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Lettera a una professoressa

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Il manifesto dei ragazzi bocciati e dei loro genitori contro la selezione scolastica, in difesa dei cretini e degli svogliati arricchito di contributi e documenti inediti per il 40° anniversario della prima pubblicazione. Questa edizione speciale è stata voluta e curata dalla Fondazione don Lorenzo Milani per comprendere meglio il senso e l'attualità del libro, per chiedersi cosa è rimasto dei valori portanti di "Lettera a una professoressa". Si è cercato di rispondere a questi interrogativi attraverso la ricostruzione di com'è nata la Lettera e com'è arrivata alla pubblicazione; lo spaccato del dibattito sui giornali dell'epoca; un estratto delle tante attestazioni arrivate negli anni(lettere di ragazzi, genitori e insegnanti giunte a Barbiana da ogni parte d'Italia, e contributi di chi all'epoca si batteva per una scuola diversa); e infine la presentazione di articoli e riflessioni più recenti (con una rassegna della stampa al 25° anniversario), di testimonianze inedite fino all'intervento di Giovanni Fioroni in occasione della V marcia a Barbiana "Perla scuola di tutti e di ciascuno".

166 pages, Paperback

First published January 1, 1965

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About the author

Lorenzo Milani

34 books9 followers
Don Lorenzo Milani, nome completo Lorenzo Carlo Domenico Milani Comparetti (Firenze, 27 maggio 1923 – Firenze, 26 giugno 1967), è stato un presbitero, scrittore, docente ed educatore cattolico italiano.

La sua figura di prete è legata all'esperienza didattica rivolta ai bambini poveri nella disagiata e isolata scuola di Barbiana, nella canonica della chiesa di Sant'Andrea. I suoi scritti innescarono aspre polemiche, coinvolgendo la Chiesa cattolica, gli intellettuali e politici dell'epoca; Milani fu un sostenitore dell'obiezione di coscienza opposta al servizio militare maschile (all'epoca obbligatorio in Italia); per tale motivo fu processato per apologia di reato[1]. In primo grado venne assolto "perché il fatto non costituisce reato", mentre in appello morì prima che si giungesse a sentenza.[2]

Il suo libro Esperienze Pastorali, inizialmente dotato dell'imprimatur ecclesiastico,[3] fu oggetto di un decreto del Sant'Uffizio del 1958 contenente la proibizione di stampa e di diffusione[4] e, solo nel 2014, dopo 56 anni, la ristampa del libro non ha più avuto proibizione da parte della Chiesa.

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Displaying 1 - 30 of 91 reviews
Profile Image for Virginia.
948 reviews39 followers
January 6, 2015
Qualche volta viene la tentazione di levarsi di torno i ragazzi più difficili. Ma se si perde loro, la scuola non è più scuola. È un ospedale che cura i sani e respinge i malati. Allora richiamateli, insistete, ricominciate tutto da capo all'infinito a costo di passar da pazzi. Meglio passar da pazzi che essere strumento di razzismo
Profile Image for Chiara Pagliochini.
Author 5 books450 followers
March 16, 2018
Ora siamo qui a aspettare una risposta. Ci sarà bene in qualche istituto magistrale qualcuno che ci scriverà:
« Cari ragazzi,
non tutti i professori sono come quella signora. Non siate razzisti anche voi.
Anche se non sono d’accordo su tutto quello che dite, so che la nostra scuola non va. Solo una scuola perfetta può permettersi di rifiutare la gente nuova e le culture diverse. E la scuola perfetta non esiste. Non lo è né la nostra né la vostra.
Comunque quelli di voi che vogliono essere maestri venite a dar gli esami quaggiù. Ho un gruppo di colleghi pronti a chiudere due occhi per voi.
A pedagogia vi chiederemo solo di Gianni. A italiano di raccontarci come avete fatto a scrivere questa bella lettera. A latino qualche parola antica che dice il vostro nonno. A geografia la vita dei contadini inglesi. A storia i motivi per cui i montanari scendono al piano. A scienze ci parlerete dei sormenti e ci direte il nome dell’albero che fa le ciliegie ».
Aspettiamo questa lettera. Abbiamo fiducia che arriverà.
Il nostro indirizzo è: Scuola di Barbiana Vicchio Mugello (Firenze).


