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Gruppi di Lettura
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GdL Saggistica Nov-Dic 2015 7 brevi lezioni + La realtà non è come ci appare - Commenti e discussione
Per invogliare alla lettura cito alcuni articoli dedicati al libro:http://www.repubblica.it/cultura/2015...
http://www.corriere.it/la-lettura/15_...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/...
e un'intervista rilasciata a Floris:
https://www.youtube.com/watch?v=RyY62...
Pronta a cominciare! ^^Se posso permettermi una piccola considerazione (che mi sorge quasi spontanea leggendo anche gli articoli poco sopra riportati, da cui traspare l'evidente sorpresa di Rovelli di essere diventato un bestseller scientifico): io credo che, se al pubblico di lettori - o potenziali lettori - venissero sempre forniti dei buoni titoli (e non le solite commercialate), l'accoglienza non possa che essere positiva. Scommetto che, se si cominciasse a selezionare davvero un libro per il suo valore letterario e non per quello esclusivamente commerciale, anche i lettori in Italia aumenterebbero!
Chiusa la parentesi. Scusate!
Buona lettura a tutti!
In particolare i lettori dei saggi di divulgazione scientifica aumenterebbero se il solito giornalista non iniziasse l'intervista all'autore con l'arrogante sfida: "Iononcicapiscoun%&$$=diquestarobamavediamoseleiriesceaspiegarmidichesitratta"facendo sorgere il dubbio nell'ascoltatore non esperto che leggere il libro sarà inutile.
Pierre wrote: "In particolare i lettori dei saggi di divulgazione scientifica aumenterebbero se il solito giornalista non iniziasse l'intervista all'autore con l'arrogante sfida: "Iononcicapiscoun%&$$=diquestarob..."Ahahaha! Vero!! XD
Sarebbe anche ora che la gente perdesse l'abitudine di vantarsi di non capire niente di matematica, di chimica e di fisica e d'altra parte che le aziende la piantassero di reclutare ingegneri per qualsiasi posizione, comprese quelle dove l'ingegneria c'entra come i cavoli a merenda. Viviamo in un paese schizofrenico - e non è purtroppo l'unica malattia mentale di cui soffre, a voler vedere.
Leggerò senz'altro il saggio di Rovelli, ma non subito, devo ancora finire quello di Hawking che mi sta dando dei problemi (nel senso che mi si è letteralmente disfatto il libro, che era vecchio, e adesso lo devo rimettere insieme perché mi continuano a cadere le pagine).
io ammetto di essermi fatta sopraffare dalla proliferazione di libri di fisica quantistica, spaziotempo, origini dell'universo e cose simili, argomenti di cui sono piuttosto a digiuno e che avrei voluto affrontare se non fosse per questo fenomeno che ha prodotto una strana equazione popolare, cioè "scienza = fisica". piuttosto irritante per chi viene dal mondo delle scienze biologiche e naturali. ma questo libro di Rovelli ha tutte le carte in regola per farmi avvicinare di nuovo al mondo della fisica
Interessante la questione che pone Kikyosan: in effetti, a leggere il libro di Rovelli, c'è una certa tendenza a sposare il riduzionismo naturalistico, che è in gran parte riduzionismo fisico. Certo, la fisica cerca le risposte a domande estremamente fondamentali (che cos'è la materia? c'è stato un inizio? se sì, come? che cosa sono spazio e tempo?), e quindi sembra che possa avere una sorta di privilegio verso le altre scienze sorelle. E' anche vero che insieme all'astronomia è stata la prima a svincolarsi da teologia e filosofia e a guadagnari un posto autonomo nella grande agorà dei saperi: la biologia ad esempio ha dovuto faticare molto di più, ma adesso ha già percorso varie tappe esperite della sorella maggiore (come ad esempio la condivisione del riduzionismo, nella sua forma biologica o genetica).L'equazione popolare alla quale alludi (scienza = fisica) non è la peggiore che si possa incontrare. Io per esempio non riesco a digerire l'equazione altrettanto popolare "scoperta scientifica = serve a curare il cancro".
