Colosseum. Sfide all'ultima pagina discussion

Qui potete commentare le vostre letture e trovare la classifica aggiornata

CLASSIFICA
Lelena--> 100
LaCitty--> 85
Saturn --> 70
Anto--> 70
Dottoressa--> 50
InsolitaMente--> 40
Ajeje--> 40
Simona--> 30
Ale--> 25
Elisabetta--> 25
Lupurk--> 15
Emanuela--> 10
Ladygiodesi--> 10

Ho finito La cassa sbagliata e mi si è reso evidente che non sono fatta per i classici. È sicuramente ben congeniato ed esilarante ma per me il fatto che sia "antico" è un ostacolo al piacere della lettura 😟

Ho finito Poirot e i Quattro

Non sono un'appassionata di spy story quindi questa indagine mi ha preso decisamente meno rispetto agli altri libri di Agatha Christie però ha comunque una scrittura molto fluida e si legge piacevolmente. Uno degli aspetti vincenti dei libri di questa autrice sono i personaggi e anche qui se ne trova uno strepitoso: lo sfuggente Numero Quattro. Molto cinematografico!

Ho finito Le porte dell'inferno si sono aperte e devo ammettere che per essere un libro per ragazzi nella seconda parte mi ha divertita parecchio.
Se inizialmente ero titubante e non riuscivo a entrare nella storia, dal 30% in poi l'ho letto tutto d'un fiato, ci sono trovate divertenti e anche le note danno sprint al tutto.
Conoscevo Connolly su altri generi letterari ma evidentemente gioca bene su più piani.

Terminato We Are Family uno di quei libri che si possono tranquillamente ascrivere alla categoria delle letture che fanno bene al cuore, anche se per me Bartolomei ha dato il meglio di sé altrove.

Ho letto La scatola a forma di cuore

Questa lettura l'ho divorata! È un libro scritto davvero molto bene, con una rockstar inseguita da un fantasma, Craddock, che è particolarmente spaventoso. Mi sono piaciuti parecchio i personaggi, sia Jude che le tante donne che attraversano il libro. Ho preferito la prima parte del racconto, che si svolge in casa ed è molto angosciante; ma non solo perché è più spaventosa, mi è sembrato che tutte le idee del libro siano contenute in queste pagine mentre il resto della storia è più una conseguenza narrativa. Comunque anche il resto non delude, in particolare (view spoiler)[la seduta spiritica al cardiopalma e la resa dei conti finale con possessione demoniaca (hide spoiler)]. Le figure che ho preferito sono quelle di Angus e Bon, due cani, (e non lo dico in senso spregiativo rispetto ai personaggi umani!); trovo che l'idea dei famigli sia stata inserita in modo molto efficace e moderno. (view spoiler)[Il finale smorza molto la tensione, sembra quasi la bella e la bestia in versione dark XD, però non è male. (hide spoiler)]
Autore da approfondire! :)

Finito Un amore di zitella
Romanzo molto grazioso, una lettura scorrevole e piacevole che segue alcuni mesi nella vita di Iole, una dipendente comunale zitella che si ritrova a gestire pettegolezzi ingiustificati.
Romanzo perfetto per i momenti di svago e di rilassatezza.

finito Quella strana ragazza che abita in fondo al viale di Laird Koenig

Rynn è una ragazzina inglese di 13 anni, che si è trasferita da poco insieme al padre in una casa vicino all'oceano in qualche zona non precisamente identificata degli Stati Uniti. La ragazzina è parecchio indipendente, ma molto solitaria; la sua unica compagnia è un topolino bianco di nome Gordon.
Man mano che andiamo avanti nella lettura di questa storia, scopriamo altri lati del carattere di Rynn: è razionale, coraggiosa, intraprendente e particolarmente fredda e controllata.
Il comportamento evasivo della ragazzina mette in allarme diverse persone del villaggio, tra cui il poliziotto Ron Miglioriti, la proprietaria dell'agenzia immobiliare, Mrs. Hallet e il figlio di quest'ultima.
La situazione precipita quando l'odiosa signora Hallett pretende di parlare con il padre di Rynn e comincia a frugare nella casa...
Ma è a quel punto che inizia anche un'amicizia "speciale" tra Rynn e Mario, caratterizzata da un'estrema, ma inspiegabile complicità!
Una storia intrigante, che presenta qualche elemento horror e cerca di tenere il lettore in sospeso tra il detto e il non detto il più a lungo possibile e soprattutto incerto sul simpatizzare o meno per questa strana ragazza che abita in fondo al viale!
A parte qualche espressione tradotta in modo molto retrò (ad esempio il Giorno del Rendimento di Grazie), la lettura si è rivelata parecchio piacevole.

