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Le Château d'If > La dama di voluttà - Le due regine

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message 1: by Savasandir (last edited Apr 06, 2022 08:13AM) (new)

Savasandir  | 2136 comments Mod



Ah! -esclamò entrando ed avventandosi su una poltrona senza ulteriori convenevoli- mi auguro che qui da voi almeno si sia in Francia, si parli francese, si mangi in francese, si ami in francese.
Quindi eccomi, signora, assai fiero d'essere con voi, vicino a voi, per poter scrivere ed annunciare all'Europa quale meraviglia di bellezza abbiamo regalato a questo duca, che dovrebbe esserci per sempre fedele, non fosse altro che per questa
ragione



La dama di voluttà e Le due regine sono due romanzi del ciclo La Casa di Savoia.
C’è chi li attribuisce entrambi a Dumas con grande sicumera, tuttavia, la prima edizione francese del 1864 per l'editore Michel Lévy Frères lascia poco spazio ai dubbi: sul frontespizio campeggia la seguente dicitura: LA DAME DE VOLUPTÉ - MÉMOIRES DE M.LLE DE LUYNES - PUBLIÉS PAR ALEXANDRE DUMAS ; memorie solo pubblicate, dunque, non scritte da lui (e se c'era un autore che non si fece mai troppi scrupoli ad intestarsi le fatiche altrui, quello era Dumas, per cui non va presa alla leggera, a mio avviso, questa rara dichiarazione d'onestà). Oltretutto, nella prefazione al romanzo il buon Alexandre parla chiaro: afferma di non amare più occuparsi delle biografie, ha una sua cara amica -di cui non fa mai il nome, ma sappiamo trattarsi della contessa Dash- che se ne occupa al suo posto.

Dopodiché, sempre nella prefazione, Dumas parte a raccontare la più verosimile delle storie, anche se un po’ troppo rassomigliante a quella della nascita de I tre moschettieri per credergli alla lettera: un giorno, durante una sosta di viaggio a Montpellier, il nostro Alexandre, che indubbiamente doveva essere amico di tutti i bibliotecari di Francia, decise d’impegnare le 5 ore d'attesa andando a trovare un suo carissimo amico, bibliotecario del paese; costui, sapendo bene quanto Dumas amasse le antiche lettere, gli sottopose le memorie della contessa di Verrua, l'amante di Vittorio Amedeo II di Savoia, scritte da lei stessa su incoraggiamento di Voltaire.
Dumas le lesse, le ritenne ottimo materiale da romanzo, ne commissionò una copia dettagliata -dopo quella storiaccia con la Biblioteca di Marsiglia per la mancata restituzione delle Memorie del Cavalier d'Artagnan, il Nostro, evidentemente, non aveva più credito presso il sistema bibliotecario francese-, e ottenutala, la consegnò tosto alla contessa Dash, che ne trasse ben due romanzi: La dama di Voluttà e Le due regine.
Questo è il racconto di come andò, secondo il nostro eroe.
Non è tuttavia da escludere che qua e là Dumas abbia limato, aggiunto, spianato ed espunto a suo piacimento (soprattutto nei dialoghi).


message 2: by Savasandir (new)

Savasandir  | 2136 comments Mod
Edizioni italiane

Il primo romanzo è presente ne La Dama di Voluttà e Carlo Emanuele III , edito Robin, 2021, in cui la stessa romantica liaison fra Vittorio Amedeo II e la contessa di Verrua è narrata prima dalla protagonista (e scritta dalla Dash) e poi rivisitata dalla prospettiva del figlio del re, Carlo Emanuele, (e scritta da Dumas).

Del suo seguito, Le due regine, esiste in italiano solo un'edizione di epoca prebellica di sole 76 pagine.


message 3: by Savasandir (new)

Savasandir  | 2136 comments Mod
Nota a margine per i genealogisti:
La contessa di Verrua, ovvero Jeanne Baptiste d'Albert de Luynes, era la nipote di una dama celeberrima per tutti i lettori di Dumas: sua nonna paterna era nientepopodimenoché la bellissima ed intrigantissima Madame de Chevreuse!


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