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Nati per credere

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La teoria darwiniana dell'evoluzione rappresenta uno dei maggiori successi scientifici di ogni tempo; eppure molte persone che non si occupano di scienza a livello professionale la rifiutano e mostrano invece di credere in varie forme di creazionismo. Sembra, come ha osservato Richard Dawkins, che il nostro cervello sia stato specificamente "progettato" per fraintendere il darwinismo e che l'ipotesi di una "mente creatrice superiore" sia per l'uomo più attraente e naturale. In questo volume uno psicologo cognitivo, un filosofo della scienza e un neuroscienziato intrecciano le proprie riflessioni e le proprie esperienze di ricerca per offrire al lettore una tesi affascinante: il meccanismo evolutivo ha fatto sì che credere nel sovrannaturale sia diventato una parte integrante dei nostri normali processi cognitivi. La mente umana si è infatti evoluta, in virtù del meccanismo della selezione naturale, per pensare in termini di obiettivi e di intenzioni, un adattamento biologico importantissimo per un animale sociale come l'uomo.

216 pages, Paperback

First published January 1, 2008

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Vittorio Girotto

9 books1 follower

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Displaying 1 - 17 of 17 reviews
Profile Image for Makomai.
241 reviews10 followers
April 15, 2015
Ridatemi Dawkins!

Non so bene cos’e’, ma so cosa non e’: non e’ quello che titolo, sottotitolo e risvolto sembrano indicare; ossia non e’ un libro di biologia evoluzionistica, ne’ un libro di neurologia, a parte alcuni argomenti gia’ trattati (e meglio) da altri, in primis da Dawkins e da Ramachandran (e conviene quindi leggere questi due Autori). A tratti e’ etologia, a tratti psicologia e a tratti etica. Sara’ perche’ e’ scritto da uno specialista di cognizione animale, da uno psicologo cognitivo e da un filosofo della scienza… che sembra non abbiano letto le rispettive bozze, da quanto il libro e’ scoordinato. Girotto – lo psicologo cognitivo – sembra essere addirittura scoordinato con se’ stesso: al capitolo 3° sbeffeggia la statistica ad al capitolo 6° la adotta per interpretazioni pro domo sua, dimenticando che la correlazione tra i dati – per essere significativa - deve essere causale. Gli autori sembrano spesso piegare ai propri fini anche i dati scientifici riportati, spesso poco rilevanti: nell’intento di dimostrare che l’etica esiste a priori dalla religione, identificano nel grooming dei primati non umani una forma di etica in nuce. Ma l’etologia non si puo’ spingere sino a spiegare i meccanismi della coscienza, dato che questa e’ assente negli animali (perlomeno nella forma sofisticata che possediamo noi). Al contrario, i meccanismi della coscienza possono essere analizzati per inferirne l'evoluzione da comportamenti animali (geneticamente determinati). Come non si puo’ prevedere come l’uomo si evolvera’ - mentre si puo’ inferire da che forme di vita esso si e’ evoluto - cosi’ si puo’ inferire che la nostra etica e’ in parte un’evoluzione del meccanismo geneticamente selezionato del “tit for tat”, ma non si puo’ definire il “tit for tat” una “morale in nuce”, poiche’ cio’ equivarrebbe a postulare una prevedibilita’ dell’evoluzione, in un “disegno” di progresso che non esiste. Il tit for tat si puo’ evolvere in un etica simile alla nostra, in un’etica completamente diversa, potrebbe restare un comportamento geneticamente condizionato senza evolversi in un’espressione di autocoscienza… Gli Autori citano spesso Richard Dawkins e Stephen J. Gould, ma ricadono spesso nel principio antropico da entrambi stigmatizzato - cui peraltro sembra intendano riferirsi quando parlano di antropomorfismo (non saprei come altrimenti intendere le locuzioni “linguaggio antropomorfico” o “criteri di valutazione antropomorfi”). Il libro intenderebbe essere una spiegazione dei motivi per cui l’uomo e’ portato a credenze sovrannaturali, ma in realta’ gira attorno all’argomento e ne affronta diversi altri, perlopiu’ in un’ottica di ateismo piuttosto sprovveduto e specioso, con argomentazioni spesso apodittiche, a volte artificiose o addirittura (in un caso) tautologiche. Non c’e’ nulla nel libro che Dawkins non abbia detto, con una lucidita’ ad anni luce di distanza da ragionamenti cosi’ inconsistenti e fuorvianti. E mancano tante altre cose che lo stesso Dawkins ha invece affrontato. La risposta alla domanda del sottotitolo (ed alle altre domande implicite nel libro) risiede principalmente nella teoria dell’evoluzione e nella genetica (e parzialmente nella neurologia), argomenti che il libro sovranamente ignora o al massimo sfiora. Il sottotitolo dovrebbe essere “perche’ il cervello di uno psicologo cognitivo sembra predisposto a fraintendere la teoria di Darwin ed ignorare la genetica?”. L’unico capitolo che si salva e` il 7°, incentrato su studi neurologici - non a caso scritto da Vallortigara (neuroscienziato cognitivo specializzato in cognizione animale): nulla di nuovo (perlopiu’ rimanda a Ramachandran) ma almeno rigoroso e interessante.
Profile Image for Fabio Carlo-Stella.
183 reviews13 followers
November 13, 2023
Quando Darwin si trovò a difendere la sua teoria dell’evoluzione lo fece sempre con un forte senso di rispetto nei confronti dei suoi avversari creazionisti, anticipando perfino le loro obiezioni e argomentando con estrema sensibilità. Era consapevole che decenni di ricerche, per quanto articolate e approfondite fossero, non sarebbero bastati a evitare gli attacchi che idee e convinzioni radicate da millenni avrebbero lanciato. Darwin sapeva già allora che è proprio la struttura stessa del cervello umano a rifiutare concetti come la selezione naturale, oppure a cercare un’intenzionalità per qualsiasi evento, anche per quello più casuale.

