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Palline di pane

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Agosto. Emilia, fotografa quarantenne, parte per le vacanze in Sardegna. Un marito in India per lavoro, una bambina di sei mesi che patisce il mare, un figlio undicenne che, fortemente determinato a isolarsi dall'«umanità coetanea» per rivendicare il diritto a una felicità tutta sua, passa il tempo a pescare e a fabbricarsi le esche impastando palline di pane. L'unico aiuto potrebbe essere la nuova baby-sitter: ma è un'enigmatica ragazza che arriva all'ultimo dal Portogallo, non sa una parola di italiano e si porta dietro un'inverosimile macchina da cucire Singer a pedali. La vacanza inizia. Solito posto, soliti amici. Di qui una serie di situazioni buffe e di reazioni imprevedibili, che s'insinuano tra le chiacchiere in spiaggia e scardinano certezze e opinioni comuni, forse un po' troppo comuni e conformiste...

237 pages, Paperback

First published January 1, 2003

4 people are currently reading
78 people want to read

About the author

Paola Mastrocola

42 books97 followers
Born in 1956, she works presently as high school teacher. She has won some of the most prestigious Italian literature prizes.

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28 (13%)
1 star
14 (6%)
Displaying 1 - 21 of 21 reviews
Profile Image for Matilde Gianotti.
45 reviews
August 27, 2023
Un libro non certo comune, che invita a pensare. A fermarsi e pensare. Pensare alle imposizioni della società, a cosa ci fanno credere vada bene e a cosa può sembrare anomalo o strano. Ci sono dei passaggi veramente belli. Credo che sarebbe interessante rileggerlo un giorno se diventerò mamma, potrei capire meglio il punto di vista di Emilia, la protagonista.
Profile Image for Alessandro Margheriti.
Author 10 books18 followers
September 8, 2016
La protagonista di questo romanzo è una donna che ad agosto va in vacanza in Sardegna assieme ai figli (il marito è all'estero per lavoro) e una strana babysitter portoghese che non fa altro che cucire e piangere. Badare ai figli è impegnativo, distrae dai pensieri, fa sentire spesso inadeguati.
Specialmente con un figlio come il suo, che tende ad isolarsi, non gioca mai coi suoi coetanei ma preferisce restare a casa a disegnare o andare in barca e pescare. Diversi sono i tentativi di farlo socializzare, la madre arriva perfino ad adottare una capra randagia che gli tenga compagnia.
Ma alla fine dovrà scontrarsi con la gente, gli altri genitori, la loro ipocrisia, la loro tendenza a generalizzare e scoprirà che nella società in cui vive ogni diversità viene difesa tranne quella di chi la pensa a modo suo. Perché ci sono delle cose nella nostra vita che per noi risultano molto importanti ma gli altri non possono capirle: sono quelle piccole soddisfazioni che ci rendono la vita sopportabile, come cogliere in una fotografia una folata di vento o il riuscire a fare delle buone palline di pane per la pesca.
Profile Image for Simone Del Mondo.
112 reviews6 followers
July 20, 2018
Begli scorci, bei passaggi, belle idee. Questo mi porterò dietro di “Palline di pane”. Di certo non mi porterò dietro, anzi, sono felice di aver abbandonato, l'antipatia di Emilia, la protagonista del romanzo, che mi dà l'impressione di un'eterna inconcludente che fa propria una delle frasi del libro: “L'arte di rimandare le scelte, possibilmente di non farle mai: sottile convinzione, deliziosa, che poi all'ultimo qualcosa o qualcuno intervenga a provocarla la scelta, a renderla in qualche modo obbligatoria. Bontà delle scelte oggettive. O della necessità: molto meglio i fatti necessari, rispetto a quelli volontari o casuali”.