L'equazione popolare alla quale alludi (scienza = fisica) non è la peggiore che si possa incontrare. Io per esempio non riesco a digerire l'equazione altrettanto popolare "scoperta scientifica = serve a curare il cancro". Quand'ero bambina non era così, però. Se hai presente il popolare cartone animato I pronipoti, capirai cosa intendo dire: allora le scoperte scientifiche erano viste come la base di un progresso tecnologico che non poteva che essere infinito e strabiliante. Non so bene come si sia passati a questo accento sulla medicina in generale e sul cancro in particolare.
Se fossi un gombloddista ti direi che la colpa è di BIG PHARMA!Forse viviamo in un'epoca di pragmatismo ombelicale radicale... ;)
Anch'io sono pronta ad iniziare. L'anno scorso ho letto La realtà non è come ci appare. La struttura elementare delle cose di Rovelli e l'ho trovato affascinante, per cui non vedo l'ora di leggere queste "brevi lezioni" con voi.
Kikyosan wrote: "io ammetto di essermi fatta sopraffare dalla proliferazione di libri di fisica quantistica, spaziotempo, origini dell'universo e cose simili, argomenti di cui sono piuttosto a digiuno e che avrei v..."A me piacerebbe leggere anche di scienze biologiche. L'importante è che a scriverne sia un buon divulgatore. Qualcosa da proporre per il prossimo GdL?
Pierre wrote: "Se fossi un gombloddista ti direi che la colpa è di BIG PHARMA!"Ahahahah oddio Pierre, a volte mi fai sbellicare XD
Innanzitutto, adoro questa conversazione a cui state dando vita. Purtroppo Rovelli l'ho già letto, ma seguirò il thread e chissà, avendo amato tutte e sette le lezioni magari prima della fine darò loro una rispolverata ;-)
Bruna wrote: "Sarebbe anche ora che la gente perdesse l'abitudine di vantarsi di non capire niente di matematica, di chimica e di fisica e..."
Io non me ne vanto, e perché mai dovrei?, purtroppo la mia è una presa di coscienza. Fin da bambini io e mio fratello abbiamo mostrato anche questa diversità; lui più portato alle scienze matematiche ed io a quelle umanistiche, chiamiamole così. Ma, al contrario di come fanno molti, troppi oserei dire, l'essere consapevole di avere una debolezza in questo campo non mi ha proibito di leggere e informarmi su di esso.
La differenza abissale che ho riscontrato da che ho ricordo fra me e le persone che vivono la mia realtà (e con questo intendo compaesani, compagni, conoscenti, parenti, eccetera), è fondamentalmente quella che il mio cervello è un continuo chiedersi perché e voler sapere un poco di tutto ciò che vedo.
Kikyosan wrote: "...e che avrei voluto affrontare se non fosse per questo fenomeno che ha prodotto una strana equazione popolare, cioè "scienza = fisica". piuttosto irritante per chi viene dal mondo delle scienze biologiche e naturali..."
Pierre wrote: "Interessante la questione che pone Kikyosan:...Certo, la fisica cerca le risposte a domande estremamente fondamentali (che cos'è la materia? c'è stato un inizio? se sì, come? che cosa sono spazio e tempo?), e quindi sembra che possa avere una sorta di privilegio verso le altre scienze sorelle..."
Il punto credo si rispecchi perfettamente nelle parole di Bruna:
Bruna wrote: "Viviamo in un paese schizofrenico - e non è purtroppo l'unica malattia mentale di cui soffre, a voler vedere..."
Qualcuno, non si sa bene chi, non aveva per caso detto che governare gli italiani è inutile?
Un paese campanilistico che trova slogan assurdi per ogni cosa, che non ha voluto interamente l'unione in cui si è ritrovato e che gongola beato nella sua ignoranza puntando il dito contro ciò che pensa di vedere, senza accorgersi di ciò che in effetti lo opprime. E così viene manipolato da tempo immemore. Tanto, al limite, frigna, fa qualche sciopero, cita complotti e macchinazioni e poi bastano due tette, un reality show ed una partita di calcio e tutto è come prima.
Non sono per niente allegra quando parlo in questi termini del popolo di cui faccio parte, ma ammettiamolo, l'italiano medio è proprio così.
Ne conosco fin troppi, e conoscerne sempre di più oramai non ha più alcun effetto e questa si che è una cosa triste.
Viviamo in un paese ricco di storia, ma la storia non la conosce quasi più nessuno. Nemmeno quella strettamente legata al luogo in cui è nato o vissuto.
