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Letture in gruppo - Italia > Maggio-giugno 2025 - Abruzzo

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message 1: by Marina (new)

Marina (sonnenbarke) | 4931 comments Mod


Foto: Lago di Scanno. Di Superchilum - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index...

A maggio-giugno 2025 il nostro secondo giro d'Italia ci porta in Abruzzo!

Per chi non sapesse cosa leggere, un punto di partenza può essere il post dedicato ai libri e agli autori di questa regione: https://www.goodreads.com/topic/show/...

Ecco le task per questa regione. Vi ricordo che per partecipare è necessario soddisfare almeno una delle prime due, mentre le altre sono del tutto facoltative e servono solo a darvi qualche stimolo in più.

1) leggi un libro ambientato in Abruzzo
e/o
2) leggi un libro scritto da un autore abruzzese

Task "avventura" (devono comunque soddisfare la task 1 e/o 2):

a) percorso genere letterario: leggi un libro di genere avventura/azione
b) leggi un libro ambientato in un capoluogo di provincia
c) leggi un libro ambientato in montagna
d) leggi un libro di un autore menzionato in questa pagina: https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_...

Vi ricordo che se volete unirvi a noi potete farlo in qualsiasi momento e non c'è bisogno di dichiarare prima il libro che volete leggere, anche se ci farebbe piacere conoscere le vostre idee di lettura così da avere qualche spunto in più.

Buone letture!


message 2: by Marina (new)

Marina (sonnenbarke) | 4931 comments Mod
Non l'ho fatto apposta perché la regione la sceglie sempre il generatore Random, ma è bello per me visitare coi libri l'Abruzzo proprio dopo che avrò traslocato in un'altra regione. Per rimanere qui col cuore, credo che leggerò La discendenza, ambientato proprio a Pescara.


message 3: by Rosso (new)

Rosso Rubino | 37 comments che figo. le mie origini Scanno.... I miei genitori sono nati là e io ci torno spesso


message 4: by Marina (new)

Marina (sonnenbarke) | 4931 comments Mod
Rosso wrote: "che figo. le mie origini Scanno.... I miei genitori sono nati là e io ci torno spesso"

Ma dai, che bello!


Antonella Imperiali | 1044 comments Anche mia madre e i miei suoceri erano abruzzesi, rispettivamente della provincia de L’Aquila e di Pescara. Avevo una bella casetta, ci andavo tutti gli anni in vacanza, ma il terremoto me l’ha buttata giù. Sono anni che non torno, ma il mio cuore e il mio pensiero sono sempre là.


message 6: by Rosso (new)

Rosso Rubino | 37 comments è bello sì ❤️


message 7: by Georgiana (new)

Georgiana 1792 | 1010 comments Ho letto il mio primo libro per questo Giro d'Italia: Sangue marcio di Antonio Manzini. Non male, ma non è ancora il Manzini di Rocco Schiavone. L'ambientazione abruzzese, poi, salvo qualche piccolo sprazzo di descrizione qua e là, è solo casuale.

Qui un mio brevissimo commento:
https://www.goodreads.com/review/show...


message 8: by Marina (new)

Marina (sonnenbarke) | 4931 comments Mod
Ho divorato in soli tre giorni un librone di 575 pagine, La discendenza di Angela Capobianchi. Il libro è ambientato a Pescara, precisamente al liceo classico, e sebbene alcuni nomi siano stati cambiati, corrisponde tutto a quello che c'è realmente, perfino il dentista che sta di fronte alla scuola. Tuttavia, il romanzo avrebbe potuto essere ambientato in qualsiasi liceo classico di qualsiasi altra città d'Italia e la sostanza non sarebbe cambiata.

Il liceo Giustiniano ha un nuovo preside, Saverio De Marchis, che per festeggiare la sua nomina nel liceo dove aveva studiato da ragazzo organizza una cena con alcuni dei professori, tra cui alcuni suoi ex compagni di classe. Una professoressa però non arriverà mai alla cena perché sarà uccisa prima... Tutto il romanzo ruota intorno alla cultura classica e alla figura di Nerone e il fatto che sia ambientato proprio in un liceo di questo tipo non è casuale, anzi è il cardine intorno a cui si svolge tutta la storia. La conclusione è abbastanza spiazzante, sinceramente non ci sarei arrivata. Anche il commissario ci arriva in maniera un po' bizzarra, che ovviamente non posso rivelare, ma diciamo che non è molto realistica la coincidenza che si verifica.

