pianobi: Lettere da Vecchi e Nuovi Continenti discussion
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Memoria della memoria
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GdL Memoria della memoria - 5a tappa
Io l’ho finito perché mi scadeva il prestito in biblioteca. Tutto sommato la parte su Leningrado mi ha abbastanza interessato. Ma comunque anche a me man mano che si procede l’interesse va scemando.
Elalma wrote: "Io l’ho finito perché mi scadeva il prestito in biblioteca. Tutto sommato la parte su Leningrado mi ha abbastanza interessato. Ma comunque anche a me man mano che si procede l’interesse va scemando."Io l'ho rinnovato per un altro mese :-)
Tittirossa wrote: "caspita! ma ci avviciniamo alla fine!5 tappa - 19 aprile – 78 pp
9. Joseph, o l’Obbedienza p. 303
10. Cose che non so p. 323
PARTE TERZA
1. Al destino non si sfugge p. 349
(io ho già iniziato e ..."
Credo che non esista partita tra la terra del Fado (se ho ben capito) e la Stepanova, buon viaggio!!
@Evi, io non potevo più l’avevo preso in prestito da troppo tempo, abbiamo posticipato l’inizio ed ero al limite! Non pensavo di farcela, ma sono contenta di averlo letto
Help.Sono alle prime pagine della quinta tappa.
Leningrado si parla delle zone intorno sono citati alcuni nomi di luoghi tra cui "Voronovo",
Purtroppo non ho più il meraviglioso libro di Nabokov "Parla, ricordo" preso allora in biblioteca.
La mia domanda è: si tratta della stessa Voronovo in cui Nabokov trascorreva le sue vacanze estive (correndo con il suo retino a caccia di farfalle) durante la sua meravigliosa infanzia aristocratica in epoca ancora presovietica?
Grazie.
Tittirossa wrote: "caspita! ma ci avviciniamo alla fine!5 tappa - 19 aprile – 78 pp
9. Joseph, o l’Obbedienza p. 303
10. Cose che non so p. 323
PARTE TERZA
1. Al destino non si sfugge p. 349
(io ho già iniziato e ..."
Strano io il capitolo su Leningrado lo sto trovando bellissimo, direi anche commovente.
in valigia il cartaceo non ci stava e l' ebook aggiunge una caratterr di frammentarieta che la Stepanova non regge, quindi ne ho approfittato per iniziare L'arte nella tempesta di Todorov (in modo da capire almeno un po i riferimenti a poeti e scrittori russi).
@cato tu che sei il nostro faro per capire i russi :-), che ne pensi?
@cato tu che sei il nostro faro per capire i russi :-), che ne pensi?
Tittirossa wrote: "in valigia il cartaceo non ci stava e l' ebook aggiunge una caratterr di frammentarieta che la Stepanova non regge, quindi ne ho approfittato per iniziare L'arte nella tempesta di Todorov (in modo ..."@ Titti , concordo che, anche per me, la lettura della Stepanova in eBook è risultata impossibile : riprenderò con il cartaceo appena rientro.
Di Todorov -
- in attesa del parere del nostro grande @ Cato - anni luce più esperto ed acculturato di me - ,
ne ho tre :
attualmente in lettura /consultazione
Memoria del male, tentazione del bene: Inchiesta su un secolo tragico ,
anche gli altri “ spiluccati “ ( li avevo presi in eBook per curiosità e, ovviamente, acquistati subito in cartaceo 😉)
E non escludo di prendere ancora un paio…. lo so non sono normale…😱) Quello che citi tu mi stuzzica molto , per esempio…
Se lo vuoi leggere, lo conosci ma giusto per…
https://www.ilpost.it/2017/02/07/tzve...
Un caro saluto 😊
Non ho mai letto quel libro di Todorov, ma è uno dei massimi esperti di letterature di lingua slava mai esistiti su questo pianeta, quindi presumo sia inattaccabile.
