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Black Friars #1

L'Ordine della spada

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Chi è Eloise Weiss? Perché il più antico vampiro della stirpe di Blackmore abbandona per lei l’eternità suscitando le ire di Axel Vandemberg, glaciale Princeps dello Studium e tormentato amore della giovane?

La Vecchia Capitale si prepara alla Vigilia di Ognissanti e il coprifuoco è vicino perché il Presidio sta per aprire le sue porte. Il lento salmodiare delle orde di penitenti che si riversano per le vie, in cerca di anime da punire, è il segnale per gli abitanti di affrettarsi nelle proprie case, ma per Eloise Weiss è già troppo tardi. Scambiata per una vampira, cade vittima dell’irrazionalità di una fede che brucia ogni cosa al suo passaggio. In fin di vita esala una richiesta d’aiuto che giunge alle soglie della tomba dove Ashton Blackmore, un redivivo secolare, riposa protetto dalle ombre della Cattedrale di Black Friars. Il richiamo della ragazza è un sussurro che si trasforma in ordine, irrompe nella sua mente e lo riporta alla vita. Nobili vampiri di vecchie casate, spiriti reclusi e guerrieri, eroici umani e passioni che il tempo non è riuscito a cancellare: Black Friars – L’ordine della Spada è un mondo nuovo che profuma di antico, un romanzo che si ammanta di gotico per condurre il lettore tra i vicoli della Vecchia Capitale o negli antri del Presidio, in un viaggio che continua oltre la carta e non finisce con l’ultima pagina.

682 pages, Hardcover

First published January 1, 2010

25 people are currently reading
613 people want to read

About the author

Virginia De Winter

8 books327 followers
Io sono Savannah. Adoro il profumo delle pagine dei libri, l'ozio e le assurdità. Trashaholic e truzzaddicted, mi invaghisco di cose improponibili e le contemplo estasiata fino a che non trovo qualcosa di peggio.

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157 (16%)
2 stars
80 (8%)
1 star
34 (3%)
Displaying 1 - 30 of 154 reviews
Profile Image for Simona B.
928 reviews3,150 followers
July 14, 2017
*Since this book has not been translated in English, I've only written this review in Italian. I apologize to my English-speaking friends. See you next time.

Aggiungo un mezzo punto alla mia stellina solitaria perché poco prima di metà libro mi sono bloccata irrimediabilmente e si tratta dunque di un DNF. Un'ovazione alla mia generosità.

Penso che questa sia l'unpopular opinion più unpopular e radicale che io abbia mai espresso. Se non contiamo i libri della Maas. E della Aveyard. E della Kagawa.
Ok, non negherò che non sia facile accontentarmi. Ma questo libro è davvero troppo.
Esempio pratico:

“La notte era senza luna e soltanto i bagliori sordi dietro le finestre creavano ombre di luce nell'oscurità del Canale.”

Due sinestesie (la seconda, inoltre, sarebbe un ossimoro prima di tutto, ma nel contesto del passaggio l'ombra viene anche caratterizzata come fredda) nell'arco di nove parole. Cosa aggiungono alla frase a parte il renderla ancora più stereotipizzante e priva di significato di quanto non sarebbe normalmente? Solo una buona dose di vanagloria.

“E' una dama di Aldenor, che proteggerei anche a rischio della vita, Blackmore,” rispose Axel in tono leggero, poi sorrise, un sorriso lento che recava solo la distante garanzia di una minaccia.
Era veleno, veleno racchiuso in un'ampolla trasparente e meravigliosa, che si lasciava ammirare sema nascondere la propria essenza pericolosa.”


E giù con i corsivi messi a caso. Glisso sulla rigidezza del discorso diretto (di cui infatti non riporto esempi più ampi) perché potrebbe essere voluta e dovuta all'ambientazione; ma il corsivo non si spiega. Che senso ha? È un pensiero di uno dei personaggi? Se lo è, perché utilizza il tempo passato? Perché in quest'altro passo,

“Non era umano, nessuno che calpestasse i sentieri del giorno sotto il sole creato per gli uomini poteva possedere un tale aspetto.
È bello.


mi pare che per esprimere un pensiero diretto venga utilizzato il presente. Allora il corsivo serve a introdurre drammaticità? Per sottolineare un risvolto particolarmente importante? Per farmi confondere? Perché altrimenti il testo avrebbe avuto un aspetto troppo monotono? In tal caso, avete pensato a disegnarci accanto dei cuoricini? Perché l'effetto sarebbe più o meno quello.

“Alla luce dorata delle lanterne che impolverava le nebbie, il suo volto aveva uno splendore congelato nella giovinezza immutata di secoli, luminosa, innaturale nella seta della pelle e nelle gemme vivide che erano i suoi occhi.”
Come ho già detto altri ventordici miliardi di volte prima di questo istante, ma lo ripetiamo ancora perché non si sa mai, e poi le metafore banali e ampie quanto il GRA non costano niente a nessuno tranne al tapino lettore che se le deve sorbire.

•E iniziamo allora a mettere i pensieri in ordine: il primo, abominevole, colossale, mastodontico difetto di questo romanzo è lo stile. E il problema non è nemmeno la prolissità in sé, perché io sono dell'idea che esista la prolissità e la prolissità inutile (state certi che in questo caso stiamo comunque parlando della seconda), quanto l'insopportabile ampollosità con cui la suddetta lungaggine è condita. Non dico che produrre un testo così iperbolico non richieda una certa competenza che la De Winter innegabilmente possiede, ma ciò non è un requisito necessario e sufficiente a potersi dire un bravo autore. Un bravo autore ti riduce l'anima a pezzi con una virgola, due virgolette e tre parole. L'unica cosa di me che questo libro ha ridotto a pezzi è la mia soglia d'attenzione. In più, non contento del solo attributo della pomposità, il testo fa di tutto per fregiarsi anche di quelli di ridondanza e banalità. In mezzo a una marea di metafore arzigogolate qualcuna originale c'è anche, ma circa l'80% ruota attorno a figure di luce e ombra, nebbia, pelle fredda/serica, occhi/capelli come il mare/la notte/altra roba romantica. E si ripetono. In continuazione. In pratica l'insegnamento cardine di questo libro è che Ashton ha i capelli tanto neri che non riflettono la luce.
O forse quello era Adrian e quelli di Ashton hanno sfumature blu.
Una cosa del genere.
Il punto è che tutta quest'artificiosità così elaborata e studiata non aggiunge niente, né a livello di bellezza del testo né a livello di profondità narrativa, né esteticamente né emotivamente. Anzi, fa sembrare il tutto ancora più vuoto, vacuo, un animaletto che si affanna e affatica a rincorrersi la coda e alla fine si accascia con un rassegnato nulla tra i denti.
Aggiungete un tono declamatorio e tronfio e avrete davanti a voi un testo simpatico come qualcuno che vi grida nell'orecchio attraverso un altoparlante e profondo come le pozzanghere che potreste trovare su dell'asfalto appena livellato dopo tre mesi di siccità.
Vorrei sottolineare che tutto questo è detto da una lettrice che in genere propende proprio per gli stili più vivaci ed elaborati. Purtroppo, però, uno stile vivace e uno stile tronfio non sono affatto la medesima cosa.

Eloise, o colei che dovrebbe dimostrare che l'essere badass e l'essere intrattabili è la stessa cosa.
Io, dal canto mio, mi permetto di dissentire.
Ma di nuovo, non è finita qui, perché com'è noto sono le contraddizioni a rendere i personaggi veramente interessanti: Eloise sembra sempre decisa a voler impedire a chiunque persino di posarle gli occhi addosso, ma nel momento in cu Ashton o Axel calcano le scene, allora lei si arrende a farsi strattonare/trascinare/trasportare a destra, a sinistra e pure sottoterra, così per gradire. Si tratta, insomma, di una quelle eroine smoke and mirrors, tutto fumo e niente arrosto, lingua svelta e volontà di pasta frolla. L'autrice cerca di darle una caratterizzazione da donna determinata e a proprio agio con se stessa, in alcune circostanze, grazie a descrizioni (sempre altisonanti) dal sapore voluttuoso e decadente, sembra cerchi di comunicare che Eloise sa essere -suppongo assennatamente- disinvolta anche nella propria sessualità, ma quel che è arrivato a me è solo l'immagine di una ragazzina particolarmente irascibile disturbata dall'indelebile ricordo delle sue giovanili pene d'amore, divisa tra il voler respingere e il voler riconquistare la sua vecchia fiamma. Nonostante tutti i suoi melodrammatici ed enfatici tentativi, che vanno dalla negazione dei propri sentimenti alla contemplazione della bellezza del buon Axel, a me ancora non importa un bel niente di quale delle due opzioni si rivelerà essere la sua scelta finale. Sempre che la fanciulla sia in grado di farne una.

•Non so come sia possibile, ma a quanto sembra le presenze maschili in questo libro rispondono tutte o quasi agli aggettivi "bello" e "dissoluto". Ok.

A pagina 200 o giù di lì, se ben ricordo, ancora mancava un qualunque accenno di trama, e a me mancava qualunque volontà di andare avanti e qualunque interesse in quel che sarebbe venuto dopo. Le pagine successive a quella, fin poco prima della metà, le ho solo scorse velocemente, e per questo non le commento. Questo significa che ho impiegato la bellezza di tre giorni per leggere 200 pagine e scorrerne altre 150. Ogni secondo è stata una tortura.

➽ Ovviamente non continuerò questa serie, per quanto questa mi incuriosisse prima che toccassi con mano di cosa effettivamente si tratta. Il fatto che non ne abbia la minima voglia ora, però, non esclude che non lo voglia fare un giorno. Lontano. Abbastanza lontano perché mi dimentichi quanto sia stato difficile arrivare a leggere anche queste poche centinaia di pagine. Ma sono una persona ottimista: magari riprendendolo in mano tra un paio d'anni scoprirò che allora mi piacerà.
Profile Image for fenrir.
268 reviews73 followers
February 8, 2016
La regina malvagia, incorniciata dallo specchio delle brame
aveva le labbra e le mani sporche del sangue della più bella del regno.



La trama in generale è interessante ed anche il mondo creato è molto interessante ma è gestito male, male, male!
Cose che non mi sono piaciute:
- Lo stile di Virginia De Winter
Si crede brava, molto brava, e leggendo in giro vedo che molti la reputano una scrittrice fantastica. Eh? E' giovane ed inesperta e si vede. Nessuno scrittore navigato scriverebbe 700 pagine di cui 400 di nulla assoluto. Il picco lo raggiungono le parti in corsivo, che dire che non hanno il minimo senso e sembrano scritte da uno sotto droghe è l'unico modo che ho per rendere l'idea. Un esempio:

"Erano di un viola incredibile, il colore profondo e trasparente di un mare notturno che custodiva fondi di rocce argentee e lampi di blu"
Dove vivo io il mare non è viola neanche di notte, quando casomai è nero e non ci sono "lampi" di blu in mare, l'improvvisa virata poetica non giustifica cose che non hanno minimamente senso. Questa è appunto una cosa che mi aspetto in una fanfiction, non in un libro serio!

"Le scivolava sull'anima come gocce sulla punta di una spada, non abbastanza minuscole per spezzarsi a metà. Pioggia salata scorreva sul viso, quasi l'acqua dal cielo fosse troppa per non traboccargli dagli occhi. Nessuna nube sui cieli del sonno che dormiva, il grigio livido sospinto lontano da un vento luminoso che lentamente le aveva pulito i pensieri, e adesso solo stelle d'acqua che precipitavano al suolo, accecanti natri di luna. Trasparenza e splendore"

Non voglio dire che sia una pessima scrittrice o che scriva male perché non sarebbe vero, però si vede che viene dal mondo delle fanfiction e non è ancora capace di strutturare un libro ma piuttosto ragiona ancora come se ci fossero dei capitoli di una fanfiction da postare volta in volta.

- Eloise
Virginia De Winter probabilmente voleva fare di Eloise la protagonista badass, forte ed indipendente. Nel caso mi dispiace doverle dire che ha fallito su tutti e tre i punti. Per descriverla cito direttamente il libro: "Eloise Wess, sei una falsa e un'ipocrita!".

