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Gara d'Autore
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GENNAIO - Voti e commenti (Gara d'Autore 11)


Il libro o meglio l'autore ha come manager Saturn.
Nel libro il narratore racconta in prima persona la storia della sua breve amicizia col dottor Fadigati, un medico professionista della sua citta', Ferrara, orginario di Venezia. (view spoiler) . Non voglio raccontare l'intera trama, perche' il libro e' veramente bello, e se non lo conoscete (come non lo conoscevo io prima di leggerlo) voglio che ve lo godiate.
Mi ha colpito non solo l'attualita' degli argomenti trattati...e qui ci sarebbe solo da rattristarsi, sono passati 100 anni ma pregiudizi e discriminazione purtroppo persistono e anzi, fanno talmente parte della quotidianita' da non causare a mio avviso la dovuta indignazione (ma non voglio far partire filippiche eh, parlo a voce personale); mi sono piaciute moltissimo la sensibilita' dell'autore, le capacita' descrittive...l'amore nei confronti della propria citta' di cui ricorda ogni via, ogni bottega, i diversi colori delle tegole e dei lastricati a seconda della stagione e dell'ora del giorno....in alcuni punti l'opera mi ha ovviamente ricordato Il giardino dei Finzi-Contini, che avevo letto anni fa. Eppure questo mi e' piaciuto di piu'...la figura del dottore Fadigati mi sa che me la portero' nel cuore per un bel po' Grazie Saturn, voto 9.


Lio so che sei giovane e festeggi con alcol e facendo le ore piccole ma oggi è il 2 ti sarai ripresa quel tanto che serve per le assegnazioni, giusto? 🤣🤣🤣

Infatti!!!
Anche perchè ho finito anch'io!! 🎉🎉🎉🎉

Voto 9
...........
Copio e incollo il mio commento
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Incipit-
“Le donne che cantano, nel fiume.
È il primo ricordo di Briciola, sebbene all’epoca non fosse ancora nato. Nondimeno la strada che serpeggiava tra le montagne gli appare nitida, e così pure la sosta per riposarsi tra fiori gialli che si chiudevano al tocco dei bambini. Era il tramonto quando la Carovana vide il fiume inverdire lungo la curva e stabilì di fermarsi per la notte. Era una sera di primavera tinta di blu, faceva freddo.
Camion, pullman e furgoni si disposero in cerchio a ridosso dell’argine, come bisonti contro il vento; al centro, il Pink Piper, l’autobus a due piani. Handy, il capo, si trovava sul tettuccio del Piper per rivolgere il saluto del sole al giorno morente.
Bambini nudi sfrecciavano ai margini dell’accampamento, la pelle irruvidita dai brividi. Gli uomini accendevano un falò, accordavano chitarre, cominciavano a preparare cene a base di frittelle e stufati di verdure. Le donne lavavano vestiti e biancheria nel fiume gelido, sbattendo i panni contro le rocce. Negli ultimi sprazzi di luce, sotto l’ombra sempre più scura delle loro ginocchia, la corrente scintillava di bolle di sapone.”