Tittirossa wrote: "in valigia il cartaceo non ci stava e l' ebook aggiunge una caratterr di frammentarieta che la Stepanova non regge, quindi ne ho approfittato per iniziare L'arte nella tempesta di Todorov (in modo ..."Catoblepa wrote: "Non ho mai letto quel libro di Todorov, ma è uno dei massimi esperti di letterature di lingua slava mai esistiti su questo pianeta, quindi presumo sia inattaccabile."
E io. giusto per non smentirmi, l'ho già ordinato su Amazon.de : lo avevano in italiano ; Titti Titti , sarai la mia rovina ...😘
@agnes per me quasi totalmente ignorante di storia russa (so giusto un paio di fondamentali e qualche verticale da letture casuali) è stato illuminante anche solo l'introduzione e il pensiero su avanguardie artistiche e rivoluzionari (e l'enorme misunderstanding che costò la vita a parecchi degli artisti, o la coscienza, o l'arte)
Tittirossa wrote: "@agnes per me quasi totalmente ignorante di storia russa (so giusto un paio di fondamentali e qualche verticale da letture casuali) è stato illuminante anche solo l'introduzione e il pensiero su av..."Grazie @ Titti !
Sempre ultra modesta : hai una tale conoscenza di letteratura di tutto il mondo che confermi una volta di più che “ solo il saggio sa di non sapere “…
Siete una miniera di stimolanti titoli e mi rendete sanamente curiosa, sempre più curiosa… Grazie a tutti
Evi * wrote: "Help.Sono alle prime pagine della quinta tappa.
Leningrado si parla delle zone intorno sono citati alcuni nomi di luoghi tra cui "Voronovo",
Purtroppo non ho più il meraviglioso libro di Naboko..."
@Evi*, sono andata a rileggere la prima parte delle memorie di Nabokov ma non si parla di Voronovo, bensì di Vyra, la loro proprietà nei dintorni di San Pietroburgo.
Anche a me la parte sull’assedio di Leningrado è piaciuta.
scusate, sono confusa, ma la parte sull'assedio di Leningrado non è il capitolo finale della quarta tappa? quello con le lettere dal fronte di Ledik?a me è piaciuto.
Hai ragione @vecchiaphoebe, ho risposto a @evi*, tittirossa e altri che ne parlavano qui ma in realtà è l’ultimo capitolo della quarta parte, abbiamo fatto confusione.Parlando, invece, di questa tappa, ho trovato molto interessante il pezzo su Joseph Cornell. Di recente avevo visto un’ottima mostra su Duchamp al museo Guggenheim di Venezia e pensavo fosse l’unico artista a fare “scatole”, mi sbagliavo.
vecchiaphoebe wrote: "scusate, sono confusa, ma la parte sull'assedio di Leningrado non è il capitolo finale della quarta tappa? quello con le lettere dal fronte di Ledik?
a me è piaciuto."
Anche a me questa cosa ha confuso molto le idee mentre leggevo, tanto che iniziando poi quella su Joseph Cornell (che a me invece ha annoiata parecchio, al di là dell'interesse per le opere) ho pensato che la terza tappa comprendesse anche quella e che non finisse mai :-D
a me è piaciuto."
Anche a me questa cosa ha confuso molto le idee mentre leggevo, tanto che iniziando poi quella su Joseph Cornell (che a me invece ha annoiata parecchio, al di là dell'interesse per le opere) ho pensato che la terza tappa comprendesse anche quella e che non finisse mai :-D
Evi * "Strano io il capitolo su Leningrado lo sto trovando bellissimo, direi anche commovente. "
Concordo, mi sono ritrovata a respirare l'aria di Vita e destino e ricordata che avrei sempre da leggere Stalingrado: anzi, se voleste farci un pensierino per dopo... :-D
Concordo, mi sono ritrovata a respirare l'aria di Vita e destino e ricordata che avrei sempre da leggere Stalingrado: anzi, se voleste farci un pensierino per dopo... :-D
Mi chiedevo, invece, se conoscevate Henry Darger, la Outside art e l'Art brut: io l'ho scoperto (e ho scoperto questo tipo di arte) leggendo Mio padre, il pornografo di Chris Offutt (anche suo padre in un certo senso lo era), che si riferisce a tutti quegli artisti spontanei nati, per esempio, all'interno degli ospedali psichiatrici (quello di Volterra ne è un esempio).
