Ordinario di estetica all'Università di Firenze, Sergio Givone ricostruisce in questo volume, proposto qui in edizione economica, la storia del "nulla" mostrando quale varietà e ricchezza di risposte i filosofi abbiano dato nei secoli alla domanda "Che si può dire e pensare del nulla"? L'autore ripercorre così la storia della filosofia, da Parmenide a Heidegger, da Pascal a Leopardi, dai tragici ai mistici.
Il mio voto e' 4. Perche`? Semplice: argomento di sommo interesse (dopo 25 secoli di ontologia e` tempo di dar voce alla sua sorella oscura, The Dark Side of the Moon, la meontologia, ovvero la Metafisica del Niente).
Putroppo Givone, uomo di vastissima cultura e anche di grande gusto, non e' un filosofo teoretico, come forse amerebbe essere.
Il suo fiuto va all'essenziale, ma i suoi argomenti non sono altrettanto ferrei. Vorrebbe essere l' anti-Severino, ma manca del Bresciano la mente tagliente come una lama. Va bene lo stesso: ho scoperto molto leggendo il libello, non ultimo che, dopo 30 anni, devo rivisitare Schelling. E che devo studiare l' ultimo Pareyson.
Un pasticciaccio inconcludente di materiale riciclato. A leggere bene, da qualche parte delle prime pagine, vien detto che il libro è in gran parte costituito da articoli eterogenei già pubblicati altrove dall'autore, e che ha modificato in minima parte per buttarli dentro questo volume. Ergo, del nulla si parla sì e no per il 30-40% del libro a esser generosi, mentre nel resto si parla di tutt'altro. E quel poco di attinente al titolo non costituisce affatto una "storia". Grande delusione.