Eloise ci viene presentata come niente di speciale fisicamente, i suoi colleghi cerusici sono tutti (A detta di lei almeno) più bravi di lei nel loro mestiere, e lei sente di non avere assolutamente niente di speciale. Certo, ma ovviamente ha due uomini che si invaghiscono di lei ed ha un potere che nessuno ha al mondo, proprio sciatta insomma.
E' una bugiarda patentata, e nelle prime 100 pagine ne fa un vanto dicendo ad Ashton che lei è capace di mentire alla gente in faccia. Peccato che quando Axel le dice che è una bugiarda, in maniera critica ovviamente, (non vorrei dovertelo dire io Eloise, ma essere bugiardi non è considerato un pregio nemmeno nella nostra società moderna figurarsi nella tua!) lei si offende a morte.
Il suo rapporto con la gente è assurdo, si perché la "dolce" Eloise è passiva/aggressiva da fare paura... o meglio è aggressiva e basta. Il suo rapporto con Axel né è la prova lampante. Axel l'ha ferita questo è chiaro fin da subito, anche se dobbiamo aspettare 400 pagine per capire cosa è successo, ma Eloise è quanto meno bipolare con lui visto che passa momenti a lamentarsi perchè Axel si fa troppo i fatti suoi passando due secondi dopo a lamentarsi perché non si interessa a quello che le succede. Non capisco se Virginia De Winter voleva renderla bipolare o se appunto nemmeno si è accorta di tutte le volte che si contraddiceva da sola.
Quando Axel le chiede di ballare lei non vuole e va addirittura da Adrian a chiedergli di chiederle (!!) di ballare con lei, però quando al ballo successivo va da Axel e gli chiede di invitarla a ballare ci rimane piccata perché lui le dice di no.

Poi esiste questa cosa delle matricole e dell'anzianità degli studenti che Eloise ci presenta dicendo che odia, che non sopporta come molti se ne approfittano arrivano a usare le matricole come servi e comunque costringendo gli studenti più giovani a fare quello che vogliono. Ho pensato: wow! allora qualcosa lo capisci anche tu Eloise! ...e invece no! Di nuovo il bipolarismo ha vinto e più volte oltrettutto. Trova fuori i due Lord ed il fratello di Axel e vuole subito punirli, ricordandosi nel frattempo quando ha odiato quando Axel fece lo stesso con lei.
Il modo in cui si comporta con Jordan poi è disgustoso. Sa che è una matricola quindi ha già la vita difficile, sa che risponde agli ordini di Axel e che non gli può dire di no, sa anche del suo passato quindi un minimo di compassione potebbe anche averla ed invece NO! Lo usa come portaborse, dandogli non solo la sua borsa da portare ma anche quella di tutte le sue amiche così che il poveretto si deve fare tutta la città per portarle al loro posto (ed Eloise SA che come matricola lui non ha nemmeno il tempo per mangiare), poi va in una zona in cui sa che lui non potrà seguirla altrimenti verrà punito, ma dato che ha avuto ordini di seguirla verrà punito sia se ci va sia se non ci va. Poi quando Axel controlla la corrispondenza di Eloise, lei non potendo punire Axel se la prende con lui e gli assegna tre mesi di punizione, che diventano sei quando Axel cerca di intercedere per lui. Sei mesi per non avere fatto NIENTE. E dire che l'ha fatta lunga la lagna sull'abuso di potere di Axel! Povero ragazzo, a cui il fratello di Axel aveva presentato Eloise come "la persona più dolce che conosca!" ...stai messo male allora!
Continua a ripetere questa cosa dell'anzianità ma manca di rispetto ad Axel, che ha più anzianità di lei, ogni volta che ci parla. E' irritante tutto il veleno che sputa, tanto che finalmente pure Axel dice che deve smetterla di abusare della loro relazione per mancargli continuamente di rispetto.
Eloise poi non è mai stanca. Solo due volte in 700 pagine dorme, le altre passa il giorno a lavorare come cerusico e la notte a scorazzare a turno con il vampiro o con Axel ed il giorno dopo fresca come una rosa!

Eloise continua a vantarsi di essere una cerusica e di aver visto di tutto, però gli altri la descrivono come un'enorme vigliacca ("Eloise infondo è una fifona anche se è troppo orgogliosa per dimostrarlo") che appena vede un po' di sangue fuori dal luogo in cui lavora deve dormire tre giorni per riprendersi.
Il suo modo di rispondere sempre male ad Axel poi è irritante, soprattutto quando lui cerca di essere civile e magari l'ha appena salvata lei gli risponde comunque male e poi ci rimane malissimo quando vede che lo ha ferito. Assurdo, visto che due secondi prima diceva di aver scelto con cura le parole per ferirlo al massimo.
La vogliono far passare come una donna di scienze quando lei ammette che non sa niente di niente. Vive in un mondo con vampiri e demoni però quando vede una sensitiva le ride in faccia, e la sensitiva si dimostra pure una "vera" sensitiva quindi bella figura di merda Eloise. Arriva anche a dire (appena uscita, davanti alla faccia della sensitiva non ha il coraggio di aprire più bocca) che la sensitiva se l'è presa con lei perché l'ha umiliata rivelando il fatto che è un'imbrogliona... LOL!

- Come gli uomini trattano Eloise.
E' un "romanzo storico/fantasy" direte voi, quindi le donne non sono mai viste in maniera estramemente positiva. Ok ma questo non giustifica comunque il fatto che una donna venga letteralmene (e più volte) presa e spostata come un oggetto. Sia Axel che Ashton si sentono in dovere di prendere Eloise e costringerla con la forza a fare quello che vogliono loro. La scusa è che Eloise è troppo stupida per capire qual è la cosa giusta da fare (e su questo sono d'accordo!) ma non esiste al mondo che io possa leggere che un uomo può decidere per la donna, amata o non che sia, perché solo lui sa il suo bene e lei deve solo obbedire. So che alcune donne trovano questo comportamento possessivo/violento dell'uomo romantico, io però NO lo trovo solo quello che è: violento e non necessario.
Lei infatti si fa sempre "accompagnare" ovunque sapendo che altrimenti Axel (ma una volta anche Ashton) la porteranno dove vogliono di peso (cosa che lei trova imbarazzante ed umiliante per sé stessa oltrettutto! cioè un uomo praticamete ti rapisce e tu sei in imbarazzo?! è lui che fa qualcosa di male non tu!).
Ashton poi dopo l'incidente al cimitero la fa "addormentare" usando un qualche potere che non è ben spiegato (come tutti i poteri del vampiro che è overpower da far paura). Non glielo chiede mica prima di farlo! lo fa e basta, lasciandola dormire per giorni che per quanto ne sapeva lui potevano essere settimane, mesi, anni! Si perché lui dice "si sveglierà quando supererà il trauma" ...ma sei fuori?! gente ci mette una vita a superare un trauma! Come ti è venuto in mente di farlo senza nemmeno domandarglielo?! E infatti 200 pagine dopo propone di rifarlo sempre ad Eloise, però non lo dice di nuovo a lei lo dice ad Axel. Della serie: decidiamo un po' cosa fare di questa stupida femmina, decidiamo noi che siamo maschi però!

Prendendo direttamente dal libro:
"...come se vedere la ragazza condotta a forza dentro la residenza ei Vendemberg fosse uno spettacolo del tutto usuale"
"Mi dai la ta parola che non cercherai di scappare?" neanche fosse una prigione insomma.
"Con ogni probabilità lui stava usando il suo braccio in mancanza di una catena che le impedisse di prendere iniziative"
"Sul serio Eloise, quando ti dico di fare qualcosa devi obbedirmi"


Il rapporto di Eloise con i ragazzi poi è assurdo. Si "vergogna" solo perché una donna una volta la vede cavalcare con un gruppo di uomini, ma lei passa giorni da sola in casa di Axel in cui ci sono solamente uomini.

- L'assenza di personaggi femmini.
Abbiamo Eloise, che il cielo ci aiuti stavamo meglio senza piuttosto!, e poi... basta. Ha due amiche che vengono giusto accennate, ogni tanto entra in scena una donna ma ecco dura tre secondi. Viene da sé che questo libro non c'è neanche bisogno di dirlo è un Reverse Harem fatto e finito, con una schiera di ragazzi descritti bellissimi e tutti a disposizione dell'unica donna a disposizione cioè Eloise. Credo che questa sia in parte la motivazione che ha fatto amare a molti questo libro: bei ragazzi ovunque.
Profile Image for Claudia.
420 reviews44 followers
August 20, 2015
Cos'era la vita prima di Black Friars? Forse non era vita.
*sospira*
Oh, Virginia De Winter, cosa mi hai fatto?

Lasciatemi adottare un Vandemberg, uno a caso tra Axel e Bryce.
Mi accontento anche di Gil Morgan, visto che l'Onorabile Lara sembra disprezzarlo così tanto.
Ma anche quel pasticcino di Ross Granville non mi dispiacerebbe.
Insomma, uno a caso di questi scapestrati mi va più che bene ♥
Profile Image for Amarilli 73 .
2,727 reviews91 followers
September 14, 2018
La risata di Axel suonò tenera e, seppure molto bassa, ne riconobbe il suono che le ronzò nelle orecchie con il calore di una notte estiva. Aveva sempre amato sentirle proferire qualcosa di oltraggioso. Rimpianto, nostalgia.
Le rivolse uno sguardo che sembrava cancellare le distanze tra loro, calpestando la polvere delle strade che li separavano e trasformandola in oro.


Ho tenuto questo libro in coda per anni, nonostante sul mio blog continuassero ad uscire recensioni piene di entusiasmo, con commozione generale al sopraggiungere della fine della saga.
Tuttavia quest'estate mia figlia ha deciso di leggere la serie e mi sono dovuta attivare. [Ho già detto che ho due figlie che decidono di leggere cose assolutamente non adatte alla loro età e che quindi sono sempre in ansia se non sono libri di cui conosco il contenuto?]
Comunque stavolta è stata l'occasione propizia e ne sono stata più che soddisfatta, perché poi mi sono letta tutti i quattro libri.
Devo dire che - contrariamente a vari commenti negativi che ho trovato - mi ha piacevolmente colpito l'originalità della saga in sé. Forse la presenza di una scuola con allievi dotati di taluni poteri magici può richiamare altre saghe, ma l'universo creato dalla De Winter è davvero unico, sfaccettato, imprevedibile e assolutamente appassionante.
E poi non è il solito fantasy romanzato, con lei allieva timida e insicura e lui bonazzo dell'università. Eloise è un personaggio ben delineato e Axel un eroe che prende per la sua spontanea semplicità. C'è pure un terzo incomodo, il secolare vampiro Ashton che forse si pone fuorigioco da subito, ma su cui tutti hanno emesso un lungo sospiro di rimpianto.
Pure la banda mascherata è favolosa.
Tutta la trama infine è cosparsa di un'atmosfera magica ma spesso sinistra, gotica, carica di malinconia (ecco, qui mi ha ricordato una serie che ADORO, ovvero la Regina dei Cimiteri della Stevens (!!)).
Da ultimo, lo stile: anche qui non concordo sui giudizi negativi. Forse in taluni punti il romanzo è prolisso (e magari l'editor poteva sforbiciare), ma io ho trovato favolose certe descrizioni di paesaggi o anche meri stati d'animo. Certe frasi sono davvero poesia fotografica e immagini che dalla carta ti infondono emozione.

Ashton osservò quel volto e le lacrime secche alla luce delle lanterne a olio, la piega di ostinata infelicità delle labbra, gli occhi caparbi. «La tua mano è fredda», commentò lei, la voce senza incrinature, seppure bassa.
«Posso scaldarla se ti mette a disagio».