Nel 1954, prima che vi arrivasse Don Milani, Barbiana non era che un villaggio di poche case, sperduto sulle colline del Mugello. Non ci si arrivava per caso: non c’era neanche la strada. Don Milani, in effetti, ci arrivò “per punizione”: le sue simpatie operaie e le idee non proprio ortodosse non andavano a genio al cardinale di Firenze. Nei 13 anni che seguirono, Don Milani mise in piedi l’esperienza didattica più significativa che la storia dell’educazione italiana ricordi.
Per i banchi della scuola di Barbiana (due stanze della canonica più due di officina) passarono i ragazzi scacciati dalla scuola tradizionale, figli di contadini e operai, poveri, semi-analfabeti, dunque (secondo un’analogia della pedagogia dell’epoca) “cretini”.
La scuola era aperta 365 giorni l’anno (366 negli anni bisestili), dalle 8 del mattino alle 7 e mezzo di sera. Nel 1963 vi si contavano 29 alunni e 23 maestri, perché quasi tutti gli alunni erano maestri a loro volta.
Se anche oggi questi dati ci appaiono singolari, figuriamoci come dovevano apparire all’epoca. L’esperienza educativa di Barbiana suscitò sconcerto e fu all’origine di un vasto dibattito, destinato a cambiare (purtroppo non del tutto e non per sempre) la scuola italiana. Manifesto del cambiamento richiesto alla scuola tradizionale fu proprio Lettera a una professoressa, scritto dagli allievi della scuola insieme a Don Milani e pubblicato nel 1967, proprio l’anno in cui Don Milani morì.
Il testo, nella forma di una lettera a un’ipotetica professoressa, colpevole di aver bocciato l’alunno-autore, è una durissima accusa alla scuola dell’epoca e, non nascondiamocelo, alla scuola di oggi. Se le idee espresse con tanta severità, in uno stile limpido e vigoroso, possono oggi apparirci naïf (almeno in alcuni passaggi), non possiamo ignorare quanto invece siano ancora profondamente e dolorosamente attuali. Nella mente del lettore, l’ideale dei ragazzi di Barbiana appare tutt’oggi una bellissima utopia. Ci fu davvero una scuola così? C’è ancora una scuola così? Una scuola senza voti né pagelle, senza interrogazioni né programmi che puzzano di vecchio. Una scuola dove si legge il giornale, si fa scrittura creativa, si impara a insegnare, si studiano le lingue straniere per comunicare con gli altri (e non per parlare speditamente dei castelli della Loira). È possibile imparare a far scuola così, portare questa scuola nella scuola che conosciamo?
Non so rispondere a queste domande. Non so immaginare la scuola di domani. Ma so che saremo noi a farla, noi come maestri, noi come allievi. E so che questo testo ci fa toccare con mano cosa siano l’amore per lo studio e l’amore per l’insegnamento. Per questo non possiamo non leggerlo e poi lamentarci se le cose non vanno.
Profile Image for Lara Feltre .
14 reviews16 followers
February 9, 2023
Un libro che offre spunti di riflessione per ognuno: "Per la maestra il ragazzo è solo una frazione. Per il ragazzo la maestra è molto di più, ne ha avuta una sola e l'ha cacciato" (si sta parlando dell'alto tasso di bocciatura nelle scuole).
Un testo che pur essendo stato pubblicato nel 1996 ha tanto da insegnarci, ci permette di porci nella prospettiva degli studenti e valutare oggettivamente l'istruzione pubblica.
"Lei ha girato l'interruttore, spento un ragazzo . E invece senza volerlo ha riacceso la luce. Ha riaperto gli occhi su di voi e sulla vostra cultura".
Profile Image for Andrea Fiore.
291 reviews74 followers
February 22, 2019
In cinquant'anni non è cambiato nulla, nemmeno la rivista incriminata: "La lotta di classe quando la fanno i signori è signorile. Non scandalizza né i preti né i professori che leggono l'Espresso."
Profile Image for Gianluca.
314 reviews1 follower
February 8, 2022
Voi dite che Pierino del dottore scrive bene. Per forza, parla come voi. Appartiene alla ditta.
Invece la lingua che parla e scrive Gianni è quella del su babbo. Quando Gianni era piccolo chiamava la radio lalla. E il babbo serio: « Non si dice lalla, si dice aradio ».
Ora, se è possibile, è bene che Gianni impari a dire anche radio. La vostra lingua potrebbe fargli comodo. Ma intanto non potete cacciarlo dalla scuola.
« Tutti i cittadini sono eguali senza distinzione di lingua ». L'ha detto la Costituzione pensando a lui.

