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La manomissione delle parole

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Le parole servono a comunicare e raccontare storie. Ma anche a produrre trasformazioni e cambiare la realtà. Quando se ne fa un uso sciatto e inconsapevole o se ne manipolano deliberatamente i significati, l'effetto è il logoramento e la perdita di senso. Se questo accade, è necessario sottoporre le parole a una manutenzione attenta, ripristinare la loro forza originaria, renderle di nuovo aderenti alle cose. In questo libro, atipico e sorprendente, Gianrico Carofiglio riflette sulle lingue del potere e della sopraffazione, e si dedica al recupero di cinque parole chiave del lessico civile: vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta, legate fra loro in un itinerario concettuale ricco di suggestioni. Il rigore dell'indagine - letteraria, politica ed etica - si combina con il gusto anarchico degli sconfinamenti e degli accostamenti inattesi: Aristotele e don Milani, Cicerone e Primo Levi, Dante e Bob Marley, fino alle pagine esemplari della nostra Costituzione. Ne derivano una lettura emozionante, una prospettiva nuova per osservare il nostro mondo. Chiamare le cose con il loro nome è un gesto rivoluzionario, dichiarava Rosa Luxemburg ormai un secolo fa. Ripensare il linguaggio, oggi, significa immaginare una nuova forma di vita.

192 pages, Hardcover

First published October 1, 2010

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About the author

Gianrico Carofiglio

58 books1,054 followers
Gianrico Carofiglio (born 1961) is a novelist and former anti-Mafia judge in the Italian city of Bari. His debut novel, Involuntary Witness, was published in 2002 and translated into English in 2005 by Patrick Creagh and published by the Bitter Lemon Press, and has been adapted as the basis for a popular television series in Italy. The subsequent novels were translated by Howard Curtis.

Carofiglio won the 2005 Premio Bancarella award for his novel "Il passato è una terra straniera". He is also Honorary President of The Edinburgh Gadda Prize which celebrates the work of Carlo Emilio Gadda.
The Past is a Foreign Country is the English language title of the 2004 novel Il passato è una terra straniera. It won the 2005 Premio Bancarella literary award. It has been translated into English.

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144 (21%)
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263 (38%)
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60 (8%)
1 star
13 (1%)
Displaying 1 - 30 of 55 reviews
Profile Image for Manuel Bricoli.
64 reviews7 followers
September 3, 2018
Ho terminato la lettura di questo saggio sulla "parola". Da amante della lingua italiana ho voluto assaggiare Carofiglio ma non l'ho digerito come si deve. Mi sono affidato al titolo perché arricchisse il mio bagaglio culturale ma cosi non è stato. Troppo discorsivo con tanti cenni sulla politica. Noioso. Entusiasmante a intermittenza.
Profile Image for La mia.
360 reviews33 followers
September 2, 2013
Affascinante, interessante, curioso, poetico, impegnato, etico, sono solo alcuni degli aggettivi positivi che posso associare a questo libro, che tuttavia ha un solo pesante difetto, che ne compromette il risultato d’insieme: troppi riferimenti alla realtà politica italiana degli anni recenti, troppi esempi che hanno Mister B. come protagonista.
Io non ho alcuna simpatia per Mr. B., e sono assolutamente consapevole di quanto profondamente la sua presenza politica abbia negativamente influenzato la storia e la cultura del nostro paese. Ma credo che il continuo riferimento a B. non giovi al testo, rischi di farlo apparire fazioso, e attribuendo le colpe ad un'unica parte politica finisca per assolvere gli altri che per certi versi hanno le medesime responsabilità. Perché se le parole politiche in Italia negli ultimi 20 anni non hanno avuto senso, la colpa non è solo di Mr. B. Se le parole sono state usate come clave, a sproposito, private del significato, la responsabilità è un po’ di tutti noi, che abbiamo giorno dopo giorno ceduto spazi di discussione, dibattito, scelta, attenzione alle cose, per accettare passivamente letture distorte, evasione dall’impegno, parole vuote, slogan sciocchi.
Quindi riappropriamoci del significato di Vergogna, Giustizia, Ribellione, Bellezza e Scelta, ma consapevoli che se abbiamo perso il senso di queste parole la colpa non è di uno solo, la colpa è di noi tutti, che ancora oggi in questo paese non sappiamo riconoscere nell’interesse della collettività l’unico modo per rendere sostenibile la crescita e il vantaggio di ognuno.
Profile Image for Cristian Fassi.
108 reviews243 followers
April 24, 2019
Un bel libro ricco di spunti su alcune parole, in particolare mi è piaciuto il capitolo sulla "ribellione", anche se è stato un compendio di citazioni di altri autori, bravo comunque a metterle insieme.
Nel suo complesso manca di una struttura che mantenga un filo su tutta l'opera e ha fatto troppi riferimenti storici al immediato 2010 quando è stato scritto, Berlusconi diventa qui IL maestro della parola (de la sua manomissione), come usarla nel bene e nel male.
Profile Image for Gattalucy.
380 reviews160 followers
March 14, 2020
In principio era il verbo...