«Saprò sdebitarmi». Sussurrò quella promessa in un modo che le corse sulla pelle raggiungendo dentro di lei luoghi per i quali solo la sua voce conosceva la strada, e la lasciò a reprimere un sospiro e l’impulso di seguirlo con lo sguardo fino a che non si confuse nella folla di mantelli neri in fondo alla strada.
Profile Image for Giuls.
1,795 reviews137 followers
September 14, 2018
Era un po’ che sentivo parlare di questo libro in lungo e in largo e ogni volta in modo incredibile, per cui ho deciso di dargli un’occasione. Inizialmente, però, mi sono chiesta come cavolo potesse avere tanto successo, perché devo dire che ho trovato la prima parte abbastanza noiosa. Il fatto è che trovavo lo stile molto particolare, fin troppo per il genere a cui appartiene, molto pomposo e a tratti pesante.
Però dopo un po’ ci si abitua e anzi, lo si inizia proprio ad apprezzare per le doti stilistiche dell’autrice.
E poi la storia finalmente entra nel vivo.
E a quel punto ho capito il perché tutti fossero così innamorati di questo romanzo: non sono proprio più riuscita a mettere giù il libro, praticamente mi hanno dovuto staccare a forza!

Per quel che riguarda la trama, devo dire che mi ha incuriosito tantissimo già delle primissime pagine (che poi è il motivo per cui non ho abbandonato il romanzo dopo 20 pagine) e devo dire che ho trovato il world building molto particolare e costruito benissimo, la Vecchia Capitale mi ha completamente rapito ed è uno di quei luoghi medievaleggianti in cui amerei andare a vivere.

Per quel che riguarda Eloise, devo dire che ha rispecchiato in premio il romanzo nella sua forma: inizialmente ho fatto una fatica incredibile a mandarla giù, non riuscivo proprio a sopportarla, mentre andando avanti con il romanzo devo dire che si è riscattata sempre più e alla fine mi piaceva anche. Nel complesso posso dire che, facendo una media, è stata una protagonista un gradino sopra di molte altre.

Per quel che riguarda i protagonisti maschili li ho amati entrambi. Sia Axel e Ashton, per quanto diversi, hanno un che di dolce e misterioso allo stesso tempo che è molto intrigante e ti viene voglia di scoprire il più possibile su di loro. E se devo scegliere tra Axel e Ashton... no grazie, io li voglio entrambi. 14/09/18: Dopo aver finito questa serie da tempo ormai posso dire di aver scelto Axel. Ancora oggi, dopo 3 anni, ho per lui un sentimento d’amore letterario che forse nessun altro protagonista maschile è riuscito a lasciarmi.
Profile Image for Laurie.
182 reviews5 followers
September 20, 2020
Non ho niente di nuovo da dire.
Le stelle quelle sono, le preferenze sempre le solite. Ashton ;_;
Profile Image for Rosa Campanile.
Author 9 books62 followers
February 26, 2018
I did it!!! Ho finalmente cominciato la serie Black Friars e ho capito perché tutti la adorino ;)
Esclusa la prima parte, che con un po' di difficoltà mi ha fatto entrare piano piano nel vivo della storia, mi è piaciuto tutto. Axel, Eloise e Ashton sono i protagonisti principali di una storia che non posso fare a meno di definite "sontuosa": nelle emozioni, nei sentimenti, nelle vicende, nelle descrizioni, negli intrecci, nel world building e anche e soprattutto nello stile narrativo. Evocativo, barocco, ricco ma non pesante. Di sicuro lo preferisco mille volte a quello sempliciotto che si trova in alcuni bestseller che non citerò Y_Y Tra la miriade di personaggi messi in scena, ho adorato Axel, lo trovo enigmatico il giusto, affascinante quel suo essere sul labile confine della verità o della menzogna. Eloise all'inizio non mi stava molto simpatica, devo ammetterlo, ma poi ho imparato a conoscerla e la trovo una ragazza deliziosa, forte e fragile-ma-che-non-si-veda-fuori!. Il rapporto tra Axel ed Eloise è particolare, particolarissimo, ogni incontro svela un piccolo pezzo del puzzle che è il loro volersi/respingersi come magneti. Ammaliante!!!
I fratelli Vandemberg poi, oh, quanto vorrei entrare a far parte della loro famiglia! <3
Mentre la famiglia Blackmore è il ritratto dell'eleganza vampiresca, Ashton, Adrian e Cain celano il fascino di anni e anni e anni di segreti, tormenti e passioni che vengono a galla poco a poco e che non possono non conquistare chi legge.
Una storia d'amore, amicizia, intrigo, avventura, fantasy/paranormal... insomma unico e imperdibile!
Ovviamente, mi sono già fiondata a prendere il secondo volume ;)
Profile Image for Valeria.
54 reviews5 followers
March 12, 2011
Questo libro è, in sostanza, uno spreco. Non solo si spreca un'idea che poteva essere anche buona, ma soprattutto si sprecano aggettivi e metafore in quantità tale da sfiorare il ridicolo. Persino al Liceo ti insegnano a sfrondare la scrittura dall'inutile che appesantisce, l'autrice si deve essere persa questa fondamentale lezione. La storia poi è sviluppata male e poco chiara, la presunta eroina è al confine fra lo stupido, l'insulso e l'odioso. Solo Axel potrebbe salvarsi, ma da solo non può reggere un tale pasticcio di prosa arzigogolata e inutilmente prolissa.
Profile Image for Chiara Cilli.
Author 58 books629 followers
October 20, 2019
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5.5 STARS!

Che squillino le trombe, signori e signore, perché, con un ritardo di ben nove anni (LOL!), anch'io ho finalmente letto Virginia De Winter :D E che lettura! Ormai mi conoscete bene e sapete che ho un'avversione per i "libroni"; non nascondo quindi che, quando ho preso tra le mani questo primo volume della serie Black Friars, ero molto spaventata. Credevo che non ce l'avrei fatta, che mi sarei stancata prima di arrivare a pagina 300 e che le innumerevoli descrizioni di cui si lamentavano alcune recensioni che ho letto mi avrebbero portata a saltare paragrafi su paragrafi...
SHAME ON ME!

  Gli occhi blu che l'avevano trovata senza bisogno di cercarla, che avevano atteso con pazienza, sapendo, con infallibile sicurezza, che lei avrebbe incrociato il loro percorso prima di abbandonarli ancora una volta.
  Lo aveva fatto per quella consapevolezza profonda che correva tra loro ogni qual volta i loro sguardi si incontravano, al di là del rancore, al di sopra delle parole non dette e del vuoto di quelle pronunciate, quando vedevano l'uno dell'altra cose oltre il margine dove il mondo arrivava; una conoscenza reciproca costruita su anni di vicinanza e su un paradosso fatto di bugie e di cose taciute o bisogni comunicati solo con la rabbia.

Mai una volta ho saltato le descrizioni presenti in questo libro, perché sono MERAVIGLIOSE! Con esse, l'autrice mi ha condotto in una città gotica e conturbante, fatta di ombre, nebbie, pizzi, balli e sangue. Perfino l'architettura dei palazzi mi ha incantata *_* Ma sapete cosa mi ha veramente ghermita dalla prima all'ultima pagina? Loro.

Eloise e Axel


  Spostò lo sguardo da Ashton a lei, poi alle loro mani unite, l'odio nei suoi occhi che si mutava in rabbia e amarezza. Il suo sguardo tornò su di lei e fu quasi un dolore fisico: forse soltanto un'altra volta l'aveva guardata in quel modo, come se desiderasse correre da lei e stringerla a sé ma allo stesso tempo distruggerla.

Amate le storie ricche di ANGST? Fantastico. Non avete la minima idea di quanto sia tormentato il rapporto tra Axel e Eloise! Questi due mi hanno fatto soffrire, soffrire, soffrire T_T E li ho amati troppo, troppo, troppo ♥ Sono stati la ship di cui avevo bisogno, e mi hanno trascinato senza scrupoli nella loro relazione, satura di rancore e parole non dette.

«Quando mi vedi, quanto tempo impieghi
prima di ricordare che mi odi?»

Ho amato profondamente il modo in cui comunicano anche solo con lo sguardo, come riescono a trovarsi sempre e ovunque, anche in un salone gremito. È come se riuscissero a percepirsi – capite cosa intendo? La loro, è una connessione di anime che mi ha travolto come un fiume in piena ♥

  In mezzo a tutte quelle maschere, ai vestiti eleganti, alla bellezza splendente dei redivivi, Axel Vandemberg, a volto nudo, sembrava l'unica cosa reale.

Oh, già, ho dimenticato di accennarvi che in questo romanzo ci sono taaanti bei vampiri ihihih Il più importante e co-protagonista, è l'affascinante e galantissimo Ashton Blackmore, che più di una volta mi ha fatta sospirare (scusa, Axel, mio amore, mi pento!) :D Mi è piaciuto veramente tanto il rapporto che ha con la nostra coraggiosa Eloise! All'inizio, ho creduto ci fosse un triangolone amoroso, di conseguenza ero già pronta a schierarmi nel team perdente, come al solito xD Poi, però, quando Axel è entrato in scena, ho capito che non c'era partita eheheheheh

  «Axel», disse, come se stesse cercando accuratamente le parole. «Mi avevano detto che eri qui, ma fino a questo momento non ti avevo visto».
  «Non mi hai cercato».

Ovviamente, in questo libro non c'è solo romance, ma anche azione, suspense e un mistero da risolvere! Ashton sta cercando qualcosa di molto importante, e Eloise è l'unica che può aiutarlo. Preparatevi a essere avvolti dal soprannaturale, cari lettori! Le creature della notte si stanno risvegliando, e a Ashton toccherà proteggere la sua ragazzina umana dai pericoli che si annidano dietro ogni angolo...

  «Finirete per distruggervi a vicenda, con tutti questi tentativi di proteggervi l'un l'altra».
  Axel sospirò e si toccò una guancia, pensoso. «Già fatto», mormorò. «Già fatto».

Insomma, per concludere, non posso che urlarvi di leggere questo romanzo, se non lo avete ancora fatto! Io mi sono innamorata della scrittura di VirginiaHo ansimato per Ashton e la sua lingua (yes, YES! Leccami la faccia quanto vuoi, Ash...) xD Mi sono disperata e ho adorato con tutta me stessa Eloise e Axel, loro sono vita

«Mi perdona sempre,
ma mai completamente».


LEGGI LA RECENSIONE SUL BLOG:
Recensione L'Ordine della Spada di Virginia De Winter

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Profile Image for Marta.
362 reviews9 followers
October 20, 2018
Ho scoperto quest'autrice quest'anno grazie a "La spia del mare", altro suo romanzo molto bello, ed anche questa volta non ha per niente deluso le mie aspettative.
Era da tempo che non leggevo un romanzo di questo genere così bello, la de Winter si conferma essere molto abile nell'intrecciare trame di spessore e, a mio avviso, molto più meritevole di molti autori noti e tanto amati.

E' la notte più pericolosa dell'anno, la notte di Ognissanti in cui si aprono i cancelli del Presidio, dove sono rinchiuse entità malvagie, che solo in questa notte sono libere di vagare per la Vecchia Capitale. Eloise sta facendo ritorno ad Aldonor, il collegio in cui alloggia, quando viene scambiata per un vampiro ed aggredita. La sua silenziosa e disperata richiesta di aiuto giunge fino al sepolcro dove riposa Ashton Blackmore, il vampiro più antico della sua importante stirpe, che si risveglia dopo un sonno durato sedici anni per soccorrerla. Eloise è una studentessa di medicina ma scopriremo ben presto essere molto di più di questo...


Il mondo creato dall'autrice è tanto bello e particolare quanto complesso, inizialmente infatti si è talmente bombardati di informazione che si rimane un attimo disorientati, non si comprende immediatamente bene dove siamo e cosa sta succedendo.
Lo stile dell'autrice è molto particolare, riconoscibile e curato, uno stile che è, secondo me, insolito trovare nei romanzi fantasy, per il suo essere molto descrittivo, metaforico e maturo e che da quel qualcosa in più alla storia, rendendola ancora più originale. Uno stile che mi è molto piaciuto, ma, sono sincera, con il quale ci vuole un attimo ad ingranare e questo mi ha un pochino rallentato la lettura, perché necessità della giusta attenzione per comprendere appieno tutti i vari collegamenti e certamente i capitoli lunghissime non hanno aiutato. Insomma un romanzo che si fa leggere con grande piacere ma non tutto d'un fiato.
Le ambientazioni, anche questa volta, sono meravigliosamente descritte e si è immediatamente catapultati nella Vecchia Capitale. La trama, come già detto, è veramente molto complessa ed articolata ma soprattutto intrigante e coinvolgente; i colpi di scena sono sempre al momento giusto e mai banale o prevedibili.

