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New York è una finestra senza tende

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Isole, ponti, palazzi, infinite pagine di carta, otto milioni di abitanti più tutti gli eroi delle sue storie: la materia di New York è il granito e l’immaginazione.
«La prima guglia sparata in cielo, il primo marciapiede gremito, il colore della pelle del primo incontro. Il primo odore inatteso, che per qualcuno è di oceano, o di carne arrostita, o di zucchero a velo, o di ruggine e foglie marce, anche se quello che sta marcendo è legno, cemento, ferro, mattoni, perché l’intera città sembra attaccata dalla ruggine e dalla muffa. Sono inaspettati anche i colori. Non il bagliore freddo del vetro e dell’acciaio, ma le tonalità pastello del rosso, dell’arancio, del marrone. La sorpresa di sbarcare nel Nuovo Mondo e scoprire una città vecchia: non come sono vecchie quelle europee, che sono vecchie come monumenti, ma vecchia come una fabbrica abbandonata, o una casa di famiglia, o gli edifici ferroviari che si vedono appena fuori dalle stazioni, o i luna park in disuso.» Questo libro è frutto di diversi viaggi a New York. Il risultato è una mappa ottenuta per accumulazione di appunti – piena di buchi, libri che non ho letto, posti che non ho visitato. Del resto, se scrivere una guida sulla città più raccontata al mondo ha un senso, l’unico senso possibile è che sia incompleta, particolare e mia.

Con il DVD del documentario Il lato sbagliato del ponte (2005)

150 pages, Paperback

First published January 1, 2010

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Paolo Cognetti

44 books2,318 followers

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24 (4%)
1 star
5 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 64 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,459 reviews2,436 followers
January 4, 2022
LA PRIMA VOLTA È GIÀ LA SECONDA

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Ha ragione Paolo Cognetti: arrivi a New York per la prima volta (ma succede anche in tante altre parti degli US: infatti per me il fenomeno si manifestò approdando a Los Angeles) e ti senti:
come uno che ritorna, ritrova, riconosce,
eppure non ci sei mai stato prima, eppure è la tua prima volta.

Sono posti entrati nei nostri ricordi, sicuramente nei miei e in quelli di Cognetti, prima ancora di averli mai visti.
Per lui, probabilmente, via letteratura – per me via cinema, e musica.

description

È bella questa guida di New York, un libro da portarsi dietro.
Saggiamente, Cognetti mette le mani avanti e la definisce incompleta, perché altro non potrebbe essere – ma la definisce anche personale: e, infatti, lo si percepisce bene in ogni pagina, in ogni luogo che visita, coi suoi pensieri, le sue letture, i suoi amori.
Ci sono momenti divertenti, altri commoventi, anche struggenti: e l'intero piccolo libro è proprio bello.

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Mi è piaciuto anche quando dissentivo: perché io non ho nessun problema con la parte a nord della 14a Strada, proprio nessuno con Midtown, probabilmente perché è la parte che frequento più spesso, è qui che stanno i miei amici; perché six-pack per me non è la confezione di birra in bottiglia da mezza pinta, ma quella in lattina da una pinta; perché la birra e gli alcolici in genere per strada li vedo in sacchetti marroni e non neri (da qui il termine 'brownbag' per indicare l'alcolizzato più o meno incallito che vive per strada); perché secondo me i tassisti si rifiutano o fanno storie per portarti a Brooklyn per una questione di soldi e di timore di fare la corsa di ritorno senza cliente, più che per snobismo.

Ma come dice subito Cognetti, questa è la 'sua' guida di New York: ora, però, è diventata anche la mia, e di questo lo ringrazio.
Messo nella lista dei regali di Natale – e so che sarà gradito e apprezzato.

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PS
Il DVD invece non vale granché, il titolo è l'unica cosa bella: il resto è indulgente, gratuito, noioso, piuttosto inutile.
Ne avevo già visto un altro della serie Minimum Fax e avevo pensato la stessa cosa: ma chi se ne frega della strada che faceva il tal scrittore per andare a scuola al tempo delle elementari, o chi se ne frega di vederlo scrivere al bar sotto casa mentre la colf a ore gli ripulisce l'appartamento, e chissenefrega della sua lavanderia a gettone o del suo sandwich preferito! Vuoi forse farmi annusare i suoi calzini sporchi?!

description
Profile Image for Evi *.
395 reviews308 followers
October 25, 2024
Vivo a Brooklyn. Per scelta." Truman Capote
Paolo Cognetti fa la vita che nella mia, di prossime vita, mi piacerebbe fare.
Lui milanese di nascita, vive per circa sei mesi l'anno in una baita di montagna in un'alpe della Valle d'Aosta, in quasi totale solitudine e scrive.

