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Poema a fumetti

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Uscito con grande scalpore nel settembre 1969, questo libro è rimasto per decenni irreperibile nelle librerie. In questa rilettura in chiave moderna del mito di Orfeo ed Euridice, Buzzati ci parla di se stesso, concentrando in 208 tavole a colori tutti i temi a lui più cari, a partire dall'eterno dialogo tra la vita e la morte. Attraverso un raffinato gioco di citazioni e autocitazioni, l'omaggio ad artisti di ogni epoca, la contaminazione di generi, queste pagine svelano l'intero universo creativo di Dino Buzzati, i suoi riferimenti culturali, le fonti di ispirazione, le suggestioni infantili, gli interessi di adulto, il metodo di lavoro. Facendo di Poema a fumetti un libro che ne racchiude in sé molti altri, come solo i capolavori possono fare.

240 pages, Paperback

First published January 1, 1969

26 people are currently reading
1431 people want to read

About the author

Dino Buzzati

276 books1,129 followers
Dino Buzzati Traverso (1906 – 1972) è stato uno scrittore, giornalista, pittore, drammaturgo, librettista, scenografo, costumista e poeta italiano.

Dino Buzzati Traverso was an Italian novelist, short story writer, painter and poet, as well as a journalist for Corriere della Sera. His worldwide fame is mostly due to his novel Il deserto dei Tartari, translated into English as The Tartar Steppe.

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119 (7%)
1 star
27 (1%)
Displaying 1 - 30 of 225 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,458 reviews2,433 followers
October 27, 2025
EROS E THANATOS, D’AMORE E MORTE



Ho l’impressione che Dino Buzzati abbia anticipato il fenomeno graphic novel di qualche anno. Insomma, di sicuro tra i primi. E, col suo nome a firmare, sdoganava il fumetto d’autore.
Mentre Parigi s’accendeva di barricate per il celebre maggio, e anche in Italia ci si dava da fare già dal marzo a Valle Giulia, e mentre a Praga c’era la Primavera, e si preparava l’autunno caldo, a gennaio del 1969 Buzzati se ne uscì col suo Poema a fumetti, firmando testo e disegni.
E che disegni, che mano! Chapeau! Con una predilezione per il disegno a tutta pagina, uno stuolo di donne sensuali, la pagina destra spesso usata per ingrandire un particolare. Dalì dietro l’angolo, verrebbe anche da dire Fellini, anche se mi chiedo se nel 1968 i disegni del maestro di Rimini fossero già conosciuti.
Il testo, soprattutto didascalie, pochissimi balloon.



La storia è nota: Orfeo ed Euridice qui diventano Orfi ed Eura, due giovani contemporanei, lui cantautore con la chitarra, lei una notte attraversa una porticina, sparisce dietro il muro di una villa misteriosa in una strada misteriosa del centro della misteriosa Milano, notturna più che mai.
E quindi, mistero a go go, Orfi bussa alla porta, si presenta, vuole recuperare la sua Eura: più che problemi col voltarsi indietro, l’insidia arriva dal tempo, che corre, è veloce, anche se in quel luogo tanto simile all’Ade, il regno dei morti, il tempo non esiste, è eterno e immobile al contempo.
Il mito di questa giovane coppia innamorata ho idea che travalichi altre celebri coppie, come Paolo e Francesca, Romeo e Giulietta.

Profile Image for Alan.
719 reviews287 followers
December 8, 2023
A wild one. Buzzati is a relatively new author for me, this being the second book I have read by him so far. NYRB has recently published several works of his. I began with The Stronghold, which was a 5-star read for me. It’s hard to reach those heights, but this is a very good book regardless. It’s an NYRB… graphic novel? And right in the middle, another existential ride. The middle portion of the book is called An Explanation of the Afterlife, and that alone makes the book worth reading. It’s an exploration of what it means to live, what it may be like in the afterlife, and, ultimately, why we need to greet death like an old friend when it comes. Buzzati, kudos. I will keep going with his works.
Profile Image for Roberto.
627 reviews1 follower
February 13, 2017

Così felici di essere immortali che... sbadigliano

Mentre visito la mostra "Boom 60! Era arte moderna", rimango colpito da alcuni giornali esposti dove si cita Buzzati e, specificamente, le sue immagini del "Poema a fumetti". Ahimè, rapida è l'azione: cellulare, amazon, ricerca, carrello, acquisto compulsivo, consegna. Lettura. Beata tecnologia, dico, considerata a posteriori l'esperienza!

Dino Buzzati scrive questo "Poema a fumetti" nel 1969, a 63 anni. La gestazione è abbastanza lunga, visto che si tratta di una operazione nuova, una prova, in cui lo stesso Buzzati crede molto.