Con lo stesso spirito pacato e mai irriverente, tre docenti universitari si alternano nell’esporre attraverso studi, ricerche e moltissimi, sorprendenti esperimenti scientifici, i motivi secondo i quali la religione e le credenze sovrannaturali accompagnano la storia dell’uomo da più di ventimila anni.

Il risultato è davvero affascinante, per esempio scopriamo che già a pochi mesi i bambini per istinto riconoscono se un oggetto in movimento contraddice una legge della fisica come la gravità. Oppure che l’altruismo è un dono innato nell’uomo come in altri animali, o ancora che il comportamento dell’uomo è condizionato da automatismi che risalgono alla Preistoria.

A differenza di altri autori, come Augias o Ehrman, questo saggio non affronta le contraddizioni storiche dei testi sacri, o la domanda se Dio esista oppure no; ma piuttosto racconta con un linguaggio scientifico quasi sempre abbastanza semplice e scorrevole i motivi per i quali in una mente evoluta come la nostra è così radicata la credenza nell'irrazionalità, oppure perché esiste la superstizione. Un percorso davvero attuale che può rivelare tante sorprese su chi eravamo e su chi siamo oggi.
Profile Image for Lu.
296 reviews71 followers
December 31, 2017
“Noi personalmente, autori di questo libretto, riteniamo che l’idea che la vita mentale sia qualcosa di diverso dall’attività materiale del cervello sia sbagliata. Ma riteniamo anche che noi tutti, esseri umani, siamo stati progettati e costruiti dalla selezione naturale in modo tale per cui risulta facile credere che tale idea sia vera.”
Estratto di Nati per credere.

Io, semplice lettrice di questo libretto, mi trovo pienamente d'accordo con i tre autori.