Trittico del giardino delle delizie - Hieronymus Bosch
“Libertà o comunità, comunità o libertà. Una persona deve decidere come preferisce vivere. Io ho scelto la comunità.”
Il primo libro del 2020 mi ha catturata da subito: una di quelle letture da cui non ci si riesce a staccare ed ogni incombenza esterna è vissuta come doloroso fastidio.
”È così che sei diventato Ridley Sorrel Stone, chiamato col nome di una città dove, di fatto, non arrivammo mai. La Briciola di noi hippie. Il più antico nascituro di Arcadia. Il nostro erede senza lascito...”
Tra mito e realtà la storia personale di Briciola è intrecciata ad una storia collettiva; Arcadia è il suo nome e come il suo corrispondente mitologico si nutre dell'idillio di una vita bucolica.
Handy è la guida, il faro che illumina il cammino di chi vuole costruire un mondo migliore.
”...noi volevamo fare qualcosa di diverso dagli altri. Qualcosa di puro. Volevamo vivere con la terra, non su di essa. Vivere restando fuori dalle perversioni del mondo mercantile e guadagnarci da vivere partendo da zero. Volevamo che il nostro amore fosse un faro col quale illuminare il mondo.”
L’utopia, però, è già(Ahimè!!!) per definizione un atto perdente.
Così è stato deciso e il (buon??) senso comune che decide cosa è bene e cosa è male, da sempre, ha indicato questo mondo di speranze come una mera fase adolescenziale.
Insomma, crescendo, passerà...
Eppure in tutto ciò c’è la forza dell’amore, della condivisione, l’accettazione dell’Altro.
Perché tutto ciò è destinato a fallire?
Perché l’uomo non riesce a correre ai ripari soprattutto ora che si continua a vivere ai margini di un dirupo?
Queste domande accompagnano la mia lettura.
La storia di Briciola attraversa il tempo e le idee.
La scrittura di Lauren Groff è attenta e studiata.
Briciola bambino decifra l’incomprensibile mondo adulto che lo circonda con l’alfabeto delle favole. E’ il libro dei fratelli Grimm (che coincidenza aver letto queste fiabe proprio lo scorso mese!) che legge di nascosto a dargli le coordinate.
Tuttavia “Arcadia” racconta di un luogo e di un tempo che non muore scomparendo ma incide e si radica in ognuno.
Un romanzo che , nelle sue quattro parti, segue il cammino di Briciola dalla sua nascita alla sua vita adulta.
Un romanzo affascinante a cui, tuttavia, non posso dare un giudizio pienamente positivo perché ho trovato un eccesso nell’ultima parte, nel senso che ne avrei fatto a meno avendo aggiunto troppe altri argomenti di riflessione (rapporti generazionali, la malattia, l’eutanasia, le torri gemelle, i cambiamenti climatici, il progresso tecnologico...).
Insomma, un po’ come quell'abbondanza di cibo che c’è stata in questi giorni di feste:
piatti succulenti ma quando è troppo è troppo!
In ogni caso, un libro che mi è piaciuto moltissimo e forse perché è una storia di nascita, di morte ma soprattutto di ricostruzione.
Ed io voglio continuare a crederci...
"Lui pensa al vecchio paracadute con cui giocavano da bambini ad Arcadia: sfrecciano nella vita invecchiando con velocità inimmaginabile, ma ognuno agguanta un setoso lembo del manto di ricordi che a ondate si leva tra loro, addolcendo così il lungo autunno."
----------------------------------------------------
COLONNA SONORA-
🎶 Simon & Garfunkel - The Sound of Silence (from The Concert in Central Park) - https://www.youtube.com/watch?v=NAEpp...
🎶 Ray Charles canta « Lift everyvoice and sing », canzone contro la guerra di James Weldon Johnson https://www.youtube.com/watch?v=QU892...
🎶 Cat Steven Tea for the Tillerman https://www.youtube.com/watch?v=T76_0...
🎶 Led Zeppelin Houses of the holy https://www.youtube.com/watch?v=s8e6V...
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★★★★½


Grazie a te che lo hai proposto!!
Anch'io sento di partire bene: era il libro giusto per me e capitato al momento giusto! 😍
Ah! Dimenticavo!
ASSEGNAZIONIIIIII!!
Evviva!!! Già due persone hanno finito il loro libro. Io sono a buonissimo punto e sono entusiasta di Ciò che inferno non è, anche se ci sono dei passaggi che mi fanno venire un magoneeee. Vabbe', bano alle ciance, pensiamo alle cose importanti.
Lio, è finito il capodanno, è ora di rimettersi al lavoro, forza forza, è tempo di assegnazioniiiiiii.
No, aspetta, lo dico meglio,
ASSEGNAZIONIIIIIIII
Lio, è finito il capodanno, è ora di rimettersi al lavoro, forza forza, è tempo di assegnazioniiiiiii.
No, aspetta, lo dico meglio,
ASSEGNAZIONIIIIIIII