I personaggi sono strutturati, definiti e descritti molto bene, con un loro ruolo ben definito. La protagonista Eloise me la aspettavo un tantino diversa, forse un po' più coraggiosa, ma non per questo non mi è piaciuta, l'ho trovata sicuramente migliore di tante altre protagoniste, ma spero in una crescita ed un cambiamento nei volumi seguenti. Molto forti sono anche i protagonisti maschili, Axl and Ashton,l'uno l'opposto dell'altro, tutti e due davvero molto particolari, soprattutto Ashton, per una ragione che non vi voglio svelare. Axel l'ho apprezzato meno, spesso e volentieri l'ho trovato un po' pesante con la sua invadenza ed insistenza.

Non può mancare anche una menzione alla parte fantasy del romanzo, veramente molto peculiare ed interessante, soprattutto per un qualcosa che si scoprirà riguardo ad Eloise, non aggiungo altro per non fare spoiler ma non vedo l'ora di proseguire con la lettura degli altri volumi per comprendere ed approfondire ancora meglio questo splendido mondo creato dell'autrice.
Se ancora non si fosse capito, lettura super consigliata!
Profile Image for Beatrice.
46 reviews21 followers
December 16, 2023
Io non ho parole.. Come ho fatto ad aspettare così tanto prima di leggere questo libro? È tutto quello che di splendido si può volere..
Io... Mah...
Profile Image for Alice Elle.
Author 1 book37 followers
February 8, 2017
Cosa non è questo libro. Cosa non è! Sarà almeno la quarta rilettura, ma erano passati anni dall'ultima e mi ha dato così tante emozioni da sembrare la prima volta. Si può tornare vergini? A quanto pare almeno in questo senso sì.
Il vero problema a questo punto? Scrivere una recensione anche solo lontanamente degna di questa storia, so già che non ci riuscirò ma pace e amen. Mica tutti sono bravi con le parole come Virginia De Winter!
Ho un sacco di cose da dire, vedrò di fare qualcosa di decoroso per il blog, intanto mi accontento di annotare alcune cose:
1- Lo stile: stordente, inebriante, opulento, divino. Non a tutti può piacere, perché l'autrice usa le metafore come io uso i fazzolettini quando ho il raffreddore, cioè un sacco, ma io lo ADORO. Sì, una bella sforbiciata qua e là avrebbe sicuramente migliorato il testo nel suo insieme, rendendolo più fruibile a chi non ama gli stili arzigogolati e barocchi, ma sapete cosa? CHI SE NE FREGA. È stato pubblicato 7 anni fa, opera prima di un'autrice giovanissima, vogliamo fare la punta ai chiodi? Io no grazie, me lo godo e alla grande.
2- L'ambientazione: l'autrice ha creato UN MONDO INTERO e non esagero. Un mondo fatto non solo di nazioni e popoli e lingue diverse, ma anche di usi e costumi e tradizioni, l'ha addirittura dotato di una storia, una politica e una geografia. Ha inventato stirpi di sangue, famiglie nobiliari, alberi genealogici... ragazzi, UN MONDO. E ci credo chi lo inizia a leggere e si avvilisce. È letteralmente come finire in una realtà parallela: la sensazione di straniamento e confusione è una naturale e inevitabile conseguenza. Dovete solo tenere duro e proseguire, tutto andrà al suo posto con una perfezione matematica.
3 - La trama: complessa, articolata, con più filoni che si intrecciano e intorno al principale, un numero spropositato di personaggi secondari tutti perfettamente delineati, così vividi da sembrare reali.
4- I protagonisti: Axel ed Eloise. Semplicemente indimenticabili. Axel di primo acchito può apparire il principe di una favola, con la sua bellezza straordinaria, i capelli biondi e gli occhi azzurri. È sicuramente un bel vedere, ma è molto di più e tutta la luce che il suo aspetto emana è compensata da un'animo che porta dentro di sé una buona dose di oscurità e dolore, un errore gli ha quasi distrutto la vita e ha quasi distrutto lui. Eloise è una delle mie eroine preferite di sempre. Testarda come un mulo, con un orgoglio più grande dell'Oceano Pacifico, un'ironia che mi fa letteralmente piegare dalle risate e la sua buona dose di imperfezioni, è umana dopotutto e la sua paura nelle situazioni più disperate la rende credibile e vera.
Mi fermo altrimenti scrivo un poema, dico solo: leggetelo. Non è detto che vi piacerà, ma l'alternativa è adorarlo a livelli incommensurabili. Volete rischiare di perdervi questa possibilità?

P.S. Domani si parte con la lettura di gruppo del secondo libro della serie, che è poi il prequel di questo. Qui il gruppo Facebook aperto a tutti: https://www.facebook.com/groups/18684...
Profile Image for Alex.
576 reviews76 followers
August 12, 2013
Virginia de Winter non scrive,,,,semplicemente rapisce,con le sue parole,le metafore e le sue descrizioni minuziose,
tutte le avventure dei suoi magnifici personaggi,,, in un caleidoscopio di colori,odori e immagini che nulla tolgono ai cinque sensi! Mi trovo in prima persona quindi a vedere,con gli occhi di Eloise, un mondo medioevale fatto di intrighi,patti suggellati dall onore e da amori snocciolati all'ombra di fugaci occhiate e sussurri di cuore.
La prosa e il ritmo di tutto il romanzo non fa che alimentare un interesse constante in me,,,ad attrarmi tra le braccia di marmo del magnifico redivivo Ashton Blackmore ,dandomi persino l'idea di guardarono dritto nelle tenui ametiste dei suoi occhi. Poi in un altro palpito di cuore sono intenta al duellare con lo sguardo e il cuore con l'arrogante e bellissimo principe dell'ordine della chiave Axel Vandenberg,senza dimenticare il brillante e quasi sempre morente Bryce e il resto del gruppo delle V lune ,,, persino i cattivi hanno un fascino diabolico e perfetto,,e le battutine,le schermaglie, i lampi di passione teneri come la piu struggente delle poesie, tutto mi incanta e mi fa respirare questo periodo storico!
Il finale,che getta le basi al seguito,mi rende felice e l'eterno Salvatore della ragazzina umana ruba l'ultima lacrima di gioia hai miei occhi sorridenti,adoro questo libro in maniera assoluta!!!
Consigliatissimo ❤
Profile Image for Laura.
875 reviews78 followers
October 15, 2015
4,5

È la notte di Ognissanti, la notte più pericolosa dell'anno, quando Eloise Weiss viene scambiata per un vampiro e aggredita. Il suo silenzioso grido d'aiuto giunge fino ad Ashton Blackmore, vampiro appartenente a un'importante e antica famiglia, che viene risvegliato dal sonno eterno.

Okay, a riassumere le trame sono una frana di mio, ma con questa non saprei nemmeno da dove iniziare, talmente è piena di dettagli e particolari. Per cui abbiate fiducia.
Sono bastate solo poche pagine per conquistarmi e diventare devota al culto della De Winter, merito di quest'atmosfera gotica e piena di mistero, oltre che di un world building perfetto.
Ammetto che per quanto mi sia innamorata di questo libro, c'è voluto un po' per iniziare a capire questo nuovo mondo e le sue leggi, per capire cosa si cela dietro il risveglio di Ashton Blackmore e il suo particolare legame con Eloise. Ma vi assicuro che la magia che scaturisce da queste pagine e i suoi personaggi è immediata.

Penso di essermi innamorata di Axel Vandemberg ancora prima della sua prima apparizione, solo sentendolo nominare e intuendo che ci poteva essere qualcosa tra lui e Eloise. Da una trama del genere, munita di vampiri affascinanti, non ci si poteva aspettare altro se non una love story tra un'umana e un vampiro, e magari un triangolo amoroso con l'altro pretendente umano che naturalmente non verrà mai scelto perché troppo insignificante. Invece Virginia De Winter ha creato un personaggio, umano, come Axel Vandemberg - Duca dell'Ordine della Chiave, Princeps dello Stadium, secondogenito della famiglia regnante ad Aldenor e un'altra cinquantina di titoli che non ricordo - che nessuno potrà mai mettere in un angolo. cit. Johnny Castle
È chiaro che Axel è il mio nuovo book boyfriend e mi dispiace per Eloise, ma io ho sempre fatto il tifo per loro, nonostante i suoi tentativi di sabotare ogni avvicinamento da parte di Axel.
Di solito, quando si tratta di romance, adoro leggere di primi incontri e graduali innamoramenti, ma stavolta è diverso, perché loro sono cresciuti insieme e si conoscono da sempre.

A quanto le avevano raccontato, lui era stata la prima cosa del mondo su cui aveva aperto gli occhi. Un fagottino di neonata, avvolta tra le braccia di un bambinetto di tre anni appena, che sollevava di colpo le palpebre incontrando per la prima volta due occhi blu pieni di amore e trionfo fissi su di lei.

Non è adorabile? Sento il bisogno di leggere di Axel da bambino, se possibile anche di quando a undici anni chiese per la prima volta la mano della sua Eloise. Caparbio già da allora.
Benché perfetto book boyfriend, anche lui ha i suoi piccoli difetti, uno fra tutti la mania di avere tutto sotto controllo, in primis la sicurezza di Eloise, che ultimamente ha preso questo brutto vizio, a suo avviso, di passare il suo tempo con un vampiro risvegliatosi dopo 16 anni. Ma probabilmente lo amo anche per questo, per la fedeltà che dimostra verso le persone che ama.
Anche Eloise ha il suo caratterino, risponde con un tono saccente a un'antica famiglia di vampiri, ha paura di tutto e si ficca in un sacco di guai, trascinando con sé una schiera di persone pronte a salvarla. Mi è piaciuto il mix tra la love story e la trama in sé. Axel non è semplicemente l'interesse amoroso della protagonista ma parte integrante della storia. Non c'è il triangolo amoroso ma una collaborazione tra Ashton e Axel, anche se non manca una punta di gelosia da parte di quest'ultimo.
Basta leggere una sola dinamica tra Axel e Eloise per capire che può andare solo in un certo modo.

Senza pensarci tese le braccia. Non lo faceva da anni, ma quel gesto era impresso in ogni singola molecola del suo corpo e d'istinto conosceva il punto della sua spalla dove appoggiare la fronte, il modo in cui le sue braccia l'avrebbero avvolta strappandole un piccolo suono di felicità e pena.
Il senso della completezza era qualcosa che aveva conosciuto soltanto per averlo appreso con lui. Se anche erano passati anni da quando l'aveva toccato spontaneamente per l'ultima volta - anni in cui si era imposta di disimparare che cosa fosse un impulso, di scacciare l'impronta che i loro momenti avevano lasciato su di lei - fu semplicemente come avrebbe dovuto sempre essere.


Axel Vandemberg ha ereditato il fascino dalla sua famiglia, altrimenti non si spiegherebbe perché questa è una caratteristica che si trova anche nei suoi fratelli, Bryce e Jordan. Sono adorabili come famiglia e nel modo in cui tutti trattano Eloise, come una sorellina minore da proteggere dai mali del mondo. Ti fanno venire voglia di chiedere loro se sarebbero disposti ad adottarti.
Se proprio devo fare un appunto, forse sono tutti questi personaggi troppo perfetti che purtroppo nella realtà non ci sono. Non mi scordo infatti anche di tutti gli inseparabili amici di Axel (anche lì un paio di book boyfriend li trovi). Oltre che dell'intera famiglia Blackborne. Ashton Blackmore in quanto a fascino e modi non ha niente da invidiare a nessuno. Non è un interesse amoroso quello che lo lega ad Eloise, ma tra loro c'è affetto, più del tipo fratello e sorella. Impossibile non ammirare quel senso di protezione che prova per Eloise.