p. 19

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La più accanita protestava che non aveva mai cercato e mai avuto notizie sulle famiglie dei ragazzi: « Se un compito è da quattro io gli do quattro ». E non capiva, poveretta, che era proprio di questo che era accusata. Perchè non c'è nulla che sia ingiusto quanto far le parti eguali fra disuguali.

p. 55

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Ci siamo imbattuti in un'altra legge strana. Ma ha precedenti gloriosi. Lo Statuto di Carlo Alberto diceva: « Le funzioni di senatore e deputato non danno luogo a alcuna retribuzione o indennità ».
Questo non è romantico disinteresse, è un sistema raffinato per escludere la razza inferire senza dircelo in faccia.
La lotta di classe quando la fanno i signori è signorile. Non scandalizza nè i preti nè i professori che leggono l'Espresso.

p. 73

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Questo sistema è illegale.
La Costituzione, nell'articolo 34, promette a tutti otto anni di scuola. Non quattro classi ripetute due volte ognuna. Sennò sarebbe un brutto gioco di parole indegno di una Assemblea Costituente.
Dunque oggi arrivare a terza media non è un lusso. È un minimo di cultura comune cui ha diritto ognuno.
Chi non l'ha tutta non è Eguale.

p. 81

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[il fine] immediato da ricordare minuto per minuto è d'intendere gli altri e farsi intendere.

p. 94

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La cultura vera, quella che ancora non ha posseduto nessun uomo, è fatta di due cose: appartenere alla massa e possedere la parola.
Una scuola che seleziona distrugge la cultura. Ai poveri toglie il mezzo d'espressione. Ai ricchi toglie la conoscenza delle cose.

p. 105

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Ventotto apolitici più 3 fascisti eguale 31 fascisti.

[...]

Il professore più a sinistra l'ho sentito parlare per l'Associazione Insegnanti e Famiglie. A proposito di doposcuola gli scappò detto: « Ma voi non sapete che io faccio 18 ore di scuola la settimana! »
La sala era piena di operai che si levano alle quattro per il terno delle 5,39. Di contadini che, d'estate, 18 ore le fanno tutti i giorni.
Nessuno rispose, nè sorrise. Cinquanta sguardi impenetrabili lo fissavano in silenzio.

p. 108

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« Dicesi maestro chi non ha nessun interesse culturale quando è solo »