Così mi distraggo un po'
E siccome sei molto lontana
Più forte ti scriverò
Da quando il 2020 è arrivato
un giorno è già passato
e visto che già in 2 han finito
quand'è che...
Vedi Cara Lio cosa ti scrivo e ti dico
E come sono contento di essere qui in questo momento
Vedi, vedi, vedi, vedi
Vedi Cara Lio cosa mi devo inventare
Per poterti vedere
a dare a dare a dare a dare
ASSEGNAZIONIIIII!
Ajeje wrote: "Cara Lio ti scrivo
Così mi distraggo un po'
E siccome sei molto lontana
Più forte ti scriverò
Da quando il 2020 è arrivato
un giorno è già passato
e visto che già in 2 han finito
quand'è che...
Ved..."
Geniale!
Dopo questa serenata, Lio, devi per forza premiare Ajeje (solo lui, noi no, non siamo per niente interessati, no, no, cosa vai a pensare) con le ASSEGNAZIONIIII
Così mi distraggo un po'
E siccome sei molto lontana
Più forte ti scriverò
Da quando il 2020 è arrivato
un giorno è già passato
e visto che già in 2 han finito
quand'è che...
Ved..."
Geniale!
Dopo questa serenata, Lio, devi per forza premiare Ajeje (solo lui, noi no, non siamo per niente interessati, no, no, cosa vai a pensare) con le ASSEGNAZIONIIII


Poi ... Capa si buona dacci le nostre prime ASSEGNAZIONI del 2020!
Dopo che Ajeje, tutti i mesi, si impegna con così tanta intensità non puoi stare li davanti al computer a ridere sotto i baffi e a divertirti a farci attendere ... fai divertire anche noi ;)


Il libro o meglio l'autore ha come manager Saturn.
Nel libro il narratore racconta in prima persona la storia della sua breve a..."
Evviva! Che bella recensione, anche io lo lessi in un pomeriggio ed è rimasto uno dei miei preferiti 😊
Sono contenta che Bassani stia piacendo a tutti :D
@Caralio.... AAAA
AAAA
AAAAUGURIIIII
🎉🎊🎉🎊🎉🎊🎉
😂
Ma anche...... ASSEGNAZIONIIII hehehehe