Abbiamo la possibilità di informarci su ogni singolo aspetto della vita, ma il fatto che solo negli ultimi anni si trovino, nella nostra lingua, libri e riviste dedicati a settori scientifici e che in pochi se ne lamentavano dice chiaramente quanto interesse c'è da parte dell'italiano di avere le giuste fonti.
Sono una lettrice del National Geographic fin da quando potevi reperire solo in poche edicole la versione originale, poiché quella in italiano era ancora da venire. E del gruppo universitario che frequentavo eravamo in pochissimi a leggerlo.
Quando dico che non ho Facebook, che Twitter lo uso pochissimo e che al limite uso Instagram, vengo guardata come fossi una pazza. Come posso non postare frasi insulse da cioccolatino? O annunciare a tutto il mondo che in quel momento sto bevendo del buonissimo tè?
Farlo, ogni tanto, non sarebbe di certo un problema anzi, si interagisce con gli altri soprattutto attraverso il racconto delle cose più piccole e quotidiane. Sono l'uso e l'abuso che rovinano il gioco. Se posto la foto della cena preparata con le mie mani e di cui sono fiera, una volta ogni tanto, va anche bene. Posso trovare utenti con i quali discutere di come ho preparato le tagliatelle o di come ho abbinato il vino. Ma se posto foto del sofficino mezzo bruciato che mangio su un piatto di plastica e lo faccio ogni santo giorno beh, è qui che casca l'asino.
Uso e abuso.
Internet viene usato ed abusato proprio per l'effimero, per ciò che serve a manipolare la massa che nemmeno si accorge di esser manipolata. Io passo ore a fare ricerche e leggere, ho persino trascorso giorni interi a cercare di capire come si effettua una ricerca archeologica subacquea!
Mi piace parlare di rossetti, ma è solo uno dei tanti argomenti non l'unico. Non condivido spesso questo hobby perchè purtroppo è collegato, genericamente e globalmente, al "se parli di make-up sei solo una Barbie". Sentito dire dalle mie orecchie. Il razzismo è ambivalente; non puoi parlare di tutto a tutti perchè nessuno capisce l'interezza.
L'italiano non è un popolo che ha saputo sfruttare l'evoluzione. E' bloccato in un limbo di ignoranza e beatitudine da essa derivante e se si muove è solo per assurdità esagerate come il non vaccinare i figli o credere che se comincia a mangiare solo semi di pomodoro non muore mai e nel caso morisse lo aspettano angioletti cantanti e danzanti.
Questo impigrimento però è globale.
Questa estate parlando con una amica californiana abbiamo affrontato vari argomenti, tra cui l'ossessione degli americani per gli OGM. La maggior parte di coloro che gridano contro, non sa nemmeno cosa realmente siano né perché siano comparsi.
La conoscenza è lì, a portata di mano, ma la maggior parte della persone, quella che in gruppo chiamiamo massa o media, non ha i giusti stimoli, né le giuste basi per cercare di arrivare ad essa. Veniamo cresciuti come in una sorta di allevamento intensivo.
E' un discorso troppo lungo e complicato, ma dal mio punto di vista ritengo che questo impigrimento sia dovuto a vari fattori fra cui, il principale, è la sovrappopolazione.
E forse sono andata fuori tema LoL ^_^'''
Kikyosan wrote: "...ma questo libro di Rovelli ha tutte le carte in regola per farmi avvicinare di nuovo al mondo della fisica."
Io l'ho adorato.
L'ho adorato e divorato in pochissimo tempo. E leggendolo non solo ho formulato la certezza di voler leggere gli altri titoli di Rovelli, ma ho desiderato ci fossero più insegnanti con le sue capacità divulgative.
Segnalo che è stato aperto il topic di proposte per il primo trimestre del 2016 genere narrativa, nella sezione Gruppi di Lettura.
Ciao a tutti, scrivo su invito di Pierre dal topic "fuori dal coro".Devo ammettere amaramente che per me questo libro è stata una vera delusione.
Forse semplicemente non corrispondo al target preposto per il saggio e ho sofferto un po' dell'effetto SuperQuark o "for dummies".
Non sono un grande esperto di fisica, la capisco solo a livello divulgativo e non matematico (mea culpa), però i concetti che espone Rovelli li avevo già presenti.
Devo dire onestamente che trovo la trattazione non semplice ma semplicemente povera.
