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Gara d'Autore
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DICEMBRE - Voti e commenti (Gara d'Autore 11)

Torno con voto e commento tra poco, quando avrò finito di mettere ordine nel marasma di emozioni che questa lettura mi ha suscitato, ma posso dire fin da ora che sono 5 stelle meritatissime.
Ecco il commento:
Cinque anni fa leggevo e mi innamoravo di Cronache di un venditore di sangue di Yu Hua. Pubblicato nel 1995, ha la Cina contadina dell'epoca come sfondo riservato ma ineludibile delle vicende del protagonista.
Pubblicato quasi venticinque anni dopo, Il settimo giorno ha la stessa pacata forza emotiva, le stesse frasi nette e semplici ma cariche di significato, lo stesso modo subdolo di entrare in testa e nel cuore, ma l'ambientazione è radicalmente diversa. Stavolta è la Cina moderna che circonda, plasma e deforma le vite dei personaggi. La Cina capitalista, la Cina consumista, la Cina delle metropoli, dell'espansione urbana, della corruzione, delle grandi aziende, degli smartphone e degli abiti d'affari, tarocchi e no, ma anche la Cina brulicante di una massa umana, operai, impiegati, piccoli professionisti, bottegai, commessi, studenti, esemplificati nei morti che il protagonista Yang Fei incontrerà nel suo viaggio, nelle figure che ricorderà della sua stessa vita passata.
E' un libro sulla morte e sulla vita, che costeggia l'indefinito nutrendosi delle minuzie dell'ordinario. L'ho paragonato molto a Cronache di un venditore di sangue, l'ammetto, e leggendo della storia che chiude il libro, di come si possa vendere un rene per trentacinquemila yuan, ho ripensato al protagonista dell'altro romanzo che vendeva il sangue per averne trentacinque. E toc-toc, arriva il pensiero: anche la vita umana ha un prezzo ed è sottoposta a inflazione, dunque?
Il voto è 9,5. Cosa gli è mancato per arrivare alla perfezione? Un anti-climax a partire dal quarto capitolo direi. Il secondo e il terzo giorno sono dei diamanti di narrativa, le storie della moglie e del padre di Yang Fei mi hanno trasmesso un caleidoscopio di dolore, felicità, malinconia, rimpianto, l'amore e la famiglia narrati con una semplicità che fa male. A paragone, quello che viene dopo sbiadisce. Mi aspettavo un crescendo emotivo e di significato, invece il focus si sposta da Yang Fei ad altri personaggi e, per quanto rimangono storie memorabili, speravo in un finale più conclusivo dell'esperienza del protagonista.

Se è così, io leggerei La porta di Magda Szabó. E' un'autrice che non conosco per niente ma è da tanto che volevo provare un suo libro, quindi direi che è venuto il momento!

La mia wishlist ingrasserà ancora di più suppongo.... 😂
Ma soprattutto, più di tutto, vorrei proprio dire....
ASSEGNAZIONI!!! 😁😁😁😁😁
Complimenti Phuong! :)
Esatto ora puoi decidere il libro per la prossima manche.
Tra l'altro hai scelto un'autrice che amo molto e un libro che secondo me merita davvero! ;)
Esatto ora puoi decidere il libro per la prossima manche.
Tra l'altro hai scelto un'autrice che amo molto e un libro che secondo me merita davvero! ;)
MonicaEmme wrote: "Ecco. A quando le nuove assegnazioni?"
Ci vuole un pochino di suspance. Vi piace tanto gridare alle assegnazioni inventandovi filastrocche e mandandomi galli canterini che se le facessi subito si perderebbe il divertimento. ;P
Ci vuole un pochino di suspance. Vi piace tanto gridare alle assegnazioni inventandovi filastrocche e mandandomi galli canterini che se le facessi subito si perderebbe il divertimento. ;P
Lelena wrote: "In realtà ci piace di più farti dispetto 😝
E io per farti dispetto non fiaterò 🤐"
Sempre la solita dispettosa. Come quei bimbi che fanno sempre il contrario di quello che dici. ;P
Dietro la lavagna! :D
E io per farti dispetto non fiaterò 🤐"
Sempre la solita dispettosa. Come quei bimbi che fanno sempre il contrario di quello che dici. ;P
Dietro la lavagna! :D
MonicaEmme wrote: "Hai ragione @Caralio e non potendo inviare immagini posso fare solo questo 🐥 🐓 🐔 🎶 😅😂"
:D
:D
Lio, no scherazareeeeeee!!!!
È domenica, piove, certamente non hai nulla da fare se non coccolare noi e regalarci una bella....
AAAAASSEEEEEGNAAAASZIONEEEEEEE
Vero?!?!.😜
È domenica, piove, certamente non hai nulla da fare se non coccolare noi e regalarci una bella....
AAAAASSEEEEEGNAAAASZIONEEEEEEE
Vero?!?!.😜