Non è un romanzo, non è un poema, non è un fumetto. E' un insieme di disegni, tratti spesso da immagini fotografiche, e testo esplicativo. Non semplice intrattenimento, ma un mezzo espressivo nuovo in grado di narrare qualcosa di profondo in un modo diverso e, forse, più efficace. Tante le citazioni, tanti gli omaggi, quali ad esempio Dalì, Wahrol, Bush, Fellini e altri. Niente nuvolette di testo, niente vignette, ma illustrazioni a piena pagina e didascalie a grandi caratteri.

Buzzati con questo libro "sdogana" in qualche modo il fumetto, che passa da lettura per ragazzi al genere della graphic novel degli anni successivi. Quindi non storia per immagini come riassunto sintetico per lettori pigri, ma felice integrazione tra testo e immagine. L'immagine è usata come completamento della scrittura, più o meno quello che fanno le rime con la poesia.

Il libro è una rivisitazione del mito di Orfeo e Euridice; Orfi, cantautore che vive a Milano, va a cercare nel regno dei morti la sua Eura, morta. Se questa Eura sia reale oppure solo un oggetto del desiderio non è dato sapere. Ma durante questa discesa, molto dantesca, scopre e sviscera tutte quelle cose che sono tipiche del mondo di Buzzati: il rapporto dell'uomo con la morte, l'amore, la passione, i sensi di colpa, il disagio della vita cittadina. La sessualità, vista come tentazione che cerca di distogliere l'uomo dai suoi ideali e dall'amore. E il destino, che non si vede ma che tutto decide.

La visione dell'aldilà è diversa da quanto si immaginano i viventi. E' un luogo di attesa e rimpianto dove tutto è già stabilito e quindi senza emozioni; non c'è quello che tiene viva la vita, ossia la paura della morte. Solo nel panico davanti all'ignoto si trova lo slancio per fare, per mettersi in gioco, per migliorare. Nell'aldilà descritto da Buzzati c'è voglia di vita, di bellezza, di desiderio, di amore. Un aldilà noioso, che forse fa da giusto seguito alla filosofia espressa nei romanzi precedenti, Il deserto dei Tartari e Un amore, che spingono a vivere una vita piena, senza attendersi troppo da ciò che viene dopo.

Poema a fumetti, opera decisamente matura, fu definito dallo stesso autore come uno dei libri più rappresentativi e importanti della sua vita. Che dire? Poetico, suggestivo, interessante, emozionante.
Leggere Buzzati è sempre affascinante.
Profile Image for Carmine R..
630 reviews93 followers
May 28, 2025
Nella morte il nostro destino: il racconto come esaltazione della vita

Ritornare tra le pagine di Buzzati è sempre un piacere. La permutazione del già visto - in questo caso il mito di Orfeo ed Euridice - si concretizza in una graphic novel ante litteram, correttamente chiamata da Buzzati Poema a fumetti. E tra riferimenti a briglia sciolta su Fellini, i dipinti di Friedrich, Andy Warhol e le vertiginose geometrie di Escher - addirittura il Nosferatu di Murnau fa capolino in una tavola -, emergono dalle pagine, con prepotenza visiva, molti elementi che hanno costellato l'universo buzzatiano: il Babau, la giacca stregata, il treno direttissimo, la sagoma della Corazzata Todd, il minaccioso profilo delle montagne che svettano sul Deserto dei Tartari, il cane-tiranno malato, la concupiscenza lolitiana di Un amore, la Milano da bere in guisa di inferno dantesco. Il caro Dino si è persino premurato di calarsi nelle pagine per dissipare i dubbi all'Orfi di turno: nessuna discesa infernale, nessun dialogo con demoni e anime condannate alla tepida eternità, è stato tutto un sogno.
Scorrono placide le nuvole in cielo; ma è la libertà di morire che ci rende umani.