Mi è sembrato di guardare una "pillola" di Bruno Bozzetto (ricordate quei piccoli cartoni animati di SuperQuark?)
Alla fine della lettura a me è venuto in mente un bel titolo alternativo: “introduzione alla fisica per le scuole medie”. Sarebbe stato un titolo più onesto, anziché fare il verso ai famosi “pezzi” di Richard Feynman.
Per qualcosa di più rigoroso, seppur sempre chiaro e divulgativo, secondo me una lettura più completa è La grande storia del tempo di Stephen Hawking.
Ho letto le prime tre lezioni e devo dire che capisco il commento di Roberto. Anzi, oserei dire che tanti titoli "for dummies" sono più esaustivi di quanto non sia questo libricino. Vado avanti con la lettura prima di esprimere un parere più articolato.
Ho letto la prima lezione e pensavo che tutti fossero consci che Rovelli non si rivolgesse al pubblico dei già colti lettori di fisica divulgativa. O meglio si può rivolgere ad essi se vanno oltre il "questo già lo so" e riescono a coglierne il lato delicato e meravigliato con cui racconta, in estrema semplicità, delle cose che semplici non sono affatto. A me ha colpito questo aspetto, non è un trattato di fisica, ma un cortese invito ad entrare in un mondo che può essere così accessibile a chiunque.
Apprezzo moltissimo questo tentativo a mio parere ben riuscito di mostrare la meraviglia di un'intuizione ora così famosa com'è la relatività di Einstein.
Leggerlo aspettandosi un Hawkings secondo me è fargli un torto.
Ps: non sono dummy nè alunna delle medie.
Kikyosan wrote: "Ho letto la prima lezione e pensavo che tutti fossero consci che Rovelli non si rivolgesse al pubblico dei già colti lettori di fisica divulgativa. O meglio si può rivolgere ad essi se vanno oltre..."
Non capisco perché sentirsi presi in causa a livello personale dal mio commento... la mia era un'impressione sullo stile di Rovelli, non certo sulle persone che possono apprezzarlo.
Mi pare sacrosanto e legittimo apprezzarlo, come anche non.
Ho messo sul piatto Hawking perché lo specifico libro che suggerisco, a differenza di altri scritti da lui, è chiaro e divulgativo anche per chi non mastica nulla di fisica.
Ovvero è rivolto allo stesso target di Rovelli e secondo me è molto più rigoroso ed efficace :)
Mi sono procurata il volume e lo leggerò a fine gara di lettura (è meno di 100 pagine e non fa punti :P). Leggere i vostri commenti mi incuriosisce alquanto: io ho forti basi matematiche (studio alla facoltà di matematica, anche se non è propriamente un corso di matematica pura ho esami di Analisi in ogni salsa) ma di fisica ho studiato soltanto le basi con Fisica 1 e Fisica 2 (perciò da Cinematica all'Ottica). Vedremo!
ma no mica l'ho presa sul personale. ho aggiunto il PS per dare una chiave di lettura a chi legge. in genere sono la prima a demolire libri di argomento scientifico se non sono ben fatti, mi stupisco di me stessa. ;-)
Kikyosan wrote: "Ho letto la prima lezione e pensavo che tutti fossero consci che Rovelli non si rivolgesse al pubblico dei già colti lettori di fisica divulgativa..."Esatto.
Era scritto ovunque :)
Prima di affrontare una lettura, di qualsiasi genere, di norma ci si informa un pochetto. Rovelli è stato chiaro. Sentito anche su Radio3. Non è un libro per chi sa già e si aspetta di andare oltre. Altrimenti avrebbe ripreso il titolo 'Sei lezioni meno facili'... tanto per citare qualcuno già citato.
Io l'ho letto in Aprile e gli ho dato 5 stelle. Di fisica so poco, giusto lo stretto dovuto, ma ho apprezzato moltissimo come Rovelli apra gentilmente la porta di questo vasto e complicato mondo, introducendo il lettore con un iniziale brillante semplicità.
Al contrario di Hawking, che spesso è pesantemente prolisso e da per scontato che chi lo sta leggendo sappia perfettamente a cosa lui si riferisca.
Sette Brevi Lezioni di Fisica è un primo step, Hawking è a livelli successivi.
