Lei è Caterina, una giovane donna che all’età di sei anni ha visto infrangersi la propria infanzia. La persona più importante della sua vita l’ha abbandonata in modo violento, e per lei non ci sono più stati giochi, risate, gocce di profumo al mughetto dietro le orecchie e caramelle alla menta che frizzano sul palato. Le è rimasta un’immensa ferita nascosta destinata a sanguinare per sempre. Undici anni dopo, Caterina non ha amici, è più matura della sua età, è troppo matura per la sua età. È strana, complicata, i compagni di scuola la osservano con compassione e sospetto, come guarderebbero una creatura sospesa tra un usignolo ferito e un angelo caduto. Ha un pessimo rapporto anche coi suoi genitori: con una madre anaffettiva, austera, che la colpevolizza sempre e un padre riservato e assente. Poi, un giorno, inaspettatamente, come se il destino avesse deciso di rimescolare le carte, Caterina scopre il motivo di quel tragico evento lontano. In un diario ritrovato, legge una storia di cui non sapeva nulla, una rivelazione che alimenta in lei un viscerale desiderio di vendetta. Lui è Marco, ha trentasei anni ed è un uomo deluso dalla vita. Si incontrano in una libreria, apparentemente per caso, ed entrambi si rendono subito conto che fra loro c’è qualcosa di profondo: un’affinità, un’amicizia, o perfino di più? Come gestire un legame che travalica le previsioni e la prudenza e diventa sempre più importante? Una storia incalzante, tra presente e passato, che parla di vite spezzate, segreti inconfessabili ed esseri umani imperfetti, mediocri, fragili e crudeli. Ma anche di amore: un amore inatteso, odioso e sublime, carnale e purissimo. “Eccolo, il suo diario. Più piccolo di un quaderno, ma spesso. La copertina di raso lilla. Il lucchetto. Polvere dappertutto, ruggine nelle parti metalliche, graffi sul disegno all’angolo, sul viso di una dama dell’Ottocento che scrive sotto la luce rotonda di un lume a petrolio. Non è difficile scardinare anche quella chiusura, non è af¬fatto difficile per una che si sente addosso quella strana forza, quel coraggio, quella voglia irruente di sapere tutto ciò che c’è da sapere dopo anni in cui ha fatto il possibile per non saperlo. La minuscola serratura ossidata salta, rintocca a terra e si fer¬ma in mezzo alla polvere. Allora, Caterina legge. Col cuore in bocca, legge. Niente di ciò che succede, succede invano.”
Amabile Giusti è nata in Calabria ed è lì che vive ancor oggi: proprio sulla punta dello stivale, fra il mare e la montagna, vicino a una distesa di verde che, vista dall’alto, sembra la sagoma di un cavalluccio marino. Ha frequentato il liceo classico e si è laureata in Giurisprudenza. Fa l’avvocato ma non si sente avvocato. Scrivere è la sua vita vera, al di fuori degli schemi imposti dal linguaggio secco e avaro del diritto. Si addormenta la sera sognando di scrivere, si sveglia la mattina con lo stesso chiodo fisso in testa, non è escluso che perfino davanti a un giudice, mentre perora una causa, la sua mente divaghi pensando a come plasmare una storia o finire un capitolo. Dunque non sceglietela come avvocato, scriverebbe una citazione pensando alle favole! È un tipo che ascolta molto e parla poco ma quando scrive non si ferma più... Se volete farla contenta regalatele un saggio su Jane Austen, un ninnolo di ceramica (preferibilmente blu), un manga giapponese, o una piantina grassa (più spine ci sono meglio è). Preferibilmente tutti insieme. Spera di invecchiare lentamente (perché questo pare sia l’unico modo per vivere a lungo...) ma mai invecchiare dentro! Dentro avrà sempre un’età con poco passato e molto futuro e scarsa saggezza.
Quando avevo letto la trama di questo libro mi ero fatta tutta una mia idea, molto sbagliata, per fortuna prima di iniziarlo un'amica mi ha fatto delle avvertenze e mi ha rimesso in carreggiata. Questo non è il "solito" libro di Amabile Giusti, scordatevi dei suoi precedenti libri (io ho letto solo gli amazon publishing) e lasciatevi condurre nella vita di Marco e Caterina. Non è un romance, è narrativa, ma di quella che arriva dritta al cuore.
Se c'è un libro a cui non riesco a far a meno di pensare e soprattutto di consigliare a tutti i miei amici in questi giorni è proprio questo. Così che oggi lascio il mio pensiero anche a voi, amici lettori. Avevo scoperto lo stile di scrittura di Amabile già mesi fa con il famoso "Cuore Nero" e me ne ero innamorata. Una scrittura che ammalia per la sua schiettezza e per i sentimenti struggenti che conquistano il cuore e l'anima del lettore. Quando ho avuto la possibilità di recuperare anche questa sua prima opera non ho esitato a leggerla e non ho dubitato nemmeno per un secondo delle doti di questa scrittrice che ammiro moltissimo.