Tutti gli anni sono uguali se non siamo noi a cambiare.
@Caralio diamo la svolta? Cerchiamo di cambiare e darle subito queste assegnazioni!
Ahahahah ogni mese vi superate! :D
Ajeje wrote: "Cara Lio ti scrivo
Così mi distraggo un po'
E siccome sei molto lontana
Più forte ti scriverò
Da quando il 2020 è arrivato
un giorno è già passato
e visto che già in 2 han finito
quand'è che...
Vedi Cara Lio cosa ti scrivo e ti dico
E come sono contento di essere qui in questo momento
Vedi, vedi, vedi, vedi
Vedi Cara Lio cosa mi devo inventare
Per poterti vedere
a dare a dare a dare a dare
ASSEGNAZIONIIIII! "
Stupendaaaa! *_*
Ajeje questa me la salvo! ;)
Intanto complimenti a chi ha già finito, Ilaria P. (con una lettura che mi ispira moltissimo) e Dagio_maya. :)
Ajeje wrote: "Cara Lio ti scrivo
Così mi distraggo un po'
E siccome sei molto lontana
Più forte ti scriverò
Da quando il 2020 è arrivato
un giorno è già passato
e visto che già in 2 han finito
quand'è che...
Vedi Cara Lio cosa ti scrivo e ti dico
E come sono contento di essere qui in questo momento
Vedi, vedi, vedi, vedi
Vedi Cara Lio cosa mi devo inventare
Per poterti vedere
a dare a dare a dare a dare
ASSEGNAZIONIIIII! "
Stupendaaaa! *_*
Ajeje questa me la salvo! ;)
Intanto complimenti a chi ha già finito, Ilaria P. (con una lettura che mi ispira moltissimo) e Dagio_maya. :)
Finito Ciò che inferno non è. È un libro bello bello bello.
È stato il mio primo incontro con Alessandro D'Avenia e non vi nascondo che avevo qualche timore anche perché questo romanzo parla di mafia e non è facile descrivere un fenomeno così complesso e doloroso nelle sue implicazioni senza essere banali o gratuitamente violenti. D'Avenia ci riesce e racconta la storia degli ultimi mesi di vita di don Pino Puglisi attraverso gli occhi di chi lo circonda: un suo studente al liceo (l'alter ego dell'autore?), i bambini del quartiere, i mafiosi (in particolare Nuccio e il Cacciatore), la giovane Lucia. Più di una volta mi sono ritrovata col magone a pensare a quest'uomo coraggioso e alla fine che ha fatto.
Tutto sullo sfondo di una Palermo piena di luce, di mare, di speranza, ma anche di disperazione e squallore. Le descrizioni che non tutti lettori hanno apprezzato, per me hanno aggiunto qualcosa alla storia.
È un libro che ricorda una grande persona e lancia un messaggio importante, quindi gli do 10.
È stato il mio primo incontro con Alessandro D'Avenia e non vi nascondo che avevo qualche timore anche perché questo romanzo parla di mafia e non è facile descrivere un fenomeno così complesso e doloroso nelle sue implicazioni senza essere banali o gratuitamente violenti. D'Avenia ci riesce e racconta la storia degli ultimi mesi di vita di don Pino Puglisi attraverso gli occhi di chi lo circonda: un suo studente al liceo (l'alter ego dell'autore?), i bambini del quartiere, i mafiosi (in particolare Nuccio e il Cacciatore), la giovane Lucia. Più di una volta mi sono ritrovata col magone a pensare a quest'uomo coraggioso e alla fine che ha fatto.
Tutto sullo sfondo di una Palermo piena di luce, di mare, di speranza, ma anche di disperazione e squallore. Le descrizioni che non tutti lettori hanno apprezzato, per me hanno aggiunto qualcosa alla storia.
È un libro che ricorda una grande persona e lancia un messaggio importante, quindi gli do 10.


@miledi per molti aspetti mi ha ricordato Avviso ai naviganti, corri a leggerlo!
Grazie grazie grazie a Gaglioz che mi ha fatto scoprire un libro di cui non posso che dire meraviglie e di cui solo il ricordo mi manda in estasi 😍
Voto: 10

Ajeje questa me la salvo! ;)"
Pippicalzelunghe wrote: "Dopo che Ajeje, tutti i mesi, si impegna con così tanta intensità non puoi stare li davanti al computer a ridere sotto i baffi e a divertirti a farci attendere ... fai divertire anche noi ;)"
LaCitty wrote: "Geniale!
Dopo questa serenata, Lio, devi per forza premiare Ajeje (solo lui, noi no, non siamo per niente interessati, no, no, cosa vai a pensare) con le ASSEGNAZIONIIII"
Ahahahahahahahahah :-D

LaCitty concordo con il tuo commento. E' stato anche il mio primo D'Avenia e lo ricordo ancora come se lo avessi letto ieri.
Pensa che sono entrata in una libreria di un'altra città lontana da casa (un giro il libreria bisogna sempre farlo) e sul libro c'era una nota del libraio che diceva "ragazzi leggetelo è bellissimo" e con quella frase mi ha catturata. Bello bello!
Lelena non lo conosco ma dopo un commento così finisce diritto in wl. ;)

È stato il mio primo incontro con Alessandro D'Avenia e non vi nascondo che avevo qualche timore anche perché questo rom..."
A quanto pare siamo in tante ad aver fatto conoscenza con D' Avenia grazie a questo libro. Io l' ho amato moltissimo, è stata una vera folgorazione.