Emmapeel wrote: "Evi * wrote: "Help.Sono alle prime pagine della quinta tappa.
Leningrado si parla delle zone intorno sono citati alcuni nomi di luoghi tra cui "Voronovo",
Purtroppo non ho più il meraviglioso l..."
Grazie @Emma è vero sono andata a vedere la recensione di Nabokov che avevo fatto e infatti parla di campagna a circa 160 kn da San Pietroburgo, mi stupisco inoltre di come potessero essere gli stessi luoghi dal momento che la Stepanova li descrive come particolarmente inospitali e paludosi (non certo dovre Nabokov correva tra prati e fiori profumati a caccia di farfalle.)
(Di simile c'era solo la V iniziale) :-)))
Umhhh, felicità la Stepanova nel secondo capitolo parla del Tiepolo dei suoi affreschi nel palazzo di Wurzburg, Sassonia e cita un libro che da tempo vorrei leggere di Roberto Calasso Il Rosa TiepoloIl rosa Tiepolo
ovviamente Edizione Adelphi.
Io intanto ho sfruttato il mio essere malaticcio per finire il libro.
Se non sbaglio è in questa quinta tappa che si parla dei bizzarri cortometraggi di Joseph Cornell. Li ho aggiunti ai miei segnalibri, ma non li ho ancora guardati, comunque sono qui.
Rose Hobart:
https://www.youtube.com/watch?v=pQxtZ...
Centuries of June:
https://www.youtube.com/watch?v=b0CGn...
Su Youtube si trova anche un altro film citato poco dopo, Čapaev, pellicola estremamente popolare in Russia. Ci sono i sottotitoli in inglese:
https://www.youtube.com/watch?v=T6KDK...
Se non sbaglio è in questa quinta tappa che si parla dei bizzarri cortometraggi di Joseph Cornell. Li ho aggiunti ai miei segnalibri, ma non li ho ancora guardati, comunque sono qui.
Rose Hobart:
https://www.youtube.com/watch?v=pQxtZ...
Centuries of June:
https://www.youtube.com/watch?v=b0CGn...
Su Youtube si trova anche un altro film citato poco dopo, Čapaev, pellicola estremamente popolare in Russia. Ci sono i sottotitoli in inglese:
https://www.youtube.com/watch?v=T6KDK...
Ho finito la quinta tappa, bella la descrizione di Parigi e degli anni universitari di Sarra, mi piace pensare che sia stata allieva o abbia conosciuto Marie Curie, anche lei "esule" a Parigi per studiare Medicina, prima donna a insegnare alla Sorbona e prima donna a vincere il Nobel.
Buongiorno a tutti,io non ho ancora terminato la 5a tappa, ma mi sono finalmente riavvicinata a voi. Mamma, che lettura faticosa (a tratti anche stimolante)!!
Però mi sono soffermata su un punto e vorrei condividere con voi cosa ne pensate:
nel capitolo “Cose che non so” l'autrice affronta a proposito del diniego del papà di pubblicare le sue lettere un pensiero già anticipato qua e là e che ora ripropone con pienezza:
“ ...il vecchio mondo è tracimato inondando la vita di tutti i giorni; la ricerca del tempo perduto è diventata l’occupazione principale e le persone intorno a me si sono gettate anima e corpo nella lettura, nella scrittura e nel tentativo di chiarire i rapporti col passato. Quello che stavo per fare, scartabellare documenti, rivoltare archivi, andare qua e là, vedere con i miei occhi quello che era rimasto, all’improvviso si rivelò essere parte del movimento generale ….