Vivere dopo la Shoa, cercare di tornare a una vita normale dopo essere stata deportata in un campo di concentramento. Questo è quello che ci narra Lizzie Doron parlando della sua esperienza di figlia di una reduce dello sterminio nazista.
Ho apprezzato il punto di vista differente su questa tragedia che non si è certamente conclusa con il finire della guerra. Tuttavia avrei apprezzato che il romanzo fosse più fluido e non un insieme di racconti un po' slegati fra loro.
Voto 7

Se è così, io leggerei La porta di Magda Szabó. E' un'autrice che non conosco per niente ma è da tanto che volevo ..."
Phuong innanzitutto complimenti per il commento e per aver terminato per prima.
Sono curiosa di leggere il tuo commento su La porta di Magda Szabò un'autrice che secondo me merita molto. Buona lettura!
Ah dimenticavo caaapaaaa ... Assegnazioooniiii!

Suuuuuuu.....
Daiiiiiiiiii..........
ASSEGNAZIONI, ASSEGNAZIONI, ASSEGNAZIONI!!!!

ASSEGNAZIONI!!!
Ma così... senza la filastrocca/canzone di Ajeje, senza il gallo, senza le vostre storie fantasiose... non so... ;P


Aaaah... in bocca lupo 🤩
Lelena wrote: "Domani inizia una nuova pagina della mia vita, vuoi farmela iniziare senza assegnazioni? Davvero ti prendi questa responsabilità? 😂😂😜"
Spero cose belle. :)
In bocca la lupo!
Spero cose belle. :)
In bocca la lupo!

Sono abbinata a @Kiarup che propone due autori che conosco discretamente, Jonathan Coe e Irène Némirovsky... Mi mancano tra i libri disponibili La casa del sonno (che non sono neanche così sicura di non aver letto) e Jezabel.
Allora faccio così: potrei provare a candidarmi per uno scambio in vista di un autore nuovo. Se proprio non ne esce nulla, leggerò uno di questi due.
ilaria wrote: "Passo di qua ogni tanto e trovo già le assegnazioni per gennaio? @Caraliotiscrivo stai perdendo colpi, non ci fai aspettare più come una volta :-P
Sono abbinata a @Kiarup che propone due autori ch..."
Dovresti scriverlo nel topic delle assegnazioni di gennaio. ;)
Io, comunque, scambierei volentieri i miei autori con i tuoi.
Ti interesserebbero Marco Presta e Dumas?
Sono abbinata a @Kiarup che propone due autori ch..."
Dovresti scriverlo nel topic delle assegnazioni di gennaio. ;)
Io, comunque, scambierei volentieri i miei autori con i tuoi.
Ti interesserebbero Marco Presta e Dumas?

