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Lo scimmiotto di Wu Cheng'en

Iniziato ieri, sono a pag. 79.
All'inizio questo Scimmiotto mi sembrava un mattacchione divertente e simpatico ma con il passare delle pagine l'opinione peggiora e lo Scimmiotto diventa presuntuoso, invidioso, avido.

Ora sono a pag. 184 e un po' mi dispiace per quello che è successo allo Scimmiotto. (view spoiler)[500 anni di prigionia da solo all'interno di una montagna è tanta roba. E quando ne esce, gli tocca fare pure da guida ad una specie di "santo". (hide spoiler)] Poverino, chissà cosa gli succederà ancora!

Eccomi, iniziato e letto solo il primo capitolo, ma l'impatto è stato molto buono...

@Simona, vedrai, vedrai 😁😁😁

Finalmente l'ho finito e devo ammettere che non vedevo l'ora. L'opera è sicuramente interessante ma monotona. Le prime avventure sorprendono e meravigliano ma tutte le altre diventano piuttosto ripetitive. Alcuni personaggi cambiano, crescono e si elevano ma poi c'è Tripitaka, l'unico essere umano della combriccola, che non cambia mai e continua a piangere come una fontana ogni volta che deve affrontare un problema.

Sono arrivato a metà circa e alla fine è simpatico, poi tutti i vari personaggi mitologici, che poi mi vado a cercare in rete, rendono la lettura interessante. Per contro ho denotato una monotonia nel narrare, che rende la storia un po' piattina.
Vediamo con la seconda metà...

Io non so se farò in tempo a leggerlo purtroppo, anche se per me sarebbe una rilettura...

Rieccomi!
Finito anch'io e alla fine mi è piaciuto, un 4 stelle meritato :-)
"Lo scimmiotto" è un'opera dello scrittore, della dinastia Ming, Wú Chéng'ēn, scritto nel '500, ci narra delle gesta di Scimmiotto, nato da una pietra e che nel corso di svariate avventure/disavventure, in modo molto grottesco e surreale, ci presenta il panorama della mitologia cinese e della religione buddista.
Lo stile è molto colloquiale e all'inizio mi è sembrato troppo monocorde, le storie si susseguivano in modo poco dinamico, quasi statico. Però, penso, sia stato un mio personale problema, perchè verso la metà il tutto mi è risultato più coinvolgente e affascinante e i vari personaggi hanno preso, pian piano, una loro dimensione personale ben definita.
Divertente, satirico e a dir poco folklorico, questo libro mi ha fatto conoscere diverse realtà mitologiche della Cina, che poco o per nulla conoscevo. La Bodhisattva, su tutti, è quella che mi ha colpito nel profondo e cioè quell'essere umano che decide di continuare a reincarnarsi per dedicarsi totalmente ad aiutare gli altri esseri umani per compassione, fino a riuscire a raggiungere la Via, cioè l'illuminazione.