La Setta dei Libri discussion

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Finché il caffè è caldo - terzo step

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message 1: by Ambra (new)

Ambra Montoli (ambramont) | 24 comments Apro la discussione anche se per velocizzare la mia sofferenza ho fatto l’eretica ed ho già terminato il libro. Non faccio spoiler e vi dico la mia solo sul terzo step.

Concluso il secondo step avevo ancora speranza, dopo questo l’ho persa.
Continuo ad essere convinta che questo tipo di storia sotto forma di libro (e scritta con questo stile) non aggiunga nulla di nuovo.
Per me non è sufficiente che si raccontino storie con cui è facile commuoversi (come questa e quella dello scorso step) se poi deve essere trattato tutto così all’acqua di rose. Probabilmente l’autore voleva dare spazio all’immaginazione, ma se devo immaginarmi proprio tutto allora c’è qualcosa che non va. Per contro, se molte cose me le devo immaginare, altri dettagli inutili vengono ripetuti all’infinito senza motivo apparente. Dovrebbe essere “show don’t tell”… qui invece c’è solo il tell.

Non fa proprio per me. Purtroppo da grigia divento nera.


message 2: by Melania (new)

Melania (mela98) | 4 comments Buongiorno Adepti!
Se il secondo step era riuscito a schiarirmi un pò, quest'ultimo mi ha portata di nuovo al punto di partenza e mi dispiace molto perché la trama in sé del libro mi aveva molto incuriosita e attratta.
In generale, questo libro non mi fa né caldo né freddo e non credo mi lascerà qualcosa. Le storie di ogni racconto sono anche belle ma mi sembrano buttate lì totalmente a caso tranne che per i vari collegamenti tra uno step e un altro e presumo per la morale comune. Mi sarebbe piaciuto entrare maggiormente nei personaggi e nelle loro vite di cui è stata mostrata solo la superficie.
Spero che nell'ultimo step vengano chiarite certe cose ma in generale non penso che la mia idea possa cambiare.


message 3: by Io (new)

Io (libriinfiniti) | 8 comments Ciao adepti! Io invece mi ero scurita moltissimo con il secondo racconto, che mandava a quel paese tutte le regole precedenti, e mi schiarisco leggermente con questo nuovo racconto che in fondo mi è piaciuto. Rimango però grigia perché: non possiamo usare metà racconto (già breve) per anticipare il prossimo, non si può lasciare tutto ad opera del lettore ma devono esserci paletti e guide, non si può puntare tutto sulla descrizione minuziosa di dettagli inutili. Perciò spero che l'ultimo racconto dia una chiusa e soprattutto una risposta agli innumerevoli dubbi lasciati aperti!


message 4: by Fabiana (new)

Fabiana (fabianaitaly) | 18 comments Al contrario delle persone che hanno scritto prima di me il libro continua a piacermi. Per la prima volta in questo racconto abbiamo visto un viaggio dal futuro al "nostro presente" e a me è apparso chiaro che la ragazza apparsa sia la figlia di Nagare e Kei, spero che la storia sarà approfondita nel prossimo capitolo.
Anche la storia di Hirai e Kumi è stata molto emozionante anche se non mi è piaciuta la forzatura che Hirai abbia deciso di tornare a Sendai per il sogno della sorella ... e i suoi di sogni?


message 5: by Maria (new)

Maria | 23 comments Io accuso la ripetitività. Caruccetto, nn lo considero un capolavoro ma è piacevole. Niente di più. Però al terzo racconto la noia incombe


message 6: by Tamara (new)