Non mi ha entusiasmato…peccato, perche’ avevo letto critiche molto positive e quindi avevo aspettative che sono rimaste un po’ deluse. (view spoiler)
Ora, di per se’ la scrittura di Williams mi e’ piaciuta. E’ scorrevole e le descrizioni della natura sono molto vivide. E’ William Stoner che mi ha deluso per piu’ di tre quarti del libro. Perche’ mi e’ sembrato un personaggio irreale. (view spoiler)
Rapporti interpersonali ridotti proprio ai minimi termini. E tutto questo per un totale di 334 pagine e un 60 anni di vita. Insomma, nel complesso un po’ noioso, la vita di lui, se veramente una vita cosi’ puo’ essere vissuta, e il libro in se’.
La critica lo descrive come un “eroe della normalita’”….mah….che sia normale che il dottorando standard non diventi Stephen Hawkins ci posso credere, ma avere due genitori indifferenti, e una moglie depressa e anaffettiva, e non un amico in croce, a me questo normale non sembra, pur tenendo conto che la storia di svolge fra il 1890 e il 1950 e qualcosa.
(view spoiler) .
Voto – 5

Sono abbinata a @Kiarup che propone due autori ch..."
Oh mamma, me ne sono accorta adesso di aver sbagliato posto.
Mi sto rimbambendo del tutto :-/
@Federica riprendiamo la conversazione di là?

@Miledi non odiarmi!
Mi sono sforzata di finirlo e mi dispiace, perché @Lelena e @Miledi mi avevano incuriosita col loro entusiasmo.
Ho apprezzato molto il Quoyle dell’inizio anche se sofferente assomigliava a quell’ uomo apparentemente privo di virtù che ti fa un po’ pena.
Poi mi è scaduto e ho trovato svenevole l’ esito della sua storia d’amore.
La descrizione dei paesaggi mi ha stremata e ho faticato non poco col linguaggio marinaresco.
La ricerca della felicità attraverso le cose semplici e la natura è un pensiero nobile, ma non mi ha entusiasmata.
Quando Quoyle e Wavey sono soli sugli scogli, la frase “Aveva l’ impressione di trovarsi di fronte ad un sipario che qualcuno, con la mano sul cordone, stava per aprire.” Mi sembra tra il sobrio e il ridicolo.
Pare che l’ autrice forzi un po’ la mano sui sentimenti e quindi il mio voto è 6
Finito Memorie di una ragazza perbene
Simone de Beauvoir racconta la sua infanzia e la sua adolescenza fino agli anni universitari. Lo fa con lucidità, senza farsi sconti, raccontando le sue piccole e grandi glorie e i suoi errori, le aspirazioni, i sogni, le delusioni. Passa da un'infanzia morigerata ad un'adolescenza sicuramente più movimentata, ma pur sempre permeata dall'educazione ricevuta. Tenta di liberarsi dagli stereotipi, crede fermamente all'uguaglianza tra uomini e donne contro una società che le vuole ancora come sottomesse e inferiori.
È un bel racconto, magari in alcuni passaggi un po' prolisso e dal finale un poco amaro che segna simbolicamente (e non solo) la fine della giovinezza e l'ingresso nell'età adulta.
Voto: 7,5
Simone de Beauvoir racconta la sua infanzia e la sua adolescenza fino agli anni universitari. Lo fa con lucidità, senza farsi sconti, raccontando le sue piccole e grandi glorie e i suoi errori, le aspirazioni, i sogni, le delusioni. Passa da un'infanzia morigerata ad un'adolescenza sicuramente più movimentata, ma pur sempre permeata dall'educazione ricevuta. Tenta di liberarsi dagli stereotipi, crede fermamente all'uguaglianza tra uomini e donne contro una società che le vuole ancora come sottomesse e inferiori.
È un bel racconto, magari in alcuni passaggi un po' prolisso e dal finale un poco amaro che segna simbolicamente (e non solo) la fine della giovinezza e l'ingresso nell'età adulta.
Voto: 7,5