Ma le stelle le avete? Sì certo, però hanno una luce fissa, non palpitano come lassù.
E il vento? La tempesta?
Vento sì, tempesta sì, non la paura.
E la notte?
Notte sì, ma non la notte antica con le sue ombre, quel buio gli angiporti i delitti il pensiero dei delitti il lumino lontano e il vento che lo fa dindolare, non dicono più niente gli scricchiolii in corridoio il campanello lontano
la voce che chiama di là dei tetti
non dice più niente l'ululato dei cani
nella vasta campagna al lume di luna
né la strada bianca e deserta che si perde
di là della collina all'ora del tramonto
perché dietro non esiste più l'ignoto
cioè il nero, la fine, l'ultima separazione, l'addio.
Profile Image for arcobaleno.
649 reviews163 followers
February 14, 2019
Ma le stelle le avete? ...e il vento? la tempesta? e la notte?... e l'amore?
Strana questa opera, ad una prima impressione: un (non) poema che è anche fumetto e un (non) fumetto che è quasi poema…
Non è poema: i suoi non sono versi veri e propri, eppure vi si avverte spesso una poesia di sentimenti; non ha il grande respiro, ma accenni di sospiri in poche parole.
Non è un fumetto vero e proprio: il ‘linguaggio’ non ne ha tutte le caratteristiche, eppure le immagini sanno esprimersi con sorprendente efficacia e sono piccole perle.
Buzzati utilizza insieme queste due forme di Arte per rappresentare un sogno e riscrivere con cuore moderno la storia di Orfeo ed Euridice: in realtà la sua storia, il suo pensiero; il suo viaggio tra la vita e la morte, tra le angosce terrene nell’ imbuto del tempo e la vuota tranquillità senza tempo (v. nota pag.80). E’ una canzone di ricordi, di nostalgie; di passioni, di desideri; di ansie e di speranze; di solitudini. Ma è un condensato di Amore (perché sarebbe zero/se mancasse nel fondo quel pensiero/che un giorno tutto finirà).
Strani a volte i suoi disegni, ritenuti erotici e causa di numerose critiche negli anni Sessanta; eppure da considerare semplicemente veritieri e… onirici.
Strano questo libro, anche al primo contatto: stesse dimensioni e stessa edizione di un Deserto dei Tartari, eppure con peso doppio, che stupisce… Poi si scopre, nelle pagine introduttive di Lorenzo Viganò, che lo stesso Buzzati aveva preteso, fin dalla prima pubblicazione Mondadori, una carta speciale non … più bella ma più liscia, adatta alle sue tavole a colori.
In ogni modo, le strane sensazioni scompaiono nella lettura consapevole; e con la rilettura non si può che applaudire all’immediatezza delle atmosfere e dei messaggi, sintesi di parole e immagini.
Profile Image for omi.
54 reviews46 followers
November 29, 2025
“O morte, o morte.
Dono sapiente del Dio.
Da te le grazie del mondo
anche l’amore.
E ora qui, dove tu non ritorni
con occhi vuoto guardiamo
le nubi, i mare, le selve
senza più misteri.”
Profile Image for Siti.
406 reviews165 followers
January 20, 2018
Il segreto di via Saterna - Spiegazione dell’aldilà - Le canzoni di Orfi - Eura ritrovata .

Sono le quattro parti che compongono la trama di una narrazione atipica, didascalica come quella del fumetto, per sua natura semplice ed esplicativa, e di una manifestazione poetica e dunque estremamente sintetica ma complessa e articolata.
Si tratta di una serie di tavole che accompagnano e condensano, richiamando il mito di Orfeo e di Euridice, un universo poetico, quello buzzatiano, originale, articolato, immaginifico, surreale.

Per immagini.

Atmosfere cupe, distorsioni della realtà, aberrazioni, misteri,sovrapposizioni, replicanti, linee curve, fitte rette, sederi abnormi, seni nudi e provocanti, dettagli, visioni d’insieme, verde, arancio, mattone, giallo, giallo ancora, arancione, rosa, bianco e nero.
Scale, girotondi, affollamenti, una giacca surreale, geometrie, prospettive.
Un calligramma.
Il babau.
Le montagne, le notti, Milano.
Gli incubi.
La realtà e la fantasia.Interni borghesi, erotismo trasudante.
Scorci cittadini, ingranaggi.
Puntinismo.

Per concetti.

Si muore. Punto.

Per chi ama Buzzati
Profile Image for verbava.
1,145 reviews161 followers
July 30, 2021
у потойбіччі, яке вигадав буццаті, дуже багато голих жінок і всім пекельно нудно. іноді аж здається, що ці факти пов'язані.

«поема в коміксах» — це такий переспів історії про орфея й еврідіку, де орфі — популярний міланський музикант, а евра гола (ну добре, не весь час; через ворота смерті вона проходить ще вдягнута, але, вочевидь, по дорозі її вбрання розпадається на молекули абощо).

зрозуміло, що після данте потойбіччям ніхто без гіда не ходить, тому орфі заручається супроводом демона-охоронця в образі порожнього піджака. як і в міфі, музикантові доводиться співати мертвим, щоб здобути шанс на порятунок еври. як і в міфі, все закінчується трохи не так, як він хотів.

буццаті міг би просто сказати, що орфі розчулив мертвих співом, і погнати сюжет уперед; це такий шлях найменшого опору — констатувати крутість героя, не вникаючи в деталі. проте добру третину книжки займають пісні орфі — історії, від яких у мешканцях потойбіччя пробуджується туга за світом, а не лише за можливістю вмерти. і «поема в коміксах» стає не тільки інтерпретацією міфу про посмертя, а й гімном життю, страшному, населеному маньяками й бабаями — і все одно жахливо спокусливому.

