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Il senso delle storie familiari, la presenza dei vecchi, e il venir su dei giovani, quel loro crescere dolorosamente, diversi da come ci si sarebbe aspettato, e l'allacciarsi e il mutare degli amori, delle amicizie, delle simpatie e delle antipatie, tutte queste cose che la narrativa ha quasi dimenticato, Natalia Ginzburg è forse oggi la sola ad esprimerle, con un amore esclusivo e un'assorta ostinazione possibili soltanto per i beni che si sentono incostuditi, soggetti ad essere devastati e persi. E tutto con quel suo modo di raccontare spoglio, fedele al rigore delle notazioni oggettive, delle battute di dialogo, delle cadenze delle frasi. Della taciturna ragazza che scrive in prima persona, soffriamo le speranze e le delusioni cosí, senza una riga di commento o giudizio o introspezione.
129 pages, Paperback
First published January 1, 1952
‘It has a weight of lead, with all its dead. This village of ours, it just get me down; it is so small, a handful of houses. I can never free myself from it, I cannot forget it.’















See this review, or this superb one for more information. Needless to say, I wholeheartedly agree with the former's conclusion that "this short novel is a delight from beginning to end".