Ha viaggiato molto e uno dei paesi che più conosce è New York, capirai....
Vi ha soggiornato a lungo e più volte, e in questo esile libretto raccoglie i suoi appunti.
Hanno un taglio soprattutto paesaggistico e letterario perché nella sue esplorazioni newyorkesi lo accompagnano tanti spiriti guida dei quali riporta generosamente passaggi o brani dedicati alla città.
Una lunga lista gli scrittori di New York che, per nascita o adozione, molti fuggiti dall'Europa antisemita degli anni trenta come Isac Bashevis Singer, hanno trovato qui la loro fonte di ispirazione.
Ma ciò che rende originale il libro di Cognetti è che si attarda meno sulla parte della città più glamour e patinata cioè su Manhattan, sì, ci sono capitoletti interessanti sul Greenwich Village, su Midtown o sulla zona del Lower East side - che per intenderci è la parte meridionale che si affaccia a Brooklyn - ma il suo sguardo cade soprattutto su Brooklyn che con i suoi due milioni e mezzo di abitanti potrebbe essere, in qualsiasi altro posto al mondo, una città e invece qui è semplicemente il primo distretto di New York, verso cui i Manhattenesi hanno un atteggiamento non tanto di superiorità, per loro è proprio come se Brooklyn non esistesse.
A Manhattan ci sono persone che si vantano di non essere mai state al di là dell'East River, taxisti che si rifiutano di trasportare passeggeri dall'altra parte del fiume.

Ho sentito infinite volte il macchinista della linea F annunciare "last stop in Manhattan" alla fermata di Est Broadway, poco prima che il treno si buttasse sotto il fiume, ma non ho mai sentito rendere omaggio a Brooklyn nella direzione contraria.

E così Brooklyn rappresenta solo il lato del ponte da cui si può guardare Manhattan.
Mentre invece è forse la parte di città più vera, anche se meno iconica nell'immaginario: con le sue file di brownstones le bellissime case a schiera di mattoni e arenaria a tre max 4 piani con i gradini in pietra che danno accesso all'interno di legno e le scale antincendio che a Brooklyn si trovano sempre sul retro.
In queste palazzine hanno abitato Arthur Miller, Norman Mailer, Truman Capote, Jonathan Lethem e tanti altri ancora che hanno deciso di vivere dall'altra parte del fiume.

Pochi tra gli artisti che hanno sfondato a Manhattan sono nati tra le sue strade: la maggior parte di loro è arrivata dai quartieri popolari del New Jersey del Bronx, di Brooklyn. È come se l'isola di Manhattan fosse da sempre una terra di conquista, o il luogo magico in cui è possibile realizzare i propri sogni. Ma sono sogni nati altrove, e la forza necessaria a realizzarli viene dalle periferie

Concludendo: assolutamente consigliato per chi ama New York...ops intendevo per chi ama soprattutto Brooklyn.
Profile Image for Alessia Scurati.
350 reviews117 followers
August 9, 2019
Paolo Cognetti secondo me ha un’innata capacità di descrivere i luoghi come se fossero personaggi. In questo libro (anche corto, mi sarebbe piaciuto fosse durato qualche pagina in più) ci fa fare una passeggiata per New York, attraverso gli occhi dei grandi autori che l’hanno vissuta. Ma anche attraverso i suoi, prima di studente poi di scrittore, quelli di altri abitanti autoctoni e di altri autori contemporanei ancora attivi e che vivono nei vari quartieri.
È una lettura che mi è piaciuta particolarmente, un po’ perché Cognetti è bravo e non c’è niente da fare, un po’ perché ci ho rivisto davvero lo spirito della città, un po’ perché (lo ammetto) non conoscendo tutte le citazioni utilizzate, è stata un’opportunità per vedere parti della città sotto altri punti di vista.
Guida alternativa e molto ispirata. Ispirante.
Profile Image for Come Musica.
2,063 reviews629 followers
August 16, 2025
Se non conoscete New York e se non avete intenzione di andarci a breve, sicuramente la lettura non vi entusiasmerà. È una sorta di guida letteraria, scritta molto bene, perché Cognetti sa scrivere, ma senza anima. Quindi risulta un po' noiosa se appunto non si ha familiarità almeno con la città di cui parla.
Una guida didascalica e letteraria di New York, senza anima, che, se non hai mai visitato quei posti, sa essere anche pesante.