але серйозно. що за штука з голими жінками?
Profile Image for Laura V. لاورا.
543 reviews80 followers
August 25, 2017
La cara morte

Del tutto nuovo, per me, questo Buzzati disegnatore! Dalla narrativa alla poesia, dal teatro al giornalismo, senza tralasciare musica e pittura, Dino Buzzati fu un autore tanto fecondo quanto poliedrico, propenso a sperimentare nuove strade e ad appassionarsi, come nel caso del fumetto, a ciò che ai più poteva apparire privo d’interesse letterario. Non a caso, come si scopre leggendo l’interessantissima introduzione al volume, l’autore di “Un amore” e “Il deserto dei Tartari” era un gran lettore di “comics”, si direbbe oggi: Diabolik, Paperino e Paperon de’ Paperoni lo affascinavano al pari dei personaggi dei capolavori della letteratura mondiale!
Pubblicato nel 1969 tra disorientamento, scandalo e imbarazzo (il più imbarazzato di tutti, al momento di recensirlo, sembrava essere Indro Montanelli), “Poema a fumetti” fu comunque un successo, dal momento che le prime edizioni andarono letteralmente a ruba. L’opera occupa un posto particolare nella produzione buzzatiana risultando, oltretutto, di difficile identificazione: raccolta di disegni o romanzo/racconto illustrato? Fumetto o libro d’arte? Niente di tutto questo. Semmai, come viene ben argomentato nella già citata introduzione, “Poema a fumetti”, con notevole anticipo sui tempi, è un libro che apre la strada alla Graphic Novel dai temi impegnati che tanta fortuna ha avuto da un certo momento in poi. A Buzzati va il merito di aver conferito dignità a un genere – quello delle nuvole parlanti, appunto – fino ad allora ritenuto privo di valore letterario; non per niente, da Casa Bonelli, tempio del fumetto popolare nostrano, gli giunse un sentito e riconoscente plauso.
È il mito classico di Orfeo e della sua discesa agli Inferi quello raccontato nelle oltre duecento tavole a colori che compongono l’opera, riproposto però in chiave moderna e originale. Orfi è infatti il nome del protagonista, Eura quello della ragazza amata da riportare nel mondo dei vivi; l’inferno è la stessa città di Milano perché, come qualcuno laggiù fa notare, si finisce per appartenere al proprio luogo anche da morti.

“Sai dove ti trovi? […] Perché non ti affacci alla finestra?”
“Ma siamo sempre a Milano. Non vedo nessuna differenza.”
“Per te, Orfi, è Milano, Milano essendo la tua vita, per un altro è Zagabria, Karlsruhe, Paranà.”

Insomma, un aldilà metropolitano e spersonalizzante, dove la vita continua libera (finalmente?) dal giogo dei sentimenti, dal tempo, dal dolore, dalla speranza (“il più malvagio dei supplizi”) e, soprattutto, dalla morte stessa; quest’ultima, ormai niente più che pensiero eterno e caro, diviene addirittura oggetto di rimpianto poiché, incredibilmente, si scopre che è ciò che dà senso all’esistenza (ecco perché, all’inizio, l’autore aveva scelto il titolo “La cara morte”). E in un siffatto mondo delle anime, al posto di cerberi e caronti, troviamo diavoli custodi inconsistenti che indossano giacche e avvenenti ragazze tutt’altro che spirituali. Ecco un altro punto: la carnalità e l’erotismo sono espliciti e prorompenti tra queste pagine, troppo per l’epoca in cui il libro fu dato alle stampe. Fumetti bondage, illustrazioni e foto osé sono state fonte di ispirazione e rielaborazione, ma le citazioni e i richiami artistici in generale sono innumerevoli e vanno da Caspar David Friedrich alla Pop Art, giusto per dare un’idea della ricchezza, e complessità, di un’opera come questa.
La rivisitazione del mito, lo stile poetico della scrittura che via via si fonde e diventa una cosa sola con le immagini e lo struggente rimpianto che tutto questo pervade rendono “Poema a fumetti” un capolavoro da leggere e rileggere. Un inno, più che alla morte, alla vita stessa.
Profile Image for lorinbocol.
265 reviews434 followers
August 29, 2017
che ne è stato di te buzz ati?
johan harstad e iperborea mi abbuonino il furto, ma è per dire che di buzzati si è davvero perso lo stampo. si definiva un artista visivo prestato alla scrittura, io ci vedo prima ancora un montanaro prestato alla città, al giornalismo e alle arti. per il misto di concretezza e visionarietà, per la lucidità e con cui passava dallo scrivere di cronaca al dar forma alle leggende. e agli incubi, pure.
sei o sette anni fa, milano dedicò una mostra alle sue storie visive. frontman dell'esposizione ovviamente il poema a fumetti, con le tavole originali accostate alle foto dei luoghi milanesi che avevano ispirato i disegni. il risultato era potentissimo. ricordo che uscii dalla rotonda della besana incantata, assuefatta, turbata. e certissima che un giro per la città, di notte, da sola con buzzati non l'avrei fatto ma neanche...
Profile Image for Adrianne Mathiowetz.
250 reviews293 followers
January 20, 2010
This is one of the most beautiful books I've read in a long time. I put it down, only to pick it back up again and reread some of these pages. I want them enlarged and framed, hung on the walls I pass by most often. I want them tattooed backwards on my forehead. I want to think about them every single freaking day. For serious.