Lelena wrote: "Ho finito La cassa sbagliata e mi si è reso evidente che non sono fatta per i classici. È sicuramente ben congeniato ed esilarante ma per me il fatto che sia "antico" è un ostacolo ..."
che peccato, io mi ero così tanto divertita!
io non so quando riuscirò a leggere il mio titolo, ma mi sto divertendo un sacco nell'atra discussione a leggere l'evoluzione della trama ;)

Anche io. Stiamo andando verso il delirio

Ho letto Tre donne

È una lettura molto scorrevole.
Traccia un interessante scorcio della vita contadina lombarda dell'Ottocento, che però non riesce a trasportare completamente il lettore nell'ambiente sociale dei personaggi. Credo che l'impianto del testo si trovi principalmente nella descrizione delle tre donne, profondamente diverse l'una dall'altra. Osservando le loro vite si può posare lo sguardo sulla condizione delle lavoratrici, doppiamente impegnate in campagna e in casa. C'è Cristina che vuole ribellarsi alla durezza della loro vita, Virginia che cerca di sfuggire alla fatica con l'astuzia e Maria che accetta tutto passivamente. Forse le ho trovate un po' troppo monolitiche... I personaggi non si evolvono più di tanto, a me è sembrato tutto destinato a rimanere sempre uguale. (view spoiler)[Maria che alla fine intona il canto dei lavoratori mi ha preso decisamente alla sprovvista. (hide spoiler)]

aggiornato

La Vérité sur l'affaire Harry Quebert di Joël Dicker.

Un bel libro è un libro che dispiace aver finito: ecco, io invece non vedevo l’ora di finirlo.

Nella mia personale esperienza di lettura, il ibro si salva solo perché è scorrevole e non troppo intricato, quindi si va avanti agilmente. Mi è piaciuta abbastanza l’ambientazione nella piccola cittadina di Aurora, tra l’oceano e la foresta. A parte questo ho cominciato ad annoiarmi dopo un centinaio di pagine, sinceramente trovo che il brodo sia stato allungato fino a perdere completamente il sapore; per un po’ ho pensato che ci fosse una ragione ma francamente non l’ho trovata. I continui flashbacks mi hanno presto stancata e dopo un po’ non ne potevo più. Tra i personaggi principali, i due protagonisti della storia d’amore mi sono sembrati due folli insopportabili (view spoiler)[giustificata in corner la follia di Nola (hide spoiler)], gli altri quasi tutti stereotipati o inverosimili. Secondo me il grande problema di questo libro non è che non è un capolavoro della letteratura, è che come giallo, almeno per me che non sono un’esperta, è proprio mediocre: ci sono dei passaggi che mi paiono inverosimili, che nemmeno la polizia di Paperopoli insomma (view spoiler)[si dimenticano dell’Alabama? e uno scrittore non vérifia ciò che scrive? e una casa editrice pubblica dei “sentito dire” rischiando milioni di danni? ma via, ma su, ma per favore (hide spoiler)].

Ho date due stelline giusto per l’ambientazione e perché alla fine un briciolo di curiosità di conoscere il colpevole ce l’avevo.

finito La forma dell'acqua di Andrea Camilleri

Il commissario Montalbano è chiamato a risolvere il mistero della morte dell'ingegnere Luparello, il cui cadavere è stato ritrovato in un luogo isolato utilizzato per un giro di prostituzione.
In realtà l'uomo è morto per cause naturali, ma c'è qualche particolare che disturba Montalbano e al quale non riesce proprio a non pensare... forse c'è qualcuno che vuole far apparire semplici le cose e ridisegnare una storia diversa.
Per togliersi ogni dubbio, chiede più tempo per indagare meglio!
Il quadro che Montalbano riesce a ricostruire comprende intrighi politici e segreti ben occultati per lungo tempo.
Ottimo inizio per la serie dedicata al commissario Montalbano, ma il piccolo mondo che ruota attorno alla comunità di Vigata è ancora incompleto e si sente la mancanza di personaggi come Catarella e Augello.