Ma siamo tutti diversi ed ognuno ha la propria opinione, altrimenti sarebbe una noia :))
A onor del vero, pa prima riga della premessa recita "queste lezioni sono state scritte per chi la scienza moderna non la conosce o la conosce poco".
Basandomi al momento solo sulle classifiche e sul tempo che ho dovuto aspettare in coda per prenderlo in biblioteca direi che ha il merito di aver portato il concetto di "fisica" in molte case. Sperò che qualche lettore si sia reso conto che le materie scientifiche non sono così paurose come a volte vengono dipinte, e che qualcuno sia stato spinto ad approfondire.
Basandomi al momento solo sulle classifiche e sul tempo che ho dovuto aspettare in coda per prenderlo in biblioteca direi che ha il merito di aver portato il concetto di "fisica" in molte case. Sperò che qualche lettore si sia reso conto che le materie scientifiche non sono così paurose come a volte vengono dipinte, e che qualcuno sia stato spinto ad approfondire.
Ho letto due lezioni. Tosto. Rovelli è chiarissimo e si sente lo sforzo divulgativo, ma è la materia in sè ad essere tosta. Comunque mi piace molto.
Sono stata con mio marito in un autodromo (gli ho regalato per il compleanno un po' di giri in Ferrari) e al briefing hanno fatto domande sul comportamento della vettura in curva alla quale pochissimi hanno saputo rispondere, in realtà piuttosto semplici. Mi hanno chiesto se avessi mai guidato un'auto del genere stupiti perchè la mia risposta era corretta mentre mio marito con una risata ha parafrasato una pubblicità " è questione di fisica!" Ecco questo vorrei far capire all'italiano medio, che la fisica non morde, e che conoscerne alcuni principi magari ti aiuta a non andare in testa coda! Rovelli ha il merito di far scoprire la meraviglia del comprendere come funzionano le cose, perchè dovremmo volerle sapere. Non è un pranzo, è un appetizer!!
Avevo detto che avrei scritto più avanti, ma non so resistere. A me come scrive Rovelli piace molto. Ero rimasta piacevolmente stupita dal suo “La realtà non è come ci appare”. Poi c’è stato lo straordinario successo di queste “sette brevi lezioni”. Mi chiedevo come l’autore avesse sintetizzato le conoscenze che già nell’altro lavoro cercava di illustrare ad un pubblico di non adepti in un libricino così piccolo. Quando, approdando su Goodreads Italia, ho visto che era nel gruppo di lettura, mi sono detta: perché no? Quello che in questo momento mi lascia perplessa è che più che lezioni questi capitoletti mi sembrano proprio un invito, giusto un accenno alla materia.Prendiamo la prima lezione, sulla «teoria della relatività generale». Fantastici gli aneddoti raccontati dall’autore (view spoiler), ma della teoria della relatività? Non mi sembra di averci trovato un gran che, se non un’equazione che non sono in grado di leggere. Mi sembra che mi sia rimasta la stessa sensazione che avrebbe potuto lasciarmi un bel racconto di realismo magico, magari di un qualche autore sudamericano.
La seconda lezione, sulla «teoria dei quanti», forse è spiegata un filino di più della prima. Quello che mi è rimasto più impresso, però, è che Rovelli sottolinei (view spoiler). Io odio gli arroganti e sono convinta che la conoscenza e la crescita risiedano nel confronto, per cui questo capitoletto non avrebbe potuto piacermi di più. Ma ancora una volta mi sembra che siamo lontani dalle lezioni di fisica del titolo.
La terza lezione, poi, mi sembra davvero troppo elementare per far anche vagamente sentire il gusto di quello che nasconde.
Esteb wrote: "Sono stata con mio marito in un autodromo (gli ho regalato per il compleanno un po' di giri in Ferrari) e al briefing hanno fatto domande sul comportamento della vettura in curva alla quale pochiss..."
Sono stata al Festival della Comunicazione a Camogli, a settembre, dove un fisico del Cern ha spiegato coi pezzi di Lego cosa sia il benedetto bosone di Higgs, e perché le tante rappresentazioni sui media negli ultimi anni siano parziali e/o false. Ho riso per un'ora e ho capito. Non credo sarei in grado di rispiegarlo senza Lego ma ho capito... Ed è stato interessante.