Una settimana trascorsa a Pechino per scrivere un reportage che potrebbe diventare un libro diventa un racconto spassosissimo sull'esperienza di un occidentale nel misterioso paese del sol levante. Il tono è proprio divertente anche quando arriva al limite del cinismo e della causticità. Ben cosciente del divario incolmabile fra la cultura occidentale e quella millenaria cinese, Culicchia non riesce ad interpretare la Cina moderna e si perde in questa città immensa, fra stereotipi e mistificazioni.
E' il primo libro che leggo di questo autore e mi è piaciuto molto lo stile. E' stato divertente e l'ho letto velocemente nonostante il genere non mi sia propriamente congeniale.
Voto: 9

@Miledi non odiarmi!
Mi sono sforzata di finirlo e mi ..."
Nooooooo! Per carità non mi stupisce l'opinione diversa, è già capitato, ma l'impressione che la storia d'amore fosse sdolcinata mi lascia di stucco 😲

Una settimana trascorsa a Pechino per scrivere un reportage che potrebbe diventare un libro diventa un racconto..."
Finisce in wl!

Non è facile commentare questo libro, a mio vedere il più struggente, folle, sincero, appassionato della produzione dickiana.
Un po' di storia per chi non fosse addentro alla vicenda:
Nel 1974 il grande scrittore di fantascienza PKD, dopo il fallimento del suo quarto matrimonio, dopo l'ennesimo romanzo non di fantascienza respinto, dopo una lunga lista di droghe sperimentate, si ritrova, ahimè, con un bel mal di denti. Il dottore gli prescrive una medicina che prontamente il buon Phil si fa consegnare a casa. Ad effettuare la consegna una giovane e piacente commessa di farmacia. "Scatta l'amore!" penseranno subito gli inguaribili romantici tra di voi, ma così non è. Il fuoco non è infatti sulla commessa, ma sul ciondolo che la commessa porta al collo in quel frangente: Il ciondolo di un pesce.
Il pesce, simbolo cristologico per antonomasia, è stato, secondo Dick, il catalizzatore, l'elemento necessario a risvegliare il "Plasmato", l'entità divina, il seme nascosto di informazione vivente che giacque assopito per venti secoli nella biblioteca sepolta di Nag Hammadi. Avendo ricevuto il segno Dick era pronto, infatti dopo poco ecco che viene investito per circa 48 ore da un raggio di luce rosa. Il raggio di luce è "Informazione", e trasmette sotto forma di immagini e di attività fosfenica una spropositata mole di informazioni al nostro amato scrittore. La luce è VALIS, ovvero Vast Active Living Intelligence System, Valis è informazione vivente.
Dick viene così in contatto con una grande mole di informazioni; alcune le capisce (come il difetto congenito del figlio ignoto a tutti che lo porterà a salvargli la vita!) molte altre no.
Per tentare di capire cosa gli è realmente successo nel febbraio/marzo del 1974 Dick utilizza l'unico strumento che gli è congeniale: Scrivere. Ed inizia così la sua personale Esegesi , una mole di circa 15000 pagine scritte contemporaneamente a tutti i romanzi nel qual Dick si interroga, si arrampica, si arrovella, costruisce babeliche torri di ipotesi che gli crollano poi addosso.
Quello che Dick "scopre" è che in realtà non sta vivendo nel 1974 ma nel 103 d.c., gli anni intercorsi tra il primo secolo d.c. e il ritrovamento della biblioteca gnostica di Nag Hammadi sono un'interpolazione spuria del finto dio, il demiurgo malato, in realtà viviamo ancora nella prigione di ferro nera simbolo del falso impero, prigione che sta finalmente per cadere dato che sta iniziando il regno della conoscenza, Santa Sophia. E insieme a tutto ciò una lunga, lunghissima pletora di riflessioni in odor di gnosticismo con le quali il nostro autore si/ci diletta.
La cosa bella dell'Esegesi è che Dick è colto, intelligente e sincero. Per questo L'esegesi è così commovente, perché assistiamo ad un tentativo intellettualmente onesto di trovare una spiegazione ad eventi inspiegabili.
Il romanzo Valis è un tentativo di sublimare l'esegesi in romanzo. In un divertente gioco di specchi Dick si sdoppia assumendo le sembianze dei due protagonisti Phil Dick e Horselover Fat, il suo doppio. Le carte sono scoperte, la malattia mentale permea consapevolmente ogni riga, così come il dolore, la morte il mistero. Non è facile parlare di Valis perché non è facile capire Valis, ma a me, chissà perché piace!
Alla fine è Dick stesso che. forse da malato psicotico, ci dice qual è il senso dell'esegesi e di Valis: ... l'universo stesso (e la mente dietro di esso) è pazzo. Perciò qualcuno in contatto con la realtà è per definizione in contatto con la pazzia: infuso di irrazionale....Fat, usando uno strumento difettoso, indagò su un oggetto difettoso, e dalla sua indagine ricavò la conclusione che tutto era sbagliato.
Voto: 10