Ho letto Il mistero del Treno Azzurro

Rimango sempre avvinta dai libri di questa autrice. Anche quando intuisco qualcosa la lettura non smette di essere piacevole e interessante. C'è Poirot che è buffissimo e mi sta troppo simpatico e poi, soprattutto, mi piacciono molto i dialoghi - sono scritti benissimo! Me lo sono proprio goduto :)

aggiornato

Finito La verità sul caso Harry Quebert
Di fronte a questo libro, si pone un terribile quesito: "ma perché?!?!"
Perché, signor Dicker, ha messo in piedi un giallo di quasi 800 pagine, che la tira in lungo (ma è anche appassionante, suvvia, date a Cesare quel che è di Cesare) per poi fare succedere tutto nelle ultime 100 pagine?
Ma soprattutto perché dopo oltre 600 pagine di storia, magari non eccezionale, ma di certo accettabile, decide di mandare tutto in vacca con una serie di colpi di scena dalla credibilità opinabile (e sto cercando di non calcare la mano)?
In tutto ciò, com'è possibile che un romanzo dalla qualità così dubbia possa riscuotere un tale successo?
Eddai, non sta in piedi!!! Ma evidentemente la maggioranza non la pensa come me vista la media 4*...
Bah, i gusti sono gusti

Finito Viaggio a Itaca
Non è la prima volta che affronto la Desai, il primo tentativo era andato così male che dopo poche pagine l'avevo abbandonato, scrive davvero bene e non ho dubbi che possa essere una voce importante nel panorama indiano ma per quanto mi riguarda si perde tutto nei contenuti del libro.
La sinossi parla di "un viaggio per capire e per salvare il rapporto d'amore fra Sophie e Matteo" ma in realtà del loro amore non si parla proprio, il loro amore non viene nemmeno sviluppato in quanto tale, sembrava più un rapporto occasionale di litigi senza saper niente dei due. Quello che in realtà c'è nel libro è un viaggio onirico, asfissiante e troppo sopra le righe, tra i santoni dell'India e quando si parla di religioni visionarie a me passa proprio la voglia di capire tanto che c'è in tutto il libro un enorme richiamo a Siddharta di Herman Hesse e io a quello ho dato 2 stelle, intendiamoci...

Grande delusione per Le figlie perdute della Cina. Un saggio che non è un saggio, che è troppo autoreferenziale e pedante. Peccato perché l'argomento è davvero interessante

Ho finito Yoro di Marina Perezagua.
Se dovessi definire questo libro con una sola parola, lo definirei con "sorprendente". All'inizio pensi sia un libro che parla di una donna sopravvissuta all'esplosione di Hiroshima ma procedendo con la lettura ti rendi conto che non è solo quello ma è anche altro. Poi cambi capitolo e c'è ancora altro e poi ancora fino alla fine. E tutto si collega fino ad un epilogo assolutamente catartico.
E' un romanzo che parla di amore per la vita e della paura della morte. Della solitudine che ci accompagna sempre. Del livello di abiezione cui può arrivare l'uomo verso i suoi simili e verso il pianeta. Ma non solo.
Alcune descrizioni hanno raggiunto un livello di crudezza e brutalità tale che mi hanno colpito come un pugno nello stomaco e queste sono state le parti che ho apprezzato meno, anche se forse erano quasi necessarie per spezzare quel legame empatico troppo doloroso che si veniva a creare durante la lettura.