Lo stile dell'autrice è articolato e ricco di descrizioni e la mezza stellina in meno è solo per questo perché, per quanto mi sia abituata a questo stile, ci ho messo un po' ad orientarmi. Però è stato un ostacolo sormontabile.
Non mi resta che buttarmi sugli altri volumi al più presto.
Profile Image for Martinis.
422 reviews89 followers
September 24, 2017
Se non altro, giunta ai ringraziamenti, mi sono fatta una bella risata. L'autrice stessa, parlando della sua editor, la cita pure come falciatrice di metafore terrificanti.
Questo vuol dire che gli sguardi friabili, i marmi lunari e le pozze di viola profondo con dentro laghi, mari, estati, venti e tempeste non sono il PEGGIO che questa ragazza riesce a tirar fuori.
Deve avere un dono.
Due stelline perchè comunque qualcosa si salva.
Ma andiamo con ordine.
1) Nella mia personalissima classifica, al primo posto abbiamo il mancato triangolo amoroso.
Grazie! GRAZIE! L'ho temuto come la peste ma per fortuna la scrittrice ha scelto bene di risparmiarcelo ed evitare di scadere nell'Harmony più puro. Tremavo al pensiero che il vampiro dagli occhi viola come le violette cadesse ai piedi della protagonista suscitando in lei altre strane palpitazioni (bastano e avanzano quelle suscitatele ogni tre per due dalla comparsa dell'umano dagli occhi blu come il blu).
2) Axel.
Va bene, lo so, è il Draco Malfoy di Savannah. Con gli occhi blu come il blu invece che grigi come il grigio, okay, ma per il resto ci siamo. Però, che volete farci, se non altro quando arrivava lui mi scuotevo un po' dal mio torpore. La passionalità mista ad arroganza mi fa sempre effetto, che vi devo dire? Si perde un po'sul finale, ad onor del vero, quando anche lui diviene stucchevole come non mai ed inizia a ragionare di troni e Regni, ma pace.
3) Giuro che mi sembrava di avercelo, questo terzo punto, ma ora mi sfugge.
Nel caso ripasso più tardi.
Ora, quello che non si salva.
1) Eloise.
Insopportabile dall'inizio alla fine senza riprendersi mai un attimo dalla Marysuesaggine che la riempie da capo a piedi, non solo ci tedia quando l'autrice ne parla in terza persona ma perfino quando apre bocca. Se vuoi fare la ragazzina mordace, almeno falla bene.
2) La trama.
Non è che proprio non ci sia, è che sparisce sommersa da metafore di ogni genere, sesso, colore. Trecento pagine potevano bastare, levando tutto il superfluo, forse anche meno; il romanzo ne avrebbe di sicuro guadagnato in scorrevolezza invece di far sì che il lettore si smarrisse in pagine e pagine del nulla più assoluto.
3) Pagina 18, i lampi di blu, le pozze di viola e quant'altro.
Seriously.
Mi fermo qua, il grosso l'ho detto.
Vi lascio con una notizia non da poco, però: pare che l'autrice stia lavorando ad un prequel del romanzo e che abbia intenzione di scrivere anche un sequel.
Giusto per dovere di cronaca.

Angolino divertente sul modello della recensione di Val.
Lei ha parlato degli occhi, io mi soffermerò brevemente sulle voci.
- "[...]la sua voce era rauca, la carezza di un merletto strappato sulla pelle sensibile[...]"
- "La sua voce era come neve fresca che cadeva sul miele".
- "La voce bellissima del vampiro strappò sospiri armonosi alla notte attorno a loro [...]"
Doppio seriously.
Profile Image for Scrittevolmente.
274 reviews35 followers
December 22, 2012
Prendete la saga di Harry Potter e immaginate Hogwarts, gli scherzi tra studenti e i misteri magici nascosti dietro ogni angolo. Prendete poi dalla saga di Twilight una manciata di fascinosi vampiri e unite le due cose, avendo però l’accortezza di passare da una scuola di magia a una di medicina. Infine prendete una protagonista dotata di tutte le possibili abilità e contesa tra due baldi e aitanti personaggi, un umano (ci mancava solo il licantropo…) e un vampiro.
Sebbene l’idea di una Mary Sue che si fa trascinare tra Hogwarts e Forks nel ruolo dell’unica eletta in grado di cambiare il mondo (o di resuscitare l’ultimo di una stirpe sterminata di vampiri, che dir si voglia) sia già di per sé sufficientemente inquietante, bisogna tenere conto anche di un altro dettaglio, ossia il modo in cui evolve l’intera faccenda.
Sì, perché quel poco di trama che si può tracciare è quasi del tutto coperto da uno stile che definire barocco e ridondante sarebbe un eufemismo bello e buono. Interi periodi lunghissimi e appesantiti da parole che sembrano provenire dalla Treccani di mia nonna buonanima, dialoghi talmente ampollosi e iperbolici da perdere anche l’ultimo barlume di credibilità, pagine su pagine di noiosissime descrizioni che fanno passare la voglia di leggere.
Più di una volta mi sono addormentato sul libro, una cosa assolutamente nuova per me, non mi ero mai annoiato tanto leggendo qualcosa!
Così ho pensato bene di fare un’analisi un po’ più approfondita del testo, dal momento che la mole spropositata di narrazione senza azione rendeva pressoché obbligatoria qualche divagazione.
L’impianto di base è palesemente il mondo di Harry Potter, in particolar modo per le ultime ambientazioni, tra cimiteri e notti nebbiose, tanto che verrebbe da chiedersi come sia possibile che l’intera vicenda si svolga quasi sempre dopo il calare del sole. C’è da sperare che sia stata una scelta volta a evitare di dover descrivere vampiri che al sole sembrano coperti di glitter, sebbene siano comunque caratterizzati da una particolare luminescenza nel buio. Però sono freddi, profumati e marmorei, aggettivi che in Twilight vengono ribaditi fino allo sfinimento, un altro duro colpo alla grande letteratura gotica che aveva fatto dei vampiri il trionfo della narrativa folkloristica tramandata nei secoli in cui la scrittura era un’arte apprezzata e rispettata e non una pietosa attività di abbattimento della cultura di massa.

Per leggere la recensione per intero: QUI
Profile Image for Patrisha.
Author 19 books160 followers
January 28, 2014
Non so perché ho aspettato tanto a leggere questo romanzo, dovrei fustigarmi per questo. E' la summa di tutto quello che posso amare in una lettura: linguaggio prezioso, che evoca emozioni, suoni, profumi, che mi fa vivere la storia e nella storia quasi fossi lì anche io; personaggi assolutamente indimenticabili, tratteggiati con tale sapienza,con tale cura e attenzione, da vederli danzare leggiadri davanti agli occhi, di leggerne il cuore e gli umori; una storia d'amore tratteggiata con maestria che mi ha trafitto il cuore e che è difficile dimenticare una volta sfogliata l'ultima pagina. Axel ed Eloise sono sentimento allo stato puro, passione che brucia con delicata emozionalità. Un saggio di bravura nello scrivere di una grande sensualità che fa sospirare senza spendere una parola fuori posto. Ashton, Bryce, Adrian, Cain sono personaggi di cui hai bisogno di sapere di più e pregusti il momento in cui accadrà nel continuo. Un tomo immenso, un'ambientazione affascinante, una storia del tutto originale che si stacca dalla media del genere ed eleva L'ordine della spada a piccolo capolavoro, a gioiello di stile e amore. Amore per la scrittura e per le proprie storie che l'autrice instilla in ogni singola parola, in ogni passaggio, in ogni immagine. Ringrazio Virginia de Winter per aver creato il suo mondo e per averci permesso di farne parte.
Profile Image for Chiara.
97 reviews18 followers
January 25, 2025
Sfortunatamente è nella lista dei libri che non mi sono piaciuti.
Non ho amato la personalità della protagonista, che ho trovato poco impattante e talvolta sgradevole;
Non mi piacciono le dinamiche ripetitive che si susseguono nel racconto, ovvero Eloise che fa azioni sconsiderate, viene salvata dal cliché del bel tenebroso ed invece che essere riconoscente fa la sostenuta o si arrabbia;
Non ho amato la scrittura in quanto ricca di inutili arzigogolii che appesantiscono la lettura.
Mi è piaciuta l'ambientazione fantasy e l'idea di base, ma non lo consiglierei.
Profile Image for Anncleire.
1,337 reviews98 followers
January 3, 2016
Real vote: 4,5

Recensione anche sul mio blog:
http://pleaseanotherbook.tumblr.com/p...



“L’Ordine della Spada” l’ho iniziato a leggere in compagnia della meravigliosa @iltempodivivere la admin di “Se Solo Sapessi Dire”. È il primo volume della serie fantasy di Virginia De Winter, anche se definirla così è riduttivo. La De Winter ha creato un mondo magico, misterioso e antico che unisce azione e romance, magia e religione in un vortice caleidoscopico e pieno di bellezza. Il meraviglioso stile ricco di metafore, di immagini vivide quanto fotografie, quelle descrizioni che calano il lettore nella atmosfera brumosa di un tempo che fu, personaggi meravigliosi, tutto contribuisce a rendere il libro unico e irripetibile.