Copio e incollo il mio commento
...........................................................
“Non c'è che una cosa che conta: vendicarsi e vendicarsi nella maniera più completa possibile.”
Premetto che sono una lettrice anomala.
Spesso nel fare conoscenza con un* nuov* autore o autrice non leggo l’opera per cui è maggiormente conosciut* ma mi avvio per strade laterali, meno trafficate e più buie.
Questo è il caso calzante perché qualcosa mi ha spinto a rimandare la lettura de “La schiuma dei giorni” nonostante abbia avuto conferma di un apprezzamento (quasi) unanime da parte dei lettori ed avviarmi, per l’appunto, in un vicolo oscuro.
“Sputerò sulle vostre tombe” è una dichiarazione di guerra fin dal suo titolo.
A dirla tutta, all’epoca lo scandalo provocato da questo breve romanzo lo rese celebre mentre altre sue opere sono state rivalutate solo oggi.
Scritto in quindici giorni come dimostrazione che questo genere di romanzo americano (così ricercato, all’epoca dalle case editrici perché si vendeva bene) non era poi così impossibile per un europeo.
Il genere in questione è quello dell’hard boiled dove mistero e violenza s’intersecano.
Vian assume lo pseudonimo di Vernon Sullivan e si spaccia per uno scrittore afroamericano che, a causa del razzismo, non può pubblicare negli Stati Uniti.
Parallelamente la storia raccontata è quella di Lee Anderson, un afroamericano dalla pelle chiara che s’insinua in una comunità di bianchi con l’intento di vendicare la morte del fratello.
Pubblicizzato come scabroso è, in molte parti, veramente disturbante.
Non è stata, pertanto, una lettura piacevole e, oltretutto, non sono amante del genere; non riesco ad affezionarmi a storie che si muovono s’un tappeto di testosterone.
Lee Anderson non è esente, anzi la virilità non è solo sfrontata ma usata come arma di rivalsa.
Non è un caso quindi che la vendetta verso i bianchi prende la mira due donne anziché due uomini.
La storia di per sé ha solo queste coordinate: tanto sesso (view spoiler) ), tanto alcool, violenza, l’immancabile revolver. Il tutto descritto con lo sguardo sprezzante di Anderson.
Questi gli aspetti ributtanti.
Quello che colgo, invece, di positivo, è l’involucro della storia.
Innanzitutto due coordinate reali e concrete:
la prima è quella della “rabbia violenta” che quello sputo nel titolo dichiara fin da subito.
In questo Vian si dimostra lungimirante rispetto ad un riconoscimento pubblico del diritto al rancore da parte di una popolazione segregata e linciata così a lungo.
In particolare, il tema della rabbia è il muro che dividerà negli anni sessanta coloro che seguiranno l’orgoglio nero di Malcolm X da i progetti di pacificazione ed integrazione del reverendo King.
Il secondo aspetto importante di questo romanzo è quello del passing, ossia la pratica diffusasi dagli anni ’20 tra coloro che potevano farsi “passare per bianchi” grazie, appunto, ad una carnagione più chiara e spesso segno di quelle proibite mescolanze che solo l’evidente segno di passate violenze potevano giustificare.
Questo transito d’identità era spesso vissuto come un tradimento da parte della comunità afroamericana.
A questo proposito “Passing” è anche il titolo di un interessante (quanto poco conosciuto) romanzo del 1929 della scrittrice Nella Larsen e dove s'intreccia il discorso della razza a quello del genere.
Tornando a Vian ne apprezzo, infine, il valore provocatorio.
E’ una lettura che sicuramente scuote seppure non giochi a favore della causa antirazzista.
Un tema che gioca s’uno dei baluardi più calcificati nella mentalità Wasp, ossia quella del mostro nero che si serve del membro per oltraggiare i delicati corpi bianchi.
Un giudizio, dunque, più riguardi ai contenuti esterni e ad un autore che sicuramente approfondirò.
”(...) ero stato via per più di dieci anni e in mezzo a gente che non conosceva la mia origine avevo potuto perdere quella umiltà abbietta, che ci hanno dato, poco a poco come un riflesso, quella umiltà odiosa che faceva spuntare delle parole di pietà fuori dalle labbra lacerate di Tom, quel terrore che spingeva i nostri fratelli a nascondersi quando udivano i passi dell'uomo bianco; ma io lo sapevo bene che dentro una pelle come la sua, il bianco lo freghi perché è chiacchierone e si tradisce in mezzo a quelli che crede suoi simili.”
https://www.youtube.com/watch?v=IxP2I...
Voto 6