aggiornato

ho finito In crociera col delitto

La giornalista Mary Llewellyn, dopo aver subito un'operazione di appendicectomia, si imbarca sulla Moderna per una crociera che le permetterà di rimettersi in forze. Ma possiamo definire la crociera sulla Moderna in tutti i modi, tranne che rilassante!
E' infatti già la prima sera di viaggio che a bordo viene commesso un omicidio; il ricchissimo imprenditore Alfred Lambert è, infatti, ucciso con un cocktail alla stricnina davanti ad un numero ristretto di passeggeri.
Mary comincia a tenere una sorta di diario in cui racconta in modo particolareggiato tutto ciò che accade passo passo sulla nave, diario indirizzato al futuro marito che la attende a New York.
Il diario preoccupa l'assassino, il fantomatico Robinson, che appare e scompare senza che nessuno riesca mai a capire come faccia. Nonostante la nave sia stata setacciata in lungo e in largo e non manchino escursioni notturne alla luce di una fioca torcia persino nella camera in cui è custodito il cadavere, nessuna traccia evidente dell'assassino riesce ad essere individuata.
A complicare le cose arriva il secondo e straziante omicidio della nipote di Lambert, che viene lanciata nell'oceano mentre un grido acuto e stravolgente si diffonde nell'aria.
Mary e il suo diario, diventano anche loro, prede dello sconosciuto assassino...finché si giunge finalmente alla sua individuazione grazie al famoso diario e all'intuizione del detective Daniels.
Decisamente un bel giallo d'altri tempi, con un'ambientazione affascinante da cui l'assassino non può fuggire, per cui, anche il più innocuo dei passeggeri, può rivelarsi il più efferato assassino.
Per quanto mi riguarda, avevo avuto un piccolo sospetto, ma l'autore è stato bravo a depistarmi in più occasioni.

Ho finito Una certa sera d'inverno: l'ottava indagine del commissario Martini di Gianna Baltaro.
Prosegue il mio percorso insieme al commissario Martini, anche questa scorre bene, il classico giallo, non complicatissimo, ma comunque una lettura piacevole e rilassante. In questo libro mancano un po' le tipiche descrizioni dei luoghi torinesi presenti negli altri libri, affascinanti e molto particolareggiate invece le descrizioni degli ambienti interni delle case.

Dimenticavo di aggiornare!!!
Finito Negli occhi di chi guarda
Caro Malvaldi,
mi piace moltissimo come scrivi, trovo che tu abbia una penna leggera e gradevole e adoro le tue battute fulminanti. Ma perché ti ostini a scrivere gialli? Perché non ti limiti a degli onesti romanzi umoristici e ti incasini con indagini che rimangono la parte più debole (ma purtroppo anche quella trainante) delle tue trame?
Una tua lettrice affezionata

E così mi fermo a tre stelle. Nel caso di questo romanzo alcuni personaggi sono davvero spettacolari dal rozzo Raimondo al religiosissimo Piotr, ma allo svelamento del colpevole del delitto ci sono rimasta un po' male. Un po' perché ho avuto la sensazione che, anche volendo, non avrei mai potuto risolvere il giallo, un po' perché nonostante nelle ultime pagine Malvaldi si premuri di spiegare che la sua fantasia di scrittore è stata ampiamente battuta dalla realtà, mi rimane un certo qual senso poco soluzione "tirata per i capelli". Magari sono io che sono puntigliosa...

Il porto proibito è una splendida graphic novel poetica e disegnata benissimo. La consiglio caldamente!

Ho finito Effi Briest di Theodor Fontane.

Questo romanzo si salva per la seconda parte e per l'epilogo vero e proprio. L'intero libro e stracolmo di riferimenti storico-culturali difficili ed inoltre la prima metà è lenta e noiosa. Devo ammettere che le descrizioni dei personaggi e dei luoghi sono accurate ma questo autore non mi piace e non credo che leggerò altro di lui. Gli eventi che accadono alla protagonista sono sempre appena accennati e, nella prima parte, mai da un punto di vista di impatto emotivo. E' come se guardassimo dall'alto cosa succede a Effie e quindi non si riesce a cogliere la portata di ciò che le accade.

Finito In viaggio contromano di Michael Zadoorian

Ella e John, malata di cancro lei, malato di Alzheimer lui, si mettono alla guida del loro camper per attraversare la Route 66. Un viaggio solo loro due, con i loro ricordi che affiorano a volte inaspettati, con le loro diapositive proiettate su un lenzuolo, con le telefonate ai figli preoccupati. Molto tenero, allo stesso tempo divertente, e che si lascia leggere velocemente perché vuoi sapere se arrivano. Bello, credo vedrò anche il film!