Sono rimasta lontana da questo libro a lungo, un po’ per il fatto che sono sempre restia a leggere fantasy, un po’ perché i vampiri non mi intrigano mai troppo. Ma non potevo commettere un errore più grande di questo. Questa meravigliosa saga è talmente altro da qualsiasi definizione di genere che sfugge alla classificazione classica e apre un genere a sé stante. È un libro complesso, che mi sono gustata a piccoli sorsi, perché l’unico appunto è la lentezza della trama, quasi fosse tutto un preludio all’azione che proseguirà nei libri successivi. Lo stendersi del tappeto rosso prima dell’entrata in scena dell’ospite d’onore. Una sfilata irresistibile di personaggi e situazioni, una descrizione sontuosa di un’epoca e di un luogo, la Vecchia Capitale e tutto quello che contiene, compreso il potere del Presidio, persa per sempre eppure così meravigliosamente reale. È facile smarrirsi in quest’atmosfera medievale, in cui le donne hanno ancora un ruolo minore, seppur vagamente capaci di scegliere la propria strada di studiose, e la Chiesa ha un potere forte su superstizioni e poteri demoniaci. Virginia De Winter non scrive, pennella e dà vita ad un complesso gioco di luce e ombre e intesse fili come un ragno attento e indulgente.
La narrazione in terza persona consente di utilizzare più punti di vista, che si dipanano coerentemente in un ritmo lento, quasi esasperante, che tratteggia i tratti salienti di una scena in equilibrio precario. La prima a narrare e mostrarci le nebbie del Presidio è Eloise Weiss, una donna, non a caso, dal potere oscuro. Apparentemente non mostra particolari segni distintivi, ma ben presto ci si accorge che intorno a lei ruota la giostra di cavalieri che cammina per le strade della Cittadella. Eloise è una studentessa anziana, che studia per diventare Medico, come scholara sotto la guida di Domini illustri. È una ragazza caparbia e istintiva, che non accetta un no come risposta ed è capace di ribellarsi anche solo con uno sguardo. Leggermente impacciata, cerca di serbare nel cuore i suoi segreti ma chi la conosce può leggerle in volto qualunque emozione. Eloise non si lascia impressionare, ma non è l’eroina perfetta, senza paura che potrebbe sembrare. Si lascia prendere dal terrore, si sente inadeguata ad ogni piè sospinto e il suo orgoglio brucia ogni volta che incrocia lo sguardo di Axel Vandemberg, Duca della Chiave, Princeps di Aldenor, uno degli studenti più illustri dello Studium, l’unico capace di farle abbassare lo sguardo imbarazzata.
È proprio Axel che faticosamente mi ha rubato il cuore. Dolcemente subdolo, irrazionalmente innamorato, un guerriero nel corpo e uno stratega nella mente, è uno di quegli uomini che non passano mai inosservati, sia per prestanza fisica con i capelli biondi e gli occhi blu, sia per un intelletto fine e vivace. Axel è il compromesso tra ogni qualità possibile, e nonostante gli errori che ripetutamente bruciano tra lui e Eloise, pure non si perde d’animo ed è pronto ad agire.
Ashton Blackmore è quanto di più affascinante e irraggiungibile ci sia, non solo per la sua natura, con quegli occhi viola che scintillano insolenti, ma anche per i modi raffinati e il potere che trasuda ad ogni passo. Un uomo… pardon, un redivivo che non si lascia fermare da nulla, che sa cose e ne intuisce altre con la velocità del lampo e che indugia col pensiero ad un passato che non ha più e che soffre per le sue perdite ma non perde mai la prontezza per regalare il suo affetto a chi ne reputa degno. Con quel suo “ragazzina umana” rivolto amorevolmente ad Eloise, il suo buon cuore e il suo innato senso di protezione, strega abilmente il lettore.
Bryce Vandemberg, terzogenito fratello di Axel è il ritratto dell’eleganza e dell’educazione, con i suoi modi signorili e la sua propensione per il dramma e la farsa, la sua petulanza e la sua passione per il giardinaggio e gli oggetti di arredamento. Solo in apparenza svampitissimo, ha il cipiglio dei Vandemberg, la loro prestanza fisica e il loro charme ma anche il loro coraggio nelle situazioni di pericolo.
Come dimenticare il trio Julian e Sophia Lord e Jordan Vandemberg, le tre matricole che in realtà hanno un ruolo molto più grande di loro? Jordan con il coraggio dignitoso con cui sopporta le angherie degli studenti anziani che adorano maltrattare un membro di una delle famiglie più potenti delle Novem Nationes, che pure non perde mai la calma e sopporta con un sorriso. I due scalmanati Lord non si fanno mancare scorribande e ramanzine, salvo poi servire umilmente Axel.
Poi ho adorato sia Lara che Megan, colleghe di Eloise come Stephen, un altro personaggio meraviglioso, vabbè non c’è nessuno che non abbia lasciato un segno. Anche il volubile e grazioso Cain e l’imperturbabile Adrian Blackmore. E non posso non citare il padre di Eloise… che ho adorato dal primo all’ultimo momento in cui è entrato in scena. L’unico forse che non cede al fascino irresistibile di Axel.
Tra feste e riti, popolo impazzito, Cattedrali e Cimiteri, tutto il worldbuilding è curatissimo e descritto alla perfezione, rendendolo palpabile e tangibile come un mondo realmente esistito. La cura ossessiva di Tolkien e il fascino perverso di creature soprannaturali che agitano la vigilia di Ognissanti si uniscono nelle dita di Virginia De Winter per una storia strepitosa. Tutto contribuisce a rendere l’atmosfera indimenticabile e perfetta che non si esaurisce alla prima pagina, ma anzi ad ogni capitolo si arricchisce di nuovi particolari, di tradizioni sedimentate a cui la De Winter ha concesso una cura maniacale e un’attenzione per il microscopico assolutamente impeccabile.
L’ambientazione allora diventa un ulteriore personaggio, da taverne a osterie, ricca di consuetudini lontane e irraggiungibili. Una donna che non può girare senza una scorta, il Cardinale che impaziente si immischia nelle faccende dello Studium, Esorcisti impegnati a sconfiggere il male che si annida negli essere umani, fattucchiere e studiosi, scienziati e artisti, indovini e uomini di legge che si affiancano in una lotta senza fine tra ordini di Penitenti e studenti indisciplinati.

Il particolare da non dimenticare? Un mantello da matricola.

Un primo volume straordinario che unisce azione e romance, scene strappasospiro e ansia vertiginosa in un cumulo di sentimenti autentici e un worldbuilding esemplare che fa da apripista ad una saga emozionante e coinvolgente. Personaggi ben caratterizzati, una scrittura ricca e armoniosa, contribuiscono a rendere indimenticabile “L’Ordine della Spada” e la lunghezza non si sente, seppellita tra combattimenti e riti, abbracci e lacrime, moti d’orgoglio e confessioni in piena notte.
Non vedo l’ora di iniziare “L’Ordine della Chiave” e meno male che la saga è conclusa… non avrei mai resistito!
Buona lettura guys!

Profile Image for L..
106 reviews29 followers
August 27, 2015
Ho impressioni contrastanti su questo libro.
La mia prima constatazione mentre scrivo è che, a distanza di due settimane, non mi è rimasto quasi nulla.
Semplicemente pensavo che mi sarebbe piaciuto di più, per diversi motivi.
Innanzitutto, c'è l'ostacolo insuperabile, quello della scrittura della De Winter. E' più forte di me, non la tollero.
E' una scrittura elegante ed elaborata, sì, ma anche pesante, così pesante che porta quasi a fondo con sé l'intera narrazione.
Le metafore contorte, le infinite descrizioni e la peculiarità con la quale descrive ogni cosa mi hanno esasperato e mi hanno tolto gran parte del piacere della lettura. Ma dico, c'è davvero bisogno di ripetere ogni due pagine quanto si muova in fretta Ashton, quanto siano verdi gli occhi di Adrian e biondi i capelli di Axel, e quanto siano maledettamente belli tutti quanti?
Il tutto mi ha dato l'impressione di una bella storia sepolta sotto una marea di parole superflue e fastidiose.
Capisco che questo stile sia proprio la peculiarità dell'autrice, e che a molti piaccia anche, ma io non lo sopporto.
Detto questo, la storia in sé invece è davvero interessante. Un mondo tutto nuovo, in cui il potere è diviso tra diverse famiglie e l'università è un'istituzione a sé stante, con le sue regole e i suoi confini. (Il funzionamento del sistema per me resta ancora un po' oscuro, io mi sarei soffermata di più su questo aspetto, ma forse verrà approfondito nei prossimi libri). Un mondo in cui i redivivi, i vampiri, vivono mescolati agli umani e in alcuni casi collaborano con essi; un mondo dove le ombre, le creature del Presidio, sono tenute sotto chiave e perennemente sorvegliate dai Frati Neri, tranne una notte all'anno, la notte di Ognissanti.
Quella notte, Eloise viene scambiata per un vampiro e attaccata, a salvarla è un potere che non sapeva di avere, un potere che in molti temono e vorrebbero distruggere e che mette a repentaglio la sua vita e quella di coloro che vogliono proteggerla.
Ben caratterizzati i personaggi, anche se alcuni comportamenti sia di Eloise che di Axel mi hanno dato sui nervi: Eloise perché fa di continuo cose sconsiderate (coraggio o solo un'altro caso di sindrome da eroina che vuole salvare il mondo?) e tutti si precipitano a salvarla, Axel perché spesso e volentieri fa il prepotente, anche se per fini giusti (io direi che quei due schiaffi da parte di Eloise se li meritava, insomma, anche se alla fine gli si perdona tutto perché è... beh, perché è Axel).
Onestamente questo primo volume non mi ha catturato al punto da morire dalla voglia di leggere il secondo libro della saga, anzi per il momento non mi passa neanche per la testa, ma la curiosità di sapere come continua la storia c'è, quindi un giorno o l'altro la riprenderò sicuramente.
Per ora, quindi, giudizio in sospeso, e un po' di disappunto.
Profile Image for Nymeria.
320 reviews110 followers
August 17, 2014
La trama, i personaggi, tutto di questo libro mi ha incantato. Devo ammettere che all'inizio della lettura il linguaggio ricco (barocco?) usato dall'autrice mi ha un pò spiazzato, ma andando avanti con la lettura ci ho fatto l'abitudine tanto da non riuscire facilmente a staccarmi dalla storia. Inizio elencando i punti, che a mio parere sono a suo favore.
1.Non è la solita tiritera in cui la ragazzina si innamora del bel principe. Eloise, la protagonista, è una ragazza matura per la sua età e la storia inizia a relazione già finita a causa di una serie di circostanze (spiegate meglio nel prequel) che l'hanno ferito profondamente. Si parla più che altro di perdono e fiducia (è possibile innamorarsi due volte della stessa persona?)

2.La parte romance non è il cuore della storia (anche se in qualche modo gioca un ruolo importante). Si tratta soprattutto di un mistero da svelare e di una tragedia che ha portato alla strage di una delle famiglie di reggenza. In ballo sembra esserci qualcosa di grosso.

3.Non c'è nulla di scontato. E' come in quei film in cui non si scopre il colpevole che alla fine. Qualcuno ha scritto che non si capisce dove l'autrice voglia andare a parare quando sono ancora a metà libro. Io penso invece che la bravura sia proprio qui, riuscire a tenerci sulle spine e nel contempo riuscire a sbrogliare soltanto alla fine la matassa che si è venuta a creare (e la de Winter ci è riuscita).

4.Nel mondo descritto le persone sono a conoscenza dell'esistenza di creature non umane, come vampiri (non aspettatevi Cullen o Salvatore, si torna a vampiri come quelli usciti dalla penna della Rice) e demoni.

Naturalmente nessun libro è perfetto e come ho già detto prima il modo di scrivere della de Winter non è quello a cui siamo abituati (anche se questo a mio avviso non è affatto un difetto). Infine non tutti i punti vengono chiariti, ma infondo è previsto un seguito.

Se no lo avete ancora capito, ho adorato questo libro! Mi sono immersa in questo mondo popolato da personaggi per nulla banali, ognuno con caratteristiche che li distinguono. Il carattere di ognuno è ben delineato, il mondo in cui si muovono non è trattato con superficialità e la trama non è banale ma complessa e sviluppata con maestria.
Profile Image for Serena.. Sery-ously?.
1,149 reviews225 followers
August 2, 2015
Il volume mi spaventava in modo incredibile, ma superata la prima parte (da cui ero stata messa in guardia :D) l'ho divorato!
Che dire.. La De Winter scrive egregiamente e si vede che sa il fatto suo, ma questo romanzo mi è sembrato comunque un po' acerbo ed 'eccessivo': le troppe descrizioni particolareggiate e le troppe metafore che ho faticato a comprendere.. Rendono la storia parecchio confusionaria, a volte mi trovavo spersa nei meandri della Vecchia capitale con la domanda "E qui come ci siamo arrivati??". E' vero che poi la De Winter collega tutti i fili che ha teso, ma mi sono sentita comunque persa!
Mi è piaciuta molto l'ironia dell'autrice, in alcuni punti - e con qualche risposta di Eloise - mi sono trovata a sghignazzare di gusto!

Per quanto riguarda i personaggi:
- Eloise: Ma i ceffoni che le avrei dato! La trovo insopportabilmente molesta e fastidiosa.. 2/4 del romanzo (sì, sarebbe la metà, ma così è più scenografico) li passa a piangere e frignare, 1/4 in braccio ad Ashton, perché pare avere seri problemi di equilibrio e camminata veloce, alla BELLA SWAN *incubi* e solo nel restante quarto (e su 700 pagine è pochino) tira finalmente fuori le palle e smette di essere la Mary Sue inutile che era stata. Insomma, che violenza mi ha ispirato!
E il teatrino con Axel.. ARGHHHHH.
- Ashton: Sì, un bel vampiro figo, tenebroso e buono.. Che noia, ne ho visti così tanti in questi anni che non riesce comunque ad affascinarmi (troppo).
- Axel: non lo reggo. Non ce la faccio, è molesto tanto quanto Eloise e mi ha fatto prudere un sacco le mani! Spero di riuscirlo ad apprezzare nei volumi successivi, per ora per me è un BIG NO!
- Bryce: Bryce mi piace :33

Il mio personaggio preferito è sicuamente Megan AHAHAH :D
Profile Image for Samy.
95 reviews52 followers
December 8, 2014
Questo libro mi è piaciuto tantissimo. Lo stile di Virginia è particolare, quindi ho faticato un po' all'inizio dell'Ordine della Chiave. Leggendo questo, invece, ho amato subito i personaggi che nel precedente libro si sono fatti conoscere, e la storia prende subito ad essere interessante e piena di trame. I personaggi, seppur numerosi, sono caratterizzati molto bene, ed è facile affezionarsi ad alcuni fin da subito e odiare o dubitare di altri.