Ho dato 2,5 stelle, approssimate a 3 perché lui appunto sa scrivere e perché la lettura condivisa su Twitter è venuta benissimo (questa cosa che approssimo le stelle in base a come è andata la lettura, mi sta prendendo un po' la mano 😂)
Profile Image for Amaia.
221 reviews
November 21, 2018
Uno de los mejores libros sobre el Nueva York de este tiempo que he leído. Una visión personal pero acertada, relatos cortos, una visita a Manhattan, Brooklyn y su historia.
Profile Image for Fran.
228 reviews115 followers
September 27, 2015
Raccolta di appunti e osservazioni dell'autore inframmezzati da brani e descrizioni della città di scrittori che l'hanno vissuta.

La maggior parte del volumetto si occupa di Brooklyn: Cognetti percorre strade divenute a lui care, conosciute attraverso letture compiute, ma anche andando con amici.
Profile Image for Alessandra Gadola.
76 reviews4 followers
July 22, 2018
Io amo New York, amo ogni libro che ne parla. Questo lo fa in modo interessante. In particolare qui ho scoperto i tenement, ho potuto associare scrittori e zone di N Y e immaginare Brooklyn... e assaporare la voglia di tornarci.
701 reviews78 followers
October 7, 2018
Reconozco que tengo debilidad por estos libros que son paseos personales por una ciudad, en este caso con la excusa de la literatura que ha producido Nueva York. La mezcla de recuerdos personales, recorridos urbanos y datos sobre la ciudad y sus escritores es amable, a ratos quizás conocido, pero también sorprendente por el rescate de escritores no siempre vigentes en castellano (Anagrama debería reeditar a algunos como Grace Paley o Hubert Selby Jr.) Si vais a Nueva York pronto y os gusta leer echadle un vistazo.
Profile Image for Paola.
53 reviews
February 5, 2021
Dato che, più di venti anni fa, ho avuto la fortuna di vivere a New York City per sei mesi, credo di essere di parte nel recensire questo libro. Amo Gotham (cit.), ne ho un ricordo fantastico e questo libro è riuscito a farmi sentire nuovamente in quella che io ho sentito casa.
E' stato bello passeggiare virtualmente per i 5 borough (anche se l'autore predilige Manhattan e Brooklyn), ricordarmi la passeggiata sul ponte di Brooklyn e godermi la vista di Brooklyn Heights, passeggiare per le strade di Manhattan e, in qualche modo, respirarne ancora l'aria.
Avevo letto tempo fa Paolo Cognetti con il suo capolavoro Le otto montagne, che avevo sì apprezzato, ma che non mi aveva dato tutte le emozioni che, invece, mi ha dato questo libro... e dire che abito attorniata dalle Alpi e conosco bene le zone che ha descritto...
Credo che , in parte, questo libro mi abbia rapita per le sensazioni che ha risvegliato, ma non solo: ho apprezzato lo stile e, soprattutto, le citazioni letterarie e le annotazioni biografiche degli autori che negli anni hanno descritto e vissuto la città.
Sicuramente lo consiglio a chi ama NYC, ma anche a chi ama la letteratura americana (classici e non).
Profile Image for Federica Desi.
26 reviews32 followers
March 1, 2020
"New York è così. Ecco il problema quando si cerca di raccontarla: qualsiasi parola spesa su di lei porta incisa una data, e comincia a invecchiare subito dopo averla scritta."
Profile Image for Three.
303 reviews73 followers
January 18, 2015
immagino che tutti avrete visto quella pubblicità in cui chiedono: ti piace vincere facile?
Spero che Paolo Cognetti sia sufficientemente onesto da rispondere un bel sì. Perché è molto facile catturare l'interesse e l'emozione di un lettore raccontandogli i luoghi e le storie della seconda città più emozionante del mondo (sarebbe prima ex aequo con l'altra, ma non le perdono di essere troppo lontana per permettermi di rubare un week end di tanto in tanto per andare a rivederla).
E difatti lui ci riesce, avendo anche l'accortezza di rimanere con i suoi racconti in un angolo (si fa per dire: siamo a New York. quindi un angolo è bello grande) della città relativamente piccolo e poco conosciuto.
Con lui troviamo le stradine meno frequentate e gli scorci meno noti, oltre a qualche storia bella e commovente (il capodanno a Manhattan con un amico triste; lo scrittore Rick Moody abbracciato sulla metropolitana da uno sconosciuto mentre entrambi guardano il grande vuoto di Ground Zero).