More later.
Profile Image for Penelope.
284 reviews15 followers
August 2, 2011
Ehhh I didn't care for this much. At some points it was poetic and some of the illustrations were really gorgeous. At other times I felt like I was just reading a badly written mythological adaptation, the purpose of which seemed to be the objectification of women and the dehumanization of female sexuality. Ew. Maybe I was reading into it too much. But am I the only one who noticed that when the jacket was naming off women to Orfi, that the black woman was not given a name (pg 95)? All the others, although presented simply as sexual objects, were at least given the privilege of a name. The black woman is simply referred to as "a black girl" (not even "woman"). The highly sexualized images (to what purpose?) already had me skeptical. But after the nameless black woman panel, there was a bitter taste in my mouth that I just couldn't get rid of while reading the rest of the book.

The women here are presented as insatiable, one-dimensional, sexual objects who lust after the cool, level-headed Orfi. He wards off all their advances and continues to pursue Eura, a character as one-dimensional as all the other female characters. Throughout the book, male figures are shown clothed while every single female character is completely naked or only partially dressed.

I'm really not sure if this is supposed to be some kind of self-conscious parody of representations of female sexuality, or if it was trying to recreate and parody the stereotypical vixens in horror comics (as there are certainly elements of horror throughout the tale). Either way, I was disappointed by the depiction of women in this book. Female sexuality and sensuality can be portrayed explicitly without being disrespectful or dehumanizing. This book just wasn't able to do that, at all.
Profile Image for Eddie Watkins.
Author 48 books5,558 followers
September 29, 2014
Modern urban metaphysical mystery (with erotical gothic horror touches) grooving on an Orpheus & Eurydice in 1960's Milan that's a breezy though serious exploration of death's endless boredom and the give and take of meaning between it and anguished life and its exquisite suffering, and of sex and the gorgeous dangers it poses, and of love and its power to save banality by impregnating it with labyrinthine mystery. Beauty survives but the sadness remains.
Profile Image for Savior Sullivan.
Author 1 book96 followers
December 21, 2023
"Dino Buzzati's "Poem Strip" is a unique and avant-garde piece of literature that combines the elements of graphic novels, poetry, and modern storytelling. Published in the late 1960s, this novel retells the myth of Orpheus and Eurydice with a contemporary twist, set in Milan. It's an exploration of love, desire, and the ephemeral nature of life, all presented in a visually striking format. Let's dive into the artistic world of "Poem Strip." 🎨🎼

Pros: 👍

- Innovative Storytelling: Buzzati brilliantly blends narrative, poetry, and graphic art to create a storytelling experience that is both unique and immersive. The fusion of these elements is seamless and inventive. 📚🖌️

- Stunning Artwork: The illustrations in "Poem Strip" are nothing short of spectacular. They add a deep, visceral layer to the storytelling, enhancing the mood and themes of the narrative. 🎨

- Thought-Provoking Themes: At its core, "Poem Strip" delves into profound themes such as the complexities of love, the pain of loss, and the existential angst of modern life. It’s a story that stays with you long after you’ve finished reading. 💔💭

- Unique Retelling: The modernized retelling of the Orpheus myth is both creative and relevant, making ancient themes accessible and resonant in a contemporary setting. 🏙️📜

Cons: 👎

- Complex Narrative Structure: The unconventional format of the novel, blending prose, poetry, and graphics, can be challenging for readers accustomed to more traditional storytelling. 🧩

- Niche Appeal: The avant-garde style and abstract storytelling might not cater to all tastes. It appeals more to readers who enjoy experimental and artistic literature. 🎭

- Occasionally Dense: Some sections of the narrative can feel a bit dense and abstract, requiring careful reading and interpretation. 🤔

Rating:⭐⭐⭐⭐

I’d give "Poem Strip" a 4 out of 5 stars. It's an artistically rich and intellectually stimulating novel that offers a unique reading experience, though its avant-garde style and complexity might not be for everyone.

