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La donna dei fiori di carta
Tesori nascosti
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La Donna dei Fiori di Carta
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Oggi l'opera prescelta è "La donna dei fiori di carta" di Donato Carrisi.
Il monte Fumo è una cattedrale di ghiaccio, teatro di una battaglia decisiva. Ma l'eco dei combattimenti non varca l'entrata della caverna in cui avviene un confronto fra due uomini. Uno è un prigioniero che all'alba sarà fucilato, a meno che non riveli nome e grado. L'altro è un medico che ha solo una notte per convincerlo a parlare, ma che ancora non sa che ciò che sta per sentire è molto più di quanto ha chiesto e cambierà per sempre anche la sua esistenza. Perché le vite di questi due uomini che dovrebbero essere nemici, in realtà, sono legate. Sono appese a un filo sottile come il fumo che si leva dalle loro sigarette e dipendono dalle risposte a tre domande. Chi è il prigioniero? Chi è Guzman? Chi era l'uomo che fumava sul Titanic? Questa è la storia della verità nascosta nell'abisso di una leggenda. Questa è la storia di un eroe insolito e della sua ossessione. Questa storia ha attraversato il tempo e ingannato la morte, perché è destinata al cuore di una donna misteriosa.
Il romanzo dunque si presenta di poche pagine, immediate, incentrate su tre sole domande: Chi è Guzman? Chi sono io? E chi era l’uomo che fumava sul Titanic? “La donna dei fiori di carta” è un noir che si basa su questi tre quesiti e può sembrare non sufficiente per dirsi un romanzo, invece leggendo si ha la sensazione di essere catapultati in una realtà annebbiata dalla leggenda. I soldati austriaci hanno catturato un prigioniero italiano, probabilmente un ufficiale di alto grado. Si ha la necessità di conoscere il suo nome ed incaricato a estorcergli il nome è un medico, una persona comune, l’unico che può essere in grado di farlo parlare. Il medico porta del tabacco da offrire al prigioniero e da fumare con lui. La storia che inizia a narrare il prigioniero comincia con un fiammifero ed è breve e fragile come la vita. Ciò che viene raccontato rimanda a vicende che hanno dell’incredibile e meritano di essere riportate di bocca in bocca. Alla fine del libro il lettore così come il protagonista del romanzo conoscerà le risposte alle tre domande.
Anche l’atmosfera della guerra traspare da queste pagine, con una paura palpabile e l’aria che sa di morte e con la speranza di poter tornare a casa.
Per chi ha letto i precedenti romanzi di Donato Carrisi, questo libro è un sorpresa. “La donna dei fiori di carta” appare, infatti, come un romanzo storico, ambientato nelle trincee della Prima Guerra mondiale, sul fronte austriaco, per poi divenire con lo scorrere della narrazione un thriller pieno di mistero, con un personaggio ambiguo ed insolito a fare da protagonista. Non si deve raccontare la trama di questo romanzo denso, breve, insolito, per non guastare al lettore il sorprendente finale: basta dire che Carrisi si rivela un fine narratore, capace di mescolare generi diversi, di affabulare il lettore che, in una serie di vicende incastrate una nell'altra senza un attimo di noia, arriva alle pagine finali con la meraviglia di essere passato attraverso la Belle Epoque, l’esotismo, la storia, l’affondamento del Titanic, la passione, la malinconia, l’amore in una specie di caleidoscopio ricco di suggestioni e di intense emozioni.
Donato Carrisi (1973) è uno scrittore, sceneggiatore, drammaturgo, giornalista e regista italiano, vincitore del Premio Bancarella nel 2009 con “Il suggeritore” e del premio “David di Donatello” nel 2018 con “La ragazza nella nebbia”. Collaboratore per il Corriere della Sera, si cimenta come sceneggiatore di serie televisive e per il cinema. Dopo aver studiato al Liceo Classico “Tito Livio” di Martina Franca, si è laureato in giurisprudenza, con una tesi su Luigi Chiatti, "il Mostro di Foligno". Ne è seguita poi la specializzazione in criminologia e scienze del comportamento.
A cura di Valentina Pascetta