Però c'è più di una caduta: New York è così immediatamente interessante e così naturalmente eccezionale che non ha alcun bisogno che le si attribuiscano delle meraviglie che non sono tali, come la fuffa delle vite altrui esposte dalle finestre senza tende. Se volessi, anche dalla mia finestra italiana potrei farmi i fatti dei miei vicini, tende o non tende (capita anche che le finestre siano aperte, se Cognetti non lo avesse notato).
Profile Image for Francesca Mascari.
73 reviews10 followers
November 21, 2015
Questo libro è stata una piacevole scoperta! L'ho comprato al prezzo speciale di un euro, tra le offerte del giorno di Amazon, e non avevo grandi aspettative. Forse è proprio per questo che l'ho trovato tanto speciale!
Pensavo fosse una sorta di guida di New York, ed infatti lo è, ma non come la intendiamo noi. Paolo Cognetti scrive di una New York che non troviamo sopra le riviste o brochure di viaggi. Lui ci racconta una parte di New York che forse nemmeno i newyorkesi conoscono. Ci parla dei quartieri partendo dalla loro storia, ci racconta delle persone che li abitano, e ci mostra anche quel lato sgradevole e sciatto di cui nessuno vorrebbe parlare. Cognetti ci mostra New York anche attraverso gli occhi degli scrittori che sono nati e vissuti lì, ci consiglia una marea di titoli che potrebbero approfondire ciò di cui sta parlando.
Ho letto questo libro a due riprese, apprezzando il retrogusto amaro di quella città che vorrei tanto poter visitare un giorno, avvertendo una piacevole sensazione di nostalgia come se avessi vissuto quei luoghi e quei fatti.
Per comprendere fino in fondo ciò che l'autore vuole trasmetterci bisognerebbe amarsi di pazienza, appuntarsi i nomi di tutti gli autori e delle opere letterarie citate e iniziare a leggere! E chissà che un giorno non lo farò...
Profile Image for Chiara.
153 reviews45 followers
August 20, 2017
Partendo dal presupposto che troverei interessante anche un manuale su come imbiancare una parete a patto che fosse scritto da Cognetti, il fatto che questa sia inoltre una guida (atipica) ad una delle mie città del cuore non poteva che farmela amare. Cognetti racconta la sua NY, attraverso quello che ha visto con i suoi occhi e attraverso i racconti e i romanzi dei tanti scrittori newyorkesi che ama e che ha letto. A me ha fatto venire ancora più voglia di tornare e ha dato anche molti spunti per future letture.
Profile Image for Alex Pler.
Author 8 books275 followers
November 14, 2018
"Los rascacielos de Manhattan no parecían más que los bastidores de cartón de todas aquellas vidas. Agarrado al asidero del tren he visto una ciudad que no sabía nada de mí, de las fuerzas que me habían llevado hasta allí, de adónde estaba yendo. Aquello que he visto ha durado lo he un pensamiento, ya luego nos hemos precipitado hacia Coney Island."
Profile Image for Sofia Bellini.
15 reviews1 follower
August 12, 2021
Paolo Cognetti accompagna il lettore in questo tour dei suoi luoghi del cuore di New York con la precisione di una guida turistica unita alla curiosità del narratore di storie. Chiunque abbia vissuto e amato questa città sensazionale non può non commuoversi nuovamente nel ritrovare tra le pagine un così vivido ritratto della Grande Mela.
Profile Image for Valentina G.
224 reviews27 followers
December 7, 2022
Un viaggio insolito nella città più conosciuta senza esserci mai stati.
Cognetti mi ha fatto venire voglia di girare per le strade di Brooklyn e perdermi.
Profile Image for Tina.
88 reviews2 followers
March 18, 2023
Cognetti mi fa amare ogni posto che descrive come se fosse mio.
Profile Image for Verónica.
240 reviews9 followers
July 4, 2021
Cuenta cosas muy interesantes de Nueva York, me ha gustado mucho.
Profile Image for Simona.
88 reviews8 followers
May 20, 2024
Ho preso questo libro per conoscere meglio la città da un punto di vista diverso da quello di una guida, visto che vorrei andarci a breve.
Ho trovato un mondo racchiuso in una megalopoli.
Cognetti parla dei suoi posti preferiti, quasi sempre non i punti cardinali del turista, e ne descrive soprattutto le persone.
New york è fatta si di grattacieli e costruzioni magnifiche, di viste mozzafiato e mille luci, ma soprattutto dalle persone che lo popolano e lo hanno popolato negli ultimi due secoli.
MI piaciuto un sacco anche il rimando a tutti gli scrittori Newyorkesi, in quanto adoro i libri che parlano di libri.
Non ho letto altro di Cognetti, ma ha una lieve malinconia nel raccontare, che in un libro come questo ci può stare, in un romanzo forse mi annoierebbe alla lunga.
Profile Image for Niki.
4 reviews
July 17, 2025
UN ITINERARIO NON INSTAGRAMMABILE