Voto 8

@Gattomario A mio avviso uno dei piu' indovinati, l'ho letto non so quante volte...e molto bella la spiegazione del titolo che la vedova dell'ingegnere Luparello da al commissario, vero?

Grossa delusione da questo autore di cui avevo già letto "l'importanza dei luoghi comuni" e che mi era piaciuto molto.
Affrontando l'altra lettura non mi ero resa conto di trovarmi di fronte a un erudito di professione e invece in questo romanzo la cosa è evidente fin dalle prime pagine. Prima dei personaggi ho trovato molto antipatico l'autore per lo stile barocco che ha utilizzato. Ad ogni passaggio vuole necessariamente far vedere quanto è bravo con le parole. C'è un dialogo in cui si discute dell'articolo da utilizzare davanti alla parola "pneumatici"! Ma veramente??
Poi ci sono i riferimenti a brani di musica classica, alla mitologia, ai film e chi più ne ha più ne metta. Ma perché scrivere un giallo se vuoi parlare di queste cose? Io credo che ogni genere abbia un proprio linguaggio, non puoi utilizzare parole auliche parlando di un bambino presumibilmente rapito.
Qualcuno potrebbe obiettare che la parte noir è un pretesto per parlare d'altro. Ma magari fosse così! Il mistery non è il mio genere e avevo scelto questo libro perché, fuorviata indubbiamente dal titolo, pensavo parlasse maggiormente del rapporto del protagonista col padre e del suo affiancarlo negli ultimi giorni di vita. E invece grossa delusione perché questo è solo uno dei tanti argomenti sfiorati, ma non veramente affrontati.
Sui dialoghi poi aprirei un capitolo a parte. Assurdi! Soprattutto quelli fra Sergio e il suo compagno. Ci sono delle discussioni che non ho proprio capito. Litigate per me incomprensibili.
Voto 5 solo per il bel ricordo che ho dell'altra lettura di Fois che avevo fatto.

Partiamo dal fatto che per me sono 5 stelle, perchè è Marquez e trovo meraviglioso il suo modo di scrivere, la sua ironia e il modo in cui utilizza delle immagini meravigliose per descrivere scene anche banali: La cucina enorme, con il sussurro del fuoco e le galline addormentate sulle grucce, pareva respirare col fiato sospeso.
Questo libro è sorprendente perchè sembrerebbe che non ci sia nulla da svelare in quanto sappiamo che Santiago Nasar morirà ma la cronaca di come ciò sia avvenuto tiene comunque all'erta, il fatto che tutti sappiano e che nessuno prenda sul serio la cosa oppure dia per scontato che qualcun'altro abbia già avvisato il malcapitato, il biglietto sotto la porta completamente ignorato.
Poi mettiamoci la tensione emotiva per l'arrivo del vescovo e la notte di bagordi appena passata dopo il matrimonio, che rendono vivace la scena... insomma in questo libro deve succedere una cosa sola che però è circondata da mille altri avvenimenti che la completano. Geniale.
Il povero Santiago avrebbe potuto essere salvato in mille modi ma gli innumerevoli equivoci e le circostanze avverse hanno provocato un effetto domino per lui disastroso, in ultimo la madre che spranga la porta principale convinta che lui sia già entrato invece è lì ad un passo e si vede chiudere la porta in faccia.
Anche se si tratta di una tragedia tutto ciò mi ha strappato comunque un sorriso, proprio perchè assurdo.