Non è facile commentare questo libro, a mio vedere il più struggente, folle, sincero, appassionato della produzione dickiana.
Un po' di storia ..."
Ho copiato il tuo bellissimo ed appassionato commento così me lo conservo per quanto farò questa lettura.
Grazie! :-)))
Dagio_maya wrote: "Ho terminato Sputerò sulle vostre tombe di Boris Vian a cui tutto sommato arrivo a dare la sufficienza.
Copio e incollo il mio commento
................................................"
Bella recensione! :)
Mi spiace non ti sia piaciuto quanto è piaciuto a me ma hai argomentato molto bene il tuo 6. Insomma, non condivido ma capisco. ;)
La schiuma dei giorni, completamente diverso, dovrebbe piacerti. Spero lo leggerai.
Lee Anderson non è esente, anzi la virilità non è solo sfrontata ma usata come arma di rivalsa.
Non è un caso quindi che la vendetta verso i bianchi prende la mira due donne anziché due uomini.
Perché le donne erano (e sono) considerate una proprietà, un bene prezioso da preservare e da non condividere con le altre razze.
Molti dei commenti maschili sotto i servizi di stupro variano a seconda della razza dello stupratore: innocentisti e indulgenti se è bianco, di condanna e colmi di rabbia se è nero.
Lee Anderson, più che un misogino, è un uomo colmo di odio che ha ingaggiato una guerra contro i bianchi. (view spoiler)
Copio e incollo il mio commento
................................................"
Bella recensione! :)
Mi spiace non ti sia piaciuto quanto è piaciuto a me ma hai argomentato molto bene il tuo 6. Insomma, non condivido ma capisco. ;)
La schiuma dei giorni, completamente diverso, dovrebbe piacerti. Spero lo leggerai.
Lee Anderson non è esente, anzi la virilità non è solo sfrontata ma usata come arma di rivalsa.
Non è un caso quindi che la vendetta verso i bianchi prende la mira due donne anziché due uomini.
Perché le donne erano (e sono) considerate una proprietà, un bene prezioso da preservare e da non condividere con le altre razze.
Molti dei commenti maschili sotto i servizi di stupro variano a seconda della razza dello stupratore: innocentisti e indulgenti se è bianco, di condanna e colmi di rabbia se è nero.
Lee Anderson, più che un misogino, è un uomo colmo di odio che ha ingaggiato una guerra contro i bianchi. (view spoiler)