Sono stata al Festival della Comunicazione a Camogli, a settembre, dove un fisico del Cern ha spiegato coi pezzi di Lego cosa sia il benedetto bosone di Higgs, e perché le tante rappresentazioni sui media negli ultimi anni siano parziali e/o false. Ho riso per un'ora e ho capito. Non credo sarei in grado di rispiegarlo senza Lego ma ho capito... Ed è stato interessante.
Ma infatti è qui la difficoltà. Non è da tutti riuscire a visualizzare o anche solo a immaginare concetti del genere. Io sul mollusco tirato in ballo per la descrizione dello spazio ho sorriso per la trovata. Concretizzare così semplicemente non è una robetta facile eh. Se per molti può essere banale capire l'essenza di un buco nero al primo tentativo, molti rimangono bloccati sul "ma come diamine è possibile una roba del genere?" e non perchè si è stupidi o poco istruiti, ma proprio perchè le menti sono diverse.
E poi magari si è spinti ad approfondire (altrove).
Ho trovato il lego! http://www.stoccolmaaroma.it/2015/il-...
Le ultime due scelte nel nostro GdL saggistica confermano il forte interesse per le scienze, in particolare per la fisica.Sul fatto che il libro di Rovelli sia indirizzato a chi è veramente a digiuno e che sia soltanto un assaggio. pensato come tale, devo dare ragione a Kikyosan, Roberta, Esteb e Lu.
Sul fatto che rassomigli alle pillole di Bozzetto, e che siano soltanto brevi cenni in stile Bignami, devo dare ragione a Roberto e Teresa.
Adesso che ho dato ragione a tutti, spero che il mio messaggio di pace universale dia i suoi frutti. ;)
tutto ciò premesso ne vorrei altri di libri del genere, per la chimica, pel la biologia, l'etologia o qualunque altra branca delle scienze!!
Kikyosan wrote: "Ma infatti è qui la difficoltà. Non è da tutti riuscire a visualizzare o anche solo a immaginare concetti del genere. Io sul mollusco tirato in ballo per la descrizione dello spazio ho sorriso per ..."Mia madre, sia pace all'anima sua, non credeva ai... fossili. Cioè, razionalmente ci credeva, ma non riusciva a capacitarsi che ancor oggi restassero, tangibili e concrete, tracce di creature vissute così tanto tanto e tanto tempo fa. Istintivamente, sospettava una frode. Figuratevi se io, sua figlia, posso "credere" ai buchi neri!
Ben vengano i mattoncini Lego, i molluschi e le lezioni elementari di fisica. A costo di sembrare Mulder di X-File, io voglio credere.
Per coloro che credono, nessuna prova è necessaria.Per coloro che non credono, nessuna prova è sufficiente.
Stuart Chase
Pierre wrote: "Le ultime due scelte nel nostro GdL saggistica confermano il forte interesse per le scienze, in particolare per la fisica.Sul fatto che il libro di Rovelli sia indirizzato a chi è veramente a dig..."
Non avrei voluto sollevare un polverone, infatti ho iniziato postando su "fuori dal coro" sapendo che avrei espresso un'opinione personale
Concordo con Kikyosan e Esteb, questi gruppi sono fatti soprattutto per scambi di opinioni anche se spesso queste sono differenti. Ma è normale anzi, sarebbe ben poco produttivo il contrario! ;-)Poi la comunicazione per mezzi virtuali è orfana di quelle sensazioni che il contatto visivo rende importanti. Ma nessuno da contro a nessun'altro. Sono solo 'pensieretti' LoL
Ho letto fino alla quinta e i loop mi hanno sbigottito! come la possibilità che il Big Bang sia stato in realtà un Big Bounce, un grande rimbalzo... o qualcosa del genere. Procedo lentamente e rileggendo anche tre volte per cercare di capire.
io ho letto la seconda e la terza. Devo dire che verso i quanti ho un po' lo stesso atteggiamento di Einstein. Non per la teoria di per sè, so che tornano i conti, ed è esaltante, una scoperta miliare. Ma quando si dice "non esiste", mi sa tanto di metafisica. Il pensiero di fisici e filosofi agli stessi convegni mi mette inquietudine.
Kikyosan wrote: "io ho letto la seconda e la terza. Devo dire che verso i quanti ho un po' lo stesso atteggiamento di Einstein. Non per la teoria di per sè, so che tornano i conti, ed è esaltante, una scoperta mil..."
