Letteratura Postmoderna discussion

seconda settimana

dal 9/9 al 15/9

da pag. 140 a pag. 284

cap. 15/26

Questa seconda tappa per me è stata meno scorrevole perché si concentra sullo svolgimento delle varie vicende iniziate nei precedenti capitoli. Sicuramente Murakami introduce molti degli elementi salienti che poi, credo, avranno un peso nel determinare il senso del romanzo (ad esempio il ruolo dell'inconscio e la frase più volte ripetuta che le responsabilità iniziano nei sogni). Cosa voglia dire e/o dove voglia andare a parare non mi è ancora chiaro. Mi è piaciuto l'accostamento tra i miti dell'antica Grecia e la tradizione letteraria "classica" giapponese a dimostrare (forse) che alcuni archetipi sono trasversali a tutte le culture perché inscritti nell'inconscio degli esseri umani e quindi trattano di problematiche che tutti ci troviamo ad affrontare indipendentemente dal luogo e dal tempo in cui ci troviamo.
Un altro elemento che secondo me caratterizza questa seconda parte è la metafora del viaggio: che sia un viaggio nello spazio geografico o un viaggio nella propria interiorità o in altre dimensioni dello spirito è necessario avere una guida che "riformula" quello che accade per aiutare ad accedere a nuovi punti di vista (Hoshima) oppure che sia un "facilitatore" nel cammino che abbiamo deciso di intraprendere (Hoscino).

sono sostanzialmente d'accordo con le tue riflessioni, a mano a mano che ci addentriamo nella storia gli eventi hanno un che di inesorabile che trascina i protagonisti e pure il lettore verso un epilogo che si intuisce sarà complesso e lontano dalla partenza e aggiungo che la metafora del viaggio è quasi sempre presente nei romanzi di Murakami, spesso i suoi protagonsti cominciano una storia uscendo di casa e quasi mai vi fanno ritorno...e i gatti sono un altro elemento comune a questi racconti, spesso il gatto è quello che spinge il protagonista fuori di casa, tipo in L'Uccello che girava le viti del mondo...

curiosamente, a differenza della lettura di gruppo su la Scopa del sistema in cui ho faticato a tenere il passo perchè volevo leggere più di quello che avrei dovuto, in questa con Kafka sulla spiaggia riesco a essere più disciplinata e a leggere contemporaneamente altri tre libri, senza correre per finire prima questo

e avevo già letto prima del GDL sia La Scopa del sistema che Kafka sulla spiaggia, curioso no?

Invece per me è esattamente il contrario! Però leggere Kafka sulla spiaggia a piccole dosi mi aiuta a elaborare meglio pensieri e sensazioni.

Eccomi :) Anche per me è stata meno scorrevole questa parte, infatti dopo averla finita ho dovuto aspettare un po' per rimettere insieme i pensieri prima di commentare. Concordo con le vostre analisi, il continuo parallelo tra i miti greci e la letteratura giapponese mi piace molto, mi piace vedere quanti punti di contatto ci siano.
Un'altra cosa che mi sembra costante nei suoi romanzi (ne ho letti solo tre più questo, quindi potrei sbagliarmi) è la presenza della musica. C'è sempre una colonna sonora precisa per ogni cosa, c'è sempre qualcuno che ascolta della musica.

Non ho moltissimo da aggiungere, a dir la verità, sono più che altro curiosa di vedere come andrà avanti. :)

@Gab

si la musica è un'altra costante dei romanzi di Murakami, del resto ha avuto un Jazz Bar anni fa ;-)

Mircalla64 (free Liu Xiaobo) wrote: "@Gab

si la musica è un'altra costante dei romanzi di Murakami, del resto ha avuto un Jazz Bar anni fa ;-)"

Non ne avevo idea. Ho notato che ha una grande cultura musicale, che spazia tra vari generi, ma non avevo idea avesse un Jazz bar. :)

l'ha avuto negli anni settanta, si chiamava Peter's cat ;-)