E`la storia di due giovani innamorati tedeschi che si separano poco prima della costruzione del muro di Berlino, uno sceglie di andare all’Ovest e l’altra sceglie di restare ad Est.
Sono partita scoraggiata, mi sono ricreduta per le prime decine di pagine ma dalla metà in poi purtroppo per ma è stata un noia immensa. Non mi sono interessata ad alcun personaggio né alla storia, ho trovato i dialoghi inverosimili e in generale inutili; la storia d’amore poi, secondo me, mancava proprio d’amore, ma questo potrebbe essere perché io sono romantica come un mignolo sbattuto in uno spigolo. Credo che sia un libro dal quale si deve farsi catturare e io purtroppo non ci sono riuscita, mi sembra che abbia mal sopportato il passare del tempo.
Naturalmente queste sono solo le mie impressioni personali, mi dispiace ma, nonostante riconosca che in certi momenti è scritto bene, l’ho letto con grande difficoltà. Peraltro da giovincella avevo letto "Cassandra" e "Medea" e all’epoca mi erano piaciuti. Invece un libro cosi`precisamente collocato in un momento politico e storico, ma che lo racconta da un punto di vista « intimista » non fa davvero per me, è proprio una questione di gusti; insomma qui si parla della fabbrica come si potrebbe parlare di un negozio di lusso o di un asilo, e questa per me è stata forse la delusione più grande.
Devo dare un 4, scusa Federica!

Peccato davvero per la prima parte...voto 8.

Elmwood Springs è una deliziosa località dove sembra che il tempo di sia fermato.
Dena, al contrario, è una ragazza dinamica e alla moda, sempre attiva e pronta a non deludere i suoi spettatori. Eh sì, una giornalista molto impegnata e bellissima, carismatica, professionale e ammaliante, ma noi lettori abbiamo il privilegio di vedere quanto sia vulnerabile con le sue ansie, il suo vizio di bere, il suo dolore per un uomo amato, la sua cattiva gestione dei farmaci e soprattutto la sua normalità! Perché Dana col suo aspetto attraente e le sue gambe lunghissime non è sempre a suo agio, anche se quando vuole le sfrutta benissimo 😉 Dana non è mai sicura di niente e quando si guarda allo specchio si stupisce per quello che vede, la adoro, si capisce? Ho un debole pure per Sandy che quando si tratta di contrattare rischia sempre un infarto 🤣
Poi c’è la frizzantina Sookie che insiste per poterla almeno incontrare e quando Dana le snocciola la lista dei suoi impegni dice “Non credo che perdere un’ora di sonno per un’amica ti ucciderà. Potrai sempre dormire in aereo. Se non approfittiamo di queste occasioni dovremmo aspettare di essere vecchie per rivederci.” la lascia senza scampo, ma ci ride su, spumeggiante. Non è stupenda?
Gerry O’Malley allora? È adorabile nel suo essere folle d’amore per Dena. Le imprese che compie per conquistarla sono tanto assurde quanto memorabili!
Dana cerca le sue origini per poter vivere serenamente. Non sarà facile, ma si riuscirà a capire il mistero celato dietro sua madre, bellissima quanto schiva.
Perde nel finale e la morte di Sydney Capello, giornalista senza scrupoli, è un po’ troppo esagerata, ma è un libro davvero gradevole.
Voto 8

Un libro che non sono sicura abbia soddisfatto tutte le mie aspettative. Erano aspettative alte, quindi questa non è necessariamente una considerazione negativa, anzi. Nel suo complesso è un libro che, mio malgrado, mi sono ritrovata a divorare. Mio malgrado, perché non sono proprio riuscita a farmi piacere le due protagoniste.
Non mi è piaciuta l’ermetica, intransigente, solitaria Emerenc. E’ un personaggio difficile da esaminare, da valutare, da giudicare. Si porta dietro un lungo passato di cui ci offre solo qualche sprazzo sconvolgente ed è impossibile venire a capo dell’equazione data dalla somma degli istanti della sua vita. Per me era un puzzle con quasi tutti i pezzi mancanti e ho smesso quasi subito di cercare di ricomporlo. Mi sono limitata a guardare quello che offriva e quello che offriva non lo capivo e non sono riuscita a farmelo piacere.
Ancora meno mi è piaciuta la voce narrante, questa scrittrice così vigliacca proprio nei confronti di chi ama. Pronta a mettersi sulla gogna per quelle che sa essere le sue mancanze e pronta a mettersi dietro le sue scuse un rigo dopo. Non è un’accusa, intendiamoci, in un certo senso la capisco bene e forse proprio per questo non ho potuto sopportarla. Da lei ho avuto l’impressione di un modus operandi intellettualista e cerebrale: a livello istintivo sa quello che bisogna fare, ma qualsiasi impulso generoso è frenato dal ragionamento, dai costumi, dall’abitudine, dall’indolenza. Perché non scendere a spalare la neve al posto di Emerenc? Perché non rinunciare a una cerimonia di premiazione, a un viaggio diplomatico all’estero? La sua coscienza sa che non ci sono giustificazioni, ma la sua testa gliene crea di molte e molto razionali per discolparsi da quella che non posso fare a meno di chiamare codardia.
Penso che il problema del libro sia in chi l’ha letto. La mia esperienza di vita è forse troppo lontana dalla vicenda narrata, ma riconosco la carica emotiva che un romanzo del genere si porta dietro. Se avessi identificato Emerenc, anche solo parzialmente, con una delle figure della mia vita, avrei probabilmente chiuso questo libro in lacrime.
Voto: 8