p. 110
Profile Image for Bridget Jones.
42 reviews2 followers
November 23, 2020
Ho letto questo libro due volte. Mi sono innamorata della figura del priore di Barbiana e lo approfondirò volentieri. Scalda il cuore.
Profile Image for roberto.
70 reviews24 followers
Read
December 30, 2023
In Africa, in Asia, nell'America latina, nel mezzogiorno, in montagna, nei campi, perfino nelle grandi città, milioni di ragazzi aspettano d'essere fatti eguali. Timidi come me, cretini come Sandro, svogliati come Gianni. Il meglio dell'umanità.
Profile Image for woland.
81 reviews4 followers
January 10, 2023
Il mondo è una famiglia immensa. C’è tante altre creature da servire. È bello vedere di là dall’uscio della propria casa. Bisogna soltanto esser sicuri di non aver cacciato nessuno con le nostre mani.
Profile Image for Elisa Etrari.
100 reviews3 followers
January 25, 2024
tutta la cultura è costruita così: come se il mondo foste voi
Profile Image for Procyon Lotor.
650 reviews111 followers
January 27, 2014
La versione di Pierino. Riletto dopo decenni, non cambio molto il giudizio, contiene una densit� notevole di cose giuste, opportune, intelligenti e qualche fenomenale cazzata, quasi sempre visibile peraltro. Solo che le cazzate sono date da semplice ignoranza o illusione, le cose giuste da contrastata ricerca indipendente ed originale e pesano pertanto di pi�. Un paio, tra gli errori, non sono di individuazione facile, una scuola appiattita sul pratico ignorerebbe l'estetica e pure il pensiero astratto, va benissimo se andrai a scavare fossi, maluccio da l� verso il resto dei mestieri, per non dire nella vita, visto che il pensiero astratto rappresenta il nostro principale attrezzo evolutivo che, purtroppo, se non lo si allena da piccoli � facile si atrofizzi. Poi che esistono numerosissime importantissime attivi� umane dove ...nelle conclusioni delle quali non si potesse venire in cognizione se non per via di discorso, poca pi� stima farei dell�attestazioni di molti che di quella di pochi, essendo sicuro che il numero di quelli che nelle cose difficili discorron bene, � minore assai che di quei che discorron male. Se il discorrere circa un problema difficile fusse come il portar pesi, dove molti cavalli porteranno pi� sacca di grano che un caval solo, io acconsentirei che i molti discorsi facesser pi� che un solo; ma il discorrere � come il correre, e non come il portare, ed un caval barbero solo correr� pi� che cento frisoni. [da Il Saggiatore - Galileo Galilei] Per cui, con buona pace vostra, non � vero che siamo tutti uguali. Come dimostra ognuno di noi, visto che scegliamo ogni momento. Fan di Don Milani, non date per scontato che ai poveri piaccia il sapere spiegato collo stile dei poveri, visto che � anche grazie a quello che rimangono tali. Rimane da leggere comunque, anche per vedere la differenza fra un progetto educativo serio (con errori gravi, ma serio) dal emettere a caso fonemi disarticolati e chiamarle leggi per la riforma scolastica come si vede da quarant'anni. Colonna sonora: Pink Floyd - The Wall
Profile Image for Mar.
12 reviews1 follower
September 15, 2018
A beautifully crafted work of collective writing done by Barbiana's students. A manifesto for change in the school, a clear dissection of Italy's education system in the 60's and a must-read for anyone interested in education.
Profile Image for Il lettore sul trespolo.
218 reviews8 followers
January 17, 2023
Don Milani, il Pep Guardiola degli insegnanti.
Se lo avessi letto a 15 anni probabilmente questo libro mi avrebbe fatto sentire più capito, a 18, ora che fra i miei sogni c'è anche fare l'insegnante, mi ha aperto orizzonti nuovi che spero di non chiudere mai.
Profile Image for Lavinia.
13 reviews
June 11, 2022
Ho comprato questo libro senza pensarci troppo dopo averlo visto su uno scaffale. Della scuola di Barbiana avevo notizie molto vaghe, ma desideravo approfondire già da un po'.

Questo è un libro di critica alla scuola tradizionale. Scritto durante la metà del secolo scorso dagli allievi della scuola di Don Milani, tratta di una realtà estremamente diversa dalla nostra, o almeno da quella che sono abituata a vivere io: gente molto povera, figli di contadini che per andare a scuola dovevano farsi strada fra gli arbusti con il falcetto, bambini indotti a lasciare la scuola già in terza elementare.

Anche la scuola tradizionale che viene descritta è diversa da quella attuale: nel giro di sessant'anni molte cose sono cambiate, quali la durata dell'obbligo scolastico, il rapporto tra allievi e professori, gli argomenti che vengono trattati in classe.

Lo scheletro che costituisce la scuola pubblica, però, è sempre lo stesso. Ho trovato estremamente attuali le riflessioni su ciò che viene insegnato e su come viene insegnato: personalmente, ho spesso l'impressione che molte delle cose che studio mi scivolino addosso; non le trovo utili per affrontare la vita vera, rimangono lì.
Mi sono inoltre rivista nelle riflessioni sulla "infezione" provocata dal metodo di insegnamento:
"A scuola durante le interrogazioni sentivo il cuore fermarsi. Auguravo agli altri quello che per me non volevo".
"Durante la lezione non ascoltavo più. Pensavo già all'interrogazione dell'ora seguente".
"A casa non m'accorgevo se la mamma stava male. Non domandavo notizie dei vicini. Non leggevo il giornale. La notte non dormivo. [...] Mi ritrovai a studiare come un verme".

Il clima d'ansia, terrore e fatica è presente ancor oggi. L'abbandono scolastico è ancora alto, nonostante la durata della scuola dell'obbligo sia stata estesa. Lo Stato investe poco nella cultura, cercando di tagliare ogni costo possibile, e l'innovazione scolastica che tenta di portare avanti è stata spesso giudicata inadeguata e insufficiente.