“Andare a vedere”: erano tutti impegnati in questo, come se non ci fosse altro da inventare, come se si trattasse di un nuovo tipo di grand tour, un grande viaggio europeo, irrinunciabile per gente istruita e agiata.”
...
"Senza rendermene conto stavo già assumendo la logica del proprietario....
L'oggetto del mio amore e desiderio si trasformò impercettibilmente in un bene mobile di cui facevo ciò che volevo. Per ovvi motivi gli altri miei eroi non potevano né opporsi né indignarsi: erano morti.
E i morti non hanno diritti:
...
Col passare degli anni le regole della decenza, della convivenza, del copyright cedono, per così dire, come una diga sotto la pressione dell'acqua, e al giorno d'oggi questo accade più in fretta di prima. I destini dei morti sono il nuovo Klondike, una corsa all'oro; le storie di persone di cui non sappiamo nulla diventano lo spunto per trame di romanzi e film, per speculazioni sentimentali e rivelazioni di largo consumo. Nessuno li proteggerà, nessuno ce ne chiederà conto.
...
All'inizio del nuovo secolo i morti, questa maggioranza invisibile e inenarrabile, si rivelano una nuova minoranza, infinitamente vulnerabile, spogliata di ogni diritto
Io mi ritrovo moltissimo in questo pensiero, già tanto tempo fa ho iniziato a chiedermi con che diritto esponiamo mummie o oggetti intimi in un museo (e non è un pensiero su base religiosa - sono atea- ma più o meno da ..ex addetta ai lavori), li togliamo dai loro luoghi naturali e li facciamo viaggiare per il mondo in nome di una esigenza (culturale) superiore...
Onestamente non mi sono data una risposta (al di là degli aspetti economici, che sono arrivati comunque dopo).
Nella fattispecie ciò che non capisco è come dialoghi quindi questo pensiero con quest'opera:
1) l'autrice espone una tesi in modo intelligente ma anche paraculo che poi tanto fa come le pare?
2) presuppone una sua superiorità di intenti e motivi più nobili del movimento generale?
3) sarà la conclusione del libro probabilmente che darà una risposta, effettuerà una scelta e sanerà questa dicotomia?
4)?
In più di una occasione ho avuto la sensazione che l'autrice proponga le sue visioni come più vere di altre (non riesco a fare un esempio, ma tipo: "nessuno prima di me ha capito, le cose in realtà stanno così"); e che in questo libro, oltre a un certo raffazzonamento (in cui, ripeto, ci sono molte cose degne di nota), ci sia anche della confusione (mie sensazioni, appunto).
E grazie sempre a tutti per la piacevolezza di leggere insieme e leggervi :-)
Nicoletta - wrote: "Buongiorno a tutti,io non ho ancora terminato la 5a tappa, ma mi sono finalmente riavvicinata a voi. Mamma, che lettura faticosa (a tratti anche stimolante)!!
Però mi sono soffermata su un punto e..."
Hai perfettamente espresso Nicoletta qualcosa che anche io avevo pensato e nel dire questo ribadisco come l'autrice non sia in grado, questo in generale, di dire chiaramente quale sia la sua posizione nei confronti del recupero della memoria individuale o collettiva.
A me i passaggi che hai puntualmente riportato avevano fatto pensare alla mole di mail, messaggistica fotografie che riempiono i nostri dispositivi cellulari o computer, come i posteri che vorranno ricostruire una qualsiasi memoria o un passato dovranno attingere lì, restando ben poco di fisico celato nei cassetti, nascosto in mezzo alle pagine di un libro etc.