Grossa delusione da questo autore di cui avevo già letto "l'importanza dei luoghi comuni" e che mi era piaciuto molto.
Affrontando l'altra lettura non mi e..."
vedo solo ora questo commento e non potrei essere più d'accordo!
L'ho letto a dicembre ed ho provato un costante senso di irritazione verso l'autore e verso i protagonisti, uno dei libri più pretenziosi che abbia mai letto

La regina degli scacchi di Walter Tevis - voto 9
Stati Uniti, Beth Harmon, la nostra protagonista vive in orfanotrofio dopo aver perso la madre. Ha 8 anni, piccola, timida, solitaria. Un giorno nel seminterrato incontrerà il custode intento su una scatola con delle pedine sopra, incuriosita riuscirà a combattere la sua timidezza e chiederà al signore cosa stia facendo. Il custode le dice che sono gli scacchi e a Beth le si illuminano gli occhi, il cervello incomincia a girovagare e dopo aver fatto la sua prima partita, non avrà altro che la scacchiera davanti agli occhi e i suoi pensieri, sogni e passioni saranno tutti per questo gioco enigmatico e affascinante. Così Beth capisce che...
Terzo libro che leggo di Tevis ed è stata un'ottima scoperta, non sapevo cosa aspettarmi da un libro che dal titolo e dalla trama mi parlava di scacchi. Da piccolo giocai, così per divertimento, a scacchi, ma senza mosse speciali ecc... Così dopo aver letto l'ultima frase di questo emozionante romanzo, mi è salito su un amarcord che non so spiegare!
La scrittura è splendida, coinvolgente, pare di essere lì, accanto a Beth, nelle sue avventure, disavventure, nella sua crescita personale, si sentono le emozioni scaturite dalle vittorie ed anche dalle sconfitte.
L'unico punto negativo è che nella seconda metà del romanzo, la storia prende una piega troppo cinematografica, rispetto alla prima metà straordinaria. Comunque poco male, Tevis si conferma un fuoriclasse nell'arte delle parole e del saper raccontare il riscatto, in una società frenetica e che dà poco spazio a chi non si piega al suo volere.


Concordo, Il mimo però è il mio preferito, forse anche per il genere :-) Purtroppo non è stato così con "L'uomo che cadde sulla Terra", magari ci dovrei riprovare in edizione Minimum Fax, visto che gli altri 2 li ho amati, letti in edizione Minimum Fax. Però prima mi leggerò gli altri suoi, tanto non sono molti, purtroppo...
Grazie ancora :-D

Sicuramente i primi romanzi della serie di Montalbano sono i più riusciti, almeno a mio avviso.

Elmwood Springs è una deliziosa località dove sembra che il tempo di sia fermato.
Dena, al contrario, è una ragaz..."
Sono contenta del tuo commento, @MonicaEmme, perché questo libro devo ancora leggerlo!