📚 Diario di viaggio non convenzionale


🌏 Una New York quotidiana fatta di silenzi, piccoli bar e negozi di libri usati.
Un viaggio nella memoria e nell'identità, dove la città diventa uno specchio per riflettere su sé stessi, più che un palcoscenico da mostrare agli altri. Niente scorci patinati, ma finestre aperte sulla vita vera, sulle difficoltà, le solitudini e le sorprese della metropoli.


🗯️"Questo libro è frutto di diversi viaggi a New York. Il risultato è una mappa ottenuta per accumulatione di appunti - piena di buchi, libri che non ho letto, posti che non ho visitato. Del resto, se scrivere una guida sulla città più raccontata al mondo ha un senso, l'unico senso possibile è che sia incompleta, particolare e mia. "
Profile Image for Andrea Camillo.
Author 2 books6 followers
December 31, 2022
Rileggo questo libro periodicamente, trovandolo ogni volta delizioso, scoprendo sempre qualcosa di nuovo. Grazie a queste pagine, visitare New York è un'esperienza diversa, impreziosita. Ti permette di girare per la città orientandoti con le storie di chi l'ha vissuta prima di te, tra poesie, racconti, canzoni. Quando scrive di New York, secondo me Paolo Cognetti dà il meglio di sé, raccontando i grattacieli e i fiumi di Manhattan con la stessa luce che illumina le sue pagine dedicate alla montagna.
Profile Image for Michela Querini.
301 reviews31 followers
July 16, 2019
Interessanti gli spunti sulla New York fuori dai soliti giri, ma la narrazione è veramente lenta e a tratti piuttosto noiosa. Nè un saggio, nè un romanzo, una via di mezzo che non mi ha appassionato.
287 reviews1 follower
Read
March 17, 2020
Isole, ponti, palazzi, infinite pagine di carta, otto milioni di abitanti più tutti gli eroi delle sue storie: la materia di New York è il granito e l’immaginazione.
«La prima guglia sparata in cielo, il primo marciapiede gremito, il colore della pelle del primo incontro. Il primo odore inatteso, che per qualcuno è di oceano, o di carne arrostita, o di zucchero a velo, o di ruggine e foglie marce, anche se quello che sta marcendo è legno, cemento, ferro, mattoni, perché l’intera città sembra attaccata dalla ruggine e dalla muffa. Sono inaspettati anche i colori. Non il bagliore freddo del vetro e dell’acciaio, ma le tonalità pastello del rosso, dell’arancio, del marrone. La sorpresa di sbarcare nel Nuovo Mondo e scoprire una città vecchia: non come sono vecchie quelle europee, che sono vecchie come monumenti, ma vecchia come una fabbrica abbandonata, o una casa di famiglia, o gli edifici ferroviari che si vedono appena fuori dalle stazioni, o i luna park in disuso.» Questo libro è frutto di diversi viaggi a New York. Il risultato è una mappa ottenuta per accumulazione di appunti – piena di buchi, libri che non ho letto, posti che non ho visitato. Del resto, se scrivere una guida sulla città più raccontata al mondo ha un senso, l’unico senso possibile è che sia incompleta, particolare e mia.

Mi sentivo come uno che ritorna,
ritrova, riconosce:
eppure io a New York non c'ero mai stato.
Quelle cose era la prima volta che le facevo.
Ma se non erano ricordi miei, allora di chi erano?