Non c'è niente che fa male così è stato pubblicato lo scorso 2009 dalla Casa Editrice La Tartaruga Edizioni. Romanzo d'esordio della bravissima autrice calabrese Amabile Giusti.
"Non c'è niente che fa male così". Cosa vi aspettate da un titolo come questo? A cosa vi fa pensare? Sicuramente non al bucato steso al sole che sventola in ottobre con un cielo terso come quello raffigurato in copertina. Ma chissà che questa immagine, in fondo, non sia il fulcro, il cuore pulsante, il perno attorno a cui ruota tutto il romanzo. «Sul terrazzo, tra file di corde tese, le lenzuola penzolano attaccate con pinzette di plastica, e sono grandi e asciutte e sanno di sole e sapone, e siccome quassù c'è vento le senti muoversi e frusciare e sbattere l'un l'altra come se si dessero gli schiaffi...»
Il titolo mi aveva fatto subito pensare all'amore. Perchè, sarete d'accordo con me, che esiste anche un lato dell'amore che provoca sentimenti intensi e profondi, ma anche dolore e rabbia se non viene ricambiato o viene tradito... E di amore si parla. «Dentro si sentiva a scaglie e a spicchi, come qualcosa che è stato aperto e non può più essere ricongiunto, e lui le mancava da morire, e perfino leggere le era difficile se a ogni riga si ricordava il suo sapore e le pareva di averlo ancora dentro il palato, ma non voleva permettergli di farla sentire così incompleta, non voleva più che senza di lui il giorno smettesse di avere senso.»
Questo romanzo, la cui narrazione avviene come un flusso di emozioni appartenenti ai vari personaggi steso su carta, è quanto di più commovente mi potessi aspettare come esordio di un'autrice che già ammiro per la sua scrittura fluida e vera e che qui narra situazioni scottanti e purtroppo fin troppo reali.
Due sorelle, Caterina e Loretta Rossi, con due caratteri opposti e con destini diversi ma strade non così differenti. Caterina più chiusa e solitaria, dall'espressione innocente, acerba e dai lunghi capelli castani e occhi neri. Loretta, la sorella più bella e più grande; delle due la preferita della madre. Il destino le farà innamorare, in tempi diversi, e per circostanze differenti, dello stesso uomo: Marco Preziosi. Dirvi di più su di lui non posso. Sta a voi scoprirlo e conoscerlo strada facendo. Vi prego solo di una cosa: aspettate a trarre conclusioni affrettate su quest'uomo. Va conosciuto e capito.
Attorno a loro altri personaggi che, con le loro emozioni traboccanti dalle pagine, svolgono la loro parte in quel grande spettacolo creato dal destino. Filo, un coetaneo di Caterina che si innamora di lei ed a cui non manca una certa sagacia e schiettezza; caratteristico per la spiccata ironia che fa di se stesso. Adorabile. Che tenerezza mi ha fatto!
«Oh. quanto a questo ci sono abituato. In genere le ragazze vengono con me perchè sono con l'acqua alla gola. Non farti scrupoli, affonda pure il coltello, tanto ho la pelle di plastica...»
Giada ed Irma, rispettivamente la moglie manipolatrice e pronta a tutto pur di tenersi il marito e la figlioletta che non conosce l'affetto paterno e il valore della famiglia. Il Signor e la Signora Rossi, anch'essi con i loro caratteri alquanto differenti che contribuiscono ad aggiungere fili alla trama del racconto. La Signora Dattero! Chi vorrebbe una vicina di casa così?!? L'autrice ha portato all'esasperazione la figura della vecchietta "guardona" che non ha niente di meglio da fare che ricamare storie sulla vita degli altri, passando le giornate a spiare i movimenti dei suoi vicini di casa. E poi Augusto: quanto di più viscido, arrogante e presuntuoso si possa incontrare. Personaggi veri, reali.
Tra salti nel passato e slanci nel presente, lo stile è talmente dettagliato e fluido, con l'utilizzo di molte metafore e similitudini, che leggendo è come se scorresse davanti agli occhi una pellicola a colori.
«Il sole, stranamente tenace quella mattina, metteva insieme le forze dopo lunghi giorni di confino, raccoglieva drappelli di raggi e si scontrava con le cose proiettando ombre nette sulla strada.»
L'autrice sa intrattenere i suoi lettori. Non svela tutte le sue carte, ma poco per volta, facendo aumentare i sospiri del lettore gradualmente. Fin dall'inizio ho capito che ci stava tacendo dei dettagli importanti per far in modo di svelarli solo in seguito, quando ormai avrei avuto il tempo necessario per immagazzinare tutte le informazioni utili a conoscere un pò meglio i protagonisti. È stata un'ottima soluzione perchè in questo modo, oltre ad aver creato quelle suspense necessaria per tenere i nostri occhi incollati alle pagine, si arriva alla conclusione con un grosso bagaglio di emozioni utili a comprendere le scelte e le azioni dei personaggi. Non nascondo che in alcune pagine mi son trovata con gli occhi lucidi... ed il personaggio di Caterina mi ha conquistata. Quante volte avrei voluto abbracciarla e stringerla forte! Quante volte avrei voluto scrollarla come una sorella maggiore!