La posizione intransigente da parte del padre di Stepanova (che mi pare, lei figlia, abbia bellamente disatteso) si accorda con il diritto all'oblio che già oggi può essere esercitato da chiunque, anche se questo si contraddice con la frequente realtà di immagini equivoche che girano in rete e che i diretti interessanti non riescono a cancellare.
Lo stesso Google prevede la possibilità di richiamare una funzione chiamata: "Gestione account inattivo" che cancella l'account dopo un certo periodo di inattività .
Tornando al romanzo appunto speriamo che entro la fine la Stepanova chiarisca le sue tesi.
può darsi che Stepanova non abbia nessuna tesi da chiarire o dimostrare.potrebbe non avere le idee chiare, come non le ho io.
non sta scrivendo un manuale o un libro di testo universitario.
non credo voglia essere un modello. scrive immersa nella nebbia di emozioni e ricordi, e a me va benissimo perdermi con lei.
Sono d’accordissimo con @vecchiaphoebe. Ho finito anch’io il libro e secondo me Stepanova non ha nessun posizione o tesi in materia, è semplicemente travolta dalla mole del materiale che ha esaminato e dalle innumerevoli diramazioni mentali, familiari, geografiche ecc che questa ricerca ha prodotto. Proprio per questo, sempre secondo me, l’autrice non è stata probabilmemte capace di inserire e organizzare questa esplorazione sulla memoria in una cornice narrativa forte, e questo penalizza un libro che altrimenti sarebbe potuto essere un capolavoro. Se dovessi definirlo “romanzo” gli darei due stelle, memtre se lo considero una serie di saggi e riflessioni sul tema il giudizio cambia in positivo.
In queste ultime pagine ho trovato bellissima e molto triste la descrizione di un’Odessa “com’era”, cosmopolita, esagerata, mediterranea, antirussa. Pensare a questi luoghi (anche Cherson!), nella guerra attuale mi deprime. E, ancora una volta, l’ennesima suggestione artistica, il quadro di Piero di Cosimo che devo aver visto millenni fa senza vederlo, mi fa venir voglia di tornare a Oxford per ritrovarlo.
sono tornata, ho recuperato il cartaceo e ripreso la lettura, più tardi apro la tappa finale (da app non riesco).
ma...... sul serio la Stepanova ha scritto "tessssoro"?!
ma...... sul serio la Stepanova ha scritto "tessssoro"?!
@Titti, me lo sono chiesta anche io, l’ho sottolineato e mi ripromettevo di chiedere il vostro parere :-)
piperitapitta wrote: "@Titti, me lo sono chiesta anche io, l’ho sottolineato e mi ripromettevo di chiedere il vostro parere :-)"Beh avrà letto anche le Il signore degli anelli:-)))
Eh, vorrei anch'io sapere com'è in russo. La citazione al Signore degli anelli in italiano è evidente, quindi direi che anche in russo lo cita. Ma non so se è così esplicito come in italiano.
Catoblepa wrote: "Eh, vorrei anch'io sapere com'è in russo. La citazione al Signore degli anelli in italiano è evidente, quindi direi che anche in russo lo cita. Ma non so se è così esplicito come in italiano."
Cerchiamolo! :-D
Cerchiamolo! :-D
io sono tuttora sconvolta (certo è esagerato ma mi ha ribaltato l'approccio: prima ero dubbiosa, adesso mi sta sulle p.) da quel tesssssoro. cioè è una battuta?! c'entra con Cornell? boh, perché dà una temperatura da presa in giro a tutto il tema.
ah, per me la citazione viene dal film dove la pronuncia è molto più marcata. anni fa lessi tutta una diatriba tra lettori e visori di Tolkien, dove i primi più puristi contestavano queste interpretazioni che ridicolizzavano il testo
Sì, confesso che ha infastidito anche me, ha come di botto abbassato il livello dei suoi ragionamenti e delle sue citazioni, che tutto sommato fin qui ho considerato alti (e alcuni, per me, incomprensibili).