Ecco il commento per Mattatoio n. 5 quinto libro letto per la storia.
A sentir parlare di surrealismo della trama ero molto scettica e prevenuta, ma in realtà questa è un'opera talmente originale e capace di essere profonda con leggerezza che è impossibile non apprezzarla. Chapeau

Finito Il mistero della strada di Sintra.
Romanzo a tratti un po' dispersivo e prolisso, complessivamente non mi è dispiaciuto.
Certo, c'è un punto in cui ci si chiede (a lungo per la verità) dove gli autori vogliano andare a parare, ma poi i vari pezzi del puzzle trovano il loro posto e la soluzione del giallo è tanto sensata quanto permeata da un senso morale che prescinde il concetto di giustizia comunemente inteso. Non male

Finito La strada di Cormac McCarthy.

Ce la caveremo, vero, papà?
Si. Ce la caveremo.
E non ci succederà niente di male.
Esatto.
Perché noi portiamo il fuoco.
Si. Perché noi portiamo il fuoco.
Un padre ed un figlio, un lungo cammino alla ricerca di una terra fertile e vivibile, alla ricerca di una nuova vita. Dovranno affrontare fame, malattia e "uomini cattivi": sarà rimasto in vita qualche "uomo buono" come loro? La strada da percorrere è molto lunga e pericolosa, dietro di loro soltanto macerie, cenere e distruzione.
Non siamo dei sopravvissuti. Siamo dei morti viventi in un film dell’orrore.
Un romanzo amaro ed appassionante, lo stile è crudo ed essenziale ed è proprio questa la sua particolarità. Ma perché, nonostante la sua fluidità e la sua brevità, la lettura non scorre velocemente? Semplice, questo libro è come un buon vino, deve essere assaporato a piccole gocce...

Letto I re di sabbia di George R.R. Martin

La via della croce e del drago - ***1/2
Il drago di ghiaccio - ****1/2
Nelle terre perdute - ***
Re di sabbia - ****1/2
I passeggeri della Nightflyer - **
Il fiore di vetro - *
Il cavaliere errante - *

George R.R. Martin, autore della famosissima saga de "Il trono di spade", a me non ha mai ispirato. quindi partivo un po' prevenuto, ma il caso ci ha fatti incontrare con questa raccolta di racconti di vario genere. Si intrecciano fantascienza, fantasy, l'horror, però principalmente, o comunque lo sfondo dei racconti è fantasy a tutti gli effetti.
Appena inizio a leggere la scrittura mi colpisce subito, molto scorrevole ed evocativa. I primi quattro racconti sono davvero sbalorditivi, soprattutto Il drago di ghiaccio e Re di sabbia, quest'ultimo dà il nome alla raccolta e si caratterizza per una fantasia ed una capacità di tenere il lettore incollato alle pagine che scorrono inesorabili.
Invece gli ultimi 3, per me, sono pessimi. Esprimono esattamente ciò che temevo potesse scrivere Martin.
Non mi sembra vero che l'autore dei primi 4 racconti, sia lo stesso degli ultimi 3...

Ho finito Il silenzio dell'amore un buon libro, ottimo il ritmo e il livello di tensione, tenue, purtroppo la sfumatura di giallo, l'ho trovato molto più romance con qualche tinta di thriller psicologico.
Forse l'autrice non è adatta a questo genere, già prima della metà avevo dedotto il fattaccio che aveva causato la rottura e, bene o male, anche il finale.
Comunque 3 stelle e mezza, ho adorato la narrazione su diversi piani temporali e sotto i due diversi punti di vista di Lucian e Catherine, forse un po' troppo dispersivo in alcuni punti e troppe tragedie da affrontare tutte insieme (una si sarebbe potuta evitare tranquillamente, non aveva peso ai fini della trama). L'autrice può fare di meglio, comunque una buona prova.

Finito Elisabetta, l'ultima regina.

Ammetto di essere vittima del fascino della Regina, forse non mi ero mai resa conto di quanto. Questa grande donna ha da sempre un peso enorme sulle spalle che ha portato con dignità, fermezza, e credo si sia morsicata la lingua più di noi plebei. Ha fatto qualche errore, sicuramente, ma mostra l'umiltà di accorgersene e di voler riparare.
Questo viaggio dentro la vita privata e pubblica della Regina e della sua famiglia è ricco di aneddoti, dettagli curiosi, di storia.
La parte dedicata a Lady D mi ha fatto commuovere parecchio. Non do cinque stellette al libro perché non mi piace come ne escono certe persone. La cosa più intollerabile per me è stata leggere che la popolarità di Camilla sta crescendo (buon per lei), e che al contempo il mito di Diana si sta sfaldando, e non credo assolutamente che sia vero.
Lunga vita alla Regina!