Paolo Cognetti in questo breve libro riassume alcuni viaggi a New York e lo fa proponendo itinerari diversi dalle classiche mete turistiche parlando della storia della città e della produzione dei grandi artisti che vi hanno vissuto, da Melville e il poeta Walt Whitman, a Andy Warhol, Basquiat e Keith Haring.
Lo fa partendo da piccoli squarci di quartiere, raccontando le migrazioni delle popolazioni che hanno reso "Gotham" così affascinante, così ricca, così multiculturale. Per poi parlare della cultura: dalla beat generation al punk.

NY è la città che più mi affascina in assoluto. Anche se non amo le grandi città sarei pronta anche domani a trasferirmi. Ci sono stata una volta, per qualche giorno, e mi è rimasta la voglia di tornarci, di scoprire luoghi caratteristici lontani dalle solite cartoline.
Questo libro di Cognetti, mi fa sentire questa spinta ancora più forte.
Il libro è scritto bene. E' scorrevole, anche se l'autore inframezza il suo racconto con brani delle opere degli autori citati.
New York è una finestra senza tende, è una lettura davvero interessante, che ti fa venire voglia di cercare on line i posti che cita. E' un libro che incuriosisce e fornisce una serie di spiegazioni, fatti e aneddoti davvero interessanti.
Per esempio mi ha fatto riflettere come per moltissimo tempo la letteratura newyorkese sia stata condizionata dalla tradizione e cultura yiddish.
Sono tante le nozioni da assimilare, tantissimi gli scrittori e scrittrici citati.
Molti nomi hanno solleticano la curiosità e tra questi c'è sicuramente Grace Paley, nata Grace Goodside (New York, 11 dicembre 1922 – Thetford, 22 agosto 2007), scrittrice, poetessa e attivista statunitense. Nata da una famiglia ebrea di origine ucraina, Grace Paley è considerata una maestra delle short stories.
L'unico rammarico è che non ho l'edizione con allegato il documentario girato dall'autore.
1 review
May 1, 2020
«La prima guglia sparata in cielo, il primo marciapiede gremito, il colore della pelle del primo incontro. Il primo odore inatteso, che per qualcuno è di oceano, o di carne arrostita, o di zucchero a velo, o di ruggine e foglie marce, anche se quello che sta marcendo è legno, cemento, ferro, mattoni, perché l’intera città sembra attaccata dalla ruggine e dalla muffa. Sono inaspettati anche i colori. Non il bagliore freddo del vetro e dell’acciaio, ma le tonalità pastello del rosso, dell’arancio, del marrone. La sorpresa di sbarcare nel Nuovo Mondo e scoprire una città vecchia: non come sono vecchie quelle europee, che sono vecchie come monumenti, ma vecchia come una fabbrica abbandonata, o una casa di famiglia, o gli edifici ferroviari che si vedono appena fuori dalle stazioni, o i luna park in disuso.» Questo libro è frutto di diversi viaggi a New York. Il risultato è una mappa ottenuta per accumulazione di appunti – piena di buchi, libri che non ho letto, posti che non ho visitato. Del resto, se scrivere una guida sulla città più raccontata al mondo ha un senso, l’unico senso possibile è che sia incompleta, particolare e mia.
Profile Image for Ludovica Ciasullo.
194 reviews18 followers
May 30, 2020
New York ha un fascino assolutamente inenarrabile, e da quando ci vivo ho letto un sacco di inni alla sua bellezza, chiavi per schiudere il suo mistero, nostalgiche prose e racconti di odio/amore.

Penso sia quasi impossibile che "non mi piaccia" un'esplorazione letteraria di alcuni dei suoi quartieri: Cognetti infila citazioni splendide e aneddoti deliziosi (alcuni che conoscevo, altri no) e il risultato è un racconto denso di rimandi affascinanti e qualche volta emozionanti. Se ti piace New York, e ti piacciono i libri, questo libretto è proprio carino.

C'è qualche osservazione francamente un po' banale (se sbirci dentro le finestre, vedi le case della gente, indipendentemente dalla città in cui vivi) qualcun'altra ripetuta un po' troppe volte (New York cambia in fretta, abbiamo capito). Insomma, non penso che la penna dell'autore sia particolarmente fine, né che il suo sguardo sulla città sia particolarmente originale.

Penso che abbia messo insieme una bella carrellata di autori e suggestioni, che ci aiuta a capire perché quando qualcuno dice "the city" non c'è bisogno di chiedere di che città si tratti.
Displaying 1 - 30 of 64 reviews

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