Ultimamente perdo il conto dei libri, di come mi sono arrivati in casa, da che parte sono spuntati: uno scambio in anobii, o forse un regalo, una scelta meditata o frettolosa in libreria...
ma ancora più misterioso mi appare il percorso per cui un libro, in mezzo a decine di altri, ti rimane appiccicato alle mani, si rifiuta di entrare in uno scaffale e te lo trovi sempre in mezzo, e per quanto tu possa metterlo da parte senti sempre quella vocina che dice “Leggimi, leggimi...”

E ora che ho letto questo libro in poche ore so il perchè.
Eppure un'indagine filologica accurata ed impeccabile sul significato delle parole e sulla loro manipolazione da parte del potere non sembra a prima vista una lettura allettante. Ma è solo a lettura ultimata che ne ho compreso tutta la forza, perchè sono le parole, i logos a dare significato a tutte le cose e le azioni. Là dove una lingua non prevede un termine quella cosa, o quello stato d'animo, non esistono, e se ne avverte l'angoscia della mancanza.

E così ho trovato la risposta da dare a Giulia, e alla sua classe che lamentava l'incapacità, tra i compagni, di una comunicazione attenta al rispetto, debordante in conflitti urlati, in dispotiche discussioni dove è la prepotenza e la sopraffazione a farla da padrona, contrariamente a tutti i presupposti della convivenza civile e democratica, che si fonda invece sulla discussione critica, sull'argomentazione, sulla ricezione di istanze molteplici, con un rapporto tra ricchezza delle parole e ricchezza di possibilità (e dunque di democrazia!).
I ragazzi più violenti possiedono strumenti linguistici scarsi e inefficaci, sul piano del lessico, della grammatica e della sintassi, e questa povertà linguistica si traduce in doloroso soffocamento delle emozioni, delle parole che fanno paura, e più di tutte le parole che dicono la paura, la fragilità, la tristezza: quando manca la capacità di nominare le cose e le emozioni, manca un meccanismo fondamentale di controllo sulla realtà e su se stessi, portando come esito alla violenza fisica.
...Chi non ha nomi per la sofferenza agisce, la esprime volgendola in violenza, con conseguenze spesso tragiche

Così Carofiglio analizza cinque parole chiave, vergogna, giustizia, ribellione, bellezza e scelta dando parole ai miei pensieri. Tutte mi hanno rapito in qualche modo, ma in una in particolare ho trovato la sintesi per tutte le altre.
Scelta può essere di volta in volta ribellione non violenta, ricerca della giustizia, pratica etica della bellezza, salvezza dalla vergogna. E ancora capacità di disobbedire agli ordini ingiusti e inumani, di sottrarsi al conformismo, capacità di non dare nulla per scontato, di praticare l'arte del dubbio, di sfuggire ai vincoli e alla prepotenza delle verità convenzionali, anche quando questo può costare molto caro.

