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Amedeo, je t'aime
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Amedeo, Je t'aime > A Penny for your Thoughts e i Colori dell'Anima

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Graziano Fusilli | 278 comments Mod
A PENNY FOR YOUR TOUGHTS E I COLORI DELL'ANIMA


Basterebbe scorgere le citazioni scelte dal GdL "Chiave di Lettura" e appuntate su i post-it gialli nello spazio “A penny for your thoughts” e poi appese sulla porta magnetica della Biblioteca San Valentino, per innamorarsi di "Amedeo, je t’aime" di Francesca Diotallevi.

Post–it di Loretta Grossi: "Sapete che cos'è l’amore quello vero, avete mai amato così profondamente da condannare voi stessi all'inferno per l’eternità, io l’ho fatto!"

Post-it di Marianna Solidea Di Virgilio: "Eravamo nati per trovarci, io e lui. Eravamo destinati a mescolarci, amalgamando sogni e pensieri, rancori e bugie. Avevamo danzato sull'abuso tentando di afferrare le stelle era con quella polvere dorata sulle dita che aveva dipinto i suoi ultimi lavori, ma gli era costato caro. Nessun uomo può avvicinarsi così tanto a un corpo incandescente senza restare bruciato".

Post-it di Maria Rita Alberico: "Le ferite più gravi, quelle insanabili, vengono sempre inflitte da chi amiamo di più. Sono quelle che non guariscono mai, che ci accompagnano sempre, come un marchio".

Post-it di Sonia Egizii: "Era partito da tre settimane e io sentivo la sua mancanza in ogni respiro, in ogni battito del cuore. Non c’era un momento in cui non mi chiedevo dove fosse e cosa stesse facendo. Era diventato l’ossessione delle mie giornate e il tormento delle mie notti".

Già, per festeggiare il secondo compleanno del GdL "Chiave di Lettura", ci siamo regalate le pagine intense e autentiche di un’autrice che abbiamo avuto il piacere di conoscere attraverso un altro suo bellissimo romanzo Dentro soffia il vento e personalmente durante la premiazione del “Premio Parco Majella” ad Abbateggio l’anno scorso.

In entrambe le storie narrate è l’amore il vero protagonista, quello che non si sceglie, quello che non accetta compromessi o indecisioni. Quello che si vive nel bene e nel male. Possono esserne testimoni silenziosi foglie di lampone, larici, betulle o profumi del bosco valdostano come in “Dentro soffia il vento” o spicchi di luna argentata che timida si lascia guardare nella Parigi di inizio Novecento come in "Amedeo, je t’aime".
Lui, l’amore ha la medesima forza. È simile a un fanciullo alato, a volte capriccioso con il volto bendato e armato di arco e frecce. È sempre lui che sceglie. Non si ha alcun potere d'impedirlo quando trafigge i cuori delle persone.
L’ultimo romanzo letto e commentato, dunque, si svolge nella capitale francese.
È una Parigi divisa fra giovani vite offerte alla causa della Prima guerra mondiale, in mezzo al fango e all'orrore delle trincee, e le idee rivoluzionarie di nuovi artisti come Picasso, Pissarro, Diego Rivera e altri che si muovevano tra boulevard de Montparnasse e de Raspail, con canzoni goliardiche e bicchieri di vino o assenzio. Ed è proprio in questi luoghi che nasce l’amore impetuoso e devastante fra il pittore livornese Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne, timida pittrice diciannovenne proveniente da una famiglia conservatrice dell’alta borghesia.
Amedeo è bellissimo, decisamente non omologabile, dalla folta capigliatura nera, trasandato ma fiero e pieno di nobile dignità. Lo chiamano Modì, il cui suono in francese era simile a maudit (maledetto) per lo stile di vita dissoluto o semplicemente diverso dalla morale comune.
Ha salute cagionevole e vive per la sua arte. Un’arte con un solo soggetto: l’uomo in tutte le sue sfumature, con le sue fragilità e dannate debolezze.
Quasi tutti gli occhi dei personaggi che dipinge hanno occhi vuoti perché maschere senz'anima. Non quelli di Jeanne che aveva un viso perfetto, carnagione bianchissima, capelli ramati e splendidi occhi azzurri. Lei diventa sua moglie pur non avendo la vera al dito. Il loro amore è consacrato non da documenti scritti ma dalla luce del mattino e dal sapore delle lacrime.
Le loro anime si appartengono.

Post-it di Laura Astrologo ʚϊɞ: "Le nostre anime erano intessute di colori impastati sulla medesima tavolozza: i malinconici grigi, i blu profondi, i pallidi rosa. E poi il rosso, steso in larghe pennellate, che divorava ogni cosa, demoliva le convenzioni e si nutriva di sogni irrealizzabili".

Modigliani muore a soli trentacinque anni all'alba del 24 gennaio 1920. Jeanne che aveva scelto di vivere con lui contro ogni tipo di convenzione sociale, decide di appartenergli anche nella morte gettandosi nel vuoto il giorno successivo perché (come suggerisce il post-it di Valentina Pascetta): "Dicono che la vita sia il bene più prezioso, ma non è così. Il bene più prezioso è la possibilità di scegliere. La libertà di inseguire il proprio destino".

Una grande storia d’amore e una narrazione potente e coinvolgente quella di "Amedeo, je t’aime".
Ve la consigliamo caldamente, suggerendovi anche il bellissimo film che si ispira alla vita di Modigliani: “I colori dell’anima” scritto e diretto da Mick Davis.

Buona vita a tutti!


Scritto da Arianna Pascetta


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