Destino? Fatalità? Spesso le cose non vanno come noi vorremmo... ma secondo il destino, niente accade per caso.
Un romanzo genuino, spontaneo e attuale che conquisterà i vostri cuori; non potrete fare a meno di incoraggiare tutti a leggerlo per vedere dipinti nei loro occhi le stesse emozioni che avete provato voi. Unico, speciale ed indimenticabile. Grazie Amabile!
Uno dei più intensi e belli della Giusti che, come al solito, è uno di quelli meno recensiti e apprezzati. Per emozioni mi ha ricordato un altro suo lavoro poco conosciuto "Non si vedono i due liocorni". Una lettura da pugno nello stomaco, dove soffri con i protagonisti, ma che alla fine ti fa vedere quella luce in fondo al tunnel, non proprio splendente, ma uno spiraglio che dà speranza che anche le situazioni più difficile, le storie iniziate nel peggiore dei modi, quelle sporche, possano avere un'evoluzione in positivo .
Caterina sapeva, ci sono cose che vanno così, cose che sembrano avere un capo e una coda e poi ci si accorge che sono tronche. Cose che nascono sporche, sbagliate, e non possono diventare lucide solo perché durante il tragitto viene voglia di dargli una passata di smalto.
Non è un libro, ma è il libro scritto da Amabile Giusti, e senza dubbio la sua mano fa sempre la differenza. Perché lei ti trasporta nella lettura senza imporsi, lei ti dice ma non ti chiede, e tu ti trovi immersa tra le sue parole nei suoi racconti, insieme ai suoi personaggi, ed entri a farne parte. Ti senti partecipe , ti senti coinvolta , ti senti presa e persa ogni oltre immaginazione possibile. Questo romanzo e' meraviglioso, duro, struggente doloroso, ma meraviglioso, al punto tale da emozionarti così tante volte mentre lo leggi da dover riprendere fiato! E poi , tipico del suo impareggiabile stile, alla fine del libro, quando l'unica soluzione non poteva che essere tragica, lei , Amabile, ti apre uno spiraglio, non si svela apertamente , ma in maniera celata , lasciando a te l'ultima interpretazione ; ti consegna , quasi in soffio , lo spiraglio di speranza che attendevi e tu , chiudi il libro all'ultima riga con una lacrima di commozione ed un sorriso di felicità!
Un libro intenso e imprevedibile che tocca diverse parti dell'anima. Come sempre la scrittura è superba. Ma questa volta la prima parte del libro ti lascia completamente spaesato. Non hai idea di dove l'autrice voglia andare a parare, sembrano quasi parti scollegate, ma sei consapevole se conosci l'autrice che tutto ciò è fuori discussione. Fin quando, come sempre, tutte le tessere raggiungono la propria corretta posizione. E pensi che ti ha fregato per l'ennesima volta. Bellissimo libro, anche se devo ammettere che se non avessi già conosciuto la scrittrice purtroppo la prima parte mi avrebbe un po' scoraggiato e mi sarei persa un gran bel libro. Complimenti ancora una volta ;)
Se penso a questo romanzo mi viene in mente un aggettivo che per me lo descrive con giustizia. Sublime! Le parole sono al servizio di una storia dura, difficile, di sentimenti fin troppo sepolti dentro animi tormentati e sofferenti. La realtà impietosa che emerge dalla narrazione è fatta di piccole verità in cerca di una via per liberarsi dai gioghi di una vita in trappola, dal ripetersi di errori su errori che rendono sempre più complicata la propria salvezza, perfino la propria redenzione. I canovacci che seguono i personaggi, anche quelli minori, sono predestinati, non c'è scampo, le scelte possono condizionare in modo irreparabile un'esistenza. Eppure c'è speranza, il finale apre uno spiraglio, offre quella possibilità di fuga che i protagonisti principali anelano disperatamente per tutto il romanzo. Fanno a botte con loro stessi e alla fine, anche se ammaccati, vincono la loro battaglia. Sono pronti ad affrontare un amore scomodo, contrastato prima di tutto da loro stessi. Ma per arrivare a questo finale, che non è consolatorio bensì un premio alla crescita interiore di due umanità in cerca di riscatto personale, si attraversano, soprattutto nelle ultime pagine, un caleidoscopio di emozioni tratteggiate con cruda delicatezza, con rude sapienza, e una girandola di pensieri e scene che lasciano l'amaro in bocca. Amabile Giusti, nel suo romanzo di esordio, che è rivolto principalmente a un pubblico più maturo, ma che può essere apprezzato anche dai più giovani, dimostra ancora una volta la straordinaria capacità di indagare a fondo nell'animo umano, di mostrare un personaggio come è realmente, senza filtri, senza ipocrisie e lo fa usando accostamenti preziosi di parole e immagini che incantano. Leggendo alcuni passi del romanzo ho apprezzato enormemente le pennellate decise con cui ha dipinto ogni personaggio, anche quelli secondari, ognuno con un microuniverso di pulsioni e riflessioni che li rendevano reali, come possono essere reali un vicino di casa, un amico di scuola, un collega di lavoro. La vita vera pulsa in questo romanzo e lo fa con forza dirompente e dissacrante. Marco, il protagonista maschile, è un personaggio da biasimare che si trascina come travolto dalla marea e lo fa aggrappandosi a pezzetti di legno troppo piccoli per sorreggerlo, fino a che incontra Caterina, la protagonista, una ragazza che nonostante i suoi diciassette anni, è una donna cresciuta troppo in fretta a causa del peso che porta sul cuore. Lei è il suo salvagente, il suo riscatto, il suo limite. E proprio lei è la forza del romanzo, è il personaggio più forte e coraggioso, che prova ad affrontare come può quello che la rode dentro; il personaggio che si stacca dai personaggi talvolta mediocri, talvolta immorali, talvolta troppo gentili o buoni per meritare un premio in questa vita. Impossibile non rimanere affascinati da una storia così. Un libro che meritava un altro destino editoriale e soprattutto una casa editrice capace di offrirgli il risalto che meritava, ma che di sicuro merita l'affannosa ricerca per averlo e infine leggerlo.