Non è esente da pecche, tra cui qualche sbavatura a livello di editing (per esempio, perché Stefano a un certo punto viene chiamato Enrico? un errore che si sarebbe potuto facilmente correggere), però mi ha tenuto incollata alle pagine fino alla fine, praticamente ieri non ho fatto altro che leggere. Molto avvincente, non certamente eccelso ma mi sento di consigliarlo.


message 9: by Pao (new)

Pao (pao_letta) | 2596 comments Mod
Marina wrote: "Ho divorato in soli tre giorni un librone di 575 pagine, La discendenza di Angela Capobianchi. Il libro è ambientato a Pescara, precisamente al liceo classico, e se..."

Cavolo i difetti che hai trovato sono trascurabili rispetto ai lati positivi: mi hai fatto venire voglia di leggerlo!


message 10: by Pierre (last edited May 22, 2025 03:00PM) (new)

Pierre Menard | 231 comments Bella mia di Donatella Di Pietrantonio
Letto dal 5 al 15 maggio - Voto: *** - Task: 1)2)b)c).

"Sembrava potesse fare tutto senza sforzo, senza dolore. Non sapeva lamentarsi e questa ignoranza l'ha perduta, nessuno, eccetto nostra madre, è mai stato davvero attento a lei. Io le ho negato anche la gelosia, una forma distorta dell'attenzione. Olivia rappresentava semplicemente la mia parte più riuscita. Le mostravo volentieri le mie debolezze perché si prendesse cura di ogni fragile aspetto della sorella minore, lei così piena di grazia e fortuna." (p. 150).

Della Di Pietrantonio, qualche anno fa, avevo letto con piacere L'Arminuta e ho voluto fare il bis con questo breve romanzo, ambientato tre anni il terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009, la cui protagonista e io narrante, Caterina, ha perso la sorella gemella Olivia nel sisma. Caterina, artista della ceramica, vive con l'anziana madre, che si consuma nel dolore per la morte della figlia, e deve anche accollarsi Marco, figlio di Olivia, adolescente problematico che il padre (separato da Olivia) le chiede di ospitare per qualche tempo. Delle due sorelle, Olivia è stata sempre la vincente, la più bella e desiderata, baciata dal successo e dalla maternità, fino al giorno del terremoto: Caterina, che non ha figli né un rapporto stabile, sa che non può sostituirla, ma deve confrontarsi con i ricordi tristi, con i rimorsi e con i problemi del quotidiano: le difficoltà di un'esistenza scarsamente autentica, confinata in una sorta di cittadina limbo costituita dalle famose C.A.S.E. berlusconiane, alle quali gli abitanti non si sono ancora rassegnati, e un PTSD che affligge tutti i personaggi e costituisce la cifra del romanzo.
Ho apprezzato la capacità di Di Pietrantonio di rievocare in modo convincente la ferita aperte del terremoto e le sue conseguenze psicologiche (l'abuso di farmaci, l'insonnia, gli incubi, l'accresciuta sensibilità verso gli stimoli esterni, il forte legame con la casa di famiglia non più agibile e il suo contenuto etc.): è il vero punto di forza di questo romanzo, scritto in una lingua molto asciutta e qualche volta un po' dissonante (come avevo già notato leggendo il romanzo precedente, talvolta sembra che Di Pietrantonio usi alcuni termini in modo inconsueto o apparentemente erroneo). La storia delle due gemelle, il disagio esistenziale dell'adolescente in fase di ribellione contro familiari e istituzioni (la scuola), i difficili ed altalenanti rapporti di Caterina con gli uomini, sono tutti temi poco originali e già ampiamente sfruttati, come anche la sublimazione del dolore nell'espressione artistica, tuttavia la lettura risulta sempre interessante e Di Pietrantonio è abbastanza abile ad evitare la deriva retorica. Unica parte poco convincente è la conclusione, un po' tirata via e, come spesso accade, affidata a un viaggio che si spera porterà novità positive.


message 11: by Pao (new)

Pao (pao_letta) | 2596 comments Mod
Pierre wrote: "Bella mia di Donatella Di Pietrantonio
Letto dal 5 al 15 maggio - Voto: *** - Task: 1)2)b)c).

"Sembrava potesse fare tutto senza sforzo, senza dolore. Non sapeva ..."