@evi, non mi pare che lei abbia bellamente disatteso le volontà del padre, quelle lettere non le mette ed è incazzata nera con lui per questo.ma davvero quel tesssoro vi ha così colpito? a me è venuto solo da pensare che anche stepanova, come tutti, fa la cacca.
comunque, il libro l'ho finito e ringrazio emmapeel e vecchiaphoebe che hanno scritto tutto quello che penso.
flaminia wrote: "ma davvero quel tesssoro vi ha così colpito? a me è venuto solo da pensare che anche stepanova, come tutti, fa la cacca
Esatto. Nel fiume di citazioni colte, metterne una estremamente pop mi è sembrato assai funzionale a smorzare il tono.
Esatto. Nel fiume di citazioni colte, metterne una estremamente pop mi è sembrato assai funzionale a smorzare il tono.
flaminia wrote: "ma davvero quel tesssoro vi ha così colpito? a me è venuto solo da pensare che anche stepanova, come tutti, fa la cacca."
Verissimo, ma a me non interessava vederlo/saperlo :-)
Smorzare il tono va benissimo, strano che venga in mente di farlo solo una volta in tutta l'opera e non usarlo come momento di alleggerimento quando, in alcuni punti, ci si è resi conto di essere stati mooooolto pesanti.
Verissimo, ma a me non interessava vederlo/saperlo :-)
Smorzare il tono va benissimo, strano che venga in mente di farlo solo una volta in tutta l'opera e non usarlo come momento di alleggerimento quando, in alcuni punti, ci si è resi conto di essere stati mooooolto pesanti.
piperitapitta wrote: "flaminia wrote: "ma davvero quel tesssoro vi ha così colpito? a me è venuto solo da pensare che anche stepanova, come tutti, fa la cacca."
Verissimo, ma a me non interessava vederlo/saperlo :-)
Sm..."
esatto! concordo con Piperita, ci sta che usi degli ammiccamenti, se questo è il tono che vuoi dare. Invece, questo è l'unico, e di una coloritura particolare (secondo me non l'ha scelto perchè è Tolkien, ma perchè è diventato un modo di dire dopo il film, quindi abbastanza a caso; che ne so, come il Buonaseeeera di una vecchia pubblicità che è stata ripresa adesso).
E a me ha parecchio infastidito, perchè è la spia del tono complessivo del libro, non tanto di sciatteria, ma di un fastello di storie interessanti che non ha voluto (o peggio ancora, potuto) mettere in relazione dentro a una architettura logico-funzionale.
Anche Sebald saltella tra i ricordi, ma con una grazia lontana anni luce da Stepanova, e pure Enard anceh se l'architettura si sente troppo, ma almeno c'è lo sforzo.
Qui passiamo dalle lettere dall'assedio di Leningrado* (giustificate dal tenue filo del bambino/a senza nome) a Cornell al Museo di Storia Naturale (e a me viene in mente una Notte al Museo), torniamo a Cornell arriviamo alle date di nascita e ai ricordi sparsi.
Magari alla fine del libro la cornice si paleserà, e tutto avrà un senso.
Al momento mi sembra palesemente non un romanzo, ma una raccolta di memorie famigliari con degli affondi/approfondimenti sparsi, conditi da alcuni passaggi interessanti e da una prosa (ma la traduzione potrebbe incidere, in inglese l'hanno affidata ad un altro autore/poeta**) traballante.
**forse avrebbe giovato tentarlo anche in italiano, visto che la Stepanova pratica anche la poesia, con la tecnica dei versi spezzettati (non ricordo più il nome esatto). E in effetti alcune sue frasi molto involute (e irritanti per la costruzione ambigua/scorretta) forse sono degli sforzi del traduttore di mantenere un tono/ritmo dell'orginale.