TROVI LA RECENSIONE COMPLETA QUI: http://newadultedintorni.blogspot.it/... Chi mi conosce sa che purtroppo leggo molto poco di recente, e ammetto che esclusa qualche rara lettura che mi ha preso particolarmente le ultime purtroppo anche se carine non mi hanno lasciato granché, tant'è vero che ho aperto la pagina per farne una recensione, e quello che ne è uscito è stato quello che avete potuto leggere: niente. Oggi però mi risulta difficile non dar voce ai pensieri scaturiti da questo romanzo, peraltro terminato come ai vecchi tempi nell'arco delle 48 ore, il che significa che si è trattato di una lettura appassionata e coinvolgente, e questo già ve lo posso anticipare. Un'altra premessa è che di quest'autrice ho letto altri Contemporary Romance dai toni decisamente diversi rispetto a questo: Tentare di non amarti e Trent'anni e li dimostro, di cui vi parlerò a breve (spero), e devo dire che ogni lettura è stata un centro perfetto. Oltre la premessa c'è la storia, quella che potete intravedere dalla sinossi. La storia ha molte voci, quelle di Caterina e Marco soprattutto, e lascia spazio a ogni personaggio: c'è la mamma, così rigida da non sembrare nemmeno una mamma che capiremo solo poi; c'è il papà, buono come solo un papà può essere; c'è Filo, l'amico improbabile che ti piomba addosso e non puoi scansarlo; c'è la signora Dattero, la vicina impicciona pronta a farsi i fatti tuoi perché una vita lei non ce l'ha, e tutti gli altri personaggi che non mi sento di nominare per non anticiparvi nulla. Sappiate solo che ogni pezzo, ogni parola o pensiero pronunciato da ognuno tesserà la trama che è la tela di questo splendido romanzo. Sì, perché splendido è il termine che lo può descrivere se dovessi limitarmi ad usarne solo uno, ma aggiungo: intenso e mozzafiato, ti prende e arriva fino alle viscere senza darti tregua. E proprio nessuna tregua, se non obbligata, il bisogno di leggere, di scoprire, di sentire, di conoscere. Di arrivare fino in fondo e sapere se davvero c'è una speranza. Se anche nella situazioni più contrarie, quelle che urlano a gran voce che non dovrebbe essere così, può nascere qualcosa di puro, di perfetto e meraviglioso. Vi starete chiedendo se l'ho trovato tutto questo? A voi l'ardua sentenza.
E’ passato un pò di tempo da quando ho finito Non c’è niente che fa male così di Amabile Giusti. Un paio di mesi che sono serviti a riordinare le idee dopo aver terminato una delle letture più intense e struggenti degli ultimi tempi, scritta talmente bene che il solo pensiero di dover “riscrivere” la storia per questa recensione mi creava notevole spavento, e tutt’ora sono convinta che non riuscirò a rendervi merito. Non scriverla per niente, però, non sarebbe giusto verso tutti coloro che ancora non hanno conosciuto e, quindi non possono apprezzare, questo libro. Ecco. La scriverò per voi.