Bella recensione!


message 12: by Georgiana (new)

Georgiana 1792 | 1010 comments Seconda lettura per questa tappa Giro d'Italia in Abruzzo:
Gli ultimi giorni di quiete sempre di Manzini. Decisamente meglio di Sangue marcio.

Qui potete leggere un mio brevissimo commento:
https://www.goodreads.com/review/show...


message 13: by Pao (new)

Pao (pao_letta) | 2596 comments Mod
Georgiana wrote: "Seconda lettura per questa tappa Giro d'Italia in Abruzzo:
Gli ultimi giorni di quiete sempre di Manzini. Decisamente meglio di Sangue marcio.

Qui potete leggere un mio brevissimo ..."


Sei per caso andata a cercare come si discosta il romanzo dalla storia vera?


message 14: by Georgiana (last edited Jun 03, 2025 03:58AM) (new)

Georgiana 1792 | 1010 comments Pao wrote: "Georgiana wrote: "Seconda lettura per questa tappa Giro d'Italia in Abruzzo:
Gli ultimi giorni di quiete sempre di Manzini. Decisamente meglio di Sangue marcio.

Qui potete leggere ..."


In realtà Manzini si è basato solo di un fatto realmente accaduto (un uomo che riconosce sul treno l'assassino di sua figlia) per dare il via a un romanzo completamente inventato, questo l'ho scoperto solo dopo. Inizialmente credevo si trattasse proprio in tutto e per tutto di una storia vera.


message 15: by Pao (new)

Pao (pao_letta) | 2596 comments Mod
Georgiana wrote: "Pao wrote: "Georgiana wrote: "Seconda lettura per questa tappa Giro d'Italia in Abruzzo:
Gli ultimi giorni di quiete sempre di Manzini. Decisamente meglio di Sangue marcio.

Qui pot..."


Grazie per aver chiarito il mio dubbio!


message 16: by Pierre (new)

Pierre Menard | 231 comments Tempo di uccidere di Ennio Flaiano
Letto dal 16 al 19 giugno 2025 - Voto: *****
Task 2: autore abruzzese