Reading Suggestions:

If "Poem Strip" intrigued you, consider these titles:

- "The Invention of Hugo Cabret" by Brian Selznick – A novel that combines visual and textual storytelling in a unique way.

- "Building Stories" by Chris Ware – An innovative graphic novel that explores the lives of its characters in a non-linear narrative structure.

- "Chantilly" by Savior Sullivan – A novel that might also blend different narrative elements in a unique and thought-provoking manner.

In "Poem Strip," Dino Buzzati offers a rich tapestry of storytelling that is visually arresting and emotionally profound, making it a standout work in the realm of graphic novels and modern literature.
Profile Image for paper0r0ss0.
651 reviews57 followers
August 8, 2021
E' un po' il Sacro Graal del racconto a fumetti italiano e molto di conoscenza esoterico-iniziatica e' presente in questo pot-pourri di classe datato 1969. La summa dell'immaginario buzzatiano, la morte come necessaria sublimazione della vita, l'ossessione per il femminile, l'alienazione prossima ventura, insomma temi moderni ed eterni allo stesso tempo. La scelta stessa di ripercorrere il mito di Orfeo ed Euridice con tavole grafiche e testi spesso criptici la dice lunga sull'originalita' di questo lavoro e sull'importanza datagli dall'autore. Cosi' come la volonta' esplicita di unire l'alto e il basso registro, la citazione pittorica con il fumetto erotico, il rimando letterario con il linguaggio da strada. Sara' l'effetto di leggere la prima edizione originale, pagine di carta vecchie di piu' di mezzo secolo ma la sensazione onirica e' potente, cosi' come l'impressione che il tempo ne abbia intaccato poco o niente la qualita' e l'originalita'. Un libro da gustare piu' e piu' volte.
Profile Image for Rosanna .
486 reviews30 followers
Read
January 25, 2018
"...o te lo immaginavi come diceva Dante?"