La protagonista della storia è Caterina, 17 anni e una non consueta voglia di estraniarsi dal mondo. Tutto quello che potrebbe definirla inizia con “non”: non è particolarmente carina, non è socievole, non ama la... [Continua a leggere
Non posso che ricordare con dolcezza ed emozione la lettura di questo romanzo. E' stato il primo edito che lessi della splendida Amabile e, che dire, ne rimasi folgorata! Una scrittura scorrevole ma intensa, con un contenuto d'impatto ma affrontato con maestria. Ho pianto, ho sperato, ho sognato, l'ho divorato in appena due giorni e conservo ancora gelosamente la mia copia in libreria con tanto di dedica (emozione *_*). Caterina e Marco sono personaggi che non potrete non amare, con le loro debolezze e i loro punti di forza, si rivelano umani e tanto veri da poterli quasi sfiorare. Un'Amabile, ovviamente, diversa dallo stile narrativo utilizzato nel fantasy ma - a mio modesto parere - presenta il medesimo "impatto emozionale"! Consigliato agli amanti delle storie dolci e travagliate, dei romanzi di formazione e delle protagoniste "epiche"!
Mi chiedo chi ha letto questo libro ora come stia... Ho bisogno di ubriacarmi o di vedere la commedia più sciocca e divertente del mondo per riprendermi da questa lettura. Una trama senza speranza, ben scritto, fin maniacalmente curato, ma sembra una novella di Verga, dove la vita è più una condanna che un dono, per ciascun personaggio. Nessuna sincerità, nessuna empatia, nessuna giustizia, nessuna comprensione, neppure da parte di un amico o dei genitori. Alla fine il destino resta a guardare due poveracci che la vita ha fatto a pezzi, o meglio che loro hanno permesso che li facesse a pezzi, e che moriranno molto probabilmente pure di fame. Aberrante.
Qui di seguito esprimo soltanto un mio parere personale anche perché per ogni persona un libro suscita emozioni diverse da persona a persona. Ho dovuto abbandonare anche questo libro. All'inizio è partito in modo normale, semplice e intrigante, ma in seguito è diventato sempre più macchinoso e, molte volte, noioso. L'autrice si perde in descrizioni inutili per creare un personaggio che, agli occhi del lettore, dovrebbe assomigliare quanto più possibile a una persona reale. Certe volte mi succedeva di perdere il filo.
Davvero, non c'è niente che fa male così, come la storia di Caterina, della sua vita e della sua famiglia. Ma questa, resta comunque una storia bellissima, forse difficile ma ugualmente, o forse proprio per questo, intensa. Lo stile di Amabile è pura poesia, come una musica che ti prende e ti trasporta.
Libro favoloso, che ti lascia emozioni contrastanti sulla pelle e nel cuore. Particolare e mai scontato, se i primi capitoli possono apparire confusionari è perché siamo noi che non riusciamo a cogliere i primi indizi. Amabile è riuscita a creare suspense che tiene incollata alle pagine, perché vuoi sapere cosa è successo e cosa sta accadendo. Una lettura che non dovete perdere!
Sono un po' interdetta Non ho dato 5 stelline perché sono un senza parole. Ho letto molti libri di questa autrice che adoro, ma questo non mi ha entusiasmato come gli altri L'argomento trattato non è facile e sono un po' smarrita
Il libro è bello, ma lascia un po' con l'amaro in bocca
"Ci sono cose che vanno così, cose che sembrano avere un capo e una coda e poi ci si accorge che sono tronche. Cose che nascono sporche, sbagliate, e non possono diventare lucide solo perché durante il tragitto viene voglia di dargli una passata di smalto".
Quando a farti dubitare del tuo valore come persona è un genitore allora ci credi. Ti convinci di non essere idonea, di possedere tanti difetti che si amplificano con il passare del tempo. Anche Caterina pensa questo di sè stessa e lo tiene nascosto nel suo angolo ferito di cuore, insieme ad altri innegabili dolori che cela ad aspiranti avventori di vita che la circondano. Diciassette anni trascorsi nel dubbio, con un'unica certezza, quella di essere sbagliata, diversa. Soltanto il peccato la fa sentire ingiustamente al proprio posto. Questa violazione delle regole ha un nome: Marco. Lui la comprende, la capisce ma di fronte al primo ostacolo la respinge; eppure sono le sue braccia l'unica risposta sicura alle innumerevoli domande che si pone. Caterina indossa anfibi troppo grandi per la sua anima esile e indifesa che cerca giustizia per qualcosa che non potrà mai essere punito abbastanza. Dettagli e ricordi che riportano indietro gli anni e fermano il tempo come un vecchio tasto di un walkman vissuto. Andare avanti, tornare indietro o forse meglio ricostruire e lasciar rovinare il nastro fino a cancellarlo del tutto. Ciò che resta è un contenuto graffiato e liso dai giorni, sul quale però si può registrare una nuova melodia. Non ho più parole per spiegare la bellezza emotiva che Amabile Giusti riesce a imprimere alle sue storie. Leggendole mi sento parte della trama. Avverto distintamente le sofferenze e le emozioni dei personaggi. Sono sensazioni vivide, reali. Nel loro dolore c'è così tanta verità da fare male. Amo i libri di questa autrice perché parlano di scelte, sbagli, incertezze e false speranze che colpiscono inevitabilmente tutti noi. Ai lettori spesso piace imbattersi in storie perfette dove c'è sempre una soluzione a tutti i problemi. In queste sono personalmente una lettrice atipica. Apprezzo soprattutto le trame in cui la vita va come deve andare nella sua bellezza e crudeltà. Ogni volta che leggo un libro di Amabile Giusti provo emozioni vere e indecifrabili. La sua lealtà come scrittrice è commovente. Non si tira mai indietro, non ha paura di presentare le sue creature per ciò che sono, senza inutili ipocrisie. Per me i suoi libri sono una garanzia.