Ecco, io non le so dire così, queste cose che penso, alla classe di Giulia.
Allungherò loro questo libro.
Forse per questo continuavo a sentire “leggimi, leggimi”...
Profile Image for Jessica.
308 reviews102 followers
February 18, 2016
Il primo approccio con Carofiglio mi lascia soddisfatta. Libro ben scritto,interessante e scorrevole. L'argomento trattato mi sta molto a cuore, mi interessa da sempre e trovo davvero originale il modo che ha utilizzato lo scrittore per affronrarlo. Le parole e il loro utilizzo sono un argomento per niente facile. I continui rifacimenti ad opere e scritti altrui non appesantiscono il discorso ma anzi, lo rendono più concreto. Unica pecca sono ,a mio avviso, le pagine dedicate a Berlusconi: penso che fare riferimenti alla quotidianità e alla politica sia doveroso ma avrei apprezzato meno schieramento di parte. Non è solo Berlusconi usare le parole politiche a suo vantaggio. Manca in quelle righe un esempio preso dalla controparte che ribilanciasse il discorso, non avrebbe certo avuto difficoltà a trovarne uno. Fatta eccezione per questo il saggio è ben riuscito. A me è piaciuto molto specialmente nell'ultimo capitolo intitolato "le parole del diritto".
Profile Image for Ayrinne.
106 reviews30 followers
July 30, 2012
Non mi è piaciuto e credo di non aver assegnato il voto minimo solo perchè sono affezionata al creatore dell'avvocato Guerrieri.
Forse cercavo altro. Sicuramente non un trattato sulle "capacità comunicative" di Berlusconi. Che penso qualunque italiano conosca, ma nel caso non le conoscesse non le comprenderebbe descritte da Carofiglio in quei termini.
Effettivamente la verità è che non ne posso più di sentir parlare del nostro premier in ogni luogo e in ogni lago, e rimango spiacevolmente colpita se persino nei libri mi ci devo imbattere continuamente. È un mio limite.
Comunque mi sembra tutto già "scritto, letto e sentito".
Profile Image for Morgho.
14 reviews5 followers
November 30, 2013
Fantastic!
Qual'è la qualità migliore di un libro? Scoprire nuovi libri da leggere e nuovi modi di pensare.

E questo libro riesce ad esaudire entrambe le richieste!
Inoltre la sua genesi è eccezionale: "Avevo inventato un libro immaginario in uno dei miei racconti, e alla fine per la richiesta dei lettori ho scritto questo libro inventato."
Profile Image for Arwen56.
1,218 reviews336 followers
January 1, 2015
Avrebbe anche potuto essere un saggio interessante, benché non particolarmente originale, né ben scritto, ma i continui riferimenti a Berlusconi ne inficiano l’insieme. Non è certo solo quest’ultimo a “manipolare” le parole.
Profile Image for giulia.
154 reviews15 followers
November 26, 2024
“Le parole sono anche atti, dei quali è necessario fronteggiare le conseguenze. Esse sembrano non avere peso e consistenza, sembrano entità volatili, ma sono in realtà nei meccanismi complessi e potenti, il cui uso genera effetti e implica (dovrebbe implicare) responsabilità.Le parole fanno le cose.”

Leggendo le recensioni di persone che si lamentano che un ex magistrato ed ex politico italiano scriva di politica resto basita. Il problema non è libro in sé, che non è un saggio sulla lingua italiana, bensì che le persone si ostinino a leggere saggi senza avere minima conoscenza dello scrittore. Un po’ di contesto sull’autore ed è subito chiaro perché utilizza politica e magistratura come esempi.

In “La manomissione delle parole” lo scrittore è un Carofligio discorsivo, talvolta ripetitivo ma fondamentalmente preciso e comprensibile. Una “lezione” sull’importanza del linguaggio e della parola, su come esso venga manipolato per i propri scopi (con un occhio di riguardo volto alla politica) e quanto un giusto uso della lingua sia fondamentale per garantire l’ugualianza.
Profile Image for Tyrone_Slothrop (ex-MB).
843 reviews113 followers
August 6, 2017
Una lezione non è (ancora) un libro...

L'idea era buona ed affascinante: esplorare la deformazione del senso delle parole, il processo per cui vengono piegate ai propri fini e gli effetti generali sulla società e sulla storia umana.... Peccato che Carofiglio non sia sforzato di più di quello che ha fatto per un'intervento ad un festival e non è stato capace di andare oltre esempi noti e triti che avrei potuto pensare anche io..... Inoltre rifarsi sempre e comunque ad esempi relativi a B. e alle sue frasi rivela poca voglia di uscire dal già evidenziato e stigmatizzato (in sostanza, è troppo facile usare l'ex-premier come esempio). Notevole l'apparato di bibliografia e citazioni (così ampio che fa venire il dubbio di essere stato usato per rimpolpare il libro....)
Profile Image for Riccardo Mainetti.
Author 9 books9 followers
March 12, 2024
Un viaggio attraverso il quale Gianrico Carofiglio, attraverso le parole e le opere di altri autori, tra i quali Hannah Arendt e Antonio Gramsci, ci guida alla scoperta, o meglio alla riscoperta delle parole nella loro accezione più corretta, pura e chiara. Un libro del quale consiglio vivamente la lettura.
Profile Image for Paridao.
41 reviews10 followers
Read
December 7, 2018
Alcuni passaggi ben scritti, che rimangono in mente quando vuoi provare a comunicare in maniera corretta. Credo sia questo il desiderio sentito durante la lettua di testi così. Grazie a questo libro si comprende meglio come la categoria degli Spin Doctor stia segnando il destino politico dei rappresentati dei cittadini stessi.