Vittorio Girotto, psicologo che ci ha purtroppo lasciati nell'aprile 2016, insieme a Telmo Pievani, filosofo evoluzionista e Giorgio Vallortigara, neuroscienzato, illustrano con molti esempi e molta meticolosità il processo cognitivo per il quale la specie Homo Sapiens, appartenente al genere Homo e all'ordine dei Primati, ragiona per dualismo e intenzionalità. Per la nostra specie, detto in modo molto gretto e basico, ci sono oggetti fisici non animati e oggetti animati e questi ultimi hanno uno scopo, una intenzione, una funzione, un perché. Devono avere uno scopo, perché per la nostra specie una funzione è necessaria e solo così tutto acquista un senso. Ma questo senso chi lo concede? Da dove proviene? Chi lo stabilisce? Poiché tutto ha uno scopo e tutto deve avere un senso, ecco che i nostri processi cognitivi ci hanno portato a inventare anima e divinità varie, pantheon singoli o famigliari che con leggi severe ci mostrano come vivere per raggiungere il nostro scopo. Che contorti rigiri!
Il cervello della nostra specie è, forse, il più intrigante e affascinante dei misteri o comunque uno dei più inarrivabili e nebulosi. L'evoluzione ha selezionato proprio lui, quindi i nostri processi cognitivi funzionano allo scopo...
Da sempre le discipline umanistiche e le scienze sociali esercitano un forte fascino su di me; l'Homo Sapiens, il suo Perché ed il suo Mondo, sono argomenti vasti, intricati, sempre in scoperta di se stessi e di ciò che rappresenta la Fonte della loro esistenza. Certamente non ho le capacità per costruire una vera e propria recensione, parola che tra l'altro poco gradisco dato che le mie sono solo piccole opinioni, però posso dire che questa lettura mi ha dato molto; a me, da sempre curiosa su tutto, queste opportunità di acculturamento non solo sono più che gradite ma essenziali, poiché uno dei primari scopi della vita dovrebbe essere quello di elevare sé stessi e la propria specie verso traguardi sempre più alti.
Profile Image for Antonio Fanelli.
1,030 reviews204 followers
December 17, 2014
Molto interessante. L'argomento può sembrare ostico, e in alcuni punti richiede una lettura un po' più attenta, ma nel complesso scorre e interessa molto bene. In altri punti appassiona.
Un buon compendio dello stato dell'arte del settore.
Profile Image for Lupo.
561 reviews25 followers
January 27, 2018
Molto difficile recensire questo libro, che entra spesso in territori specialistici, ma proverò a dire qualcosa di sensato. Sicuramente è un libro interessante che indaga sul perché esistano le religioni. Tema molto interessante, ufficialmente riconosciuto come tale per esempio dall'Unione Europea che ha finanziato un progetto su questo tema nell'ambito del 7° Programma Quadro con due o tre milioni di €, non ricordo con precisione, per un consorzio composto da storici, psicologi, archeologi, neurologi e via discorrendo. Tema che mi interessa anche molto personalmente, pur non lavorando nel campo.
Premesso questo, il libro convince solo in parte nella sua esposizione e nelle sue conclusione. Gli autori, di formazione diversa, mi sembra appartengano a quella corrente detta neo-darwinista, alla quale appartiene il pluri-citato Richard Dawkins, quello del gene egoista, per intenderci. E come Dawkins, commettono a mio parere l'errore di negare anima e religione all'Uomo, cosa che condivido pienamente, per poi attribuirla ai geni (Dawkins) o alla Selezione Naturale (gli autori). Cadono cioè nell'errore, secondo me, di dare alla Selezione Naturale un ruolo quasi divino, spesso nel libro alla Slezione Naturale viene attribuito uno scopo e comunque le viene attribuita una parte attiva come se potesse agire attivamente.
Ovviamente concordiamo tutti che l'evoluzione avviene tramite la selezione che la natura provoca su mutazioni genetiche che avvengono in modo del tutto casuale. Solo che io penso, sulla scia di altri scienziati darwinisti, come Gould, per esempio, che molte mutazioni e molte funzioni possono non avere uno scopo, sono neutre rispetto alle pressioni selettive, mentre gli autori e molti altri scienziati pensano che ogni fenomeno, o organo, abbia sempre una funzione e uno scopo evolutivo. Gli autori pensano dunque che la religione sia un risultato collaterale del meccanismo di selezione, tesi che non mi convince affatto, Tra le cose poco convincenti c'è addirittura il tentativo di spiegare perché esistano le funzioni religiose collettive. Personalmente, penso che se un'espressione religiosa possa essere in qualche modo facilmente cercata e trovata da molti uomini su una base "naturale", le religioni organizzate abbiano invece tutt'altro scopo, molto più terra-terra e volgarmente di potere di élite sociali.
Pur non essendo uno specialista, mi sembra che la letteratura citata sia mediamente un po' datata e manca completamente ogni riferimento ai neuroni specchio che un enorme ruolo giocano nella trasmissione di informazione da individuo a individuo e che sono una scoperta (italiana) del 1992 (poi ci sono voluti una decina di anni per comprenderne l'importanza). Come esempio posso citare che Piaget, che sosteneva che l'imitazione nasce intorno all'età tre anni, viene invece citato più volte mentre appunto i neuroni specchio, ormai riconosciuti come veicolo dell'imitazione, e che si posseggono dalla nascita, mai.
Altro fenomeno non preso in considerazione, la cui valutazione è certamente non facile, è la profonda secolarizzazione europea e giapponese del XX secolo.
