«Siempre he pensado -afirma Raffaele La Capria en el posfacio incluido en este volumen- que Capri era un tema imposible, un tema que escritores y artistas harían bien en evitar, porque hay algo demasiado vigoroso e imponente en la naturaleza de esta isla, algo que hechiza y convierte en ridículo e inadecuado cualquier intento de captar su magia. Pero al leer estas páginas sobre Capri escritas por Savinio en 1926, felizmente halladas entre sus papeles, he tenido que cambiar de idea. ¡Qué librito embriagador ha salido de ellas! ¡Cómo resplandece de "vibrante fulgor" su estilo, qué "variedad de luz" ilumina cada línea, y cómo rivalizan con los de la isla los colores de las imágenes y de las palabras, hasta alcanzar la misma e irrepetible transparencia! Por una vez, Capri ha encontrado a un escritor a la altura de su mito.»
Alberto Savinio, nome d'arte di Andrea Francesco Alberto de Chirico (Atene, 25 agosto 1891 – Roma, 5 maggio 1952), è stato uno scrittore, pittore e compositore italiano. Nato in Grecia, terzo figlio dell'ingegnere ferroviario Evaristo de Chirico e Gemma Cervetto, fratello del pittore Giorgio de Chirico e di Adele, primogenita, morta nel 1891, studiò pianoforte e composizione al conservatorio della sua città natale, dove si diplomò a pieni voti nel 1903.
Bona intro a Capri, amb boniques descripcions dels paisatges. Tot i això, el fet d’estar escrit vora el 1920 fa que el lector modern es perdi en moltes referències.
Poética y preciosa descripción de una pequeña excursión a Capri que consigue transportarte a la isla y hacer que mueras de ganas de estar allí y averiguar si, años después, seguirá siendo tan hermosa como la describe Savinio.
Consigliato da una parente amalfitana di fine gusto e cultura, non ho potuto fare a meno di cercarlo. Purtroppo ho dovuto leggerlo in versione digitale, ma non potrò fare qualsiasi cosa per averne una copia cartacea da mettere nell'angolo "buono" della libreria. Nell'aprile 1926, la mia nonna positanese sarebbe stata di li a poco concepita. Dalla loro casa, i miei bisnonni, ed ora io, guardavano i Faraglioni. Capite perché forte è stato il richiamo di questo libro? Capri e Positano, oggi paesi di plastica pieni di cartelli "Tea Room". Abitanti quasi dimentichi della storia e quasi indifferenti alla bellezza che li circonda. Tocca nutrire i nostri animi e riappropriarci di quella magica naturalezza e accogliere, scorgendoli tra i turisti, i moderni viaggiatori.
Inizi a leggere l’incipit e ti par d’essere in uno dei castelli di parole che Michele Mari edifica sopra certi classici d’avventura della sua (e di tutti) infanzia. Invece è Alberto Savinio che immagina di collocare in altra epoca il suo primo arrivo a Capri. Il viaggio risale invece al 1926.