In alcune parti mi ha ricordato troppo le blande lezioni di Italiano alle superiori.
Profile Image for Francesco Luchetta.
121 reviews10 followers
April 4, 2019
Sono sicuro che a qualcuno potrebbe piacere ma semplicemente non mi ha appassionato, troppi i continui riferimenti alla politica di dieci anni fa, che ai tempi saranno sicuramente stati attuali ma che nel nostro tempo che mastica e sputa tutto in un attimo appaiono già fin troppo datati e superati.

Sicuramente sarà anche colpa mia perché cercavo e mi aspettavo altro, ma non è riuscito proprio a destare il mio interesse. In ogni caso tra tutti i libri di Carofiglio (ormai ne avrò letto una dozzina) è il primo che fatico a finire, quindi il mio giudizio personale non può che essere negativo.
Profile Image for Come Musica.
2,061 reviews627 followers
August 15, 2014
Non è un saggio, anche se lo si potrebbe definire tale: è un gioco, a detta dell'autore, per smontare e rimontare le parole riempiendole di senso, citando altri libri.
"In principio era il Verbo", il Logos è uno dei capitoli chiave del libro, che introduce quelli della vergogna, della giustizia, della ribellione, della bellezza per finire a quello della scelta.

Un libro ricco di spunti per riflettere.
Un invito a essere critici e semplici per ben comunicare.
Profile Image for Mia -.
44 reviews12 followers
March 9, 2011
Ma queste 4 stelle vanno spiegate. Ma per farlo ci vorrà del tempo, compreso quello necessario per una seconda lettura, e per una recensione che forse non sarà solo questo, perchè mi si sono aperte così tante finestre, che ho come l'impressione che si andrà oltre al semplice commento. Stiamo a vedere. Intanto, ne consiglio la lettura.
Profile Image for Comparsa.
110 reviews1 follower
May 26, 2025
Il piatto è di quelli prelibati, da ristorante stellato. Il menù prevede portate altisonanti con tratti esotici da leccarsi le rughe della fronte. Mi seggo felice come un bambino nel giorno della prima comunione (nonostante i genitori atei). Sono pronto con me stesso e con gli altri, mi armo di tovagliolo rosa shocking annodato alla nuca e attendo fiducioso la prima portata. Lo chef ha un passato da magistrato e questo si annusa ovunque: nelle tovaglie, nell’appendiabiti, nella maniglia della porta d’ingresso, persino i camerieri hanno quell’aspetto un po’ austero da sbirri navigati. Analitico è il secondo nome dello chef, produce didascaleggiando tra i fornelli destreggiandosi tra presente, passato e mi sarei aspettato persino del futuro. È un geometra del lessico con tratti da archivista della citazione, mostra orgoglioso un invidiante sfoggio di cultura globale con appunti disseminati tra i tavoli e persino sulle sedie, sembra quasi un matrimonio da wedding planner (un tempo stragnocca) armata di tacco 12, labbra botulinicamente tumefatte e calze nere a rete atte a distogliere lo sguardo del parroco facente funzioni con spudorate quanto lascive occhiate onestamente fuori luogo (intendo occhiate del parroco, certe occhiate, quelle là. Insomma, ci siamo capiti).
Il contenuto del volume ha un titolo attraente e quanto mai attuale, ma è zippato tra i binari di un Nuovo Lessico Berlusconiano, pamphlet mirato a dovere sulle nefandezze e storture di un ventennio che ha inferto ferite all’Italia che si sono spalancate sempre più negli anni. Il testo si dipana tra miriadi di citazioni più o meno colte: una montagna di rimandi dove ci si perde a cercare una traccia di vita dell’autore (o presunto tale, visto che, di suo, c’è ben poco). Più che un volume pare una raccolta di tessere del puzzle intagliate in modo che suddetto autore possa tirarci su il percorso per trovare un finale. Il senso c’è, un po’ di spessore si trova, ma non ho fatto altro che chiedermi dove fosse Gianrico, e, immancabilmente, la risposta è stata sempre “con la testa tra montagne di libri altrui. Da citare, of course”. Il suo passato magistratistico (non ho idea di quale sia il termine, trovatelo voi uno adeguato) zampilla continuamente tra le virgole, complice una precisione da chirurgo semantico e una definizione sibillina di ogni porzione di testo. Peccato che l’insieme risulti svilente e deludente. Si salva dalle macerie delle stelle del Tarlo solo per una manciata di titoli da poggiare sull’ImpilaTarlo (ho persino ritagliato un anfratto per il personale gioco del “celo, celo, manca, boh” coi titoli citati) e perché è talmente breve che ha tratti quasi da lettura interruptus. Ecco, signor giudice, c’è poco altro da segnalare.
