoca, anche “banchetto” o “festino”, sempre rigorosamente “tragico”), avvenuto nel 1975. Sul suo corpo, sopravvissuto a fatica, ci mangiarono in tanti: sicuramente i neofascisti che ne furono attori, i loro avvocati e i tantissimi conniventi che si frapposero tra loro e la giustizia; ma anche moralisti di ogni ordine e grado, giornalisti scandalistici, produttori di fumetti porno, avvocate femministe, femministe non avvocate. Recentemente ho ascoltato i podcast che all’evento sono stati dedicati da Stefano Nazzi, il quale ha citato questo episodio: a Donatella Colasanti, all’epoca ancora in vita (sarebbe morta di cancro nel 2005) un o una giornalista idiota le chiese se oggi (cioè allora) si sentiva felice. Lei rispose irritata: certo che sono felice. Sono una sopravvissuta, e un sopravvissuto ha il dovere di essere felice.

E’ quello che mi è venuto in mente leggendo questo libro di un altro sopravvissuto, Mario Rigoni Stern. Credo che raramente mi sia capitato di leggere libri ricchi di serenità, forse perfino appunto di felicità, della tranquilla bellezza di natura, animali e persone, come i suoi, di lui che è sopravvissuto molte volte dopo aver combattuto su molti fronti della seconda guerra mondiale, compreso quello micidiale della Russia; poi arrestato e deportato dai nazisti, e infine tornato a piedi a casa sua, dove visse molti anni raccontando quello che lui e altri come lui avevano passato, e il suo mondo di allora e poi di oggi.

Questo libro è, come altri, una raccolta di racconti; storie di guerra e di Resistenza; storie individuali, a volte perfino fantastiche o magiche; storie di natura e animali. Uno dei racconti più interessanti, e commoventi, vede un dialogo immaginario tra lui e Primo Levi, scritto dopo la sua morte (...suicida? Uhm, ho i miei dubbi…). I due sopravvissuti erano stati in corrispondenza tra loro, ma l’incontro pianificato non ebbe mai luogo; è facilmente immaginabile il rimpianto di Rigoni Stern dopo la scomparsa del fratello spirituale, e il desiderio di mettere una toppa al dolore con le poche pagine del suo racconto.

Il dovere di essere felici: è qualcosa su cui dovrebbero meditare tutti, anche quelli che sopravvissuti non sono. E prendere lezioni, appunto, da chi invece sopravvissuto lo è per davvero.
Profile Image for Mary.
63 reviews
December 29, 2022
È commovente il legame profondo tra Rigoni Stern e la sua terra: la compenetrazione tra mondo umano e animale, il riconoscere luoghi, percepirne le trasformazioni e risvegliare la memoria. Il paesaggio funge anche da scenario per storie individuali, spesso marchiate dalla guerra.
Profile Image for Roberto.
41 reviews2 followers
July 23, 2025
3 stelle perché ci sono dei racconti da 4 e dei racconti da 2… un libro di racconti e’ sempre una lettura organicamente difficile da valutare.
Utile comunque per approfondire il pensiero di Rigoni Stern… che è tanto altro oltre ad essere un immenso “Sergente nella Neve”…
Profile Image for Alain.
1,088 reviews
March 28, 2017
une belle écriture naturaliste mais sur une région montagneuse que je ne connais pas
Displaying 1 - 9 of 9 reviews

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