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Il verdetto
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Graziano Fusilli | 278 comments Mod
Ed eccoci di nuovo qui con la rubrica a cadenza mensile e precisamente l'ultimo giorno di ogni mese, curata dalla nostra utente e amica Valentina Pace.

Questa rubrica nasce anche e soprattutto da una riflessione che ci accompagna da un po' di tempo: per una "piccola" biblioteca di un piccolo paese non è sempre facile stare al passo con le richieste, i suggerimenti, le necessità degli utenti e non. Per questo motivo, con l'aiuto di Valentina scopriremo nuovi autori e nuove letture, consigli e spunti di riflessione, insieme a curiosità e notizie sui nostri cari libri. E allora, diamo il benvenuto a questo nuovo spazio culturale dove si viaggerà alla scoperta delle case editrici indipendenti: ʟᴇᴛᴛᴜʀᴇɪɴᴅɪᴇ.

La casa editrice di questo mese è: Neri Pozza

Buona lettura a tutti!


𝕀𝕃 𝕍𝔼ℝ𝔻𝔼𝕋𝕋𝕆 𝕕𝕚 𝔾𝕣𝕒𝕙𝕒𝕞 𝕄𝕠𝕠𝕣𝕖

In un processo ciò che conta non è la verità, ma le apparenze e quello che riusciamo a dimostrare. Partendo da questo presupposto, lo scrittore e sceneggiatore pluripremiato Graham Moore, costruisce un legal thriller che funziona come un congegno a orologeria e tiene avvinto il lettore dalla prima all’ultima pagina.
Nella Los Angeles del 2009, la scomparsa e il presunto omicidio della quindicenne Jessica Silver, erede di una immensa fortuna, sconvolgono l’opinione pubblica. Suo padre, il magnate Lou Silver, vuole che giustizia sia fatta ad ogni costo. L’unico sospettato del delitto è Bobby Nock, giovane insegnante di Jessica: lui è afroamericano mentre lei è una wasp (White Anglo-Saxon Protestant).
La giuria popolare che dovrà partecipare a tutte le sedute del processo e pronunciare il verdetto di assoluzione o colpevolezza è estremamente eterogenea, poiché composta da bianchi, afroamericani, ispanici, asiatici ed ebrei; molti dei suoi membri hanno una situazione personale difficile o qualcosa da nascondere.
I due “leader” della giuria sono Rick Leonard, afroamericano, assolutamente convinto della colpevolezza di Bobby Nock e Maya Seale, bianca, convinta, a sua volta, che le prove a sostegno dell’accusa non siano determinanti. Nella stanza dei giurati le discussioni e gli scontri verbali diventano sempre più intensi e Maya, inizialmente sola contro tutti, riesce a ribaltare un verdetto già scritto e a portare dalla sua parte, uno alla volta, tutti gli altri giurati, dimostrando di possedere una notevole capacità di persuasione che, negli anni successivi, farà di lei un’ottima avvocatessa.
Tornati alla vita di tutti i giorni, i giurati del processo a Bobby Nock vengono sottoposti ad una vera e propria gogna mediatica a causa di quel verdetto che ha disatteso in modo così sorprendente le aspettative dell’opinione pubblica americana. Ognuno di loro e, in particolare Rick Leonard, dà la colpa a Maya Seale che viene letteralmente messa in croce, ma grazie alla sua forza di carattere riesce a proseguire gli studi e costruirsi una carriera di tutto rispetto.
Dieci anni dopo, per girare una docuserie targata Netflix, gli stessi giurati vengono richiamati e riuniti nell’albergo in cui avevano trascorso i lunghi mesi di isolamento durante il dibattimento in aula. A sorpresa, Rick Leonard ha annunciato di aver trovato nuove prove per riaprire il caso e ribaltare quel verdetto, dal suo punto di vista, profondamente sbagliato...
“Il verdetto” tocca tutti i nervi scoperti dell’America di oggi: il razzismo sistemico, la differenza che esiste tra le classi sociali, la difficoltà di rifarsi una vita dopo essere stati bollati da un’accusa infamante. Il romanzo sviluppa la narrazione su due linee temporali: da una parte racconta il processo seguito alla scomparsa e al presunto omicidio di Jessica, dall’altra narra ciò che accade dieci anni dopo. Alternando i capitoli che si riferiscono al 2009 con quelli legati al presente, Moore ci rivela, un pezzettino alla volta, come si sono svolti realmente i fatti, lasciandoci, in più di un’occasione, assolutamente senza parole.

COSA MI È PIACIUTO
Ho molto apprezzato il romanzo perché l’autore ci spinge a riflettere sui concetti di verità e giustizia e su come quest’ultima non sia uguale per tutti; infatti, il sistema giudiziario americano tende a trattare in modo diverso le persone a seconda della provenienza etnica o, più semplicemente, del colore della pelle. I capitoli, a mio giudizio, più interessanti sono quelli in cui Moore descrive Miracle e East Jesus. Parlando di Miracle l’autore spiega l’esistenza di centri abitati destinati a soli uomini condannati per reati sessuali, poiché, per loro, le restrizioni sulle soluzioni abitative sono a dir poco draconiane. East Jesus, invece, è una sorta di “enclave autonoma di artisti hippie… situata nel bel mezzo del deserto, senza personalità giuridica né un corpo di polizia ufficiale” e ho scoperto che esiste davvero! Apprezzo sempre moltissimo i libri che mi insegnano qualcosa di nuovo o che mi consentono di “saperne di più” e posso affermare con certezza che “Il verdetto” non è un semplice romanzo d’intrattenimento. Inoltre, la scrittura è essenziale, diretta e, allo stesso tempo, cinematografica: durante la lettura si ha l’impressione di veder scorrere le immagini di un film.

COSA NON MI È PIACIUTO
Unico neo, almeno dal mio punto di vista, il finale che mi è sembrato scontato e già visto.

L’AUTORE
Graham Moore è nato a Chicago, ha conseguito una laurea in storia religiosa alla Columbia University nel 2003 ed è l’autore del bestseller "L’uomo che odiava Sherlock Holmes" e il pluripremiato sceneggiatore del film "The Imitation Game", che ha vinto anche un Writers Guild of America Award per la migliore sceneggiatura adattata. Vive a Los Angeles.

LA CASA EDITRICE
Neri Pozza è una casa editrice veneta rinomata e prestigiosa, fondata nel 1946 dall’omonimo scrittore e ha pubblicato, nel corso degli anni, opere di autori molto famosi della letteratura italiana come Carlo Emilio Gadda, Eugenio Montale, Goffredo Parise, Massimo Bontempelli, Giuseppe Berto ai quali si affiancano oggi nomi internazionali grandiosi quali Romain Gary, Natsuo Kirino, Tracy Chevalier, Eshkol Nevo, Herman Koch.


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