finito Le sette morti di Evelyn Hardcastle

La storia, che si cela dietro la vicenda della morte di Evelyn Hardcastle, ha inizio quando un uomo si ritrova ferito ed impotente ad assistere all'omicidio di una donna all'interno di un intricato bosco. L'uomo non ricorda cosa sia successo, ma si dirige verso l'unica dimora che si erge nei dintorni: è la residenza degli Hardcastle. Si tratta di un'enorme proprietà dall'aspetto abbandonato, ma non c'è scelta! E' l'unico modo per dare l'allarme.
Quando l'uomo riesce ad entrare all'interno, viene accolto con calore. Non si tratta di un estraneo! Lui non lo sa, ma è il dottor Bell, uno degli invitati alla festa che si terrà quel giorno in onore di Evelyn Hardcastle.
Il dottor Bell non ricorda niente di ciò che gli è successo, alla sua mente affiora soltanto un nome, Anna. Ma chi è? Perchè quel nome gli sembra così importante? E soprattutto perchè nessuno sembra conoscere la donna?
E' da questo momento che si entra nel clou della vicenda, Bell comincia a vagare per la residenza, a prendere contatto con gli altri ospiti per poi incontrare uno strano uomo mascherato che gli rivela qual è il suo compito: vivrà per otto volte la stessa giornata, nei panni di otto degli ospiti degli Hardcastle; se scoprirà l'assassino di Evelyn, sarà libero di tornare alla propria vita.
Bell, che in realtà scopriremo essere Aiden Bishop, è sconvolto, non sa come uscire da questa situazione e noi lettori ne seguiremo le indagini attraverso gli occhi di otto uomini diversi per aspetto e personalità. Scopriremo bugie, intrighi, ricatti, morti sospette e molto altro...fino all'epilogo, momento in cui tutto verrà portato alla luce.
Un libro appassionante, dalla struttura frammentaria, ma decisamente ben amalgamato e ben riuscito, dove il mistero resta fitto fino all'ultimo capitolo.
Se non si è capito, l'ho gradito molto :-)

@anto se non sbaglio sono a 25

Io dovrei essere a 10

E io a 15, non credo che abbia aggiornato i punteggi 😉

adesso provvedo

un attimo di pazienza, mi sa che non ho evidenziato fino a dove risale l'ultimo aggiornamento . Uffi

ok, aggiornato

Finito Non ho l'età di Mara Maionchi

Io credo di aver capito che Mara Maionchi non si sia mai annoiata nella sua vita! Ogni tot di anni cambia posto di lavoro, persone, progetti, poi approda in tv, ma quanta energia ha questa donna??
Molto interessanti gli aneddoti su vari personaggi famosi, la rapina in banca con la Nannini, Mango che non era poi uno così pacifico, la proposta di matrimonio di suo marito...insomma, una lettura leggera e coinvolgente, ogni tanto ti sembra proprio di sentire la sua voce pungente!

Finito Mi chiamo Irma Voth libro deludente di cui merita di essere letto solo il finale, dove si dà un po'più di spazio ai rapporti umani. Per il primo 80% invece è abbastanza fiacco, incolore e non spiega nulla né della vita della protagonista né dei mennoniti

Finito La cassa sbagliata
Romanzo molto carino, una commedia degli errori piena di equivoci e di imprevisti che però Stevenson fa funzionare come un meccanismo ad orologeria.
Alla base di tutto, una scommessa la cui posta che andrà al fratello che riuscirà a sopravvivere più a lungo. Il problema sono i rispettivi nipoti che hanno messo gli occhi sul malloppo. Complice un incidente ferroviario e uno scambio di etichette sul bagaglio, si verranno a creare situazioni molto divertenti e paradossali.
Zio Robbie si dimostra per l'ennesima volta un grande autore!
4 likes

Finito L’uomo disintegrato
Era da un po' che non leggevo un classico fantascientifico e mi mancava davvero. In questo caso ho trovato un po' confusionario l'inizio, l'ho iniziato in notturna e non ci stavo capendo una mazza, tanto da voler lasciar perdere, per fortuna non l'ho fatto.
La storia mi ha coinvolta e spinta a divorare il resto del libro fino al finale che ha decisamente alzato il voto. Belli i personaggi, stravaganti in alcune scene, pecca in ambientazione e elementi fantascientifici che non sono molto definiti.
3 stelle e mezza, tendenti al 4

La fiera delle vanità

Quando una frottola è accettata per verità, siete costretti a fabbricarne un'altra per tener su quella: e così il cumulo delle vostre bugie circolanti si moltiplica inevitabilmente, e il pericolo di essere scoperti cresce di giorno in giorno.