La pietanza, alla fine, giunge al tavolo e lascia impressionati per i colori sgargianti, per gli inebrianti profumi, per la maestria della realizzazione. Peccato che al palato perda ogni sfavillio promesso negli altri sensi e si dimostri un’insipida pappetta senza inebrianti toni né sapori mozzafiato. Il piatto, però, è ben decorato, a mano, con incisioni precise e a regola d’arte. Lascio quasi intatto il cibo servito e non ho il coraggio di proseguire negli assaggi. Cerco il cameriere (che ricambia lo sguardo digrignando i denti da mastino bodyguard perfettamente addestrato) e chiedo il conto. Nonostante la fame che morde come non mai il mio disgraziato stomaco, non vedo l’ora di uscire da qua.
Profile Image for Marina.
332 reviews3 followers
February 23, 2024
In questo saggio l’autore discute il legame tra le parole e le azioni, intrecciando riflessioni di ordine giuridico, politico e sociale. La manomissione delle parole può essere quella positiva, l’elasticità delle parole ma anche quella negativa, vale a dire quando le parole sono strumentalizzate per condizionare pensieri e persone. Nella prima parte del saggio il discorso è generale, con molti riferimenti alla politica interna italiana di quel periodo (e alla retorica di Berlusconi). Questa parte è un po’ "invecchiata", dati gli sviluppi (forse in peggio) di un certo discorso politico (c’è comunque una versione aggiornata del testo uscita più di recente che dovrebbe rendere conto di questi cambiamenti). La seconda parte prende in esame alcune parole, analizzandole. Mi è particolarmente piaciuto il capitolo sulla scelta e la ribellione, che ha molti riferimenti letterari, anche molto originali (da Dante a Bob Dylan, passando per Primo Levi).

⭐️⭐️⭐️+
Profile Image for Pietro Crincoli.
184 reviews7 followers
July 11, 2019
L'inizio è entusiasmante. Carofiglio, sostenuto da una marea di stimolanti citazioni che va da Socrate a Zagrebelski, mostra l'importanza di un corretto uso delle parole nella nostra vita sociale e politica.
Ma nella seconda parte, quando viene esaminato un campione di queste parole, Carofiglio deraglia. Più di una analisi linguistica leggiamo un'analisi sociopolitica. Per esempio, il fatto che Il Giornale ci spieghi che Mills è stato assolto, non è una manomissione della parola assoluzione, è una truffa. E' vero che viviamo in un paese dove non ci si vergogna di niente, ma non si tratta di un problema linguistico quanto di costume.
Abbastanza scontata la parte finale sul linguaggio giuridico.
Profile Image for Andrea.
Author 4 books4 followers
January 12, 2020
Certo, Carofiglio ormai fa i soldi anche con le registrazioni delle conferenze e delle presentazioni dei libri. E li fa trasformando una (bella)tesina in un libro a suon di margini superdotati, font per miopi gravi e oceaniche note conclusive. Però va detto che scrive molto, molto bene, e che i contenuti sono tutt'altro che banali. Un'orazione civile in difesa della parola, che non piacerà ai seguaci di Silvio.
Profile Image for Elena.
14 reviews
March 21, 2021
Mi è piaciuta l'idea di "manomettere" le parole, nel senso di scomporle e rimontarle per rianimarle. Ho gradito la scelta delle parole di cui Carofiglio ha voluto esplorare il significato e offrirne il cuore. Apprezzo sempre la raccolta di citazioni letterarie, che da una sensazione continua di ricchezza, di arricchimento.
Un crescendo di apertura di mente e cuore. Ho già voglia di rileggerlo.
Profile Image for Silvia.
367 reviews28 followers
May 20, 2024
L'importanza delle parole