*su Leningrado mi ha colpito molto di più un libro d'intrattenimento, quale La città dei ladri, che le pagine della Stepanova
Verissimo, ma a me non interessava vederlo/saperlo :-)
Sm..."
esatto! concordo con Piperita, ci sta che usi degli ammiccamenti, se questo è il tono che vuoi dare. Invece, questo è l'unico, e di una coloritura particolare (secondo me non l'ha scelto perchè è Tolkien, ma perchè è diventato un modo di dire dopo il film, quindi abbastanza a caso; che ne so, come il Buonaseeeera di una vecchia pubblicità che è stata ripresa adesso).
E a me ha parecchio infastidito, perchè è la spia del tono complessivo del libro, non tanto di sciatteria, ma di un fastello di storie interessanti che non ha voluto (o peggio ancora, potuto) mettere in relazione dentro a una architettura logico-funzionale.
Anche Sebald saltella tra i ricordi, ma con una grazia lontana anni luce da Stepanova, e pure Enard anceh se l'architettura si sente troppo, ma almeno c'è lo sforzo.
Qui passiamo dalle lettere dall'assedio di Leningrado* (giustificate dal tenue filo del bambino/a senza nome) a Cornell al Museo di Storia Naturale (e a me viene in mente una Notte al Museo), torniamo a Cornell arriviamo alle date di nascita e ai ricordi sparsi.
Magari alla fine del libro la cornice si paleserà, e tutto avrà un senso.
Al momento mi sembra palesemente non un romanzo, ma una raccolta di memorie famigliari con degli affondi/approfondimenti sparsi, conditi da alcuni passaggi interessanti e da una prosa (ma la traduzione potrebbe incidere, in inglese l'hanno affidata ad un altro autore/poeta**) traballante.
**forse avrebbe giovato tentarlo anche in italiano, visto che la Stepanova pratica anche la poesia, con la tecnica dei versi spezzettati (non ricordo più il nome esatto). E in effetti alcune sue frasi molto involute (e irritanti per la costruzione ambigua/scorretta) forse sono degli sforzi del traduttore di mantenere un tono/ritmo dell'orginale.
*su Leningrado mi ha colpito molto di più un libro d'intrattenimento, quale La città dei ladri, che le pagine della Stepanova
Tittirossa wrote: "*su Leningrado mi ha colpito molto di più un libro d'intrattenimento, quale La città dei ladri, che le pagine della Stepanova"ho pensato la stessa cosa, ma il libro di Benioff è un'altra cosa.
è vero, la Stepanova saltella e fa cose, vede gente , ma a me non dispiace :-)
vecchiaphoebe wrote: "(uh, La città dei ladri, apprendo ora, è stato tradotto dal nostro Marco Rossari)"
#marcorossaritraduce cose
https://www.goodreads.com/author/list...
#marcorossaritraduce cose
https://www.goodreads.com/author/list...
Tittirossa wrote: "piperitapitta wrote: "flaminia wrote: "ma davvero quel tesssoro vi ha così colpito? a me è venuto solo da pensare che anche stepanova, come tutti, fa la cacca."Verissimo, ma a me non interessava ..."
E a me ha parecchio infastidito, perchè è la spia del tono complessivo del libro, non tanto di sciatteria, ma di un fastello di storie interessanti che non ha voluto (o peggio ancora, potuto) mettere in relazione dentro a una architettura logico-funzionale.
Vero, soprattutto NON HA SAPUTO cioè non è stata in grado di armonizzare le sue impressioni personali e familiari e le sue ricerche da brava ricercatrice da dottorato in un romanzo.
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5 tappa - 19 aprile – 78 pp
9. Joseph, o l’Obbedienza p. 303
10. Cose che non so p. 323
PARTE TERZA
1. Al destino non si sfugge p. 349
(io ho già iniziato e il primo capitolo su leningrado - nonostante sia un tema che mi attira moltissimo - mi sta uccidendo di noia e farraginosità)
vi seguirò dalla terra del Fado, ma non so se riuscirò a leggere (la Stepanova) e intervenire