Ritengo, però, che le cose siano cambiate molto dai tempi di Don Milani. La scuola italiana è imperfetta, gestita malamente e forse inefficace, ma personalmente ho l'impressione che ci stia provando. Sono stati introdotti insegnanti di sostegno per aiutare "i malati" al posto di respingerli, si studia educazione civica, i programmi sono più ampi e si cerca in tutti i modi di parlare di attualità in classe. Sono state create le verifiche di competenza, per far in modo che ciò che imparato venga applicato in contesti diversi dalla classica verifica scritta. Si boccia molto meno, si tenta di aiutare molto di più. L'alfabetizzazione è cresciuta. Esistono ancora professori poco umani o poco appassionati, ma esistono anche tanti insegnanti convinti ed entusiasti. Ho visto tanta attenzione a chi ha difficoltà, e tanto impegno. Sono solo una studentessa liceale probabilmente ingenua ed illusa, privilegiata perché ho sempre vissuto una buona esperienza scolastica, ma voglio essere ottimista: poco per volta, forse stiamo migliorando.
Profile Image for Francesco Borlengo Carciotto.
10 reviews1 follower
January 15, 2023
"Chi sa cosa vuole e vuol fare del bene passa da cretino [...] A voi vi fa paura un ragazzo che a 15 anni sa cosa vuole".