Un saggio (anche se l'autore rifuggirebbe da questa definizione)istruttivo, agevole, ben scritto sull'importanza delle parole e sulla necessità di restituire loro il significato originario e proprio che gli appartiene, contro le farraginose spirali della politica e contro il latinorum di chi mira più a confondere e mistificare, piuttosto che a chiarire e semplificare.
27 reviews1 follower
June 18, 2024
Un saggio che si sofferma sul significato e importanza delle parole non solo, nella comunicazione e descrizione di fatti e avvenimenti, ma anche come potente mezzo di trasformazione della realtà se non vengono utilizzate nel loro significato più autentico. Una lettura emozionante e coinvolgente nelle molteplici riflessioni che ne scaturisce.
Profile Image for Barbara Ab.
757 reviews8 followers
January 8, 2019
Diciamo che in parte lo scrive anche lui, ma a me è venuta solo che in mente sto detto “è facile fare il f ... con il c.. degli altri”. Noioso nel suo esercizio pedante di mettere insieme idee di altri.
Profile Image for Davide Tierno.
228 reviews3 followers
March 18, 2019
L'ennesivo grande lavoro di Carofiglio, assolutamente da leggere. Ogni singola pagina, ogni singola parola verrebbe da dire, e' carica di significato e di spunti per capire cosa c'e' di buono e di sbagliato nella nostra societa'.
27 reviews
March 30, 2020
Bel libro che fa riflettere non poco sui temi relativi alla comunicazione, un pò troppo impostato politicamente, ma serve a rendere ben chiaro il significato di quanto viene esposto.
Di certo passi indietro a alte opere sul tema, ma una buona lettura.
Profile Image for Gualtiero Dragotti.
119 reviews
May 9, 2020
l'idea che ha ispirato il libro è affascinante. anche se l'autore la sviluppa solo sino ad un certo punto, e dedica forse troppe pagine all'attualità politica (quella di oggi, che forse è sul viale del tramonto). impagabile invece la postfazione, breve, in cui si parla di linguaggio e diritto.
20 reviews
January 9, 2023
Interessante, scorrevole e piacevole. L'unica pecca è che contiene tutte le citazioni che si ritrovano ciclicamente nei romanzi di carofiglio. Letto questo non riuscirete più a leggerli immersivamente, ma vi infastidirà l'esercizio di stile
Profile Image for Procyon Lotor.
650 reviews111 followers
January 27, 2014
Capitan Harlock in campagna elettorale. Le parole servono a comunicare e raccontare storie. Ma anche a produrre trasformazioni e cambiare la realt�. Quando se ne fa un uso sciatto e inconsapevole o se ne manipolano deliberatamente i significati, l�effetto � il logoramento e la perdita di senso. Se questo accade, � necessario sottoporre le parole a una manutenzione attenta, ripristinare la loro forza originaria, renderle di nuovo aderenti alle cose. Lodevole intento, azione necessaria, condotta attraverso questo fenomenale testo piptobrachionico coi metodi seguenti: Si stabiliscono alcune parole interessanti: "democrazia" e "libert�" ad esempio, o "vergogna", "giustizia", "ribellione", "bellezza", "scelta" e se ne mostra con dovizia di citazioni, da Aristotele a Dante e Tucidide e molti altri. Non so dire se in assoluto ci siano altre parole pi� frequentemente violate e pervertite ma � una buona scelta. Anche il lettore cartaceo s'accorge per� che se la scelta non urta un'onesta ponderazione frequenza/importanza, lo sviluppo ha ben altri intenti, confermati dall'indice dei nomi. Orwell, Arendt, Klemperer e Levi sono citati decine di volte, pi� dei classici e s'intende la ragione. Di nazismo ovviamente si parla, pochi regimi hanno pervertito la qualunque - parole incluse - pi� del nazismo; quindi i migliori analisti antitotalitari (o i pi� frequentati) sono d'ovvio reperimento, ma c'� una sorpresa: Berlusconi! S�, Carofiglio si occupa di Hitler, un po' del Duce e poi del sovrano manipolatore, l'ur-fetente, il moloch internazionale: Berlusconi, citato una quarantina di volte, il top. Ovviamente si questo implica citazioni da Bobbio, Zagrebelski, Canfora, Belpoliti insomma alcuni di quelli che si sono occupati professionalmente di lui. Quindi i manipolatori sono: Berlusconi al primo posto, Hitler medaglia d'argento e gli altri distanziati o invisibili. Dite se costui non � un fenomeno. "Forza Italia" un'evidente abuso stronzissimo tramite l'appropriazione di un concetto condiviso, come che uno oggi brevettasse la pizza, batte "arbeit macht frei". (del resto Lager giustamente compare ben quattro volte, GuLag mai: mica pervertivano le parole l�). Non � un fenomeno Carofiglio? Bont� sua, nelle duecento paginette scarse dedica attenzione anche ad altri noti pervertitori: "Lo svuotamento di senso delle parole come conseguenza di usi manipolatori o anche solo di negligenza e sciatteria non � prerogativa di una certa destra e della sua propaganda. Analogo fenomeno si verifica sull'altro versante dello schieramento politico-culturale, anche se, perlopi�, con diverse modalit�, diversa consapevolezza e diverse conseguenze." Naturalmente, sono peccatucci, zinzinesimi, quisquilie & pinzillacchere. E come tali trattate: mezza paginetta (0,33% sul totale!). "uguaglianza, lavoro, giustizia sociale, pace, solidariet�, tolleranza." Per�! Ce ne sarebbe a questo proposito da dire, ma sono solo citate senza successiva trattazione. Supera perfino Bobbio - che nel qui citatissimo "Destra e Sinistra" poneva cacca e nettare nei due cesti rispettivamente per poi dedurre che Sinistra era meglio. In un colpo solo riesce: a mostrare un livore digrignante, totale perdita del senso delle proporzioni, assenza del bench� minimo tentativo di equit� o almeno d'onest� intellettuale, parzialit� sciatta e cialtrona e dai salti emotivo pulsionali, veri anacoluti psichici che compie per accrocchiare in paralogismi deliranti ci� che assieme non sta, tanto che il suo personaggio, l'ottimo avvocato Guido Guerrieri demolirebbe gi� in istruttoria qualsiasi istanza originasse da un simile fascicolo... ti ricorda che per anni costui fu un magistrato. Brrrrr! Complimenti! Sforzi erculei ventennali per dimostrare la non monocolocit� della giustizia, che le sentenze non venivano decise in sezione o nella redazione di Repubblica, vanificate in un colpo solo. Bravo. T'avesse dato gli alimenti che passa a Veronal, non t'avrebbe comprato cos� bene. E dire che sembri intelligentissimo: "L'arte del dubbio" sull'escussione dei testi e l'esame incrociato delle testimonianze � di rara potenza. I gialli con Guido Guerrieri - tolte le parti palesemente dedicate alle maltrombate di SEL o del PD - notevoli e plausibili, privi di improbabili colpi di scena, ben svolti e realistici. Cos'� che pu� perdere un uomo cos� intelligente? Cosa sar�? Un virus? Un miceto? Onde aliene? Le macchie sui giaguari? Cosa sar�? Di certo non pensava che qualcuno se ne accorgesse: il bacino dei potenziali lettori tipici trova genericamente naturale tutto questo (stante la loro ovvia e indiscussa superiorit� morale contro i biechi inconfessabili interessi della destra) e se per caso capitasse in mano a uno di destra si presume che egli (o ella) dovrebbe: riconoscere l'oggetto come un libro, aprirlo, girarlo perch� l'ha aperto a rovescio (l'ha capito dalla figura) compitare a fatica l'italiano, non distrarsi guardando una culona in tv, n�h, troppo complicato: il fassista non se ne accorgerebbe mai! Mai sticazzi. (le stelline sono per Orwell, Klemperer, Levi, Dante, Aristotele, Tucidide ecc.)
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