Da un punto di vista poi evoluzionistico gli autori riferiscono solo a un'ipotesi evoluzionista fatta solo di piccoli passaggi da uno stato all'altro (quella cosiddetta neo-darwinista, appunto) e mai citano l'ipotesi degli equilibri punteggiati di Gould (peraltro citato più volte nel testo per altro motivi) e Eldredge.
Infine, troppo spazio viene concesso al concetto di meme, geniale ma sperimentalmente inesistente, seppur con tutte le molle del caso.
Insomma, libro interessante, divertente, ma non completamente convincente nella tesi di sottofondo. Potrebbe non esserci nessuna motivazione evoluzionistica nell'esistenza delle religioni. Eppure esistono, ahimè!
Profile Image for Devero.
5,008 reviews
January 20, 2018
Ecco un libro che dovrebbe essere obbligatorio leggere all'ultimo anno delle superiori, IMHO.
Scritto a sei mani, oltre a narrare bene come funziona l'evoluzione e la teoria darwiniana che la spiega, racconta con precisione scientifica ma senza stancare il come si spiega la tendenza umana nel credere a qualcosa di più di ciò che i sensi e gli strumenti percepiscono. In pratica ci dice che le religioni e le altre credenze superstiziose sono molto probabilmente il frutto secondario di un adattamento che serviva inizialmente ad altro. Mette insieme i dati raccolti principalmente dalla neurobiologia e dalle scienze cognitive negli ultimi anni e giunge alla conclusione più probabile, falsificando diverse opinioni dei secoli precedenti.
Consigliato a tutti.
Uno di quei libri per cui 5 stelle sono anche poco.
Profile Image for Umberto .
67 reviews
October 15, 2024
With a delicacy I have rarely encountered in other books, this work manages to present its thesis with remarkable clarity. The biases that lead us to search for intentional agents in the world, the way our brain functions, and the consequent limits of inductive and deductive methods are all addressed. It is a book written by six hands, and this is evident in the different approaches to writing and explanation. However, each author has contributed something important and necessary to the book's coherence. It is a book that not only questions one’s certainties regarding faith or the figure of the divine but also helps to explain why we have a natural tendency towards superstitious behaviors, showing how such behavior is also found in other vertebrates.
Profile Image for Max De Faveri.
11 reviews
November 25, 2017
Avrebbe dovuto essere più completo, e non sempre appare rigoroso e convincente. Alcuni ragionamenti sono bene esposti, ma altri rimangono molto ipotetici, o forzati. Idem per alcune conclusioni tratte da esperimenti su uomini e animali. Dò comunque tre stelle perché contiene vari segmenti utili da leggere (a patto di approfondirne poi i vari aspetti con ulteriori testi e autori). Personalmente, la mia attenzione si è focalizzata di più sulle parti a carattere etologico. Tempo di lettura: circa 8 ore.
Profile Image for amberle.
376 reviews13 followers
January 13, 2018
Decisamente interessante e con una bibliografia notevolissima, si vede che è un lavoro assai curato.merita.
Profile Image for Antonio Meridda.
Author 22 books7 followers
September 11, 2018
Bellissima e completa analisi sul comportamento umano, in una delle sue più bizzarre - eppure efficaci - forme: la tendenza a credere agli altri.
Perché ascoltiamo chiunque riteniamo esperto?
Profile Image for Marco.
122 reviews
February 27, 2023
Perché il cervello umano è predisposto a credere? Religioni, credenze, causalità (è successo questo perché), superstizioni, pregiudizi sono retaggi evolutivi. Se li conosci puoi difenderti
563 reviews
Read
February 28, 2023
Nati per credere. Perché il nostro cervello sembra predisposto a fraintendere la teoria di Darwin
Profile Image for Michele Pinto.
Author 17 books12 followers
December 30, 2020
Davvero interessante e illuminante. Forse un po' più complicato di quanto dovrebbe essere un testo divulgativo ma pur sempre una porta d'accesso a temi davvero importanti.
Profile Image for misty_eloise.
129 reviews14 followers
April 20, 2023
Partendo dal perchè è difficile accettare la teoria dell'evoluzione, gli autori illustrano le modalità di pensiero tipiche degli esseri umani che avrebbero avuto come conseguenza lo sviluppo di un pensiero animistico/religioso. Riportano diversi studi, anche etologici, per mostrare come funziona la mente.
51 reviews2 followers
May 1, 2014
la parte che parla del darwinismo mi è piaciuta tanto, la parte della psicologia...non so...forse è semplicemente perché sono completamente all'asciutto di evoluzionismo, psicologia, meme e geni ma l'ho trovata abbastanza pesante - anche se interessante.
Profile Image for Massimo Redaelli.
85 reviews2 followers
August 19, 2017
Dopo tutto il tam-tam, mi aspettavo forse troppo.

Va bene, ci sono le descrizioni di interessanti esperimenti e la confutazione di alcune ipotesi semplicistiche.
Ma da pagina 100 circa in poi le acqua diventano poco chiare, le inferenze fumose, le spiegazioni traballanti (non dico che siano sbagliate - anche se mi sembra. Ma almeno spiegano malamente).
Da pagina 160 in poi si inizia con le pure illazioni ed il ricorso ad argomenti talmente banali che li avrebbe usati anche mia nonna.

Aggiungo che spesso gli autori sembrano avere un concetto di "religiosità" un po' angusto - chiunque abbia letto un po' di Eliade non si accontenta del taglio limitato della religione qui proposto.

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