Bel libro, concetti molto interessanti e condivisibili in parte anche al giorno d'oggi riguardo al sistema scolastico. A parer mio, però, è un po' ripetitivo e ridondante: si sarebbe potuto diminuire di pagine. Un'altra caratteristica è la "praticità": è un' opera molto concreta; riporta statistiche, numeri e sondaggi per avvalorare le tesi e dare credito all'accusa mossa nei confronti della scuola italiana degli anni sessanta.
Profile Image for Licia.
135 reviews13 followers
June 2, 2019
Scritto in un'epoca dove la scuola non era per tutti, prima di una grande rivoluzione culturale che ha aperto alla democrazia tra i banchi, c'è chi vedeva e sentiva la necessità di sottolineare l'eccessiva severità di una scuola esclusiva e severa. Una voce piccola che poi si è espansa e che si è legata ad un movimento rinnovatore più ampio
Profile Image for Lúa.
90 reviews18 followers
November 2, 2024
Me ha costado entender algunas partes del libro por la forma en la que está escrito, pero creo que da una visión amplia de la educación de décadas atrás. He anotado muchas ideas que creo que son significativas para construir una escuela más adaptada a las necesidades del alumnado convirtiéndolos en los verdaderos protagonistas del proceso.
25 reviews
October 21, 2025
Capolavoro. Riporto alcuni passaggi.
"Un professorone disse" lei reverendo non ha studiato pedagogia. Polianski dice che lo sport è per il ragazzo una necessità fisiopsico...". Parlava senza guardarci. Chi insegna pedagogia all'Università, i ragazzi non ha bisogno di guardarli. Li sa tutti a mente come noi si sa le tabelline. Finalmente andò via e Lucio, che aveva 36 mucche nella stalla, disse "la scuola sarà sempre meglio della merda".
Questa frase va scolpita sulla porta delle vostre scuole. Milioni di ragazzi contadini son pronti a sottoscriverla. Che i ragazzi odiano la scuola e amano il gioco lo dite voi. Noi contadini non ci avete interrogati. Ma siamo un miliardo e novecento milioni. Sei ragazzi su dieci la pensano esattamente come Lucio. Degli altri quattro non si sa. Tutta la vostra cultura è costruita così. Come se il mondo foste voi."
Altro pezzo notevole:
" Ma il vostro orario è indecente. Un operaio lavora 2150 ore l'anno. Voi da un massimo di 738 (maestri) a un minimo di 468 (professori di matematica e lingua straniera).
La scusa che avete da rivedere i compiti a casa e da studiare non vale. Anche i magistrati hanno da scrivere le sentenze. Voi poi i compiti potreste non darli. E se li date potreste correggerli coi ragazzi nel tempo che li fanno. [..]In conclusione, diciamo che il vostro orario di lavoro è un privilegio strano. [..] Per esempio lo sciopero. E' un diritto sacro del lavoratore. Ma con l'orario che fate il vostro sciopero fa schifo. [..] Una soluzione potrebbe essere d'iscrivervi al sindacato magistrati e scioperare solo nelle ore in cui lavorate da giudici: interrogazioni, scrutini, esami, registri da riempire. Quando invece toccate quelle poche ore di insegnamento la gente capisce che di noi non ve ne importa nulla.
Profile Image for Guendalina Ferri.
168 reviews
Read
August 31, 2025
Una lettura che, a un passo dall'inizio del nuovo anno scolastico (e del mio anno di prova, argh) mi ricarica e mi fa ritrovare nuovo senso.
Buon proposito: rileggerlo annualmente.
Profile Image for Valeria Migliaccio.
15 reviews
May 3, 2025
Quando ho letto "lettera ad una professoressa" andavo ancora al liceo e ritengo che debba essere letto da ogni studente. E' un testo che giustamente critica il sistema scolastico che tende a favorire chi ripete a pappagallo la stessa storiella da decenni piuttosto di chi ragiona e sa veramente muoversi nel mondo. Aspetto con ansia di avere la possibilita' di leggere "Lettera ad una professoressa; quarant'anni dopo".. temo che purtroppo non sia cambiato molto nel sistema.
Profile Image for Nicolò Canal.
10 reviews1 follower
March 26, 2020
Dopo aver concluso la lettura di "Lettera a una professoressa" non posso di certo nascondere la mia parziale, ma pur sempre presente, delusione. Questo titolo ritratto da molti come uno dei capisaldi della "letteratura pedagogico-educativa" italiana secondo me dovrebbe essere collocato sotto una diversa categoria, cioè all'interno della "storia del sistema educativo italiano". Avvicinandosi a tale libro con quest'ultimo approccio sarà certamente possibile apprezzarlo molto di più di quanto accade invece se, come nel mio caso, si ricerca in esso qualche indicazione circa la struttura intrinseca del nostro sistema scolastico ed una sua "cura".
Lo consiglio dunque a tutti coloro che non hanno interesse a trovare delle particolari "soluzioni concrete" riferite all'istruzione odierna, ma che siano incuriositi dal processo di trasformazione democratica ed inclusiva della scuola, di cui Don Milani è stato certamente un ottimo e celebre rappresentante. Una scuola che di fatto ha saputo dare voce ad una classe, racchiusa in modo semplificativo nell'orizzonte contadino, storicamente "muta" dinnnazi all'evoluzione del mondo che la circondava.
Profile Image for Riccardo.
257 reviews10 followers
April 1, 2015
Devo dire che, avendone letto peste e corna nel libro della Mastrocola, mi aspettavo un capolavoro. Invece, per quanto l'analisi sia molto condivisibile, il libro risente molto della sua età e di una certa superficialità di insieme soprattutto nel momento in cui si deve fare una vera proposta. Alla fine è inevitabile - secondo me - che risulti abbastanza insipido.
Profile Image for Sofia Cantu’.
154 reviews4 followers
July 7, 2025
WOW
Non pensavo ma è un libro che mi ha stupito moltissimo. Scritto con uno stile unico, ironico, tagliente, intelligente e spontaneo. Ricco di riflessioni e verità crude su problematiche che la scuola del 1950 presentava e per certi versi presenta ancora oggi.
L’ ho trovato un libro davvero davvero bello, che chiunque dovrebbe leggere almeno una volta nella vita .
Profile Image for Giulia.
72 reviews15 followers
July 8, 2021
È di un'attualità spaventosa.
Profile Image for C.
68 reviews5 followers
July 16, 2024
Lettura imprescindibile per chi, come me, insegna a ragazzə. Purtroppo per certi versi ancora molto attuale, offre uno spaccato interessantissimo della scuola italiana negli anni '50-'60
Profile Image for beesp.
386 reviews48 followers
November 6, 2022
Non so esattamente quale possa essere la verità delle parole di don Lorenzo Milani e dei suoi alunni a distanza di più di 50 anni dalla morte di M. e dalla pubblicazione di questo libro, ma si potrebbe sicuramente rispondermi subito che se qualcosa è stato vero, non può di colpa diventare falso. E quindi, se mai, dobbiamo chiederci se la verità di questo libro e dell'esperienza di Barbiana sia adoperata oggi in maniera scriteriata e forse superficiale, per operare una distinzione tanto più drammatica tra chi può accedere a una cultura più sicura, offerta da esperti, e coloro che invece a queste risorse non possono accedere, mentre i professori sono subissati da un lavoro che di tutto li fa occupare, tranne che dell'insegnamento?
Io troppo oltre non ho voglia di sbilanciarmi in una recensione Goodreads, so soltanto che questo libro ha tanta verità e tanta forza che derivano dall'onestà di chi ha testato, sperimentato, ha visto. Forse è un testamento che prometta la redenzione, che immagini un mondo diverso in cui ciascuno abbia le possibilità di non vivere una vita da sfruttato ed emarginato, dove la timidezza non sia un meccanismo di difesa istillato come un "malware" nel cervello di chi deve essere messo a tacere. Non so nulla di tutto questo, a me non pare che ci siano così tante voci - oggi - che hanno la capacità di farsi ascoltare da molti mentre parlano di una verità che è chiara, luminosa ed evidente a chiunque, a prescindere dagli schermi delle televisioni, dalle home dei social network e dalle pagine dei 'giornalisti'.
Profile Image for ClaryIsMe.
19 reviews
July 24, 2022
Una recensione è doverosa, perché ho delle cose da dire.