Abissinia, 1936. Durante la Campagna d'Etiopia, in una zona ormai lontana dal fronte, un anonimo tenente italiano rimane coinvolto in un incidente stradale: il suo camion si rovescia sulle disastrate strade locali e lui, miracolosamente illeso, decide di raggiungere a piedi la sua destinazione. Il tenente, che narra la storia in prima persona, è in cerca di un dentista a causa di un dente che gli fa molto male. Incamminatosi con il suo equipaggiamento militare per una "scorciatoia", scopre una natura apparentemente non ostile, quasi metafisica, in cui l'arido e caldissimo deserto lascia improvvisamente spazio a rinfrescanti laghetti con fitta vegetazione, a rilievi spigolosi, a sentieri aggrovigliati, ad ampi fiumi che scorrono affondando nel suolo. In una delle macchie di vegetazione il tenente incontra una bellissima donna, di carnagione chiara, con gli occhi verdi e grigi, che fa il bagno nuda nell'acqua di un laghetto. Una strana complicità basata su una curiosa dialettica colonizzatore-colonizzato si instaura subito tra i due, che a stento condividono alcune parole della lingua locale e che sono separati da enormi iati culturali. La donna - che forse si chiama Mariam, forse no - e il tenente trascorrono insieme alcuni giorni, facendo l'amore e cercando di comprendersi a vicenda. Purtroppo, a causa di un ulteriore, malaugurato, incidente, un proiettile uscito dalla pistola dell'uomo ferisce a morte la donna: per evitare problemi ulteriori, il tenente si convince che lei è spacciata e la uccide, quasi a sangue freddo. Poi la seppellisce e prosegue il viaggio. Ma, come in Delitto e castigo, il pensiero del crimine commesso inizia a tormentare il tenente la cui esistenza spiraleggia inesorabilmente verso la "scorciatoia" e il luogo di sepoltura di "Mariam". Luoghi, incontri e atmosfere riportano continuamente la mente e il corpo del tenente verso la donna che ha ucciso. A ciò si aggiunge il fatto che, a poco a poco, esaminando alcuni strani indizi, egli si convince che la donna gli ha trasmesso la lebbra.
Conoscevo Flaiano come giornalista, come critico di spettacolo, come disincantato e arguto umorista e scrittori di racconti e aneddoti (raccolti in quel divertentissimo Diario notturno, che comprende anche il famoso Un marziano a Roma). Sapevo delle decine di sceneggiature che aveva scritto con intelligenza e acume per i maggiori registi italiani (Fellini, Antonioni, Monicelli, Blasetti etc. etc.). Non avevo, però, idea che avesse scritto un romanzo così profondo e complesso sul colonialismo (non solo italiano), che davvero poco ha da invidiare a certe opere di Conrad e di Maugham, e che potrebbe essere tranquillamente accostato a Lo straniero di Camus (per quanto questo sia inarrivabile).
Il tenente, di cui non sapremo mai il nome, è a prima vista un uomo d'azione (sebbene le sue azioni spesso conducano a insuccessi, quando non a vere e proprie tragedie), ma la sua indole più profonda è quella di un osservatore analitico della realtà. Gran parte del romanzo è costituita dalle sue riflessioni su ciò che gli accade e su ciò con cui si confronta: sul paese appena conquistato (senza un motivo apparente, dato che mancano completamente le coordinate storiche e di fascismo non si parla per niente), sulla natura sorprendente che fa da scenario agli eventi, sui colonizzatori divisi tra fanatismo, spirito d'avventura, noia e disincanto, sugli abitanti di questo paese così diverso dall'Italia e dall'Europa, in bilico tra servilismo, muta ribellione, rassegnazione e disimpegno. Girano intorno al tenente un maggiore corrotto che vende merce dello stato al mercato nero, un colto sottotenente che ha una spiegazione per tutto (e che forse adombra l'autore), l'anziano Johannes, ex ascari che si assume il ruolo di implacabile e silenzioso accusatore, e il giovanissimo Elias, che non sfigurerebbe tra i lustrascarpe romani di Sciuscià. Il tenente cerca di comprendere come la pensano le persone intorno a lui, per anticiparle o ingannarle: molto spesso si sbaglia e deve correggersi, ma non rinuncia mai a scandagliare la mente altrui. Nel farlo, cade lentamente vittima di elucubrazioni spossanti, di pensieri di morte, di sogni tormentati e, infine, di allucinazioni che lo portano sempre più vicino alla follia. Del resto, diceva Nietzsche, se guardi un po' troppo a lungo nell'abisso, anche l'abisso vorrà guardare dentro di te.
Non racconto il finale, per ovvi motivi, ma è certo che è un finale sorprendentemente chiaro ed esplicativo, dove ogni cosa torna al suo posto. C'è, nella conclusione, un elemento meta-letterario, dato che il sottotenente e il tenente discutono insieme sulla possibile veridicità della storia appena raccontata. Ma si tratta di un finale che quasi quasi riesce a ingannare il lettore sprovveduto, che potrebbe non accorgersi che, in realtà, niente è più come prima.
Concludo con un ringraziamento postumo per la bella e inattesa lettura al pescarese Flaiano e a Leo Longanesi che chiese e quasi obbligò Flaiano a scrivere questo romanzo così particolare e insolito nella scena letteraria italiana dell'epoca.


message 17: by Ale (new)

Ale | 541 comments Pierre wrote: "Tempo di uccidere di Ennio Flaiano
Letto dal 16 al 19 giugno 2025 - Voto: *****
Task 2: autore abruzzese

Abissinia, 1936. Durante la Campagna d'Etiopia, in una zona..."


Grazie per questo bellissimo commento a questo bellissimo libro.


message 18: by Elvira (new)

Elvira | 248 comments Letture nel mondo
Abruzzo:maggio giugno 25

Bella mia di Donatella Di Pietrantonio
Pag 192

Un libro che trasmette l'emozione vissute per la perdita delle persone care .
Una gemella che si ritrova ad essere la mamma del nipote rimasto orfano con le problematiche annesse all'adolescenza .
Mi sono piaciute le caratterizzazioni dei personaggi e i discorsi introspettivi.
Un po' lenta la trama e salti temporali che mi hanno confusa un po' all'inizio.
Siamo all'Aquila ai tempi del terribile terremoto.
Commovente a tratti.
3,5⭐️
29.6.2025
Check out this book on Goodreads: Bella mia https://www.goodreads.com/book/show/2...


message 19: by Pierre (new)

Pierre Menard | 231 comments Ale wrote: Grazie per questo bellissimo commento a questo bellissimo libro

Grazie a te per la pazienza di averlo letto... :)


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