Allora ti consiglio Il tao della fisica
Kikyosan, nei tempi antichi era la Filosofia che disquisiva di questi temi poi, con piano piano, le varie discipline si sono separate. Pensa a quanto sarebbe strano per uno di quei filosofi vedere come vanno le cose oggi ;)
Lu wrote: "Kikyosan, nei tempi antichi era la Filosofia che disquisiva di questi temi poi, con piano piano, le varie discipline si sono separate. Pensa a quanto sarebbe strano per uno di quei filosofi vedere ..."Il tao della fisicaIn realtà (ed è questo appunto la tesi di Fritjof Capra) i filosofi della natura della scuola di Dendera erano già arrivati ad alcune conclusioni molto prossime alla fisica quantistica.
Sono idee affascinanti, che ciclicamente tornano a far parlare di sè.
Il tao della fisica non è proprio aggiornato (ha quarant'anni) ma rende bene l'idea
@Roberto si, avevo letto un articolo che parlava del libro da te citato ed è per questo che si trova nella lista dei to-read ;)Era comunque una teoria filosofica. Poi altro non so sull'argomento poiché devo ancora leggerlo.
Ho terminato la lettura. Condivido l’opinione espressa da molti che trattasi di un’introduzione, Esteb ha sintetizzato il concetto parlando di un appetizer. A me però è sembrato un antipasto con delle nozioni talmente condensate da risultare da una parte piccolo ed elegante allo sguardo (un bel piatto di nouvelle cuisine con un’invitante tartare di salmone al centro ed una graziosa salsa intorno), dall’altra difficile da digerire (scoprendo che nella tartare c’è troppo olio e che la salsa è piena d’aglio). Forse la similitudine non mi è venuta bene (sono un disastro in cucina), ma mi faceva piacere condividerla con voi.
Teresa wrote: "Ho terminato la lettura. Condivido l’opinione espressa da molti che trattasi di un’introduzione, Esteb ha sintetizzato il concetto parlando di un appetizer. A me però è sembrato un antipasto con de..."La similitudine ti è riuscita fin troppo bene, mi ha fatto venire fame, e non di lezioni di fisica.
Mi spaventate con quanto dite del libro: l'aspetto filosofico della fisica è al di là delle mie capacità di comprensione. La filosofia mi fa venire il mal di testa anche da sola, figuriamoci rispetto alla fisica. Infinitamente grande o infinitamente piccolo, so già che mi sentirò infinitamente stupida.
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Diamo inizio all'VIII gruppo di lettura saggistica, di durata bimestrale (novembre-dicembre 2015), con un altro titolo dedicato alla fisica, proposto da The Books Blender:
"Sette brevi lezioni di fisica", di Carlo Rovelli, fisico veronese nato nel 1956, che ha lavorato a lungo negli USA e ora opera principalmente a Marsiglia: è uno dei fondatori, insieme a Lee Smolin e Abhay Ashtekar della Loop Quantum Gravity, teoria nata allo scopo di conciliare meccanica quantistica e relatività generale.
Diversamente dal saggio di Hawking, si tratta di un libro recentissimo, uscito esattamente un anno fa, e che ha conosciuto un enorme successo rimanendo per mesi nelle classifiche dei libri più venduti. E' anche un libro molto breve (poco più di 80 pagine), ma non fatevi ingannare dalle ridotte dimensioni: è piuttosto denso, come una stella di neutroni... ;)
Vi ricordo infine le semplici "non-regole" dei nostri GdL:
Per partecipare ai Gruppi di Lettura non è necessario "iscriversi" da nessuna parte.
I nostri GdL sono un po' atipici: non ci sono scalette di lettura, né step da rispettare, semplicemente si legge insieme lo stesso libro durante l'arco di 2 mesi, ognuno con il proprio ritmo (e con il tempo che ha a disposizione). Chi vuole commenta in corso di lettura, altri preferiscono farlo a lettura terminata: il pericolo "spoiler" esiste più che altro per la narrativa, per i saggi non dovrebbero essere un problema. Inoltre i topics rimangono "aperti", in modo che anche altri utenti (che magari si sono aggiunti al Gruppo in seguito) possano lasciare i loro commenti sulla lettura, anche a mesi di distanza dal termine del GdL.
Buona lettura!