Mi è piaciuto, non poco.
L'intento è nobile, senza dubbio; tutt'ora penso che tante delle cose denunciate succedano ancora, e che in fondo non sia cambiato poi molto dalle scuole così come erano nel 1960-70.

Ma su tante altre cose, come è giusto che sia perché, come dico sempre, immaginate se tutti la pensassimo uguale che tragedia, non sono per niente d'accordo.
Per esempio, trovo che quando parla dei programmi scolastici sia troppo semplicistico e non ricordi che la cultura è fondamentale, mi ammazza l'eneide, la storia e la parafrasi delle poesie, povera me.
Ma d'altronde sono di parte, faccio lettere e credo profondamente nella cultura e nello studio.

Credo però che, nonostante ipercritico, questo libro sia comunque un segno di amore verso la scuola, profondo e forte.
E, nonostante non sia d'accordo su buona parte di quello che viene detto, trovo che sia un libro che almeno una volta nella vita va letto.

Lode al mio professore di grammatica italiana che me lo ha fatto scoprire
Profile Image for Francesco Raimondi.
178 reviews3 followers
December 3, 2022
Ho letto molti bei libri, e a diversi sono anche arrivato a dare 4 stelline. Poi ci sono quei libri che hanno qualcosa in più, qualcosa che li distingue dalla massa. I Capolavori.
E dopo di quelli, oltre il parere comune, oltre la fama e la gloria nei secoli dei secoli, ci sono i libri che, in un modo o nell'altro, hanno cambiato la mia vita, aggiungendovi qualcosa che prima ci mancava, o meglio, facendomi riscoprire meraviglie che avevo dimenticato, riuscendo a spiegarmi ciò che provavo e che io non ero in grado di esprimere. Questi sono i libri per me "Fondamentali."

Questo libro è Fondamentale perché...
...mi ha fatto capire quanta umanità ci vuole per insegnare, e che tutti possono imparare ad insegnare. Mi ha fatto capire quanto è importante la Scuola. Mi ha fatto capire tante cose... non ultimo il fatto che non importa chi sei, o cosa sei secondo la società, i conoscenti, la legge, ma quello che sai e quello che fai. Questo conta. Lezione dura, lezione sen'appello; ma vera per davvero.
Profile Image for DS25.
551 reviews15 followers
March 30, 2020
Conoscendo bene il carattere di Don Milani ho riletto il testo, ormai da insegnante con un minimo di esperienza... la rilettura è stata più cattiva che buona: i "compiti di realtà" di cui parla lo scrittore ormai nella scuola sono ovunque, ed il carattere utilitaristico sta avviando alcuni studi al piattume. Il consiglio di non bocciare rimane sempre attuale... ma a bocciare ormai è stata la vita, in questa Italia post-moderna. La fiducia nei "giornali" e nel "partito", ovviamente, è quantomai inusuale. Rimane la dimensione di fede, che Don Milani accenna solamente.
Per chiunque incominci ad insegnare può essere una lettura interessante (e veloce), a patto che la si calmieri con la moderazione del senno di poi, che stiamo vivendo fortemente.
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