Mi spiace non ti sia piaciuto quanto è piaciuto a me ma hai argomentato molto bene il tuo 6. Insomma, non condivido ma capisco. ;)
La schiuma dei giorni, completamente diverso, dovrebbe piacerti. Spero lo leggerai.."
E' stato molto disturbante oltre al fatto che non amo il genere hard boiled ma, appunto, come spiego credo di aver colto il messaggio.
Leggerò sicuramente altro, schiuma compresa 😉
Federica wrote: "Perché le donne erano (e sono) considerate una proprietà, un bene prezioso da preservare e da non condividere con le altre razze.
Molti dei commenti maschili sotto i servizi di stupro variano a seconda della razza dello stupratore: innocentisti e indulgenti se è bianco, di condanna e colmi di rabbia se è nero.
Lee Anderson, più che un misogino, è un uomo colmo di odio che ha ingaggiato una guerra contro i bianchi. [Gli stupri che commette sono paragonabili a quelli di guerra e di massa. (hide spoiler)]."
No, certamente c'è la cifra misogina propria del genere hard boiled per cui il protagonista sbandiera la proprietà maschile come assoluta. Il romanzo nel suo complesso poi ovviamente va letto in altro modo ed è nel suo significato globale che, a mio parere, acquista maggior valore.
Argomenti su cui ho fatto a suo tempo una tesi di laurea e mi interessano molto.
Conosci bell hooks?
Grazie Federica per averlo proposto perchè probabilmente avrei rimandato ancora questa conoscenza.
Dagio_maya wrote: "Conosci bell hooks?"
No. :(
Mi sto documentando. Ho trovato tradotti solo due libri, al momento fuori catalogo. Li metto in wishlist e cercherò in biblioteca.
Grazie della segnalazione. :)
No. :(
Mi sto documentando. Ho trovato tradotti solo due libri, al momento fuori catalogo. Li metto in wishlist e cercherò in biblioteca.
Grazie della segnalazione. :)

Non è facile commentare questo libro, a mio vedere il più struggente, folle, sincero, appassionato della produzione dickiana.
Un po' di storia ..."
Bellissimo commento Mick!!

Copio e incollo il mio commento
................................................"
Bel commento! Disturbante o no finisce in wishlist!

Grazie della segnalazione. :)"
Purtroppo si. Non è considerata un autrice "interessante" per il pubblico italiano e, da un certo punto di vista, è vero,
Se riesci a trovarlo, ti consiglio "Elogio del margine".
:-))

@Miledi non odiarmi!
Mi sono sforza..."
Lascia di stucco anche me:))
Premesso che la mia lettura risale a parecchi anni fa, ricordo con grande piacere la delicatezza dei personaggi e la tenace ferocia degli elementi (come dimenticare la casa ancorata con le funi che slitta qua e là con le raffiche di vento?)


@Miledi non odiarmi!..."
Anche per me ci sono passaggi indimenticabili tipo l'attraversamento della baia su delle piccole imbarcazioni a motore, mi pareva di vederle combattere tra le onde sferzate dal vento gelido. Durante la lettura sono più e più volte andata a cercare immagini di Terranova su Google.
@monica sono due adulti feriti dalla vita che si incontrano e delicatamente si approcciano. Non si parla mai di baci ardenti, di sesso, di romanticherie, ma di cose pratiche: lui che le dà un passaggio, lei che gli regala un maglione.... Cosa ci vedi di svenevole e dolciastro?
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eccoci alla TERZA MANCHE della 11^ edizione della Gara d'Autore!
Qui potrete segnalare la fine della lettura, il voto assegnato al libro che avete letto (da 0 a 10) e i vari commenti.
Vi ricordo che il primo che terminerà la lettura e avviserà in questa discussione potrà scegliere il manager e l’autore per la quarta manche! :)
Buone letture!