Come avrete potuto leggere anche in altre recensioni,questo romanzo di Amabile Giusti è un genere del tutto diverso dagli ultimi volumi. Devo ammettere che ho instaurato con questo libro un rapporto di odio e amore. I miei sentimenti nel corso della storia hanno subito tre fasi: all’inizio pensavo di lasciarlo, a metà non capivo cosa stessi leggendo, alla fine non riuscivo a smettere di leggere. Un fattore però non si smentisce mai con Amabile, in ogni suo singolo libro riesce sempre ad aggiungere quel colpo di scena, quella situazione che ti stravolge completamente tutta l’idea che ti sei fatta della storia. Carlotta sarà uno di quei personaggi che difficilmente riuscirete a dimenticare. Avrà questo carattere chiuso e poco socievole che ve la farà amare in tutte le sue sfaccettature. Fin dalle prime pagine ho avuto la sensazione che questa ragazzina sentisse di non meritare nessun tipo di amore. Come se si fosse rinchiusa nel suo mondo e non volesse aprirsi a niente a nessuno. Dall’altra parte abbiamo Marco. Ecco, lui mi è piaciuto solo alla fine, devo essere sincera. L’ho trovato un uomo dal coraggio di un coniglio. Vivrà una vita che sua moglie e suo suocero hanno scelto per lui. Ma man mano che capirà di perdere Carlotta allora deciderà di prendere in mano la sua vita e di viverla finalmente a modo SUO. Sceglierà di avere il coraggio di fare quello che amerà davvero. Purtroppo, però, il destino che sembra aver fatto conoscere per caso i nostri due personaggi, deciderà di nuovo di mettere il suo zampino cambiando davvero le carte in gioco. Allontanando, forse, per sempre Carlotta e Marco. Avranno il coraggio di combattere per il loro amore? Nonostante tutto il passato? Ovviamente per scoprirlo dovete assolutamente leggere il romanzo. Io non posso mentirvi, perciò sarò sincera: non ho avuto le sensazioni che come sempre mi fanno dire: ‘Eccoli! Quei protagonisti che non dimenticherò tanto facilmente’. Mi è mancato quel legame che in genere riesco ad instaurare con i personaggi dell’autrice. Ma non posso negare che sia una bellissima storia.
"Certo, i grandi erano difficili da capire. Erano molto più complicati di Berto che se lo picchiavi diventava gentile e se eri gentile faceva il gradasso. I grandi erano misteriosi. Avevano bisogno dei bambini per crescere."
Sono combattuta e Amabile me l'aveva detto. Mi aveva avvisata, frenata, perché lei sa i miei gusti, il mio continuo voler leggere libri belli, ricchi, passionali e felici. Non so cosa mi è perso, so solo che ad un certo punto - era uno di quei giorni storti, che più storti non si può - dovevo leggere una sua storia. Dovevo a tutti i costi, quasi che da quella lettura ne dipendesse la mia vita e il mio umore già a terra. La forma e la sostanza non cambiano mai, Amabile sei un portento con le parole e l'immaginazione ma, c'è un ma, mi hai lasciato un carico di tristezza impossibile da smuovere, quasi quanto un macigno che nemmeno facendo leva viene via. Ho notato anche che non fremevo per continuare, come se il mio sesto senso fosse già consapevole che poche pagine, più avanti, avrei trovato delle sorprese non proprio positive. Resta un prodotto meraviglioso nella forma e si anche nel contenuto se si amano le storie sofferte e travagliate. Quelle per cui tifi anche se sai che sarà un disastro, una catastrofe su tutta la linea. Ed io mi sono buttata, ho tentato e tutto sommato sono arrivata alla fine. Detto questo, credo che a questo punto sia necessario presentarvi Caterina Rossi, la figlia minore, la ragazzina diversa, quella un pò stramba e forse lesbica.
Per Caterina la solitudine è sempre stata una compagna fedele, un'ombra rassicurante in un mondo spezzato. Diversa, taciturna, sulle sue, diffidente e chiuse, come quelle serrature che non voglio saperne di aprirsi, vive la vita con il naso fra le pagine di un libro e la perenne speranza di nascondersi alla vista. Ha un passato difficile, travagliato che viene fuori pian piano, dosato a piccole gocce. Quando scoprirà che non tutto è come sembra e che a volte, fra l'odio e l'amore vi è un filo sottilissimo, cosa deciderà della sua vita?
Può una ragazza così giovane sopravvivere a ciò che il destino ha messo sulla sua strada?
“Non c'è niente che fa male così” è il primo romanzo che leggo della scrittrice Amabile Giusti che, invece, conosco molto bene nelle vesti di Virginia Dellamore con i suoi regency.
