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682 pages, Hardcover
First published January 1, 2010
Gli occhi blu che l'avevano trovata senza bisogno di cercarla, che avevano atteso con pazienza, sapendo, con infallibile sicurezza, che lei avrebbe incrociato il loro percorso prima di abbandonarli ancora una volta.
Lo aveva fatto per quella consapevolezza profonda che correva tra loro ogni qual volta i loro sguardi si incontravano, al di là del rancore, al di sopra delle parole non dette e del vuoto di quelle pronunciate, quando vedevano l'uno dell'altra cose oltre il margine dove il mondo arrivava; una conoscenza reciproca costruita su anni di vicinanza e su un paradosso fatto di bugie e di cose taciute o bisogni comunicati solo con la rabbia.

Spostò lo sguardo da Ashton a lei, poi alle loro mani unite, l'odio nei suoi occhi che si mutava in rabbia e amarezza. Il suo sguardo tornò su di lei e fu quasi un dolore fisico: forse soltanto un'altra volta l'aveva guardata in quel modo, come se desiderasse correre da lei e stringerla a sé ma allo stesso tempo distruggerla.
«Quando mi vedi, quanto tempo impieghi![]()
In mezzo a tutte quelle maschere, ai vestiti eleganti, alla bellezza splendente dei redivivi, Axel Vandemberg, a volto nudo, sembrava l'unica cosa reale.
«Axel», disse, come se stesse cercando accuratamente le parole. «Mi avevano detto che eri qui, ma fino a questo momento non ti avevo visto».
«Non mi hai cercato».
«Finirete per distruggervi a vicenda, con tutti questi tentativi di proteggervi l'un l'altra».
Axel sospirò e si toccò una guancia, pensoso. «Già fatto», mormorò. «Già fatto».
«Mi perdona sempre,![]()