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Vipera: Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi
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Vipera: nessuna resurrezione > Inferno & Paradiso

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Graziano Fusilli | 277 comments Mod
Inferno & Paradiso


Non capita spesso di poter leggere un romanzo nella città dove la storia narrata muove i passi.


Le ultime pagine di “Vipera” di Maurizio de Giovanni scelto dal GdL "Chiave di Lettura" nel mese di settembre, le ho lette proprio a Napoli fra Via Toledo, via Chiaia e Piazza del Plebiscito con il vento salmastro che, sinuoso e caldo, portava in giro gli odori delle tazzine di caffè, delle pastiere e delle sfogliatelle.

Ho pensato ad altri titoli di libri, mentre camminavo fra Spaccanapoli, i quartieri spagnoli e Galleria Umberto I. Per citarne alcuni: Il ventre di Napoli di Matilde Serao, Made in Naples: Come Napoli ha civilizzato l’Europa di Angelo Forgione, Napòlide di Erri De Luca... Ho scomodato persino Johann Wolfgang von Goethe con il suo Viaggio a Napoli.

In tutti i libri che parlano di questa città, oche solo la attraversano, essa ne diventa un po’ protagonista con la sua bellezza sfrontata e micidiale, “quella che le deriva dal vivere sopra un vulcano catastrofico”, come amava ripetere il filosofo Luciano De Crescenzo.

Sarà che Napoli deve la sua origine mitologica alla sirena Partenope, il fascino dell’ibrido lo avverti subito, lo riconosci appena la solchi, lo respiri. Gioia e tristezza, dolcezza e angoscia, dolce e amaro, lì che camminano sempre a fianco.

Non poteva essere diversamente anche nel giallo ”Vipera” di De Giovanni.


Siamo a Napoli nel 1932, quindi in epoca fascista.

Mancano pochi giorni a Pasqua. Al “Paradiso” casa di tolleranza d’alto borgo, sito in via Chia, viene ritrovata morta Ceccamo Maria Rosaria del Vomero detta “Vipera”. Lei, la più bella fra le prostitute del bordello è stata soffocata con un cuscino.

Per la maitresse Madame Yvonne era una specie di réclame, un’insegna vivente.

A condurre le indagini il Commissario Ricciardi, uomo malinconico dagli intensi occhi verdi e con un profondo senso della giustizia, che vive con l’anziana tata Rosa, quasi una seconda madre che sogna di vederlo accasato magari con la vicina (dirimpettaia) di casa Enrica.

Ricciardi ha un dono: quello di vedere i morti ammazzati e di conoscere le loro ultime parole. Il fantasma di Vipera gli ripete “il mio frustino, il mio frustino”. Sarà questa frase ambigua e oscura che lo condurrà insieme al fido brigadiere Maione a cercare l’assassino e a capire le sue ragioni.

Sarà stato l'ambulante di frutta e verdura Peppe 'a frusta, o Alfonso, il commerciante di arredi sacri con tendenze sadomasochiste che ha scoperto il cadavere? Forse … ma ci sono anche molti altri clienti ossessionati da Vipera.

Coppola, ad esempio, che ne è stato persino innamorato e che le ha chiesto di sposarla? Sarà stato lui, magari rifiutato da una donna bellissima e ricca che non voleva cambiare né mestiere né vita?

La vicenda è assolutamente complessa e si trovano, nel corso della narrazione, continue ipotesi di moventi. I personaggi che ruotano attorno alla vicenda sono tutti lì, sospesi in quel luogo che si chiama Paradiso ma “dove paradiso e inferno esistono per scambiarsi di ruolo e fingere di essere la perfetta abitazione per qualcuno”.


Non svelo naturalmente il colpevole, invitandovi a leggere questo intenso giallo, ricco, inoltre, di personaggi “satelliti” molto interessanti che vivono e lottano per sopravvivere come Bambinella, il femminiello informatore di Maione o Ciccillo 'o Cecato, “il suonatore di fisarmonica cieco che ci vedeva benissimo …”.


Fra digressioni paesaggistiche e anche culinarie troverete anche una Napoli che comincia ad assaporare il clima nauseante del regime fascista sempre più pronto ad usare il bastone mentre si avvia alla sua fine.


Per cui merita un’attenzione particolare anche forse l’unico vero amico di Ricciardi, il Dottor Bruno Modo, che è stato medico di guerra nel 1915-1918 e che ne ha viste molte nella sua vita. Egli è l’unico (dichiaratamente) antifascista che ha il coraggio di dire che la dittatura porterà l’Italia alla rovina e per questo rischia moltissimo all'interno della storia.


Con questo personaggio che sa cos'è la pietà e il rispetto e sa ascoltare ogni singolo sussulto del proprio cuore, senza averne paura, vi saluto!


Scritto da Arianna Pascetta


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