E così, proprio a Dino Buzzati è toccato stupirmi e sorprendermi!
Lui...a me, con tutte le volte che ho tentato di leggere 'Il deserto dei Tartari', fallite sempre.
Confesso che dopo le prime pagine di questo Poema mi sono chiesta se l'ignoranza non m'avesse tirato un brutto scherzo , confondendo Buzzati e affini, invece è proprio lui l'autore: di questa graphic novel (la prima, datata 1969), delle tavole, dei testi, dell'idea stessa.
Bella sorpresa e ora sono proprio curiosa: dove avrò nascosto quel libro per non vedermelo più tra gli scaffali dopo lo scotto?!
Profile Image for michal k-c.
894 reviews121 followers
July 20, 2022
you ever get so horny you think you're haunted
Profile Image for blue solange.
76 reviews9 followers
August 30, 2025
Mi ha ricordato tanto Pavese (i dialoghi con Leucò) e, anche per tutto il resto, é assolutamente geniale
Profile Image for Csabi.
121 reviews35 followers
July 4, 2021
Igazi kuriózum ez a könyv, képregény a Világkönyvtár sorozatban, 1981-ben. Abban a korban, amikor a képregény csak egy lenézett pop műfaj volt Magyarországon az újságosstandokra száműzve.
De miért is jó a képregény? Miért szereztem be mindent a gyerekkoromban, amihez csak hozzá lehetett férni? Hiszen képnek ott a film, az mozog is. Történetnek meg ott a regény, ami sokkal részletesebb, kidolgozottabb. Mégis, van valami hipnotikus hatása ezeknek a kis, színes és dinamikus képeknek, amik egymásba kapaszkodnak, ping-pang, kap valaki egy pofont, máskor meg megvillan egy igéző női comb, tökéletesen megrajzolva, és egy egész történetet zúdíthatunk magunkba pár tíz perc alatt. Buzzati könyvét is ez működteti, hisz a történet már jól ismert, Orfeusz és Euridiké szerelme, fellángolás és gyötrődés, a végén meg persze a szomorú lezárás, mindez valami poétikus prózában elbeszélve. Engem pl. zavart, hogy ha versként akartam olvasni, akkor sosem találtam a ritmust, ha prózaként, akkor meg túlságosan ködös vagy kimódolt volt az eredmény. A képek is, önállóan némelyik eléggé kidolgozatlan, mások meg elmennének egy szürrealista festménynek, de összességében nagyon is jól visszaadják a sztori dinamikáját. Csak hogy tisztázzuk, a képeket is Buzzati készítette.
És nem mehetek el a képek erotikus túlburjánzása mellett sem. ’69-es a mű, a szexuális forradalom már javában tart, a pop műfajok, elsősorban a film számolatlanul ontja a pucér női testeket (amiktől a Kádár kor ollóval felszerelt cenzorai gondosan megóvták a szocialista ember öntudatos világát), lehet persze ezt ma már úgy értelmezni, hogy tárgyiasították a nőket, de én inkább úgy értelmezném, hogy szabadjára bocsátották az univerzum legszebb formaegyüttesét. Buzzati főleg fotók alapján dolgozott, és nem magyarázott bele semmi magasztos dolgot a képeibe, a fülszövegben lévő interjúrészletben őszintén nyilatkozik: ”…grafikai szempontból a nő képe számomra látványosabb, tetszetősebb.” és „…azzal hitegettem magam, hogy élvezetes a látványuk, holott a megrajzolásuk volt az…” A teljes részlet itt.
A tipográfia viszont egyértelműen félresikerült, látszik, hogy a készítőnek nem volt ebben tapasztalata. Ahogy nézem, a második kiadásban ezt már javították.
Összességében inkább vizuális, mint irodalmi élmény, de a képregények szerelmeseinek erősen javasolt.
214 reviews23 followers
August 25, 2017
Buzzati il visionario ci regala questa perla che anticipa la nascita della graphic novel. Ispirato al mito di Orfeo e Euridice la discesa negli inferi di Orfi ci svela un mondo di rimpianti, una vita eterna in cui la grande assente è appunto la "cara morte", sale della vita, sotto un cielo di stelle immobili, si muovono gli eserciti dei trapassati infestati da sbadigli.
Buzzati racconta la sua storia saccheggiando da tutto ciò che gli capita sotto mano, un furto artistico, un omaggio ad amici e grandi del presente o del passato, il tutto rimasticato dalla penna e dal pennello del grande autore italiano. Da Escher a de Chirico, da Munch ad Andy Warhol, da Fellini a Sem Benelli.... Erotismo mistero e poesia in un formato originale e sorprendente.
Voto: 8
Profile Image for Theut.
1,886 reviews36 followers
June 11, 2017
Semplicemente meraviglioso: i temi di Buzzati, i suoi disegni, un uomo di quasi sessant'anni (all'epoca) che inventa un nuovo genere, di una modernità estrema eppure intessuto di rimandi colti (di una cultura sia elevata sia "bassa") e legato alle mode degli anni '60, che trascende. Un gioiello.
Anche questo candidato al mio personalissimo premio "miglior libro dell'anno".
Profile Image for Márta Péterffy.
254 reviews7 followers
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July 14, 2021
Nekem ez egy új világ. Buzzati műve extrém, kicsit ijesztő, különleges.
Az Orfeusz-történet egyedi látásmódú feldolgozása, hol szürreális, hol pedig az expresszionista némafilmek jutnak eszembe róla.
A szerző köszönetet mond az elején néhány művésznek, számomra is voltak ismerős nevek: Murnau, Fellini, Dalí...
Profile Image for a.g.e. montagner.
244 reviews42 followers
April 17, 2012
Hugo Pratt, Una ballata del mare salato (1967)
Dino Buzzati, Poema a fumetti (1969)

Una cosa è certa: la graphic novel è un'invenzione italiana.
Quest'opera, in particolare, ha tutte le carte in regola per rientrare nella categoria: concept, unità della visione, maturità. Buzzati, che ha 63 anni quando pubblica il Poema, si era già cimentato con la narrativa illustrata: ad es. in La famosa invasione degli orsi in Sicilia, che però nelle sue bibliografie viene definito 'libro per ragazzi illustrato'. Poema a fumetti è invece un'opera pienamente adulta, di grande profondità, dotata di molti livelli di lettura.

Come notò Carlo della Corte nel Gazzettino del 16 novembre 1969, e come del resto lo stesso Buzzati specifica nei ringraziamenti, le sue tavole sono intessute di riferimenti colti, da Salvador Dalí a Caspar David Friedrich fino a Fellini e a molti altri che io non so cogliere. E ai riferimenti visuali si aggiungono quelli letterari, dato che l'opera è una rivisitazione del mito di Orfeo ed Euridice. Più che moderna (Orfi, ultimo rampollo di una nobile famiglia milanese, è un cantautore idolatrato dai giovani, ed Eura è la sua ragazza) si tratta in effetti di una rilettura personale: nel corso del suo viaggio nell'oltretomba, il protagonista scopre che i morti conducono un'esistenza per molti versi simile a quella dei vivi. Il loro rimpianto non è dunque rivolto verso ciò che ancora hanno, ma verso quanto di più prezioso hanno perso, "la cara infelicità": "oh la perduta angoscia, gli incubi, l'angustia, i dolori sociali perduti" (98).
Ciò che è loro negato ora e per sempre è "la libertà di morire" (96).