Spesso mi capita di essere d'accordo con il punto di partenza dei personaggi della Mastrocola, molto meno con il punto d'arrivo. “Ma noi non chiediamo più nulla ai figli, neanche «come stai». Abbiamo paura di disturbare. Di interrompere il loro sonno chiamato giovinezza. Quando gli chiediamo di studiare, siamo patetici. Glielo chiediamo così, perché si fa, perché ci è rimasto dalla tradizione che un figlio deve studiare, ma non lo sappiamo più bene neanche noi perché; e loro lo sentono che glielo chiediamo senza uno scopo, sentono che dietro quella richiesta c’è il vuoto. Perché in fondo non c’è più niente che vogliamo da loro. I miei genitori invece lo sapevano bene, i miei volevano che io andassi avanti, che io li superassi. Continuare la loro corsa, ecco; loro si fermavano a un certo punto perché di più non potevano, e a me chiedevano di oltrepassare quel punto. Era molto chiaro. Ed era anche molto commovente. Si piangeva il giorno della laurea, ad esempio. Si piangeva di una commozione che aveva in sé tutto: mio padre piangeva perché per lui era un sogno che la figlia di un operaio si laureasse in Lettere e Filosofia; mia madre piangeva perché aveva passato la vita a badare a me, in casa tutto il giorno a fare, come si dice, la casalinga e a risparmiare persino sull’aria che si respirava; e io piangevo perché non lo so, mi sembrava di avere il mondo in mano e che sarei diventata non so cosa.” Ho letto due volte questo passo perché sentivo che in me c’era qualcosa che suonava rotto… Mi sono immedesimato nell’unica delle due esperienze che fino ad ora ho vissuto sulla mia pelle: quella di figlio. E mi son detto: dipende da che genitori hai… Se tuo papà ha vinto il Nobel per la letteratura e tua mamma quello per la medicina, hai voglia a superarli… Fuor di facile banalizzazione: a che punto i genitori hanno collocato l’asticella del superamento? A che punto si sono fermati per fissare il sorpasso? E’ lì, immagino, che il genitore può dimostrare di essere veramente in gamba: spronarti, stimolarti, pungolarti ma desiderare per te, essenzialmente, il tuo essere felice, reale ed autentico, al di là dell’altezza dell’asticella e del punto di sorpasso.
Profile Image for Lisa Felisatti.
41 reviews1 follower
February 10, 2019
Un libro di pensieri. Buona parte di quello che Emilia, la protagonista, ci fa vivere in questo romanzo passa attraverso i suoi pensieri.
Emilia parte per le ormai solite vacanze in Sardegna con suo figlio di 11 anni, la bambina piccolissima di pochi mesi e una baby sitter del Portogallo che non spiccica parola d'italiano. A parlare per lei è la sua macchina da cucire Singer, che si porta dietro dappertutto, trasportandola con un carrellino artigianale. Il marito di Emilia si trova in India per lavoro ma, nonostante le numerose chiamate telefoniche, la lontananza porta sempre una qualche mancanza.
Emilia è una fotografa ed è intenzionata a passare del tempo con il gruppo di amici di sempre ma anche a fare le foto per la sua prossima mostra.
Un mese di vacanza, un mese di mare. Un mese per cercare di far in modo che il figlio Orlando Maria (Ollie) non si isoli sempre più dal mondo con le sue attività (pesca e lettura); un mese per fotografare, prendere il sole, rilassarsi. Questo è il programma di Emilia. Finchè la sua amica Vittoria non le fa incontrare una capra. Basta una capra a far saltare ogni convinzione e a mettere tutto in discussione.
Il finale è fantastico. A volte capita che quando non ce la fai tu a scegliere siano le persone che ti vogliono bene a farlo. Questo è quello che capita a Emilia nel finale.
Il libro è bello, scritto in un italiano arricchente e piacevole, che non è cosa da poco.
Fa sorridere, riflettere, assentire e dissentire. Interessante.
Profile Image for Sara.
58 reviews
March 4, 2018
Letto sull'ondata di entusiasmo di "Una barca nel bosco" e "Passione ribelle", questo libro mi è sembrato abbastanza inutile...
L'ho trovato poco interessante, non mi ha fatto sorridere, come era avvenuto con gli altri, e non mi sono piaciuti i personaggi...insomma, non lo rileggerei...
Profile Image for Marco.
1,015 reviews6 followers
January 26, 2022
Una donna incapace di vivere la sua vita. Indecisa. Su tutto. Vittima delle amicizie strampalate, in una vacanza strampalata, che per tenere in piedi il racconto inventa una adozione strampalata.
Il finale ovviamente è strampalato.
In genere la Mastrocola scrive meglio. Peccato.
Profile Image for ☆*:.。. layla .。.:*☆.
15 reviews
January 30, 2024
non mi piaceva molto, penso che sia un libro dov'è non c'è veramente una trama - una donna va in vacanza con suoi figli e una babysitter, ma queste vacanze erano come ogni anno (ha detto questo) e non successa molto