Questa storia mi ha colpito subito per la sua trama, in quanto gli amori travagliati, quelli proibiti, quasi fuori misura per la società nella quale viviamo, mi hanno sempre molto affascinato. Credo che, ogni storia, debba avere un filo conduttore, incamerare una serie di eventi ben amalgamati ai sentimenti dei protagonisti e svilupparsi in modo coerente per poi trasmettere un messaggio in fondo. Questa travagliata storia d'amore, che tanto d'amore in principio non sembra, tra Caterina, una ragazzina che va ancora a scuola, e Marco un uomo sposato a una donna molto ricca e padre di una figlia, mi ha preso per mano per condurmi lungo il sentiero irto di ostacoli che contiene. È una storia che può rispecchiare la realtà, che può raccontare di vicende quotidiane, di amori travagliati, di amori tormentati, di amori impossibili, di amori segreti ma, allo stesso tempo, contiene degli elementi di riguardo piuttosto considerevoli quando si racconta del passato dei due protagonisti. C'era una sorella di Caterina, di nome Loretta, la quale ha molto più a che vedere con Marco di quanto ne abbia la prima. E c'è la vita infelice di Marco con una donna bellissima, ricca, ma cinica per la quale non prova alcun sentimento, che ha sposato per convenienza e con la quale ha deciso di trascorrere la vita. Nulla è definitivo, però. Nulla c'è di deciso o di scritto fino alla parola fine. Tutto può succedere in questo gioco dei ruoli che diventa quasi una danza della parola amore, nel modo e nel verso in cui la si voglia intendere. Caterina non sembra decisa riguardo alle sue azioni e ugualmente Marco. Nessuno dei due è veramente deciso, nessuno dei due è conscio di ciò che vuole dalla vita, fino a quando, almeno, le cose non succedono e ne divengono quasi vittime. Vittime costrette a rialzarsi dopo essere cadute. Vittime consapevoli che poi scelgono di reagire e di tornare a vivere sul serio.
Amabile Giusti è una garanzia. Ogni volta regala emozione con le sue storie sempre vere e intrise di sentimenti, che siano buoni o cattivi, e di personaggi veri e meravigliosi. La storia di una ragazzina che vive una delle esperienze più scioccanti, all'età di 6 anni, e che cerca di andare avanti nella propria vita con addosso la sensazione di essere quella sbagliata in ogni situazione. Reagisce alla tragedia in un modo che la distruggerà di giorno in giorno, perché in fin dei conti è quello che vuole. Vuole rivivere la vita di sua sorella, senza immaginare che il destino potrebbe aver in serbo per lei qualcosa di diverso. Ogni pagina mi ha tenuta con il fiato in sospeso, perché qualche volta temevo per quello che sarebbe potuto succedere o speravo in qualcosa di bello per Caterina. Una ragazzina intelligente e carina, silenziosa e riservata che nonostante i suoi 17 anni, prova emozioni più mature della sua età. D'altronde certe situazioni ti strappano via l'innocenza e la spensieratezza e ti costringono a crescere in fretta.
Rancore, rabbia, frustrazione, delusione, inganni, bugie e situazioni nascoste. Tutto questo in una storia raccontata a meraviglia, con descrizione dei pensieri dettagliata a tal punto da rendere il lettore partecipe del dolore, dell'apprensione e della tristezza provata dai protagonisti. Una vicenda triste narrata però puntando l'attenzione su ciò che provano i personaggi, sulle loro emozioni e sui loro sentimenti. Lettura veramente gradevole e ricca di colpi di scena.