@Gattomario Il mio preferito al momento e' La voce del violino..ma non li ho ancora letti tutti tutti....pero' La voce del violino con la gallina suicida nelle prime pagine mi fa ridere anche solo a pensarci...

Elmwood Springs è una deliziosa località dove sembra che il tempo di sia fermato.
Dena, al con..."
Anche io l'ho letto questo mese e invece l'ho trovato un pò poco collegato...questa volta la Flagg non mi ha convinto nonostante dei suoi romanzi io apprezzi soprattutto al capacità di creare un romanzo corale, in cui la protagonista è tutta una cittadina. Qui forse proprio perchè invece si divide a metà tra una cittadina e una città, non mi ha convinto molto....peccato

Questo libro di Chatwin è un viaggio lungo un secolo che descrive la vita di una piccola comunità gallese di campagna.
Le sue descrizioni mi hanno ricordato i quadri dei paesaggisti inglesi della prima metà dell'Ottocento, dove squarci di luce penetrano la vita campestre e addentrano il fascino della natura. Su questo sfondo si stagliano i gemelli Jones e il particolare rapporto di simbiosi che li caratterizza. Le esperienze dell'uno non possono non coinvolgere l'altro, neanche la distanza riesce a separarli, neanche i disaccordi o le discussioni. I grandi eventi storici che percorrono il secolo non riescono a cambiare sostanzialmente le loro vite legate alla terra e alle tradizioni. In particolare Benjamin non accetta il progresso tecnologico che alleggerisce il lavoro ma al tempo stesso lo trasforma. Lewis, il più forte dei due, paradossalmente è il più succube nel loro rapporto. La sua vita si piega alle esigenze del fratello apparentemente più debole, ma che dimostra di essere il più tenace.
Una storia molto bella e particolare che esplorare le terre, per me sconosciute, del Galles.
Voto 7,5

Il Palahniuk più famoso, romanzo dirompente che ha scaraventato l'autore nel Gotha dei grandi autori americani.
La cosa più bella nel leggere questo romanzo è la voce dell'autore. Potente, irriverente, uguale anessun altro. Un periodo di Pahlaniuk è come uno sputo in faccia, è come un monologo in camera in un film di Spike Lee, magari non sai a che serve ma sai che è un mattoncino fondamentale per la struttura e che è bene lasciarlo lì a fare il suo lavoro.
La storia è nota a molti grazie anche al buon film di David Fincher. Seguiamo le avventure di Tyler Durden, terrorista di guerriglia, nichilista messianico oracolare e misterioso, saponificatore sovversivo che dà vita a club di combattimento nei quali i reietti della società moderna, i frustrati di wall street ikea-dipendenti possono trovare uno sfogo, una via, una vita. Un romanzo sovversivo sulla gioia di essere sovversivi, sulla necessità della ribellione, un romanzo per chi trova piacere nel dolore, per chi non ha niente da perdere, per chi non si riconosce nello specchio, per chi ama il gusto del sangue. O semplicemente per chi ama la bella letteratura americana. Bravo Chuck!
Voto: 8

Il Palahniuk più famoso, romanzo dirompente che ha scaraventato l'autore nel Gotha dei grandi autori americani.
La cosa più bella nel leggere ..."
Ne sono molto contento Mick :-D
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Vi siete ripresi dal cenone di Capodanno? Siete in giro per qualche bel viaggetto o siete team divano, camino e libro?
Ovunque siate vi auguro un felice 2020, che porti serenità, progetti realizzati e ovviamente tante bellissime letture!!
Oltre al nuovo anno inizia anche la QUARTA MANCHE della 11^ edizione della Gara d'Autore!
Qui potrete segnalare la fine della lettura, il voto assegnato al libro che avete letto (da 0 a 10) e i vari commenti.
Vi ricordo che il primo che terminerà la lettura e avviserà in questa discussione potrà scegliere il manager e l’autore per la quinta manche! :)
Buone letture!