Questo libro è il classico romanzo dell'Ottocento, così abbondante, dispersivo, con un narratore invadente e che abbraccia la vita dei protagonisti a 360 gradi. Ma quante cose ha da insegnare questa immersione nella mondanità dell'alta borghesia europea! C'è una forte contrapposizione fra le due protagoniste Becky e Amelia, ma nessuno esce illeso dalla fiera delle vanità. Ciò che ho apprezzato maggiormente è che non c'è una distinzione netta tra la bontà e la cattiveria. Non è una lotta fra l'angelica Amelia e la diabolica Becky. Seppur il giudizio su quest'ultima è nettamente sfavorevole, Becky è essenzialmente il frutto della sua educazione. La differenza fra Becky e le gran dame che incontra è la posizione sociale. Lei infatti non accetta passivamente il suo destino di povertà, ma lotta per ottenere tutte quelle cose che le hanno insegnato a desiderare. Il giudizio sprezzante di Thackeray è infatti sulla società della vanità nel suo insieme, e non sul singolo individuo. Le due protagoniste pur non mutando il loro carattere vengono apprezzate o disprezzate in relazione alla posizione sociale che occupano in quel momento. Se la vanità di Becky ferisce in modo più aperto, quella di Amelia d'altro canto non fa meno danni... Legata a un falso ideale di principe azzurro che non esiste e non è mai esistito, allontana chi la ama trincerandosi dietro una coltre di solitudine.
Leggendo assistiamo a uno spettacolo che va in scena quotidianamente anche nelle nostre vite.
Perché non ha mai fine la giostra della Fiera delle vanità. È tutto un turbine di paure, ansie, brame... Era in piedi nel passato come nel presente, e oggi o domani andremo sempre in cerca di modi di piacere, di bugie per patinare la nostra immagine. Ma la vanità non appartiene solo a chi è frivolo; non ha a che fare solo con le cose mondane; è un sentimento che ci coinvolge tutti, possiamo essere vanitosi anche della nostra moralità e persino dei nostri errori... Ci leghiamo a un'immagine che abbiamo di noi e la sbandieriamo con vanità, appunto, diventando ciechi di fronte a ciò che di buono ci passa davanti ma è al di fuori dei nostri schemi. Possiamo solo sperare che qualche momento di lucidità ci colga e ci ridia un senso della realtà più onesto, aperto e sincero, rendendoci più liberi, sereni e magari anche felici...

Finito Le assaggiatrici
Se dovessi riassumere in poche parole la mia impressione su questo romanzo direi: "carino, ma il finale?!?!"
Il 90% della storia mi è piaciuta e anche molto, ma ultime 30 pagine proprio non le ho capite. La storia poteva tranquillamente concludersi con (view spoiler)[la fuga di Rosa dalla tana del lupo. I capitoli dedicati alla Rosa "contemporanea" non aggiungono nulla alla narrazione, anzi, dal mio punto di vista, la indeboliscono. (hide spoiler)].
Peccato, perché la quarta stellina gliel'avevo anche voluta dare...

aggiornato

Finito Armada di Ernest Cline

Siamo nel 21° secolo, Zack "Attack", aka Zack Lightman, è un ragazzo di 18 anni, si sta per diplomare ed è un appassionato di videogiochi, passa ore e ore in sessione multiplayer in realtà virtuale col gioco Armada, un simulatore di volo di guerra. Quando un giorno, dalla finestra della scuola vede un...