Un inferno borghese?
La domanda mi sorge spontanea scoprendo che i defunti "camminano, parlano, fumano, ridono. Vivono, quasi" (92); che l'oltretomba è un luogo di "ottusità indistruttibile, uniformità, prevedibilità, noia" (104) dove "nessuno ha fame, nessuno ha bisogno, tutti uguali, parlano uguale, mangiano uguale, si divertono uguale. Sono felici! Sbadigliano" (108). E che dire del fatto che "il nuovo capo è tipo elettronico robot manageriale dirigenziale executive" (e questo per bocca di un diavolo custode che poco prima si è definito "piuttosto corrotto e krusceviano", 123).
Viene da chiedersi quanto abbia influenzato sulla concezione dell'opera la formazione dell'autore, nato da famiglia alto-borghese nel bellunese e trasferito a Milano ancora in età scolare.

Nel mito di riferimento è già implicito il tema di eros e thanatos, che ritorna costantemente in queste pagine. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano le lettrici, come interpretano il punto di vista prettamente maschile di un'opera i cui autore e protagonista sono entrambi uomini e in cui le donne sono tentatrici fin da principio, fin dalla canzone con cui ci viene presentato il songwriting di Orfi - e che non a caso s'intitola Le streghe della città.
I sospetti di oscenità dei disegni, confutati già all'epoca anche da Indro Montanelli, oggi farebbero sorridere; al limite potrebbe far storcere il naso l'uso del termine 'negretta' riferito ad una piacente ragazza di colore.

Il tratto è compiutamente maturo, personale. Uno stile poetico e onirico, le cui atmosfere al contempo urbane e rarefatte mi hanno ricordato Guido Crepax (sarà il comune humus della borghesia milanese). E assolutamente personale, prosaico, struggente, è il modo (che non svelo) in cui Buzzati affronta il finale.
In fin dei conti l'unico limite all'uso dell'etichetta 'graphic novel' per questo libro sta proprio nel fatto che non si tratta di un romanzo ma appunto di un poema. La graphic novel è un genere ormai affermato in tutto il mondo; dovremmo ricordarci più spesso che tra i suoi geniali pionieri c'era un bellunese.
Profile Image for Trin.
2,303 reviews677 followers
January 8, 2010
Very ’60s, very Italian retelling of the myth of Orpheus and Eurydice. Very ’60s. If Pride and Prejudice and Zombies had come out 40-50 years ago, I could easily see someone in a marketing department somewhere deciding to call this work Orpheus and Eurydice and Boobs in an attempt to stay on trend.

It’s kind of fun, though, and it’s a neat example of a graphic novel before there were “graphic novels.” For example, there are large blocks of text, and there are pictures (mostly of boobs), but the two don’t really interact the way they might in a modern example of the genre.

I didn’t love this, but it’s an interesting historical artifact and useful if you need more Fellini-ish fun (or boobs) in your life.
Profile Image for Rosamund Taylor.
Author 2 books200 followers
December 29, 2023
This is more interesting than enjoyable. In a 1970s spin on the story of Orpheus and Eurydice, a musician goes into the underworld in order to find his lost love. Buzzati tells the story in a mixture of short, poetic pieces and a series of bold, graphic drawings. For me, the impact of the story was somewhat undermined by the very sexualised and idealised drawings of women, and the overall sexism in the approach to female characters. However, it's interesting to see the ways in which Buzzati played with the comic form, and it's very dynamic and playful.
Profile Image for Nate D.
1,654 reviews1,252 followers
March 2, 2011
Simple and messy but lunges pretty effectively into some good areas. Particularly, in discussing how life is precious for its finitude and immortality lends meaninglessness (a pretty common idea), Buzzati hovers, savoring, over those instants of life when we are inescapably reminded of death. But he's not morbid -- rather he suggests that these macabre moments are the most precious of life, in a wistful, gothically elegant sort of way. Which is actually a sort of great. The art favors a sketchy quality and oddly flat colors, but < href="http://ajourneyroundmyskull.blogspot.... has its moments.
Profile Image for Julia.
10 reviews1 follower
October 25, 2009
I adore Dino Buzzati. While nothing will ever top Il deserto dei Tartari, Poema a Fumetti is certainly a breathtaking little book. Some of Buzzati's illustrations rival anything produced by Chirico/Delvaux.
Profile Image for Abby Meyer.
37 reviews8 followers
September 1, 2021
It's probably a better experience to skip the words altogether and just look at the illustrations.
Displaying 1 - 30 of 225 reviews

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