per me, era troppo noioso da leggere, ma mi piace come è scritto
12 reviews
Read
October 23, 2025
“Stare in posa vuol dire che tu ti metti come vogliono gli altri. Lì. Ti dicono sorridi, e tu sorridi. Guarda su, e tu guardi su. […] Io voglio soltanto istantanee, nessuna posa, un attimo, quel che riesco a vedere. Tutto quello che, se indugio un secondo, poi non c'è più.”
Profile Image for Valeria Nicoletti.
236 reviews16 followers
November 26, 2019
Imparo a conoscere sempre più questa autrice. Un libro che sicuramente m'è piaciuto meno della gallina volante, ma che rassicura, conforta e fa sentire meno soli.
Profile Image for Matteo Cesari.
16 reviews
October 26, 2012
Della Mastrocola avevo già letto "Che animale sei?" che non mi aveva particolarmente colpito.
Invece con questo libro sono rimasto piacevolmente sorpreso.

La lettura è molto fluida e scorrevole.
L'autrice sa scrivere in un italiano veramente splendido, che coniuga parole antiquate ormai in disuso a neologismi del ventunesimo secolo, ma senza mai restare stucchevole o saccente al contrario di alcuni suoi colleghi contemporanei.

La trama è molto semplice, ambientata in una Sardegna di cui l'autrice ci fa sognare il mare in modo molto evocativo, con protagonista una famigliola piemontese di ceto medio che si distingue dalle altre.
Il marito Giorgio, è in India per lavoro.
La protagonista Emilia, è fotografa in cerca d'acciughe che saltano fuori dall'acqua per la sua prossima mostra.
Il figlio undicenne Olli, introverso, riservato, silenzioso e asociale.
Una babysitter portoghese enigmatica.

Emilia è una donna sola, alla quale manca una figura maschile che la aiuti a prendere delle responsabilità. E' costantemente dubbiosa sul da farsi e chiede aiuto a degli amici che cercano di portarla sulla strada del conformismo odierno.
Lei non riesce a far altro che seguire i loro consigli, per adeguarsi al meglio al gruppo, riscontrando tuttavia problemi insormontabili.

Mi è piaciuta da matti un estratto alla fine della seconda parte del libro, dove Emilia fa un resoconto strasintetizzato della proprio vita fino ad allora. Emerge una vena di malinconia per aver buttato via la propria libertà in contrasto con i doveri di moglie e mamma. Un contrasto senza soluzione, al quale un marito assente non può porre rimedio.