Detto questo, vado a fare ambarabaciccicoccò con Axel, Bryce, Stephen e Ashton (amore mio bello).
u.u
Profile Image for Giada.
248 reviews56 followers
October 28, 2016
Non so nemmeno quante volte ormai l'ho riletto. L'inizio mi ha confuso leggermente. Non sembrava quasi una lettura per me. Ma pazientate qualche pagina e verrete risucchiati dal Presidio anche voi. I personaggi sono uno più unico dell'altro. Non so nemmeno dire chi sia il mio favorito. I rapporti di amicizia o amore sono descritti con tale passione che non puoi non invidiare un po' questi personaggi, vorresti quasi vivere almeno per il tempo deo romanzi i loro ruoli. E lo stileeee. Mamma mia credo la de Winter entri indiscutibilmente tra le mie autrici preferite.
Profile Image for Annabella.
1,032 reviews
November 3, 2025
Altra rilettura malinconica
Rilettura numero tre
il virus della rilettura mi ha morso. Chi sono io per dire no?
Profile Image for Sara.
484 reviews117 followers
August 8, 2015
Finito. Devo pensare al voto preciso e fare una recensione, ma ora non ne sono in grado T.T

Update 8/8: vada per tre stelline.

RTC.
Profile Image for Ludovica Ponzo.
273 reviews7 followers
Read
July 15, 2022
Ci sono delle recensioni che inizi e sai perfettamente dove ti porteranno, anche se non hai le idee chiare su cosa scriverai, ci sono quelle per cui non basteranno giorni interi a farti trovare le parole giuste, perché forse non esistono, ci sono quelle che non vedi l’ora di fare, perché il marasma che hai dentro preme per uscir fuori e non sai più come trattenerlo dentro di te, ci sono quelle che, invece, proprio non vuoi fare, perché dire a voce alta il tuo pensiero su un qualcosa che senti come “tua” è come liberarti di una tua creatura. Scrivere questa recensione è tutto questo, insieme, per me.

Black Friars è la mia saga preferita in assoluto. L’Ordine della spada, cioè il primo libro, quello più lungo, il più ostico, il più ingarbugliato, il più criticato, è il mio libro preferito in assoluto. È il mio libro del cuore, ed infatti porto sempre un ciondolo attaccato al collo con la copertina del libro.
Da quando ho iniziato a recensire, un po’ per la necessità di parlare di ciò che avevo amato o odiato a dismisura, un po’ per gioco, un po’ per una sfida con me stessa, un po’ coinvolta da altre blogger, è la prima volta che una recensione mi stia davvero mettendo in crisi.
Perché le cose sottolineate sono “soltanto” 251, perché questo libro in particolare l’ho letto 7 volte (io che prima di Black Friars mai avevo ritenuto obbligatorio per salvaguardare la mia sanità mentale, rileggere un qualsiasi libro, anzi, non capivo la gente che lo facesse sistematicamente), perché vorrei dire tante cose, vorrei parlare delle mie emozioni e di quello che rappresenti per me, ma so già che non riuscirò a mettere ordine nei miei pensieri e ne uscirà fuori un’accozzaglia di parole e visioni e cuori e battiti.
Consideratemi già da adesso un’invasata, perché quando parlo di Black Friars lo sono.
Completamente.
Automaticamente.
Inesorabilmente.
Sconvenientemente.

Ho fatto una scaletta, ma so già che andrò fuori tema, perché quando parlo di questo libro, quando consiglio vivamente, dove il “consigliare” e “vivamente” suonano più come un “obbligare”, di leggerlo, perdo completamente il contatto con la realtà.

Un preambolo così lungo su questo libro, di cui riesco ad anticipare le scene e recitare ad alta voce alcuni passi, (lo so, è una malattia. Evitate di farmelo notare, lo so!) ma in verità la prima volta che lo lessi, lo abbandonai a metà, non riuscivo a capire niente, mi sembrava che ci fossero troppe cose non dette, troppe cose incomprensibili, mi perdevo in una scrittura tutt’altro che lineare e paratattica, non riuscivo a collegare gli eventi tra di loro. Ad una seconda lettura, e soprattutto dopo aver letto il secondo libro (L’ordine della chiave), che è un prequel, ma va obbligatoriamente letto dopo La Spada, tutto risulta più chiaro e si riesce a godere di tutto. Proprio di tutto. Anche troppo!

È un fantasy? Un dark fantasy? È un gotico? Ma perché dobbiamo incastrare per forza alcuni libri in delle assurde e così lontane dalla realtà categorie e classi?
È un mondo immaginario, è un mondo senza tempo, è un mondo che appare lontano, con personaggi che usano feluche e pennini per scrivere, le donne hanno lunghi abiti (c’è anche chi osi mettere nere vesti sotto bianche gonne), gli uomini ampli mantelli (c’è addirittura chi osi indossare maschere nere sul viso), si combatte con spade e pistole, ci si serve di cavalli e carrozze per spostarsi da un lato all’altro delle Novem Nationes. Ci sono vampiri, affascinanti ed antichi vampiri, che convivono benissimo con gli studenti nella città universitaria per antonomasia, la Vecchia Capitale. Ci sono lezioni da seguire, ordini a cui appartenere (Chiave, Penna, Spada, Croce), locande dove recarsi con gli altri studenti, ballate da cantare sotto le finestre, turni massacranti da svolgere alla Misericordia, l’Ospedale della città, feste a cui partecipare, balli a cui non poter non andare.
Tutto questo è l’ambientazione di questo libro, dove il Male sta prendendo il sopravvento, dove il Presidio, confinato per tutto l’anno dentro i suoi ranghi, tranne che la notte d’Ognissanti, guidato da forze anomale e misteriose, sta tentando di venire meno alla tregua che dura da millenni.

Vogliamo parlare dei personaggi? Davvero si vuole dare spazio alla ricchezza maggiore di questa saga? Non esistono personaggi principali, secondari o chissà quali altri termini si possano utilizzare per definirli tali.
Tutti i personaggi, da quelli che riempiono pagine e pagine al gatto che viene intravisto una volta e poi altre mille, se solo si ha l’attenzione di ritrovarlo, hanno una loro perfetta caratterizzazione, ognuno di loro ha spessore, colore, un suo perché all’interno di una storia che non termina con la fine del primo libro, ma è un continuum con gli altri tre libri. Ognuno ha una storia da raccontare, un passato da vendicare, ricordi da cancellare ed un futuro a cui dare una possibilità. Niente è casuale e tutto ciò che sembra senza significato in questo primo libro, vedrà la sua attuazione, la sua motivazione magari nell’ultima riga dell’ultimo paragrafo dell’ultimo libro. Sembra quasi che la De Winter ne L’ordine della Spada abbia teso il suo arco ed abbia scoccato migliaia di frecce che, però, colpiranno il bersaglio solo alla fine di un racconto che vedrà la sua conclusione con la Croce.

Eloise. Ormai posso dire di aver letto non solo tanti libri, ma tanti fantasy, e mai, mai fino ad Eloise avevo trovato un personaggio femminile così perfetto, per me. O erano troppo forti o troppo fragili o troppo superbe o stupidamente umili. Eloise è vera. Eloise ama e lo fa completamente, anche quando dovrebbe smettere di farlo, anche quando l’oggetto del suo amore, il suo unico amore, Axel, rifiuta la sua vicinanza e mette a dura prova il sentimento che nutre per lui da quando era poco più che una bimbetta. Ma non lo fa come ci si potrebbe aspettare, inseguendolo ed adorandolo in silenzio, lei sceglie la strada dell’orgoglio e della salvaguardia di se stessa. Lei sceglie di poter vivere senza l’unico uomo che le abbia mai suscitato istinti, anche omicidi per carità, ma pur sempre impulsi e sensazioni. Eloise è una “fifona”, Eloise non è pronta ad affrontare ciò che il suo dono rappresenti, l’incerto in cui l’essere un Evocatore la condurrà, ma comunque, nonostante la paura e le sue remore, lei lo farà, lei si fiderà di Ashton e si farà trasportare, tra un volo ed un altro, verso il suo destino. Aiutata dal suo spirito altruista e dalla sua professione di medico, che la spingerà a buttarsi nelle situazioni più difficili, anche a costo della vita, si impegnerà a vivere appieno il suo compito. Eloise è ironica, le sue battute taglienti nei confronti di Axel ne dimostrano lo spirito arguto ed intelligente, quelle nei confronti di Ashton, l’antichissimo vampiro dagli occhi viola, invece dimostrano il suo grande animo e la sua autoironia, la sua capacità di reinventarsi.

Se si parla di Eloise, non si può non parlare di Axel. E qui, ancora una volta, mi trovo a dare un ulteriore primato a questo libro ed alla sua autrice: Axel è il mio uomo, e badate bene, non dico “ideale”, perché lui di ideale non ha niente, lui è proprio l’Uomo che tra tanti trovati nei libri sia in grado, ancora e sempre di più dopo sette volte, di farmi battere il cuore all’impazzata. Ha un pessimo, pessimo carattere, ha dei modi che definire cavernicoli è rivolgere un’offesa ai primitivi, è invadente, è sempre dove non dovrebbe essere, sempre alle costole della povera Eloise, è “intrigante senza ritegno, un commediante di raro talento”, insolente fino all’inverosimile, sempre al centro dell’attenzione e non solo per motivi politici, non solo perché sia il Principe ereditario di Aldenor e neanche perché sia il Duca della Chiave o perché dietro quel mantello nasconda più di qualche misterioso segreto, lui è sempre al centro perché è un vero catalizzatore di energia e prestanza e forza. L’indomabile Axel ha un’unica debolezza. E si chiama Eloise.

Se all’inizio del libro sembra che si odino, si stiano facendo una guerra che dura da anni, se quella di Eloise può sembrare indifferenza e quella di Axel freddezza, ci si renderà ben presto conto che quando sono vicini, Eloise ed Axel, sono tutto fuorché freddi o indifferenti l’uno all’altra. Tra loro c’è sempre una tensione verso rancore, nostalgia, angoscia, sempre una lotta interiore e costante tra lo sfiorarsi e dimostrarsi appartenenza oppure odiarsi senza freni.
I loro silenzi fanno più rumore di mille cavalli imbizzarriti.
I gesti, fatti accennati o solo desiderati, quelli estorti con l’inganno o implorati nelle notti piovose, parlano di un passato che può sembrare lontano, ma che è sempre lì, a ricordare ad entrambi non quello che provano l’uno per l’altra, ma quello che sono, sono stati e saranno sempre l’uno per l’altra.
I loro sguardi, taglienti e fuggevoli e teneri e assorti e rassegnati, sono la prova di quanto le loro vite siano incomplete, senza la presenza dell’altro.

Il loro amore è per me l’Amore con la A maiuscola, l’amore che non prevede tentennamenti, cedimenti, ripensamenti, ma pur trovando amore in ogni dove, questo non è assolutamente un “libro d’amore”. In questo libro c’è tutto quello che un lettore, anche il più esigente ed il più snob, sempre letterariamente parlando, possa cercare: c’è mistero, c’è suspense, c’è una trama ricca di intrecci, eventi, ma trattati con talmente tanta disinvoltura e maestria, che non si capisce bene dove si separi la parte fantastica da quella horror, quella gotica da quella moderna, quella reale da quella inventata.
I sentimenti ci sono tutti e sono profondamente veri, a partire dall’amicizia che intercorre tra Bryce, Axel, Stephens, Gilbert e Ross, amici inseparabili che superficialmente sembrano poter condividere solo risate e bevute, ma in realtà sono legati da segreti e da una lealtà di fondo che li rende unici nel loro genere, dei mascalzoni gentiluomini. Il sentimento di stima e rispetto e affetto e derisione e protezione che farà da cornice a tutto quello che Eloise vivrà insieme ad Ashton. Il legame profondo e familiare che intercorre tra i principi di Aldenor, Axel Bryce e Jordan, che va oltre il legame di sangue ma che sfocia nell’amicizia più delicata, ma anche quello tra Lara Eloise e Megan.