Tamara Sasso (tamiii) Anche a me, come l'autore, verrebbe di essere ripetitiva, dicendo le solite cose : nulla di che, frettoloso ecc.
Questa volta voglio condividere con voi cose diverse :) premetto che ho terminato la lettura, ma questi sono miei appunti basati esclusivamente su questo terzo step.
1) il presente è immutabile
ha senso a livello pratico : se non fosse stato così, sarebbe regnato il caos. Insomma, molte più regole, molti più dettagli e molte più pagine, in contrasto con l'idea originale del libro (nato come opera teatrale).
2) se non cambia nulla, che senso ha?
Il viaggio del tempo diventa una sorta di filmato interattivo. È come quando, presi dalla nostalgia, ci mettiamo a sfogliare gli album di fotografie, o a guardare le vecchie cassette. È un viaggio fine a se stesso, un tempo chiuso che può aiutarci a superare i momenti in cui ci sentiamo persi. È un'esperienza che farei volentieri, e voi?
3) Viaggiare nel tempo come nei giochi a scelta multipla
Ok, questa è una stupidaggine, ma la dirò comunque. Questa modalità di viaggi nel tempo mi ricorda moltissimo i giochi a scelta multipla che hanno avuto successo nel 2012/13 (the walking dead game, beyond: two souls, the wolf among us, life is strange, until dawn...).
Indipendentemente dalle scelte del giocatore (es. Tentare di salvare il personaggio x o no), la conclusione era, ovviamente, la stessa (la morte del personaggio x) . Eppure, era bello ritornare indietro nel gioco per provare tutte le scelte, scoprendo le diverse reazioni e risposte! (come Hirai, che ha scoperto il vero sogno della sorella).
4) la viaggiatrice dal futuro
Nulla di ché, è solo divertente quando un autore (o chicchessia) si cimenta a prevedere le tecnologie future (e mi riferisco al telefono-sottiletta). Proprio giorni fa vidi delle immagini su come, attorno al 1800, immaginavano la gente degli anni 2000 girare a bordo di mini mongolfiere, haha. Lascio il link qui per chi è interessato :) - >( https://www.google.com/amp/s/www.inde...)
5) Kawaguchi, dove ci vuoi portare?
Spesso butta lì concetti* a caso, come la cliente dal futuro, il fantasma, le mille regole imposte e mai approfondite... Insomma, tante cose che mi portano a pensare che i viaggi nel tempo siano in secondo piano rispetto ai racconti sui clienti e sugli impiegati.
Magari l'autore vuole darci spazio per l'immaginazione (nel caso, ce ne sta dando troppo), o forse tutti questi pezzi sparsi formeranno un'immagine chiara alla fine del libro. Chissà.

* approposito, voi avete capito al riflessione sull'amicizia, le emozioni e la gravità? Io no, haha, sono l'unica?


message 7: by Giulia (new)

Giulia (dibbi) | 6 comments Ciao a tutti,
io resto sempre grigia in attesa dell'ultimo racconto per capire se si andrà a parare da qualche parte o se si resterà sul banale (com'è stato finora).
Le storie in sé sono carine, il secondo racconto lo ritengo il migliore per ora, ma iniziano a essere un po' ripetitivi e sembrano insistere sempre sullo stesso concetto.
Non mi soffermo sulla parte dei viaggi del tempo e delle regole perché proprio non mi tornano, salvo solo l'aspetto emotivo.


message 8: by Giulia (new)

Giulia (dibbi) | 6 comments Maria wrote: "Io accuso la ripetitività. Caruccetto, nn lo considero un capolavoro ma è piacevole. Niente di più. Però al terzo racconto la noia incombe"

Ahahahah anche io sono rimasta basita da quella parte se voleva essere una metafora io non l'ho capita XD


message 9: by Fabiana (new)

Fabiana (fabianaitaly) | 18 comments @Tamara, grazie per il link, le immagini sono bellissime


message 10: by Marco (new)

Marco Turco | 4 comments Al terzo step il libro continua a essere carino nella sua narrazione "ingenua. "Le due sorelle" sembra introdurre elementi nuovi, ma si limita a "spremere" al meglio i personaggi apparsi finora con l'aggiunta della "viaggiatrice dal futuro"/figlia dell'adorabile Kei. Gli occhi un po' smaliziati del lettore occidentale possono cadere nella noia più totale, ci sta, ma non ho niente da rimproverare a Kawaguchi, che narra una vicenda inverosimile, triste e dolce con gli occhi del narratore giapponese. Ho il sospetto che questo libro andrà a finire nel mio scaffale "meh" qui su Goodreads, ma attendiamo "con fiducia" il quarto step.


message 11: by Antonella (new)

Antonella Salandra | 9 comments Se mi ero ‘schiarita’ grazie alle emozioni che aveva suscitato il secondo step con il terzo mi trovo nuovamente grigia.
Non sono riuscita nuovamente ad empatizzate con il racconto. La parte più piacevole è stata senz’altro il viaggio nel tempo di questa misteriosa ragazza (credo, ahimè, sia la figlia di Kei, venuta dal futuro per la madre ormai defunta).
Spero che l’ultimo step possa chiudere tutte le questioni aperte.
Al prossimo step 📚


message 12: by Anto_s1977 (new)

Anto_s1977 | 4 comments Nel terzo step viene fuori ancora in modo più prepotente la necessità di tornare nel presente, prima di farsi trasportare dalla forte emozione di un incontro nel passato, ignorando la razionalità che riporta ad un presente doloroso, ma necessario per maturare e salvare rapporti importanti. La storia di Hirai e Kumi ci dimostra come, spesso, le cose possano essere più semplici di quello che si crede e che basterebbe una comunicazione migliore per evitare equivoci.


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