Molto bella anche la parte finale che non voglio rovinare a chi vorrà leggersi il libro.
Consigliato
Profile Image for Tintinnabula.
104 reviews26 followers
February 14, 2017
La noia, quella vera.
Premetto che, in genere, non mi faccio spaventare dalle trame piatte in cui non sembra mai succedere nulla. Questo libro però porta la tipologia all'estremo. Noioso, questa la definizione migliore. Non ho raggiunto nemmeno la metà del tomo.
18 reviews
December 16, 2013
Lo stile di questa autrice è inconfondibile: narrazione in prima persona e pensieri su diversi livelli che si accavallano tra loro, lasciando stranito/divertito il lettore quando si passa rapidamente dall'uno all'altro. Può piacere come no; a me personalmente piace la maggior parte delle volte.
Vengono trattati in maniera estremamente leggera moltissimi temi, tra cui la superficialità, la finzione e l'omologazione agli stereotipi. Fanno sorridere le situazioni, a volte un filo esagerate, ma ne guadagna l'effetto comico. In certi punti emerge una certa malinconia/nostalgia per i "bei tempi che furono", che generalmente non condivido. Si fa inoltre fatica a separare il pensiero della protagonista da quello dell'autrice; in generale però, una bella lettura.
217 reviews6 followers
March 17, 2013
Mah....... non � che posso dire di averlo proprio apprezzato. La scrittura � povera di italiano e contemporanea nel linguaggio, la storia � una storia di oggi, gente di oggi, nessun riscatto. Il finale, non c'� e forse era giusto cos�, non so. Mi ha decisamente deluso. E' una mezza via tra qualcosa che vorrebbe dire qualcosa, e l'essere scontato. Mi aspettavo un riscatto alla fine, un riscatto dei personaggi principali, ma non � previsto. E da qui il senso di banalit� che mi ha dato. Voglio dire, si legge per confrontarsi, e ci si confronta per avere una risposta. Questo libro, non ne ha. Ha conferme. Senza soluzioni che viversi addosso. Mah...... :)
Profile Image for Cariatide ✨.
111 reviews31 followers
November 29, 2014
Ricordi. Le frasi sussurrate. Gli album fotografici. Il 1998. E anche il 1999. Le ginocchia sbucciate.

E adesso lo guardo, una figuretta lontana che armeggia con i remi su una barca che per lui, undicenne smilzo, è una cosa enorme. Lo seguo con lo sguardo, arrivo fin sulla punta del molo per tenerlo d'occhio meglio. E mi appare così piccolino, così lontano, così sperduto in mezzo a questo mare così grande, così segreto, così fuori misura. L'immagine stessa del suo essere isolato. Isolato! Mi viene in mente che da piccolo, quando si sentiva particolarmente solo, mi diceva: 'mamma, oggi mi sento un'isola'.
Ed eccola là, ora, la mia isola in mezzo al mare.
Profile Image for Alice.
285 reviews
November 14, 2010
racconto di questa estate surreale con la pecora (capra?) domestica...
81 reviews3 followers
February 14, 2012
Disarmante, scanzonato, ironico e anche un pò malinconico. Geniale, la Mastrocola a scattare questi attimi di pensieri, queste istantanee, "tutto quello che, se indugio un secondo, poi non c'è più".
Profile Image for Cat.
1,161 reviews145 followers
November 19, 2012
Lido em Português com o título Uma Mãe Quase Perfeita.
Editorial Presença, Coleção Grandes Narrativas
ISBN: 972-23-3171-X
Profile Image for Andrea.
125 reviews1 follower
September 19, 2017
E' un libro leggero e appiccicoso, che fai fatica a riporre sul comodino, sebbene la storia non abbia colpi di scena o momenti di suspense. Scorre via veloce come i pensieri della protagonista, dei quali ci fa partecipe. Assistiamo quindi al cambiamento di Emilia, che pian piano si rende conto di vivere in una realtà piena di pregiudizi, luoghi comuni e ed azioni guidate dal desiderio di compiacere gli altri. La narrazione ci dimostra come, nonostante ci sia la volontà di prendere le distanze da questo mondo, sia veramente difficile riuscirci. Forse, a volte, serve proprio lasciarsi andare ed aspettare di avere la fortuna che arrivi il vento a spingerci via. PS: il finale ha sfiorato la banalità (quasi a livello dei libri di Fabio Volo) e stava quasi per convincermi a votarlo con una stellina di meno. Però il libro è pieno di considerazioni originali e ha il merito di spingere a guardare le cose da punti di vista alternativi, senza fossilizzarsi su posizioni prestabilite, perciò merita sicuramente una lettura!
Displaying 1 - 21 of 21 reviews

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