Se avete già letto qualche mia altra recensione, saprete anche che è raro che io legga la trama prima di leggere un romanzo e quindi prendo un libro a scatola chiusa, senza sapere bene cosa aspettarmi. Di solito mi lascio guidare dalla prima impressione, cosa che a volte mi delude ma a volte mi sorprende in senso positivo. Come per questo libro! Mi ha davvero stupito! Una storia al limite dell’ordinario, ma che è straordinaria. Caterina all’apparenza è una ragazza strana. Preferisce la solitudine allo stare insieme alla gente e si estranea spesso e volentieri dal mondo che la circonda. Sua sorella Loretta, si è suicidata davanti a lei e Loretta era il mito di Caterina, l’unica persona che amasse davvero, almeno fino a quel gesto sconsiderato. Questo fatto le ha cambiato la vita e ne è rimasta profondamente segnata. Ma Caterina ha molti segreti per il mondo esterno, come la sua relazione con Marco, un uomo molto più grande di lei e per giunta sposato. A soli diciassette anni infatti, è una ragazza molto matura, che ha affrontato molto nella sua vita e questo suo bagaglio la porta a prendere le scelte che prende. La storia parla di queste scelte e delle conseguenze che avranno su di lei e sulle persone accanto a lei. Un viaggio alla ricerca di quella verità che ha portato Loretta a togliersi la vita, un viaggio alla scoperta di un nuovo modo di riuscire a vivere sul serio. Caterina è una ragazza molto riservata, che arriva quasi a soffrire di attacchi di panico se le persone le rivolgono troppe attenzioni. Il trauma di vedere sua sorella morire l’ha distrutta, trasformandola in un’altra persona, ma crescendo, e soprattutto grazie alle esperienze di vita che fa, il suo mondo diventa un poco più grande. Grazie anche a persone genuine e inarrestabili come Filo si apre un poco di più verso il mondo. In famiglia viene oppressa dalla madre, che non l’ha mai veramente amata, non come con Loretta. Una donna bigotta, chiusa che non lascia nemmeno l’aria per respirare a Caterina. Non le permette di fare niente e la fa sentire una nullità. Caterina è una bella ragazza, ma per colpa della madre si sente malissimo per il suo aspetto fisico, credendo che ci sia qualcosa che non va in lei, quando invece a non andare è l’atteggiamento della madre. Il padre invece si preoccupa all’inverosimile per lei, dopo quello che è successo alla figlia maggiore, ma appena la ritrova sotto la sua ala protettiva si trasforma, ritornando a essere l'uomo che ormai non presta più attenzione a nulla. Il vero problema però è la relazione con Marco, che la consuma, soprattutto i sensi di colpa per quei sentimenti che comincia a provare, ma che non dovrebbe provare. Si sente sporca, bugiarda, che non si merita di vivere felice. Con Marco è un po’ un tira e molla, con lui che dice di amarla, ma dopo pochi momenti insieme, terrorizzato dall’idea che qualcuno scopra la loro relazione, scatta e fugge il più lontano possibile, non facendo altro che aumentare l’insicurezza di Caterina. Per Marco, avvocato e pittore mancato, con una barca di soldi alle spalle, non è una novità tradire la moglie, ma alla fine tutte le sue scappatelle terminano e lui ritorna da lei. Con Caterina però è diverso, ne è veramente innamorato, o almeno questo è quello che continua a ripetere a se stesso e a lei. L’essere totalmente succube della moglie, e l’avere una figlia che non lo rispetta, lo portano a cercare quel qualcos’altro al di fuori della sua famiglia. Filo è un ragazzo parecchio strano, che non resta zitto un secondo, spesso dicendo le cose più assurde, ma è proprio questo suo straparlare che lo rendono dolce e avvicinabile agli occhi di Caterina. È nuovo nella sua scuola e il loro primo incontro avviene in autobus, quando lui, anche se con l’autobus quasi vuoto a tutti i costi si siede accanto a lei e attacca bottone, o meglio, spara una raffica di cose, alle quali però lei non risponde mai, se non con qualche gesto o con monosillabi. Prima ho parlato di come il mondo di Caterina sia diventato un poco più grande ed è successo lo stesso anche a me leggendo questo libro. Sin dalle prima righe mi ha catturato il modo di scrivere dell’autrice, e l’uso di alcuni vocaboli più inconsueti. Come se parlasse di una storia passata, successa molto tempo fa, ma allo stesso tempo molto moderna. Una storia che parte da un evento drammatico, che però poi si evolve in una storia di sopravvivenza, di mistero e di amore. Una storia struggente che conquista tutti per la consistenza reale dei fatti, ma allo stesso tempo senza farli sembrare troppo pesanti. Un romanzo ricco di riflessioni, che spiegheranno, secondo i vari punti di vista dei personaggi, il perché dei loro comportamenti. Questo libro merita davvero. Non è pesante, né noioso, e combina la giusta dose di sofferenze e colpi di scena per tenere il lettore attaccato alle pagine. Mi ha stupito perché è diverso dal solito, non i classici romanzetti young adult dove ti aspetti più o meno le stesse cose, ma un romanzo intenso e ricco sotto ogni punto di vista.
decisamente diverso dagli altri libri! nonostante mi fossi leggermente spoilerata qualche dettaglio della storia leggendo i commenti, Amabile Giusti è riuscita a colpirmi con altri "fatti" che non avevo ASSOLUTAMENTE previsto o ipotizzato. bello! 5 stelline tutte meritate!
Quando ho iniziato a leggere il romanzo, non mi aspettavo tutto ciò che ho trovato. La trama infatti non rende giustizia alla complessità della storia. La lettura non è semplice sul piano emotivo: in esso troviamo diverse personalità, difficili da apprezzare e che dobbiamo sforzarci di comprendere. La scrittura è estremamente realistica e nel racconto si dà spazio al punto di vista di ogni personaggio
La storia prende man mano che leggi una trama sempre più inaspettata. Il cambio di punto di vista della storia a ogni capitolo aiuta a cogliere tutti i tasselli della storia. Una bella storia, con del romantico ma per niente melenso, anzi quasi inaspettato.
È il primo libro che leggo di Amabile Giusti e sono proprio contenta!Mi piace il suo stile , come riesce a farti vivere sentire i sentimenti dei personaggi. Sentimenti cosi contrastanti e difficili da esprimere. Lo consiglio.