Ernest Cline autore del suo romanzo di esordio "Ready Player One", romanzo culto per quanto riguarda la letteratura di evasione, a tema fantascientifico/ludico. Un romanzo che mi aveva empatizzato talmente tanto che quando è uscito Armada, non me lo sono fatto sfuggire.
Parto con la lettura, con un entusiasmo alle stelle, però già dalle prime pagine c'è qualcosa che non va, sento del distacco, ma proseguo.
Il romanzo è scritto in prima persona, è scorrevole, forse troppo. Ci sono anche interi capitoli a dialoghi, ma sono così banali, così stereotipati, da risultare noiosissimi. L'unico aspetto positivo è l'innesto di citazioni a film/telefilm/videogames anni 80/90, che rendono la lettura più agile, soprattutto se essi rispecchiano il gusto del lettore. Si va da 2001: Odissea nello spazio, a Star Wars, Space invaders ecc... Ma anche questi a lungo andare, sembrano messi lì per riempire le pagine e basta, risultano fine a se stessi.
La storia si fa sempre più banale e noiosa con l'andare dei capitoli, le caratterizzazioni dei personaggi sono dei cloni presi da sceneggiature di film famosi di fantascienza degli ultimi anni (che non sopporto). Così come tutto il romanzo diventa qualcosa di pessimo, tutto ha un sapore di già letto, stantio, storie trite e ritrite. La ciliegina sulla torta è quel "sottile" strato di "viva il militarismo, viva la guerra!!" Non ho parole... Ho perso solo del tempo che potevo dedicare ad altro!!
Delusione totale, metto una stella, ma non la meriterebbe neanche, a mio avviso...

Dietro la porta

Bassani si conferma uno dei miei scrittori italiani preferiti. Questo breve romanzo di formazione segue i passi di un giovane adolescente nel primo anno del liceo classico. Con brevi tratti Bassani costruisce personaggi vivissimi che attraverso il protagonista trasmettono tutta l'inquietudine, lo smarrimento e anche il senso di solitudine che si prova in quella età critica della crescita. Sono anni che segnano perché i micro-problemi appaiono giganteschi agli occhi dei ragazzi e l'adolescenza può trasformarsi in un periodo nero. Dietro la porta diviene il posto del non detto, la tana in cui ci si nasconde per sfuggire a verità che ci spaventano e che non troviamo la forza di affrontare. Quel dolore che inglobiamo dentro di noi, che non lasciamo trapelare diventa un macigno sul cuore; e che a distanza di anni continua a pesare. In uno stile molto più asciutto che nei precedenti suoi libri, Bassani scrive un racconto intriso di solitudine e, infine, molto malinconico, amaro.

La ragazza del treno

Rachel è una donna che sta per toccare il fondo: un matrimonio fallito alle spalle, una fase depressiva, la perdita del lavoro e degli amici, ma soprattutto un problema di alcolismo, di cui probabilmente si rende conto, ma che non ha la forza o la voglia di superare.
Ogni giorno Rachel prende il treno che la porta a Londra e dal finestrino scorge una coppia che sembra il ritratto perfetto della felicità; prova così a fantasticare sulle loro vite, ad immaginarsi i loro lavori, i loro hobbies, arrivando perfino ad attribuire loro un nome.
Poi scopre che la donna che ha tanto invidiato è scomparsa nel nulla ed esattamente in un giorno in cui lei si trovava presso l'abitazione dei due. Rachel era ubriaca e, presa da un impulso incontrollabile, era andata a cercare l'ex marito e la sua nuova compagna; purtroppo non ricorda niente di quanto sia accaduto, ha soltanto la sensazione di aver perso un momento importante e la certezza di essere tornata in casa in uno stato pietoso.
Rachel comincia ad interessarsi alla storia della coppia, Megan e Scott, ma purtroppo le sue buone intenzioni sono infruttuose: l'ex marito e la sua compagna la considerano una molestatrice, la polizia una testimone inaffidabile e il marito della donna scomparsa un'impostora.
Poi all'improvviso torna il ricordo mancante.... e tutti i pezzetti di questo intricato puzzle tornano al loro posto.
Non sarà un capolavoro, ma è un libro che riesce a coinvolgere il lettore. La storia è interessante e raccontata da tre punti di vista differenti, così da poterla seguire da ogni angolazione possibile.
Difetti? Qualcuno senz'altro, ma il libro è scorrevole e i personaggi hanno tutti un lato oscuro, aspetto questo che intriga il lettore.