In questo libro c’è profondità, c’è spessore, c’è un progetto ambizioso ed una vera arte nel portarlo a compimento, c’è una scrittura sì ridondante sì barocca sì esagerata sì ipotattica sì piena ed astrusa sì articolata e mediata da infiniti giri di parole, ed allora? È talmente evocativa che alcune scene mi è sembrato di viverle io, ero io nella stanza di Axel quando per la prima volta dopo cinque anni ha provato a sfiorare il viso di Eloise ed era mia l’emozione di quel gesto, era mio il batticuore e la pena e la completezza di quando Axel ha donato ad Eloise una rosa, una rosa bianca, era mia la paura nel destreggiare le ombre in quel pauroso cimitero, erano miei i brividi di quando Ashton adagia Eloise sul catafalco, mia l’adrenalina di correre su un cavallo verso la speranza, il futuro, la salvezza, l’amore.

L’autrice ha costruito non solo una storia, ma un mondo con una sua dimensione, con dei suoi sapori, con delle sue caratteristiche, con una sua entità. L’architettura del romanzo non prevede solo una trama e qualche storia che si va ad unire a quella principale, sono tante storie nella storia, sono tanti personaggi che si muovono in maniera parallela e si intrecciano inesorabilmente a tutto il resto. Per una così grande vastità di relazioni e di temi, un linguaggio così articolato non poteva che essere l’unico linguaggio che rendesse alla perfezione la varietà che la De Winter ha magistralmente creato. Che poi, che resti tra noi, ma cosa mi importa delle critiche di ampollosità che spesso muovono a questo primo romanzo? Secondo me è perfetto così.

Avrei voluto inserire, come faccio sempre, delle citazioni, ma non sono riuscita a scegliere tra tutte quelle sottolineate ed amate ed imparate a memoria, perché in ognuna di quelle emerge poesia e inquietudine e inesorabilità e passione e coinvolgimento, e non sono stata proprio in grado di selezionarne quattro o cinque per dare il senso della grandezza delle emozioni che ho provato leggendo (e rileggendo e rileggendo) questo libro.

È il mio libro. È il libro del mio cuore. È quello che non mi stancherò mai di rileggere, di amare, di consigliare, di venerare, di idolatrare.
I personaggi, dal primo all’ultimo sono diventati dei visi familiari da cui tornare a cadenza regolare, le strade della Vecchia Capitale mi accolgono come se quella fosse la mia casa.
Ciò che dopo tante riletture mi lascia senza fiato è che riesca ancora ad emozionarmi, a provare paura, a sorridere, ad arrossire, a ridere con scene che conosco a memoria. Il segreto di questo libro è che per me è peggio di una droga, non riesco a stare a lungo senza tornare in quei luoghi, con quelle persone, a vivere quelle avventure, soffro davvero di crisi di astinenza.

Ed allora, sempre più spesso, mi ritrovo a sfogliare il libro, a cercare quelle scene che mi hanno tolto il fiato o che mi hanno creato un batticuore vorticoso, di frequente mi accontento di leggere degli stralci, ma sempre più assiduamente mi ritrovo a leggere il suo incipit «Scendeva la sera mentre i Frati dell’Ordine della Spada si disponevano per la parata annuale della Vigilia di Ognissanti.» e a trovarmi, nella manciata di poche ore, alla sua conclusione, come se niente fosse, come se questo libro fosse diventato l’ossigeno senza il quale sia impossibile respirare.
Profile Image for Mirya.
Author 9 books250 followers
January 7, 2014
Non è il solito libro sui vampiri.
Comincio così per scoraggiare chi si aspetta l'ennesima descrizione delle notti di fuoco di vampiri più simili a professionisti del sesso che ad immortali, e per incoraggiare chi invece da tale schiatta si tiene attentamente alla larga.
Quando ho saputo che il primo libro di Savannah - alias Virginia de Winter - sarebbe stato sui vampiri, ho avuto un attimo di perplessità: amo personalmente queste creature sovrannaturali, almeno quanto ne aborro la recente manipolazione che li svende dovunque e a poco prezzo, saturando il mercato con troppe storie scadenti che presto finiranno per provocare la nausea da canini.
Sono davvero lieta di poter affermare che 'Black friars' non ha nulla a che fare con questo tipo recente di romanzi, e si presenta invece come un'opera prima davvero molto accattivante e promettente.
Lo stile è quello di Savannah, per chi la conosce, ma portato agli estremi almeno per due caratteristiche: l'uso delle metafore e la mancanza di una focalizzazione unica.
Partendo col primo, ammetto di avere cominciato ad avere qualche mancamento dopo le prime cento comparazioni tra il colore dei capelli e degli occhi di Axel e qualunque panorama pensabile, ma con le successive cento qualcosa è cambiato in me. Se a prima vista questa sintassi arzigogolata e sempre troppo simbolica può infastidire, lasciandole il tempo di agire in profondità essa riesce ad operare un mutamento nel lettore, che finisce davvero per vedere quei riflessi di luce e mare nei volti dei personaggi, e a pensare come Eloise. In poche parole, sembra che Virginia de Winter veda semplicemente il mondo con occhi diversi, con occhi metaforici, con occhi poetici, e se si abbandonano le resistenze e si lasciano lavorare le sue parole, riesce a farlo vedere anche a noi, il mondo attraverso i suoi occhi. Così, paradossalmente, non sarebbe nemmeno necessario descrivere gli effetti dei poteri di vampiri, demoni ed immortali, perché è l'atmosfera stessa, ad essere incantata, e a pretendere di incantarci. Risvegliarsi alla fine della lettura è difficile, e se da una parte la nostra mente ci scongiura di non dover più leggere una metafora per almeno dieci anni, dall'altra il nostro cuore non vede l'ora di ritrovare quelle stesse metafore nel prossimo volume, per scorrazzare in un mondo dove, negli sguardi, nelle parole e nelle mani, tutto è magia e sentimento.
Il problema del punto di vista è di più difficile soluzione: già nelle sue fanfictions Savannah saltava da una focalizzazione all'altra lasciando talvolta un po' spaesati. Fa parte del suo stile ed è contrario un po' a tutte le regole narrative, ma affidarsi sempre e solo alle regole è qualcosa che rende amanuensi e non scrittori, quindi credo sia giusto accettare che Virginia de Winter reclami il suo posticino tra gli autori a modo suo. In questo libro i punti di vista principali sono tre: quello di Eloise, il più sfruttato, e poi direi a pari merito quelli di Axel ed Ashton. A grande dimostrazione dell'estrema capacità di Virginia di caratterizzare i suoi personaggi, è quasi impossibile confondersi tra i pensieri dell'uno o dell'altro.
I personaggi sono meravigliosi, anche se, per chi come me ha divorato le fanfictions di Savannah, sono personaggi che paiono familiari. Axel ha la caparbia, l'assenza di scrupoli, la decisione ossessiva, l'amore possessivo, l'attenzione a certe cariche che possedeva Draco; Eloise è un'Hermione resa più docile da un mondo in cui magari la libertà femminile è ancora una conquista; Bryce, il meraviglioso Bryce, è troppo simile al Blaise creato da Savannah per non essere da subito adorabile, ma anche individuabile. Ma è anche vero che persino allora, quando scriveva fanfictions, quei personaggi erano già innegabilmente suoi, perciò ha fatto benissimo a sfruttare, per così dire, delle anime che evidentemente le giravano intorno, da qualche parte fuori o dentro di lei, in quel luogo da cui trae la sua magia. Ho detestato Axel quasi ad ogni pagina - pur desiderandolo, s'intende -, e non è la prima volta che noto come i personaggi femminili di Virginia siano molto più disposti al perdono di quanto sarei io: ho la sensazione che nel suo mondo - quello visto con occhi di metafora - i sentimenti siano così forti e profondi - qui ci porta addirittura a credere ad un amore lungo un'intera esistenza - che scegliere di spegnerli non sia semplicemente possibile, per nessun motivo. Mi sono però innamorata anch'io, di Gil Morgan, e ho trovato semplicemente incommensurabile il padre di Eloise. Ashton è totalmente nuovo, ed è struggente per la sua bellezza, non tanto fisica quando morale. Non me la sento di spendere altre parole su questo vampiro, perché non sarebbero sufficienti a rendere la sua complessità. Talvolta, durante la lettura, mi è venuta voglia di leggere di qualche personaggio brutto, tanto per cambiare - personalmente non amo troppo la perfezione -, ma ogni volta mi è bastato pensare ad Ashton per ricacciare questo bisogno: c'è tempo, per tornare al mondo dei brutti, nel corso della lettura vale la pena di godersi tutta quella bellezza.
La trama è attorcigliata e molto avvincente, e ringrazio la mia follia di andare sempre a leggere prima la fine e le parti salienti di un libro, perché altrimenti sarei stata così allucinata dal sapere come finiva tra Axel ed Eloise da perdermi la sottigliezza dei passaggi, l'avventura e le illazioni, gli intrighi e la creazione di un mondo assolutamente originale, con mille lati oscuri. Insomma, non è solo una storia d'amore e non bisogna correre il rischio di ridurla a questo: è un romanzo completo, fatto di sentimenti e colpi di scena e combattimenti e piani e sotterfugi e segreti e poteri sovrannaturali.
Oggi riemergo da questo romanzo con una sensazione di straniamento, e guardando fuori dalla finestra la pioggia che cade sento la malinconia di non vederla cadere sullo stradino accanto alla prigione in cui è stata rinchiusa Eloise. Mi ci vorrà un po', temo, per tornare del tutto alla realtà, e spero che, per quando l'avrò fatto, Virginia abbia già pubblicato il secondo volume.
Per tornare a farmi trasportare nel mondo visto coi suoi occhi di metafora.
Nota per i lettori: lancio un appello a chiunque voglia rendere giustizia ai nostri ormoni affamati e scrivere finalmente una bella fanfiction a rating rosso sulle notti di Axel ed Eloise. Dopotutto, Virginia ha cominciato scrivendo fanfictions, e chi di fanfiction ferisce, di fanfiction perisce.
Profile Image for Flo Borgia.
257 reviews20 followers
October 18, 2018
4.5 stelle
Ne sentivo parlare da taaanto tempo. In modo contrastante da "è bellissimo" a "l'ho mollato subito, troppo lento". Finalmente mi sono decisa a leggerlo e ... sono vere entrambe le affermazioni.
Virginia de Winter ci presenta un mondo fantastico, cupo e oscuro meravigliosamente descritto. E sì, è vero lo stile è pazzesco, incredibile, assolutamente unico. Capace di far visualizzare una scena anche al lettore più restio con parole che sembrano pennellate.

La balaustra del primo soppalco mostrava un cembalo intarsiato, il camino altissimo era sormontato da uno specchio enorme e le librerie – scaffali riparati da vetrine e racchiuse in pannelli di legno lucido e scuro – salivano per tre piani fino a confondersi con le nervature del soffitto. Fuori dal lucernaio la notte si incupiva regalando i primi barbagli di luna e di stelle, le ombre erano lunghe lingue brune che danzavano allo scoppiettare delle fiamme e al suono delle emozioni dei vampiri che le stavano davanti.

Ricca, carica anche di termini non comuni ma non per questo forzata o pesante, che sa di un passato misterioso ma allo stesso tempo moderna, la scrittura ci guida in una storia complessa, in cui tanti domande sorgono e non tutte hanno una risposta, in cui i protagonisti sono caratterizzati in modo eccellente, intriganti e affascinanti.
Qualche difetto? Beh, lo stile richiede attenzione, ogni parola ha un peso, più che mai e forse alcune parti richiedevano un minimo (ma davvero minimo) di ripulitura specialmente dalle ripetizioni.
Ma davvero è difficile trovare un libro recente scritto così. È come se lo stile e il mondo che racconta fossero un'unica entità, come se lo stile facesse parte dell'ambientazione stessa.
Se vi lasciate conquistare vorrete sapere tutto di Axel, Ashton, Eloise e tutti gli altri, capire chi è amico e chi è nemico e percepirete gli odori e i suoni di una città che tanto è fantastica quanto familiare.
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